Game 51: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Clippers 90-115

Intro

La nemesi degli Hornets dell’Ovest (appena battuti i 76ers che erano quella dell’Est) si avvicina a Charlotte e mentre Batum a pochi minuti prima della partita viene dato out (passerà a incassare l’assegno di MJ) aggiungendosi così ai top player George e Leonard, la squadra di Borrego proverà a buttare giù un altro muro cercando di cogliere una buona occasione per sfatare questo tabù contro un team che un tempo si batteva regolarmente ma ormai ha invertito la tendenza da troppi anni.

Il francese, epic fail degli Hornets, mi ha dato lo spunto per creare delle pagelle con qualche strambo accadimento lavorativo personale o accaduto in loco (ciò che si può raccontare).

Andamento della partita

La prima palla a due andava a vuoto, sulla seconda Plumlee portava a casa la sfera per il primo attacco di Charlotte ma a vuoto andavano per oltre due minuti i Calabroni che incassavano un gancetto di Zubac e una drive di Jackson.

In una partita iniziata in difesa con intensità da parte ambo le squadre, i Calabroni segnavano con Miles che appoggiava uno scoop in discesa oltre il corpo di Zubac e dopo due punti di Coffey in area Bridges si ripeteva con un runner di sinistra a battere proprio il sostituto di Batum.

Hornets in vantaggio sulla palla in uscita di Plumlee per Martin che con un open 3 dalla diagonale sinistra realizzava il 7-6.

Durava poco il vantaggio perché Coffey dalla sinistra scavalcava il difensore realizzando il 7-9 e Jackson in transizione appoggiava il +4 Clippers.

A 7:08 Borrego andava in time-out mentre da un rimbalzo offensivo di Plumlee nasceva l’azione che vedeva Ball infilare dalla sinistra la spicchiata per il 10-11 (6:39) prima che Morris a 6:00 e Ball in floater alzassero il punteggio sul 12-13.

Ball faceva buona guardia in close out ma la difesa di Charlotte concedeva una second chance ai Clippers e Mann infilava il +3 LAC.

Plumlee mancava due liberi e Jackson ci spediva a -5 a 4:59 ma Bouknight a 4:40 in corsa appoggiava al vetro subendo fallo.

And one mancato me Charlotte comunque dopo un time-out chiamato da Plumlee da terra andava a canestro con P.J. Washington e un soft appoggio volante su lancio di LaMelo (16-17).

Il fast coast to coast di Ball ci riportava sopra ma ancora una volta una tripla ci mandava sotto (Bledsoe 18-20).

Kennard aggravava la situazione con la specialità della casa e Winslow splittando due FT portava sul 18-24 la partita ma 2 FT a testa di P.J. E Ball riavvicinavano gli Hornets che sorpassavano a :18.7 con una finta di Bouknight, passo laterale a sinistra dopo aver fatto saltar via il difensore e tripla leggermente fuori equilibrio per il 25-24.

La ripresa partiva male per Charlotte con la panchina un po’ frastornata così Hartenstein ed Ibaka spedivano Charlotte sul -3, gap recuperato da una bomba di P.J. che, dopo aver visto i Clippers fuggire sul 28-34 grazie a un turnaround di Ibaka e una reverse dunk di Boston Jr. in corsa, pescava un’altra granata per il 31-34.

Charlotte però mostrava una panchina scollata e poco pragmatica in attacco così la squadra di Lue volava sul 31-39.

P.J. Sbagliava troppo, rientravano Bridges e Ball mentre da una drive del primo il passaggio pallottola nell’angolo sinistro era preso e trasformato da Rozier con freddezza.

Primi tre punti per un Terry in difficoltà come gli Hornets che a 3:44 si trovavano sul 38-43 dopo due FT di Zubac splittati.

Charlotte segnava con un’alzata di Plumlee in uno contro uno al limite dei secondi, un canestro inizialmente non assegnato perché davvero difficile capire se la palla si fosse staccata dai polpastrelli prima o dopo lo 0.0 sul tabellone.

Morris segnando due canestri faceva precipitare Charlotte sul -7 ma rivista esternamente la situazione di Plumlee erano riaccreditati due punti al nostro centro mentre a 1:21 una transizione 3 contro uno era chiusa da una affondata di Bridges su imbeccata di ball.

