Game 39: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 140-111

Intro

“Senza un’idea non ci si alza dal letto” era una strofa di una datata canzone dei Bluvertigo che apre ben rappresentare il paciugo di questi Hornets.

Forse a qualcuno potrà sembrare esagerata questa descrizione perché, statistiche alla mano, troviamo cifre positive in qualche statistica di squadra e personali ma di fondo la squadra che qualche analista vedeva come possibile papabile per un leggero salto di qualità, arranca nella fanghiglia di errori d’impostazione che si porta dietro da troppi anni.

Se si è detto manca un elemento pesante dominante sotto le plance, lo scombussolamento dei continui cambi difensivi più o meno automatizzati a seconda della situazione e giocate di squadra troppo sporadiche offensivamente che nelle ultime partite tra errori dei compagni e meno predisposizione di Ball nel passar palla hanno fatto sì che LaMelo registrasse 3 assist totali in due partite, hanno messo l’accento su alcuni difetti di una squadra che ora si trova a quota .500.

Poco, tanto?

A seconda delle aspettative di inizio anno lascio giudicare a voi ma di sicuro, senza guardare alle “sorprese” Bulls e Cavaliers, questi Hornets come sono ora sembrano un’incompiuta e avrebbero bisogno di upgrade prima del 10 febbraio, data ultima per le trade.

Con la deadline a poco più di un mese e gli Hornets a zero (Zero, come il titolo della canzone menzionata in apertura) vittorie nel nuovo anno ecco arrivare i Pistons contro i quali abbiamo vinto tutte le ultime 13 sfide negli ultimi anni (sarebbe record all-time per Charlotte contro altri team vincendo la 14a in striscia ma Detroit pare essere in un buon momento e la sfida è meno scontata del previsto.

Se gli Hornets sapranno dare buoni segnali di ripresa forse il The Hive potrebbe supportare la squadra come fattore decisivo trascinando Charlotte fuori dalle secche siglando un nuovo record vincente.

Andamento della partita

Alla ricerca di un buon tiro gli Hornets muovevano il primo pallone della partita e dopo uno scambio Ball-Rozier la palla tornava a LaMelo che dalla diagonale sinistra faceva partire la tripla solo cotone replicata dall’altra parte da Bey dietro un blocco.

Mina di Bridges a una mano su Cunningham grazie all’invito di Plumlee e pareggio di Lyles con jumper frontale ma a spareggiare la partita era ancora Mile che raddoppiato girava su sé stesso in post appoggiando al vetro mancando l’addizionale.

Dal 7-5 si passava al 10-5 grazie alla replica di Ball più o meno dalla stessa posizione dalla quale aveva già realizzato la prima tripla e Rozier con un arresto e tiro (anziché proseguire il coast to coast) batteva la difesa della squadra del Michigan: 13-5.

Hayes passava palla sul taglio di Cunningham che con un appoggio reverse batteva la difesa di Charlotte ma a 7:17, dopo qualche errore da fuori (Ball, Hayward) arrivava la perfetta bomba di Bridges prima di vedere anche Ball in avanzamento passare corto in orizzontale sulla corsa di Plumlee abile a infilare centralmente in entrata il 18-7.

Un paio di transizioni Pistons unite alla tripla di Cunningham a 5:22 consigliavano a Borrego di andare in time-out sul 18-13.

Un assist di Ball per il rientrante e dimenticato P.J. Consentiva al rollante di schiacciare quindi la facile entrata a ricciolo da sinistra di Bridges chiusa in fing and roll più altri due FT dello stesso Miles (dopo la tripla di Cunningham, part 2) davano un vantaggio che andava in doppia cifra dopo l’assist di P.J. per al tripla di Martin dall’angolo destro (27-16).

Bey da fuori riportava a 8 i punti di svantaggio dei Pistons ma Charlotte infilava una risma di canestri cominciando con due triple (Oubre Jr. e P.J. Washington) che portavano sul 7/9 il totale da 3 della squadra passando per la steal chiusa con due liberi da P.J. Washington (fallo di Diallo a 2.22) chiudendo con un pull-up di Rozier che trovava anche il contemporaneo fallo di Potter (spinta eccessiva su Oubre Jr.) per un libero supplementare.

