Discovery Charlotte: 2ª puntata

Copertina a cura di Igor F., articolo a cura di Paolo Motta.

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Tradizionalmente in America settentrionale con il termine “Downtown” si fa riferimento al nucleo finanziario, economico e culturale della città mentre con il termine “Uptown” si definisce la parte più residenziale.

La situazione si è ribaltata a Charlotte: a causa delle caratteristiche morfologiche della città (la Queen City sviluppa la propria area commerciale su una zona rialzata rispetto al resto della città), gli “charlotteans” chiamano Uptown lo snodo centrale della metropoli.

L’Uptown, insieme ai distretti di Midtown e South End, fanno parte di quella macroarea che a livello urbanistico viene chiamata “Charlotte City Center”.

Quest’area è abitata da circa trentamila persone, è il luogo d’occupazione per circa centotrentamila lavoratori ed è visitata da più di diciotto milioni di persone l’anno.

In quest’articolo ci concentreremo sugli aspetti principali dell’Uptown.

È qui che si trovano – come scrivevamo – i grattacieli, gli uffici e i palazzi residenziali più alti, i musei, i teatri, gli impianti sportivi e i locali notturni più rinomati.

Dal punto di vista organizzativo il centro di Charlotte si divide in quattro “Wards” (“reparti” o zone) creati dall’intersezione tra le strade “Trade and Tryon”.

Il suo perimetro è delimitato dalle Interstatali 77 e 277.

Le strade principali sono – appunto – la Tryon Street (collega il lato nord con quello sud) e la Trade Street (collega il lato est con quello ovest più College Street).

La street art inspirata al movimento BLM realizzato in autunno 2020 sulla Tryon Street.



La matricola e fresh star degli Charlotte Hornets LaMelo Ball acquista la sua nuova casa su Tryon Street, civico n° 139.
Al settimo piano dello stesso palazzo risiede anche il suo attuale datore di lavoro, tal Michael Jordan.

Dall’incrocio tra le prime due nasce la “Independence Square”, ai cui lati troviamo le famose “Four Corner Sculptures” scolpite nel 1995 dall’artista Raymond Kaskey.

Le quattro statue sono realizzate con materiali di bronzo e granito e rappresentano l’industria, il commercio, i trasporti e il futuro.

Le Four Corner Sculptures a Independence Square.

Nella stessa piazza, all’ombra di una delle statue descritte è presente anche una copia de “Il Grande Disco”, opera dello scultore italiano Arnaldo Pomodoro – installata nel 1974 – che reinterpreta l’uomo di Leonardo e le sue proporzioni in chiave moderna.


Una copia de ”Il Grande Disco” di Arnaldo Pomodoro a Independence Square.

Nell’immagine l’Uptown di Charlotte diviso per “ward” (fonte: Charlottecentercity.org)

La legenda dell’Uptown (fonte: Charlottecentercity.org).
Una porzione del centro di Charlotte dov’è ubicato lo Spectrum Center, casa degli Charlotte Hornets.

Il centro di Charlotte può essere definito a misura d’uomo in quanto le distanze tra un punto d’interesse e un altro sono facilmente raggiungibili a piedi.

Per i più esigenti però, è possibile spostarsi tramite CATS (Charlotte Area Transit System), il sistema di mobilità pubblica della città composto da bus, monorotaia e tram.

Dal punto di vista ricreativo, culturale e sportivo l’Uptown offre molte attrazioni.

Ci sono tredici parchi pubblici tra cui il Romare Bearden Park (5,4 acri) nel “secondo reparto” e il First Ward Park (4,6 acri) nel primo.

Il primo è stato inaugurato nel 2013 e funge da collegamento tra gli uffici e il Ballpark dei Knights.

Il secondo si trova in posizione meno centrale e fa da contorno alla sede universitaria dell’UNCC in Charlotte ed è stato completato nel 2015.

Il Romare Bearden Park.

Il First Ward Park.

Oltre ai parchi troviamo 8 musei (fonte: charlottegotalot.com), che spaziano dall’arte alle scienze naturali, passando per lo sport e la storia americana.

I teatri invece sono sei (fonte: Charlotteobserver.com) e ospitano spettacoli di vario genere.

Il più antico è il Carolina Theatre.

Costruito nel 1927, è attualmente in fase di ristrutturazione con l’intento di riportarlo al suo vecchio splendore tramite un progetto ambizioso.

L’Uptown ospita quattro sedi universitarie, tra le quali spicca il campus cittadino della rinomata Univeristy of North Carolina (quella dove giocò Michael Jordan per intenderci).

Il Charlotte Center City inoltre è servito da due biblioteche: la “Public Library of Charlotte and Mecklenburg Country” e la splendida “ImaginOn – The Joe and Joan Martin Center”, dove gli studenti più giovani possono trovare aiuto per la riuscita dei loro percorsi scolastici.

La “ImaginOn”.
Knight Theatre, teatro nel Third Ward.




Mint Museum Uptown at Levine Center for the Arts, museo d’arte moderna e contemporanea nel Third Ward.
The Harvey B. Gantt Center for African American Arts & Culture,
museo di storia e cultura afroamericana nel Second Ward.

