Game 51 – Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 127-119

Intro

“Io vi dico: bisogna avere molto caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Io vi dico: voi avete ancora del caos dentro di voi.
Guai! Si avvicinano i tempi in cui l’uomo non partorirà più stella alcuna.”

Se vi suona familiare avrete già sentito qualcosa di simile in Baila Morena di Zucchero il quale si sarà ispirato allo stralcio tratto da “Così parlò Zarathustra” scritto da Friedrich Nietzsche.

L’interessante e controverso filosofo, cultore e detrattore al contempo del corpo giacché combatteva la metafisica del Dio cristiano e altresì annunciava insieme alla morte di Dio la caducità del corpo (insieme al concetto di eterno ritorno ma qui ci allargheremmo troppo) nel virgolettato sopracitato ha centrato con una frase a effetto il punto esatto dove nascono le idee.

Gli esempi della natura quali la morte di una stella che può generare nuova vita sono una potente metafora anche per richiamarsi a una stella ed esprimere che nella mente, nell’animo umano, le idee, gli stimoli e le necessità muovono affinché una nuova potenza creatrice affiori mentre dall’appiattimento e dal seguir idee preconfezionate pronte all’uso per la massa non possa uscire nulla di buono.

Di caos a Charlotte nelle ultime settimane se ne è creato parecchio.

Vampate colorate di fumo si sono sollevate con le soluzioni di Borrego per render ciechi agli avversari il canestro prima e quando non ha funzionato si sono gettate luci colorate per confondere gli avversari.

La realtà è che Charlotte senza il proprio trittico d’attaccanti fa fatica e deve mascherare in qualche maniera le proprie lacune con soluzioni fantasiose quanto quelle francesi che per spaventare i tedeschi misero in piedi dei carri armati gonfiabili per scoraggiare un’eventuale invasione (stesso concetto d’arte bellica nel dipingere falsi aeroporti sui quali gli aerei nemici avrebbero sganciato bombe sul nulla e dello spaventapasseri in un campo).

La “gita” a Milwaukee di questi tempi non è certo la miglior scelta ma il calendario è questo e non si può fare altrimenti.

Con Dallas per i Bucks sono rimasti fuori P.J. Tucker e un Giannis Antetokounmpo.

Il greco rimane in dubbio e i Cervi perderebbero un po’ del loro potenziale offensivo se l’All-Star non fosse effettivamente della partita ma con tre gravi defezioni gli Hornets avrebbero comunque bassi margini d’errore per tentare di strappare un’improbabile vittoria.

L’unica soluzione per tentare di vincere a Milwaukee sarebbe generare un attacco diversificato nel quale la squadra mantenesse quintetti equilibrati e dove tutti dovrebbero partecipare alla manovra perché il solo Rozier sarà visto come un sorvegliato speciale.

Brooklyn e Boston sono state due trasferte pesanti.

A Milwaukee si va senza nulla da perdere poiché una sconfitta rientrerebbe nella norma ma i Calabroni non devono rinunciare a tentare di vincerla perché per come siamo messi oggi, ogni vittoria strappata vale platino.

Analisi

La possibile assenza di Antetokounmpo era seguita da altre notizie confortanti per Charlotte: prima Jrue Holiday e P.J. Tucker si univano all’indisponibilità sicura del greco, poi, quanta manna dal cielo, anche Middleton, B. Lopez e DiVincenzo si univano ai compagni infortunati.

La bandiera bianca alzata da questi giocatori offriva Charlotte una possibilità di vincere a Milwaukee (ultima W a ottobre 2016) e di portare a casa il tie-break ma soprattutto conquistare una W importante per resistere in classifica viste le nostre assenze e rispondere ad Atlanta, New York e Boston, le quali, tutte in svantaggio nella notte hanno rimontato rispettivamente Chicago, Memphis e Minnesota per andare a vincere le loro partite.

Un caos che ha permesso a Charlotte di prendere lentamente il largo accumulando una manciata di punti a quarto o poco più (11 a fine secondo e li ha quasi raddoppiati a fine terzo giungendo sul +19), un vantaggio a indicare che la bilancia delle assenze propendeva incredibilmente a favore di Charlotte questa volta.

Un attacco bilanciato portava il quintetto titolare di Borrego in doppia cifra più Zeller che dalla panchina arrivava ancora su una doppia doppia…

Milwaukee ottiene 24 punti da Nwora, 19 da Teague, 18 da Forbes, 13 da Merrill, 12 da Thanasis Antetokounmpo più 10 a testa della coppia Portis/Diakite chiudendo con un 44,9% al tiro battuto dal 48,8% di Charlotte che ha tirato dalla lunetta con un 20/22 contro il 17/23 dei padroni di casa.

