Game 28: Charlotte Hornets Vs New York Knicks 124-126 (OT)

Intro

Cos’hanno in comune gli Stati Uniti e la Francia?

Sicuramente sono due paesi che incarnano gli spiriti più estremi, dall’agatodemone al cacodemone (dagli angeli del bene ai demoni del male) oltre la rappresentazione unica e acritica di paesi traino dell’occidente e quindi del bene.

L’alone di libertà si spande tra le sponde dei due oceani e li unisce quando la Francia donò agli Stati Uniti la famosa Statua della Libertà che come tutti sanno si trova proprio a New York.

Una libertà e una meritocrazia che Saint-Simon (1760/1825), un filosofo che si pone problemi della società industriale vede rovesciati rispetto a quelli che dovrebbero essere.

Muove le sue critiche nei confrontidegli inutili nobili, ministri, consiglieri di Stato, grandi capimilitari, cardinali, ecc., mentre esalta l’utilità del ruolo degliartisti, fisici, chimici, fisiologi, matematici, musicisti, artigiani, commercianti, coltivatori (a dire il vero allora, puressendo avvicinabile al socialismo menzionava anche i banchieri) dicendo che questi sono il fiore della società francese eperduti loro la nazione sarebbe rimasta in uno stato d’inferiorità finché non le sarebbe rigermogliata la testa.

Chissà se immaginava che poco più di 200 anni dopo proprio un francese di stanza a Charlotte si sarebbe accomunato (quasi) agli inutili, o almeno, non volendo vessare troppo Batum (che compiva gli anni proprio nella giornata), ai meno meritevoli visto il rapporto qualità prezzo.

Saint-Simon avrebbe detto che iltransalpino oggi nuoce alle prospettive della squadra in termini disalari ma recentemente ha giocato qualche partita migliore con modalità differenti, liberatosi un po’ del ruolo di collante forzato (leggi uomo assist a tutti i costi) avendo gli Hornets trovato altrielementi utili che, anche se scostanti, dalla panchina stannooffrendo quel qualcosa in più che ha portato Charlotte ad essere oggi oltre le deprimenti aspettative agostiane anche se siamo incappati/inciampati in qualche brutta serata.

L’altra faccia della medaglia dei galletti è Tony Parker che fornisce assist ma è libero di attaccaree creare minacce e spaziature, proprio come desidera Borrego, imprevedibilità al servizio della libertà di movimento per i cinque Hornets di turno sul parquet.

Nel Paese della non regolamentazione andava quindi in scena una partita preparata con schemi ma ancheimprovvisazione da non sbagliare perché oggi si deve sfruttare il calendario prima di partite più probanti.

La partita in breve

Anche la partita andava alla rovescia.

Charlotte giocava benissimo a inizio gara esaltando il gioco di squadra e la difesa rimanendo in linea con la precedente gara disputata a New York, Lamb aggressivo in coast to coast spingeva sul 30-13 un primo quarto che finirà sul 33-16.

Gli Hornets però, forti di un attacco ficcante e sul velluto s perdevano in difesa concedendo 37 punti nel secondo quarto ai Knicks ma ne mettevan dentro 39, incrementando di due il vantaggio all’intervallo passato su un tranquillo +19 (72-53).

Il terzo quarto non era ben giocato e i Knicks si avvicinavano di poco.

Il gap rimaneva fermo a 15 punti ma nell’ultima frazione coach Fizdale schierava un box a zona che Charlotte soffriva parecchio, inoltre l’inesperienza di Bridges e Monk (bravo questi prima nel sfornare assist) portavano a un paio di palloni prsi che New York sfruttava in transizione.

La squadra di Fizdale con una tripla di Hezonja a 6:24 si portava sul -2 (100-98).

Charlotte segnava da fuori con Marvin ma due canestri in fila di Mudiay e uno di T. Hardaway Jr. valevano il sorpasso a 4:16.

Dopo vari saliscendi gli Hornets allungavano sul 113-109 ma Vonleh, spingendo Batum andava a segnare e Mudiay batteva Williams da sotto pareggiando.

