Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

Game 73: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 115-109

Gordon Hayward, 22 punti, 5 assist con due canestri al rallentatore da And 1 spettacolari.

Charlotte recupera 21 punti da 6:55 del secondo quarto e vince inaspettatamente nel finale (a 6:25 dell’ultima frazione si trovava ancora sotto di nove) una partita che spezza la serie di 4 L consecutive casalinghe.

Il finale di Charlotte è confidente e l’attacco equamente suddiviso.

Le statistiche principali (quasi tutte) si vanno a pareggiare dopo il brutto avvio e Charlotte alla fine usa le proprie caratteristiche per avvantaggiarsi. 12-5 nelle steal, 11-21 nei TO e 22-12 nei punti da fast break riuscendo a pareggiare i punti nel pitturato: 50-50.

Indiana ottiene 20 punti a testa dalla coppia Turner/Hield, 18da Mathurin e 12 da Isaiah Jackson che non bastano però ad evitare una sconfitta che la fa scivolare, ora, quasi al di fuori della possibilità di giocarsi una remota speranza per i play-in.

Per Charlotte arrivano 28 punti da Oubre Jr., 23 da Rozier e l’ennesima doppia doppia (undicesima credo) di Richards che chiude con 14 punti e 17 rimbalzi, ovviando un po’ alla problematica di squadra da rimbalzo (37-48 Pacers alla fine) con P.J. Che ha giocato qualche minuto come centro con Clifford che, ancora, non si affida totalmente a Kai Jones (2 punti, 2 stoppate e 3 rimbalzi) dando una rotazione più ampia al ruolo.

W inaspettata quindi che porta Charlotte a 23 vittorie in stagione prima della trasferta “derby” a New Orleans, città di Kelly Oubre Jr….

Game Recap

Avvio difficoltoso per Charlotte che subiva l’inizio ospite: Nesmith con l’appoggio in corsa sorprendeva in transizione degli inconsistenti Hornets portando i gialli sul 5-15 a 8:31 e nonostante il time-out chiesto da Clifford il primo quarto continuava ad essere un disastro con Turner che accumulava e segnava FT mentre Brissett aggravava la situazione con una tripla e un giro sul piede perno con conseguente soluzione in reverse layup da terzo tempo per il 20-37.

Dennis Smith mancava un reverse, Mykhailiuk si mangiava un contropiede andando da solo ad appoggiare malissimo, in maniera scoordinata un pallone che non saliva oltre la linea del ferro e Indy a fine primo quarto comandava 22-40.

Il secondo quarto cominciava con gli Hornets che parevano non avessero più nulla da dire ma continuavano a giocare come chiesto da Clifford e con i Pacers con un game plan preciso come quello di attaccare il ferro, ne usciva una partita molto spezzettata con innumerevoli FT da ambo le parti.

Nwora che apriva il quarto con una tripla mandando sul -21 Charlotte, un divario mantenuto a lungo, appunto, grazie a liberi e tiri intorno al ferro poi Charlotte realizzava 3 FT a 5:06 con Rozier, Oubre Jr. sbatteva su Nesmith in transizione reggendo e segnando anche l’And1 del 45-56 mentre a 4:15 Richards con due FT portava sul -9 Charlotte (47-56) prima che Hield con 5 punti consecutivi (tripla e jam a una mano dopo la fuga) creasse un intoppo alla rimonta.

Charlotte però rientrava e dalla destra sorgeva Gordon Hayward che in corsa di girava verso canestro in salto a rallentatore sul contatto con Nwora: jumper perfetto non riconosciuto in un primo momento dalla terna come continuazione ma poi assegnato come l’And1 affondato da Gordon per il 56-64.

Charlotte chiudeva quindi sul -8 i primi 24 minuti (58-66) cercando di recuperare la partita.

Nel terzo quarto Charlotte si avvicinava a 9:11 con una steal di Oubre Jr. su Hield chiusa in plastica jam per i fotografi ed il 68-72 quindi a 6:45 era lo stesso numero 12 a trovare la retina dal corner destro per il pari a quota 75 e a 4:42 gli Hornets dallo stesso punto – con JT Thor nell’occasione – trovavano la botola per far calare i Pacers sul -1 con un’altra tripla: 80-79.

Il finale però vedeva McConnell (subito tripla) e Jackson molto attivi (alley-oop da McConnell) portare la squadra di Carlisle sull’84-88 con Charlotte che mancava clamorosamente due rapide e violente jam con Oubre Jr. e DSJ prima che Kelly tagliasse il divario quasi splittando due FT per l’85-88 finale di quarto.

La partita era riportata comunque in linea di galleggiamento a 11:03 dell’ultima frazione quando DSJ, penetrato sotto canestro, era attorniato da avversari, scarico e tripla per Mykhailiuk da catch n’shoot per l’88-88.

Indiana però tentava di scappare piazzando due bombe dal corner sinistro: Nwora e Hield (8:07) trascinavano la squadra dell’Indiana sul 94-100.

Hield prometteva di chiudere la partita nella maniera più logica possibile indovinando un altro tre a 6:25 spingendo i Pacers sul 96-105.

Charlotte accorciava con la tripla dal solito angolo destro di Mykhailiuk poi P.J. andava dentro appoggiando nel traffico intorbidendo le acque alla difesa dei Pacers i quali si perdevano in attacco ed in difesa non pescando Rozier da tre dalla diagonale destra sulla transizione e nemmeno il catch n’shoot di Hayward (3:33, assistito dalla drive con scarico di T–Ro) dall’angolo sinistro per il sorpasso:107-105.

Un challenge vinto da Clifford (fallo chiamato a Rozier inesistente da dietro) mentre Kelly davanti toccava la sfera a Nembhard in entrata era provvidenziale, lo stesso player di Atlanta era condizionato da Richards poco più tardi che lo fermava quindi a 1:08 Nesmith segnava il 109-107 fermando una serie di 11 errori consecutivi della squadra di Carlise, il quale predicava calma dalla panchina ma ad avere ancora più flemma era Hayward che a :52.3 si ripeteva chiudendo il match.

Jumper rallentato sul contatto con Nembhard, la terna chiamava ancora il fallo non sul tiro ma poi era giustamente accordata la continuazione ed il libero del 112-107 chiudeva de facto i conti con Charlotte a galleggiare bene negli ultimi secondi regalando finalmente una piccola gioia ai fan dello Spectrum Center e a quelli sparsi sul globo.

 

Game 72: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 82-121

Nick Richards (2 punti, 2 rimbalzi, 1 stoppata) cerca di contrastare Tobias Harris dalle parti del ferro dove Charlotte ha avuto evidenti problemi, soprattutto con Embiid.

Dopo le relative preoccupazioni per Bally Sport e le insistenti voci della cessione di quote di maggioranza da parte di MJ (non esattamente un male nel tentativo di shakerare qualcosa nell’ambiente), gli Hornets continuano la discesa agli inferi prosciugato anche il pozzo di San Patrizio in una partita dove anche Richards gioca per 13:13 (per problemi di falli) e poi si unisce agli altri assenti non toccando più il parquet.

