Game 61: Charlotte Hornets @ Phoenix Suns 103-120

 
FallimentHornets
 
L’eterno dualismo luce/buio si vestiva di simbolismi a Phoenix.
I Soli di Phoenix si trovano all’afelio dei playoffs, ultimi a Ovest, ove tramonta il sole, il pianeta errante dei Calabroni nascosto in uno sciame meteorico, irrompendo di passaggio nel loro sistema solare, chiedeva strada per avvicinarsi alla galassia della post season.
Importante schermarsi con un’atmosfera potente che non permettesse ai venti solari radioattivi di non spazzar via le difese di Charlotte.
Nane gialle quest’anno a Phoenix ma pur sempre pericolose per il delicato ecosistema del pianeta jordaniano.
I giovani Soli appena formatisi nel finale eruttavano finendo per travolgere Charlotte riducendo il pianeta allo stato desertico. Personalmente, salvo colpi di scena clamorosi, ritengo che questa squadra non abbia le capacità per approdare ai playoffs, l’entourage degli Hornets non ha aiutato il team con innesti seri, Jennings ieri ha firmato ufficialmente per Washington mentre a Plumlee in lista infortunati si aggiunge anche Kaminsky, il quale cercando di mantener un pallone strappatogli poi da A. Williams, finiva per terra con evidente dolore alla spalla sinistra.
Poco da dire per il resto.
Batum ha finito con 3/15 dal campo decretando il fallimento della strategia societaria.
La panchina sei Suns ha terminato realizzando 53 punti contro i 23 di quella di Charlotte, non serve nemmeno legger tra le righe a Cho ora…
 
Hornets sul desertico parquet dell’Arizona in campo con: Walker, Batum, MKG, M. Williams e Kaminsky.
Earl Watson, coach dei Suns invece si affidava a; Bledsoe, D. Booker, T.J. Warren, Chriss e Len.

Kaminsky ha finito con 16 punti in 31 minuti, poi una distorsione all’articolazione acromioclavicolare lo ha tolto di mezzo nel finale.

