Game 46: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 103-116

Batum torna a casa in Francia e per l’occasione ecco una mia caricatura per presentare il match.

Intro

Gustave Eiffel nacque a Digione, in Francia, il 15 dicembre 1832.

Noto per la Tour Eiffel, alla quale legò indissolubilmente il suo nome, ebbe altre molte commesse.

Sua ad esempio la struttura metallica utilizzata all’interno della statua della libertà, dono della Francia agli Stati Uniti.

Oggi “gli Stati Uniti” ricambiano e vano a giocare in Francia una partita NBA, ma… tornando a Eiffel c’è da dire che riscosse molti altri successi internazionali.

Dal ponte sul Douro a Oporto, passando per la stazione ferroviaria di Budapest (Nyugati), continuando con la cupola mobile dell’osservatorio astronomico di Nizza per arrivare all’altissimo ponte di Gabarit.

Nonostante le contrarietà dell’élite intellettuale del paese e le problematiche dovute alla costruzione della torre, Eiffel mise in piedi per l’esposizione universale di Parigi nel 1889 il capolavoro al quale è indissolubilmente legato fino a farlo diventare un eroe nazionale anche se la torre avrebbe dovuto essere provvisoria ma alla fine, dopo anni, fu presa (per un soffio) la decisione di lasciarla in piedi, anche in funzione dell’utilità (l’inutilità era una delle critiche mosse contro la torre) per esperimenti di meteorologia, militari, ecc.

Da eroe nazionale si trovò gettato in pasto all’infamia quando coinvolto negli scavi a Panama (dopo anni di insuccessi della precedente compagnia che aveva un piede e mezzo già dentro il fallimento), seguendo i lavori concertati Ferdinand de Lessepes (costruttore già del canale di Suez) del quale prese il posto.

Il sistema di chiuse composto da conche ideato da Eiffel (il quale però votò contro) fallì e i piccoli investitori furono ridotti sul lastrico.

Trascinato nell’infamia venne prima condannato a due anni e a una sanzione, poi (già ricorso in appello, non fece quindi prigione) venne assolto e provò a riparare con parte del suo patrimonio in favore dei piccoli azionisti ridotti alla miseria.

Qui se vorrete, potrete ritrovare una ricostruzione su Eiffel e la sua torre:

Ne uscì un uomo meno “spaccone” di quello che si poteva percepire ai tempi del capitano d’impresa.

L’analogia è con Batum, nato il 14 dicembre (un giorno prima) 1988 sempre in Francia, anche lui andato in America a cercar fortuna ma dopo i primi anni a Portland il terreno sta letteralmente franando addosso al n° 5 di Charlotte.

L’occasione per riscattarsi è davanti al suo pubblico.

Provare a trascinare gli Hornets a un’impresa storica o rimaner nella polvere degli ultimi anni trascorsi mediocremente nella Buzz City.

Comunque vada, se la costruzione della Tour Eiffel per qualcuno era data per difficile, la gara di stanotte tra un team a 15-30 (gli Hornets) contro uno a 39-6 (i Bucks) è data per impossibile sulla carta.

Analisi

La partita tra Charlotte e Milwaukee va come deve andare avrebbe cantato Max Pezzali.

Dopo un buonissimo primo tempo dei Calabroni fatto di feroce pressing, movimento rapido offensivo senza palla e tiro da tre punti efficace con tre giocatori già in doppia cifra (Monk 14, Rozier 11, Graham 10), Charlotte nel terzo quarto provava a resistere ma meno brillantemente del primo tempo.

Charlotte, anche sul +9, chiuderà sul 55-50 i primi 24 minuti davanti a R. Turiaf, T. Parker, M. Jordan, Muggsy Bogues, Dell Curry, Perkins, ecc.

Le energie calavano e nel finale, oltre ai troppi rimbalzi offensivi concessi arrivavano anche punti pesanti da Korver.

78 pari a 12 minuti dalla fine.

