Game 31: Charlotte Hornets @ Portland Trail Blazers 116-125

Intro

Da qualche anno a Portland va in scena sempre la stessa musica con vittorie dei Trail Blazers.

A proposito di musica, una storia strana e un po’ oscura nasce in Ungheria negli anni ’50.

I rëbra (costole in russo) furono uno strano esperimento, dei dischi a microsolco che recavano al centro un buco effettuato con una sigaretta generalmente.

Erano dischi illegali (specialmente la censura si concentrava su politica, artisti russi emigrati in occidente o a cantanti occidentali fautori del rock and roll che si pensava potessero far abbracciare ai giovani uno stilema anti-sovietico in epoca di guerra fredda) prodotti su lastre spesso recuperate dagli ospedali (dovevano essere smaltite velocemente) e venduti per pochi spiccioli anche perché la loro riproduzione era limitata a 5/10 volte massimo.

La radio statale di Budapest fu la prima ufficialmente a mandare in onda musica di questo genere denominata anche “musica delle ossa” (visto che si potevano intravedere le lastre dei pazienti), dalla qualità pessima che i sovietici Ruslan Bogoslowskij e Boris Taigin avevano già iniziato a creare per copiare registrazioni militari.

Alla fine, nel 1958, i governi, dopo aver messo in circolo con la stessa tecnica i dischi clandestini del genere che dopo pochi secondi iniziali del pezzo, pare minacciassero il compratore per fare da deterrente a ricomprare quella specie di surrogato del vinile, decisero di non tollerarlo vietandolo ufficialmente.

Cosa potrebbe vietare agli Hornets a Portland di vincere è presto detto: Lillard.

Charlotte però dopo essersi fatta le ossa su questo campo punta a cambiare la storia suonando una musica corale di qualità grazie ai suoi molteplici interpreti.

Andamento della partita

I quintetti con quello di Charlotte tornato in formazione tipo.

Portland vinceva la palla a due con Nurkic che veniva sfruttato anche dai compagni come terminale offensivo in post basso sx per battere Plumlee al vetro.

Mason si rifaceva a 10:26 afferrando un passaggio interno forte per appoggiare subendo fallo da Nurkic trasformando il libero (mancato e poi ribattuto per l’invasione di Lillard).

Era proprio il play avversario a segnare da fuori per riportare la squadra dell’Oregon avanti aiutata da altri due punti di Nurkic da sotto per l’allungo sul 3-7.

Ball in cambio mano sull’entrata metteva dentro di sinistra poi Little splittava due FT mentre Ball a 9:16 segnava due FT per una mano appoggiata del centro di Portland che costringeva il coach a toglierlo per il secondo fallo.

Purtroppo, nonostante il -1, gli Hornets incassavano un parziale di 0-4 prima di realizzare la tripla del 10-12 con Hayward, ultimo sussulto di Charlotte che non soffriva i sistematici raddoppi che ogni tanto erano portati d Portland ma una difesa friabile anche a causa dell’ingresso della bench.

Martin a 5:13 commettendo fallo su Lillard mandava in bonus i locali con il play abile a trasformare il 10-22.

Hayward bloccava un paio di attacchi di Lillard che si vendicava con una steal due FT a 3:23 per fallo chiamato a P.J..

Un multi-spin nel pitturato di Bridges depistava il suo difensore e con l’alzata Miles andava a segno per il 15-26 ma una tripla di Lillard e un’entrata di Covington valevano l’allungo deciso sul 15-31 prima del passaggio del rientrante Ball che coglieva in solitaria McDaniels per una dunk.

Anche Simons segnava da fuori e sebbene con l’entrata in euro Bridges portasse due money per Charlotte, Lillard a 1:10 infilava due liberi per realizzare anche un deep 3 poco più tardi trascinando sul 21-41 il risultato facendo arrivare al 75,0% le percentuali da fuori dalla squadra di Billups (Hornets al 13,0%) ritoccato da Ball con un deep 3 a chiudere il primo quarto sul 24-41.

