Game 9: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 93-100

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StagiHornets
 
Gli Hornets sono un team recente per la NBA.
Nati a Charlotte nel 1988 hanno dovuto affrontare diverse traversie, una franchigia turbolenta, portata a New Orleans, “sdoppiatasi” a Charlotte due anni dopo la partenza dei Calabroni e a un tratto riunitasi in qualche maniera con un colpo di spugna di Benson, presidente degli attuali Pelicans che decise di lasciar libero il nome creando qualcosa più attinente alla Louisiana.
Se li seguite da un po’, avrete in memoria il vostro vissuto personale, magari facendo un parallelo con le stagioni della squadra ricorderete più o meno piacevolmente un periodo della vostra vita.
Esattamente dodici anni fa oggi, per me fu una giornata nefasta, la stagione degli Hornets (2004/05) seguì in simbiosi risultando la peggiore di sempre (anche se la NBA oggi la assegna a New Orleans).
I Calabroni però da allora hanno percorso strada, gli Hornets attuali, pur senza stelle (se escludiamo Kemba), usano il gioco di squadra come meccanismo per pervenire alla vittoria, cercando di sfruttare le qualità e le potenzialità dei vari giocatori nel miglior modo, senza affidarsi forzatamente all’individualismo del singolo.
Cleveland è un po’ agli antipodi, il Moloch James e Irving regnano su un team che ha anche buoni giocatori di contorno.
Ci si chiedeva se questa potesse essere la stagione per una consacrazione del team ad alti livelli.
Da Cleveland è uscita una risposta ed è quella che gli Hornets sono una buona squadra ma non ai livelli dei top team. Paghiamo certamente errori, molti dovuti alla fatica di un gioco dispendioso in difesa e talvolta in attacco, il miracolo non è riuscito nonostante tre quarti giocati alla pari.
C’è da rivedere qualche meccanismo su lunghi che sappiano tirare come Love e Frye, che hanno avuto qualche cm di troppo, non sempre giustificato da raddoppi necessari.
Un po’ di sfortuna sui rimbalzi e un ottimo LeBron nel finale ci hanno costretto al secondo stop consecutivo e alla prima sconfitta esterna.
Batum al tiro su Dunleavy. (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

Batum al tiro su Dunleavy.
(Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

 
Gli Hornets alla Quickens Loan Arena si presentavano con: Walker, Batum, MKG, M. Williams e C. Zeller.
I Cavaliers del tre volte campione NBA (due come giocatore con i Lakers e una come head coach) Tyronn Lue controbattevano con un quintetto composto da: Irving, Dunleavy, James, Love, T. Thompson.
 
La palla a due era preda di Thomas; Batum, però recuperava un lob sotto canestro proveniente da LeBron, MKG falliva due azioni offensive imitato nel mezzo da James, il mossiere era Irving che apriva l’autostrada nel pitturato per Love che portava i primi due punti ai Cavs senza fatica. Hornets imprecisi che fallivano ancora un attacco con Cody ma reggevano con Batum, il quale stoppava Love e faceva partire una transizione che MKG (toccato da dietro da Irving)portava a casa un gioco da tre punti per il vantaggio dei nostri.
Love segnava tre punti da sinistra ma Kemba dalla sinistra andava di tabella per la tripla che scavalcava nuovamente i Cavalieri che tuttavia prendevano il sopravvento anche perché MKG e Marvin cadevano ostacolandosi su un rimbalzo difensivo, Love recuperava la sfera e Zeller era costretto al fallo.
Due liberi e i Cavs andavano sul +3 (6-9), anche se la sfida rimaneva in sostanziale equilibrio poiché Marvin Williams a 6:13 centrava una tripla frontale che riportava i Calabroni a -1 (12-13). Love batteva Marvin ma Batum trovava con un passaggio teso a sinistra Walker che scardinava la difesa asserragliata dei Cavs e riportava in parità la gara.
Batum ci portava sopra di uno con un FT jumper, tuttavia Frye beneficiava di uno scarico dopo una penetrazione di James e colpendo da oltre i 6.75 riconsegnava il vantaggio ai padroni di casa.
A 3:31 Kemba colpiva con un missile terra-aria che lo confermava nel gotha dei tiratori da tre in questo inizio stagione, tuttavia era Cleveland a ferirci a suon di triple nel finale, Love, Shumpert e Frye (a due decimi dalla luce rossa ci spedivano sino alla dimensione di svantaggio dalla doppia cifra (22-32).
 
