Game 59: Charlotte Hornets @ Minnesota Timberwolves 120-126 (OT)

Intro

Quando si intraprende un viaggio meglio affrontarlo passo per passo, così il famoso regista giapponese Akira Kurosawa ammoniva nel suo film.

Per arrivare alla vetta ( i PO) gli Hornets stanno percorrendo un cammino tortuoso che vedrà i Calabroni cercare di attraversare (a traverso, passare da un punto all’altro) la foresta dei lupi di Minneapolis.

Dal 28-26 al 29-29 è stata una vera giungla (dall’hindi jangal “pare” anche se l’origine per alcuni è controversa, deserto) che il deserto di gioco prodotto dagli Hornets ha contribuito a trascinare dentro.

Le inestricabili difficoltà della foresta tropicale saranno affrontate ad altre latitudini e per ripartire Borrego ha promesso di affidarsi a un quintetto più lungo con la contemporanea presenza di Harrell e Plumlee mentre dovrebbe trovar spazio anche Thor che con la sua attenzione e grinta difensiva (oltre a un wingspan non male) ha catturato l’attenzione di Borrego.

La parola d’ordine è non finire sotto quota .500 a due partite (l’altra sarà casalinga ma contro Miami, gara difficile) dalla pausa All-Star Game per giocarsi tutto nello sprint finale delle ultime 22 partite.

Andamento della partita

I quintetti.

Dopo la buona partenza di Charlotte che apriva con un 5-0 (Bridges da 3 dall’angolo sinistro e Rozier da due con finta in area a 10:56) arrivava la contro-risposta Timberwolves con un parziale da 8-0 cominciato con una tripla di Russell e chiuso alla medesima maniera dallo stesso a 9:54 prima che un floater di ball si infilasse per il 7-8.

La partita prendeva una piega dal ritmo veloce ed atletico, poco tattico ma ad avere il sopravvento in questa prima fase erano i Timberwolves che, sfruttando l’imprecisione maggiore da parte degli Hornets, riuscivano a piazzare un altro parziale di 6-0 arrivando sul 7-14 dopo la schiacciata di Towns a 7:36.

Time-out Hornets m nonostante Bridges stoppasse Edwards, la run dei locali proseguiva con la tripla dello stesso Edwards e due punti di Towns in corsa prima che Ball a 6:21 riuscisse a splittare due FT per l’8-19.

Un libero di Plumlee e un floating di Rozier erano per gli Hornets buoni per tornare a -10 (11-21) prima che un paio di colpi di Plumlee valessero il 15-22.

JT Thor stoppava Beasley e a 2:36 piombava anche la jam di destra di Miles in corsa dalla linea di fondo destra (17-22).

Towns da tre, Rozier in appoggio di sinistra in uno contro uno, un lancio lunghissimo dello stesso Rozier al bacio per l’alley-oop di Bridges e ancora Scary in lunetta a :58.2 era la sequenza che trascinava Charlotte sul -2 (23-25) prima che Reid allontanasse di 4 i locali benché Thor, splittando due liberi a :26.1 facesse tornare a fine quarto a un possesso il gap tra i due team: 24-27.

Oubre apriva riavvicinando i Calabroni sul -1 ma i Lupi si allontanavano tra un bel crossover sulla baseline destra di McLaughlin su Harrell e il layup di Edwards in corsa per realizzare il 28-34 a 10:15.

I Lupi potrebbero allontanarsi ma dalla lunetta cominciavano a sbagliare frequentemente tiri partendo con due di Edwards (fallo di Oubre Jr.) quindi Bridges ne infilava due ma un runner del fratello di McDaniels risistemava il divario sul -6.

P.J. Dal corner destro dimezzava il divario finché Edwards in corsa andava dentro per sorprender tutta la difesa Hornets che a 7:18 lasciava il 33-38 con Borrego preoccupato chiamare un time-out.

Quando Miles, cercando di affondare, mancava un alley-oop non difficilissimo, la partita sembrava segnata ma Edwards a 5:52 splittava due FT e Ball con un runner faceva tornare a -4 Charlotte che si avvantaggiava di altri due FT a metà di Beverley a 5:18 per andarne a mettere due con Rozier a 5:03: 37-40.