Charlotte chiudeva il quarto sul 37-19.

McDaniels apriva bene il secondo periodo con il coast to coast del +20 mentre a 11:01 uno sballottato Oubre Jr. otteneva due liberi per il 41-20, un divario che continuava a lievitare con le triple di Rozier e P.J. Washington (confidente e veloce su Potter) per giungere sul +26 (49-23) prima di cominciare a sgonfiarsi complici un paio di colpi dell’entrante McGruder intervallati da un two and one di Potter: 49-33.

Hayward in fade-away realizzava nel pitturato il punto numero 51 mentre a 5:42, dopo un time-out chiesto da Borrego, ecco la tripla di Ball per il 54-36 prima della putback dunk made by Plumlee.

Lyles a 2:30 segnava in entrata mancando l’addizionale a completamento ma nonostante gli Hornets andassero tre volte in lunetta nel finale di quarto con un aggressivo P.J. Washington (3/6), i Pistons arrivavano al riposo sul -14: 65-51.

Un siparietto delle Honey Bees nel secondo quarto.
Arrivava anche un “Elvis” Hugo a dare una mano alle ragazze nello show…

Gli Hornets guadagnavano dalle percentuali da tre punti (47,6% Vs 35,0%) e ai liberi (13/19 Vs 6/11) in un primo tempo che mostrava una netta supremazia di Charlotte anche tra i lunghi con la coppia P.J. Washington/Miles Bridges a chiudere con 12 punti a testa e un 29-24 a rimbalzo a contorno mentre il miglior marcatore del primo tempo era Cunningham con 13 punti.

Lo stesso Cunningham però andava corto dall’angolo e Charlotte ripartiva splittando due liberi per fallo dello stesso rookie sul crossover di Bridges.

Scrollarsi di dosso i Pistoni era la missione del terzo quarto e dopo 5 punti di Hayes ecco sorgere Rozier da posizione frontale alzando un tiro da tre sopra il difensore seguito da Hayward dalla diagonale destra assistito da Rozier e la sua dribble drive con scarico quindi un fade-away solo cotone dalla destra di Gordon e una tripla dalla sinistra di Rozier da marcato e anche completamente fuori equilibrio valevano a 7:38 il nuovo +20 (81-61).

Detroit si rifaceva sotto anche se Miles metteva un paio di provvidenziali colpi da tre ma dalla tripla di Cunningham dell’88-75 a fine quarto Detroit non segnava più mancando anche due facili tiri da sotto e Charlotte correndo in transizione andava a segno prima sul lancio di Bridges che vedeva il retropassaggio volante di Ball per Hayward che completava l’and one a 1:58 per il 97-75 poi con lo stesso ex Celtics lanciato alla seconda dunk di serata a 1:32.

Finiva con l’ultimo stratosferico quarto caratterizzato e dominato da Oubre che sigillava subito la partita con 4 bombe su altrettanti tentativi e poi ne metteva altre quattro ormai in the zone con l’ultima arrivata direttamente dal citofono di casa sua.

Oubre Jr. in panchina nell’ultimo quarto durante un time-out con Bridges alle spalle che tenta di raffreddarlo perché troppo bollente. Siparietto divertente e rilassante.

La sua prestazione lasciava spazio anche a un paio di squilli di McDaniels con una tripla e un’affondata a una mano poi spazio alle riservissime e 140-111 finale (2 FT di Richards e tripla di Robinson per i Pistons prima dello scadere) con dispiacere di non veder la decima tripla di Oubre Jr….

Doppia doppia per LaMelo Ball grazie agli assist in serata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

I Pistons arrivavano dalle vittorie sorprendenti contro San Antonio e Milwaukee ma a Charlotte si sono subito inabissati non riuscendo mai a passare in vantaggio senza Jerami Grant, pedina fondamentale per Casey.

La forza sotto le plance degli Hornets si è dimostrata maggiore e il tiro da tre ha funzionato bene, il resto l’hanno fatto la discontinuità offensiva dei Pistons e l’inesperienza che non ha permesso alla squadra di Casey di dare veramente battaglia.