Non partiva bene nemmeno il secondo quarto con gli Hornets colpiti da Simons da oltre l’arco benché Charlotte rispondesse con una deep 3 dalla diagonale sinistra e con un’entrata di Miles perché Nurkic in post basso usava il fisico per appoggiare a 8.26 il 32-53 e Covington alzava la tendenza da tripla infilando il +24 Portland.

Nonostante un tap-in di Plumlee nel traffico anche Powell e McLemore da fuori realizzavano tre bombe di seguito (2 in fila per McLemore) costringendo Borrego all’ennesimo time-out per cercare di riordinare la difesa e spezzare il ritmo a Portland che a 4:54 conduceva ormai di 28 punti (40-68).

Martin da due, P.J. Con due FT e ancora Martin da tre non bastavano di fronte all’ennesima tripla sganciata dall’ex Rockets che in 9 minuti era capace di segnare 20 punti con un 6/8 da oltre l’arco e la tripla di P.J. Seguente valeva solo il 50-76.

Martin passava al volo un pallone per la jam di Miles e poi faceva da solo in alzata (54-76) ma Portland riprendeva qualche punto di vantaggio nel finale con la tripla di Lillard da fermo nell’angolo destro su Martin per il 55-81.

Un divario di 26 punti non impossibile da rimontare nella NBA ma che sapeva parecchio di partita compromessa per l’incapacità della difesa degli Hornets di bloccare l’attacco billupsiano.

Il 2/15 dal campo del terzetto: Hayward, Oubre Jr. e Rozier era pesante per Charlotte che tirava dal campo con un 42,6% contro il 64,4% avversario che raggiungeva la pazzesca punta del 64,0% da oltre l’arco (Hornets al 35,3%)…

Anche il 20-26 a rimbalzo e il 15-18 negli assist non aiutava.

Un turnaround dalla linea di fondo destra di Bridges e una tripla dalla diagonale dallo stesso lato fiondata da Hayward inauguravano il quarto ma da un rimbalzo offensivo di Nurkic sorgeva una second chance capitalizzata da Lillard con tre punti.

Ball in arresto e tiro, Lillard in pull-up, Plumlee in scoop e Nurkic sopra Mason alzavano il punteggio poi Charlotte si arrestava sull’errore di Ball che passando sul blocco di Plumlee era distratto sul tiro dalla vistosa trattenuto dalla star avversaria non chiamata.

Così Lillard in back-door e da tre segnava 5 punti con LaMelo colto in altro errore e sebbene Plumlee, servito da Miles, segnasse da sotto a 6:50 mancava l’occasione del libero addizionale per fallo del centro bosniaco.

Quando in crossover Lillard si liberava di martin per decollare con una jam spinta a una mano sembrava notte fonda (72-97) ma da un rimbalzo di Martin in attacco arrivava la tripla di Oubre Jr. che si ripeteva poco più tardi seguito da P.J. Che riceveva uno swing pass da Miles e così a 2:47 il divario calava sui 18 punti (81-99).

Un floater di Nance Jr. faceva scavalcare a Portland quota 100 mentre a 1.45 P.J. avvicinava ulteriormente i Calabroni a mezzo tripla per un -17 che resisteva nel finale benché il punteggio si alzasse sull’83-106.

Da una steal di P.J. Washington nasceva l’opportunità in transizione mancata in appoggio da Oubre Jr. che si faceva perdonare con la tripla a 10:26 dall’angolo.

Rispondeva McLemore alla sua maniera in serata ma Ish Smith bruciava due volte la difesa dei Trail Blazers con incursioni valevoli per il 93-106.

Peccato che i Calabroni si concentrassero troppo sulle triple fallendo con Smith, Washington, McDaniels e Oubre Jr. e anche se Portland, momentaneamente riportatasi a +15, sbagliava molto concedendo a Smith un’altra entrata in crossover, segnava con un open 3 di Powell a 6:40 il 97-116.

Dentro i titolari principali con Ball a prendersi un tiraccio solo vetro ma bravo a rifarsi poco dopo con una steal e dunk in transizione.

Una tripla di P.J. In catch n’shoot fuori equilibrio dall’angolo sinistro si infilava per il 102-115 e l’euro-assist di Bridges per Martin che da sotto non poteva sbagliare valeva il 104-115 a 3:51 dal termine.

