Game 79; Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 113-99

xchanet
 
Sottotitolo; 1^ MissiHornets (completed)
Troy Daniels, 17 punti. Segna le prime 5 triple tentate in serata...

Troy Daniels, 17 punti. Segna le prime 5 triple tentate in serata…

 
Gli Charlotte Hornets partivano da posizione sfavorevole in classifica per quanto riguarda il tentativo di portare a casa una delle due comode poltrone che acconsentirebbero alla squadra di Clifford di giocare in casa la prima dei playoffs.
L’unica speranza sarebbe riposta in qualche caduta delle altre davanti (nella notte Boston batteva i Bucks ma gli Heat cadevano a Orlando di tre contro i Magic) a patto che i Calabroni vincano le ultime quattro, compresa la gara a Boston. E’ una forzatura, ma non è impossibile.
Nella notte quindi i Calabroni provavano ancora la chimica di squadra ritrovandosi al completo.
 
Ogni commento a questa bellezza eterea sarebbe superfluo.

Ogni commento a questa bellezza eterea sarebbe superfluo.

I Nets si presentavano rimaneggiati (per citarne uno Brook Lopez) a Charlotte e teoricamente per un discorso di calcolo delle probabilità di palline al draft nemmeno troppo intenzionati a vincere, ma l’orgoglio li portava a giocare almeno per un tempo a pari livello.
I Nets comunque mettevano sul parquet; Larkin, Ellington, Bogdanovic, McCullough e Thomas Robinson mentre Charlotte ritrovava Batum e schierava la formazione tipo con; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller.
Zeller porta a casa la palla a due.

Zeller porta a casa la palla a due.

 

Zeller sulla palla a due portava la sfera nella nostra metà campo, attacco rapido, Batum per Marvin che con spazio colpiva da tre punti facendo iniziare bene la gara a Charlotte.
Il primo quarto però non sarà una passeggiata per Charlotte che finiva (3-4) sotto subendo i canestri di Th. Robinson (rimbalzo offensivo e canestro) e di Ellington a 10:58 (passaggio di Batum fuori misura, transizione con arresto e tiro dal pitturato) prima di tornare a comandare 5-4 grazie a una partenza con finta di Lee dalla baseline sinistra che arrivava vicino al ferro e modificava l’appoggio aumentando la difficoltà nella conclusione per eludere l’intervento difensivo.
Bogdanovic appena fuori dallo spigolo destro dell’area connetteva a canestro la sfera in jumper ed Ellington con la tripla dalla diagonale sinistra mandava a 9:27 sul +4 i grigi nonostante Zeller (più alto) fosse già da tempo su di lui. Gli Hornets tentavano il recupero; Marvin da tre non segnava ma sul rimbalzo un tocco di Zeller favoriva Batum che mandava fuori la sfera per Kemba, il quale colpiva da tre per il -1 a 9:01.
Trenta secondi più tardi gli Hornets lanciavano la partita sulle montagne russe, Cody in orizzontale trovava sulla sinistra Batum che ringraziava il compagno per la ghiotta occasione e infilava la tripla del nuovo sorpasso (11-9).
Sempre nella nostra metà campo difensiva, nella tonnara dell’area si smarcava McCullough abile a farsi trovare e a schiacciare da una rimessa dal fondo.
Robinson segnava andando a tirare sopra Zeller a 6:47 completando un parziale di 7-0 per gli ospiti.
Era proprio Cody a interromperlo 19 secondi più tardi quando il duello s’invertiva.
Robinson ricorreva all’intervento irregolare ma dalla lunetta Cody realizzava due liberi.
A 5:53 Batum con un tiro da due punti (vicino alla linea dei tre) riportava a -1 la squadra di Clifford, la quale con Kemba (su blocco di Marvin a tener lontano il difensore che pensava di raddoppiare su un possibile pick and roll) si portava avanti 18-6 per mezzo di una tripla frontale.
Se qualche spettatore neutrale fosse stato presente all’Alveare, c’è da scommettere che probabilmente si stava divertendo, il saliscendi emozionale continuava; tripla di McCullogh a riportar avanti Brooklyn, a 4:23 raddoppio su Batum a sinistra, passaggio a leggere la situazione di vantaggio con Zeller a rollare libero fino ad arrivare a canestro per la schiacciata, Larkin a 3:31 cambiava ancora il vantaggio con 2 FT, ma 13 secondi più tardi Kaminsky in uno contro uno segnava con un tiro morbido che prendeva il ferro ma si accasava dentro la retina per il 22-21.
La sequenza non finiva lì perché da un errore al tiro di Bogdanovic il massiccio Robinson continuava a mietere rimbalzi e a sfruttarli segnando, mentre a 2 minuti esatti dalla fine del primo quarto Kemba con uno scoop in entrata al limite massimo dei ventiquattro segnava il 24-23.
Il primo quarto terminava sui 25 pari, anche perché Kemba stoppava Rondae-Jefferson e Robinson a :39.9 dalla fine mancava entrambi i liberi (fallo di Kaminsky).
Marvin Williams, presenza decisiva nel reparto difensivo.

