Preseason Game 5: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 110-116

La Partita

Salto la solita intro (ve ne saranno anche troppe per la regular season) e vengo subito al dunque…

Niente Grifin per Detroit e riposo per Rozier a Charlotte in maniera da vedere C. Martin e Simmons…

Hornets quindi con Graham, Bacon, Bridges, PJ Washington e Zeller contrapposti a Frazier (15 pt.), Br. Brown (6 pt.), Snell (9 pt.), Markieff Morris (17 pt.) e Drummond (17 pt. + 15 rimbalzi). Galloway dalla panchina finirà con 18 punti seguito dall’ex Wood con 12 punti e 9 rimbalzi.

1° quarto:

Primo tiro da tre di Detroit a vuoto, primo tiro di Charlotte a segno con Miles Bridges per il 3-0.

Detroit rispondeva con un diagonale pompato e schiacciato di Drummond per taglio e appoggio di Snell.

Piacevole nelle prime battute la partita con Bacon a realizzare il 5-3 prima che Morris dall’angolo sinistro venisse aiutato da un rim/glass grazie al buono spin della palla per il sorpasso.

Ancora Mark. Morrris con un jumper allungava sul 5-8 ma Cody ricevendo in mezzo all’area dopo un dribbling in palleggio si lanciava veleggiando per una due mani appesa entusiasmante.

A 6:39 però Morris dal palleggio infilava il 7-12 costringendo Borrego al time-out.

L’entrata di Monk dava un po’ di vivacità; il suo balzo ravvicinato con cambio mano a sx del ferro con difensore davanti a lui entrava direttamente in retina grazie al morbido appoggio, poi a 4:55 forniva un assist in transizione per l’alley-oop da PJ e dopo il paio di colpi sparati dai lunghi del Michigan che uscivano dal campo tornava a fornire un passaggio vincente con un pick and roll per il floater di Willy.

Graham, grazie alla pressione sulla sfera recuperava e serviva alto Caleb Martin che, staccando un biglietto per l’iperspazio, saliva a una mano a schiacciare alla destra del canestro.

Qualche sorpasso e controsorpasso sino alla fine del quarto quando, dopo il 2/2 di Monk a :44.3 e il 2/2 di Simmons finale, gli Hornets fissavano sul 28-25 il quarto.

2° quarto:

Charlotte ne approfittava per scappare nella prima parte di questa razione viste le bench in campo, Monk al quinto assist mandava a bersaglio Willy, Bridges al vetro, Monk appoggio al vetro ma soprattutto la transizione con assist ficcante di Simmons per Monk che in corsa a una mano spingeva a molla indietro corta la palla per Bridges che arrivava lanciato armonicamente per la dunk del 36-27…

Cody in appoggio e con un successivo ½ firmava il 40-31, Devonte in fade-away ne aggiungeva due ma Detroit trovava un two and one con Wood e a 6:07 anche un 3/3 dalla lunetta per un tocco leggerissimo sul tiro di PJ su Galloway.

Con i titolari in campo Detroit spingeva nettamente più degli Hornets e Drummond ne metteva due anche se Monk rispondeva da tre ma nell’avvincente botta e risposta i Pistoni pompavano avvicinandosi pericolosamente e nonostante una mega stoppata tempestiva ed esaltante in ripiegamento di Caleb Martin cancellasse letteralmente il tentativo di Wood, l’aggancio di Drummond a 3:10 in alley-oop morbido arrivava così come il sorpasso.

Hornets che con il fluttuante jumper controllato di Monk dal post basso destro realizzavano il 54-53 ma Drummond sotto aveva pochi avversari ed era 56-58 prima dell’euro step lento frontale di PJ su Wood che riportava il match in parità ma proprio sula sirena Wood centrava la bomba che mandava le squadre negli spogliatoi sul 58-61.

Il 15-22 rimbalzo penalizzava nettamente Charlotte nonostante il 58,3% dal campo contro il 51,1% avversario, Queen Team tutto sommato favorito da qualche chiamata fiscalissima, al contrario della partita con Memphis…

Monk a fine primo tempo.

3° quarto:

Dopo quasi un minuto e un’ultima travagliata azione, sul lato debole Graham riceveva sparando da tre per il pari a quota 61, i Pistons tornavano in vantaggio 63-63 e Graham a 9:26 falliva la possibilità del pari mancando ambo i liberi mentre Drummond si procurava l’and one segnando un buon canestro ma veniva contagiato dall’errore…

Cody da posizione frontale sparava la seconda tripla prestagionale avvicinando Charlotte che dopo lo 0/2 di Drummond ai liberi ripassava avanti con Monk in left hand in uno contro uno.

Mykhailiuk sparava la bordata da tre ma gli Hornets tornavano sopra anche grazie a una tripla di Monk (77-72) e a un canestro lungo di Devonte’ (79-78) ma quando sul bordo laterale destro Galloway infilava più di un catch n’shoot 3, Borrego chiamava time-out (3:59, 79-81).

Detroit provava a rimanere in testa ma Caleb Martin in entrata aggressiva non era d’accordo e faceva rimanere in scia gli Hornets con l’83-85 ma nonostante prima dell’errore finale di Bacon gli Hornets tirassero con il 60% dal campo, una difesa a tratti non sempre perfetta lasciava al comando gli ospiti a fine quarto (88-89).