Kemba provava la soluzione personale da fuori (troppe sbagliate nella seconda parte) e ai Knicks rimaneva un pugno di secondi per chiamare il time-out e provarci.

Mudiay da tre vedeva la sfera respinta dai ferri sul buon tiro da fuori lambito da Williams, così si andava ll’OT dove si metteva male perché i Knicks affondavano un paio di tripla, quella di Kornet valeva il +4 ospite e MJ in panca incassava anche il -6 di Mudiay.

A dimezzare lo svantaggio ci pensava Batum che nel finale, sul -5 segnava ancora da tre così a 5 secondi dalla fine era necessario il fallo su Knox che sbagliava i liberi, Walker raccogliendo il rimbalzo (senza time-out, tutti spesi) andava in coast to coast a depositare la sfera verso l’anello ma il tocco era corto e New York vinceva una partita in rimonta dopo esser stata sotto di 21 punti travolta nel gioco rovinando una classic night e la serata di Bogues festeggiato nell’intervallo, ricoperto dall’affetto dei fan.

Gli Hornets pagano i 16 TO, troppi rispetto il solito come così dalla lunetta è entrata solo 10 volte (8 i segnati) mentre gli avversari hanno messo a segno un 20/31 con 10 TO. Il 51-46 a rimbalzo e il38-27 negli assist a nostro favore non è bastato… 34 pt. per Mudiay (record), 20 per Knox, 13 per Kornet che ha messo tre triple per rimontare.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

La partita iniziava con la sfera arancione in possesso degli ospiti che sbagliavano la tripla con Hardaway Jr..

La gara continuava con la stessa modalità: Le triple di Lamb e Vonleh erano ampiamente imprecise ma da una palla toccata da Kanter a Zeller nasceva il contropiede che Vonleh chiudeva in prepotente schiacciata.

A 10:22 Walker con un catch n’shoot rapidissimo infilava la bomba del sorpasso quindi da un’altra transizione (persa Walker) nasceva il 3-4 firmato Hardaway Jr. aiutato da Mudiay sull’azione successiva con un un fade-away in turnaround per il 3-6.

Finiva qui però la gloria per New York perché a 9:16 Batum appoggiava accorciando sul -1 e Kemba in corsa rallentava la velocità al minimo per tirare oltre Vonleh al vetro alto venendo premiato.

Kemba si creava ancora da solo il tiro, questa volta da fuori, con il passetto laterale verso la diagonale sinistra che eliminava la difesa di Hardaway Jr. per infilare la bomba del 10-6 e anche se seguiva l’appoggio di Knox in corsa oltre il tentativo di stoppata di Zeller, la squadra ospite prendeva un parziale di 13-0 che iniziava a 6:57 quando Marvin in post basso sinistro abbatteva ruvidamente Hardaway Jr. per andare a segnare ma non era fallo per gli arbitri, proseguiva a 6:30 con una wide open da tre punti di Walker alla quale seguiva esattamente a metà tempo la replica inaspettata di Zeller sempre da posizione frontale che portava il match sul 18-8.

Cody in difesa contrastava attivamente un tiro di Knox facendolo sbagliare e a 5:15 chiudeva in schiacciata sulla dime di Walker per poi vedere la tripla di Batum dall’angolo sinistro a 4:51 senza intervenire a rimbalzo poiché perfetta, quindi Knox da tre punti finalmente interrompeva il parziale di Charlotte con una bomba mandando lo schermo centrale sul 23-11 a 4:27.

Charlotte continuava a giocare bene e una giocata a due tra Kaminsky e MKG era estesa a triangolazione dal secondo che passando sotto canestro sulla sinistra a Batum gli regalava due punti in schiacciata per il compleanno.

Frank (Kaminsky) stoppava Frank (Ntilikina) e poi su un’azione successiva il Tank in aiuto si ripeteva su Robinson mentre a 2:39 Bridges dall’angolo sinistro completava il bel gioco di passaggi degli Hornets.

Knox infilava due punti ma Lamb in coast to coast era un treno chiudendo fisicamente a contatto con Robinson in appoggio da pochi passi sulla destra del canestro per il 30-13 quindi dal duello Parker/Ntilikina usciva una stoppata del secondo sul primo e una rubata dal primo al secondo mentre Lamb e Knox nel finale puntellavano il risultato parziale dei primi 12 minuti con una tripla a testa.

