Game 65: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 112-111

Intro

C’è chi decide di legarsi a una persona e condividere la stessa strada nel viaggio chiamato vita, c’è chi ha intrapreso strade differenti magari dedicandosi quasi esclusivamente al lavoro, c’è chi ha molte, “troppe” amicizie che magari, non avendo letto nulla di Erich Fromm, si sono decimate o allontanate negli anni, c’è chi ha degli hobby per compagno di viaggio.

Sulla mia autostrada, sulla corsia accanto alla mia, parallelamente e alla stessa velocità ecco viaggiare gli Hornets che per almeno 25 anni mi hanno fatto compagnia.

Ogni relazione però si caratterizza, si lega a delle aspettative, seppur minime.

Nel mezzo sella corsia di Charlotte è come se si fosse aperta una crepa ai bordi della quale una lampo (zip/cerniera) che la teneva chiusa si è aperta e viaggia più velocemente della macchina di MJ e soci.

Quella crepa ora rischia di raggiungere la Hornets-car e d’inghiottirla.

Mi è capitato di leggere la delusione su un paio di post di fan d’oltreoceano.

Da qui alla fine della stagione regolare non mi aspetto più nulla, probabilmente sono figlie dei nostri tempi le delusioni, si vive alla giornata come spesso questa società ha indotto le persone a vivere.

Bloccare la striscia di 5 sconfitte casalinghe tornando a battere i Wizards (ultimo team battuto allo Spectrum Center) e raggiungere la trentesima vittoria di stagione sono gli obiettivi di serata.

Di Playoffs non ne parlo più nemmeno per errore.

Quando le cose si ripetono così a lungo non si può pensare più al caso e se in un mio pezzo riassuntivo scrivevo di non chiedere a me come mai andassero male gli Hornets, spulciando tra statistiche, elementi singoli per poi concatenarli con il gioco di difesa/attacco, oggi la visione è molto più limpida, ma non si tratta solo di questione tecnica.
Sicuramente non abbiamo gran qualità, manca un protector rim, dei tiratori affidabili da tre (si nota bene quando dobbiamo attaccare la zona) ma il peggio è l’irreversibilità di un inconscio approccio mentale perdente.
I parziali subiti e le lunghe rincorse quando ormai è troppo tardi, oppure partite con vantaggio o sul filo rovinate quasi sistematicamente nei finali sono segnali di una squadra che molla troppo facilmente la presa.

La partita in breve

Erano stati tra i peggiori contro Miami ma oggi risorgono e danno una spinta decisiva alla vittoria di Charlotte su Washington.

Si tratta di Lamb e Williams, decisivi tra canestri e azioni difensive.

Si rivedono anche Bacon, Hernangomez e MKG in campo visto che nelle ultime due partite le cose non erano andate bene, l’inserimento di uomini più freschi e mentalmente meno provati sembrava essere una buona idea del coach.

Il primo quarto sembrava scorrer via equilibrato sino a quando a 2:42 Batum con una giocata two and one portava a casa tre punti e il 26-20.

Gli Hornets giungevano sul 32-22 con l’appoggio di Walker al vetro sul finire del periodo.

Un +10 recuperato integralmente dai Maghi a metà quarto: a 6:01, complice una panchina che aveva in Parker (0/2 dal campo e due palle perse) un simbolo negativo, ecco arrivare l’aggancio a quota 40 con due FT di Bryant.

Charlotte dopo un air-ball da tre di Lamb si trovava sul 17% nella statistica e anche sul -5 un paio di volte prima di rientrare a fine quarto con una transizione, spin e circus shot di Bacon che andando oltre Green firmava il 51-52.

Nel terzo quarto Charlotte andava sotto ancora di 5 (56-61) ma due bombe si Williams consecutive ci portavano sul 65-61e una incendiaria di Lamb a 6:09 valeva il 72-65.

Hornets che mantenevano i 7 di vantaggio sino al 77-70 ma con il rientro della panchina chiudevano sotto di uno (82-83) quando a tre decimi dalla fine Bryant da sotto scavalcava…

Anche nell’ultimo quarto la squadra di Brooks accumulava inizialmente 5 pt. di vantaggio ma con un parziale di 7-0 Lamb dalla linea firmava il sorpasso a 9:09 (91-89).

