Game 74; Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 102-78

Sottotitolo; ParcheggiHornets

I Detroit Pistons raggiungevano la North Carolina, ormai tagliati fuori (anche se non matematicamente) dalla lotta per i playoffs.
Il mentore di Coach Clifford, Van Gundy, parcheggiava una macchina che al rientro non funzionava più. Senza Monroe e con tutto il peso d’attacco e di difesa sulle spalle di Drummond non hanno retto, i Calabroni hanno finito per fare il nido all’interno del cofano e il meccanismo della squadra del Michigan si è inceppato.

Big Al al tiro. Sullo sfondo un Marvin Williams da 18 punti.

Big Al al tiro. 11 punti per lui alla fine. Sullo sfondo un Marvin Williams da 18 punti.

I Pistons mandavano sul parquet inizialmente; R. Jackson, Caldwell-Pope, C. Butler, Tolliver e Drummond, mentre gli Hornets che ancora una volta erano costretti a rinunciare a Zeller e MKG, schieravano il seguente starting five; Walker, Henderson, Taylor, Marvin Williams e Jefferson.

Dopo la palla a due vinta, a 11:42 un gioco dentro/fuori portava Al Jefferson spalle a canestro a girarsi e a segnare in gancio alla prima occasione della partita.
I Pistons riuscivano a raggiungere il pareggio con Butler grazie al suo jumper dalla destra over Kemba ma a 10:53 gli Hornets ripassavano avanti con Henderson che riceveva da Jefferson piazzato sul lato destro, spalle a canestro marcato dal suo avversario, un pallone perfetto per la continuazione dell’entrata; Gerlad trovava anche il fallo e poteva andare in lunetta per segnare il libero supplementare per il +3 Charlotte.
A 10:37 Jefferson rimaneva per terra colpito da una gomitata di Drummond che spalle a canestro sulla virata con palla in mano, allargava troppo il gomito che andava a impattare sulla mascella di Big Al.
Per gli arbitri, rivista al tavolo l’azione, si trattava di flagrant foul 1 e Jefferson andava dall’altra parte del campo per due liberi.
L’uno su due era seguito dalla palla riconsegnata agli Hornets dagli arbitri, ma sugli sviluppi dell’azione la squadra di Clifford non riusciva a segnare, Detroit invece approfittavano del momentaneo stordimento di Jefferson per andare con un passaggio; Jackson a Drummond per l’alley-oop del 6-4.
Jefferson rientrava in sé subito; raddoppiato in post basso sinistro, scaricava con la coda dell’occhio a Marvin che nel frattempo si era appostato sulla destra del canestro tagliando fuori Jackson, facile a quel punto per Williams trasformare in due punti l’azione.
I Pistons continuavano a incassare; a 9:42 per una difesa illegale (3 secondi) Walker si faceva un giro in lunetta e segnava il libero concesso poi era lo stesso play a demolire i Pistons in quest’inizio con un tiro dal mid range destro e continuando a 8:36 dopo aver sfruttato una buona circolazione di palla dei compagni avendo libertà per colpire da 3 punti from downtown.
A 8:14 Anthony da sotto interrompeva il dominio di Walker e Tolliver a 7:35 aggiungeva altri 3 punti per i suoi con una tripla da 45° destra che valeva il 14-9.
Kemba tuttavia si ricaricava dopo un errore al tiro, andando in palleggio sulle sue finte di crossover mandava in confusione Tolliver che girato di spalle si preoccupava più di tener dietro il proprio avversario per non concedere una boa a Walker, ma tagliava fuori anche il difensore del nostro play che si prendeva un tiro comodo e vincente.
Due liberi per parte facevano salire il punteggio che aumentava di due unità a favore di Charlotte quando Detroit subiva un gancio di Jefferson per il 20-11.
Una nice drive di Jackson era seguita da un errore di Big AL e da un super intervento difensivo di Marvin Williams che saliva altissimo per stoppare con la mano sinistra il pallone rilasciato da Jackson lanciato in transizione.
Un libero a testa di Jefferson e Marvin Williams (bravo Walker a rubare un pallone fra le due azioni) consentiva agli Hornets di portarsi sul 22-13 a 4:42.
Una buona difesa di Hairston in pressione su Lucas costringeva a tirare l’avversario sulla tabella in malo modo, facendo scadere i 24 secondi. Butler segnava 3 punti dalla destra mentre gli Hornets si affidavano all’entrata di Kemba che non segnava raddoppiato, ma sull’appoggio i due difensori scendevano dall’ascensore in controtempo e si vedevano superati da Marvin Williams che raccoglieva e segnava.
Meeks metteva due punti ma Marvin Williams allungava per i Calabroni colpendo con una tripla aperta a 2:41, Meeks non si arrendeva e andava ancora a bersaglio a 2:26, tuttavia a 2:03 Biz conquistava un rimbalzo offensivo e veniva fermato irregolarmente prima che potesse segnare da sotto.
Il 2/2 modificava il punteggio sul tabellone sul 29-20.
Un passaggio di Butler per Meeks concedeva due punti al buon giocatore dei Pistons, Walker in entrata con esitazione passava tre giocatori dei Pistons senza fermarsi al casello e appoggiava il 31-22 ma Meeks molto caldo segnava da tre punti a :25.7.
A chiudere il quarto però ci pensava Walker che giocava con cronometro e avversario per piazzare a :03.8 un tiro da due punti che fissava il punteggio dei primi 12 minuti sul 33-25.

