Game 55: Charlotte Hornets @ Atlanta Hawks 129-120

Intro

La verità…

la verità è un concetto che per la maggior parte delle volte è un solido astratto, oppure di convenienza per i mortali.

“La maggior parte delle persone non crede nella verità, ma in ciò che desidera sia la verità.

Per quanto questa gente possa tenere gli occhi bene aperti, in realtà non vede niente” scriveva Haruki Murakami.

Fondamentalmente direi che la verità è un’opinione, anche Oscar Wilde ricorda che:

“In materia di religione, è semplicemente l’opinione che è sopravvissuta. In materia di scienza, è l’ultima sensazione. In materia d’arte è l’ultimo umore di un singolo.”

Per cercare di capire verità, le quali spesso non sono fisse ma mutevoli, da quando ho intrapreso questa “insana” passione nel cercare di descrivere fatti e personaggi del mondo Hornets, ho cercato di essere sempre più aderente possibile alla realtà, senza preconcetti, simpatie o antipatie nei giudizi dei singoli, di essere coerente con le mie opinioni, anche se l’opinione stessa è già l’alterazione di ciò che non esiste in questo paradosso, ovvero la verità.

La mia opinione sul mercato degli Hornets ad esempio potrà esser condivisa o meno, di certo cerco sempre di tener in considerazione, il ruolo, lo status, le variabili, tutte le condizioni preesistenti prima di esprimere un’opinione anche perché fondamentalmente non mi piace giudicare, specialmente in certi ambiti ma è ovvio che certi comportamenti, parlando in generale, non possono che avere un riscontro negativo e a volte la verità è sconosciuta o confusa…

«I Cretesi sono sempre bugiardi… e questa frase è vera.” disse Epimenide, il quale era proprio un cretese, creando un vero e proprio paradosso perché essendo cretese risulterebbe anch’esso un bugiardo ma affermando la veridicità della frase, entra in netta contrapposizione con le proprie parole…

Sicuramente restano i fatti oggettivi e in questo ambito è innegabile che gli Hornets siano rimasti fermi nella sessione di mercato invernale, volenti o nolenti.

La squadra è rimasta la medesima tanto che Coach Borrego ha detto:

“Questa è la nostra squadra e questa è stata la nostra squadra dal primo giorno. Non ce ne siamo allontanati. Questa è l’unica squadra che abbia mai conosciuto e questa è la nostra squadra in questa stagione. Sono emozionato. Amo questo gruppo… È stata una buona giornata per noi oggi.”

Bene… vedremo cosa saprà fare questa squadra nelle 28 partite restanti a partire da questa notte ad Atlanta.

L’immutabilità del roster e le difficoltà riscontrate sin ora potrebbero essere sfida eccitante per rompere gli argini e salire di livello in questo finale di stagione che sulla base dell’esperienza precedente non dovrebbe prevedere grandi balzi in avanti a livello qualitativo e di vittorie ma la verità in questo caso la conosceremo solo dopo l’ultimo secondo dell’ultima partita di regular season, intanto andava in onda l’ultima gara stagionale tra Hawks e Hornets con i Calabroni avanti 2-1.

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La partita in breve

Partita controversa ad Atlanta.

Gli Hornets giocano bene in attacco partendo nei primi minuti grintosi in difesa e infallibili in attacco ma ben presto la zona difensiva inizia a presentare crepe che divengono voragini e così, anche se Charlotte parte con 6/6 al tiro dal campo per un 16-7 iniziale che diverrà a fine primo quarto +15 grazie all’offesa (46-31) supportata da un buon giro palla e da un veloce ritmo offensivo, nella seconda frazione i Falchi risalivano toccando nel finale il -5 (73-68) complice la difesa a intermittenza della squadra di JB e MJ.