Due liberi per Morris trasformati a :57.7 e risposta con entrata di Miles che in caduta all’indietro per battere il lungo faceva centro in maniera strepitosa.

Nel finale c’era tempo per un’altra entrata aggressiva del nostro numero zero che finiva in lunetta splittando: 47-51 era il punteggio parziale della battaglia dei primi 24 minuti.

In difficoltà al tiro con il 34,0% contro il 46,5% avversario gli Hornets pagavano molto il tiro nel primo tempo.

Doccia fredda al rientro per Charlotte che incassava da Morris e Jackson (schermato con Martin rimasto troppo dietro il blocco) due triple e la squadra di Lue sul +10 sembrava poter avviarsi a gestire la situazione ma i ronzanti Calabroni segnavano con Plumlee in schiacciata (prendendosi il suo tempo su passaggio di Ball), con Rozier a 10:05 da tre su apertura di LaMelo che ignorava Plumlee con spazio sotto mentre dalla sinistra Ball passava in mezzo a Plumlee che avvinghiato passava a destra dove Martin connetteva la tripla del 55-57.

Morris da fuori faceva il bis e Zubac schiacciava il 57-62.

Ball ripartiva cucinando Morris per entrare a depositare ma Zubac in lunetta riportava il gap a 5 punti.

Bridges e ball passavano due volte dalla lunetta grazie ai falli (rispettivamente) di Morris e Jackson arrivando al -1 con sorpasso di Plumlee (scoop su passaggio rapido di LaMelo).

Il 66-65 reggeva poco perché Jackson passando un blocco arrivava al runner in area quindi un fallo tattico di Miles a metà campo salvava Charlotte da due punti sicuri.

Scampati al clear path Ball con uno scoop ci issava sopra ancora una volta su un fragile +1 peccato che Jackson e Kennard (stoppato P.J. Da Zubac e transizione sulla seconda) segnassero due triple.

La resistenza di Charlotte valeva il -3 (74-77) dopo una steal criminale di Ball su Hartenstein spalle a canestro che si faceva scippare la palla senza avvedersi del n° due che andava a chiudere in schiacciata.

Il finale però purtroppo vedeva un parziale di 2-7 pro Clippers e Charlotte si trovava sul -8 a 12 dalla fine.

Meglio lanciare le magliette che gettare la partita e la spugna.

Partiva male il quarto colpiti da Kennard e la dunk di Boston Jr. sfuggito a Bouknight che non teneva il primo passo, valeva il -15 (78-93) a 9:20 dalla fine.

Momento difficilissimo per Charlotte che tentava con due azioni dalla raffinata chiusura e imprevedibilità di risalire ma a 7:41 Charlotte viaggiava ancora con 14 punti di ritardo.

La frustrazione di Bridges per un fallo chiamato contro Rozier costava un tecnico oltre ai due liberi di Winslow mentre dopo una dunk mancata di Hartenstein, Boston recuperava palla e convertiva per il +20 dei californiani (87-107).

Partita in ghiaccio e “mamma butta la pasta” come direbbe Dan Peterson, anche per questa stagione contro i LAC si vince la prossima.

Plumlee e Bridges cercano di strappar palla a Zubac.

Analisi

Se vi foste messi per caso davanti agli schermi per la prima volta a vedere Charlotte questa squadra avrebbe potuto sembrare da bassa classifica NBA.

Purtroppo gli Hornets non sono incappati in una delle loro serate migliori mostrando all’estremo i propri difetti: il fatto di subire troppo la pressione difensiva di una squadra fisica ed aggressiva che ha contribuito a peggiorare la serata non certo fantastica di Charlotte al tiro.

Soprattutto il tiro da fuori è parso spesso troppo frenetico mentre gli Hornets hanno mostrato una panchina spesso sconclusionata e una difesa che ha bisogno di ritocchi con Plumlee troppo lento per tenere molti uno contro uno o poco atletico in aiuto.

La velocità degli Hornets è diventata spesso frenesia anche al tiro da fuori preso senza coscienza e il ritmo impostato dalle due squadre – diverso – ha finito per premiare i più tignosi ed equilibrati Clippers.