 
Sulla palla a due Kaminsky era ancora una volta spettatore, Len la portava nella metà campo dei Suns che iniziavano all’attacco sbagliando però con lo stesso centro un tiro frontale sul disturbo del Tank.
I primi ad andare a segno erano gli Hornets; Batum dalla linea di fondo spediva un pallone indietro sulla corsa di Williams che con infilata quasi centrale arrivava di gran carriera per l’appoggio non lasciando scampo alla pur densa difesa dei Suns.
Warren, sempre nel traffico otteneva il pareggio a 11:11 e dall’angolo destro tre punti Chriss servivano ai Soli per andare sul 2-5.
Bledsoe con tiro frontale in mezza transizione portava a cinque il vantaggio della squadra di Watson, il campo gravitazionale dei Suns attraeva così Charlotte all’interno per colpire in transizione, per scappare dalla rovinosa bruciatura, lanciavano un meteorite sotto forma di tripla Marvin per il 5-7, inoltre Walker rubava un pallone andando ad attaccare immediatamente; leggera sterzata sulla sinistra del difensore (Chriss, il quale rimaneva per terra) e accelerazione sino al ferro con layup intercettato solo dai radar di PHX.
Sul sette pari Booker riportava i locali in vantaggio di due ma a 8:30 su una transizione, Walker usava al meglio la possibilità di una tripla aperta dalla diagonale destra centrando il bersaglio da oltre l’arco per portar per la seconda volta nella serata gli Hornets in vantaggio (10-9).
Charlotte aumentava il ritmo segnando a 8:04 con Marvin Williams, questa volta era Kemba a fornire l’assist con la finta di penetrazione e assist all’indietro per la nostra ala che aveva tempo e mezzo schermo a distanza, tre punti comodi per salire sul 13-9.
A 7:36 un turnaround dalla diagonale destra di MKG era seguito da un canestro di Walker a 6:43; finte di crossover, separation da Len, pullup frontale veloce solo cotone senza lasciar scampo al lungo.
MKG in difesa intercettava un pallone a 6:12 il recupero tornava utile in attacco; Batum dalla diagonale sinistra infilava la tripla del 20-11 che costringeva Watson al time-out elementare.
Bledsoe dopo il break accorciava di due dalla lunetta ma su un passaggio quasi alla mano di Zeller per Batum, Booker avanzava non dando la possibilità al francese di estendere completamente il braccio per il tiro; tre FT che il nostro numero 5 realizzava portando Charlotte sul +10 (23-13).
Il Williams dei Suns (Alan) attaccando il ferro a destra batteva Zeller, Booker non segnava ma la correzione volante di Warren produceva altri due punti per i Suns che erano fermati momentaneamente nel progetto di rimonta da un reverse hook di Cody a 4:32.
A 4:10 tre punti dalla diagonale sinistra di Booker portavano il punteggio sul 25-20.
A 3:49 Cody cercava di riportar le distanze a più miti livelli; ricezione sotto, mismatch con Booker riconosciuto, mezzo giro e tiro facile per il 27-20.
A 3:09 dopo un soft touch sfortunato in entrata con difensori ai lati, Marvin chiudeva la nuova possibilità offensiva in entrata dalla sinistra dopo aver fatto saltare in angolo un difensore e aver subito due tocchi sull’appoggio.
Gioco da tre punti che reinstallava Charlotte al comando di 10 punti.
Williams (Alan) usava il suo corpo per portare un’entrata a termine, Ulis forniva a Williams materiale per innalzare il suo tabellino sotto la voce punti mentre dall’altra parte Batum sparava un air-ball da tre.
Suns che rimontavano con uno spin sul post sinistro di Booker su Marco appena entrato; giro e tiro da fermo con il Beli un po’ laterale a braccia alzate.
Nulla da fare e scoreboard sul 30-26.
A 1:17 Marvin sul fondo cercava di far un passetto indietro per ritagliarsi lo spazio del tiro ma subendo fallo passava attraverso la cruna della lunetta per segnar due punti.
Suns che viaggiavano sul filo degli assist ben giocando, un altro pass illuminante per Jones Jr. chiudeva sul 32-28 i primi 12 minuti.
 