Marvin Williams, presenza decisiva nel reparto difensivo.

 
Si ripartiva nel secondo quarto che era quasi interamente caratterizzato dallo stesso copione.
Marvin a 10:58 splittando sbloccava il risultato ma Killpatrick con la sua classica alzata a una mano morbida sorpassava ancora una volta, arrivando poi a 8:26 quando Sims segnava fronte a canestro due punti per l’allungo ospite sul 30-34.
Lin non segnava sull’appoggio ma gli arbitri davano goaltending (dubbio ma mi fido di loro questa volta), Daniels entrava in partita ed era subito un fattore determinante; a 7:08 dalla destra esplodeva la tripla del nuovo vantaggio (35-34) Hornets.
Soft touch anche per Kaminsky da sotto che arrivava da quelle parti dopo un paio di scambi mobili con Batum, dall’altra parte Brown forzava il palleggio contro Daniels e Lin, quest’ultimo in tuffo in avanti gli portava via la palla, fallo di frustrazione del piccolo di Brooklyn e gioco fermo.
Batum in fade-away completava un parziale di 9-0 che issava Charlotte sul +5 smontato a breve però da Killpatrick in floater e da Ellington cha a 4:42 rimarcava la precisione ospite da oltre l’arco pareggiando la gara a quota 39.
Un paio di alley-oop (uno per parte a vuoto e un fing and roll di Daniels corto erano la premessa per il vantaggio ospite arrivato con Robinson al secondo tentativo sulla stessa azione.
Le Retine non avevano fatto i conti con Daniels però, che quando c’è da sparare da tre punti fa spesso centro, anche questa volta, con più di qualche cm di disavanzo oltre la linea dal centro sinistra faceva centro con facilità disarmante per il 42-41.
Ellington da tre e Bogdanovic da due forzavano i tiri su Daniels e Batum ma non segnavano, chi iniziava a scavare il solco era ancora Troy, il quale a 1:47 segnava il suo terzo tiro da fuori su altrettanti tentativi.
Bogdanovic da sotto segnava, anche se il suo tiro era toccato però da destra Kemba schiacciava un diagonale sotto canestro, il taglio di Batum e l’appoggio easy mandavano Charlotte sul +4 ma c’era ancora il tempo per i viola di capitalizzare una transizione con Walker che da tre punti segnava dopo aver fatto toccare alla sfera ferro e tabella prima di ricadere dentro e mandare a riposo la nostra squadra preferita sul 50-43.
 