La gara rimaneva lì, punto a punto, Beal e Walker sganciavano le loro prime triple di serata ma era Williams a 4:45 a creare il divario proprio con un altro razzo da fuori.

106-100, poi 108-102…

Sembrava ormai essere finita la gara ma nelle praterie della difesa di Charlotte (Zeller, Frank o Willy faceva poca differenza) consentivano agli ospiti di agguantare il pari a quota 108.

Quando Portis a 2:18 (quando ci vede si esalta) infilava la tripla dello 0-9 run WAS Charlotte sembrava andare K.O. Ancora una volta.

La linguaccia beffarda del n°5 ospite e la faccia di Kemba dopo aver splittato in lunetta per il 109-111 non promettevano nulla di buono ma a :50.9 dalla fine Lamb con la tripla riusciva a sorpassare ed era ancora lui a piazzare la zampata/stoppata su Portis, ormai cero di segnare.

Kemba provava da tre mal consigliato dando agli avversari un ultima possibilità con Bela che ben tenuto da Bacon e infastidito forse da un raddoppio di Batum dietro Dwayne, mancava da pochi passi il tiro, poi la palla tra Williams, Portis e Batum era preda di quest’ultimo che veniva toccato a sei decimi dalla fine.

Troppo pochi per Washington per provar a far qualcosa.

Beal l’ultima volta ne aveva piazzati 46, oggi si ferma a 15 così come J. Parker, battuti da Portis con 23 pt. e 9 rimbalzi.12 pt. per Bryant e 11 per Satoransky.

Charlotte scende nei TO rispetto alla gara precedente con 12 contro i 14 dei Wizards.

Hornets che tirano peggio dal campo con il 41,7% contro il 46,5% avversario ma meglio da tre con il 34,1% contro il 33,3% ospite così come tirano meno liberi 18/20 contro il 22/26 della squadra capitolina ma hanno una miglior percentuale (90% contro l’84,6%).

52-45 nei rimbalzi, 24-28 gli assist e un 8-6 nelle stoppate grazie a tre di Lamb…

Purtroppo Orlando, Miami e Detroit vincono tutte nella notte…

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

11:47, Cody attaccava il ferro e appoggiava di destro il 2-0 ma l’inizio di Williams e Bridges non era eccelso tra tiri sbagliati e palle perse quindi a 10:37 Satoransky segnava da tre per il sorpasso e toccava a Batum in correzione e con un lungo step-back jumper portare sul 6-3 la squadra di Borrego che tuttavia incassava una tripla aperta da Green, due tiri di Portis e un tap-in di Satoransky per il 6-12…

CHARLOTTE, NC – MARCH 8: Nicolas Batum #5 of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Washington Wizards on March 8, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Williams a 7:25 finalmente segnava da tre punti, poi, dopo due FT splittati da Ariza per un fallo dello stesso Marvin, era sempre la nostra PF a segnar tre punti dopo essersi allungato nell’angolo sinistro.

Una stoppata di Cody apriva al vantaggio Hornets a 6:26 a mezzo lunetta targato Walker prima del contro-sorpasso Ariza sempre a gioco fermo.

Portis in area metteva dentro il +3 Wizards ma Lamb, servito comodamente sulla diagonale destra, libero, segnava i tre del pari a quota 17.

La zona di Washington era ben attaccata da Charlotte con passaggio diagonale di Kemba per Zeller che dalla media prolungava con un bound pass diagonale per Williams sotto liberatosi da ogni marcatura per marcare facilmente il 19-17.

Una steal di Kemba con transizione e passaggio no look favoriva la runner hammer jam di Zeller e anche se a 4:01 Portis indovinava la bomba del 21-20, Charlotte saliva ancora con un piazzato di Kemba dopo il palleggio tambureggiante in crossover di Walker per un pull-up dalla diagonale media sinistra e con una giocata di Batum (rimbalzo conquistato dopo l’errore di Frank) a 2:42 two and one (fallo di Portis) per il 26-20.