A poco è servito il 52-57 pro Bucks, gli outrebounded Hornets hanno smistato 35 assist contro i soli 23 dei Cervi nonostante i TO Hornets siano stati 18 contro i 17 locali.

Da segnalare anche un 10-3 nelle stoppate a sublimare spesso una discreta protezione del ferro in situazioni di uno contro uno o mischia vicino il canestro.

Per una volta l’amor fati arride a Charlotte che porta a casa un 4-2 dal giro di trasferte mantenendo ancora la testa della Southeast Division in attesa dello scontro al vertice di domani, ore 19:00 contro Atlanta da giocare allo Spectrum Center.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

La palla a due era vinta dai Bucks grazie a Portis che tuttavia usava la prima azione del team per schiacciare sul ferro inutilmente e dopo un’altra azione a vuoto da parte di ambo le squadra Charlotte pescava McDaniels a 11:10 dal corner sinistro pronto a silurare i Cervi dalla lunga distanza.

Portis si rifaceva con un jump hook oltre P.J. Washington ma P.J. ricevendo un lob vedeva scivolare il suo marcatore sul contatto fisico, palla recuperata e comodo jumper dalla media sinistra.

I Bucks tornavano sul -1 con un arresto e tiro preciso di Forbes quindi toccava a Bridges raddoppiato passare al volo sulla baseline sinistra a McDaniels che arrivava di gran corsa per la jam del 7-4.

Portis mancava il tiro ma Antetokounmpo con la put-back dunk faceva da ponte per il vantaggio della squadra locale che con Forbes dalla distanza otteneva il 7-9.

Charlotte sfruttava ancora una volta l’ampiezza del campo per colpire dall’angolo, questa volta era il destro e la mano santa era quella di Bridges.

Forbes mancava la tripla, P.J. catturava un buon rimbalzo e in attacco Portis si arrangiava con un tocchetto malizioso sulla schiena su Miles impegnato da sotto.

Due liberi a segno a 8:01 rintuzzati dallo stesso Portis ma i Calabroni usavano bene ancora la lunetta con McDaniels a 6:57 per portarsi sul 14-11.

I Bucks rimanevano agganciati con Portis e due punti da sotto, Rozier mancava una tripla e così la squadra del Wisconsin balzava nuovamente al comando con la tripla di Merrill.

Il gioco di squadra di Charlotte favoriva la tripla aperta di P.J. Washington (17-16) ma la fase era convulsa e una finta del piccolo Teague da sotto faceva trovare lo spazio al play per il +1 Bucks.

Se i Cervi saltavano l comando, gli Hornets volavano con le triple: Miles ne aggiungeva una sopra Portis facendo toccare il 20-18 a Charlotte che dopo aver visto gli avversari mancare quattro tentativi (una stoppata di Zeller su Merrill dubbia a dire il vero perché forse arrivava dopo che la palla fosse già andata a impattare sul vetro?) portavano Charlotte a chiudere un fast break con Wanamaker.

Il play pescato dai Warriors otteneva poco più tardi anche due FT che non falliva e Rozier con un fluttuante fade-away rallentato si liberava di Connaughton per infilare il +8 (26-18) e far involare gli Hornets.

Un buon terzo tempo arzigogolato di Antetokounmpo riduceva le distanze ma l’otto-volante di Miles si chiudeva in lunetta per il nuovo +8 dove a far la differenza erano i liberi con un 8/8 per Charlotte e uno 0/0 per la squadra di Budenholzer.

I primi due FT capitavano poco dopo tra le mani di Thanasis ma il suo 0/2 lasciava al palo i Bucks che Recuperavano tre punti grazie alla bomba di Forbes.

Graham in entrata veniva spostato sul floater e in lunetta riuscendo a portare lo score FT sul 10/10 aumentava il vantaggio.

Diakite per i Bucks trovava i primi liberi buoni per il team in nero così come Wanamaker in palleggio nella nostra metà campo incrociando Toupane inciampava.

Per la terna erano due liberi e a :40.9 si passava sul 32-25.

Antetokounmpo con una manata faceva perdere un turno offensivo ai suoi ma su un bad pass orizzontale di Caleb si faceva perdonare andando a chiudere un fast break con una flash dunk per fissare il risultato sul 32-27

McDaniels – scortato da Zeller -in reverse layup. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Da una rubata di McDaniels e da un errore in appoggio in transizione di Caleb Martin nasceva la correzione di Zeller.

Le squadre rimanevano pimpanti in attacco viste le assenze: Portis continuava a essere la punta di diamante per perforare Charlotte ma McDaniels sorprendeva ancora dall’angolo bucando da tre la difesa avversaria.