Nel terzo quarto la squadra di Pierce arrivava sino al -2 (75-73) con un canestro di Dedmond ma dopo un canestro di Williams semi-acrobatico Charlotte iniziava ad allontanarsi grazie alla difesa (finalmente divenuta più costante) ma soprattutto grazie al ¾ da oltre l’arco di Walker che nel breve periodo portava i Calabroni dal’86-78 al 95-80…

Bembry su una rimessa andava a una mano di alley-oop ma quello di Bridges per il 101-86 fornito da Graham indicava il finale di quarto con gli Hornets ad andare sul +20 anche grazie ad altri due canestri di Bridges assortiti in una partita dal sapore old time, non solo per le divise classiche di Charlotte ma anche per l’elevato punteggio.

Partiva forte Atlanta nell’ultimo quarto ma il divario scenderà solamente al massimo sino al -8 a 5:20 dall’ultima luce rossa con due liberi di Collins, poi tornava a salire anche perché Kemba mandava a bersaglio un paio di triple ancora.

Finiva 129-120 per Charlotte che si avvantaggiava su tutta la linea riguardo le principale statistiche di squadra con le vittorie a rimbalzo (37-36), negli assist (30-26), nelle rubate (12-10), nelle stoppate (7-3) nei minor TO (13-18) mentre anche le percentuali risultavano migliori.

77,8% ai liberi contro il 73,7% Hawks, 54,5% contro il 53,5% dl campo con un 45,2% da tre contro il 42,2% avversario, comunque raddoppiato dopo l’inizi pessimo al tiro da fuori.

Collins ha finito con 21 punti mentre Young, il rookie ne ha realizzati 20 tra i singoli avversari.

Bene così per la serata, piacevole gara con molti, troppi punti, agli Hornets servirà però la miglior difesa a Indianapolis se vuole provare a vincere…

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Ottima partenza di Charlotte che nonostante iniziasse giocando in difesa andava a segnare grazie a un passaggio di Prince intercettato da Lamb e lo scarico di Walker sullo stesso Lamb bravo a realizzare da fuori il catch’n shoot.

Stesso schema con tripla di Williams su passaggio di Walker per il 6-0 Hornets a 11:03, quindi a 10:30 da sinistra il lancio di Batum in quota per Zeller era finalizzato in alley-oop per l’8-0.

Atlanta segnava i primi due punti con Collins da sotto dopo l’errore in reverse layup di Huerter ma dall’altra parte Cody restituiva il favore al francese con lo scarico sulla sinistra da dove Batum segnando da tre continuava a non fallire un tiro per gli Hornets, sempre a segno in attacco.

Atlanta metteva dentro due punti facili con la difesa di Charlotte assente ma Walker a 9:33 con il jumper dal mid range realizzava ancora in attacco per gli Hornets che venivano colpiti dalla tripla di Young rispondendo con Kemba che da fuori (9:00) realizzava da tre per il 6/6 complessivo di Charlotte che salendo sul 16-7 costringeva gli Hawks al time-out.

A 8:39 Kemba in penetrazione guadagnava e realizzava due liberi ma Dedmond dall’angolo destro segnava da tre punti, tuttavia un fade-away di Lamb continuava a non far perder turni offensivi a Charlotte colpita ancora dallo stesso corner da Dedmond nonostante il salto di Cody in uscita.

Dalla parte opposta del campo ecco però arrivare la tripla dallo stargate del corner destro, Marvin colpiva per il 23-13.

Charlotte però subiva i due punti di Collins, mancava il primo tiro con Batum venendo anche colpita da una dunk di Huerter in transizione il quale si ripeteva a 6:38 dopo un errore di Zeller al tiro da fuori.

Scattava il campanello d’allarme nella testa di Borrego osservando una difesa inesistente con gli Hawks sul -4 (23-19).

Il buon momento dei Falchi terminava dopo la pausa:Lamb intercettava un passaggio orizzontale andando con una runner dunk a inaugurare i voti in stile All-Star Game per quel che riguarda le schiacciate prendendo un 9.

Dentro MKG come centro ma Huerter in turnaround nel pitturato aveva la meglio, un floater di Marvin in girata dal post basso sinistro andava dentro nonostante il raddoppio, quindi toccava a Collins superare con l’alzata MKG ben piazzato nel pitturato.