Kaminsky e MKG facevano gran pressione sul proprio lato sinistro del campo facendo scadere a Washington i 24 per l’attacco inoltre Walker subiva il secondo sfondamento in poco tempo (Dekker questa volta), così Lamb con gran primo passo superava il difensore per andar a metter dentro due punti.

Passi di Beal e piazzato di MKG dalla baseline destra con gli Hornets a salire sul +10 in controllo della partita.

Dekker in reverse layup e Kemba, superando con il crossover J. Parker per andar a depositare al vetro in allungo con la destra chiudevano il primo quarto.

Nella giornata dedicata alle Donne un po’ di bellezza femminile male non fa anche se fermarsi lì sarebbe piuttosto limitante come punto di vista…

2° quarto:

Come ogni tanto accade la panchina si dimostrava inadeguata e i Wizards iniziavano subito a recuperare due punti a 11:33 con due punti di Dekker che graziava dalla lunetta gli Hornets (fallo di Frank) con l’addizionale.

J. Parker da fuori realizzava il -5 (32-27) e anche se Frank inventava l’entrata per muover il punteggio, dall’altro lato una flash dunk di Dekker portava la gara sul 34-30 prima che Satoransky cadesse di peso nell’area dei Wizards su MKG impegnato in palleggio nel tentativo di trovar la via del canestro.

Problemi al ginocchio sinistro per Kidd-Gilchrist e Hornets costretti al time-out.

Il Tank inventava un’altra entrata, ancora più complessa, andando a batter cassa con la palla sul vetro per il 36-30 ma nonostante arrivassero a 7:50 due FT (realizzati) per Lamb e due punti di Zeller sul pick and roll con Lamb, Washington teneva botta e pareggiava a metà tempo (6:01) anche con la complicità del nostro Parker che con uno 0/2 l tiro e due palle perse dava modo agli avversari di rientrare e coglier il pari con Bryant dalla lunetta con un 2/2 per fallo di Zeller.

Bacon, altro redivivo dopo MKG, appoggiava di sinistro resistendo a Bryant e andando a metter dentro un gioco da tre punti prima di vedere il sorpasso dei Wizards con l’avvicinamento di Beal in dunk e il canestro ravvicinato dalla baseline destra di J. Parker per il 43-44…

Beal andava per l’appoggio del +3 oltre Zeller ma sull’altro fronte, nonostante Kemba continuasse testardamente a mancar tre punti, dal lato debole spuntava Marvin che anticipando Satoransky radeva al suolo tutta l’area avversaria sganciando una insospettabile jam potentissima in correzione.

Batum mancava il fing and roll del sorpasso in transizione e sulla veloce contro-transizione Cody era costretto al fallo su J. Parker che riportava a gioco fermo gli ospiti sul +3.

Un tiro da tre di Lamb fendendo solamente l’aria mandava gli impietosi sottotitoli grafici a ricordare il 17% da fuori Hornets sino a quel momento…

Marvin, croce e delizia, stoppava Beal in entrata ma lo stesso Beal subendo un fallo realizzava dalla linea il 45-50.

Kemba dal mid-range, Portis in area, Lamb con un 2/2 dalla lunetta a :36.1 e Bacon con una transizione sulla quale mostrava uno spin fluido e un appoggio in uno contro uno che diventava un circus shot, chiudevano il primo tempo con Washington sopra di un punto 51-52.

Curry e Collins osservano la versione di NBA Jam stampata sulla maglietta, prossimo regalo ai fan con le figure di Mourning e lo stesso Dell Curry.

3° quarto:

Apriva male il quarto Charlotte che dopo 14 secondi vedeva Ariza segnare un 2+1 (fallo Zeller) e anche se sull’altro versante Zeller, dopo una finta, mandava dentro due punti al vetro subendo fallo da Portis in aiuto, l’errore dalla linea costava agli Hornets il -2 (53-55).

Dopo il-4 incassato da Portis a 10:52 Williams iniziava a infiammarsi segnando da tre punti a 10:58 e nonostante i Wizards portassero un parziale di 0-4, gli Hornets rispondevano con quello da 11-0 iniziato da Batum con un altro colpo da tre (9:39), proseguito da Williams, prima in transizione dalla diagonale sinistra staccato dalla linea (9:14) e poi con bomba frontale e chiuso da Walker a 8:12 con lungo pullup per il 67-61.