La fisicità di Charlotte ha permesso un 55-45 a rimbalzo sebbene si siano lasciate troppe second chance agli avversari ma il 39-26 negli assist è stato un altro aspetto che ha aiutato a risolvere la partita anche perché, connesso ad esso, vi è la percentuale da tre punti, del 57,1% per Charlotte contro il 33,3% avversario.

24 triple a segno costituiscono il nuovo record di franchigia per Charlotte (il precedente era stato ottenuto contro Minnesota ed era di 23).

Tutto ha girato per il verso giusto a Charlotte compreso l’ultimo quarto di un Oubre Jr. da record che andava a bombardare come nemmeno a Capodanno, fuochi d’artificio illegali che lo portavano a 32 punti nonostante Borrego lo rispedisse in panca per far giocare le riservissime.

Kelly Oubre Jr. al tiro. Spesso raddoppiato inizialmente, ha battagliato con Potter e soci fino all’esplosione finale. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Per Detroit Lyles è giunto a 17 punti, Cunningham a 16, sparito nel secondo tempo, Josh Jackson (in scala) a 15 ed, infine, in doppia cifra il charlottean Bey con 11 punti.

Prima vittoria dell’anno a preludio della doppia battaglia casalinga che ci aspetta contro Milwaukee.

Una vittoria semplice ma che deve dare convinzione e fiducia per cercare di strappare vittorie importanti nel lungo viaggio verso i PO.

LaMelo Ball: 7,5

12 pt. (4/11), 8 rimbalzi, 12 assist, 1 rubata, 1 stoppata, 4 TO. Finalmente torna a guardarsi intorno e tutta la squadra ne beneficia. 12 assist e a un paio di rimbalzi dalla tripla doppia anche se i punti non sono molti, frutto di tre triple su 9 tentativi e un’entrata con appoggio andando a travolgere un fotografo poi colpito ancora da un compagno di squadra.

Terry Rozier: 7

16 pt. (6/11), 3 rimbalzi, 6 assist. Buona partita di Rozier anche da oltre l’arco (4/7) da dove mostra ancora un tiro fuori equilibrio con l’uomo addosso che va a bersaglio (corner sx). Disponibile a smistare palloni finirà con 6 assist. Difesa che a volte da quel tanto di fastidio necessario a rovinare i piani agli uomini di Casey.

Gordon Hayward: 7

19 pt. (7/11), 6 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Ancora attivo va a prendersi diversi tiri effettuati con classe ma troviamo in elenco anche due schiacciate (una con and one per fallo di Cunningham) e 4 assist, due fondamentali nel terzo: il primo per la tripla di Miles, il secondo a breve distanza con arresto in corsa e no look con ottimo spin per Oubre Jr. in corsa sulla baseline destra da dove poi mostra un lampo di talento infilando un solo cotone in fade-away con l’uomo addosso.

Miles Bridges: 7

19 pt. (6/8), 2 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata in 25:41. Una buona presenza nel primo tempo soprattutto a livello offensivo, nel secondo tempo completa l’opera nel terzo quarto con due triple soft che respingono le velleità dei Pistons. Poter contare sulla sua fisicità – nonostante i soli 2 rimbalzi – è comunque un’opzione interessante e utilizzata da Borrego.

Mason Plumlee: 6,5

5 pt. (2/2), 7 rimbalzi, 1 assist in 19:29. Fa il suo un po’ meglio del solito contro gli ex compagni di squadra riuscendo a catturare diversi rimbalzi e ad affondare le occasioni che gli capitano eccetto i liberi dove va splittando ma anche il secondo è nettamente storto solo che lo spin sul ferro destro dice che Mason deve avere quel punto.