Il secondo quarto iniziava con un giro e tiro dalla baseline sinistra di Hibbert che, sebbene marcato, riusciva a trovare solo il cotone dalla media.
Irving metteva dentro rispondendo, ma nella sfida tra play Sessions a una mano dal pitturato s’inventava la replica, a 10:23 entrava in scena anche Marco che dalla diagonale sinistra dimezzava lo svantaggio iniziale di quarto.
Un’entrata di MKG non andata a buon fine era oro per Hibbert che dall’altra parte del canestro correggeva in tap-in portando la squadra di Clifford sul 31-34.
Irving passava dietro un blocco e si portava sul centro destra per mettere un jumper comodo, tuttavia a 9:16 Marco replicava con il tris di punti per il 34-36 e Cleveland si sentiva costretta a chiamare un time-out.
A 8:39 per un fallo nel pitturato su Kaminsky Charlotte si avvicinava ulteriormente poiché Frank splittava.
Charlotte passava avanti con un tap-in quasi identico a quello prima descritto di Hibbert, questa volta era Sessions l’intraprendente sfortunato e Hawes il finalizzatore.
La partita rimaneva lì, Irving riportava due volte in vantaggio i bianchi che venivano riagguantati sul 41 pari da Hawes che infilava un piazzato.
Belinelli cercato e trovato sulla sinistra faceva saltare il proprio difensore, s aggiustava con un passetto laterale e segnava la sua terza tripla di serata dando il +3 a Charlotte.
Una forzatura di Hawes da sotto lasciava una mezza transizione a Cleveland che ci puniva con una tripla di Shumpert dalla diagonale sinistra per l’aggancio a quota 44.
Sessions tentava un passaggio verticale, ma spuntava Love che riusciva ad anticipare il ricevitore, vinceva il rimpallo con Sessions e s’involava per la jam solitaria.
Gli Hornets tornavano avanti nel finale quando MKG sfruttava il duello in altezza con Irving andando in area a prendersi due punti per il 50-49.
Per un tecnico a Clifford i Cavs pareggiavano ma Batum a 2:29 infilava un altro jumper dall’altezza del libero, Kemba con un assist frizzante in diagonale vedeva Marvin sotto il canestro a destra, alla nostra PF non rimaneva che rifinire.
Dunleavy chiudeva il susseguirsi di punti segnati nel quarto perché Hawes tutto solo incredibilmente falliva una schiacciata.
 
Roy Hibbert è rientrato ma è costetto a fare i conti con un minutaggio limitato. (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

Roy Hibbert è rientrato ma è costetto a fare i conti con un minutaggio limitato. (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

