Game 64: Charlotte Hornets @ Atlanta Hawks 138-143 (2OT)

Intro

Gli Charlotte Hornets dopo la serie di partite casalinghe escono dal North Carolina per rotolare verso sud in un mondo alieno.

Due trasferte, destinazione finale Miami, tappa intermedia Atlanta, pianeta Georgia.

Per il fatto di giocar fuori casa e perché i Falchi hanno sempre avuto il rosso come colore simbolo potremmo dire che gli Hornets esploreranno il pineta Marte in cerca di forme di vita proprie per vedere se in un prossimo futuro i giovani giocatori a disposizione di Borrego, avranno ancora vita e un futuro florido.

Alcune nuove teorie dicono che su Marte, dopo un violentissimo impatto con un qualcosa di simile a un pianeta nano si sia formato ciò che viene chiamato “Bacino Boreale”, si sia formata una buca del diametro di 10,400 km, profondità di 8 km che oggi conferisce un aspetto molto meno circolare del pianeta che nella parte australe è più ampio.

Questo impatto avrebbe ucciso le prime potenziali forme di vita, organismi unicellulari che qualcuno pensa si siano formati su Marte per via delle dimensioni ridotte rispetto alla Terra e al suo raffreddamento “precoce” rispetto a quello del nostro pianeta.

Altri ipotizzano abbia ripreso vita con feroce resilienza anche dopo l’impatto grazie al medium acqua ma oggi non ci sono forme di vita; le sonde, i satelliti e i robot che scandagliano “Mars” hanno trovato qualche possibile indizio di vita passata ma nulla oggi, ovviamente.

L’atmosfera è rarefatta come quella surreale che si respira qui in molte parti del Nord Italia in questi giorni da “contagio” in città quasi fantasma che assomigliano al Far West e sembrano entrate in un torpore per nulla atarassico dal quale si riverberano virtuali ondate di gogne mediatiche, varie ed eventuali su qualsiasi tema…

Per ora in America si gioca, gli States non sono ancora al centro dell’emergenza ma la minaccia che la Lega si possa fermare, anche se non manca molto alla fine della Regular Season esiste.

Analisi

Inimmaginabile partita ad Atlanta da commentare su due piani; il primo è squisitamente di gioco, il secondo è su come la NBA gestisca paradossalmente certe situazioni che divengono scabrose alla fine non facendo bene alla propria immagine.

Partiamo dal gioco: Franco Scoglio vi avrebbe, riguardo al calcio che la partita perfetta è quella da 0-0 dove le squadre non sbagliano nulla ma nella NBA, mentalità da spettacolo americana le cose cambiano e queste due squadre in serata sono sembrate spesso due pugili pronte a darsele tenendo la guardia abbassata.

Il ritmo veloce ha favorito questa impressione e anche le numerose triple cadute tra le maglie della retina remano in questa direzione.

La partita è meravigliosa, il risultato no…

E’ successo di tutto dopo cambi di squadra leader gli Hawks hanno preso qualche punto di vantaggio allungando nel finale di quarto quarto quando Hunter da tre punti mandava sul -9 i Calabroni.

A rivitalizzare gli Hornets ci pensava Rozier che sganciando triple in serie riusciva a portar sul 120-119 pro Hornets il match.

Siamo al minuto finale, Cody Martin manca il colpo del K.O. Da tre punti, transizione banale presa da Charlotte che si faceva affondare da Collins in alley-oop.

Poco male perché il piano degli Hornets funzionava; chiusura di Reddish fallosa su Graham e due liberi perfetti del nostro numero 4 che a :05.5 dal termine portava sopra gli Hornets.

Time-out Atlanta, palla a Young con chiusura di Caleb Martin (fino a quel momento gran partita) e partita praticamente persa ma dopo aver infilato il primo libero, il talento degli Hawks mancava il secondo arrivando così miracolosamente al supplementare.

Al primo supplementare non cambiava molto, partita sempre punto a punto con la schiacciata di Biz e Collins al terzo tentativo per il 131 par prima di veder Charlotte in un rarissimo TO, per 24 secondi scaduti, e il floater rimbalzante sul secondo ferro di Young che decideva di non entrare.

Biyombo nel traffico agganciava il rimbalzo e dopo il time-out Rozier era servito nell’angolo destro, fronteggiato dall’ex Treveon Graham.

