Game 5: Charlotte Hornets @ Orlando Magic 120-111

Intro

Nei nostri tempi (il web e non solo) è popolato da informazioni false, distorte, sofismi che portano ad avere una percezione fasulla della notizia.

Una sovrabbondanza d’informazione abbacinante per chi come me è affetto dalla ricerca della verità di una notizia.

Prima di postare questa intro quindi ho voluto essere sicuro ci fossero più fonti affidabili che la riportassero poiché come direbbe Maccio Capatonda, non mi sarebbe piaciuta “una storia di poco falsa”…

Ebbene, pare che nella stazione di Londra di Embankment una signora londinese di nome Margaret McCollum si recasse tutti i giorni dopo la scomparsa del suo defunto marito Oswald Laurence.

Questo perché suo marito prestava la voce al “Mind The Gap”, l’annuncio che invita a prestare attenzione allo spazio tra la banchina e il treno in arrivo.

Un giorno del 2012 però quella voce venne sostituita ma il direttore della compagnia, Nigel Holness – venuto a conoscenza della storia – decise di dare quel nastro alla signora come da lei stesso richiesto e di ripristinare la voce in quella stazione capolinea nord.

Il direttore si disse molto colpito dalla storia della signora affranta dal non poter più riascoltare la voce del consorte.

Allo stesso modo gli Hornets, dopo la battuta d’arresto sul filo con i Celtics, vogliono tornare a far udire ai propri fan le sireniche voci della vittoria a far provare la soddisfazione a sé stessi e ai propri fan del fatto di essere una squadra vera e di andare orgogliosi (per una volta non uso questa parola in termini negativi) di essere dei Calabroni.

La missione della serata è ritrovare il feeling con la vittoria e continuare a sognare la luna di miele con i playoff pur essendo solamente all’alba di questa nuova stagione.

Andamento della partita

La prima palla e la occasione del match capitavano a Carter Jr. che con un gancetto colpiva il ferro andando oltre Plumlee ma sull’altro fronte Bamba ne approfittava per la correzione volante dello 0-2.

L’inizio era favorevole ai padroni di casa che dopo aver incassato l’entrata di Bridges (2-3) scappavano con Anthony sul 3-9.

Per Charlotte era Miles a tener banco con la tripla del 6-9 e due FT ma dopo una tripla di Wagner, a 7:18 arrivava il time-out per Charlotte, doppiata sull’8-16.

Non serviva a molto perché due FT di Bamba a 5:51 incrementavano il divario a 12 pt. (8-20) così dentro McDaniels, Martin e Ish Smith con l’ultimo che provvedeva a due canestri in pull-up e fade-away mentre Martin andava di tripla prima che Ross realizzasse il 17-25 in entrata.

Rimanevano 2:55 al secondo time-out del quarto e gli Hornets con le triple di McDaniels e Martin rodevano il vantaggio Magic scomparso e dopo una transizione guidata e rifinita da McDaniels (con tocco veloce di Hayward per eliminare l’ultimo difensore) i Calabroni passavano avanti 27-25.

Orlando trovava due bombe consecutive di Ross che contro-sorpassavano Charlotte due volte ma il primo quarto era pacificato da Richards che deviando l’entrata imprecisa di Smith pareggiava a quota 31.

Gli Hornets tentavano di strappare in avvio di secondo quarto ma al massimo a 8:35 si giungeva sul 43-39 così i Magic rientravano facilmente sino a riprendere il comando dopo un’altra tripla di Wagner (43-44 a 7:27) ma un allungo da 6-0 perfezionato da LaMelo consentiva agli Hornets di tornare ad avere un vantaggio sopra il possesso annullato ancora dal tiro pesante di Wagner (49-47).

I pochi falli spesi da Charlotte (il primo degli Hornets nel quarto era commesso da Martin sotto i 5 minuti) al contrario dei molteplici spesi dai blu davano un vantaggio agli Hornets spesso annullato dai troppi rimbalzi offensivi concessi ai Magic che tenevano il passo sino al sorpasso di Ross (3 pt.) per il 57-58.

La tripla di risposta immediata di Miles dalla diagonale dx e il turnaround in post basso sx di Hayward su Cole più un tiro con piede sull’arco di Miles rilanciavano i Calabroni sul 64-58 lasciandoli in vantaggio a fine quarto anche se la bomba di Carter Jr. aperta dimezzava lo svantaggio sino al 64-61.