Charlotte però continuava a supportare il proprio attacco basandosi sulle saette da fuori: un fulmine di Kemba inceneriva gli Hawks dalla diagonale sinistra, poi Kemba ci riprovava in attacco non segnando ma la correzione di MKG era vincente a 4:27 (35-23) e un assist verticale di Walker verso la linea di fondo destra era manna per Marvin che in allungo metteva dentro il +14.

A 3:15 Kemba con un fade-away portava il parziale sul 9-0 ma Spellman in entrata beneficiava di un blocking foul di MKG, almeno secondo la terna.

L’ottimo inizio al tiro di Charlotte…

Due FT a segno e attacco a vuoto per Charlotte con Bridges (da tre dal corner sinistro) che si faceva perdonare andando a di di no a Bembry lanciato verso la violenta schiacciata.

La stoppata era di livello mentre dall’altra parte un pass per Cody vedeva il nostro centro realizzar facilmente senza nessun difensore a difender l’anello.

Lin ne metteva dentro due come MKG che nel pitturato con lo spin spingeva Bazemore, niente charge per gli arbitri con il nostro numero 14 ad arrivare facilmente alla bimane.

Batum a :41.1 mettendosi in ritmo dal palleggio, con un leggero arretramento, batteva Atlanta dalla top of the key per tre punti che portavano sul +15 Charlotte (46-29).

In perfetto stile All-Star Game Curry (e anche il suo collega D. Wilkins per Alanta) da i giudizi sulle scchiaciate delle due squadre. Simpatico siparietto.

Lin chiudeva i conti di un pirotecnico primo quarto con il pullup volante da destra su Batum per il 46-31.

Walker Vs Young. Foto tratta dal sito di Fox Sports.

2° quarto:

Atlanta andava a segno con Bazemore a 11:31, gli Hornets rispondevano con Monk a 11:20 dalla lunetta ma gli Hawks sembravano entrare meglio di Charlotte sul parquet con Len a prender due FT anche se poi quello buono era solamente uno.

Bazemore da tre non segnava ma Len in tap-in dietro un paio di giocatori avvicinava Atlanta che beneficiava della sua stoppata su Batum anche se sulla transizione l’appoggio di Lin era inchiodato al plexiglass in stoppata dal rientro di Monk.

Sulla rimessa dal fondo però arrivavano due punti facili di Carter da sotto ma Marvin da tre punti con un wide open da destra ribatteva all’assalto Hawks per il 51-38.

Dopo un easy layup di Lin in transizione Borrego chiamava un altro time-out per nulla felice della difesa di Charlotte.

Rientrava Kemba ma era Lamb a erigersi protagonista con una tripla che portava sul 67% Charlotte da fuori contro il 21% dei Falchi…

Bazemore a 8:20 infilava due liberi ma dalla sinistra in corsa Marvin andava dentro a posterizzare con una tomahawk jam Len per un 10 di Curry.

Carter era stoppato da Biyombo così Charlotte con un top of the key 3 firmato Kemba andava sino al +17 (59-42).

Atlanta reagiva con un canestro in infilata di Huerter che riceveva e appoggiava su assist dall’angolo destro.

Un jumper di Kemba dalla diagonale sinistra ripristinava il largo gap e Monk un passo più avanti lo imitava salendo a sparare oltre il lungo per il 63-46…

Gli Hornets però tornavano a sciogliersi per effetto buco nell’ozono… Dedmond offendeva l’atmosfera Hornets con la terza tripla personale di serata e se Cody forniva l’assist per la triangolazione volante sulla quale MKG dalla baseline sinistra arrivava alla jam, dall’altra parte Collins segnava ancora, Huerter ne aggiungeva tre quindi era il turno di Collins in schiacciata…

A Charlotte rimanevano 10 punti di vantaggio sul 66-56 e un’inerzia contraria, per fortuna l’attivo Lamb compiva un altra buona giocata con una steal e una jam in coast to coast sulla quale gli Hawks rinunciavano anche alla difesa.