Da un recupero offensivo di Edwards sorgevano altri due FT per Beverley a 4:42 ma ancora una volta solo un FT si infilava mentre una triangolazione con Plumlee largo (last pass) era chiusa da Harrell in schiacciata per il 39-41.

Quando Towns beneficiava di due FT per una certa scompostezza nella ricaduta (andava a colpire Harrell) la terna decideva per un tecnico contro il lungo dei Lupi quindi il parziale di 1-2 lasciava in scia (40-43) i Calabroni a 3.49.

Una schiacciata di Bridges e un alley-oop di Plumlee su servizio di Rozier invertivano la leadership prima che il solito ½ (bonus) di Beverley riequilibrasse la partita a quota 44.

Harrell respingeva Towns poi Rozier da due ed altri due FT (questa volta infilati) di Russell garantivano nuovamente la parità.

Il break degli Hornets scattava su una palla data fuori da Plumlee per la tripla di Ball frontale ed anche se il tuffo a terra da dietro di Plumlee per cercare di recuperare palla a Russell che in palleggio aveva qualche difficoltà, risultava essere una falciata che costava un punto a gioco fermo, ball a 1:21 metteva un’altra bomba mentre Harrell da sotto prima e Bridges dalla lunetta poi (:38.6) trascinavano Charlotte sul 56-47.

Towns era toccato da Harrell sul close-out e questa volta Minnesota non falliva, accorciando di tre toccava quota 50 mentre un ½ di Vanderbilt valeva il -5 a :07.8.

C’era il tempo per un attacco frontale in corsa di Harrell che messo in sandwich segnava toccato da Beverley, niente fallo per la terna m,a mentre il centro finiva a terra rialzandosi per protestare ecco il flop di Beverley che finiva giù sulla rimessa sullo sfioramento del riccioluto giocatore.

Rivista al replay la terna assegnava fallo contro Charlotte, personale a Montrezl e palla ai Timberwolves che in un secondo e un decimo non potevano organizzare un buon attacco lasciando il punteggio sul 58-52.

A favorire Charlotte le basse percentuali di Minnesota con un 80,0% degli Hornets dalla lunetta contro il 64,0% avversario ma anche il tiro da tre punti con il basso 23,5% di Charlotte contro il 15,4% avversario.

Le squadre decidevano di alzare la percentuale da oltre l’arco partendo nel secondo tempo con la tripla di McDaniels dall’angolo sinistro e la risposta di Bridges con la bomba rimbalzante dalla diagonale destra.

Ball a 10:40 ne aggiungeva un’altra sulla transizione fallita dalla squadra di Minneapolis che sparava palla sul corpo di Miles.

Un fallo su Towns non assegnato e un in & out del centro avversario salvavano Charlotte che colpiva con Rozier in corsa alto al vetro per il 66-55 a 9:41.

Dopo un FT di Plumlee e una tripla di Russell, il crazy rainbow reverse layup di sinistra di Miles (in corsa dalla linea di fondo destra passando il cerchio) riportava serenità, un grande canestro al quale si univa quello di Rozier per il 71-60.

McDaniels – perso da Ball – in taglio back-door agguantava il passaggio e segnava mentre Beverley, forzato a tirare nell’angolo sinistro ai 24 segnava il 71-65.

Il fallo di Towns su Plumlee a 5:45 era buono per l’ex centro dei Pistons: 2/2 e 10 punti raggiunti.

Drive di McDaniels e risposta di Oubre Jr., il divario oscillava dal -6 dall’affondata di McDaniels (77-71) al +11 nel finale quando Rozier ne metteva altri due benché l’ultimo colpo del quarto fosse di Nowell che approfittando della scivolata di Terry si infilava battendo l’aiuto per l’87-78.

Partiva ben l’ultimo quarto con due FT di Harrell ottenuti dopo 15 secondi mentre Ball lanciava a destra del canestro un pallone sul quale spuntava Thor che elastico e scattante infilava l’alley-oop.

Charlotte tentava di mantenere il divario con un’alzata tagliata di Oubre Jr. e un piazzato di Harrell dal mid range sinistro (95-82) ma 5 punti consecutivi di Reid e un ritmo offensivo progressivamente perso nonostante l’appoggio in corsa di sx di Miles per il 97-87 ritrascinavano il match nell’incertezza. Una transizione di Beverley +1 a 6:55 e due punti di Towns in entrata che colpiva con il gomito destro Bridges che lamentava un sanguinamento in bocca per il colpo ricevuto.