La ripresa iniziava con due punti di Wagner oltre Oubre Jr. quindi iniziava un’azione confusa con un nulla di fatto ma i Magic dopo aver fallito la tripla con Cole, la indovinavano con Carter Jr. che segnava anche un jump stop nel pitturato mentre Suggs in entrata allontanava la squadra della Florida sul 66-70.

I Calabroni rispondevano con due triple consecutive: Hayward dalla top of the key e Bridges su swing pass dello stesso Hayward (71-70) ma sorprendentemente i Magic tenevano nonostante il 74-72 di Hayward a 7:17 a mezzo tripla (catch n’shoot).

Sanguinava Plumlee così come il punteggio sul 77-85 dopo una tripla di Harris ma due punti nel traffico di Plumlee e un dardo di Miles appena rientrato accorciavano sul -3.

Una tripla arcobaleno di Ross sul buon close-out di McDaniels e un two and one di Bridges da sotto – servito ottimamente da Martin – alzavano il punteggio sull’85-88 mentre nel finale gli Hornets trovavano il pari con McDaniels e l’open 3 per ritrovarlo dopo lo scambio di cortesie falli/liberi tra Wagner e McDaniels ma a 7 decimi Anthony segnava andando oltre Martin il 91-93.

Partivano male i Magic nell’ultima frazione facendo scadere il tempo a disposizione per il tiro mentre su un rimbalzo offensivo di Plumlee si generava un’altra possibilità per McDaniels da tre che non tradiva portando sul 94-93 l’incontro.

Bamba dal corner dx rispondeva per il 94-96 e Borrego visibilmente scontento chiedeva un time-out a 9:44.

Martin volava in transizione e lo sfondamento era evitato di un soffio dalla chiusura fallosa di Hampton che mandava il gemello rimasto a Charlotte a pareggiare benché fosse frustrante vedere Carter jr. riportare facilmente in vantaggio i Magic ma Ball, dopo aver sprecato quattro tiri forniva l’assist per l’open di McDaniels da tre che tirava giù ancora una volta altri tre punti mentre lo stesso playmaker si metteva in proprio per realizzare da tre a 7:56 il 102-98.

Dunk di Carter Jr., risposta in back-door tra Plumlee e Hayward, rigore mancato da Suggs e turnaround di Hayward più sottomano di Plumlee a 3:38 per il to and one del 109-101.

A 1.38 la correzione volante di Plumlee, la bomba di Miles (1:02) per il 116-107 e gli aggiuntivi due punti di Smith in circus shot mantenevano il vantaggio di Charlotte che chiudeva sul 120-111.

Hayward al tiro in serata (foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets). 24 punti per lui.

Analisi

Charlotte gioca una partita inaspettatamente con sufficienza tanto che i giovani Magic in partita rimangono quasi sino alla fine facendo preoccupare più del dovuto Borrego e i fan ma alla fine la maggior esperienza degli Hornets, nonostante la coppia titolare di guardie in serata incappi in una prestazione poco brillante, fa la differenza con giocatori navigati come Hayward, Plumlee e Ish Smith ancora impiegato nel finale al posto di Ball.

Non ci sono differenze abissali in molte statistiche se non nel 20/24 ai liberi per Charlotte contro il 10/13 Magic indicatore di due tendenze contrapposte e di qualche difficoltà a contenere per la squadra di casa.

Il 14-6 nelle rubate è un altro fattore per gli Hornets che nel finale, intensificando la difesa, fanno la differenza.

Percentuali al tiro abbastanza alte ma migliori per Charlotte (51,8% contro il 48,9% e 46,7% contro 37,5% da fuori).

Charlotte ha limitato molto i fast break di un quintetto comunque mediamente alto e poco propenso ad attuare quel tipo di gioco se non con pochi interpreti ma h sofferto i rimbalzi offensivi dando troppe seconde possibilità alla squadra di casa.

Ripresa la via della vittoria ci sarà da vedere se Rozier e P.J. Washington potranno unirsi al team attivamente in attesa della più impegnativa partita contro l’altro team della Florida mentre i calabroni vanno sul 3-0 in trasferta.

LaMelo Ball: 5,5

Il sophemore latita parecchio in serata chiudendo i 9:52 del primo tempo (limitato per falli) con 4 punti. Manca diverse conclusioni nella ripresa ma ha il merito di fornire a McDaniels l’open 3 e poi di realizzare esso stesso da oltre l’arco (unica tripla di serata con un 1/5). 7 pt. (3/14), 6 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate e 3 TO in 24:17. Finisce ancora in panchina la partita mentre Borrego si affida al veterano Ish Smith.