Il secondo quarto si apriva con due liberi a segno di Jackson a 11:48 (fallo di Mo Williams) ma Henderson rispondeva con due punti tirando dalla baseline sinistra da lunga distanza, Drummond si mangiava prima un possibile alley-oop appoggiando in lay-up corto e poi due liberi a 10:48 (fallo di Biyombo), così Mo Williams in attacco segnava in jumper con buona velocità d’esecuzione e naturalezza, portando i teal & purple sul +10 (37-27).
P.J. Hairston si dava da fare in attacco e in difesa ed era decisivo per far salire il gap che sarebbe servito agli Hornets per avere in futuro un cuscinetto da conservare nei momenti di magra.
Il n°19 prima colpiva con una tripla a 10:03, poi sulla rimessa dei Pistons andava a segnare subendo fallo da Prince, lo stesso giocatore che aveva anticipato.
Libero a segno e 43-27 Hornets. I Calabroni difendevano il nido nel cofano con Biyombo che andava a salutare gli dei in cielo, scusandosi per essere stati disturbati dalla sfera arancione che Jackson aveva provato a mettere dentro il canestro.
Stoppata divina che non serviva a evitare però il parziale danno; sul proseguimento dell’azione, infatti, Sh. Williams metteva il jumper, tuttavia Mo dal post alto ripagava con la stessa moneta i Pistoni per il 45-29.
Biz ci prendeva gusto e andava a stoppare nuovamente Jackson ma dall’altra parte P.J. Hairston riusciva a tirar fuori dal cilindro due air-ball sullo stesso possesso, nonostante ciò erano gli Hornets ad allungare dopo un errore di Mo Williams da 3 punti, Maxiell prendeva il rimbalzo e Henderson apportava la modifica mandando a segno una tripla dal corner destro a 6:30.
A 5:49 sull’attacco in transizione Biz riceveva all’ultimo un passaggio da Henderson, il suo tentativo falliva per via dell’abbraccio in stile koala all’ultimo istante di Prince.
Biz in lunetta faceva uno su due portando a +20 Charlotte.
Meeks approfittava dello scivolone di Henderson per segnare in jumper senza marcature poi Lucas segnava due punti con Taylor abbastanza scentrato e quando Anthony a 3:53 si guadagnava un rimbalzo anticipando il nostro centro congolese e tramutava l’azione in due punti, coach Clifford chiamava il time-out sul 49-35.
Walker rientrava animato dalle migliori intenzioni; crossover con palleggio dietro la schiena seguita con entrata in cambio mano da applausi per due punti che facevano superare alla squadra di Jordan quota 50 (51-35). Prince cercava d’interrompere l’inerzia con due punti ma Walker in ritmo colpiva ancora da 3 punti, Jackson collezionava stoppate subite (questa volta da Big Al) ma i Pistons segnavano sulla stessa azione con un tap-in di Tolliver su un altro errore di Anthony.
A :44.4 una penetrazione di R. Jackson a tutto gas con scontro frontale contro Walker aveva miglior sorte; canestro valido e tiro libero, quest’ultimo mancato. I Pistons cmunque andavano all’intervallo sotto di 11 lunghezze, accorciando su una palla persa da Walker, il contropiede guidato da Jackson con assist orizzontale all’ultimo per la schiacciata di Prince valeva il 56-45.