In una fase convulsa con una tripla lanciata d Towns e canestro in tap-in annullato a McDaniels per interferenza sopra il ferro arrivava la stoppata di Beverley su Ball ma anche il tecnico al coach di Minnesota Finch per reiterate proteste soltanto che Ball spediva sul ferro il regalo.

Due punti di McDaniels cominciavano un elastico di tre punti tra i due team: Rozier segnava il 100-93 con tre punti ai quali rispondeva Russell.

Sulla drive con passaggio bomba pocket di Bridges era bravo Plumlee a trattenere la sfera fuori cilindro e sulla continuazione del movimento trovava due punti da sotto.

A 3:52 un 2/3di Towns dalla lunetta (fallo contro Rozier) valeva il 102-98.

Ball in corsa segnava un runner su Towns con cambio mano ma due FT a favore del n°32 dei T.Wolves riassegnavano il -4 ai Lupi.

Quando ball mancava il floater e gli Hornets lasciavano il rimbalzo offensivo a Beverley ecco il -2.

Rozier non metteva il tiro e Towns ringraziava realizzando una tripla sorpasso.

Harrell passava corto a Miles sulla linea di fondo e la palla scivolava fuori…

Towns tentava di infilare la tripla clutch riuscendoci ma Bridges sparava da tre dall’angolo sinistro marcato riuscendo a infilare il -1 quindi Russell mancava una tripla e Bridges a 9 secondi dalla fine guadagnava due liberi con Towns in chiusura.

Purtroppo finiva dentro solo il secondo mentre sull’iso di Russell il tiro dell’esterno finiva nuovamente corto sulla sirena portando la partita all’OT dove Charlotte si trovava già sullo 0-4.

Ancora una volta la falsa partenza degli Hornets (c’è da dire che sulla palla a due il fallo di Towns sul braccio di Plumlee è stato ignorato dopo le ripetute spinte che ne hanno ritardato il lancio) ha poi prodotto un gap incolmabile.

L’OT è stato lungo ma Vanderbilt ha iniziato splittando due liberi, l’alley-oop dietro le linee di McDaniels e il runner di Beverley hanno aperto la via (108-113) alla squadra del Minnesota.

L’elbow i Rozier ci ha riportati a un possesso ma una tripla di Towns e un floater con gran controllo del corpo dello stesso hanno spinato la via della W a coach Finch.

Gli Hornets hanno abbozzato qualcosa ma alcuni errori dalla lunetta hanno tenuto a distanza Charlotte che al massimo si è ripresentata sul -5 ma senza pretese.

120-126 era il risultato finale.

Plumlee contro Towns. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte non sa più vincere.

Gli Hornets scendono sotto quota .500 (non accadeva dal 20 dicembre, 17-18, L in casa Jazz), interrompono una serie di 4 W consecutive contro i Timberwolves e si portano sullo 0-5 nei supplementari ma soprattutto non riescono a sfruttare una serata piuttosto no al tiro di una squadra volonterosa, “furba” (esperta) che ha avuto in Towns il giocatore clutch per cambiare le sorti di un incontro sembrato ormai alla portata degli Hornets per lunghi tratti del match.

Un gara trascinata e lunghissima con un 28/37 (75,7%) di Charlotte dalla lunetta contro il 27/43 per i Lupi (62,8%) e un 8/33 (24,2%) da fuori contro un 13/55 (23,6%), una squadra che ha provato a cambiare qualche rotazione ma che è parsa più confusionaria che utile, un team dal gioco confusionario e che sta subendo ancora una fase di loop mentale negativo nonostante l’innesto di Harrell che stanotte non è stato bravo come nelle precedenti due uscite mettendo in risalto i suoi difetti in lentezza e i limiti caratteriali.

Una vittoria concessa a una squadra che ha tirato con il 39,4% (Charlotte al 41,2%) con un 31-29 negli assist ma un 70-81 a rimbalzo che è stato provvidenziale alla squadra di Finch nello sforzo per rientrare nel quarto quarto quando gli Hornets ne hanno concessi troppi offensivi…

39 punti e 15 rimbalzi di Towns, 18 di McDaniels e Russell, 15 pt., 11 assist di Beverley e 10 pt.+14 rimbalzi di Vanderbilt.