In avvio di ultimo quarto una rubata di Connaughton con schiacciata segnava il primo vantaggio di serata dei Cervi i quali prendevano decisamente il comando sfruttando la pausa Hornets nel crunch time.

Monk nel finale, nonostante la doppia cifra di svantaggio, riusciva a riportarci sul -6 ma un 1-8 finale chiudeva dei giochi già chiusi per arrivare sul 103-116.

La difesa degli Hornets si è squagliata nell’ultimo periodo non consentendo il rientro alla squadra di coach Borrego mentre in attacco i giochi per aprire il campo non sono stati efficaci e rapidi come nel primo tempo con i Bucks più reattivi sul perimetro mentre sotto canestro hanno continuato a fare una rognosa guardia.

Charlotte ha avuto la meglio nei TO (15-13), ai liberi (15/20 per l’83,3% contro il 18/24 per il 75,0% Bucks) e al tiro da tre punti (35,9% contro il 27,8%).

I Bucks però hanno vinto la partita a rimbalzo con un 39-53 schiacciante (8-12 gli offensivi sfruttati nettamente meglio dai verdastri) mentre le percentuali dal campo sono state determinanti: 37,2% per Charlotte, 50,6% per i Bucks.

La partita

Starting five

Bucks all’Accorhotels Arena con il seguente starting five: E. Bledsoe (20 pt.), W. Matthews (2 pt.), K. Middleton (14 pt., 9 rimbalzi), G. Antetokounmpo (30 pt. + 16 rimbalzi) e Br. Lopez (12 pt.).

Dalla panchina George Hill chiuderà con 16 pt. Korver con 9 e DiVincenzo con 8 pt..

Hornets che inserivano in quintetto come ala piccola Batum giocando con: Rozier, Graham, Batum, P.J. Washington e Zeller.

1° quarto:

Partenza che dava la possibilità agli Hornets di portarsi in vantaggio ma Batum liberatosi sulla linea del tiro libero colpiva corto il primo ferro.

Charlotte comunque passava avanti l’azione seguente con Rozier in penetrazione al tiro acrobatico alla tabella.

Le squadre sbagliavano molto, Zeller tra due triple mancate rubava anche una palla a Bledsoe ma dopo un fallo di P.J. su Antetokounmpo il greco decideva di vendicarsi con entrata e potente schiacciata.

Graham a 9:22 infilava la tripla dalla diagonale sinistra per il 5-2, Milwaukee segnava con Bledsoe al limite contro la verticalità d P.J.

Charlotte si rilanciava con la tripla di Graham a 8:30 che beneficiava anche del fallo leggero commesso da Matthews sullo spostamento diagonale arretrato della nostra PG.

Gioco da 4 pt e Hornets sul 9-4.

Zeller stoppando Bledsoe conservava, Rozier da 3 a 8:13 bombardava per il 12-4.

Milwaukee rispondeva con Bledsoe e la sua drive sotto Zeller e appoggio oltre il ferro e con un gancio soft di Lopez.

A 7:19 Graham in penetrazione trovava sotto Cody che ritardando si faceva saltare alla cavallina da Giannis: canestro più fallo.

Gioco da tre punti e Hornets sul 15-18.

Un deep 3 di Lopez accorciava il gap a 4 punti, una buona difesa di Zeller che stoppava Giannis era provvidenziale e anche se il nostro centro mancava il tiro in entrata, ecco arrivare il tap-in di Batum.

Un gioco a due tra Monk e Zeller portava i due in area per il teardrop vincente di un attivissimo Zeller.

Lopez a 5:26 colpiva ancora da tre e Antetokounmpo mostrava l’euro-dunk arrivando incredibilmente, ostacolato da due giocatori, a schiacciare.

Da una deviazione difensiva di Williams nasceva l’azione che portava Monk dall’angolo destro a infilare il catch n’shoot da tre punti per il 22-16.

Korver mancava dalla destra la tripla colpendo la tabella ma rimpossessatosi della sfera serviva Ilyasova che da vicino non falliva.