Con pochi secondi da giocare era naturale Rozier provasse a portarsi sulla linea di fondo e provar un tiro sicuro ma sul suo movimento in partenza arrivava la beffa.

Gli arbitri chiamavano fallo contro il Graham avversario, al replay la scelta era confermata ma il colpo di scena era che Pierce giocava il jolly per chiedere un fallo offensivo di Scary che fisiologicamente con il braccio sinistro andava a far quel classico movimento per circumnavigare il difensore prima che Treveon appoggiasse la mano in faccia al nostro numero 3.

Dopo due chiamate pro Hornets la terna si smentiva concedendo il fallo offensivo pro Hawks.

Dinamica di difficile interpretazione, non è uno scandalo la chiamata (probabilmente è corretta per vi del vantaggio che prende Scary ma non si vede spesso fischiar questa cosa) se non per il fatto che spesso si sia vittime di falli a favore non visti e situazioni simili corrette o viste benissimo.

Un secondo da giocare, floater di Young corto dopo essersi liberato di Caleb e secondo OT.

Altro finale tirato con gli Hawks a un passo dalla vittoria a :33.6 dalla fine quando Reddish agganciava e depositata la sfera passata da Young (135-138).

Charlotte non poteva sbagliare e per pareggiare faceva la cosa più difficile con un un contro uno di Rozier che in corsa e in fade-away correggendosi per evitar la stoppata del 22 avversario, mandava a bersaglio un tiro incredibile.

A rovinar tutto il buono fatto in partita da sé stesso c’era il fallo sul tiro da tre in angolo commesso da Caleb Martin su Hunter.

Il young player avversario realizzava i 3 FT a :13.3 mentre Rozier andava in taglio con cambio di direzione repentino ad agganciar il passaggio tentando ancora di pareggiare ma questa volta non funzionava e gli Hornets costretti al fallo regalavano a Reddish i 2 punti finali dalla lunetta per un 138-143 che decideva finalmente il team di serata vincente dopo aver visto le squadre entrambe a un passo dalla vittoria sprecare tante occasioni.

Charlotte ha sfruttato molto di più i punti da TO commettendone pochissimi, 3 contro i 15 Hawks con 9 rubate a una e ha chiuso sopra 6-5 nelle stoppate.

Hornets nettamente migliori dalla lunetta con il 91,3% contro il 59,3% avversario ma negli assist sono andati sotto 31-33.

Molto peggio è stato fatto a rimbalzo con un 35-53 eloquente nonostante in serata Willy sia rimasto out a beneficio di un Biyombo sul parquet 34:26 con 6 rimbalzi totali.

Gli Hornets hanno tirato con il 47,1% dal campo e con il 39,6% da tre punti concedendo troppo però ai Falchi che ne hanno approfittato con il 55,2% FG e il 48,8% da 3 punti.

La partita

Starting five

Pierce provava a mettere in campo il seguente starting five: Young (31 pt. + 16 assist), Huerter (10 pt.), Hunter (13 pt. +11 rimbalzi), Collins (28 pt. + 11 rimbalzi), Dedmond (14 pt. +9 rimbalzi).

Dalla panchina importante per la squadra georgiana Reddish con 22 punti e poi un Carter da 9 punti.

Hornets con i soliti 5: Rozier, Graham, Bridges, P.J. Washington e Zeller.

1° quarto:

Avvio di partita drammatico per gli Hornets che incassavano una tripla siderale di Young nonostante il braccio alzato di P.J. Washington, facevano scadere i 24 secondi in un attacco diviso in due tronchi e subivano un alley-oop da Collins che interveniva su un floater-assist di Young.

Graham mitigava il distacco grazie alla bomba dalla diagonale sinistra a 10:47 ma un altro alley-oop di Collins, una tripla di Dedmond e un two and one con FT mancato di Dedmond a 9:26 (fallo di P.J. in area costretto dall’imbeccata di Young) davano un parziale si 0-7 pro Atlanta.

Borrego notava la mancanza di energia e propendendo per un time-out faceva la cosa giusta scatenando un contro-parziale da 9-0 iniziato da Rozier che con uno step-back da due punti lunghissimo metteva a segno prima di ripetersi dalla diagonale sinistra in transizione da tre punti grazie a una steal con coast to coast fermato con assist di Graham al quale seguiva un altro canestro di Scary che sfuggendo a Hunter metteva dentro un floater con fallo ma non il libero.