4° quarto:

Iniziava strepitosamente atleticamente parlando Caleb Martin che decollava in orizzontale su Galloway (visto una volta non sono sicuro nemmeno fosse fallo per noi) ma la giocata che si stampava sul ferro con il n° 10 in orizzontale valeva i due liberi esteticamente scrivendo…

Realizzati i due FT, Detroit reagiva: Snell da 3, Drummond da due sotto su assist di Snell che faceva collassare Bacon e Willy davano il massimo vantaggio ottenuto in serata da Detroit sino a quel momento, un +5 che era ridotto da un two and one di Simmons (93-95) bravo a correggersi al volo dimostrando atletismo e tempismo sul tocco falloso di Drummond.

Galloway e Frazier da tre punti davano la spinta quasi decisiva per vincer la partita per la squadra di Casey, Bridges a 7:54 usciva dal parquet per un frontale fortuito faccia a faccia con Galloway ma il colpo decisivo lo dava Borrego schierando pericolosamente tutti i visionabili per la stagione e così Detroit ne approfittava con Wood e Frazier per una tripla a testa che mandavano i titoli di coda anticipati sul 95-107.

Il divario toccava i 14 punti poi a 1:37 dalla fine una dunk di McDaniels segnava il -10 e incredibilmente con la panchina di Detroit in campo si arrivava sul -6 con Hill al vetro e sul -3, più che insperato, con una bomba frontale di Franks a :39.8.

Sulla pressione sulla rimessa gli arbitri ci mettevano un po’ ad assegnare la palla agli Hornets, correttamente ma sulla rimessa Hill arrivava a un tiro non esattamente stabile da tre punti, leggermente staccato dalla linea e la palla scagliata finiva miseramente sulla destra del ferro a schiantarsi sul plexiglass.

Fallo degli Hornets e un ½ di Bone consegnava il +4 ai blu ornati di rosso.

Time-out e iniziativa successiva di Simmons che portavano solamente a un fallo offensivo dello stesso fischiato dalla terna per un “chicken wings”, l’abbraccio dell’attaccante che in virata provava così ad avvantaggiarsi…

Finiva 110-116.

Analisi

Una buona gara per gli Hornets nonostante l’assenza di Rozier, lacune sotto i tabelloni però si sono evidenziate (37-46 a rimbalzo)…

Zeller non può fare miracoli, Hernangomez deve migliorare sui pick and roll difensivi e PJ è ancora poco mauro e scaltro in certi frangenti difensivi dove è portato al fallo mentre permane la problematica sul tiro da fuori anche se in almeno ¾ occasioni i Pistons hanno messo la loro bravura ne realizzare tiri quasi unstoppable.

In attacco le cose sono andate decisamente meglio fino alla fine del terzo quarto quando dal campo gli Hornets sfioravano il 60,0% e con buoni assist (25-24) creati anche da giro palla e velocità di qualità…

L’atletismo di molti giocatori è stato evidenziato, specialmente di alcuni a rischio taglio come Caleb Martin e Kobi Simmons, nonostante qualche passaggio a vuoto i due sono andati bene anche se nel finale Simmons ha sbagliato qualcosa e il fratello “meno nobile” dei Martin potrebbe averla spuntata per un posto al sole nel roster sebbene i numeri di Simmons in serata siano migliori, specialmente a rimbalzo dove è riuscito a magnetizzare un paio di palloni.

McDaniels si è fatto vedere con una bella schiacciata e Franks con una tripla nel finale dopo aver visto questo quintetto in attimi di sbandamento.

Hill ha mancato clamorosamente il tiro del possibile pareggio ma a proposito di guardie, impossibile non menzionare Monk che in serata è apparso redivivo impressionando favorevolmente.

Punti ottenuti in entrata con sicurezza e coordinazione nonostante tiri non ideali sempre ma soprattutto assist, giocate non scontate con scelte volanti al momento che dimostrano ottima visione di gioco.

Potrebbe anche essere un’idea alternativa per il quintetto in certe circostanze se continuasse così ma l’importante è che continui a segnare.

Serata troppo tranquilla per Bacon che ha chiuso con uno 0/4 da fuori mentre Graham che ha giocato una discreta partita ha avuto un buon momento nel quale si è infiammato, confermando qualche indicazione positiva sulla sua crescita in estate.

Out quasi tutta la vecchia pattuglia, da citare un Bridges sufficiente, incolore nei numeri ma con una bella dunk a referto su assist di Malik.

Un giocatore che s sta spremendo su entrambi i lati del campo e che all’occorrenza prova anche ad andare in mezzo a prendersi un gancio se serve.

Chiusa 1-4 la preseason ora i test diventeranno più reali e anche se le prospettive per la stagione non sono buone, avere le prime due gare casalinghe contro Bulls e Timberwolves, squadre sulla carta alla portata, potrebbero farci partire bene ma soprattutto ottenere la prima vittoria dell’anno allo Spectrum Center, 0-2 in preseason.

In Italia la prima partita degli Hornets sarà nella notte del 24 all’una di notte.

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.