Zeller poi trovava metà quarto notevole appoggiando al vetro intenzionalmente dal pitturato e rollando successivamente per spostare l’attenzione su di lui ma il passaggio di Graham intendendo servire in angolo Bridges era esaltato dal numero 0 che catapultava il catch n’shoot vincente per il 42-29.

Portis da sotto sfruttava l’assenza di Zeller andati a chiudere il tiratore originario (air-ball) ma un reverse elegante di McDaniels in corsa spostava il maxischermo sul 44-31.

Zeller conteneva il tiro di Portis e si esaltava nelle vesti di passatore quando McDaniels piombava in area frontalmente per chiudere la scorribanda al ferro.

Sul 46-33 si pensava di poter mantenere il vantaggio, invece, Charlotte lentamente si faceva rimontare sbagliando tiri: McDaniels falliva due conclusioni e Merrill su McDaniels metteva dentro il 48-39 grazie a tre punti che indicavano a 6:48 a Borrego la via del time-out.

Milwaukee diminuiva il gap di due punti ma Portis era stoppato da Bridges in aiuto e sulla transizione dalla diagonale destra Rozier in caduta (rialzato poi addirittura da Borrego) metteva dentro la tripla.

Non si faceva tempo ad esultare che in 7 seconds Nwora pareggiava la bomba di Rozier, il quale per affermare d’essere il migliore si ripeteva subito dalla stessa posizione senza tremare.

54-44, Rozier prendeva troppa confidenza riprovandoci con un super deep 3 ma andava bene a Zeller che recuperando il rimbalzo sotto metteva dentro due punti.

Un altro blackout durante il quale gli Hornets ottenevano uno 0/7 dal campo portava la squadra di Antetokounmpo a rientrare nonostante Bridges pescasse due FT per un blocking foul di Diakite.

Il suo two and one (scappato con un veloce reverse spin dal post basso a Zeller) il 58-54.

A dare ossigeno ai Calabroni arrivavano due triple di Graham che dalla diagonale destra sganciando la seconda a :36.4 faceva respirare i Calabroni sul 64-55.

T. Antetokounmpo sbagliava, Bridges metteva dentro un appoggio rovesciato e sull’errore di Forbes in driving floating la palla giungeva ad Antetokounmpo che errando anche il tap-in lasciava inalterato il punteggio sul 66-55 prima che partissero le note di Return of the Mack e le squadre rientrassero negli spogliatoi.

3° quarto:

Gli Hornets si affacciavano sul secondo tempo con la concreta possibilità di portare a casa un’insperata vittoria e tentavano di dare la spallata vincente nei primi 12 minuti. Schizzavano fuori dalle orbite quando McDaniels trovato in corsa andava a piantare un hammer di mano destra che inceneriva la difesa dei nero-verdi, Graham a 10:50 infilava un’altra tripla facendo salire il vantaggio a 12 punti (71-59).

Nwora rispondeva da oltre l’arco ma dalla faretra di Graham usciva la freccia per una tripla frontale per la pronta risposta (74-62).

I Bucks privi dei loro migliori elementi si affidavano all’esperienza di Teague che in entrata – sbattendo su Rozier – metteva il two and one del 79-70.

Uno stop & pops di Rozier riportava i Calabroni sulla cifra del doppio vantaggio (81-70) per poi contribuire ad aumentare il divario con un lungo jumper dalla destra e un ½ ai liberi a 5:29 (dopo aver seminato un paio di difensori in entrata era toccato sull’alzata proprio sul braccio del tiro) per l’84-71.

Rozier appoggiava ancora in fast break, Teague metteva dentro da tre ma in post basso destro emergeva P.J. Washington che in turnaround dolcemente batteva Merrill nonostante il fallo che procurava l’and one a 4:36 e il +15 Charlotte (89-74).

Le ultime resistenze locali erano tracciate dalla tripla di Connaughton e da due errori di Caleb Martin che proprio non volendone sapere di mettere una tripla si dedicava al giro palla fornendo a Rozier il materiale per il 94-79 (menzione a Bridges che faceva partire il tutto con una stoppata su Antetokounmpo al limite grazie alle sue doti atletiche).

Il finale di quarto era opzionato dagli Hornets che con Wanamaker si regalavano l’alzata per mandare in onda il fuoco d’artificio Bridges in alley-oop (100-81)…

Devonte’ Graham, tiratore da tre da 18 punti (20 totali) nella notte. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Charlotte doveva solo non perdersi un’altra volta in blackout offensivi: Mc Daniels e il suo bump in area rispondevano a due punti di Forbes poi Milwaukee a zona era battuta da Cody Martin , il quale trovava il cesto da tre punti dalla destra grazie al passaggio di uno Zeller che all’interno dell’area fungeva da pignone e catena di trasmissione.