33-16 a fine primo quarto.

Anche le dance brackets sono in vintage style e i sorrisi non mancheranno nemmeno a fine gara nonostante la terribile delusione di una squadra inattendibile.

2° quarto:

Iniziava con uno spettacolare alley-oop di Robinson a una mano il secondo quarto ma Monk si scatenava come uomo assist, scudiero del Tank iniziando a servirlo dopo un paio di passi in corsa dalla destra liberandolo per la schiacciata per poi depistare la difesa e fornire un altro pallone per il n°44 che non sbagliava la tripla del 38-18.

Charlotte subiva tre liberi contro (prima per una chiamata dei tre secondi difensivi poi due da Kornet per fallo di MKG a 10:23) ma solo due entravano quindi ancora Bridges, cambiando angolo spingeva con una bomba Charlotte sul 41-20.

Un pull-up di Ntilikina e una tripla di Knox diminuivano il gap ma a 9:04 su un rimbalzo difensivo Robinson atterrava con il tallone sinistro su Frank e doveva uscire dolorante per un problema alla caviglia quindi arrivavano due FT per Frank e una tripla di Lee dalla destra ma Monk tornava in azione con un rimbalzo difensivo al quale seguiva un coast to coast con apertura in corsa verso l’esterno che tagliava fuori l’unico baluardo (Kornet) rimasto per il 45-28 firmato ancora Tank.

Tutto facile per Charlotte che andava a bersaglio con una tripla di Monk a 7:24 poi era ancora Malik a ricevere sotto un passaggio di Parker ( il francese in difesa compiva un bell’anticipo) per schiacciare a due mani ed esultare, troppo per gli arbitri che gli assegnavano contro un tecnico prima che anch’esso potesse tirare dalla lunetta per il fallo ricevuto da dietro da Hardaway Jr.

51-30 prima che Kanter segnasse i primi due punti della partita dopo un rapido spin sui tasselli esagonali dell’area e si ripetesse servito sul lungo-linea.

Batum liberissimo dal corner sinistro preparava l’arco mettendo dentro con bravura un’altra saetta raggiungendo i 10 punti personali. sull’assist di Cody, poi il francese recuperava una sfera in difesa ma Charlotte elaborava troppo l’azione finendo per sbagliare con Kemba da tre non in ritmo dallo stesso angolo.

Poco male se Monk con un no look serviva di lato Zeller che in corsa andava a martellare  a una mano con la jam il canestro dei Knicks ora sotto 56-35 anche se da un goaltending non dato a favore di Williams (stoppata di Vonleh probabilmente in leggero ritardo al vetro) partiva una piccola reazione che vedeva Kanter segnar da sotto e Vonleh colpire da tre punti per arrivare sul 60-44.

Fizdale incitava i suoi anche perché Monk andava negli spogliatoi per un problema alla caviglia ma Batum metteva dentro un bound verticale, tracciato appositamente per il back-door di Lamb facile da sotto e Zeller cambiava uomo terminale per il passaggio forte verticale di Walker che dava ai nostri il 64-46 dopo il 4/4 dal campo del nostro centro.

Dopo due liberi per parte Kanter in corsa segnava sulla resistenza di Lamb aggiungendo un FT a 1:10 ma Williams da tre dal corner sinistro affondava oltre il difensore il jumper pesante.

Zeller con un 1/2 faceva toccar quota 70 a Charlotte colpita poi  da Lee da media distanza ma a :05.1 Batum, dopo un entrata dalla sinistra andava a insospettatamente a schiacciare di prepotenza a una mano esaltando la panchina di Charlotte.

L’incisiva dunk chiudeva i primi 24 minuti sul 72-53.

 

Muggsy Bogues nell’intervallo ringrazia i fan, la famiglia, ecc., durante la sua serata.


3° quarto:

Charlotte, un po’ intorpidita, lasciava spazio nei primi minuti del secondo tempo ai Knicks che segnavano con Vonleh, subivano il 74-55 di Zeller con un soft floater su assist di Batum ma segnavano ancora con Mudiay.