Kelly Oubre Jr.: 9

32 pt. (10/16), 6 rimbalzi, 1 stoppata. Se eravate andati a letto dopo il terzo quarto con Oubre Jr. a 10 punti (e le sue battaglie con Potter e soci) e vi siete risvegliati con Kelly a 32 punti non state sognando. Oubre Jr. partiva alla grande con tre triple nell’ultima frazione per sigillare (semmai ve ne fosse stato bisogno) il match poi ci prendeva gusto comincia a bombardare per diletto arrivando all’ottava di quarto con un tiro da casa sua (9/14 da tre in totale). Forse la maggior parte dei punti sono superflui ma a parte la vanità delle statistiche è stato piacevole vivere un quarto on fire facendo il tifo perché ogni tiro entrasse e un dispiacere vederlo tolto dal parquet da parte di Borrego, chissà che ci avrebbe potuto combinare ancora, magari deliziandoci con un paio di triple per finire oltre la decina in serata giacché sembrava una vasca da bagno per lui il canestro. Record di tre punti in un quarto a Charlotte all-time. Minimizza nell’intervista finale dicendo che i suoi compagni sono stati bravi a cercarlo e il suo lavoro è quello di mettere il tiro.

Ish Smith: 6,5

0 pt. (0/0), 1 rimbalzo, 3 assist. Segue le orme di serata di ball facendo il vice assist man nel finale. Serve a Richards un pallone lungo per la schiacciata e in 6:05 va bene così anche se non si mette in proprio per provare a segnare un paio di punti almeno.

Cody Martin: 6

5 pt. (2/4), 3 assist, 1 rubata, 5 TO, 2 PF, entrambi blocking millimetrici. D’accordo sul secondo dove slitta un po’ in diagonale in avanti meno sul primo, fuori dal semicerchio l’unico difetto è essere leggermente sulle punte dei piedi per ammortizzare l’impatto ma la posizione è ferma. 5 TO sono troppi, compensa con una palla intercettata nella nostra area nel primo tempo e tre assist oltre a un bel catch n’shoot dall’angolo destro.

P.J. Washington: 7

14 pt. (4/6), 8 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Buon rientro post protocollo di sicurezza. Entrata sul parquet molto impattante con un paio di triple confidenti su Potter e un passaggio in angolo per Martin con buona visione. Attacca a fine primo tempo molto il canestro finendo con un 4/8 ai liberi complici un paio di “scivoloni”. Piccolo neo in una partita dove ha fatto anche la differenza in termini di peso a rimbalzo e in difesa in 24:23.

Jalen McDaniels: 6,5

9 pt. (4/5), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 2 TO. Discreta partita di Jalen che mette la firma con la tripla nell’ultimo quarto mentre tutti guardano Oubre Jr. e poi il sigillo di garanzia con l’affondata violenta a una mano nel finale. Lotta, guadagna qualche rimbalzo e fa sbagliare qualche tiro agli avversari. 21:38 sul parquet.

James Bouknight: 5,5

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 1 assist. Non gli viene assegnata una palla nettamente persa ma a parte questo riesce a segnare solo in autocorrezione andando corto sulle entrate ma produce anche un buon assist per Richards andando dal palleggio.

Kai Jones: 5,5

0 pt. (0/0), 1 PF. A parte un fallo speso è ancora molto timido e nonostante vada anche a tentare di chiudere non riesce ancora a capire bene il posizionamento o come intervenire rendendo nulle le sue doti atletiche ma gioca con il contagocce ed è normale che abbia bisogno di tempo. Più acerbo del previsto comunque…

J.T. Thor: 5,5

0 pt. (0/0), 1 TO in 4:08. Una palla persa e un paio di tiri presi dagli avversari sopra sulla sua testa a bersaglio in 4:08 e un buon fallo speso non per sua colpa.

Nick Richards: 6,5

7 pt. (2/3), 2 rimbalzi, 1 rubata. Anche per lui 4:08 di qualità nel garbage time. Punto di riferimento in attacco segna anche un and one e i due liberi finali per portare Charlotte a 140 punti. A parte una persa sotto canestro avversario compensata con una rubata, anche un paio di rimbalzi.

Coach James Borrego: 7

Partita preparata bene con la squadra che gioca un po’ più di fisico avvantaggiandosi sugli effettivi a disposizione di Casey. Una difesa che tiene perché i Pistons non sono irresistibili, da lancio alla squadra che con un buon gioco di passaggi, a partire da Ball poi fa il resto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.