Un rolling hook di Kaminsky a 11:12 inaugurava bene la seconda frazione, Ulis su un turnover di Charlotte restituiva i due punti, Belinelli con un dribbling netto andava all’interno dell’arco da dove colpiva con un buon arresto e tiro mentre Roberts a 10:02 otteneva tre FT realizzandone due per portar il match sul 38-32.
I Suns si riavvicinavano però inesorabilmente; dopo una tripla, a 8:21 Ulis facendosi amico il ferro metteva dentro il -1 (38-37), avvicinamento dovuto anche a differenti tentativi degli Hornets da lontano andati tutti a vuoto.
Barbosa spingeva vigorosamente Roberts con la spalla destra e i Soli perdevano l’occasione per passare avanti, rientrava Kemba per dare più linfa a un attacco in difficoltà e funzionava subito… a 7:44 il capitano trovava un corridoio sulla diagonale destra per penetrare e appoggiare due pt..
Hornets che oscillavano dal +1 al +3, i rimbalzi offensivi di MKG gli consentivano di finir per realizzare il 42-39, poi una spinta con il corpo del n°10 sul volo in layup di Kemba mandava il capitano in lunetta, non prima di aver visto la sfera trascinata dentro dall’anello.
Sul 45-39 Belinelli otteneva anche due FT per fallo di Barbosa (assist di Batum), andando a realizzare il +8.
I Soli ripartivano sorprendendo gli uomini di Clifford con una tripla dall’angolo sinistro ma a 5:34, passando dietro un blocco alto di Zeller, Walker era unstoppable; velocissimo e precisissimo calando il tre di denari portava sul 52-40 il punteggio.
I B & B (Barbosa e Bledsoe) divenivano però un fattore per il recupero; due palloni spediti dentro dal post basso sinistro e su entrambi i casi MKG si trovava sulla strada dei tiratori finendo per procurare due giocate da tre punti che a 4:34 dalla sirena portavano sul -2 (50-48) la squadra dell’impassibile Watson.
Batum da tre non conosceva la locuzione Latina “repetita iuvant” e sbagliando ancora una volta consentiva a Phoenix di giocarsi la palla del pareggio con Booker, il quale arrivava da destra e concludeva dalle parti del ferro.
Barbosa su Belinelli in area di fisico metteva dentro il +2 Suns mentre Walker a 3:09 guadagnava due liberi ma ne convertiva uno solamente lasciando avanti Bledsoe e compagni.
Uno scarico di Bledsoe per Booker, dimenticato nell’angolo destro, valeva la tripla del 51-55 e anche se marco con un quick trigger sparando lungo da due realizzava, per un contatto Kaminsky-Booker sul coast to coast di quest’ultimo, realizzava dalla lunetta con il talentino dell’Arizona.
Un altro rolling hook di Frank riduceva lo scarto a due punti, ma una correzione volante di Chriss estendeva ancora perfettamente l’elastico nel punteggio.
Chriss commetteva un fallo su Belinelli, il quale cercando di scattare sotto canestro su una rimessa laterale di Batum, finiva nella tela della PF avversaria.
Fallo prima che la palla fosse rimessa in gioco; un tiro libero realizzato e palla agli Hornets che non la sfruttavano pero à dovere, anzi, era Barbosa a sorprendere Marco sulla baseline sinistra e ad arrivare sino in fondo all’appoggio al plexiglass senza che Kaminsky riuscisse a rendersi realmente utile in seconda battuta.
Kemba a 25.9 chiudeva un layup dopo aver salutato la difesa di Phoenix, era ancora lui a provarci sulla sirena da tre ma la sfera non entrava e si andava a riposo sul 58-61 Phoenix.
 