Graham a 9:52 dal corner sinistro bombardava ancora e gli imenotteri giungendo sul 108-88 ipotecavano la vittoria.

Teague in entrata ritmata metteva dentro, Charlotte faceva scadere i 24 giochicchiando un po’ troppo e P.J. Washington commettendo un goaltending su Teague in fing and roll riavvicinava un po’ i Cerbiatti.

A metà tempo (6:04) però Bridges, tentando una bomba da casa sua, diceva che non era serata per la squadra di un Budenholzer che cominciava a protestare civilmente con la terna (qualche volta ne aveva probabilmente ben donde ma senza superstar le chiamate non piovevano di certo, anzi, per una volta complessivamente Charlotte guadagnava sui fischi della terna).

P.J. a rimorchio di Wanamaker infilava la tripla per ripetersi in back to back 3 con altro assist di Brad…

122-101 a 4:34 dalla fine, Borrego inseriva di lì a poco le riserve che mettevano paura perché i Bucks rimontavano in fretta fino al 124-115.

Vernon Carey Jr. però trovava a :36.6 il canestro con l’and one incorporato che spazzava via i dubbi su un finale con almeno il cronometro che avrebbe giocato a nostro favore.

127-119 il finale di una partita che ha visto molte defezioni da ambo le parti ma alla fine ha premiato Charlotte con una vittoria che conta molto di più di quella eventuale che avrebbero potuto ottenere i Bucks che saranno difficilmente superabili in terza posizione.

Devonte’ Graham: 7,5

20 pt. (6/12), 2 rimbalzi, 5 assist, +15 in +/-. 2 TO in 25:34. Altro che bomber Bobo Vieri mentre si rade. Il vero bomber è lui che rade al suolo nei momenti che contano la difesa della città di Fonzie. Triple al momento giusto che colpiscono al cuore del bersaglio e allontanano Charlotte dalla possibile rimonta. Quelle sul finire della seconda frazione sono ossigeno ma anche quella profonda per il 74-62 a 6:52 del terzo non è niente male considerando il close-out. Tenete conto che il 6/12 è tutto basato su tiro da tre punti, in più ci sono 5 assist in poco più di metà partita reale…

Terry Rozier: 7

20 pt. (8/17), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata, +10 in +/-. 2 TO. Due triple in serie dalla diagonale destra nel secondo quarto con la prima in caduta e Borrego che lo rialza poi nel terzo quarto ne mette un’altra dalla stessa posizione ma non è sempre preciso da fuori così cerca altre maniere di realizzare e sempre nella penultima frazione tra entrate, stop & pops e jumper da due lunghi o dal mid range mette insieme la sua ventina di punti (in media stagionale) che aiuta parecchio Charlotte a svignarsela dalla pressione di Milwaukee.

Jalen McDaniels: 8

19 pt. (7/11), 6 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 2 stoppate, +8 in +/-. 1 TO. Mh… ancora una prova del genere e potremmo dire che se tre indizi fanno una prova, McDaniels pare essersi svegliato ed essere tornato quello dello scorso anno. La fiducia riposta in lui da Borrego come titolare sembra un aspetto motivazionale vincente e i minuti (31:05) lo aiutano. Arriva alle soglie della ventina di punti sprecando poco iniziando a colpire dagli angoli ma poi f vedere anche un paio di inserimenti centrali a fari spenti sui quali i Bucks non riescono a contrastarlo. Un bump in area e una martellata di destro al canestro avversario. Una gioia per chi lo avesse preso al fantabasket e per noi che ritroviamo un protagonista inaspettato che al momento non sta facendo rimpiangere Hayward visto che nella partita prende rimbalzi, stoppa e fornisce assist. Un piccolo break con due tiri falliti e una tripla presa in faccia non rovinano la sua buona gara.

Miles Bridges: 8

26 pt. (8/13), 7 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate, +13 in +/-. 2 TO. Beh… semplicemente l’uomo che aspettavo nel momento del bisogno. Rimbalzi, stoppate, canestri anche dalla lunga distanza (4/8 con una bomba da casa sua a metà ultimo quarto). Confidente e straripante atleticamente stoppa Antetokounmpo allo zenit della sua elevazione che replica in alley-oop quando Wanamaker gli alza un pallone per spedire Charlotte a fine terzo quarto sul +19.