Tagliati i rifornimenti d’acqua in punti, nel secondo tempo i Calabroni chiudono con 28 punti totali (ultimo quarto con la bench, anche profonda sul parquet) mostrando un attacco statico ed evanescente in una partita chiusa, scivolando sul -39 finale in una partita frustrante in stile ultima contro i Cavaliers.

Quarta sconfitta casalinga consecutiva, ultima chiamata contro Indy settimana prossima prima di lasciare la Queen City per affrontare le paludi della Louisiana.

Decisivo Embiid con 38 punti e 13 rimbalzi in meno di 30 minuti, Harden chiude con una tripla doppia da 11 punti, 11 rimbalzi e 10 assist e Philadelphia vola aiutata anche dai 18 punti di Harris, dai 13 di Maxey e dai 12 di Milton.

8 punti e ben 10 rimbalzi per Reed, centro di riserva dei 76ers che hanno controllato i rimbalzi 47-69, uno dei motivi della facile vittoria, unito alla percentuale al tiro: 33,7% per Charlotte che ha trovato qualche difficoltà nel pitturato incassando un 36-64 ma ha sparato malissimo con l’alternativa da tre punti (14,3%) mentre Phila da fuori ha messo il 31,3% dei propri tiri salendo al 50,0% totale dal campo come detto grazie ad un Embiid da 16/21 ma anche con un Harris da 7/11 dal campo.

Rozier ha chiuso davanti ai compagni con soli 14 punti,(6/18) P.J. Washington con 12 (anche lui male in % con 5/16), 11 punti per Kelly Oubre Jr. in serata stortissima (2/12), 10 punti e 9 rimbalzi invece per Kai Jones in 27:21 che ha duellato anche con Embiid.

Spazio per lui e JT Thor quindi ed altre facce in possibile crescita ma al momento ad un fan Hornets sembra tutto o quasi da gettare, indispettiti che una partita possa durare circa un quarto e mezzo, ancora una volta anche se la disparità di forze sul parquet era parsa evidente da subito…

Game Recap

Partita che si apriva dopo venti secondi all’insegna del duo Harden (pass) – Embiid (alley-oop) ma Rozier in data del suo compleanno festeggiava a 11:09 con la tripla del primo sorpasso in un primo quarto combattuto.

A 6:10 e a 5:40 Embiid – per ben due volte – trovava il contatto con Richards segnando due and one (il secondo in circus shot) portando sopra la squadra di Rivers che rifiniva lo 0-12 di parziale con Harden a 5:12 per il 14-21.

Charlotte ripartiva da una tripla coraggiosa di Thor e da un bel turnaround di green hair Jones con il secondo che a 3:58 – con due tocchi – controllava un rimbalzo offensivo e serviva in diagonale (bound pass) l’accorrente Thor che depositava il 21 pari.

Le squadre rimanevano lì e Rozier entrando nell’ultimo minuto realizzava (:58.6) il 29-28 ma Maxey con due secondi e mezzo dalla sirena riusciva a centrare il buzzer beater da metà campo con palla che picchiava al vetro ed entrava per il 29-31.

Nel secondo quarto i Calabroni beneficiavano di 4 punti consecutivi di Oubre Jr. che a 10:10 falliva l’and one lasciando comunque i black-mint & gold avanti di uno: 35-34.

A 8:04 il driving layup di McGowens prendeva di sorpresa Milton che commetteva fallo concedendo l’and one del 40-39 poi Melton infilava da tre per il 40-42 a 7:45.

Da lì gli Hornets cominciavano a perdere terreno con due FT splittati da P.J. Washington ed Embiid che saliva di tono (nel primo tempo era stato fermato ad esempio per ben due volte nella stessa azione da Richards) con il gancio a 4:15 per il 45-51 e la schiacciata in corsa a una mano a 3:26, punto esclamativo per il 45-55…

A 1:29 la tripla di Harris faceva scivolare gli Hornets (a causa della loro problematica difesa) sul -15, poi a :28.3 Rozier metteva l’ultimo colpo chiudendo all’intervallo sul 54-66.

Nella ripresa – da una palla persa da Charlotte – nasceva la schiacciata da transizione di Harris per il 9-0 di parziale che a 9:38 lanciava gli ospiti sul +21 (54-75) decretando la fine della partita de facto.

Tempo buono solo per vedere qualche duello: quello di Clifford con la terna che lamentava una spinta di Embiid su Oubre (rimbalzo e canestro) ottenendo solo un tecnico (fallito da Harden) contro, poi in rientro Embiid stoppava nettamente Jones lanciato ma Kai si rifaceva poco dopo con un’alzata rapida al vetro ai 24 secondi e con un hook a 4:27 sempre sul centro titolare avversario per il 62-82.

A 2:44, finta, tiro sul secondo ferro di Embiid, sfiorato da Jones, palla che ricadeva verticalmente dentro ed And1 annesso per continuare la sfida…

Quello che contava era il parziale da 13-26 per il 67-92 a fine terzo quarto.

Nel finale entrava anche l’ucraino “Svi” che realizzava da tre, poi ne falliva un paio e si faceva arrivare addosso il difensore al quarto tentativo ma completava l’opera di autodistruzione mancando due dei tre liberi di Charlotte dando l’atmosfera in un finale dove Phila saliva a +42 mentre i giocatori della panchina di Clifford accumulavano un po’ di esperienza per chiudere una partita che alla fine vedeva gli ospiti portare a casa la serie stagionale per 2-1 (tre le partite in programma quest’annata).

 

Jordan perde quota

Uno scorato Michael Jordan sonnecchia durante una partita casalinga degli Hornets contro i Magic (stagione 2022/23).

Michael Jordan, “proprietario” degli Charlotte Hornets da 13 anni, è attualmente impegnato in “colloqui seri” per vendere quote ad un gruppo guidato dal proprietario di minoranza degli Hornets, Gabe Plotkin e dal proprietario di minoranza degli Atlanta Hawks, Rick Schnall, ha riferito Adrian Wojnarowski ieri.

Secondo quanto riferito l’accordo non è imminente ma si dice che ci sia “uno slancio significativo” sulla vendita, secondo Woj.

Se l’accordo dovesse andare a buon fine, il cambio di proprietà porrebbe fine al mandato di Jordan come proprietario degli Hornets anche se MJ “dovrebbe rimanere con una quota di minoranza”, sempre secondo l’insider Wojnarowski.

L’icona NBA ha acquistato per la prima volta una quota di minoranza degli allora Charlotte Bobcats nel 2005 e alla fine ha assunto il ruolo di proprietario di maggioranza nel 2010 dopo aver pagato $ 275 milioni per una quota di maggioranza.

Ad oggi, Jordan è stato l’unico proprietario di colore che ha detenuto una maggioranza in qualsiasi squadra professionistica nello sport nordamericano negli ultimi 13 anni.