Batum iniziava bene il nuovo quarto pareggiando dalla lunetta, Bledsoe replicava a gioco fermo con un 2/2, Nic si riperdeva in attacco facendosi intercettare un passaggio arretrato in diagonale sul quale Bledsoe in transizione riuscendo a far segnar Warren, era utile per spingere Phoenix sul +4 (61-65).
Frank a 10:48 non deludeva Kemba, autore di un assist teso e tagliato in diagonale per l’appoggio del compagno sotto canestro. Male la difesa di Charlotte che sul tap-in da destra, con la sfera proveniente da sinistra, non chiudeva bene sul tagliafuori, il guizzo di Warren sul rimbalzo riportava a 4 le lunghezze di vantaggio per i locali.
A 10:15 un FT jumper di Kaminsky serviva a realizzare il 65-67. Walker intercettando un passaggio centrale chiudeva un coast to coast battendo Booker nonostante la non ottimale e poca angolazione.
Bledsoe a 9:55 con due FT realizzava ancora il +2 dei bianchi ma gli Hornets avevano un ultimo sussulto; Kemba passava a Kaminsky che piazzato qualche passo dietro l’arco sulla diagonale destra, spediva dentro il missile del 70-69.
Chriss sparava sul ferro una dunk violenta, reo d’averlo fatto sbagliare secondo i giudici era ancora Kaminsky, il quale si sorbiva ancora due FT, realizzati.
Dopo un tentativo di tripla di Batum finito come il solito senza esiti apprezzabili, a 8:39 Len prendeva il sopravvento dalla baseline destra.
Avvicinandosi schiacciava di forza su Kaminsky che stentava a “tenerlo”.
TJ Warren da due e Chriss a 7:44 dall’angolo sinistro iniziavano a far crollare il castello di Charlotte.
Len infilava due punti portando il punteggio sul 70-78 (0-10 di parziale pro Suns).
A 7:03 Kemba ridestava le speranze sopite dei tifosi di Charlotte compresi quali entro l’arena.
Spinto alle spalle guadagnava un gioco da tre punti, attacco portato al meglio che consentiva un meno sette leggermente più tranquillizzante.
Phoenix però trovava la fuga con un tiro del numero dodici che s’infilava dalla baseline mentre Cody sotto canestro spingeva Len che grazie agli arbitri andava in lunetta per l’1/1 (73-83).
A mettere una piccola pezza ci pensavano MKG con un elbow jumper dalla baseline dx e Kaminsky a 5:16, il quale realizzava il 78-85.
A 4:26 una pressione feroce e felina dei Suns nella loro metà campo, non produceva gli effetti sperati da Watson, MKG così guadagnava un tempo di gioco effettuando una buona entrata conclusasi con un hard foul.
L’1/2 riavvicinava ancor di poco Charlotte, la quale subiva due punti ma pescava il jolly con Batum a 3:48. 82-87 e altro tentativo di Nic, ancora dannoso.
A 2:54 una precisa traiettoria proveniente da oltre la fascia del tiro da tre punti, s’infilava nella retina.
Walker era l’autore quindi dell’85-87 che riportava in scia i viola, i quali accusavano comunque due pt. di Warren.
Uno scontro tra Williams era propedeutico per due liberi a vantaggio di quello di Phoenix.
L’1/2 Mandava sotto di 5 i Jordan boys ma a :47.2, nonostante lo spettacolare tentativo di stoppata di Booker, Marvin Williams alzandosi in ritmo per la bomba frontale, riduceva lo scarto per l’ennesima volta a soli due punti.
Il finale di quarto non dava il là a Phoenix, anche se Warren stoppava Belinelli tra lo stupore del pubblico, non c’era tempo, però, per stare a contemplare, Booker portava la transizione realizzando due liberi dopo aver sbagliato un tecnico (assegnato a Kemba non d’accordo sulla decisione).
Era ancora Marvin Williams (su scarico di Kemba), buona partita la sua, a cercare e a ottenere il fallo a pochi decimi dalla sirena per il contatto con Booker saltato in avanti con grande atletismo. Il 3/3 consegnava agli ultimi 12 minuti un incerto 91-94…

Belinelli ha finito con solo 7 punti.