Kelly Oubre Jr.: 5

Fa peggio del compagno di reparto terminando con 4 punti (1/7) dal campo, 2 liberi nel finale a partita decisa e uno 0/5 da oltre la linea dei tre punti dove svirgola ancora tutto. Non è in fiducia e ultimamente pare un giocatore da striscia ma anche in difesa non l’ho trovato una grandissima presenza. Sempre un po’ fuori ritmo, con l’infortunio di Rozier tocca anche a lui sostentare l’attacco ma se vengono a mancare i suoi punti e anche tutto il resto (nel tabellino troviamo 2 rimbalzi solamente), si fa dura se l’avversario non si chiama Magic. Forza…

Gordon Hayward: 7,5

Probabilmente il parquet dei Magic gli porta bene, oppure, più realisticamente la sua esperienza a fronte della gioventù dei Magic può emergere nei momenti decisivi dove infila qualche semplice punto in pull-up che contribuisce pesantemente alla vittoria. 4 TO ma anche 5 assist che portano punti pesanti, 24 punti (9/13) sprecando poco e 2 steal. Bella la dunk percorrendo la linea di fondo destra in back-door.

Miles Bridges: 8

L’ala degli Hornets mantiene gli standard di inizio stagione tornando a essere più performante e decisivo anche da oltre la linea dei tre punti. 31 punti (11/21, 5/10 da tre), 6 rimbalzi. Sempre fisico sui due lati (stoppata da volley in aiuto notevole) ed entrate che lo portano a qualche libero o a segnare non solo punti partita nei momenti decisivi con un paio di triple (a 1:02 realizza il 116-107) ma anche punti per un rinnovo a cifre più alte. Sta diventando la sua stagione di brackout.

Mason Plumlee: 7

Inizio non brillante ma si riprende intercettando palloni (volutamente o casualmente) in difesa, discreta presenza a rimbalzo nella seconda parte del match, buon passatore (4 assist, ottimo il suo assist per il back-door di Hayward) e ben 14 punti che uniti ai 10 rimbalzi lo portano in doppia doppia. Fa buona guardia nel finale spendendo un fallo anche su Suggs che dalla lunetta segnerà solo un punto a fronte dei due quasi certi. Si permette anche il lusso di un and one decisivo a 3:38 dal termine e con un 2/3 raddrizza la mano anche in lunetta. A 1:38 la sua correzione volante per il 113-105 può solo accompagnare la buona prestazione.

Ish Smith: 7

8 pt., (4/9), 2 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate oltre a un +16 in plus/minus benché qualche volta soffra i tiri di Anthony ma guida bene la squadra nel finale fornendo a Miles un assist per la tripla e mettendo la parola fine al match con un reverse circus shot in entrata che fa sorridere tutta la squadra.

Cody Martin: 7,5

12 pt. (2/3), 2 rimbalzi, 5 assist. Gioco di squadra per lui che mostra di tornare a essere in buona serata in difesa recuperando palloni e dando fastidio mentre in attacco recupera falli e non sbaglia dalla lunetta con un 6/6 ai liberi. Passa, segna, difende, sembra una versione aggiornata e migliorata del Cody dello scorso anno. Per gli Hornets è manna dalla panchina perché nella prima parte contribuisce alla rimonta.

Jalen McDaniels: 7,5

Gli alieni ci hanno restituito il giocatore visto un paio d’anni fa che con 16 pt. (massimo in stagione) figli del 5/6 da tre punti massacra i Magic con i suoi open 3 (4/5 anche se l’errore arriva da un tiro non aperto). Discreta difesa aggiunge 4 rimbalzi, 2 rubate più 3 assist e un +24 di plus/minus. Sperando questa sia la versione definitiva, curiosi di rivederlo confermarsi, un plauso è dovuto.

Nick Richards: 7

4 pt., 3 rimbalzi in 7:34. Entra per dare stabilità alla difesa, quella che con Plumlee sul parquet nella prima parte non si trova. Charlotte trova la quadra e lui anche un paio di buoni canestri. Bello quello uno contro uno dove il suo tiro sgorga dal cuore del pitturato.

Coach James Borrego: 6,5

la squadra stenta un po’, lui chiama i time-out dovuti per riportarla all’attenzione. Non una partita brillantissima ma giocata comunque con il piglio giusto nel finale e probabilmente anche la scelte di mettere i veterani nel finale è corretta.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.