Dopo essersi riposati e forse velocemente rifocillati, si riapriva il sipario, Marvin Williams iniziava come aveva sempre fatto nel primo quarto e cioè con una tripla, questa volta per fortuna, dopo averne fallite diverse, da “fresco” gli diceva bene.
I Calabroni sul 57-52 si facevano rimontare sino al 57-56 ma ripartivano con una triangolazione Marvin/Batum (nell’angolo sinistro)/Marvin che ripartiva verso il canestro e veniva raggiunto da palla e uomo, la palla finiva dentro il cesto, l’uomo su di lui, così arrivava un gioco da tre punti per il 60-56.
Batum sull’azione seguente era ancora l’astro principale, il satellite Marvin gravitava intorno e ben servito riusciva a portare a casa altri due punti mandando gli Hornets sul +5 (52-57).
Irving (19 pt.), però si dimostrava in serata e con un turnaround in area più una tripla colmava i cinque punti di gap.
Batum riassestava un piccolo colpetto sotto la cintura di Cleveland quando d’esperienza si portava a casa un contatto con Dunleavy e in salto piuttosto stabile, realizzava un gioco da tre punti a 6:19.
Era ancora Irving ad accorciare mentre LeBron un po’ spento da MKG tentava di portare avanti i suoi, ma il nostro numero 14 compiva un bell’intervento andando a stoppare il Re e portando una transizione subiva anche un fallo che lo rimandava in lunetta. Il 2/2 estendeva il vantaggio dei charlottiani sul +3, tuttavia nonostante una difesa ottima di MKG gli veniva assegnato contro un blocking foul su Irving che pareva aver fatto più sfondamento…
L’extra possesso ci costava due punti incassati da James. Kemba in attacco provava dalla baseline a trovare varchi ma chiuso da Love faceva il giro della boa, passava a Batum e si posizionava in angolo sinistro laddove Nic gli restituiva immediatamente palla cosicché Kemba potesse far partire la tripla del 70-66.
Frye però ci massacrava dall’arco e riduceva il vantaggio dei viola, Kaminsky su un passaggio rischiava di perder la palla, andava in azione solitaria ma scoordinato non metteva il tiro in entrata, Belinelli in difesa subiva una spallata da Frye che gli arbitri consideravano eccessiva, in attacco invece il francese sulla sinistra si svitava in un jumper saltando oltre la linea di fondo, a metà tragitto in separation lasciava andare un tiro morbido che faceva frusciare la retina interna.
A 1:00 dalla fine Shumpert ridava comunque il minimo svantaggio ai suoi (72-71).
Il punteggio non cambiava e Charlotte si presentava sul +1 ai 12 finali.
Brutto presagio quando Spencer veniva stoppato da un sontuoso Thompson, a 11:28 tuttavia in direzione opposta, ostinata e contraria proveniva da destra un pallone che s’infilava nella retina dopo aver surfato le onde sopra LeBron James.
L’artefice era MKG che portava sul 74-71 la sfida, tuttavia raccolta dall’altra parte da Shumpert, il quale si rivelava in forma e annullava lo svantaggio con una bomba.
Una penetrazione malconsigliata di Sessions e una tripla di Frye (scarico di LeBron) ci riportavano sotto e quando Cleveland prendeva l’ennesimo rimbalzo offensivo con Jefferson che andava a segnare subendo fallo, il segnale era negativo.
Il libero non veniva trasformato e dal 74-79 si passava dopo alcuni canestri, al 78-81 grazie a un’entrata di Kaminsky, il quale batteva due difensori appoggiando.
Charlotte provava a resistere, un back-door di Frye lascava arretrato Spencer, il quale recuperava e da dietro piazzava una stoppata fantastica.
A 7:41 LeBron si svegliava veramente, al limite dei 24 secondi, dopo aver rischiato di perder palla sulla pressione viola, infilava dal pitturato forzando, ancora lui con la tripla frontale avvantaggiava Cleveland (78-86), Hawes poteva solo rimandare a -6 Charlotte con un piazzato dal mid-range.
Frye cercava di chiudere i giochi una prima volta realizzando una tripla e poi un canestro ai confini dell’area destra zona baseline per l’80-91.
Sembrerebbe finita ma Batum con cinque punti consecutivi faceva riavvicinare Charlotte al -6 (85-91) a 3:31.
Marvin a 1:54 su un rimbalzo offensivo di Zeller ridava speranza con una bombarda, quella del 90-94 ma gli arbitri prima, indotti dai cronometristi stoppavano il tempo mentre (mancati 24) stavano per scadere i 24 secondi con palla in mano ai Cavaliers, poi su una rimessa davano un fallo contro Marvin Williams per un contatto a gioco fermo.
Il fallo generosamente assegnato ai padroni di casa ci costava 14 secondi di difesa, McRae beffava con l’alzata rapida a una mano MKG e Cleveland volava sul 90-96.
LeBron da sinistra chiudeva i giochi a :42.6 per il 90-99.
La gara terminava sul 93-100 per Lue e il suo team.
 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
21 pt. (8/21), 2 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Bene nel primo tempo, scompare un po’ nel secondo, anche se trova canestri e punti pure nella ripresa ma è meno preciso, inoltre non riesce a dare il là alla squadra. Clifford lo tiene troppo in panca nell’ultimo quarto.
 