Monk provava l’entrata impossibile e in salto, sulla discesa, flettendo indietro la schiena resisteva al tentativo di stoppata infilando un circus shot.

A 3:12 Graham aggiungeva la tripla del 27-18 alla quale risponderà lo specialista Hill per il 27-21 ma a 1:49 Rozier in transizione era fermato solo da Ilyasova in stoppata ma fallosa vista la palla in fase di discesa netta.

Hill replicava dalla baseline sinistra dalla media su Bridges, Biz era stoppato in mischia ma sul passaggio in angolo per DiVincenzo il rosso si faceva sfuggir palla in mezzo le gambe fino a vederla rotolare fuori.

Il fallo di DiVincenzo stesso su Monk al tiro da tre in angolo destro costava tre tiri liberi e due punti ai Bucks che a :44.5 andavano sotto di otto (31-23) prima di chiudere con un FT di Giannis il quarto sul 31-24.

Marvin Williams al tiro. Serata in ripresa per lui.

2° quarto:

Hill inaugurava il quarto dopo 15 secondi segnando una bomba dal lato sinistro e Ilyasova da sotto riduceva lo scarto a due punti.

A 10:58 Rozier imitava Graham con la tripla più fallo (Hill) completando la giocata da 4 punti agevolmente.

Bender perdeva il duello offensivo con il nostro spagnolo e sull’altro fronte ricorrendo al fallo mandava Willy in lunetta.

L’iberico non falliva a 10:25 per il 37-29.

Le finte di crossover valevano a Middleton due FT (contatto creato con Batum in salto fuori cilindro) e dopo i due della guardia arrivavano quelli “normali” griffati Giannis.

Un rimbalzo offensivo di Willy produceva una seconda opportunità per Charlotte che era brava a sfruttarla con Williams dalla top of the key da tre punti.

Sul 40-33 era chiamato un blocco in movimento a Willy sul quale non sarò mai d’accordo comunque sia, dopo un paio di errori di Charlotte arrivava Batum dalla destra a correggere il tiro da sinistra di Williams rimbalzato sul ferro.

Matthews infilava il suo primo tiro sfruttando la tabella, Bledsoe ne recuperava altri due ma P.J. con un passaggio ficcante pescava Zeller appostato a sinistra del canestro per salire e schiacciare il 44-37.

Elbow dalla media contro Cody e risposta di un coraggioso Monk in entrata tirato giù da Lopez e Ilyasova.

2/2 a 5:34 e a 5:00 esatti su una palla sfuggente toccata da diversi giocatori e portata involontariamente in angolo, la perseveranza di Graham finiva per premiarlo, passaggio dentro con Monk e l’arcobaleno per il +9 (48-39).

Bledsoe con due FT riavvicinava i favoriti e a 4:32 una sua scorribanda lo riportava in lunetta (il cacciatore Monk sulle sue tracce commetteva fallo) ma questa volta era solo ½.

Una lotta in area tra Antetokounmpo prima e con Zeller poi era vinta dal greco che in schiacciata mostrava il suo disappunto per il risultato maturato.

Il greco stoppava Zeller ma fallosamente per la terna.

Il nostro centro splittava e Milwaukee su una contro-transizione giungeva sul -3 (49-46).

DiVincenzo dalla linea a 2:28 splittava per il -2 e per fortuna che dopo la tripla mancata di Williams arrivava Bridges a contrastare Antetokounmpo.

Palla in rimessa dal fondo per Charlotte che colpiva da tre con Williams libero dalla diagonale sinistra.

Contatto Ilyasova-Batum e l’attrito franco turco era risolto dalla terna con il FT per il Cervo che andava anche lui splittando.

DiVincenzo resisteva alla steal di Monk, palla che s’impennava, Rozier ci provava poi senza riuscire a fermare la guardia avversaria.

Monk nel finale dava sprint a Charlotte con la sua bomba e stoppata incredibile lanciandosi su Ilyasova, bloccato con grande prontezza, precisione e controllo del corpo da parte del nostro numero 1.