Durante il periodo di Jordan come proprietario, Charlotte non è stata per nulla convincente ottenendo un bilancio di 418 vinte e 594 perse utilizzando sei diversi allenatori dalla stagione 2010-11, con due apparizioni ai playoff nel 2013/14 (Bobcats, spazzati via ai PO) e nel 2015-16 (Hornets, a sorpresa rischiarono di eliminare Miami arrivando a gara 7 ma perdendo nettamente in Florida).

Attualmente gli Hornets (22-49) sono al 14° posto nella Eastern Conference con coach Steve Clifford riassunto lo scorso giugno dopo le note vicissitudini con l’allenatore prescelto e aver precedentemente allenato il club dal 2013 al 2018.

Tanto per chiudere in bellezza, da un articolo di Sam D’Amico, pare che Bally Sports (attuale TV che presenta le partite degli Hornets ed altre 15 squadre NBA) presenti istanza di fallimento.

Per gli Hornets e le altre squadre controllate televisivamente da Bally non dovrebbero esserci problemi nel finire la stagione, per il prossimo anno vi dovrebbe essere un piano d’emergenza della lega.

Trasmissioni regionali nel limbo.

Diamond Sports, la società madre delle reti regionali Bally Sports, ha presentato istanza di fallimento, come riportato da più organi di stampa.

Anthony Edwards intervistato da Bally Sports Bally Sports è l’emittente sportiva regionale di 16 squadre NBA e ha dovuto affrontare difficoltà finanziarie quasi da quando Diamond è subentrato a Fox Sports.

Nessuna delle 16 squadre portate da Bally dovrebbe subire un impatto in questa stagione; anche se la lega dovrà elaborare un piano di emergenza in tempo per il 2023/24.

Il commissario NBA Adam Silver ha indicato che la lega era preparata nel caso in cui il crollo finanziario di Diamond continuasse.

Questo non è necessariamente un grosso problema per il campionato o le sue squadre, ma lo è sicuramente per Diamond e Bally, che hanno pagato un prezzo pesante per avere il proprio nome associato alle reti regionali.

Bally Sports offre anche alcuni programmi nazionali, tra cui The Rally, che presenta il top insider NBA Shams Charania di The Athletic.

Anche le emittenti di ciascuno dei canali Bally Sports potrebbero essere influenzate, anche se, ancora una volta, non è probabile per il resto di questa stagione.

Le squadre NBA che Bally Sports manda in onda sono: Cavaliers, Hawks, Hornets, Mavericks, Pistons, Pacers, Clippers, Grizzlies, Heat, Bucks, Timberwolves, Pelicans, Thunder, Magic, Suns e Spurs.

“Ci sono ancora molte incognite – sembra probabile che Diamond cerchi di mantenerne alcune ma non tutte le squadre supportate dai suoi 19 RSN – ma due principi sembrano chiari: i giochi avranno una certa capacità e gli spettatori nel tempo dovranno pagare di più per guardare mentre i club iniziano il doloroso allontanamento dai canali portati sotto il tradizionale fascio di cavi “, ha scritto Daniel Kaplan di The Athletic.

“Gli appassionati di sport sono stati per decenni sovvenzionati dal fascio di cavi, pagando una frazione di quanto costerebbero le singole partite.

È per questo che i campionati e le squadre hanno combattuto i livelli sportivi per così tanto tempo e perché la vendita di streaming aumenta i prezzi”.

Game 71: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 104-120

Bryce McGowens (4 pt. e 2 TO in 13:13) affrontato da Cedi Osman.

Nonostante i Cavs aggiungano Mitchell (mano) agli indisponibili oltre ad Allen e per Charlotte, Kelly Oubre Jr. torni “in the mix”, Garland ed i Cavs non hanno problemi ad uscire dallo Spectrum Center con una comoda vittoria, terza su altrettanti match disputati in stagione contro la squadra del North Carolina.

Gli Hornets partono bene con un jumper di Oubre Jr., un alley-oop di Richards e con lo stesso Kelly che andrà poi a segnare in schiacciata prendendo la linea di fondo e a mettere altri tre punti con And 1 ma reggono effettivamente soltanto un quarto, LeVert rispondeva a 5 punti consecutivi di Kelly con due triple back to back portando sul 27-28 la partita e garland nel finale scappava, servito su una rimessa per realizzare in appoggio il 27-30 anticipando la chiusura di McGowens.

Il secondo periodo era già fatale: i Calabroni commettevano numerosi TO e Cedi Osman andava in doppia cifra velocemente segnando 8 fast point alternandosi con LeVert, a 3:15 i suoi due FT sancivano il 40-55, un differenziale insanabile per la squadra di Clifford che pativa i numerosi TO commessi già nel primo tempo ed il 48-63 – finale di primo tempo – confermava che la partita era già terminata con un first time da TO sparato: sono 0 per Charlotte e 25 per Cleveland i punti, i TO effettivi commessi 12-1…

La difesa si scioglieva abbastanza rapidamente e lo sforzo non è quello visto nella partita precedente nonostante Charlotte a fine partita il 56,6% di Charlotte sia superiore al 51,1% dal campo (Hornets però solo al 26,1% da 3 pt. contro il 46,7% avversario), altre “anomalie” a favore (rispetto alla sconfitta) sono state i rimbalzi con gli Hornets vincenti 49-33, gli assist con un 29-27, le stoppate con un 8-6 e nel pitturato si pareggiano i punti con 54 a testa.

Cavs scappati anche sul +26 poi qualche FT di recupero anche per Charlotte che chiude con un 12/15 contro il 16/19 dei molto mobili wine & gold tra i quali spiccano Mobley con 26 punti, Osman con 24, LeVert con 22, Garland con 19 mentre la coppia Rubio/Stevens chiude con 11 punti a testa.

A Charlotte non bastano 28 punti di Oubre Jr., 22 di Rozier conditi d 10 assist, 11 punti di Thor con 6 rimbalzi in 15:29 oltre ai 10 punti e 6 assist di un Gordon Hayward che tuttavia, sia per il lauto stipendio percepito, che per l’energia messa sul parquet, non ripaga e giustifica nella notte l’investimento finendo con un -22 in +/- unendosi a un P.J. Washington che inizia male e a parte un breve momento rimane timido in oltre 35 minuti chiudendo con 9 punti.

Partita quindi che sì, ha visto i cavaliers utilizzare le proprie armi come la fisicità di Mobley, la visione di Rubio, la velocità di Garland e la mira di Osman, ma da fine stagione in tank style per il team di Clifford, eppure Charlotte ha un po’ di margine da Orlando per provare a vincere qualche partita e dare piccole soddisfazioni ai propri fan sebbene si sappia sin dall’inizio che per questa stagione non si sarebbe andati da nessuna parte e gli Hornets perdono anche la partita centrale (numero tre) casalinga delle cinque in programma consecutivamente allo Spectrum Center.