A 8:14 P.J. usciva per il secondo fallo ma su una rimessa laterale Hawks, Graham rubava palla e si involava per la bimane del pari (12-12).

Da un passaggio pallottola di Young ecco lo scontro Collins-Bridges.

Contatto e due FT con un ½ per l’attaccante Hawks che rompeva così anche il parziale teal.

Lo step-back di Rozier dalla baseline saltava sui ferri mentre la connessione Young-Collins funzionava ancora son un soft touch volante.

Esagerazione con errore di Young da tre, fing and roll di Zeller, tripla di Hunter e due di Collins da sotto così gli Hawks tentavano di distanziarsi sino ad arrivare al 14-20.

Charlotte salvava una palla con McDaniels sulla sinistra e sviluppando un’azione imprevista arrivava a Graham che dalla corta diagonale destra metteva dentro da oltre l’arco il 17-20.

Un tap-in di Zeller era valutato come interferenza e Young, colpendo da tre, restituiva i sei punti di vantaggio alla squadra locale prima di vedere un wow step back da tre di Rozier che seguiva alla ricollocazione con finta precedente.

Atlanta beneficiava del buon avvio di Young che ne metteva altri due, Rozier teneva botta rispondendo ma Atlanta ne metteva altri due.

A dir la verità le squadre non finivano più di segnare con le difese spesso vanificate, succedeva così anche quando Cody Martin infilando il FT jumper metteva dentro il 24-27.

Una driving dunk di Hunter era mancata per la buona presenza del subentrato Biz, Rozier dava concretezza al buon lavoro del centro pareggiando con una tripla che girava sull’anello come la pallina di una roulette prima di fermarsi sul tre.

Una running hook di P.J. sbancava per il 29-27 mentre Biz perdeva palla, Reddish in transizione trovava un contatto con P.J., il quale sosteneva che l’avversario stesse bluffando ma nonostante ciò arrivavano i due liberi.

Hunter però calando solo una carta portava sul -1 i suoi che si facevano sorprendere da Graham e la sua tripla da ben oltre la top of the key per il 32-28.

Teague un entrata accorciava e sul finire un open jumper di un precisissimo Dedmond impattava il match sul 32 pari, finale di primo quarto.

Graham e Young uno contro l’altro. Devonte’ ha chiuso con 27 punti e 10 assist. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Il punteggio, altissimo, non arrestava a fermarsi; dopo 14 secondi Biyombo schiacciando ci riportava sopra nonostante il FT addizionale fallito che costava però il sorpasso per mano di Teague a mezzo tripla.

Qualche errore per parte ma era ancora Atlanta a spuntarla con l’appoggio da sotto di Fernando che usciva vivo dal pressing dei fratelli Martin.

Elegante reverse layup su assist di Graham per Cody Martin, tripla di Reddish,entrata frontale di Caleb che portato sul lato sinistro del ferro chiudeva con la torsione del braccio destro.

Atlanta però esaltandosi a suon di triple si distanziava, nell’occasione con quella del veterano Carter, Miles affondava l’alley-oop a una mano Reddish con il jumper da due dalla baseline destra era perfetto per il 40-45.

Caleb Martin trovava la mattonella dalla diagonale sinistra per tre punti Huerter no e Cody Martin con il crossover e l’alzata da destra nei pressi del ferro serviva Biz che si sforzava poco per correggere a canestro il 45 pari.

Time-out ATL a 7:29, tripla di Carter a far ripartire la squadra della Georgia ma l’errore di lasciar solo Caleb a 7:00 era pagato caro con il secondo pugno lungo di martin che impattava a quota 48.

Carter-Collins la mano lunga per l’alley-oop ma P.J. in drive da sotto canestro con un pocket pass invitava McDaniels all’appoggio dei 100 punti complessivi passati da Bridges in reverse layup dopo un gioco dentro-fuori con Graham che serviva un bersaglio mobile.

Partita vivace e tripla di Huerter a restituir il vantaggio agli Hawks che incassavano un’altra tripla firmata Caleb Martin prima di riportarsi in vantaggio con la tripla di Dedmond dalla diagonale destra (troppo spazio concesso).

Il time-out di Borrego non fermava il buon momento di Atlanta che allungava con Reddish trovato su una rimessa dal fondo e Dedmond.

A 2:01 un dai e vai con Zeller a servir Graham, con fallo di Dedmond serviva alla nostra PG per portar a casa tre punti (58-60) ma un long 3 di Young e due FT di Huerter (splittati)portavano la situazione ad aggravarsi sul 58-64.