Bechtler Museum of Modern Art, museo d’arte moderna nel Third Ward
e la scultura del “Firebird” di fronte all’entrata.

NASCAR Hall of Fame. Hall of fame e museo automobilistico nel Second Ward.

Dal punto di vista sportivo Charlotte offre due impianti sportivi di “major league”.

Lo Spectrum Center (precedentemente noto come Time Warner Cable Arena), casa degli Charlotte Hornets, inaugurato nel 2005 e situato nel First Ward che con una capienza di circa 19.400 posti e ospita anche concerti, manifestazioni politiche ed eventi di ogni genere.

Una vista dello Spectrum Center.

Il Bank of America Stadium (noto come Carolinas Stadium dal 1994 al 1996 ed Ericsson Stadium prima dal 1996 al 2004), situato nel Third Ward ed inaugurato nel 1996 è la casa dei Carolina Panthers dell’NFL e ha una capienza di 73.000 posti a sedere.

Dal 2022, l’impianto ospiterà anche le partite casalinghe della neonata franchigia di Major League Soccer: gli “Charlotte FC” che faranno sbarcare il calcio in città.

Il logo della nuova squadra di calcio della città.
Il Bank of America Stadium visto da una delle sue gradinate.

Sempre in questo distretto è presente anche un impianto di “minor league”, ossia il Truist Field degli Charlotte Knights di baseball, inaugurato nel 2014 e precedentemente conosciuto come BB&T Ballpark.

La capienza di tale impianto è di 10.400 posti.

Una vista del Truist Field, casa dei Charlotte Knights.

Per quanto riguarda la night life nella Queen City la scelta è alquanto variegata.

Se siete in cerca di una tranquilla serata accompagnata magari da una buona birra artigianale accompagnata dal classico street food all’americana, le scelte migliori rimangono i locali più easy del South End mentre per l’Uptown la movida si fa più sofisticata.

Locali e ristoranti – come d’uopo – sono più eleganti, anche se non mancano i noti marchi internazionali nel campo dei fast food.

L’Epicentre, una sorta di piccolo centro commerciale a cielo aperto in centro città, il 7th Street Public Market, un mercato al coperto con prodotti locali, il Brevard Court, una piccola via piena di localini, sono degli esempi di un buon equilibrio tra qualità e quantità.

Cosi, come nel resto della nazione, sono di moda i rooftop bar e anche per Charlotte vale la stessa impostazione.

Ce ne sono diversi ma il migliore rimane il Fahrenheit Resturant in cima allo Skye Condominius, dal quale si può ammirare lo splendido panorama della città sorseggiando un ottimo cocktail.

Lo skyline visto dal Fahrenheit Resturant (www.ourstate.com).
Il Brevard Court, situato di fronte al Romare Bearden Park. Dalle immagini il tempo sembra scorrere piacevolmente per i frequentatori della zona. Un sorprendente angolo della città nel quale sentirsi a proprio agio rilassandosi.

Dall’indispensabile e imprescindibile angolo a misura d’uomo passiamo alle alte vette della città: lo Skyline di Charlotte è uno dei più belli e dinamici degli Stati Uniti.

In costante evoluzione grazie ai sempre nuovi progetti immobiliari, negli ultimi anni ha visto la comparsa di nuovi palazzi (qui chiamati High rise building) che ne hanno aumentato la densità.

Nell’immagine lo skyline della città a Febbraio 2021 visto dal quartiere Plaza Midwood.
La schematizzazione dello skyline della città con gli edifici più alti (fonte: Charlottecitycenter.org).

Andiamo a farne la conoscenza nello specific con il dettaglio i grattacieli più alti concentrati nell’Uptown (fonte: www.emporis.com):

Bank ok America Corporate Center
Altezza: 265 metri
Piani: 60
Completato: 1992
Uso: Terziario
Duke Energy Center
Altezza: 239 metri
Piani: 48
Completato: 2010
Uso: Terziario
Truist Center
Altezza: 200 metri
Piani: 47
Completato: 2002
Uso: Terziario
Bank of America Tower
Altezza: 193 metri
Piani: 35
Completato: 2019
Uso: Terziario
One Wells Fargo Center
Altezza 180 metri
Piani: 42
Completato: 1988
Uso: Terziario
The Vue
Altezza 170 metri
Piani: 51
Completato: 2010
Uso: Terziario

Charlotte, come abbiamo già scritto nel primo episodio, è in costante crescita, sia dal punto di vista demografico, che economico.

La grande urbanizzazione dell’Uptown di questa ultima decade ne è la testimonianza.

L’evoluzione dello skyline di Charlotte degli ultimi 35 anni.
L’evoluzione dell’Uptown tra il 2008 e il 2019.

La speranza è che – a dispetto di pandemie, crisi politiche e sociali – la città continui nel suo percorso , non solo di sviluppo per consolidare il suo ruolo di hub commerciale per il Sud degli Stati Uniti, ma anche di progresso da espandere alla popolazione.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.