Sabato in arrivo i 76ers, altra squadra in lotta per un posto al sole nella griglia PO ma da Charlotte ci si aspetta almeno una partita…

Totopaolo 2022/23, 22ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Il programma della ventiduesima settimana
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Due sconfitte consecutive per gli Hornets (22-48) che “consolidano” il quartultimo posto in classifica generale.
L’obiettivo di posizionarsi tra le ultime quattro in vista Draft 2023 sembra raggiunto.
Ecco le partite della prossima settimana:
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Game 71 – mercoledì 15/03/2023 ore 00:00 Vs Cleveland Cavaliers (43-27):
Rivincita a pochi giorni di distanza contro i Cavs di Mitchell e soci.
Con una panchina imbarazzante come quella dei padroni di casa non sarà difficile per gli avversari lasciare la Queen City con una W.
2.
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Game 72 – sabato 18/03/2023 ore 00:00 Vs Philadelphia 76ers (45-22):
Cinque vittorie consecutive per i 76ers che provano lo sprint finale per agganciare Boston al secondo posto in classifica.
Embiid solita bestia nera sotto le plance e Harden pronto a infilare giusto qualche tripla. Seconda sconfitta della settimana.
2.
Il pronostico della settimana: 0-2

Game 70: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 108-114

Mykhailiuk (9 punti) in schiacciata.
Sullo sfondo McGowens.
A tradire è stata una parte della bench degli Hornets – menomati da numerosi infortuni – che non ha retto l’urto del rientro Cavs a cavallo degli ultimi due quarti.

Gli Hornets non hanno Oubre Jr. (schiena) per l’occasione, Williams e ancora Cody Martin (inutile ricordare LaMelo) mentre Cleveland rinuncia a J. Allen.

I Calabroni – però – partono con piglio aggressivo e molta energia nonostante il back to back più veloce della loro storia finendo con un 16-0 nei fast break point nel primo tempo, saltato in aria il gioco controllato voluto da Bickerstaff ma con 13-8 nei TO, vivendo sulla velocità delle folate offensive qualche errore di misura nei passaggi, nel controllo del corpo come quando Rozier toccava la linea laterale destra agganciando un lancio lungo ma dopo 24 minuti il 62,5% contro il 23,5% da fuori nel primo tempo ed il 17-7 negli assist mandava Charlotte all’intervallo sul 59-52.

I Calabroni volavano sul +16 grazie a Richards e Rozier nel terzo quarto e a 14:38 dalla fine gli Hornets cercavano di continuare sulla stessa strada ma la panchina non era all’altezza dei titolari e Cleveland chiudeva tagliando il divario a fine quarto sino al -8 esatto.

La squadra dell’Ohio mangiava punti e a 7:54 agganciava Charlotte sul 94 pari con il fallo di Jones sulla finta di Mobley, costato al ragazzo dai capelli verdi l’espulsione per raggiunto numero limite di falli commessi.

Hayward tentava di provvedere al rilancio con la tripla da catch n’shoot coraggiosa a 7:41 ma nonostante la retina accarezzata in maniera perfetta, Cleveland passava avanti con due canestri di Mobley (99-100) e da una palla non controllata da Mykhailiuk, nascevano due facili per Mitchell.

Mitchell spingeva sul +7 gli ospiti ma Charlotte trovava un parziale da 6-0 con passaggio di Rozier per Richards che mancava l’And1 per il pari a quota 107 mentre Mitchell usciva nel finale con due alzate su DSJ per il +3 CLE.

Rozier mancava il pari da tripla e Garland, dopo un challenge perso da Clifford, segnava uno dei due FT per il 108-112 a :10.7 decidendo la partita.

Hornets “beffati” dalla stanchezza, dai TO (19) che non hanno saputo sfruttare l’assenza di Allen dopo quasi tre quarti integrali di buon basket.

La pressione posta su Rozier nella parte finale (anche spesso raddoppiato e seguito a stretto contatto come nelle partite più hard di PO) ha fatto il resto con Charlotte che senza molti altri terminali offensivi validi ha dovuto “inventare” qualche azione come il colpo fuori equilibrio in fade-away di Hayward nell’ultimo quarto.

In +/-, -25 per Mykhailiuk, -22 per Kai Jones, -16 per P.J. Washington, -13 per McGowens (con il primo e l’ultimo un livello sotto per giocare in NBA mentre al secondo manca esperienza).

Charlotte ha chiuso con 27 punti di Rozier, 19 di P.J. Washington, 16 di Hayward, 15 punti e 12 rimbalzi per Richards, 14 punti, 8 rimbalzi e 7 assist per Dennis Smith Jr..

Cleveland Ha chiuso con Garland a 28 punti e Mitchell da 23 anche se il 2/16 combinato da oltre l’arco dai due non è stato il massimo mentre 18 punti sono arrivati da Mobley e 15 da LeVert.

Charlotte tenterà la rivincita nella notte di mercoledì dopo un giorno di riposo.

Game Recap

Dopo la palla a due Cleveland prendeva subito vantaggio con Charlotte che vedeva in un Mitchell incontrollabile, lo specchio dell’incubo incontrollabile di 21 ore prima (più rapido back to back nella storia di Charlotte) Horton-Tucker ma gli Hornets si riprendevano dal 2-7 con un reverse layup di P.J. Washington, una tripla di Rozier e dopo due sorprendenti stoppate sulla stessa azione di Richards su Mobley arrivava la parità a quota nove con P.J. Bravo a schiacciare ad una mano in transizione.

A 7:46 era sempre il nostro numero 25 a portare per la prima volta in vantaggio Charlotte (12-11), un vantaggio che incrementava a 6:17 quando P.J. si ripeteva da fuori mentre Dennis Smith Jr. (in sostituzione di Kelly Oubre Jr. alle prese con dolore alla schiena) andava ad appoggiare e a rubare una palla dalla stessa rimessa dal fondo subendo fallo.

Due FT a segano 4:58 ed altri due dopo un recupero solamente 3 secondi più tardi.

A 4:16 la doppia smanacciata di Richards – in mezzo a due difensori – sul tiro sbilenco di Rozier, finiva dentro e DSJ a 3:50 volava ancora sulle ali del vento firmando il 29-15.

Gli Hornets erano costretti a diversi cambi e la tripla di LeVert a un secondo e due decimi mandava il primo quarto in archivio sul 35-25.

Cleveland rollava nel secondo quarto sino al 43-45 firmato Garland a 5:51 da tripla poi – 16 secondi più avanti – Mobley, splittando due FT, mancava il pareggio ma gli Hornets incassavano – dopo la tripla di Mykhailiuk, un canestro di Mobley ed uno di Garland (ancora da tre per la guardia) tornando sotto (48-49), uno svantaggio durato 13 secondi grazie a due tiri liberi di Richards, ora diventato molto preciso dalla lunetta.

Charlotte con qualche folata offensiva (vedi Rozier) finiva per riprendere il + 10 ma tre punti finali di Garland (½ dalla lunetta e una driving in appoggio) valevano il 59-52 all’intervallo.

L’alley-oop di Richards a 10:12 era l’antipasto di un terzo quarto che vedeva gli Hornets entrare in the zone con Rozier a 4:27 quando segnava un fade-away difficile per poi veder Richards in palleggio costruir gioco e scaricare un lungo-linea sulla baseline dove nel corner sinistro trovava JT Thor che scaricava la bomba mentre Rozier a 3:14 tornava a farsi vedere con uno step-back 3 in pull-up 1 vs 1 che inceneriva difensore e retina per l’87-72.