 
Gli Hornets entravano nell’ultimo quarto in svantaggio ma ben sette volte quest’anno erano riusciti a portar a casa la gara (tra le prime 5 in NBA in questa particolare statistica), purtroppo, nonostante la trattenuta di Dudley su Lamb, utile per portare lo scaro al minimo, un pullup di Barbosa a 11:21 riallontanava Charlotte che tuttavia sotto la spinta di Jeremy, ai 24 trovava la via della retina; pochi secondi, finta su Barbosa, penetrazione dalla diagonale destra per il 95-96 a 10:54.
Passavano sette secondi e un lancio da metà campo di Ulis consentiva a Jones Jr di passar dietro alla difesa di Charlotte ancora in fase di rientro, ne usciva un back door seguito da un alley-oop di quelli da highlights.
Marvin provava con degli step l’entrata a ostacoli ma il tiro schizzava via dal ferro dopo averlo colpito, Ulis a 10:12 invece guadagnava due liberi e li realizzava.
Phoenix prendeva vantaggio e coraggio ma Marvin stoppava Jones, eroe dell’alley, tuttavia Belinelli falliva due occasioni al tiro intervallato da Roberts che andava corto al ferro.
Finiva per segnare a gioco fermo Williams, ma il torello di Phoenix, l’1/2 dava il +6 a PHX (95-101).
Charlotte reagiva per l’ultima volta facendolo con un’azione in grande stile; passaggio di Batum, assista dalla baseline sinistra di Belinelli al volo per l’inserimento di Kaminsky che chiudeva ottimamente una triangolazione rapida e volante.
Sotto di 4 però gli uomini di Clifford subivano due punti da Barbosa e un’altra super dunk di Jones Jr., quest’ultima a 7:43 giocando 5 contro 4.
Kaminsky, infatti, rimaneva a terra perché sullo scippo regolare di Williams, la spalla destra subiva un infortunio che lo costringeva a rimanere a terra dolorante.
Entrava il medico ma Il Carrarmato era costretto a guadagnare il tunnel degli spogliatoi.
Rientrava Cody che a 8 secondi dalla fine dell’attacco dei Suns deviava bene un pallone oltre il fondo (mettendosi sulla linea di passaggio per l’uomo sotto canestro) non dando la possibilità agli uomini di Watson di realizzar due punti quasi sicuri.
Batum, foto della stagione, tirava corto da tre, Dudley invece a 5:59 chiudeva i conti imbucando la tripla del 97-108.
Giochi finiti con gli Hornets che si scioglievano per il troppo calore.
Sul 97-110 Barbosa forniva un pallone per la tripla di Dudley, nell’angolo destro il primo si voltava e alzando le braccia al cielo, come e il tiro fosse già entrato, esultava, ma il tiro non era preciso e al probabile grido di qualche tifoso: “corri”, il 19 dei Suns si voltava goffamente come se nulla fosse e tornava a difendere.
Suns dilaganti, Batum ancora a sparare ai piccioni, finiva 103-120 per la squadra dell’Arizona che pur non avendo nulla da chiedere alla stagione, con grinta e buon gioco di squadra, portava a casa la partita mentre Charlotte, squadra in lotta per i playoffs finiva con un piede e mezzo già fuori dalla post season.
Le Fenici hanno surclassato Charlotte 42-34 a rimbalzo, hanno vinto la battaglia assist 30-19 e tirando con il 59,7% dal campo contro il 39,3% di Charlotte hanno legittimato la vittoria.
Chriss con 17 punti, TJ Warren, Alan Williams e Barbosa con 16, seguiti da Booker con 15 sono stati i maggiori scorer di Phoenix.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
26 pt. (10/24), 4 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate. Una sola persa, 4 falli, -5 di plus/minus. Senza di lui la squadra è persa. Tira normalmente, sfruttando spesso le entrate che gli riescono con facilità andando a trovare varchi per poi appoggiare vicino a canestro, zona nevralgica di Phoenix. Sale di livello come assist, l’unico veramente eclettico da quando Batum è entrato in sciopero.
 
Batum: 4
12 pt. (3/15), 3 rimbalzi, 5 assist. Dovrebbero fargli un contratto a prestazione in base alle statistiche con bonus e malus. Fotografia del suo momento e di aree all’interno della stagione dove non è stato brillantissimo. Tutto sommato era tra i migliori di Charlotte, ma nelle ultime uscite spesso ha fornito prestazioni indegne per un giocatore che guadagna cifre ingenti e sta tradendo la fiducia dei tifosi, specialmente per quel che riguarda l’impegno. Del tiro, specialmente quello da tre punti (2/9), meglio non parlarne se riesce anche a sbagliare quelli aperti. Booker non fa molto meglio ma lo batte in quasi tutte le statistiche tranne che nella percentuale dei liberi, unica cosa che salva Nic dal 3,5…
 
Kidd-Gilchrist: 6
7 pt. (3/7), 8 rimbalzi, 1 assist, 6 rubate. Tre palle perse e quattro falli, come già scritto, un paio ci costano due giochi da tre punti di seguito. Un buon primo tempo con palloni rubati, difesa, rimbalzi quasi a suo livello, al tiro lo sappiamo tutti che non è fenomenale, va già bene sia riuscito a mettere qualche canestro ma in difesa non è costante. Interrogativo se tenerlo o meno. Gran bella storia quella del Re Leone e della sua rivincita personale nella vita ma mi lascia parecchie perplessità ultimamente.
 
M. Williams: 6,5
19 pt. (5/9), 4 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Nonostante l’impegno profuso in 28 minuti si prende un -16 di plus/minus, figlio delle rotazioni che lo fanno girare anche con la panchina. Note negative i zero assist e l’’entrata un po’ forzata nell’ultimo quarto quando eravamo in difficoltà. Per gran parte della gara però aiuta gli Hornets a livello di punti. Perfetto da oltre l’arco (3/3), un po’ meno dalla lunetta 6/8.
 