LaMelo Ball: 6,5

22 pt. (8/22), 9 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Prendo spunto dal +/- di -12 per evidenziare come sia paradossale la sua buona situazione nei numeri ed un giocatore che va un po’ per cono suo: certo, ci sono 6 assist e una difesa non sempre irreprensibile possono spiegare questi numeri in parte ma sembra quasi che nel non gioco di Borrego più si abbia bisogno di Ball (3/8 da fuori e un tecnico mancato) più si perda. Nel finale dei regolamentari mette un gran runner poi ne sbaglia uno più semplice. Era iniziata da lui la fuga con due triple poi nel fiale dell’OT perdendo un po’ la testa per frustrazione pressa eccessivamente Beverley finendo out per falli.

Terry Rozier: 6

25 pt. (9/22), 1 rimbalzo, 5 assist, 1 rubata. Non è sempre difficile sfuggirgli e in serata qualche punto ci costa ma soprattutto non è al top level come lo scorso anno anche se fa un discreto 9/22 dal campo con solo una tripla a bersaglio su 7 tentativi contro il 6/6 in lunetta.

Miles Bridges: 6,5

28 pt. (9/21), 13 rimbalzi, 7 assist, 1 stoppata, 4 TO. Bridges è croce e delizia perché a parte le solite iniziative preso verso il ferro che portano punti segna in corsa passando il canestro un rainbow reverse layup di sinistra fantastico. Si sbatte molto e in alcuni frangenti paga in difesa non riuscendo ad essere rapido nell’intervenire. La tripla del 107-108 è incoscienza pura ma funziona ed era piuttosto obbligata, peccato sbagli un tiro libero nel finale che avrebbe potuto darci la vittoria e poi anche un floater nell’OT e due FT rimanendo sempre però propositivo. Voto su tutta la partita, peccato per gli episodi decisivi.

P.J. Washington: 6

3 pt. (1/5), 8 rimbalzi, 4 rubate. Parte titolare, mette a tratti un po’ di difesa anche se non sempre convince ma in attacco non ci siamo con questo sparare soltanto da tre (tutto da fuori l’1/5).

Mason Plumlee: 7

14 pt. (4/6), 17 rimbalzi, 9 assist, 3 TO. Sfiora incredibilmente la tripla doppia già nei regolamentari e fa un buon 6/8 (per lui è moltissimo) dalla lunetta. Cala un po’ alla distanza e qualche lacuna l’ha ma stasera è una dinamo che produce assist, rimbalzi e anche punti come quelli da sotto ottenuti dopo aver preso con uno splendido catch il pallone lanciatogli forte e ravvicinato da Miles. Ovviamente Towns fa meglio ma per lui è la miglior prova in divisa Hornets.

Kelly Oubre Jr.: 5,5

11 pt. (4/13), 4 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. 0/4 da tre punti, una discreta spinta nel secondo tempo in punti ma in generale al tiro va male e diventa quasi inutile se non dannoso in codesta versione. Tre palle rubate, una la cestina subito perdendola in coast to coast.

J.T. Thor: 6

5 pt. (2/3), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata in 11:21. Con lui, nonostante tutto sembriamo un po’ messi meglio sul parquet. Dopo una tripla presa al volo e una simpatica ramanzina di Harrell probabilmente perché voleva un pallone, mette una schiacciata facendosi trovare pronto all’appuntamento e un alley-oop elastico su invito di Ball.

Montrezl Harrell: 5,5

12 pt. (5/10), 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Qualche punto lo mette ma ho trovato alcune difese lente ed accademiche con poca reattività su ciò che accadeva intorno e nella fase di recupero dei T.Wolves sono stati troppi i rimbalzi lasciati.

“Nonostante” Le Nike LeBron XI in versione Hornets, Harrell stasera non ha convinto pienamente.

Coach James Borrego: 5

Per me orma è un marasma di situazioni differenti che si ripetono. Il gioco veloce e sconclusionato in avvio seguendo il ritmo dei T. Wolves, il tentativo dei lunghi con Thor tolto troppo presto però e una squadra che si fa rimontare concedendo 81 rimbalzi agli avversari con troppi difensivi (17) abbandonati agli avversari.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.