Dopo due altri centri del numero zero avversario in lunetta, Ball in entrata con crossover batteva in up & under anche il difensore al ferro con cambio mano dalla notevole velocità.

LaMelo si ripeteva in floater e con un altro crossover saltando lungo per una semi-schiacciata con tre giocatori intorno e quando Oubre Jr. a 1:17 appoggiava in transizione il 112-118 la rimonta nella corsa contro il tempo pareva farsi un po’ più concreta.

Purtroppo McLemore indovinava serata e tripla dalla sinistra nonostante l’ottima difesa di Oubre jr. e benché il riccioluto biondo degli Hornets infilasse due punti a :40.5 dal termine i liberi di Nance Jr. a :29.9 dalla fine (114-123) decretavano la parola fine al match anche perché Ball andava a toccare leggermente la linea laterale destra su un suo tentativo da fuori commettendo TO.

116-125 era il punteggio finale dopo i ritocchi di Lillard e Ball.

Charlotte a Portland ha ritrovato un Ball a mezzo servizio per i minuti sul parquet ma già performante anche se non è bastato. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Con Portland in striscia negativa da 7 partite c’era da aspettarsi una reazione d’orgoglio della squadra dell’Oregon, la quale partiva forte mentre Charlotte non sembrava esser preparata difensivamente né abile a imporre il proprio ritmo subendo quello avversario.

La Croce Rossa Hornets praticamente perdeva il match nel primo tempo trafitta dalle schegge di granata lanciate da oltre l’arco da McLemore e soci al 64,0% da fuori.

Lo stordimento passava nel secondo tempo ma la partita, irrimediabilmente compromessa, viveva solo un breve sussulto nel finale quando Oubre Jr. appoggiava per il -6 ma era ancora una tripla di McLemore sostanzialmente a sigillare il match facendo tornare a sorridere Portland e a lasciare nel dubbio i tifosi di Charlotte che nonostante il rientro positivo di Ball e Smith hanno vissuto le ultime tre partite senza veri e propri finali avvincenti, due perdendole piuttosto nettamente.

Probabilmente sarebbe da considerare l’opzione Martin in quintetto l posto di Rozier per equilibrare la squadra a inizio match benché Terry non si discuta a livello di talento, probabilmente l’impostazione offensiva non è ottimale.

A parte il 44-50, la squadra di Billups ha fatto leva sulle migliori percentuali realizzative perché il resto non si discosta molto, anzi, il 15-8 nei TO, il 52-40 nel pitturato e il 29-27 negli assist sono statistiche favorevoli a Charlotte che come detto però ha gettato tutto via nel primo tempo.

Nela città delle Rose troppe spine per Charlotte che a visto tra le fila avversarie due giocatori navigati esser decisivi: Lillard con ben 43 punti (13/14 ai liberi e 6/11 da 3) e McLemore con 28 (8/13 da 3) mentre Powell ha chiuso a 14 e la coppia Nance Jr.-Nurkic a 10.

LaMelo Ball: 7

27 pt. (11/17), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, stoppate. Gioca un po’ meno (28:36), probabilmente per riambientarsi dopo il Covid-19 che non sembrerebbe nemmeno averlo scalfito. Gioca con polmoni e cuore mettendo un 3/5 da fuori e arrivando più volte nel finale nei pressi del ferro grazie alla partenza in crossover. Preciso al tiro, mostra un paio di cambio mano notevoli da sotto e un no look pass perfetto nel primo tempo. Sbaglia un paio di tiri dopo un fallo di Lillard non chiamato, irritato si siede in panca prima del rientro finale. Prestazione positiva anche con il TO finale pestando la laterale destra. Lo aspettiamo con un minutaggio leggermente più elevato, potrebbe fare la differenza.

Terry Rozier: 4,5

2 pt. (1/10), 4 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate e -18 in 23:00 minuti. Sicuramente Terry gode della mia stima ma non sembra in serata da subito. Chiude il primo quarto a zero punti, segna solo un tiro con finta dalla media nel secondo quarto sbagliando tutto il resto e anche in difesa a volte in ritardo salta a vuoto finendo per concedere open all’avversario. Pessima serata e forse per i primissimi minuti sarebbe meglio inserire Martin.