A 2:38 Mykhailiuk segnava il +16 ma Charlotte con qualche cambio in corpo finiva male il quarto e Cleveland tagliava il divario sull’89-81.

Il resto lo trovate in analisi sopra con Cleveland che chiudeva la partita grazie a Mitchell dopo aver sorpassato dicendo thank you a Mobley anche se Clifford si è lamentato di un challenge (fallo ipotetico di Rozier, tra l’altro asfissiato in attacco nel finale dalla difesa dei Cavs) nel finale che ha dato i due tiri liberi a Garland per chiudere la partita, un contatto rivisto dalla terna a favore di Cleveland che alla fine è stata brava a crearsi contatti finendo con un 25/34 in lunetta (qualche dubbio su alcune decisioni c’è però) contro il 16/22 di Charlotte un po’ di manica stretta.

Game 69: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 111-119

Kelly Oubre Jr., principale scorer degli Hornets con 24 punti.
Buon secondo tempo offensivamente parlando, dopo un primo nettamente inferiore.
Di spalle Kai Jones con capelli verdi. Atletismo fantastico ma manca qualche kg per irrobustirsi un minimo e reggere in difesa.

Charlotte incappa nella serata “In the zone di Talen Horton-Tucker” che dal secondo quarto sale di tono sino a creare il divario e a decidere la partita utilizzando tecnica e fisico compatto.

Proprio questa è stata la parola chiave per spiegare la differenza tra le due squadre.

Utah è rimasta più solida e ha vinto 48-70 a rimbalzo, vincendo 36-66 nei punti in area, al tiro dal campo con 40,8% per Charlotte contro il 44,7% e nel 14-25 in 2nd chance…

A Charlotte non è bastato un clamoroso 14-4 nelle stoppate, e un ribaltato tiro da tre punti: 42,5% contro il 28,1% di Utah.

Gli Hornets hanno fatto un buon lavoro intorno all’anello ma non in generale difensivamente: mancanza di comunicazione, difesa friabile sui pick and roll tanto da diventare a tratti da disperazione per chi – fan di Charlotte – poteva solo assistere ad una difesa battuta troppo facilmente dai cambi e da una propria zona – come detto – “imprecisa”.

Utah così’ vinceva la serie stagionale grazie ai 37 punti e 10 assist di Horton-Tucker ai 17 di Kessler che univa anche 16 rimbalzi (decisivo, specialmente nel primo tempo nell’influenzare diversi tiri sotto canestro), 17 anche per Olynyk mentre 13 ne ha messi il finnico Markkanen – 13 rimbalzi anche – che tuttavia ha chiuso con un disastroso 3/22 dal campo precedendo Agbaji a chiudere gli uomini in doppia cifra con 10 pt. (3/10) mentre Charlotte ha beneficiato dei 24 di Oubre Jr., dei 22 pt. di Rozier, 18 per P.J. Washington e 13 per DSJ.

I due centri che sostituivano Mark Williams hanno fatto benino anche se i rimbalzi sono da migliorare ma il giamaicano è parso poco fluido e Jones troppo poco pesante anche se con atletismo pazzesco.

Nick ha chiuso con 9 punti, 8 rimbalzi e ben 5 stoppate, Kai con 6 punti, 5 rimbalzi e 3 stoppate e due possibilità di FT che la terna non gli ha incredibilmente concesso…

La L arresta la mini-striscia vincente e tiene Charlotte al quartultimo posto nella NBA con un occhio sempre ad Orlando ma i calabroni avranno una possibilità già in questa stessa serata (bizzarria del fuso orario) con la partita contro i Cavaliers.

Game recap

Charlotte si presentava senza Mark Williams oltre ai soliti Cody Martin, LaMelo Ball (ricordiamo stagione finita) mentre “recuperava” Rozier alle prese con una contusione al polpaccio.

Per Utah, assenza pesante in Sexton.

I Jazz prendevano subito il vantaggio 0-6 dopo un alley-oop di Kessler e non lo cedevano anche se Rozier metteva dentro i primi canestri di Charlotte e P.J. Washington da tre a 8:17 realizzava il 7-11.

Il senso di urgenza dei Jazz per rimanere in vantaggio era sempre presente così si creavano elastici nei quali gli ospiti tentavano di fuggire (13-19 a 5:43 con Horton-Tucker) al rimarginamento quasi completo della ferita (18-19 a 4:37 Hayward in arresto e tiro dal mid-range) mentre poco più tardi Fontecchio e Hayward si rispondevano da oltre l’arco alzando un punteggio che vedeva – nonostante un primo tempo dalle basse percentuali per Markkanen e Oubre Jr., i Jazz al comando 29-32 (Hornets che riducevano grazie alla cortesia di Jones che nel finale stoppava Markkanen, recuperava un rimbalzo e andava a schiacciare in maniera decisa sull’altro fronte recuperando dall’errore di DSJ e anticipando Fontecchio) dopo 12 minuti.

Nel secondo quarto i Jazz allungavano decisamente dopo aver visto gli Hornets a ridosso sul -1 più di una volta (McGowens dopo 2 FT a 10:08 per il 35-36) ma a 4:54 il punteggio era di 40-50 dopo 3 canestri consecutivi di Horton-Tucker.

Alla fine del primo tempo era 49-58 con Utah ad avvantaggiarsi prevalentemente (cosa già accaduta in passato) sul tiro da fuori 5/20 CHA, 7/21 UTA) e dai rimbalzi (26-36) che portavano anche a delle 2nd chance pts (7-14).

La squadra di Salt Lake City era spinta da Horton-Tucker con 15 punti, 6 rimbalzi e 4 assist nonostante i Calabroni provassero a proteggere l’area piazzando ben 9 stoppate (gran energia e tempismo per Kai Jones che chiudeva con 3 stoppate) e da delle difficoltà a gestire i pick and roll o pick and pop nella ripresa si passava anche a subire qualche transizione troppo semplice con Charlotte quasi alla resa finita sotto anche di 23 punti con un Horton-Tucker entrato “In the zone” che ai 24′, dopo una serie di canestri, completava l’opera superando Rozier in fade-away anche se Oubre Jr. a cavallo tra la parte finale del terzo e l’inizio ultima frazione metteva dentro ben 13 punti riprendendosi dopo l’1/9 del primo tempo e a 8:25 DSJ – sempre da fuori – infilava il 92-101.

Charlotte recuperava sino al -7 a 5:25 quando in transizione T-Ro dava indietro al numero 10 ucraino che dopo aver mancato precedentemente un facile appoggio (toccato dietro da Jones ma errore praticamente tutto suo) realizzava il 98-105 e salivano le recriminazioni per un’azione in precedenza sulla quale Olynyk andava diretto sul bicipite sinistro di Jones che in salto – dopo la triangolazione in corsa con DSJ – perdeva palla con la terna a completare con una svista colossale l’opera di piccole decisioni prese a sfavore di Charlotte (diverse contro P.J. Washington).