Beal con due FT a 7:14 metteva fine all’allungo di Charlotte che andava comunque a segno con una second chance grazie a un rimbalzo offensivo di Williams e assist sul taglio di Bacon a depositar da sotto e tripla di Lamb per il 72-65 a 6:09.

Lamb anticipava anche sul post basso portando una steal a Charlotte ma Walker da tre non segnava ancora e Marvin colpendo il ferro sulla seconda occasione vedeva la palla impennarsi e incastrarsi dietro la tabella.

A 4:56 era Portis a indovinare la tripla e mentre sul fronte offensivo un close-out un po’ d’anca di Green era fiscalmente chiamato dagli arbitri per il 3/3 di Williams, su quello difensivo la squadra iniziava ad aver qualche mancanza con l’avvento della panchina.

MKG non rientrava per un problema al ginocchio sinistro e dal 77-70 si passava rapidamente al 77-74 dopo i canestri di Beal e Portis in entrata sul Tank.

Il bobblehead distribuito in serata allo Spectrum Center, chissà che Marvin non si sia esaltato ricevendone uno essendo “l’erede” attuale nello stesso ruolo.

Se poi Brown segnava da second chance a Charlotte rimaneva solo un punto di vantaggio.

Fortuna a 2:22 Lamb procurandosi due FT aggiungeva altrettanti punti ma Parker per questioni di cm non teneva sulla sinistra a Brown che da tre scaricava il pari a quota 79.

Con un area congestionata Lamb e Willy, altro giocatore rilanciato da Borrego, non trovavano spazio ma l’allungo del centro nell’angolo destro per Bridges valeva tre punti.

Un fing and roll di Brown era seguito da due punti a tre decimi dalla fine per Bryant e l’82-83.

CHARLOTTE, NC – MARCH 8: Dwayne Bacon #7 of the Charlotte Hornets handles the ball against the Washington Wizards on March 8, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

4° quarto:

Bacon aggiungeva un air-ball a quel paio scagliati da Lamb e J. Parker con la bimane appesa muoveva i suoi sul +3., un pullup del nostro Parker a 11:10 valeva per il nuovo -1 ma a 10:52 Bryant era completamente ignorato sulla linea dei tre punti nonostante il possesso palla così il centro ci provava realizzando da tre e dopo un errore al tiro di Tony Parker arrivavano due FT per un altro fiscale fischio arbitrale (questa volta Willy appena appoggiato con un avambraccio su Bryant) e quindi l’84-89.

Bacon sbagliava un tiro ma lo spagnolo tapinava quindi il nostro numero 7 si faceva perdonare aggiustando la mira con la tripla del pari a quota 89.

Lamb recuperava la sfera in difesa e saltando il primo difensore nella nostra metà campo che arrischiava sul palleggio di Jeremy un abbozzo di steal, trovava incustodita la fascia destra da percorrere sino in fondo se a 9:09 non fosse arrivato un fallo per spedirlo in lunetta a segnar due punti per il 7-0 di parziale.

Satoransky con passaggio ravvicinato mandava Bryant alla dunk del pari ma un two hands di Willy a 7:39 costringeva Brooks alla pausa.

Sul fronte occidentale (quello difensivo Hornets, almeno secondo l’inquadratura) le cose non andavano bene.

Green con due FT pareggiava ma dall’altra parte Willy faceva tutto da solo andando ad appoggiare sul post basso destro sfruttando il mismatch in cm.

Beal dalla diagonale sinistra si elevava sopra Williams per trovare la prima tripla di serata e il sorpasso sul 95-96 ma a 6:36 la mano di Marvin Williams era benedetta.

Altra tripla (6/9 per lui) e nuovo vantaggio, subito recuperato da un terzo tempo lento e arzigogolato di Green.

Walker a 6:00 dalla fine finalmente mandava a bersaglio la sua prima tripla di serata per il 101-98 quindi seguivano una dunk di J. Parker su scarico ravvicinato e uno step-back da due punti di Walker per il 103-100 a 5:13 dall’ultima sirena.

A 4:45 la tripla di Williams su assist di Batum dava molto respiro a Charlotte anche se una doppia correzione di J. Parker trovava il fondo della retina.