Purtroppo un’altra caduta in casa (dopo quella con Atlanta anche se ieri si era usciti vincitori contro LAL) che non aiuta ad esaltare un ambiente che aveva preso entusiasmo, night off offensiva 32,7% e 23,5% dal campo e da tre punti rispettivamente contro il 52,4% e il 39,3% avversario.

56-62 a rimbalzo, 2-6 nelle stoppate, non è bastato l’8-15 nei TO con i fast break portati a casa da Charlotte soltanto per due punti: 17-15.

Le pagelle sono dedicate in chiave ironica ad episodi simpatici avvenuti sul lavoro e vista la serata di Charlotte negativa, meglio così…

LaMelo Ball: 7

23 pt. (8/19), 6 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata. Quello che cambia tutto in corsa: Quando tu lavori per un marchio di una catena di GDO (sfortunatamente) ma arriva il cliente che ti chiede il detersivo della catena concorrente e quando gli fai presente che non puoi averlo e deve recarsi dal concorrente ti dice che l’ha preso ieri qui. A quel punto “mentendo” dici che è terminato… Provi a ripassare… Fantasia, abilità e velocità… Ball dopo un primo tempo dalle basse percentuali diventa più concreto nel secondo dove oltre a trovare i compagni produce anche per sé stesso. Da criminale (in senso positivo) la steal alle spalle di Hartenstein che ancora adesso starà chiedendo ai compagni chi è stato a rubargli palla e anche lo spin no look pass per Martin è spettacolare… Predica nel deserto in serata anche quando rinuncia al tiro per trovare il compagno più libero.

Terry Rozier: 4,5

10 pt. (4/14), 5 rimbalzi, 3 assist. Quello credibile: Quello che come magazziniere deve aprire il negozio ma non viene avvistato per un’ora e mezza e come scusa quando arriva (avendo già aperto il vice) ti dice che la figlia di due anni è salita sul wc, ha buttato le chiavi dentro e ha tirato lo sciacquone. Nemmeno Diabolik… Credibilità ne ha ma parte male, non trova mai il ritmo e la sua media punti di stagione è tagliata alla fine. Gli saltano addosso anche in penetrazione e soffre la cosa. Un 2/6 da fuori, forse avrebbe potuto provarci di più oggi da oltre l’arco.

Cody Martin: 5,5

8 pt. (3/8), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Quello attivo: Quello che è appena tornato dalla discoteca ed è in macchina fuori che aspetta di entrare ma si è addormentato e ti chiedono di andare a svegliarlo ma quando esci scopri che è andato a casa… Ecco, Martin ha dei momenti su e giù ma non incide con la difesa dando il ritmo alla squadra per transizioni o stop importanti. Un paio di triple su cinque tentativi che vanno a segno più una annullata ben prima perché il suo movimento con finta in avanti viene valutato falloso sul close-out avversario però l’invasione di cilindro di Miles in un’altra occasione era stata valutata all’opposto…

Miles Bridges: 6

18 pt. (6/19), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 2 stoppate in 37:49. Quello che va dritto per dritto: Al grido di levatevi che siete lenti, ecco quello che vuole fare troppo. Ex direttore sale in ribalta, prende un roll e anziché scendere di taglio va dritto per dritto come direbbe “Mario” e grazie al leggero dislivello le ruote si bloccano e il roll finisce per terra con marmellata di frutti di bosco annessa… Purtroppo la percentuale al tiro è inficiata da uno 0/6 da fuori mentre da sotto spesso ha mani addosso e non gli vengono riconosciuti tutti i falli. In entrata è sempre pericoloso finendo con un 6/8 dalla lunetta. Frustrato prende anche un tecnico nell’ultimo quarto. A un rimbalzo dalla doppia doppia mette un paio di pezze in stoppata. L’altro giocatore insieme a Ball salvarsi dalla Kobarid (Caporetto) degli Hornets.