Utah non demeritava nonostante gli scempi arbitrali ed il rientro di Horton-Tucker cambiava ancora il match con Talen che usava il fisico e la tecnica andando in appoggio, segnando liberi e realizzando una tripla da ben oltre la linea inarcata grande fino al 103-114 (la tripla appunto, restituita a quella messa da P.J. Washington a 3:48), tempo solo per i ritocchi fino al 111-119…

Game 68: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 113-103

Nick Richards ha giocato da titolare nel secondo tempo dopo l’infortunio a Mark Williams, sfiorando la doppia doppia.

 

Poco da dire, Charlotte raggiunge la vittoria numero 22 in stagione ed è tutto piuttosto facile nella Motown per i Calabroni che usano la loro iperattività da subito convertendola in palloni rubati (ben 7 sugli 11 totali) sia che arrivino da anticipi, pressione o cura delle linee di passaggio così la squadra di Clifford – più esperta – accumula progressivamente vantaggio: +8 (31-23) a fine primo quarto (canestro annullato ad Hayes, fuori tempo sulla luce rossa), +9 (59-50) all’intervallo (ottima la bench che comincia a spingere nel finale di secondo quarto per allontanarsi definitivamente (l’elastico aveva riportato a -2 i Pistons a 3:45 grazie a McGruder) con Mykhailiuk da 3 per il 56-50 a :42.7 seguito dal titolare Rozier anche lui da fuori arco), +10 a fine terzo quarto e +18 dopo la combo assist D. Smith Jr. per la running in alley-oop di Jones e due FT di P.J. Washington a 9:33 (101-83) prima che i Pistons smussassero gli angoli di una sconfitta annunciata.

Charlotte pareggia così sul 2-2 la serie stagionale (in rimonta) contro i Pistoni ma ci sarà da valutare la posizione del centro Mark Williams che ha subito una distorsione al pollice destro nel primo tempo ed è uscito dal parquet dopo una conversazione con l’aiuto allenatore Joe Sharpe.

Il n° 5 ha provato a rientrare in campo regalando anche un alley-oop ma ha dovuto dare forfait definitivo nella ripresa.

Nonostante ciò Charlotte ha usato diversi giocatori che sono andati bene: D. Smith ha chiuso con 14 punti e 3 rubate, Richards (29:17 per lui in sostituzione di Mark) ha chiuso con 13 punti (perfetto 6/6 dal campo) e 9 rimbalzi sfiorando la doppia doppia.

Piacevoli spunti da sgranocchiare con gli con gli occhi come il no look in corsa di Hayward per la tripla di Oubre Jr., l’alley-oop in corsa di Jones, la tripla di McGowens che regalava ossigeno in un momento di rientro da parte dei padroni di casa o la bomba di Oubre Jr. con parabola alta, ben staccato dalla linea durante l’ultimo quarto.

Per il resto, in assenza di Ball, il terzetto Oubre Jr. (27 pt.), Rozier (21 pt.) e P.J. Washington (20 pt. E 3 stoppate anche se con 4 perse) si è riconfermato a buoni livelli, decisivi per aiutare la squadra anche a vincere questo pick and roll game come ha detto Richards, sebbene se gli ultimi due nomi siano stati abbastanza imprecisi da oltre l’arco.

Hayward invece ha chiuso male al tiro con 1/9 (solo 2 punti) perdendo tre palloni ma ha fornito 6 assist e 5 rimbalzi.

Se Detroit ha primeggiato nelle 2nd chance (11-21) pareggiando i rimbalzi (54-54), Charlotte ha vinto nettamente nelle steal 11-5, nei fast break point 11-2, nelle stoppate 9-4, andando sopra anche negli assist 24-20 e finendo – nonostante il 33,3% periodico in parità tra le due squadre – sopra al tiro con il 50,6% contro il 44,9% approfittando di una Detroit in disfacimento da 9 L consecutive.

Per Detroit 17 punti da Joseph che anticipa la speranza Wiseman da 16 punti e 13 rimbalzi, Ivey da 16 punti e 6 assist oltre a Livers, ultimo Pistons in doppia cifra a quota 13.

In attesa della doppia partita di domenica (ore una ed ore ventidue) gli Hornets si godono la loro minima striscia vincente aperta.

 

 

Game 67: Charlotte Hornets @ New York Knicks 112-105

Kelly Oubre Jr., la sua conclusione dal corner dx nel finale è stata determinante.

 

Gli Charlotte Hornets vivono molte vite in una singola partita.

I lanciatissimi Knicks, in streak vincente da nove partite offrono la mela avvelenata a dei calabroni che in questa annata hanno attraversato cambiamenti climatici fino a giungere a gioie quasi desertiche in certe partite ma l’atmosfera del “Giardino” artificiale più famoso del mondo probabilmente riscalda i cuori della squadra di Clifford che dopo l’ultima inguardabile prestazione, getta l’hart oltre l’ostacolo nel secondo tempo ottenendo un’inattesa vittoria.

Hayward, altro protagonista nel crunch time con due big shot (il primo con And1) da 5 punti.

Nonostante sin da inizio partita non comandino quasi mai, Charlotte nel primo quarto si avvicinava con un primo two and one di Kelly Oubre Jr. a 4:23 (14-16) e pareggiava con lo stesso ex “Guerriero” sul 21-21 a 47 secondi dalla prima luce rossa.

Il secondo quarto però faceva presagire una disfatta: dopo un primo quarto dalle basse realizzazioni, i Knicks si scatenavano infliggendo un parziale da 29-45 che mandava a riposo la squadra di Thibodeau sul +16 (50-66).

Hornets al 48,8% dal campo contro il 57,1% dei Knicks, parsi quasi inarrestabili nel secondo quarto con la difesa degli Hornets apparsa stracciata (precisione dei newyorchesi a parte) a livelli dell’uscita precedente…

Nella ripresa i 19.812 spettatori – più me – erano sorpresi dalla rimonta degli Hornets nella seconda parte del terzo quarto: a 52.6 la squadra di Clifford, addirittura, sorpassava con due FT di Richards (87-86) ma Toppin segnava da tre chiudendo il quarto sull’87-89 ed il tifo arancio-blu cominciava a pensare di chiudere la formalità ad inizio ripresa quando i nostri subivano un altro parziale da 6-0 andando in black-out non segnando sino a 8:12 bloccando il 4:40 di digiuno totale.

A metà quarto gli Hornets si lanciavano nell’impresa letteralmente: Kelly Oubre Jr. in corsa schiacciava, Hayward segnava da tre imitato a 4:57 da K. Oubre Jr. (gran extra-passaggio di Rozier a liberarlo).

Charlotte segnava solamente un libero su 4 tentativi (0/2 di Mark Williams) ma a 3.22 raggiungeva la parità a quota cento con “T-Ro” Terry Rozier sebbene a mettere paura al team della Grande Mela fosse Hayward che con un driving floating dalla baseline destra si avvitava in fade-away per colpire nonostante il fallo di R. Barrett (103-100) a 2:59.

Tutto da rifare dopo il pareggio da sotto di Randle 49 secondi più tardi.

