Game 73: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 115-109

Gordon Hayward, 22 punti, 5 assist con due canestri al rallentatore da And 1 spettacolari.

Charlotte recupera 21 punti da 6:55 del secondo quarto e vince inaspettatamente nel finale (a 6:25 dell’ultima frazione si trovava ancora sotto di nove) una partita che spezza la serie di 4 L consecutive casalinghe.

Il finale di Charlotte è confidente e l’attacco equamente suddiviso.

Le statistiche principali (quasi tutte) si vanno a pareggiare dopo il brutto avvio e Charlotte alla fine usa le proprie caratteristiche per avvantaggiarsi. 12-5 nelle steal, 11-21 nei TO e 22-12 nei punti da fast break riuscendo a pareggiare i punti nel pitturato: 50-50.

Indiana ottiene 20 punti a testa dalla coppia Turner/Hield, 18da Mathurin e 12 da Isaiah Jackson che non bastano però ad evitare una sconfitta che la fa scivolare, ora, quasi al di fuori della possibilità di giocarsi una remota speranza per i play-in.

Per Charlotte arrivano 28 punti da Oubre Jr., 23 da Rozier e l’ennesima doppia doppia (undicesima credo) di Richards che chiude con 14 punti e 17 rimbalzi, ovviando un po’ alla problematica di squadra da rimbalzo (37-48 Pacers alla fine) con P.J. Che ha giocato qualche minuto come centro con Clifford che, ancora, non si affida totalmente a Kai Jones (2 punti, 2 stoppate e 3 rimbalzi) dando una rotazione più ampia al ruolo.

W inaspettata quindi che porta Charlotte a 23 vittorie in stagione prima della trasferta “derby” a New Orleans, città di Kelly Oubre Jr….

Game Recap

Avvio difficoltoso per Charlotte che subiva l’inizio ospite: Nesmith con l’appoggio in corsa sorprendeva in transizione degli inconsistenti Hornets portando i gialli sul 5-15 a 8:31 e nonostante il time-out chiesto da Clifford il primo quarto continuava ad essere un disastro con Turner che accumulava e segnava FT mentre Brissett aggravava la situazione con una tripla e un giro sul piede perno con conseguente soluzione in reverse layup da terzo tempo per il 20-37.

Dennis Smith mancava un reverse, Mykhailiuk si mangiava un contropiede andando da solo ad appoggiare malissimo, in maniera scoordinata un pallone che non saliva oltre la linea del ferro e Indy a fine primo quarto comandava 22-40.

Il secondo quarto cominciava con gli Hornets che parevano non avessero più nulla da dire ma continuavano a giocare come chiesto da Clifford e con i Pacers con un game plan preciso come quello di attaccare il ferro, ne usciva una partita molto spezzettata con innumerevoli FT da ambo le parti.

Nwora che apriva il quarto con una tripla mandando sul -21 Charlotte, un divario mantenuto a lungo, appunto, grazie a liberi e tiri intorno al ferro poi Charlotte realizzava 3 FT a 5:06 con Rozier, Oubre Jr. sbatteva su Nesmith in transizione reggendo e segnando anche l’And1 del 45-56 mentre a 4:15 Richards con due FT portava sul -9 Charlotte (47-56) prima che Hield con 5 punti consecutivi (tripla e jam a una mano dopo la fuga) creasse un intoppo alla rimonta.

Charlotte però rientrava e dalla destra sorgeva Gordon Hayward che in corsa di girava verso canestro in salto a rallentatore sul contatto con Nwora: jumper perfetto non riconosciuto in un primo momento dalla terna come continuazione ma poi assegnato come l’And1 affondato da Gordon per il 56-64.

Charlotte chiudeva quindi sul -8 i primi 24 minuti (58-66) cercando di recuperare la partita.

Nel terzo quarto Charlotte si avvicinava a 9:11 con una steal di Oubre Jr. su Hield chiusa in plastica jam per i fotografi ed il 68-72 quindi a 6:45 era lo stesso numero 12 a trovare la retina dal corner destro per il pari a quota 75 e a 4:42 gli Hornets dallo stesso punto – con JT Thor nell’occasione – trovavano la botola per far calare i Pacers sul -1 con un’altra tripla: 80-79.

Il finale però vedeva McConnell (subito tripla) e Jackson molto attivi (alley-oop da McConnell) portare la squadra di Carlisle sull’84-88 con Charlotte che mancava clamorosamente due rapide e violente jam con Oubre Jr. e DSJ prima che Kelly tagliasse il divario quasi splittando due FT per l’85-88 finale di quarto.

La partita era riportata comunque in linea di galleggiamento a 11:03 dell’ultima frazione quando DSJ, penetrato sotto canestro, era attorniato da avversari, scarico e tripla per Mykhailiuk da catch n’shoot per l’88-88.

Indiana però tentava di scappare piazzando due bombe dal corner sinistro: Nwora e Hield (8:07) trascinavano la squadra dell’Indiana sul 94-100.

Hield prometteva di chiudere la partita nella maniera più logica possibile indovinando un altro tre a 6:25 spingendo i Pacers sul 96-105.

Charlotte accorciava con la tripla dal solito angolo destro di Mykhailiuk poi P.J. andava dentro appoggiando nel traffico intorbidendo le acque alla difesa dei Pacers i quali si perdevano in attacco ed in difesa non pescando Rozier da tre dalla diagonale destra sulla transizione e nemmeno il catch n’shoot di Hayward (3:33, assistito dalla drive con scarico di T–Ro) dall’angolo sinistro per il sorpasso:107-105.

Un challenge vinto da Clifford (fallo chiamato a Rozier inesistente da dietro) mentre Kelly davanti toccava la sfera a Nembhard in entrata era provvidenziale, lo stesso player di Atlanta era condizionato da Richards poco più tardi che lo fermava quindi a 1:08 Nesmith segnava il 109-107 fermando una serie di 11 errori consecutivi della squadra di Carlise, il quale predicava calma dalla panchina ma ad avere ancora più flemma era Hayward che a :52.3 si ripeteva chiudendo il match.

Jumper rallentato sul contatto con Nembhard, la terna chiamava ancora il fallo non sul tiro ma poi era giustamente accordata la continuazione ed il libero del 112-107 chiudeva de facto i conti con Charlotte a galleggiare bene negli ultimi secondi regalando finalmente una piccola gioia ai fan dello Spectrum Center e a quelli sparsi sul globo.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.