CHARLOTTE, Carolina del Nord — Stephen Curry ha segnato 23 punti con quattro triple nella sua partita annuale “di ritorno a casa” e i Golden State Warriors hanno battuto gli Charlotte Hornets 115-97 ottenendo la loro terza vittoria consecutiva.
Stephen Curry, che è cresciuto a Charlotte e ha frequentato il vicino Davidson College prima di entrare nel draft NBA come scelta al primo turno nel 2009, ha segnato 12 punti nel fondamentale terzo quarto quando i Warriors sono scappati da una partita serrata. Curry ha sempre voluto tornare a giocare a Charlotte e rivedere la famiglia e i vecchi amici ma le quattro partite precedenti nella Queen City non avevano portato bene ai Guerrieri, usciti sconfitti le ultime 4 volte.
“In questa fase (della mia carriera) probabilmente posso contare sulle dita di una mano quante volte tornerò qui”, ha detto Curry.
“È stato bello vedere molti volti familiari tra il pubblico e ottenere davvero una vittoria. Andrew Wiggins ha avuto un ruolo importante in questo, regalando un’altra partita forte con 20 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.
Trayce Jackson-Davis ha aggiunto 18 punti per i Warriors, che sono entrati in partita al 10° posto nella classifica della Western Conference lottando contro gli Houston Rockets per un posto nel torneo play-in.
L’allenatore dei Warriors Steve Kerr ha detto che questo riflette quanto sia duro l’Occidente in questa stagione.
“Abbiamo un record simile all’anno scorso quando siamo stati la sesta testa di serie”, ha detto Kerr.
Golden State ha limitato Charlotte al 41% al tiro e ha mantenuto il suo terzo avversario consecutivo a meno di 100 punti.
Miles Bridges ha segnato 22 punti e tirato giù 9 rimbalzi per guidare Charlotte, che non è riuscita nel suo tentativo di vincere partite consecutive per la prima volta dalla pausa dell’All-Star.
Il Curry effect ha sempre riempito lo Spectrum Center e venerdì sera non ha fatto eccezione.
Con suo fratello Seth e suo padre Dell a guardare, Curry ha concluso la partita 9 su 18 dal campo.
Seth gioca per Charlotte ora, ma è fuori da un po’ per un infortunio alla caviglia, mentre Dell è il commentatore tecnico del broadcast per gli Hornets.
Curry ha ammesso che c’è sempre stata una “curiosità” nel giocare per gli Hornets, dove suo padre era una star, ma ha detto che le sue intenzioni sono di rimanere nella Bay Area.
Il debuttante di Charlotte, Brandon Miller, ha lasciato brevemente la partita a 8 minuti e mezzo dalla fine dopo che la sua gamba si è impigliata con Draymond Green mentre cercava un rimbalzo.
Miller ha chiuso una serata da 12 punti soltanto dopo aver realizzato sette triple (record in carriera) e segnato 31 punti lunedì sera contro i Cavs.
Green, che era stato espulso nell’ultima partita dei Warriors contro Orlando, è stato ancora fischiato dagli arbitri per un fallo sui generis quando ha spinto a terra Grant Williams.
L’allenatore Steve Kerr ha contestato la chiamata ma la sanzione è stata confermata.
Decisivo per la partita il fattore canestri: Warriors non hanno avuto molti problemi a segnare contro gli Hornets, approfittando ripetutamente dei blackout della difesa di Charlotte, trovando giocatori liberi sotto canestro in tre diverse occasioni.
Charlotte, aumentando ritmo e la protezione della vernice era arrivata all’intervallo in svantaggio soltanto di 5 punti, 50-45 ma una pesante serie di tagli backdoor e transizioni hanno contribuito ad alimentare i 39 punti realizzati dagli ospiti nel terzo quarto finendo sul -18, e, sostanzialmente, mettendo fine alle possibilità di recupero e vittoria per i Calabroni.
“Trayce (Jackson-Davis) ha fatto un ottimo lavoro oggi sul tabellone, ha dato loro una seconda opportunità e con i Warriors non puoi farlo con tutti i membri della loro squadra che sanno tirare”, ha detto Bridges.
“Stavano tirando, tagliando forte e ottenendo punti di seconda possibilità.”
I Warriors hanno giocato senza Klay Thompson, che è rimasto fuori con una tendinite al ginocchio destro.
Chris Paul ha iniziato al suo posto e ha messo a segno 11 punti, 9 rimbalzi e 7 assist.