Young in attacco andava via a Cody appoggiando facilmente poi toccava a Cody splittare dalla lunetta a 2:56mentre a 2:44 Lamb in bonus non imitava il compagno continuando a segnare tutto quello che gli capitava.

Un 2/2 che valeva il 71-58 ma dall’altra parte con una finta Prince andava via a Lamb per arrivare all’appoggio e Prince, pur avendo ricevuto una stoppata, riprendeva andando a segnare a sinistra del ferro il -9 per gli Hawks (71-62).

A 1:26 un open 3 di Young dalla diagonale destra era parzialmente recuperato da due FT di Lamb (fallo di Huerter) che arrivava a 19 punti, tuttavia c’era il tempo per Prince a :13.6 di fissare il risultato del primo tempo facendo cadere la spicchiata nella retina con un tiro da fuori per il 73-68.

Charlotte Hornets guard Kemba Walker (15) drives against Atlanta Hawks center Dewayne Dedmon (14) during the second half of an NBA basketball Saturday, Feb. 9, 2019, in Atlanta. Charlotte won 129-120. (AP Photo/John Bazemore)

3° quarto:

Zeller in layup mandava Charlotte sul 75-68 ma gli Hawks con la tripla di Young e due punti Dedmond si portavano a ridosso dei nostri 75-73…

Assurdo rientro dei Falchi dovuto a una difesa poco attenta…

Marvin in area in salto a una mano rilasciava un tiro a contatto con il difensore che finiva dentro nonostante fosse un tentativo mezzo acrobatico non proprio da manuale.

Il canestro era successivamente accompagnato da un canestro di Lamb che iniziava in difesa con una deviazione per andare a farsi fornire palla da Walker per i due punti.

Young alzava il punteggio Hawks con un teardrop di due ma Lamb su assist di Batum a 9:01 piazzava la tripla che mandava i Falchi al time-out dopo aver incassato l’82-75.

Una flipperata da tre di Marvin ci portava sul +9 (84-75 con 19 punti della nostra PF) ma dalla parte opposta un Dedmond da tre sembrava essere inesauribile risorsa per i georgiani d’America.

Un allungo volante di Lamb consentiva a MKG di schiacciare e Batum in pressione costringeva Huerter alla palla persa sulla linea di fondo sinistra.

Kemba a 6:29 saliva a 20 punti con la tripla ma Collins con un lungo jumper faceva affacciare anche gli Hawks all’8 come prima cifra (89-80).

Agli Hornets però bastava un Kemba di livello superiore per scagliare ancora una volta l’ennesima deflagrante bomba (tirata su dal palleggio) e far svoltare a quota 92 Charlotte che arrivava sul +15 ancora grazie a un arrestabile Walker, capace di inanellare la terza tripla consecutiva dopo un suo stesso errore e un tap-out deciso di Williams.

Bembry su una rimessa laterale schiacciava in alley-oop a una mano ma gli Hornets recuperavano altri 4 punti da Williams, prima per una steal di MKG che lo lanciava facilmente in sottomano, poi in chiusura in difesa la squadra di Borrego recuperando palla forniva a Marvin il materiale per portare il team sul 99-82 a 3:28 dalla terza sirena.

Lin in entrata andava facile dopo aver passato il blocco in area, Graham lanciava in verticale Bridges in alley-oop dondolante e il vecchio grintoso Vince, non volendo mollare ne metteva due per la squadra di Lloyd Pierce.

Miles andava ancora a segno con la Bridges Dance (spin in corsa e allungo di sinistro con movimento fluido oltre il difensore) per metter dentro anche il jumper dal mid-range grazie al quale i Calabroni salivano sul 105-86.

A mezzo secondo dalla fine Devonte’ in entrata rifiniva il punteggio splittando dalla lunetta per un raddoppio falloso sulla baseline sinistra.

106-86 con Charlotte sul +20.