P.J. Washington: 7

18 pt. (6/13), 7 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, +10 in +/-. 1 TO in 31:07. In ripresa. Prende le misure agli attaccanti avversari e nel secondo tempo resiste ad Antetokounmpo rimanendogli avanti con un ottimo scivolamento fino a vederlo passare la palla al fondo del campo. Un rimbalzone difensivo a inizio partita, bene in lunetta, nel finale dopo un 1/5 da fuori si riprende e fa 3/7 in totale da tre punti. Coordinato e preciso il gancio in turnaround dal post basso destro che gli frutta l’and one per fallo di Merrill.

Brad Wanamaker: 7

6 pt. (1/3), 3 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, +11 in +/-. 2 TO. La difesa di Milwaukee nuova di zecca non sa che animale sia. Se lo ritrova a inizio partita pronto all’entrata ed è una specie di cinghiale che viene a reclamare il suo pasto nel cuore della città. Stupiti i Bucks lo fermano un paio di volte con il fallo. Pessima idea perché dalla lunetta è quasi infallibile e a parte due TO che compensa con altrettante rubate smazza assist (facile ma dai tempi giusti quello a Rozier sulla transizione) contribuendo bene al gioco di squadra. Nel finale porta fortuna anche a P.J. offrendogli due assist per triple che non sbaglia.

Cody Martin: 5,5

3 pt. (1/4), 4 rimbalzi, 1 stoppata, -7 in +/-. 2 TO. Tripla a parte dalla destra fornita dall’assist di Zeller non è una gran serata e come il fratello conquista qualche rimbalzo aggiungendo una stoppata ma perde anche un paio di palloni. Piuttosto sterile in attacco anche se la sua bomba è arrivata al momento giusto.

Caleb Martin: 5,5

2 pt. (1/7), 4 rimbalzi, 5 assist, +7 in +/-. 3 TO. Altruista, questo sì, gli va riconosciuto. Non prende solo tiri essendo ipoteticamente un tiratore ma svolge il suo compito di giocatore gregario assolvendolo bene. Il problema è che a parte l’unico canestro realizzato da sotto, lo 0/5 da fuori è un ostinato tentativo di trovar il feeling con il canestro ma mentre lui è alla ricerca di ciò Charlotte fa dei passaggi a vuoto che in altre partite potrebbero costare di più. Poca mano e qualche TO di troppo.

Grant Riller: s.v.

0 pt. (0/0), 1 assist, -10 in +/- in 2:28. Fa guardia sul perimetro nel finale. Coinvolto nella sciagurata rimonta Bucks non prende tiri ma regala un assist a Carey Jr..

Nate Darling: s.v.

0 pt. (0/1), -10 in +/- in 2:28. Un tiro da tre punti preso e mancato, ancora deve prendere il ritmo sperando capisca che quel tipo di tiro non va bene.

Cody Zeller: 7,5

10 pt. (5/8), 12 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate, +13 in +/-. 2 TO in 21:32. Altra doppia doppia entrando dalla panchina non giocando nemmeno metà tempo reale. Segna con continuità e segna anche il cambio di passo difensivo di Charlotte tra l’inizio e la metà del secondo quarto. Finisce un po’ la benzina prima dell’intervallo facendosi battere un paio di vole e Borrego lo richiama in panca ma nel complesso continua a giocare in maniera molto positiva ottenendo rimbalzi offensivi, tenendo sul tiro di Portis e degli altri attaccanti e influenzando diversi tiri piazzando anche qualche stoppata. Rispetto a Biz sta producendo alla grande per la bench di Charlotte.

Nick Richards: 5

0 pt. (0/0), -10 in +/- in 2:28. Gioca poco ma si mostra incerto nel posizionamento e friabile in difesa poi compie anche un orrendo close-out regalando 4 punti sul pullup da tre di Toupane…

Vernon Carey Jr.: 6

3 pt. (1/2), 1 rimbalzo, -10 in +/-. 1 TO. Parte tirando male poi commette un fallo offensivo ma su assist di Riller da sotto trova il two and one in 3:33 di passerella aggiunge tre punti al suo misero bottino complessivo d’annata.

Coach James Borrego: 7

Quello che poteva fare lo fa. Orchestra una squadra che gioca d’insieme tanto che a inizio gara Graham e Rozier hanno solo una manciata di punti in due ma trova in McDaniels e Bridges una coppia d’ali che sa volare. L’inserimento di Zeller dalla panchina ha i suoi risvolti positivi. Dispiace per Biz ancora out ma non è il suo momento in queste condizioni. L’abbraccio finale e il rispetto guadagnato da Budenholzer sono scene sportivamente belle da vedere aldilà del risultato che questa volta ci favorisce.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.