Era sempre Marvin a portar punti al mulino dei Calabroni forzando a sinistra in uno contro uno con l’alzata sul difensore prima che arrivasse l’aiuto di Ariza in salto, anch’esso scavalcato dalla perfetta parabola del nostro numero 2.

108-102.

Sembrerebbe finita ma l’area degli Hornets tra Hernangomez e Zeller sembra una prateria e Green in entrata lo dimostrava con due punti.

Hornets ancora colpiti da due e su una palla persa da Walker a 2:52 la transizione con schiacciata di Portis costava l’aggancio e il solito finale drammatico.

L’errore di Zeller sull’alzata in area non era perdonato da Portis che colpendo da tre mostrava la linguaccia a 2:18mentre Kemba a 2:04 con la finta in area ricavava due FT ma un solo punto per il 109-111.

Beal mancava un tiro ravvicinato contro Zeller e a :50.9 tutti con il fiato sospeso quando Lamb decideva di alzarsi per tentare la tripla: la parabola era velocemente seguita con lo sguardo da tutto il pubblico che non credeva ai propri occhi vedendo la sfera arancio passare la retina per il 1112-111.

Lamb salvava la gara quando da sotto Portis sul tentativo di gancetto si vedeva spostare la palla dal nostro difensore che piazzava un’altra zampata decisiva.

Time-out a 12 dalla fine: schema disegnato un autentica follia se realmente era quello voluto da Borrego.

Rimessa, palla a Kemba, velo/blocco di Zeller sull’avanzamento e tiro da tre rapido di Walker che non facendo centro concedeva un’altra possibilità ai ragazzi di Brooks.

Ultimo time-out, palla a Beal che andava in area controllato da bacon che non cedendo lasciava il tentativo in alzata all’asso avversario che forse vedendo arrivare Batum (in salto verticale) alle spalle di Dwayne, modificava leggermente il tiro di quel tanto che bastava per non vederlo entrare, sul rimbalzo lotta rude Williams/Portis, palla strappata da Batum che a :0.06 aspettava le decisioni degli arbitri che non avevano fretta come nel caso della sconfitta contro Brooklyn e i tiri non assegnati a Kemba.

Si giocava ancora ma non c’era più tempo sulla rimessa.

Gli Hornets vincevano la trentesima gara stagionale sul filo.

Pagelle

Kemba Walker: 6

18 pt., 4 rimbalzi, 6 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 6/19 dal campo, 1/9 da fuori, 3 TO. 5/6 ai liberi con un errore nel finale. Qualche buon step-back da due punti ma la metà dei tiri che prende è da tre e li sbaglia quasi tutti come ormai spesso gli accade. Ha abbassato le percentuali da fuori. Spesso non si trova in armonia con il tutto quando prende il tiro. Sembra un ostinato automobilista che in autostrada viaggia a ottanta all’ora sulla corsia più a sinistra quando prende quei tiri. Riavvicinare il range per il target è l’obiettivo per poi ritrovarsi. Spreca troppo ma è indubbio che qualche colpo lo abbia però nel finale esagera con l’ultima tripla e da modo ai Wizards di passarci. Per fortuna va bene. Prende due sfondamenti consecutivi. Maestro nel piazzarsi davanti l semicerchio antisfondamento.

Nicolas Batum: 6

10 pt., 8 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate. 4/11 dal campo con 1/5 da fuori. Torna a smistare un numero ragionevole di assist e a rimbalzo c’è, tanto che va a prendersi quell’ultimo pallone prima che Portis ci beffi. Non sempre contiene Portis ma guadagna una sufficienza.

Miles Bridges: 5

3 pt., 1 rimbalzo. Calo netto per il rookie che non ha una mano raffinata al tiro. L’unico tiro che mete è quello open da tre dal corner destro. Ci riprova poco più tardi ma già il leggero spostamento sulla destra per evitare possibili stoppate inficia il tiro stesso.1/8 dal campo con 2 stoppate prese e un errore abbastanza incredibile da sotto. -8 di plus/minus.