4° quarto:

L’inizio dell’ultimo quarto non era quello voluto da Borrego: poca Charlotte, troppa Atlanta che con Lin accorciava di due, con Bazemore a 11:06 invece tornava sul -15…

Monk passava a Graham sulla diagonale destra e arrivavano finalmente i primi punti anche per Charlotte che era colpita da Len ai liberi (fallo sul rimbalzo offensivo).

Monk calpestava in entrata la linea di fondo destra perdendo palla, Bazemore ne metteva altri due e dopo il time-out Charlotte incassava altri due punti per il 109-97…

Kemba forniva un paio d’assist rapidi, uno per Cody e uno per MKG, i quali in entrambi i casi finivano in lunetta con un 2/2 per il primo e un ½ per il secondo a 8:24.

Il tutto faceva 112-99 ma Lin dimezzava lo svantaggio a inizio ultimo quarto con la bordata del 112-102.

Walker da fuori trafiggeva ancora il lungo, Batum invece tratteneva a rimbalzo offensivo Collins regalandogli due punti dalla lunetta e Charlotte in attacco faceva scadere il tempo dopo aver sbagliato due possessi grazie alla palla tenuta.

Lamb tirava storto da tre e Collins splittava dalla linea avendo subito fallo da MKG.

Collins era ancora il perno dell’offesa degli Hawks quando trovandosi in mismatch con Kemba subiva una manata di Miles per altri due FT che accorciavano sul -8 (115-107).

Collins però sparava anche una possibile put-back dunk sul ferro così, dopo qualche errore MKG in coast to coast si allungava oltre la linea di fondo sinistra per allungare il breve passaggio verso Marvin che appoggiava dall’altro lato rispetto dell’anello.

A 3:31 Kemba realizzava la propria tripla mettendo fine al match con Charlotte sul +13 (120-107) anche perché Dedmond andava a fallire due liberi e Kemba a 2:47 continuava a bombardare alacremente il cesto dei Falchi da fuori con il 123-107…

Nona tripla e 35 punti per il capitano.

Collins con due pt. da rimbalzo offensivo e FT mancato e Walker con l’entrata around the world alzavano il punteggio, Young da due pt. e Huerter da tre poi recuperavano qualche punto per i locali.

Finiva con un’altra tripla di Huerter per il 129-120 finale.

Pagelle

Kemba Walker: 8,5

37 pt., 1 rimbalzo, 7 assist, 1 rubata. 13/27 dal campo, 9/17 da fuori. Nota negativa i tre TO, per il resto fa una difesa discreta e in attacco spara alla grande arrivando per la quarta partita consecutiva sopra i 30 punti. Con te triple “consecutive” (ve ne è una mancata sull’ultima azione ma non sul possesso) compie l’allungo decisivo per Charlotte (95-80, +15) nel terzo quarto. Un margine che farà da cuscinetto nell’ultimo quarto. “I think it gave us great confidence, but for the most part I thought we did a great job of just moving the basketball,” Walker said. “Whenever guys had two defenders on them, they got rid of it and made the right plays and the right passes to each other. We just knocked the shots down.”

Jeremy Lamb: 8

24 pt., 6 rimbalzi, 7 assist, 3 rubate, 2 stoppate. 8/14 con 4/7 da fuori. Sbaglia un po’ nel finale ma nel primo tempo è infallibile. Trascina Charlotte a suon di punti alla vittoria sebbene dia il meglio nei primi 24 minuti. Attivo, riesce a toccare e a rubare tre palloni ai Falchi che lo subiscono in fast break, inoltre da fuori oggi corregge qualche statistica nel tiro da tre, nota dolente di qualche recente partita passata.

Nicolas Batum: 6,5

6 pt., 4 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate. Ottima partita come passatore, a inizio gara segna una bella tripla ma prima aveva fornito l’assist per l’alley-oop d Zeller. E’ lui che manca il primo tiro per Charlotte ma poco male anche se il -10 di plus/minus indica qualche problemino da risolvere a livello di equilibrio con lui in campo.