A 1:49 un old style Hayward si arrestava nel pitturato, apriva il compasso allontanandosi dai difensori in ripiegamento trovando lo spazio per un big shot in fade-away e P.J. Washington mandava in tilt Randle stoppandolo, poi, dopo un fallo (forse) non concesso su Rozier in transizione, lo stesso n°25 (sempre P.J.) stoppava di giustezza Hart mentre sull’altro fronte – poco più tardi – Kelly Oubre Jr. afferrava l’assist di Hayward e dall’angolo destro batteva lo sforzo di rientro di Quickley con una perfetta parabola da tre: 108-103.

Randle realizzava due FT ma poi andava a spingere Rozier sull’azione successiva commettendo fallo in attacco e gli Hornets in bonus a :29.6 si riportavano a distanza di sicurezza realizzando i due FT (110-105).

New York non connetteva più con la retina con due errori di R. Barrett e uno di Grimes e Charlotte ritoccava sino al 112-105 finale sorprendendo la Grande Mela.

A livello di statistiche generali gli Hornets cambiano tutto nel secondo tempo fornendo un gioco più semplice (dismettendo tiri da tre forzati) e solidificando la difesa, vincendo alla fine del match nettamente a rimbalzo (58-47), negli assist (27-18), nelle percentuali dal campo (49,4% contro il 42,7%) compreso un 37,5% da tre contro un 27,5% avversario, tutte statistiche basilari fondamentali.

Big shot per Charlotte alla fine che vede determinante il suo terzetto da 75 punti: 27 punti per un Oubre Jr. di spessore (10/17 dal campo con 3/6 da fuori ed intelligenti floater passando dietro il blocco a ricciolo nel primo quarto), 25 Rozier (dopo essere stato stoppato da Hartenstein si rifaceva in partita andando a posterizzare ad una mano Robinson con una jam dinamitarda) e 23 di Hayward che ottiene anche 9 rimbalzi e 8 assist, bene anche P.J. Washington che (aiutato a volte in raddoppio) fa un gran lavoro su Randle chiudendo con 13 punti e 7 rimbalzi.

Per New York, inciampata in una partita trappola, 27 i punti di RJ Barrett, 16 quelli di Randle (-20 in +/-), 14 a testa per M. Robinson e I. Quickley, 12 per Grimes e in doppia cifra (nessuno in doppia doppia) anche Hart con 10 punti.

Hornets alla W n° 21 in stagione che sfatano la “maledizione” con la prima W della stagione contro i team newyorchesi.

 

Game 66: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 86-102

Dennis Smith Jr. (15 punti e 6 assist) tenta di contrastare un Mikal Bridges da 33 punti (12/21 ma aveva iniziato con un perfetto 9/9 nel primo tempo).

 

Abominio a Brooklyn dove i padroni di casa spolverano la solita prestazione impensabile da parte di un giocatore contro gli Hornets, nella fattispecie un Mikal Bridges che sì, sta diventando un’arma offensiva letale per BKN in generale ma chiude il primo tempo con un 9/9 pazzesco (21 punti nel primo tempo) e storico, con canestri non sempre semplici.

Il resto lo fanno gli Hornets che subiscono il gioco di passaggi avversari: difesa farraginosa, qualche tripla di troppo con spazio ed il divario si allunga irreparabilmente a fine primo tempo dove, più che uno scempio, è un abominio: 41-70 pro Nets e buona nottata a tutti tranne a me che per dovere di cronaca rimango a vedere che cosa possono mettere in piedi di negativo gli Hornets nel secondo tempo.

15 per Dinwiddie e 12 per Oubre Jr. a metà partita mentre Rozier (2/11) ne mette soltanto 4, Richards continua a commettere falli offensivi (ben 3), 0 steal, 7 TO e un 23-32 a rimbalzo a dare qualche dimensione della differenza oltre ad un 34,9% contro il 52,1% dal campo sempre e solo arrivati all’intervallo…

Inguardabile la prima parte del terzo periodo con un 6-14 imbarazzante dopo due terzi giocati e un +37 Nets ritoccato da tre triple consecutive di Rozier e qualche altro fuoco d’artificio ad inizio ultimo quarto ma la L era dietro l’angolo ed è inutile andare su un commento tecnico o statistico ulteriore per questa partita.

Charlotte semplicemente è entrata sul parquet per rispettare l’impegno ma non è mai sembrata in grado di competere anche perché le prove di Clifford con i giovani della panchina hanno finito per scollare ulteriormente la squadra nonostante i dati positivi finali nei punti in fast break e in quelli nel pitturato: 44-32.

In una primavera che vedrà passare poca acqua sotto ai ponti il messaggio in bottiglia ormai arenato da troppo tempo è che la proprietà riesca a fare qualcosa da team NBA finalmente non affidandosi solamente alla “fortuna” del Draft.

Game Recap

Gli Hornets riacquisivano P.J. Washington dopo qualche partita saltata per fastidi al piede mentre i “nuovi” Nets puntavano sin da subito sul nucleo proveniente da Phoenix, in particolare su Mikal Bridges in versione scorer che realizzava subito i primi 4 punti del match.

P.J. Washington iniziava segnando da fuori, Rozier ne metteva due in area e poi forniva l’assist intelligente a M. Williams accoppiato ad un piccolo nel pitturato: 7-0 e Hornets sul 7-4 a 9:39.

Bridges tornava a segnare ma da tre pareggiando e dopo un 2+1 di Dinwiddie (fallo invertito chiamato a Rozier) e di Oubre Jr., continuando ad essere inarrestabile portava sopra i Nets, Washington rispondeva da tre ma Bridges, ancora da due, realizzava il 13-14 prime e il 13-16 poi, senza fallire un colpo.

Charlotte in time-out non risolveva nulla, Dinwiddie da tre si univa alla festa, Hayward ne metteva due e a 5:08 portava gli Hornets a -2 (17-19) ma le Retine si connettevano; dal 3 di C. Johnson al fade-away di Bridges a 3:31 il parziale era di 4-9 ma Charlotte chiudeva sul -15 il primo quarto complice un canestro in corsa dalla baseline sinistra dalla media, uno contro uno, di M. Bridges che ormai in versione Durant migliorata, metteva a segno il suo 9/9 dal campo…

Andava anche peggio nel secondo quarto con le triple di Dinwiddie ed O’Neale per il 19-34, Oubre Jr. segnava un paio di canestri (il primo in reverse con la palla che si fermava sul primo ferro prima di entrare, il secondo con and one) e due FT rifiutando di arrendersi ma i Nets continuando a muover palla trovavano canestri e precisione anche da parte della bench con Harris a bombardare per due volte da fuori trascinando i Nets sul 26-51.

Alley-oop di Williams (doppia doppia da 10 pt. e 14 rimbalzi ma senza stoppate questa volta) che a 7:07 realizzava il 30-51 ma a 6:46, tentando di prendere posizione su un Cam Johnson pressante alle spalle, lo stesso Mark rifilava una gomitata al difensore ottenendo un flagrant 1 dalla terna.