Due FT di Young a :33.7 dall’intervallo appesantivano al situazione sul -8 ma Graham a :30.3 metteva dentro due liberi a sull’ultima azione buona per gli Hornets con poco più di 9 secondi da giocare, ecco McDaniels sorgere con la tripla del -3 a :01.4.

63-66 e squadre negli spogliatoi.

3° quarto:

Sembrava poter partire bene Charlotte con Zeller a ricucire sul -1 ma Young da tre era ormai show, Collins di sinistra batteva Zeller di fisico e Huerter in jumper mandava sul 73 i suoi.

Zeller, triplicato sotto canestro, vorticava lentamente per trovarsi con lo spazio necessario per salir a schiacciare ma gli Hawks pescavano tre FT quando P.J. Washington voltandosi sul close-out finiva per toccare Collins in angolo per il 2/3 ai liberi (67-75).

Il momento di difficoltà si protraeva sino al 69-77 prima che Zeller e Rozier portassero a casa due FT a testa per il 73-77.

Blocking foul di McDaniels confermato anche dopo la chiamata di Borrego ma ai due punti ottenuti dal player dei Falchi non si combinava il libero quindi un bel turnaround del nostro prodotto uscito da San Diego State ripristinava lo svantaggio sul -4 (75-79).

Quarta dunk di Collins (alley-oop) ma Hornets subito in bonus sul fallo su Biz che metteva dentro con concentrazione le occasioni.

Young da tre non la metteva forzando contro Biz ma i due Martin e McDaniels non avevan la meglio sotto sul rimbalzo preso da Collins e trasformato in due punti.

A 5:14 Caleb era spinto in entrata e andando in lunetta aumentava il suo bottino di un paio di unità.

Atlanta sbagliava un attacco 5 vs 4 con Graham a terra dopo essersi agganciato con un lungo la caviglia sinistra per rimaner a terra dovendo uscire poi mentre dall’altra parte Cody Martin otteneva due FT realizzandoli per l’81-83.

Carter bombardava dal lato su Cody Martin ma il fratello lo vendicava con due punti anche se in goaltending.

Su un’azione a vuoto offensiva dei Falchi, la rapida ripartenza di McDaniels in transizione non faceva ragionare Young che commettendo fallo nella nostra metà campo regalava altri due liberi agli Hornets in bonus che approfittavano per risalir sul -1.

Treveon Graham, l’ex, dal corner sinistro metteva la tripla ma Rozier con un lungo due chiedeva ai suoi di non cedere, floater di Teague, McDaniels da due, Reddish da tre seguito e imitato da Cody Martin e l’open a :54.6, gli Hornets resistevano in scia sul 92-94 prima che Reddish riuscisse a realizzare la tripla oltre Rozier.

Gli Hornets segnavano due FT con Cody Martin dopo la stoppata di Dedmond sul nostro gemello più famoso.

La stoppata era buona ma gli arbitri vedevano la mano sul volto di Cody e si andava per i due liberi del nuovo 94-96.

Young comunque metteva gli ultimi due punti per chiudere sul 94-98.

I gemelli Martin impegnati in campo. Qui Cody scarica verso Caleb (n° 10). Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Partiva freddo Rozier nell’ultimo quarto ma Caleb Martin in terzo tempo appoggiava gelando Dedmond e il suo tentativo di stoppata.

Dedmond era stoppato da P.J. ma recuperando mandava sui 100 punti gli Hawks.

Hunter spingeva i Falchi sul 96-103 a 7:48 con un macigno da oltre l’arco ma Graham con la quarta tripla personale (open dall’angolo sinistro) accorciava su quello che era divenuto il classico gap a 4 punti.

101-105, 101-107 fino alla sorprendente e rapida tripla no fear di Caleb Martin che a 5:48 realizzava il 104-107.

Altra tripla meteoritica piovuta dal cielo, questa volta di Reddish poi Huerter in correzione volante e Hornets in crisi sul -8 ma un appoggio forzato di Graham restituiva un barlume di luce.

Lo spiragli a 4:25 provava a stuccarlo Huerter che da tre la metteva comodamente con gli Hornets incapaci di andare a contrastarlo.