Il terzo quarto era ben inaugurato dagli uomini di Van Gundy con una bomba di Tolliver dall’angolo destro.
A 10:52 Henderson riceveva un buon passaggio su un taglio in movimento circolare, trovando poi lo spazio sul difensore per affondare il tiro in jumper.
La carica degli Hornets non si arrestava; con la difesa dei Pistons all’autogrill anche Taylor faceva un figurone; schiacciata dinamitarda a una mano caricata all’indietro a segno, a 10:00 Big Al con una finta batteva Drummond, bastavano due passi per passare oltre al ferro e segnare in layup proteggendosi con esso.
Il duello si ripeteva poco dopo; questa volta Drummond riusciva a stoppare Jefferson che dall’altra parte tuttavia dava una manata al pallone in possesso dell’avversario facendo riguadagnare palla a Charlotte, la quale incrementava il divario a 16 punti (64-48) con due punti di Henderson in sospensione.
Detroit provava a rientrare, anche perché Charlotte giocava meno d’insieme, a ridare un po’ d’ossigeno ai Calabroni era Marvin Williams, il quale ricevuto un passaggio di Walker che aveva ribaltato il lato, sparava dal lato sinistro per 3 punti che valevano il 67-53.
I Pistons tentavano di rientrare con una seconda ondata; Tolliver (entrata), Drummond (gancio su Big Al) e Meeks (che si aiutava con il vetro) accorciavano le distanze a 8 punti (67-59), per fortuna degli Hornets, P.J. Hairston era travolto dal n° 31 avversario Butler dopo la conclusione tentata e mancata da 3 punti dalla nostra ala.
Dalla lunetta un 2/3 era sufficiente per riportare in doppia cifra il vantaggio a 1:48.
A 1:00 esatto dalla penultima sirena, su una rimessa dal fondo Mo Williams passava con movimento a ricciolo dietro Biz per uscire dai blocchi e sparare dalla destra velocemente in ritmo; 2 punti e Charlotte avanti sul 71-59.
Charlotte dopo una rubata di Mo Williams che intuiva il palleggio dell’avversario e spostandosi raggiungeva palla prima, segnava a :20.8 con la transizione direttamente diretta dallo stesso play.
Sulla sirena segnava anche Drummond chiudendo sul 73-62 la frazione.

Nell’ultimo quarto si rivedeva Roberts che aggiungeva subito altri due punti a favore degli Hornets ci dava altri due punti.
I Calabroni difendevano bene, dopo un errore al tiro ravvicinato, Biyombo stoppava le velleità dei Pistons di rimontare con un’altra palla respinta poco prima che scadessero i 24 secondi, tuttavia sull’azione seguente Drummond finirà per segnare da sotto.
Bismack si faceva trovare al momento giusto e al posto giusto anche in attacco correggendo un errore di Hairston, la stessa cosa faceva Drummond dopo l’errore di Jackson.
I Pistons provavano il rientro veloce affidandosi a un gioco rischioso fatto di triple ma Prince, Meeks e Jackson fallivano un’occasione a testa, quindi gli Hornets con Mo Williams e la sua palla alzata dopo l’entrata circolare si riportavano sul +14 (80-66).
A 8:17 Drummond aveva un ultimo sussulto per i Pistons; a contatto con Maxiell segnava l’alley-oop ma mancava comunque il tiro libero, così gli Hornets su una transizione di Kemba che cercava Hairston con l’assist schiacciato in diagonale cercavano di chiudere i conti; P.J. falliva l’appoggio da destra rispetto all’anello, si accendeva così una lotta a rimbalzo che dopo un paio di errori veniva risolta dallo stesso Hairston spuntato fuori a sinistra.
A 6:14 P.J. aumentava il malloppo personale con un 2/2 dalla lunetta, Marvin Williams con un lungo jumper da 2 e un Mo Williams da tripla a 5:09 toglievano ogni dubbio sulla squadra vincitrice della partita; parziale di 9-0 e gara chiusa poiché il parziale diventava 11-0 con Big Al che in up & under batteva Drummond.
Era Lucas a segnare due punti per i Pistons, ma in maniera tardiva.
A 3:39 bell’azione di Charlotte con Jefferson che dal post basso ben marcato scaricava un pallone fuori; assist schiacciato per Marvin Williams che da posizione frontale metteva i punti del 94-70.
Mentre Drummond nel finale litigava con il ferro sbagliando tap-in a ripetizione sulla stessa azione, Charlotte faceva entrare dalla panchina Vonleh e Daniels, quest’ultimo tentava una tripla dalla diagonale sinistra che quasi infrangeva il vetro ma che tuttavia finiva in fondo al secchiello. Daniels si ripeteva con un tiro veramente bello, morbido e ipnotico a :14.9.
La partita terminava sul 102-78 per Charlotte con Daniels che dopo la luce rossa, invece di consegnare la palla all’arbitro vicino, si divertiva a mettere un’altra tripla finendo per farla raccogliere all’arbitro sotto canestro.