Gordon Hayward: 5

6 pt. (2/8), 3 rimbalzi, 1 assist in 22:18. Commette 4 TO e non trova il ritmo. Altro senatore che non è riuscito a dare la spinta giusta alla squadra benché abbia fermato bene un paio di volte Lillard dal quale si faceva sottrarre palla però poco dopo.

Miles Bridges: 7

14 pt. (6/12), 6 rimbalzi, 11 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Ottima prestazione di Miles che impegna la difesa di Portland costringendola a commetter falli su di lui quando va in entrata. Incursioni perfette per appoggiare o schiacciare, capace anche di smazzare assist con cambio lato, passaggi sotto per tutti in una giostra della quale è il perno, arriva in doppia doppia proprio grazie a questa capacità, peccato per i 6 soli rimbalzi. E’ comunque una forza in attacco e dispiace il suo gioco sia troppo dispendioso o potrebbe puntare qualche volta di più a canestro.

Mason Plumlee: 6

9 pt. (4/7), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata in 16:39. Inizialmente Nurkic lo punta ma lui cerca di tenere con il fisico e uscito il bosniaco per due rapidi falli, anche lui va a fargli compagnia poco più tardi giocando poco. Il neo forse sono i pochi rimbalzi e gli and one. Segna il primo a inizio match mentre il secondo lo spara sul bordo anello.

Kelly Oubre Jr.: 6

18 pt. (6/14), 4 rimbalzi, 1 assist, 5 PF in 31:12. Parte male al tiro e in difesa sfiora l’espulsione commettendo troppi falli. E’ uno degli artefici della rimonta grazie a un paio di triple che si vanno a sommare a una tripla nel finale tra due buoni canestri però perde un paio di palloni importanti, uno in mischia nel finale. E’ sfortunato perché sulla difesa migliore McLemore lo batte con un tiro pesantissimo.

Ish Smith: 7

6 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. 2 PF e +15 in +/- in 13:12. Cambia il ritmo alla partita quando entra nel terzo quarto portando pressione difensiva e segnando grazie alla sua velocità nelle entrate che chiude sverniciando i difensori. Troppo veloce anche per un autovelox.

Cody Martin: 6,5

14 pt. (5/5), 3 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate in 26:25. Non brillante quando entra in campo nel primo tempo, meglio nel secondo quando rifinisce varie occasioni dando una spinta alla squadra anche attraverso il passaggio e la difesa anche se nel secondo tempo si fa battere dal crossover d Lillard che va a schiacciare a una mano di forza. Tira molto meglio da fuori centellinando le sue occasioni consapevole di quale possa essere un buon tiro in catch n’shoot. Io proverei ad affiancarlo a Ball a inizio partita e nei momenti di difficoltà considerando l’impatto del tasso tecnico avversario potrebbe migliorare la squadra in difesa.

P.J. Washington: 6,5

16 pt. (4/8), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. +13 in +/- in 24:09. Tutto da fuori il 4/8 che aiuta Charlotte a rientrare. Bella la bomba fuori equilibrio volante dal corner sinistro. Ingrana anche in difesa dopo un po’, vedi il passaggio lungo linea deviato nell’ultimo quarto con Portland rimasta a 1.8 sec. per il tiro.

Jalen McDaniels: 5

4 pt. (2/5), 5 rimbalzi, 1 assist in 16:22. Lo 0/3 da oltre l’arco con triple mancate che avrebbero potuto farci rientrare pesa sul giudizio complessivo nonostante i rimbalzi.

Coach James Borrego: 5,5

Altro giro a vuoto iniziale come quello a Dallas in Texas e stavolta aveva tutti gli elementi a disposizione. Frustrante vedere una squadra incassare 81 punti nel primo tempo.

Tre uscite prima di Natale su campi difficili e servirà almeno una vittoria per non chiudere con un bilancio in passivo ma questi Hornets da trasferta sono troppo lunatici. Occorre giocare da subito con più agonismo e trovare soluzioni per avere più solidità difensiva.

Versione 1.
Versione 2.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.