-9… ma a 4:05 un uno contro uno difficile di Rozier era concluso con il sibilo da oltre l’arco della sfera ad accarezzar la retina e a 3:40 Dedmond finiva fuori per il sesto fallo commesso su Biz in presa su una palla vagante sulla nostra linea di fondo.

Caleb caricava ancora quel suo strano tiro (movimento delle gambe) ma funzionava ancora… altra tripla e Hornets sul -3 (112-115).

Passaggio lollypop rischiato per Collins che agganciava nel cuore dell’area tra Rozier e Martin con il fallo di Caleb che mandava in lunetta Collins, 10/10 dal campo ma al 50% in lunetta.

Anche qui l’uno su due non faceva bene ai suoi perché la drive di Caleb Martin si chiudeva con un pocket pass per la jam aggressiva del -2 di Biyombo.

Hunter provava ancora ad ammazzar la partita per la squadra di Pierce ma non succedeva perché alla sua tripla rispondeva da fuori Rozier (rivista dagli arbitri) per il 117-119.

Young non la metteva da fuori mentre l’extra pass per Rozier sulla circolazione di palla dava buoni frutti con gli Hornets a riaffacciarsi avanti nel momento decisivo.

Quando Reddish mancava la tripla agli Hornets basterebbe poco per vincerla ma sul fallo in anticipo (su Biz) non arrivavano i liberi e Cody Martin dalla destra da fuori mancava il colpo del K.O. Generando una transizione che portava Collins a insaccare in alley-oop.

:20.1 per segnare o morire, Graham lanciatissimo era chiuso da Reddish fallosamente non tenendo il passo.

Due FT a :05.5 a segno e sorpasso sul 122-121.

Ultima possibilità per Atlanta, palla a Young, Caleb Martin commetteva fallo provando a rientrar su di lui e arrivavano due liberi per la stella Hawks.

Primo a segno, secondo inaspettatamente mancato; gli Hornets sopravvivevano al regolamentare.

1° OT:

Teoricamente gli Hornets, sopravvissuti all’ultimo libero avrebbero dovuto entrare nel supplementare con una marcia in più ma nonostante la palla a due guadagnata e la successiva steal di Graham difensiva con appoggio in floater di Rozier a 3:59 (arrivato a 30 punti), ma l’effetto Young si faceva sentire.

Per farsi perdonare dell’errore eccolo a 3:34 sparare un’altra deep tre che finiva dentro.

Banker di Graham (126-125), Young in entrata oltre Rozier per il sorpasso, Terry in corsa otre il blocco e tre punti rapidi a 2:34 metteva dentro il 129-127.

Ancora Young in penetrazione non trovava validi oppositori per fermarlo dal proposito di aggancio.

Graham da tre mancava il tiro, Caleb Martin stoppava il floater di Young ormai destinato alla retina, all’ultimo istante.

Reddish non funzionava e da una drive di Cody Martin ecco la chiusura nel pitturato ma il passaggio verticale filtrando dava modo a Biz (sulla linea di fondo) di schiacciare e agli Hornets di prender vantaggio.

Dall’altra parte Collins al terzo tentativo la metteva dentro grazie alla perdita d’equilibrio della difesa che non teneva sotto.

Charlotte non trovava lo spazio per capitalizzare nei 24 a disposizione ed Atlanta avendo la palla per chiudere il match a pochi secondi dalla fine la vedeva rimbalzare un paio di volte sul secondo ferro ed uscir fuori nonostante l’idea del floater di Young fosse buona.

Biz usciva in mischia con il rimbalzo e Charlotte giocando il time-out andava alla rimessa sulla quale Rozier prendeva palla sul lato destro; movimento per battere Treveon Graham aiutandosi con la mano sinistra di richiamo, una move fisiologica, mano in faccia a Terry, l’azione prosegue con la fuga sulla linea di fondo del numero 3 che cade dopo aver impattato sulla nostra ex ala.

Per la terna sono due tiri liberi.

Due FT che garantirebbero al 99,0% la vittoria con un secondo da giocare sul cronometro e Terry in lunetta.

Decisione delicata su un contatto controverso confermata dopo il primo instant replay e sottolineo primo perché arrivava il colpo di scena con Pierce che chiedendo il fallo offensivo di Rozier ribaltava la situazione.

Arbitri a riveder per la seconda volta la stessa azione che smentivano sé stessi.

Aldilà che si possa ritenere legittima e non scandalosa l’interpretazione arbitraria finale ciò che andava in onda aveva del surreale e si ripercuoteva sul morale della squadra inconsciamente.