A parte le statistiche riguardanti gli assist e rimbalzi offensivi i Calabroni hanno giocato meglio, avvantaggiati anche dalla fast start e i numeri dimostrano che sono usciti dal campo meritatamente vittoriosi.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Prossima sfida a Indianapolis tra due giorni.
Gara da dentro o fuori.

Nella notte Brooklyn ha vinto il derby con i Knicks 100-98 e Boston ha battuto Indiana 100-87…

Voti

Walker: 7
17 pt. (7/13), 6 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. Sembra stia tornando in forma, speriamo sia in forma smagliante contro i Pacers. Uomo ovunque.

Henderson: 7
14 pt. (6/11), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Discreta prova, punti importanti.

Taylor: 6
2 pt. (1/4), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Una mega dunk e polvere di statistiche.

Marvin Williams: 7,5
18 pt. (7/11), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Buona precisione al tiro, incluso un utile 3/6 da 3 punti. Probabilmente il più concreto in serata.

Jefferson: 7
11 pt. (4/12), 9 rimbalzi, 3 assist, 4 stoppate. Buona prova di Big Al che non sarà stato precisissimo al tiro ma ha messo alcuni bei canestri e ha finito per sovrastare Drummond che ha trovato una pessima serata a sua volta. 4 stoppate dicono che è presente.

P.J. Hairston: 6,5
12 pt. (3/10), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Finisce per giocare circa un minuto in più di Taylor. La percentuale al tiro non è un granché ma dimostra volontà in difesa dove si fa valere. 5/6 ai liberi.

Mo Williams: 6,5
13 pt. (6/16), 2 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. Limita i palloni persi a uno smistando 6 assist, ha un momento in cui insieme ad altri più che dei giocatori di basket sembrano essere i protagonisti di uno sparatutto tirando in maniera forzata, per fortuna i tiri dal campo non hanno percentuale bassissima come altre volte. Un paio di buonissimi canestri in ritmo più la tripla mattone a precludere il rientro ospite.

Biyombo: 7
8 pt. (2/4), 10 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Bene in attacco, dalla lunetta e anche nella fase difensiva, sua specialità, con due stoppatone e 10 rimbalzi.

Maxiell: 6
0 pt. (0/3), 8 rimbalzi in 17:52. Raddrizzategli la mano… però lotta e accumula rimbalzi, importanti alla fine.

Roberts: 6
2 pt. (1/3), 2 rimbalzi, 2 assist in 9:55. Poco in campo, riesce a dare un minimo contributo in punti in avvio ultimo quarto.

Vonleh: s.v.
0 pt. (0/1) n 2:20. Troppo poco in campo per dargli un giudizio.

Daniels: 6,5
5 pt. (2/2) in 2:04. Perde un pallone ma segna due volte, la prima fortunosamente di tabella, poi con un preciso tiro da due punti e segnerebbe anche oltre il tempo limite, dimostrando che sa tirare molto bene. Interessante.

Coach Clifford: 6,5
L’allievo supera il maestro. Charlotte ha una partenza veloce, anche grazie all’attenzione che i suoi ragazzi mettono subito in campo. Dopo tre quarti si potrebbe già parlare di vittoria in cassaforte. No problem. Ora Indiana nell’attesa più lunga dell’anno.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.