55-50 a Parigi all’intervallo pro Charlotte.

Due ex giocatori: il francese Turiaf a sinistra con Dell Curry, iconico, storico, simpatico e scanzonato giocatore degli Hornets oggi telecronista per Charlotte oltre a essere il padre di Steph Curry.

3° quarto:

La ripresa iniziava male con due punti di Middleton, l’errore di Batum e nello scontro tre P.J. e Antetokounmpo, entrambi con tre falli, aveva la peggio il nostro difensore che giungendo a quattro era costretto a uscire prematuramente dal parquet.

Un fallo di Rozier su Bledsoe e i Bucks si presentavano minacciosamente sulla soglia del -1 ma Graham in entrata guadagnava due FT realizzandoli a 10:38 per il 57-54.

Batum trovava Marvin pronto a catapultare tre punti per quota 60 e dall’altra parte gli infiniti rimbalzi concessi a Milwaukee finivano per far segnare ad Antetokounmpo due punti.

A 9:10 Graham dalla baseline sinistra dava un po’ di ossigeno mentre a 7:46 i Bucks con il greco continuavano a litigare dalla lunetta; ½ per il 62-59 al quale seguiva comunque l’entrata di Bledsoe per il nuovo -1.

Graham da sinistra con il crossover e il cambio direzione rischiava appoggiando stretto ma andava bene, Antetokounmpo piazzava il tap-in ma a 4:27 un big 3 di Graham in transizione ci riportava a qualche punto di distanza ma l’immediato fallo di Biz su Giannis portava il giocatore del Wisconsin in lunetta.

½, 67-64 con Charlotte a reclamare un fallo, fischiato ma non sul tiro… a ogni modo Monk andava a metter due punti in area con svitamento a una mano.

I passi di Giannis in partenza e la tripla di Bridges dall’angolo sinistro valevano alla squadra del North Carolina il 72-64.

A 3:13 per fallo di Graham, Milwaukee in bonus piazzava due FT, replicava un Monk on-fire da sotto con l’alzata ma entrava Korver il quale riusciva a cambiare volto al match.

Tripla a 2:46 e dopo il tiro di Rozier dalla media oltre Lopez, Korver aveva una battuta d’arresto con due bombe mancate ma i numerosi rimbalzi ancora una volta concessi da Charlotte lasciavano a Lopez la possibilità di metter dentro due punti semplici da sotto.

Hill con il taglio, la ricezione e la dunk nello spazio di un secondo iniziava a far diventar l’occhio vitreo a Borrego, il quale conscio delle difficoltà riscontrate al momento, provava a chiamare un time-out.

Il tentativo funzionava solo in parte perché Monk si dimostrava ancora caparbio e capace di realizzare con morbidezza e scioltezza dal pitturato ma un’altra tripla di Korver liberava le streghe sopra l’Accorhotels Arena.

78-76, Monk per una volta sbagliava con il passaggio lob corto verso l’angolo e dalla steal s passava al tap-in di DiVincenzo (sull’errore di Korver) per il pari a quota 78.

Con questo punteggio si avviava l’ultima frazione.

Malik Monk attacca il ferro. Ciò che dovrebbe fare. Malik chiuderà con 3 pt., massimo in carriera.

4° quarto:

Arrivare al finale punto a punto era l’obiettivo di Charlotte ma l’attacco subiva uno stop nei primi minuti mentre i Bucks inanellavano i canestri di Connaughton (steal & dunk), Antetokounmpo (two and one per trattenuta di Willy) fino all’1/2 di Hernangómez a 9:46 per il 79-83.

Si potrebbe ancora giocare tranquillamente ma la pressione degli Hornets scemava e la testa non aiutava, 5° fallo di Graham, 3 FT del gracchiante Korver affondati.

Batum finiva in lunetta ma come il compagno europeo, splittando attardava ancor di più Charlotte che era battuta da Middleton andando quindi a registrare un ritardo di 9 pt. (80-89).