Fallo offensivo e ultimo possesso Atlanta con Charlotte che si salvava dal floater di Young (altro errore in crunch time) solo per il tiro andato corto visto che Caleb in marcatura si faceva allegramente seminare dal movimento ella PG avversaria.

2° OT:

Si prolungava quindi al secondo OT; pala a due ancora per Charlotte che la metteva dentro ancora per prima grazie a un rimbalzo offensivo di Rozier e due punti in area.

Young dalla zona logo ricalcava la tripla precedente mandando in onda un surreale lead change che Atlanta provava a rinforzare ma Collins sbattendo addosso a Cody Martin commetteva TO.

Una certa stanchezza consentiva alle difese di resistere ai tentativi meno precisi da fuori ma quando Reddish in area agganciava il passaggio corto da destra di Young mettendo dentro a :33.6 i Calabroni iniziavano a trovarsi in situazione critica.

Ancor più incredibile che Rozier in corsa si arrestasse modificando l tripla dalla diagonale destra in fade-away che passando il n° 22 finiva dentro la retina con l’ex Celtics a toccar quota 40 punti, massimo in carriera.

Charlotte gettava al vento il match quando Hunter, tentando una tripla dall’angolo era toccato da Caleb Martin (anche lui già al suo massimo in carriera), il quale, già graziato due volte sugli errori di Young, cedeva ai tre liberi del giovane dei Falchi, affidandosi ai compagni per il tentativo di disperato pareggio.

Gli Hornets provavano ancora ad affidarsi a Terry ma anche questa volta nonostante il buon movimento con il taglio a L e l’aggancio con giro e tiro da tre punti non funzionava.

Fallo di Charlotte finale che serviva solo a far allungare Atlanta di due punti (Reddish 2 FT) per il 138-143 finale in una partita bella che Atlanta ha meritato di vincere come l’avrebbe meritata Charlotte (visto che non è previsto il pari in NBA) ma che dovrebbe far rifletter sulla coerenza di certe decisioni prese, infatti, nel finale Borrego aveva giustamente da dir qualcosa alla terna.

Le pagelle

Terry Rozier: 8

40 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubate. 15/26 FG (8/13 3 FG), 1 TO, -2. Quasi eroico. Gli manca sempre “quell’ultimo tiro” anche se questo è un concetto abbastanza astratto, almeno finché gli Hornets non riusciranno a mettere ordine in difesa continuando a conceder canestri nei momenti decisivi. Rozier è sempre alla rincorsa, gioca uno splendido primo quarto e ci trascina nell’ultimo quarto dei regolamentari. Sul finire del primo OT potrebbe aver preso il fallo della vittoria ma gli arbitri dopo due decisioni a favore, arrivano alla Cassazione e danno fallo contro. Tira la carretta anche nel secondo OT agganciando a mezzo tripla dalla diagonale destra il pari con un tiro in fade-away, corretto per evitar la stoppata. Va a sbagliar l’ultimo tentativo per il pari dopo il fallo di Caleb. Non gli riesce il miracolo ma in una serata da 40 punti (massimo in carriera) ha ricordato Kemba e i suoi sforzi per tenere a galla gli Hornets nelle partite difficili.

Devonte’ Graham: 7,5

27 pt., 4 rimbalzi, 10 assist, 4 rubate. 9/26 FG (4/14 3FG), 5/5 FT, 0 TO, -5. Secondo violino in serata, trova il modo per andare a segno diverse volte, si ferma nel finale, soprattutto mancando qualche tripla, forse un po’ stanco o con la caviglia sinistra magari con qualche problema dopo esser uscito dal campo per un contatto con un lungo. Doppia doppia con ben 10 assist.

Miles Bridges: 5

4 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. 2/10 FG in 26:12. Tradisce un po’ Miles che non sempre è irreprensibile in chiusura ma soprattutto sbaglia tantissimo al tiro in una serata dove quasi tutti in attacco si son ritagliati il loro spazio. Iniziative verso canestro o triple che si trasformano in “stai fermo un giro”. Bella la palal che gli lanciano per affondare l’alley-ooop a una mano e poi una schiacciata a elicottero quasi ma il gioco era già ampiamente fermo per un fallo subito in transizione dai nostri.