Marvin Williams: 8,5

30 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 10/16 dal campo con un 7/10 da fuori. Oggi esagera. Una di quelle giornate nelle quali è in super forma al tiro ma deve dimostrare di poterne ottenere anche quando contano le partite. Sotto pressione rende meno. Non inizia benissimo con qualche sbavatura difensiva, un TO che saranno 3 alla fine ma è determinante scatenandosi nel tiro da fuori e non solo, anche in post basso supera due uomini con un bel tocco nel secondo tempo e c’è anche una dunk da veri highlight.

CHARLOTTE, NC – MARCH 8: Marvin Williams #2 of the Charlotte Hornets backwards dunks the ball against the Washington Wizards on March 8, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Cody Zeller: 5,5

8 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate. 4/7 al tiro e un TO. -12 di plus/minus. Un po’ troppo facile nel finale scavalcare anche lui. Ci mette una pezza difendendo bene su Beal sulla terzultima azione offensiva di Washington e mette a referto due stoppate ma se una volta Mourning, dopo aver vinto il premio come miglior difensore dell’anno ringraziava ironicamente i compagni per essersi fatti saltare sul perimetro, lui, pur nella stessa condizione, non li ringrazia, andando in difficoltà…

Jeremy Lamb: 8,5

19 pt., 10 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 3 stoppate. Ancor meglio di Williams perché non si limita solo a segnare. Un giocatore che se avesse militato in qualche squadra olandese negli anni ’70 avrebbe militato negli range. Un giocatore a tutto campo che spinge attaccando il ferro e nonostante almeno tre air-ball da fuori contati e il 4/10 dal campo, segna da tre il canestro decisivo e piazza subito dopo la stoppata decisiva. Do lo stesso voto di Marvin ma ancora più decisivo nel momento che conta e per una squadra come la nostra che ha preoccupanti pause è tanto.

Michael Kidd-Gilchrist: 6

2 pt..C’est tout. 1/1 dal campo e una buona difesa sul lato sinistro del campo. Gioca solo 6:51 perché sul palleggio, mentre si trova in area, cade e Satoransky con l’effetto domino gli piomba addosso di peso. Una strain al ginocchio sinistro e deve rimaner fuori per il resto della gara. E dire che Borrego l’aveva rilanciato in serata dopo averlo “panchinato” nelle gare precedenti.

Tony Parker: 5

2 pt., 1 rimbalzo. 1/6 al tiro. Solito pullup ma poi niente assist a fronte di due TO. Non riesce a spingere e a creare. Se anche lui non da una mano alla panchina è inevitabile si venga sempre sovrastati e recuperati. A lui si chiede almeno un po’ di continuità…

Dwayne Bacon: 7

10 pt., 2 rimbalzi, 3 rubate. 4/7 al tiro con un ½ da fuori (air-ball quello mancato). Rigettato nella mischia alla fine ha un impatto positivo. Tiene magnificamente Beal scivolando con lui in area sull’ultima azione anche se deve concedergli l’alzata, per il resto oltre la tripla anche un bel taglio con il pass per Williams e sicuri due pt. con appoggio al vetro. Difesa impattante, molto meglio del famigerato episodio di Atlanta.

Frank Kaminsky: 6

4 pt., 9 rimbalzi, 1 assist. 2/8 dal campo. Due piccole invenzioni per andare a canestro in serie e poi stop ai punti. Sbaglia anche lui tante volte da fuori e in difesa la tenuta non è Polident… Tuttavia mentre rimane in campo lui è un +8. Gioca anche come centro.

Willy Hernangomez: 6

6 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. In 9:38 commette due falli e ha un +2 di plus/minus. Dietro è abbastanza disastroso. Un buco, tanto che si presenta anche la bollicina dell’acqua Lete a chiedersi se ci sia nessuno che difende il canestro. In attacco rimedia con un 3/3 con un paio di giocate ben costruite, una in solitaria.

Coach James Borrego: 6,5

C’è ancora da lavorare ma la zona meno pressante e di qualità dei Wizards è più facilmente battibile. Per fortuna nel secondo tempo spesso i tiri da fuori entrano e il coach può vedere concretizzarsi almeno parte del gioco. Mi chiedo se l’ultimo schema per Walker l’abbia disegnato lui. Spero di no…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.