Marvin a ):03 ne recuperava tre con la bomba ma Charlotte non teneva più in difesa.

Da sotto Antetokounmpo un paio di volte batteva fisicamente i nostri che tornavano in lunetta con l’idolo di casa a 7:44 per fissare due FT (85-93).

P.J. da sotto finalmente segnava un tiro e si tornava a crederci per poco sul -6 (87-93) tuttavia Bledsoe da tre teneva a distanza il pungiglione dei Calabroni.

Charlotte bloccava per mano di Marvin, Bledsoe segnando anche due punti dalla lunetta con il nostro numero 2.

Per una flebile marcatura in anticipo di P.J., Giannis aveva spazio per la dunk anche con il raddoppio di Marvin che finito a terra sull’azione successiva guardava i Cervi realizzar altri due punti da sotto per l’89-100.

Fade-away dal pitturato per Antetokounmpo che in pressione andava a commetter fallo su Williams, bravo a realizzare due FT dalla lunetta a 4:21 (91-102).

Lo scambio Bledsoe (entrata)- Monk (tripla) faceva girare lo schermo sul 94-104, Monk sparava le ultime cartucce segnando altri 5 punti riuscendo a ridurre il divario sul -9 (97-106) ma la difesa degli Hornets ormai squagliata continuava a subire sino al 98-108.

Monk a 1:51 in entrata era fermato solo con il muro in movimento.

Due liberi a segno per il giocatore sul quale i Bucks non avevano risposta e 102-108.

Gli ultimi punti erano tutti targati MIL, salvo un punto come ritocco finale per Charlotte che chiudeva la gara sul 103-116.

Le pagelle

Terry Rozier: 5,5

13 pt., 6 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 5/12 FG. -17 in +/-. Buon primo tempo chiuso a 11 pt. con un gioco da 4 pt. Nel secondo a parte un jumper dalla media su Lopez colleziona rimbalzi e qualche assist cercando di porre un freno al team avversario come uomo capace in difesa ma non vi riesce. Gli argini degli Hornets nel crunch time sono complessivamente fragili e lui è troppo timido in attacco in quel periodo. Complessivamente arriva quasi alla sufficienza dopo un primo tempo tra il 6,5 e il 7.

Devonte’ Graham: 6

19 pt., 7 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 6/13 dal campo, -4. Graham aggiunge 9 pt. nel secondo tempo dimostrando però di non essere il solito durante il tempo decisivo del match. Aggiunge poco al resto delle statistiche e il quinto fallo su Korver che regala 3 pt. agli avversari sono quasi lo spartitraffico del match. Ad ogni modo la prestazione è sufficiente pur avendo giocato meglio nel primo tempo compresa una giocata da 3 +1.

Nicolas Batum: 4,5

5 pt., 6 rimbalzi, 5 assist. 33:32 in campo, -13 in +/-, 1/8 FG con 0/3 da 3 pt.. L’idolo di casa è acclamato a fine partita ma la sua introduzione nel quintetto titolare è una cosa che non farebbero nemmeno al circo per dignità. A ogni modo gioca e in più di mezzora mette in piedi 6 rimbalzi con 5 assist in una partita compassata con qualche spunto sempre però finito male a eccezione di un tap-in che gli frutta gli unici due punti realizzato lontano dalla lunetta.

P.J. Washington: 4,5

3 pt., 3 assist. 20:19 sul parquet, 1/5 dal campo, -13. Stare vicino a Nicolas deve avergli fatto male. Limitato dai problemi di falli (chiuderà con 4), anche ingenui, verrà estromesso velocemente per scelta di Borrego dal match un paio di volte. Difesa morbida se non assente sul greco per paura di provocare nuove chiamate contro, attacco scadente con triple fallite a ripetizione quando sarebbero serviti i suoi canestri. Completamente fuori fase finisce con un canestro piuttosto ravvicinato, nessun rimbalzo e tre assist.