Kaminsky: 5,5
16 pt. (7/14), 1 rimbalzo, 2 rubate. In attacco buona presenza, in difesa assente ingiustificato. Zero stoppate e un solo rimbalzo, da quelle parti deve essere grintoso il triplo, invece in un paio di occasioni lo sovrastano con lui in vantaggio sulla sfera a copertura. 2/6 da fuori, finisce con il farsi male. Non so ancora di quale entità sia il danno ma trattasi di una distorsione all’articolazione acromioclavicolare.
 
Lamb: 5,5
4 pt. (1/3), 3 rimbalzi, 1 rubata. Da la spinta a inizio ultimo quarto poi non produce più nulla. In difesa l lo depistano subito dopo. Pochi i minuti concessi (12).
 
Zeller: 6
6 pt. (3/5), 8 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Perde solo un Pallone, più presente in difesa e a rimbalzo. In attacco sfrutta le occasioni. In 23 minuti fa il suo dovere.
 
Roberts: 5
2 pt. (0/3), 3 rimbalzi, 1 assist. In 12 minuti si prende un paio di stoppate e nel secondo tempo rischia di perder una palla in entrata, sfera che finisce oltre il fondo su un contrasto sotto canestro. L’assist arriva per O’Bryant alla fine. Inutile se non per il buon Johnny che segna i suoi primi due punti con gli Hornets. Calato nettamente di livello rispetto agli scorsi anni.
 
Belinelli: 4,5
7 pt. (2/7), 1 assist. Perde tre palloni, finisce a -24 di plus/minus, quando Marco difende Barbosa lo svernicia quasi ogni volta pur non essendo Bolt. Fisico compatto per il Beli ma limitato, se poi anche il tiro non entra (0/3) da tre, è notte fonda per Charlotte che in lui ha il sesto uomo. La panchina in generale soffre.
 
B. Weber: s.v.
2 pt. (0/0). Gioca un minuto come I tre compagni sottostanti. Guadagna due liberi che segna, contribuendo ad alzare un minimo i punti della panchina. Treccine simpatia, applaude Kemba quando compie magie. Piuttosto che Brian tenterei con lui perché Jennings non è stato acquistato e Sessions è out.
 
J. O’Bryant: s.v.
2 pt. (1/1). Un turnaround in fade-away dal mid-range destro altezza linea di fondo su Dudley a 25 secondi dalla fine. Biuon tiro, m perde anche un pallone. Rivedremo ancora il n°8 in campo?
 
Wood: s.v.
0 pt. (0/1) Non vede più il campo dal rientro di Zeller ma la macumba ha colpito Frank, sarà ancora lui a ruotare tra i soliti 9/10 scelti da Clifford. Tirare da tre per lui è sconsigliabile ma nel garbage puoi farlo.
 
Graham: s.v.
0 pt. (0/0). Più “neutro” della Svizzera, più immacolato della Madonna, piuttosto che entrare a un minuto dalla fine si sarebbe fatto arrestare.
 
Coach Clifford: 5
Ha perso il bandolo della matassa. Il gioco spesso latita e Kemba è la monosoluzione più sicura. Avrebbe dovuto sostituire anche qualche senatore già da tempo per dare una scossa all’ambiente e far capire che nessuno è intoccabile. Batum tradisce, gli altri vivacchiano, Marvin e Kemba gli unici due titolari stasera che per impegno si son dimostrati degni d’indossar la maglia viola. O è convinto di rimaner alla guida anche la prossima stagione perché i componenti lanciati dal Big Shooter di Miwa Cho non sono esattamente quelli originali. I pezzi sembravano magneticamente incastrarsi sino a fine dicembre, poi il vuoto. Squadra sempre meno concreta a prescindere da infortuni vari e assortiti.
 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.