Batum: 6,5
15 pt. (5/12), 9 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Numeri un po’ gonfiati a rimbalzo ma nel terzo quarto con tre assist importanti riesce a farci guadagnare 8 punti. Certo, il discorso qualità prezzo non regge, sbaglia prendendosi la responsabilità, un tiro importante nel finale invece di provare a giocar palla, però in serata non va male.
 
Kidd-Gilchrist: 6,5
11 pt. (4/12), 10 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Partitone di MKG per tre quarti di partita. Nel finale LeBron prende il sopravvento ma più per propri meriti che per demeriti della nostra ala piccola. Fermarlo per così tanto tempo è già stato un successo. Il premio tra i nostri è andato a Nic, ma io l’avrei dato a MKG nonostante un finale in cui tra l’altro non sempre lui si è trovato su LeBron. Va in doppia doppia cercando di contrastare lo strapotere dei Cavs a rimbalzo. Peccato per la mano non esattamente educata anche se mette un bel jumper in avvio di ultima frazione.
 
M. Williams: 5,5
16 pt. (6/14), 6 rimbalzi, 2 assist. Ancora una serata così così. Avrebbe diversi open o tiri con cm, finisce con un 3/9 da fuori. In difesa se la cava bene su qualche cambio, peccato per quel fischio contro nel finale, immeritato.
 
C. Zeller: 5
0 pt. (0/4), 4 rimbalzi, 1 assist. Lo 0/4 è strambo perché la NBA considera tiro sbagliato la stoppata subita e lui si fa stoppare ben tre volte. Non mette nemmeno un punto partendo da starter. Sovrastato da Thompson se è questo mi faccio gli auguri da solo… Serataccia dove sembra moscio e con poca fisicità.
 
Belinelli: 6
9 pt. (3/7), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. Bene da tre dove fa ¾ e contribuisce a far rimanere la gara aperta, nel secondo tempo però non mette più nulla…
 
Kaminsky: 5
3 pt. (1/6), 5 rimbalzi. Non mi è piaciuto molto, al tiro impreciso e precipitoso come quando nel primo tempo tira da oltre 7 metri…Una second unit con meno punti nelle mani e meno costruttiva non lo aiuta, ma anche lui può a sua volta inventare.
 
Hibbert: 6
6 pt. (3/5), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Anche lui meglio nel primo che nel secondo tempo. Peccato ancora non possa essere al meglio. Un gancetto cortissimo non arrivato nemmeno al ferro nel secondo tempo ne è la riprova, anche se talvolta stupisce per concentrazione e precisione come in occasione del jumper dalla baseline sinistra da marcato.
 
Sessions: 6
6 pt. (3/7), 4 assist, 1 rubata. Porta attacchi in serie, qualcosa porta a casa, altre rimedia figuracce e rimesse dal fondo. Disgraziatamente una delle figuracce la fa in un momento delicato. Fermare Irving è già un’impresa, per lui è quasi impossibile ma in difesa avrebbe potuto fare un po’ meglio.
 
Hawes: 6
6 pt. (3/7), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Fa la sua onesta partita oltretutto da terzo centro. Quando rientrerà Hibbert a pieno regime forse sarà un po’ più chiuso. Battaglia, lotta… nel primo tempo chiude spazi e recupera palloni, anche se la schiacciata sbagliata sulla sirena è da denuncia penale.
 
Coach Clifford: 6
Insufflare anche il talento sarebbe impossibile per lui. Squadra operaia con Walker al comando, insieme a Batum è il leader. Dovrà mantenere alta la concentrazione per le prossime. Grinta e cuore ci sono, s’inserisse magar anche un po’ di fortuna… Deve rivedere i meccanismi sui lunghi esterni, le rotazioni non sono state efficaci, Love ha segnato 17 punti e Frye 20, Shumpert ha aggunto inoltre un 3/5 dall’arco. Ora dobbiamo tornare a vincere subito, non tutte le squadre si chiamano Toronto o Cleveland.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.