Biz zarrie…

E’ arrivata in Italia nel cuore della notte un’altra Woj Bomb per quel che riguarda Charlotte.

La notizia secondo la quale Orlando Magic, Chicago Bulls e Charlotte Hornets avrebbero finalizzato una trade che vedrebbe il team della Florida acquisire il neo acquisto degli Hornets Mozgov e Jerian Grant dai Bulls.

La principale squadra sul campo di MJ invece acquisisce l’ex Venezia e Charlotte Julyan Stone (contratto garantito solo se non verrà tagliato entro il primo agosto), mentre ai Calabroni, dopo tre anni passati tra Raptors e Magic, torna Bismack Biyombo, detto Biz e due second round (2019/2020).

 

 

Biyombo in schiacciata durante la stagione 2014/15 con la divisa di Charlotte.

 

 

Biyombo fu scelto da Charlotte nell’era Bobcats nel Draft 2011, 206 cm per 115 kg non è mai stato un centro in grado di spostare offensivamente una partita ma è un discreto rimbalzista e un buon stoppatore.

Sicuramente questa news non cambierà gli equilibri della NBA ma personalmente mi solleva perché Charlotte nello scambio qualitativo con Mozgov (detto Mozzy) guadagna parecchio, non solo perché l’ex Hornets, nato il 28 agosto 1992 è di ben 6 anni più giovane, ma è anche un player con più grinta e fisicità, anche se al momento le gerarchie nel ruolo di centro appaiono più sfumate.

Dal mio punto di vista Cody Zeller attualmente sarebbe il favorito con Willy Hernangomez pronto a incalzare Cody, seguito da un Biyombo che comunque per fare il terzo centro avrebbe un contratto decisamente importante che parla di 17 milioni a stagione per i prossimi due anni con player option per l’ultimo.

Charlotte in due anni, dovesse mantenere Biyombo (sempre non vi sia un’altra sign and trade con l’ex) spenderà circa 1,3 milioni in più giacché il contratto del russo prevedeva 16 milioni per quest’anno e poco più di 16,7.

Charlotte quindi ha in casa tre centri, due dei quali un po’ vecchio stampo come Zeller e Biyombo, non due grandissimi attaccanti (Biz di media 5,7 punti in 18,2 minuti lo scorso anno e 6,0 in 22,1 minuti l’anno precedente) anche se Zeller l’anno scorso ha fatto vedere d’aver migliorato un po’ la mano sui piazzati e può inserirsi agilmente con i suoi pick and roll mentre Hernangomez è un centro giovane, ancora incompleto ma che in attacco eventualmente non disdegna soluzioni da lontano oltre a portare un po’ di fini movenze europee sotto canestro.

Difensivamente avremmo tre centri almeno in grado di ruotare per cercare di limitare con le loro caratteristiche le stelle avversarie nel ruolo opposto confidando nell’intelligenza tattica di Borrego.

 

 

 

 

A Charlotte arrivano anche due scelte da secondo giro, una per il 2019 e una per il 2020. livello di playmaker invece Charlotte pare essersi sistemata bene con Walker titolare, Tony Parker a fare da secondo e Devonte Graham, il rookie, pronto a subentrare dovessero esserci problemi.

Adesso Charlotte è sotto la soglia della Luxury Tax di 3,4 milioni mentre ci sarebbe da pensare di cambiare ancora almeno 3/5 di starting five poiché negli ultimi due anni Batum, MKG e M. Williams non hanno funzionato, o hanno funzionato solamente in parte.

Certamente il sistema di gioco potrebbe essere importante e Batum in SF dal mio punto di vista potrebbe essere più efficace se Charlotte prendesse una SG in grado veramente di colpire con buone percentuali.

Batum però è un peso contrattualmente e un rischio dopo due anni in calo.

MKG sembra non più in grado fisicamente di garantire rimbalzi e difesa serrata mentre si spende meglio in attacco con punti di rottura ma questo finisce probabilmente per influenzare le sue prestazioni nella metà campo difensiva.

Marvin Williams è quasi essenzialmente uno stretch four che va a sprazzi e anche se lo scorso anno per un po’ di tempo frequentò l’Olimpo nel tiro da fuori non garantisce più quell’esplosività difensiva che servirebbe per chiudere le numerose crepe che l’anno scorso si sono palesate nuovamente anche sull’arco.

Nel giro d’un paio di giorni quindi arrivano Parker e Biyombo, vedremo se Kupchak riuscirà ora a modificare il nucleo dello starting five che necessiterebbe di cambi.

Per chiudere c’è da registrare una brutta notizia.

Malik Monk si è fratturato il pollice destro contro i Thunder (23 punti per lui) nella partita a Las Vegas di Summer League vinta da Charlotte sui Thunder per 88-87 ((un libero su due di Hernangomez nel finale e una buona difesa a salvare il risultato) e il suo recupero è previsto in 6/8 settimane.

 

 

Ovviamente salterà le restanti partite della Summer League, un peccato ma l’aspetto peggiore sarebbe il fatto di dover forse saltare parte del camp prestagionale, anche se sono fiducioso (se non dovesse essere un tipo di frattura che richieda interventi particolari) che potrebbe accorciare i tempi rispetto le otto settimane stimate.

Questo articolo è stato pubblicato in News da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.