P.J. Washington: 4,5

2 pt., 2 rimbalzi, 1 stoppata. 1/6 FG. 1 TO, 4 falli. Gioca poco, 16:27, limitato dai falli e da Borrego che lo vede in una serata nella quale proprio non c’è, di quelle che si dicono: “non esser scesi in campo o sul parquet”. La difesa non mi piace e l’1/6 in attacco parla da solo, manca un paio di triple in avvio di ultimo quarto nei regolamentari che in genere di recente ci aveva abituato a veder trasformare.

Cody Zeller: 5,5

10 pt., 7 rimbalzi, 2 assist. In attacco mette i suoi punti di rottura da sotto ma spesso lascia scoperte le vie aeree e i 22:49 pur partendo da titolare rappresentano l’incapacità di arrivare a difender l’anello in certe circostanze. 3/5 dal campo 4/4 ai liberi ma anche -16 in plus/minus.

Cody Martin: 6

11 pt., 4 rimbalzi, 5 assist. 3/8 dal campo, 4/4 FT. Peccato che non abbia un tiro da tre come quello del fratello e nell’1/5 da fuori è compreso il fatal errore al tiro che avrebbe potuto chiudere il discorso. Alcuni assist veri e solito impegno ottenendo due FT in 4 vs 5 quando Graham rimane a terra e uno sfondamento subito da Collins nei supplementari resistendo senza paura con esultanza da terra.

Bismack Biyombo: 5,5

10 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. 1 TO ci sarebbe ma non gli è riconosciuto. Per il resto anche lui non è formidabile sotto le plance ma mette due dei tre liberi assegnatigli. Non è lesto nel ripiegare sull’alley-oop di Collins del sorpasso, buono invece il rimbalzo difensivo nel traffico che potrebbe portare Rozier poi in lunetta ma né lui, né Zeller danno l’impressione di dominare almeno la nostra area.

Jalen McDaniels: 5,5

11 pt. 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 4/8 dal campo, -8. Scorci di buona difesa e altri di gravità zero con una certa assenza a livello di distanze. Bene o male se la cava per essere un rookie in 28:12. Tre falli commessi ma a rimbalzo a volte non è stato perfetto come contro Collins che lo ha battuto sul rimbalzo da tripla di Young.

Caleb Martin: 5,5

23 pt., 4 assist, 3 rubate, 2 stoppate. 8/10 FG (5/6 3FG), 0 TO, 6 falli, +2. Gioca come un titolare, 36:31 rimanendo dentro sempre nei due supplementari finché non commette il sesto fallo a pochi secondi dalla fine del secondo OT. Chi avrebbe scommesso che Caleb sarebbe finito sopra i 20 pt. a inizio gara? Nessuno, forse nemmeno lui. Ne fa 23, suo career-high nella sua giovane carriera NBA, gioca una gran partita a livello offensivo ma il voto finale è molto abbassato a causa di tre gravissimi errori a dimostrazione che se anche in attacco sei il fenomeno di serata (Caleb ha buone doti per ripetersi), se non riesci a difendere diventa un gravissimo problema. Il suo problema è l’ossimoro che sprigioni troppa energia senza controllo; a fine primo quarto viene graziato dall’errore di Young in lunetta sul suo fallo, si fa scappare ancora l’avversario a fine 1° quarto ma Young gli vuol bene e manca il floater mentre combina la frittata finale sul close-out su Hunter che varrà i tre pt. vittoria per la squadra rosso-lime. Eppure aveva giocato benissimo non sbagliando quasi nulla in attacco tenendoci in partita ma se la butti via più volte alla fine il voto non può che esser negativo. Dispiace perché avrebbe meritato molto di più ma è inesperto ma migliorerà sicuramente.

Coach James Borrego: 5,5

Ha qualcosa da dire giustamente agli arbitri alla fine. Il finale in generale non mi è piaciuto, qualche contato non chiamato e la discussione Rozier. Su quella probabilmente Atlanta ha ragione ma se avessimo giocato in casa scommetto che dopo il fischio iniziale e alla seconda visione, il fallo al difensore sarebbe stato chiamato. La squadra gioca bene in attacco ma in difesa non c’è molto aldilà di un paio di triple da quasi logo di Young, troppi spazi aperti concessi per triple ma anche jumper. Peccato perché si poteva vincere ed episodio a parte il mea cupla per una difesa non all’altzza delle ultime uscite c’è.

https://www.youtube.com/watch?v=N0dauv4Z2G8
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.