Mason Plumlee: 5,5

10 pt. (5/8), 10 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Quello che ci prova ma con risultati modesti: Apprezzabile il fatto che da ubriaco questo soggetto abbia tentato di recarsi al lavoro. Ormai a un passo dalla struttura, con indosso il camice però non ce l’ha fatta, è stato segnalato da un passante come: “C’è uno dei vostri ribaltato sulla panchina”. Dopo un giro all’ospedale il giorno dopo, in “perfetta” forma. Ok, Mason più aggressivo a rimbalzo e in attacco (5 rimbalzi offensivi e altrettanti difensivi), doppia doppia, un time-out chiamato da terra che ci salva ma non si piega sulle ginocchia quando la palla è bassa e finisce per perderla a volte. Il problema principale è che sarà testimonial Telepass, troppo lento sulle puntate avversarie e poco aggressivo in aiuto sulle entrate, lasciamo perdere lo 0/4 ai liberi…

Ish Smith: 4

0 pt. (0/6), 1 rimbalzo, 3 assist, 2 TO, -24 in 14:48. Quello con la mira storta: Bella sfida con P.J. Washington ma Ish dopo il 10/12 con LAL sembra la controfigura non mettendo nemmeno un tiro in serata. Un giorno ragno meccanico che stava lavorando adiacentemente al nostro p.v. dove si trova il giardino di un’istituzione pubblica, anziché recuperare i ciocchi di legno tagliati il giorno prima ha preso accidentalmente il classico lampione da giardino, barra cilindrica in metallo verniciata di nero e palla di vetro a coprire la luce. Il bello è che la parte elettrica è rimasta funzionante ed il lampione sdraiato per circa più di un anno e mezzo per favorire l’illuminazione alle formiche…

P.J. Washington: 4,5

10 pt. (3/14), 7 rimbalzi, 1 assist, -18 in +/- in 20:09. Quello distratto: Quello che ha già combinato alcuni danni e cerchi di limitare ma si impossessa dell’elevatore e dopo una prima discesa dal tir riuscitissima, non si sa come, dimentica le pale dello stesso alzato riuscendo nel capolavoro di centrare la serranda finendo anche per terra grazie allo spostamento del manico del mezzo dopo l’urto. Il fabbro ringrazia, il ferro no, sdeng!

James Bouknight: 5,5

10 pt. (3/9), 3 rimbalzi, 2 rubate, -22 in +/- in 19:14. Quello brillante: Quando ti chiedono se abbiamo qualcosa contro le formiche ma arriva una terza persona che non ha a che fare con la situazione rispondendo: “il formichiere” risolvendo brillantemente la situazione. Metodo naturale per risolvere il problema e mi fa aprire una parentesi su quelli che comprano il lanciafiamme contro le vespe (che poi non sanno se sono api, vespe, calabroni o altro) che stanno a 15 km da casa loro o perché una è entrata per caso di passaggio (ed uscirà probabilmente abbastanza in fretta) per risolvere spesso un non problema… Purtroppo James parte bene ma non chiude altrettanto bene e in più in difesa è spesso in difficoltà anche se sulla caduta di Winslow sulla sua pressione si trova tra le mani la palla per andare a schiacciare. Un po’ al limite il fallo contro di lui con Bledsoe che in partenza inciampa sul piede sx di Bouknight un po’ aperto ma comunque in scivolamento corretto.

J.T. Thor: s.v.

0 pt. (0/0) in 3:15. Niente da dichiarare nel garbage time.

Nick Richards: s.v.

1pt. (0/1), 1 rimbalzo in 3:15. Quello che batte la fiacca: Quando ho iniziato a lavorare in questo posto c’era un ragazzo alla quale la voglia non era saltata addosso. Passava minuti con il gomito appoggiato allo scaffale. Purtroppo il capo reparto non era d’accordo e al grido di “Gavino” che poi non era il suo reale nome, lo prendeva alle spalle da una delle due entrate della corsia “ristimolandolo”… Uscito dalle rotazioni il giamaicano si riposa, non per colpa sua ma sicuri che non serva quando dobbiamo difendere meglio?

Coach James Borrego: 4

La peggior versione degli Hornets sorbita in un orario italiano decente. Fuori l’uomo d’ordine la squadra manca di ritmo e la frenesia non porta a buoni risultati, se poi al tiro è night off, auguri… In difesa però c’è da metter mano su qualche situazione, sia suo blocchi avversari che sulle entrate per limitarne l’abuso, Plumlee e anche Martin a volte sono parsi troppo lenti.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.