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Siamo giunti a novembre dopo un ottobre più ricco di basket giocato ma anche colmo d’infortuni, in parte importanti, come quello shock occorso a Gordon Hayward, poi a quello grave dell’ex Jeremy Lin e anche il nostro Nicolas Batum ha patito un infortunio doloroso che lo terrà un mese e mezzo lontano dai parquet.

Tra le injury ambigue invece troviamo quella di Michael Carter-Williams che è stato parcheggiato nella squadra satellite dei Greensboro Swarm per farlo gradualmente riabituare al gioco e al contatto.

Una riabilitazione che è giunta inaspettata dopo aver letto il suo nome per la partita contro Memphis tra quelli in “Game Time Decision”.

Un piccolo passo indietro che Charlotte sta pagando, anche perché Julyan Stone, la terza PG prescelta è anch’esso entrato in lista infortunati.

Al loro posto stanno giocando Malik Monk ed eventualmente Marcus Paige, il quale ha messo piede sul parquet per uno scampolo di partita ma limitato dal two-way contract, non penso avrà molto spazio.

A livello contrattuale invece, il direttore generale Rich Cho ha annunciato che Charlotte ha esercitato l’opzione (per il quarto anno) che gli consente di legare ai propri destini Frank Kaminsky.

 

Kaminsky guadagnerà 3,6 milioni il prossimo anno che, se venisse riconfermato, potrebbero divenire 4,9 nella successiva.

Frank ha giocato 162 partite con Charlotte ed è entrato nel suo terzo anno (draftato nel 2015 alla nona posizione).

Dopo una gara a Detroit sulla falsa riga dello scorso campionato, ha trovato tre buone partite di fila, riuscendo a variare il suo gioco, senza incaponirsi e limitarsi a soluzioni da oltre l’arco, le quali sono richieste nel gioco NBA moderno anche ai lunghi, ma non sempre portano benefici, specialmente nel caso di un sophemore (lo scorso anno) che aveva bisogno d’affilar le armi e migliorare le percentuali da fuori e variegare il suo gioco integrandolo con azioni in entrata o da post basso vicino a canestro.

“Siamo felici di avere Frank come parte del progetto che stiamo sviluppando qui a Charlotte”, ha detto Cho, proseguendo con: “La sua etica del lavoro e l’impegno stanno mostrando miglioramenti in questa stagione e siamo ansiosi di vedere ciò che il futuro riserverà per Frank”.

Sicuramente Frank ha contribuito alla buona partenza di Charlotte (sopra i .500), così come un altro giocatore che sarebbe dovuto partire dalla panchina; l’ex OKC Jeremy Lamb.

 

La classifica a fine ottobre a Est.

 

Il nostro numero tre sta utilizzando lo spazio che Batum gli ha concesso in virtù dell’infortunio occorsogli, così Jeremy è riuscito a migliorare la dinamicità di un attacco che lo scorso anno si era dimostrato troppo statico e affidato unicamente a Walker.

Le sue incursioni spesso sono in grado di scardinare le difese avversarie. Un’altra chiave dei successi di Charlotte, battute le prime momentanee a Est e a Ovest (Orlando e Memphis), risiede ovviamente in Dwight Howard, centro che, a dispetto degli scettici, disfattisti, se non peggio degli hater che lo davano per finito, ha iniziato alla grande, mostrando qualche problema solo nell’ultima gara con Memphis, dove la pericolosità di Gasol da fuori l’ha un po’ allontanato dalla zona di competenza del pitturato, tuttavia Clifford mettendo in campo il suo sostituto ed ex centro titolare Cody Zeller, ha ovviato il problema con un giocatore affidabile in grado di attaccare e difendere.

Il jumper lungo da due di Cody è sicuramente migliorato, questo crea una minaccia in più contro le difese avversarie chiuse.

Se Zeller e Kaminsky si stanno rilanciando prepotentemente, presto potrebbero mettersi in luce (è proprio il caso di scriverlo visti i costumi) due nuovi super eroi: Lanterna Verde Bacon e Flash Monk.

 

In visita all’Hemby Children’s Hospital dei conosciuti supereroi…
Da sinistra a destra: Dwayne Bacon/Lanterna Verde, Malik Monk/Flash, Hugo, Cody Zeller/Superman e Frank Kaminsky/Batman.
Foto di Jon Strayhorn da hornets.com

 

I due non hanno certamente costantemente brillato, ma hanno portato lampi di luce con qualche giocata esaltante, soprattutto Monk, il quale per ora sta facendo peggio del compagno, ma ha più talento a livello offensivo, mentre Bacon mostra a ingenuità difensive tipiche da matricola, buoni momenti in marcatura e un open jumper affidabile, non ancora da marcato.

Dopo le due W in back to back contro le prime della classe, stanotte Charlotte affronterà i Bucks all’Alveare, cercando la rivincita e l’ennesima impresa, dopo aver lasciato la vittoria a Milwaukee sul loro campo nel “Game 3” della nostra annata, ma l’ambiente ricreato al The Hive (quasi boati per i liberi trasformati da un istrionico Howard) fa sì che per gli avversari sia più dura…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.