Nella ripresa i Calabroni prendevano rapidamente le redini dell’incontro, anche se segnava per prima Brooklyn con Robinson.
Lee dalla sinistra sfruttava il movimento palla per avere un tempo di vantaggio su Ellington, buona la finta e l’avvicinamento, il tiro completava la trilogia perfetta nell’azione di Courtney.
Marvin partiva dalla difesa per rubare un pallone a McCullough e pompando il coast to coast andava a cercar gloria realizzando contro Bogdanovic il layup del +10.
Ellington al tiro dalla sinistra segnava nonostante la marcatura di Lee ma a 9:56 due FT di Walker facevano tornare il vantaggio della squadra del North Carolina in doppia cifra.
Larkin si faceva intercettare da Marvin Williams uno scarico effettuato in maniera troppo ravvicinata alle manone della nostra PF.
Marvin dal post alto destro continuava a giocare bene, anche in attacco, giro e tiro in fade-away su McCullough, il quale attivava anche una buona difesa in salto ma non bastava a fermare la nostra ala grande.
Sul 47-61 Marvin era bravissimo a stoppare Robinson da sotto ma lo spallato centro avversario riprendeva il rimbalzo e sul secondo contatto segnava andando a tirare anche dalla lunetta da dove però falliva.
Nets che tornavano a -10 (61-51) con l’attacco di Sloan che assorbiva anche l’attenzione del centro, palla in mezzo e dunk free di Robinson a due mani.
Walker non segnava per la terza volta di seguito ma questa volta sotto canestro c’era ancora l’inestimabile Marvin che recuperava e subiva fallo a 7:14.
Liberi a segno e Charlotte che difendeva il +12 con Zeller, il quale andava a opporsi all’entrata in appoggio di Bogdanovic opponendosi con decisione a una mano, cancellando il tentativo.
A 6:53 però Sloan con un bel fade-away dallo spigolo sinistro dell’area realizzava, tuttavia le preoccupazioni per gli Hornets rimanevano minime se dopo un classico gioco di blocco alto tra Zeller e Walker, arrivava anche Batum a sparare un catch’n shoot per non far forzare Kemba ancora marcato, il tiro da tre dalla top of the key come dicono negli States era “money” e i Calabroni volavano sul +15.
Terribile che gli arbitri non vedessero il canestro di Cody, un goaltending clamoroso con la palla fatta picchiare contro il vetro, da dietro arrivava Rondae Hollis-Jefferson che la spazzava via, gli arbitri invece di ritenere goaltending davano buono l’intervento e si proseguiva, Zeller in difesa si vendicava facendo sbagliare il Jefferson di Brooklyn e stoppando Robinson, sulla transizione “dritto per dritto” (per dirla alla Mario) se ne andava Walker che mostrava in corsa dopo l’accelerazione, un terzo tempo favoloso uscendo dallo spazio tempo che lasciava esterrefatto il difensore che si trovava Walker a materializzarsi in salto sulla sua destra senza poter più fermare il suo layup in salto.
A stretto giro di posta Kemba forniva il bis con un altro attacco in transizione.
L’entrata era sulla sinistra; braccio sinistro esteso sul contatto con Ellington e altri due punti che dovevano essere divisi con Marvin, abile a far ripartire l’azione dalla difesa grazie a una palla tolta all’attacco dei Nets.
Charlotte giocava sul velluto e segnava da tre con Kemba dall’angolo sinistro; ottima circolazione di palla e open facile per il nostro play che si opponeva anche a Killpatrick in stoppata in una transizione tre contro uno dei Nets, sfortunatamente non arrivava nessuno in canotta viola ad aiutarlo e Killpatrick riprendeva e segnava.
Poco male, i Calabroni muovevano bene palla, questa volta lo smistamento era semplice, Walker per Kaminsky, ancora l’angolo sinistro a illuminarsi per la tripla del nostro lungo bianco che a :4.05 portava a +19 Charlotte con la mamma Walker festante sugli spalti per l’assist del figlio.
Big Al portava Charlotte al massimo vantaggio ottenuto sino a quel momento con due punti da sotto a :05.5 chiudendo il quarto sull’84-64.
Un "Kembattack".

Un “Kembattack”.

 
Dell’ultimo quarto sarebbe superfluo parlarne approfonditamente, diciamo che Daniels continuava a saettare da tre punti (era il caso dell’87-68 a 10:33), a 7:54 si “accontentava” di un lungo due punti ma risolvendo un caso spinoso su una rimessa dal fondo di Charlotte con un paio di secondi per tirare, ormai era un festival delle triple al quale partecipava anche Brooklyn che ormai uscita di scena per quel che riguarda la vittoria, incassava un gioco da tre punti di Kaminsky, il quale portava Charlotte sopra quota 100 (102-78), Lin realizzava da tre punti mentre Daniels falliva la sua prima tripla spuntando la casella per mostrare di non essere un robot, Ellington segnava dalla lunga ma ormai nel finale c’ea solo spazio per le panchine.
I Calabroni alla fine tenevano un vantaggio di 14 punti e vincevano 113-99 in attesa di andare domenica sera, ore 6.00 PM a Washington, squdra che, cadendo a Detroit stanotte è ormai estromessa dai playoffs per quest’anno.
chabro2
 