A 2:54 Dinwiddie sfiorava il +30 BKN con il canestro del 34-62, poi Mark in turnaround accorciava ma nel finale Bridges con due FT mandava il match sul 39-70 prima del fallo dello stesso su DSJ che trovando il contatto in corsa tentava il tiro da ben fuori l’arco: 3 FT, 2 realizzazioni, 41-70 all’intervallo.

Non tardava ad arrivare l’inguardabile terzo quarto, almeno sino a 3:50 quando si giungeva sul 47-84 dopo un canestro di Dinwiddie…

A quel punto gli Hornets, complice l’atteggiamento più rilassato degli avversari, cominciavano a giocare un po’ mentre Rozier con tre step-back da tre punti nel finale portava a casa 9 punti per un 15-2 run che chiudeva il quarto sul 62-86.

Charlotte sparava qualche fuoco d’artificio con Mark Williams, Dennis Smith Jr. in avvio ultima frazione ma il distacco rimaneva imponente anche appena al di sotto dei 20 punti e i Nets portavano a casa agevolmente la W anche con una tripla annullata (ben dopo la realizzazione) piuttosto “close” di Harris.

Gli Hornets perdevano così la serie annuale con i Nets per 0-4 continuando a rimanere sul fondo di una stagione che ha cambiato i connotati ad una squadra che lo scorso anno pareva essere almeno emergente e divertente, cosa non da poco…

Totopaolo 2022/23, 21ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Il programma della ventunesima settimana
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Continua l’annus horribilis degli Hornets (20-45), ora costretti anche a fare a meno di LaMelo Ball per il resto dell stagione (la caviglia ha rifatto crack).
Piove sul bagnato dunque in North Carolina.
Ecco le sfide della settimana:
Partita 66 – lunedì 06 Marzo ore 00.00 fuori casa contro Brooklyn (35-28);
Dopo aver spedito Durant e Irving in luoghi a loro più graditi, i Nets, devono fare i conti con un roster rivoluzionato e tecnicamente inferiore.
Playoff a rischio e vittoria per loro obbligatoria.
Sconfitta in arrivo.
1.
Partita 67 – mercoledì 08 Marzo ore 01.30 fuori casa contro New York (38-27);
L’altra squadra della “grande mela” decisamente in salute e più competitiva dei cugini bianco-neri.
Otto vittorie di fila e nove nelle ultime dieci. Sulle ali dell’entusiasmo. Altra sconfitta in arrivo.
1.
Partita 68 – venerdì 10 Marzo ore 1.00 fuori casa contro Detroit (15-49);
Pistons in caduta libera.
Sette sconfitte consecutive e tanta voglia di continuare a perdere.
Vittoria della settimana.
2.
Partita 69 – domenica 12 Marzo ore 01.00 in casa contro Utah (31-33);
I Jazz, invischiati nella lotta play-in, stanno disputando una stagione al di sopra delle aspettative.
Sicuramente non si lasceranno sfuggire l’occasione di tornare dalla Queen City con una W.
2.
Partita 70 – domenica 12 Marzo ore 22.00 in casa contro Cleveland (40-26);
Praticamente appena docciati Hornets di nuovo in campo contro i lanciatissimi Cavs. Altra sconfitta della settimana.
Teniamo duro che siamo quasi alle fine.
2.
Il pronostico della settimana: 1-4

Game 65: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 106-117

Richards.
Il centro di riserva giamaicano ha chiuso con 7 punti, 4 rimbalzi e ben 3 stoppate in 20:16.

Niente di inaspettato allo Spectrum Center.

I Magic hanno più fame e vanno al doppio della velocità degli Hornets che in ottica lottery “controllano” le distanze in W proprio dai rivali sul parquet.

A fine partita coach Clifford citerà proprio la differenza di fisicità messa sul parquet tra i due team come una delle problematiche della partita.

Dopo aver tentato il “Chase the Sun” (citazione da un titolo di una canzone dei Planet Funk) contro Phoenix, agli Hornets, senza LaMelo Ball si sciolgono anche le icariane ali di cera contro i Magic in una partita che dopo le prime battute ha visto subito la formazione ospite prendere il largo approfittando anche della bench (23-47 il confronto punti tra le panchine, tra l’altro McGowens con uno 0/3 insicuro, tutto tentato da fuori l’arco non è piaciuto da quel punto di vista) per arrivare anche a +24 nel secondo tempo.

I numerosi TO concessi ed il 19-31 a rimbalzo (9 gli offensivi quelli di Orlando) a fine primo tempo avevano determinato già uno svantaggio di 16 punti (48-64) deragliato ancor di più ad inizio ripresa.

73-91 a fine terzo quarto con due FT splittati da DSJ, trend che continuava in avvio di ultimo quarto con l’1/2 ancora di DSJ e Mykhailiuk erano compensati da 5 punti di Richards e una tripla di Hayward che segnava a 8:10 l’87-96.

A 4:24, centrando un’altra tripla (29 punti con 4/9 da tre) Oubre Jr. infervorava l’Alveare illudendolo su una possibile vittoria da strappare agli ospiti segnando il 100-107 ma i 17 punti recuperati non scendevano più.

I Magic avevano i colpi (un paio di Fultz) per mantenere le distanze mentre Rozier andava a mancare un appoggio e perdeva un pallone così i Magic portavano a casa la serie annuale sull’1-3.

A livello di statistiche di squadra Charlotte ha tagliato il divario o è passata sopra alla fine anche in diverse statistiche traumatiche alla fine del primo tempo chiudendo ad esempio con un vantaggio di 25-21 negli assist o un 20-14 nei fast break, avvicinandosi anche ai punti segnati in area: 52-54 ma nonostante il 48,7% al tiro dal campo (dato in rialzo nella ripresa) ha concesso comunque il 53,5% agli avversari che hanno trovato colpi da un Banchero da uno skillset ampio o altre estemporanee, ad esempio con uno scoop laterale e da mezza distanza – nel finale – di Harris improvvisato per battere Williams.

I Calabroni quindi rimangono fermi a 20 vittorie nonostante la doppia doppia di Kelly Oubre Jr. (29 punti e 10 rimbalzi), inseguito da Rozier con 22 punti (dopo un primo tempo nefasto, un risveglio) e da Gordon Hayward con 17.

Per i Magic il top scorer è stato Banchero con 31 punti (13/26) mentre Cole Anthony ne ha aggiunti 16, Jalen Suggs 15, Mo Wagner 13 e W. Carter Jr. 12 più 9 rimbalzi a chiudere gli uomini in doppia cifra per i Magic senza player in doppia doppia però.

Per Charlotte i prossimi tre appuntamenti saranno in trasferta, difficile pensare che ne uscirà qualcosa di buono tenendo in considerazione altre variabili come la perdita di Ball, oltre a ciò che si è visto nella notte e a 17 partite dalla fine si spera comunque di concludere questa stagione con qualche altra W per il morale ma la situazione è quella che è rispetto a questi tempi della passata stagione causa perdita di due dei migliori giocatori del roster con Bridges che ha fatto tutto da solo e la preoccupazione a lungo termine per la salute di LaMelo…