Ancora i due finalizzavano le azioni delle proprie squadra (bella quella con il giro palla esterno di Charlotte per la semplice partenza con assist verticale di Walker con passaggio per il centro sotto) poi i due venivano a contatto con Cody bravo e fortunato a stoppare di gomito la transizione sull’alzata sotto di Mudiay.

New York però dal -19 andava sul -12 quando Kanter recuperando una tripla fallita da Vonleh convertiva ravvicinatamente per il 78-86.

Provvidenziale era Lamb, prima con un jumper frontale, poi con un’entrata da destra che valeva tre punti per il fallo di Knox sull’appoggio (83-68).

Un semigancio di Kanter  era respinto dalla tripla di Williams a 4:20 mentre Lee era ottimamente contrastato da Lamb in difesa sul jumper così da un’entrata a ricciolo di Batum nasceva l’assist per Cody ancora sul lungo linea a metter dentro in alzata in uno contro uno l’88-72.

MKG era stoppato da Knox mentre sulla transizione Hardaway Jr. con un fast pull-up ci puniva ma dall’altra parte MKG in area riusciva a segnare questa volta alzando la sfera con parabola corretta.

A 1:25 Kemba batteva la zona con una tripla ma a 1:05 Mudiay rispondeva dall’angolo sinistro per il 93-77, Lee a :02.1 ritoccava dalla lunetta splittando per il 93-78.

Marvin Williams difende su Vonleh. Sam Sharpe-USA TODAY Sports


4° quarto:

New York rimaneva ancora lontana dopo il canestro di Mudiay con il turnaround frontale, ancor di più dopo l’appoggio a destra al plexiglass di Kaminsky (95-80), in più anche il rientrante Monk a 10:10 dalla diagonale destra infilava il siluro del 98-82 ma la zona di New York unita all’inesperienza dei giovani portava i Knicks ad accorciare rapidamente: Kornet con una tripla e una dunk in correzione a 9:12 portava sul -11 i suoi (98-87).

Bridges e Monk perdevano una palla a testa così Hezonja e Mudiay in transizione andavano a depositare il -7.

C’era da ringraziare l’imprecisione dei Knicks ai liberi se Charlotte riusciva a rimanere al comando nonostante l’inerzia rovesciata.

Lee a 7:51 splittava, Parker provava a metter una pezza con il suo solito pull-up dalla diagonale sinistra per il 100-92 ma Mudiay andava ad appoggiare e Vonleh splittava a 6:52 mentre Hezonja a 6:24 dalla letale diagonale destra finalizzava da tre punti per il 2-16 di parziale che portava sotto i newyorchesi sino al 100-98.

Williams da tre punti provava a respinger l’assalto ma alcuni errori da oltre l’arco di Walker favorivano il recupero ospite che trovavano 4 punti di Mudiay e due di Hardaway Jr. per il sorpasso sul 103-104 a 4:16.

Time-out e finale combattuto che vedeva prima Vonleh splittare dalla lunetta per un fallo di Williams poi a 3:17 Cody sorpassare con il rallentamento e l’alzata oltre due difensori arancio-blu.

Libero a segno del 106-105 poi a 2:46 dalla destra una finta in uno contro uno di Marvin con lungo tiro in sospensione valeva il più tre ma NYK anche sbagliando i tentativi in schiacciata di Vonleh e di Knox da fuori recuperava un rimbalzo con Vonleh per tocco di Zeller sul corpo dell’ex e due FT.

Uno su due e 108-109 del sorpasso con la tripla micidiale di Kornet a 1:41.

Batum replicava da fuori restituendoci il +2 e Mudiay sfondando su Walker dava buone speranze agli Hornets anche perché in corsa a una mano Batum spingeva l’assist per Lamb che correndo sul lungo linea sinistro si elevava oltre Kornet per metter dentro il +4 ma mentre Charlotte rimaneva al palo i Knicks segnavano con Vonleh che lanciava a terra Batum liberandosi, poi Mudiay da sotto si separava legalmente da Williams al quale non bastava la lunghezza dell’ombrello per la stoppata.