Cody Zeller: 5,5

8 pt., 2 rimbalzi, 2 rubate, 2 stoppate in 20:15. 3/10 dal campo. Gioca tutto nel primo tempo quando lotta, combatte e vince compresa la finta in area su Antetokounmpo per il gioco da tre punti. Nel secondo tempo ci prova a abbassa nettamente la media tiro. 3/10 per un centro è pessima…

Willy Hernangomez: 5,5

3 pt., 1 rimbalzo, 1 assist in 7:47. -9 in +/-. Gioca poco, il problema è sempre la difesa. Un paio di canestri troppo facili concessi con una trattenuta su Giannis per l’and one e l’immediato richiamo in panca nell’ultimo quarto. Buona partenza ma finisce per segnare solo tre tiri liberi con un tiro mancato.

Marvin Williams: 6,5

18 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 5/12 dal campo. +3. Quando raddoppia o va su Giannis l’esito è meno scontato, nonostante l’altezza qualche volta riesce a fermarlo sebbene perda un paio di vigorosi duelli con lui. Anche lui non riesce a frenare i rimbalzi offensivi degli avversari ma prova a metterci delle pezze con 5 rimbalzi difensivi e tre falli compreso l’abbraccio con trascinamento a terra della star avversaria. In attacco qualche tiro in precario equilibrio e uno forzato ma da fuori un importante 4/7…

Malik Monk: 8

31 pt., 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 10/17 dal campo. 8/9 ai liberi. 3 TO, -12 in +/-. Se aveste letto tutte le pagelle di Monk a oggi credereste che io sia un pazzo ad avergli spesso dato voti bassi ma i numeri non mentono sempre e le prestazioni di Monk a oggi non facevano intravedere nella vetrina francese una simile esplosione. L’aria parigina lo rivitalizza, gli dona tanta energia che sviluppa sui due lati del campo e a parte un’apertura fallita e due brutti passaggi, si fa vedere anche in difesa tentando il possibile ma è soprattutto in attacco a far la differenza. Top scorer del match, raggiunge anche il massimo in carriera. Senza affidarsi troppo alla tripla (3/7) quando va in entrata gli avversari non hanno soluzione per fermarlo. Spesso o è fallo o è canestro, un basket che trova spesso con movimenti morbidi, floater, arcobaleni, tiri acrobatici in poco spazio a contatto con i lunghi. Deve entrare e continuare a crederci. Ha le capacità tecniche e atletiche per continuare a farlo, è un problema di testa. Non si deve accontentare ma tirare fuori le sue capacità sera dopo sera dimostrando di aver fame per non esser il solito talento sprecato in NBA.

Miles Bridges: 5,5

3 pt., 2 rimbalzi in 19:25. 1/5 FG. Scippato il posto da titolare, in difesa commette qualche errore ma si fa poi apprezzare riparando alle cose negative fatte. E’ in attacco però che non riesce a esprimersi. Brutte scelte anche quando attacca per il layup a destra ma va corto mentre l’unico canestro è costituito da una tripla dall’angolo sinistro.

Bismack Biyombo: 5

0 pt., 4 rimbalzi in 7:40. +3. Prende due stoppate e quando è sotto la plancia avversaria finisce per perder palla. Probabilmente da più gravità alla difesa dei Bucks, sfruttata sul perimetro ma lui è in serata veramente pessima. Non scende a 4,5 perché un paio di rimbalzi difensivi li prende mentre gli offensivi li butta a mare…

Coach James Borrego: 5

Gran primo tempo con pressing, ritmo, buone percentuali. Tirato terzo quarto, squadra dissolta psicologicamente nell’ultimo quarto. Il risultato è nella norma, far giocare Batum titolare dopo averlo accantonato prima e riesumato per Parigi è una macchietta alla quale non mi sarei prestato. Probabilmente sarò stonato io ma credo che pur essendo business la NBA, una franchigia seria non avrebbe bisogno di farlo.

Le versioni recap video, breve e lunga qui sotto:

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.