Pagelle:
 
xesplosivo   Walker: 7,5
22 pt. (7/17), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Esplosivo. Beh… vedere un paly che compie tre stoppate è già strano, va piano con gli assist, è vero, non è un CP3 ma trascina comunque la squadra, due suoi canestri consecutivi nel terzo quarto valgono già il prezzo del biglietto.
 
xmolto_tox   Lee: 6,5
6 pt. (3/4), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Molto tossico. Per gli attaccanti. Tempo più limitato rispetto al solito, non sfigura, anche se magari all’inizio subisce di più la freschezza dei Nets rispetto a qualche compagno subentrante. Non è un primo violino ma tira con buona percentuale nella notte.
 
xextr_infiamm   Batum: 7
14 pt. (6/11), 6 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata e +20 di +/-. Estremamente infiammabile. Se lo lasci nel barile sembra innocuo, ma appena s’innesca reazioni chimiche lo rendono pericolosamente letale. Il francese sembra romanticamente discreto. Nota negativa i 4 turnover, un paio palloni giocati proprio male, ma da lui transitano comunque diversi palloni. Una buona partita nell’ombra.
 
Campo magnetico   M. Williams: 7,5
12 pt. (4/7), 3 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Campo magnetico. Nel break decisivo c’è quasi sempre il suo zampino, in difesa a recuperar palloni ma anche in attacco. Direi decisivo insieme a Kemba e Troy.
 
xcomburente   C. Zeller: 7
5 pt. (1/2), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 5 stoppate. Comburente. Rende possibile la combustione grazie ai suoi blocchi per Walker e al suo darsi da fare, Cody corre parecchio infatti, ci mette energia. Non può sempre tenere Robinson che è più grosso e pena nei rimbalzi, ma con le dovute proporzioni, sembra Alonzo Mourning con le sue 5 stoppate. Da premiare, anche perché in poco più di 23 minuti.
 
pericolo generico   Lin: 6
11 pt. (4/11), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Pericolo generico. Non sai mai quello che farà. Variegato il repertorio tra pull-up, entrate, passaggi, triple o palle perse… Qualche turnover appunto nel finale. Partita normale di Jeremy, di anormale se vogliamo trovare qualcosa c’è il suo doppio chignon alla samurai.
 
xcorrosivo   Jefferson: 7
6 pt. (3/8), 9 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate. Corrosivo. Riequilibra la situazione rimbalzi e questo è importante anche perché tante volte i Nets provano i jumper. Gioca anche per la squadra e finisce con 5 assist. Buona prova anche perché il suo gioco in post può corrodere la difesa.
 
xnocivo   Kaminsky: 6,5
12 pt. (5/8), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Nocivo. Va a prendersi alcuni tiri che può mettere. Gioca con più intelligenza e precisione rispetto ad alte volte e finisce in doppia cifra.
 
Laser   Daniels: 8
17 pt. (6/10), 3 rimbalzi, 1 rubata. Laser. Segna 5 delle sette triple tentate fallendo le ultime due quando ormai il risultato è al sicuro, forse rilassandosi un po’. Serve per far scappare Charlotte. Grande apporto dalla panchina, chiamato ha risposto alla grande. Quasi un robot.
 
alto voltaggio   Hawes: 6
4 pt. (1/3), 2 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Alto voltaggio. Perché i suoi passaggi schiacciati mi ricordano la linea non retta del simbolo e sono spesso assist all’europea, decisivi. Tira un po’ più approssimativamente della prima parte della stagione, con troppa precipitazione. In fase di costruzione è bravo a dar palloni utili.
 
Hansbrough: 6
4 pt. (1/1) Scampoli di partita per il centro locale che prende un -8 di plus/minus ma tra gli ultimi entrati è il miglior marcatore. Anche ai liberi rimane perfetto.
 
Gutierrez: s.v.
0 pt. (0/0). Non entra mai nel vivo. Un plus/minus di -6 in poco più di due minuti.
 
Harrison: 6
0 pt. (0/1), 1 rubata.
Prima partita dalla sua riassegnazione agli Hornets. Era stato in D-League, poco più che la mascotte del team, ci fosse stato MKG non sarebbe a Charlotte ora. Un tiraccio a referto ma ha il merito di rubare un pallone che mi regala un punto in più al mio personale fantabasket.
 
Coach Clifford: 7
Squadra che reagisce bene anche se all’inizio è in difficoltà. La chimica c’è. Quanta forza c’è nel prodotto ce lo diranno i playoffs.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.