113 pari,, :27.2 da giocare e tentativo di Walker a pochi secondi dalla fine da fuori che non funzionava.

Con :04.4 Charlotte si salvava tremando: la tripla di Mudiay oltre Williams sembrava dentro ma un rimbalzo anomalo tra i ferri spingeva fuori la sfera per l’OT.

OT:

Si andava al supplementare dove iniziava male per Charlotte colpita al limite dei 24 d’attacco  da Hardaway Jr. e anche se Lamb a 3:53 segnando dal bordo destro dell’area accorciava a 3:33 un letale Kornet, un passo indietro, ma sempre dalla diagonale destra, affondava il 115-119.

Si metteva malissimo per la squadra di MJ che in panchina  assisteva anche all’allungo per il +6 di Mudiay dopo l’errore di Kemba da fuori.

Chi spingeva in serata per non rovinarsi il compleanno era Batum che a 2:42 mettendo dentro un’altra bordata lasciava aperti varchi per il rientro anche se Knox ricevendo un passaggio che tagliava la nostra difesa era affrontato irregolarmente da Williams finendo in lunetta a splittare per il +4.

Su un allungo di Batum per Williams sul bordo sinistro del campo si chiudeva l’azione che portava alla tripla del -1 (121-122) il nostro n°2 ma Mudiay arrivava a 32 punti con un jumper dalla linea di fondo sinistra che superava Zeller.

Walker mancava un paio di tiri e sul rimbalzo offensivo di Zeller, Borrego chiamava un time-out a :31.2 vedendo i suoi in difficoltà a trovar spazi in attacco.

Non andava meglio sull’azione successiva quando Lamb si chiudeva sulla destra per provare un tiro fuori equilibrio oltre Vonleh che aveva bassa percentuale di riuscita, infatti, non entrava così dopo un time-out Knicks Mudiay si liberava in corsa di un MKG colpevolmente rimasto dietro lasciando all’avversario il comodo sottomano dopo aver ricevuto sulla rimessa.

121-126, Lamb titubante al tiro, più che una palla una patata bollente spedita a Batum che alzando la cresta missilava ancora da fuori per il -2 a :06.1 dalla fine.

Fallo dopo un secondo e un decimo di Kemba su Knox il quale sbagliava i due liberi, Charlotte senza time-out correva con Kemba bravo a tagliare sul rimbalzo dovuto al tiro corto ma l’appoggio in corsa al vetro fatto a tutto gas in mezzo a tre difensori era veramente corto così New York portava a casa una partita assurda dopo esser stata travolta sino al -21 con il collasso degli Hornets nell’ultimo quarto.



Pagelle

Kemba Walker: 5,5

16 pt., 7 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata. 6/20 al tiro con un 4/13 da fuori. Non si può ignorare una doppia doppia fatta da pregevoli assist ma s’intestardisce nelle triple e finiamo sotto, anche nell’OT sbaglia troppo sebbene la sua generosità lo porti scivolando a terra a un recupero offensivo importante mentre prende in difesa anche un paio di sfondamenti. C’è a livello di testa ma non di precisione. Forse fa la scelta inversa sull’ultima azione dove avrebbe potuto tentare un o la va o la spacca visto che ormai ci saremmo trascinati al massimo al secondo OT.

Jeremy Lamb: 5,5

16 pt., 9 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. 7/21 al tiro con un orrendo 1/8 da fuori dopo il game winner contro Detroit. Bravo a rimbalzo, specialmente quello difensivo, se punta il canestro fa molto meglio. S’impelaga però nell’OT contro Vonleh gettando al vento un’occasione mentre in difesa è attivo e va a disturbare spesso come contro Lee facendolo sbagliare, se però viene portato a spasso per un po’ ha qualche problema in più, vedi il canestro di Mudiay nel finale.