Marvin Williams: 8,5

27 pt., 3 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Season high per Marvin che segna con regolarità. 12/16 dal campo. Ottima gara con buoni tre punti presi e impreziosita da una tomahawk jam. “We knew how much we needed this game,” Williams said. “I think everybody’s jockeying for playoff position now in both conferences.”

Cody Zeller: 6

10 pt., 8 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Momenti di vuoto sotto la nostra plancia. Dove sia su inserimenti o schiacciate sarebbe da andare a rivedere caso per caso ma è evidente di come manchi qualcosa da subito mentre sul massimo avvicinamento Hawks, Cody si fa sorprender da dietro da Dedmond lanciato in alley-oop non provando minimamente nemmeno ad avvicinarsi anche se probabimente sarebbe stato inutile. Borrego manda in campo, forse anticipatamente MKG come centro, sperando sia più veloce e risolva la situazione. Discreto a rimbalzo dove è bravo a prenderne tre in attacco, un paio di TO, ma anche una recuperata. Recupera anche qualche FT anche se non è sempre preciso.

Malik Monk: 5,5

4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. ¼ dal campo e 3 TO (uno calpestando la linea di fondo avversaria mentre si trovava in corsa) con un -6 di plus/minus. Inizio ultimo quarto non fantastico, per fortuna passi un pallone a Graham che lo spedisce nella retina per tre punti. Bello lo scarico che porta Marvin alla memorabile schiacciata e a la stoppata al vetro last second su Lin.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

11 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 5/5 dal campo, 2 TO, ½ dalla lunetta. Parte male venendo battuto due volte nel pitturato da alzate degli Hawks, poi prende le misure e anche se gli arriva contro qualche fallo riesce a forzare un po’ i Falchi in attacco, inoltre un suo bel coast to coast con servizio per Williams sotto porta non solo al canestro ma mostra un MKG intelligente che nel secondo tempo rinuncia anche a un possibile tre per far girar la palla, a servizio della squadra. Grinta, inserimenti a fari spenti o spin di forza su Bazemore che portano a schiacciate.

Miles Bridges: 7

6 pt., 5 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. 3/7 dal campo. In difesa appare più solido e anche se nel finale in aiuto a Kemba commette un fallo del quale si accisa con una zampata su Collins e sbaglia qualche tiro, segnando solo quando s’infiamma nel penultimo quarto, è utile. In attacco perché i suoi sei punti variegati (alley-oop, spin in corsa con appoggio di sinistro e jumper dal mid-range) portano a un allungo decisivo, inoltre si mostra più concreto mentre dietro è utile come MKG con la ciliegina sulla torta di una stoppata fantastica su Bembry.

Bismack Biyombo: 6

0 pt., 2 rimbalzi, 1 stoppata. 4:23 sul parquet per Biz che torna in panca ma rimane davanti agli altri due centri anche se Borrego lo relega in serata a entrar poco preferendo un MKG più mobile in una prima fase. Cattura un paio di rimbalzi e si toglie lo sfizio di stoppare un jumper di Carter.

Devonte’ Graham: 5,5

4 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. ¼ dal campo, ½ dalla lunetta. Non perde palloni limitandosi spesso a passare la sfera perifericamente eccezion fatta per la verticale che manda in alley-oop Miles. Segna a inizio ultimo quarto l’unico tiro, una tripla, a ben vedere tira solo triple. Dovrebbe entrar maggiormente nel vivo dell’azione. Sostituisce il solito Parker acciaccato.

Coach James Borrego: 6,5

Blocca la gara diverse volte per far ordine in difesa. La squadra in attacco trova un’ottima serata condendosi la pasta con il sugo dei passaggi a cercar vantaggi e spazi. E’ una difesa che a tratti fa acqua da tutte le parti a preoccupare. Parker non c’era ma finalmente i Calabroni vincono la prima senza di lui andando sull’1-8 in questo particolare contesto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.