Nicolas Batum: 7,5

21 pt., 6 rimbalzi, 7 assist. 8/14 al tiro con un 5/8 da fuori. Nessun TO e +12 di +/-. Nel giorno del suo compleanno soffia sul vento di vittoria di Charlotte ma del suo fuoco rimane solo fumo. Se un alieno l’avesse visto nella nottata gli avrebbe fatto firmare un bel contratto. L’ultimo ad arrendersi mette a disposizione due assist molto belli e funzionali per Lamb, uno per la tripla di Williams e segna due triple che nell’ultimo quarto regolamentare e nell’OT ci tengono in partita. Anche lui va alla rovescia in serata. Spinto da Vonleh nel finale del 4° quarto subisce la separazione con spinta volando a terra ma gli arbitri non chiamano fallo.

Marvin Williams: 6,5

20 pt., 5 rimbalzi, 1  assist, 1 rubata, 1 stoppata. Bravo a segnare ha buone percentuali (7/12 dal campo), nel finale viene battuto da Mudiay da sotto ma sulla tripla fa il massimo per disturbarlo e aiutato dalla fortuna resiste. Devo rivederlo su qualche close-out quando l’avversario si porta più lontano da canestro sugli sviluppi dell’azione, mi sembra meno bravo lì, comunque serata discreta per lui.

Cody Zeller: 7

21 pt., 13  rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 9/10 al tiro, quasi perfetto.2/3 ai liberi, peccato per i 3 TO ma ha un +10 quando è in campo. Soffre poco l’avversario e va anche in uscita sebbene ad esempio non possa bloccare il tiro di Mudiay dalla baseline rimane una prestazione da doppia doppia con alcuni rimbalzi importanti offensivi (5 in totale). Mette anche una tripla e un gioco da tre punti sotto dimostrando di sceglier sempre i tempi giusti sotto canestro per la sua azione, ma la festa è rovinata dalla L.

Malik Monk: 6

9 pt., 2 rimbalzi, 5 assist. Come descritto nel testo è bravissimo a smistare assist, eleganti ed efficaci. Trova anche il canestro tre delle quattro volte nelle quali tenta ma perde tre palloni rovinando una buona prima parte, restando anonimo nella seconda. Dopo il rientro per il problema alla caviglia forse qualcosa cambia e da una palla persa New York si avvicina ulteriormente… A inizio partita Kemba finta due scoppole sulla sua nuca mentre lui mima la reazione avuta con Jordan. Crazy Monk.

Michael Kidd-Gilchrist: 5

2 pt., 4  rimbalzi,2 assist. 1/6 dal campo rinunciando a qualche tripla aperta. Commette tre falli ma manca Mudiay sull’azione difensiva fondamentale della partita. Sul gioco di possibili blocchi, tra spinte e visioni periferiche si fa tagliar davanti rovinando la discreta partita in quasi 16 minuti di gioco nonostante avesse incassato una stoppata prontamente restituita con due punti in area. 

Miles Bridges: 5,5

6 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Mette un 2/3 dal campo iniziando bene come Monk quando il gioco di squadra funziona, poi nel terzo quarto si perde come la sfera che regala con un passaggio indietro telefonatissimo che Hezonja ruba facilmente per andare a segnar in transizione.

Tony Parker: 5,5

2 pt., 2 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. 1/5 dal campo e 2 TO in 18 minuti sono le note stonate. Solo il classico jumper, forse un goaltending non assegnato. Belli gli assist, bello lo spin con arresto e tiro in area ma già visto, prevedibile, questa volta l’avversario è Kornet e viene stoppato. Non riesce a velocizzare molto il ritmo per batter la difesa di Fizdale e finisce con un -10 di plus/minus.

Frank Kaminsky: 5,5

11 pt., 1 rimbalzo, 2 stoppate. Inizia benissimo con due stoppate di fila su due azioni differenti. Segna una tripla da fuori ma anche in appoggio nell’ultimo quarto andand oltre il difensore ma nella seconda parte della gara perde i superpoteri e ricorre a un paio di falli quando non si fa battere più facilmente rispetto alle precedenti gare.

Coach James Borrego: 5,5

Ritarda un po’ i cambi dal mio punto di vista nell’ultimo quarto. Costa caro, poi questo saliscendi mentale dopo esser stati sul +21 sembra esser frutto della gioventù del team ma anche di qualche rilassamento concessosi dai giocatori. Era una partita da vincere che ci siamo trascinati all’OT per perderla aspettando domani notte i Lakers di LBJ…


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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.