Game 4 – Charlotte Hornets @ Dallas Mavericks 118-99

Intro

Per un pugno di dollari è un film molto famoso del 1964, diretto da Sergio Leone con la straordinaria interpretazione di Clint Eastwood.

Le vicende del misterioso pistolero senza nome (chiamato a volte “Joe” come nickname) si snodano a San Miguel, un paesino al confine tra Messico e States quando Clint arriva in paese e inizia a tramare, filare, intersecare rapporti ambigui con le due fazioni in lotta.

Il film si ispira a Yojimbo (La Sfida del Samurai) di Akira Kurosawa e anche se la trama di base è differente, è evidente come le doti del samurai di Yojimbo e quelle del pistolero vendicatore di Leone siano messe in risalto e diventino forza cruciale nel momento topico di entrambi i film.

La sfida tra Hornets e Mavs potrebbe essere decisa alla distanza dai tiratori che si muoveranno sul perimetro da oltre l’arco, blocchi come la lastra che protesse Joe dalle pallottole, imboscate laterali e pistole fumanti senza che si faccia male nessuno.

D’altra parte siamo in Texas.

Hornets e Mavericks vedranno la sfida tra Terry Rozier e Luka Doncic, pronti a darsi battaglia.

Con il sottofondo musicale fischiato, celeberrima colonna del film.

Analisi

I Calabroni pungono.

Tutti i Calabroni.

La forza per una volta è diretta nella giusta direzione: non è solo il singolo, il solista dio talento a dare il vantaggio ma il gioco di squadra, movimento e velocità in attacco, sacrificio in difesa, solidità e andare in close-out anche sul +25…

Notare gli assist prima della partita.

La squadra di pazzi si scopre non è solo dipendente da Hayward,

Hayward nello shootaround.

il quale chiude il primo tempo con un 1/11 al tiro, smette di essere “egoista” e fornisce agli avversari passaggi cercando di giocare in difesa mentre la panchina si esalta asfaltando quella avversaria capeggiata da uno scintillante LaMelo Ball.

Charlotte non sembra essere più quella squadra Telepass in difesa che stendeva il tappeto rosso agli avversari e dopo aver preso le misure a Kleber, contrasta quasi tutti i tiri…

In una partita spigolosa Dallas finisce con 16 PF di squadra a referto, gli Hornets con 28… Hayward, Biyombo e P.J. da soli ne mettono insieme la metà, se consideriamo Rozier e Ball arriviamo a tre quarti…

50-39 a rimbalzo, 30-24 negli assist ma soprattutto percentuali alte grazia al gioco: 51,2% (raramente saliamo oltre il 50,0%) contro il 39,1% avversario (28,6% da tre) con un Doncic testardo nel tirare da fuori anche se non gli entra e i compagni seguono la sua scia.

Gli Hornets tirano con il 44,1% da fuori e l’81,0% contro il 57,6% ai liberi.

A poco servono a Mavs le statistiche equilibrate sulle seconde possibilità, second chance e fast break, niente da fare anche sul 23-14 (6-10 le rubate) nei TO pro texani poiché la squadra di Carlisle va fuori ritmo e partita nel terzo quarto.

Charlotte concede un rientro dal -31 nel garbage time ma gli Hornets avevano già deciso la sfida attraverso l’imposizione del loro gioco e della loro difesa.

Per i Mavs: 18 pt. di Hardaway Jr., 16 di Brunson, 12 di Doncic (4/10 FG) e di Kleber (fermatosi alle prime 4 bombe esplose su altrettanti tentativi con un 4/5 FG finale tutto da oltre l’arco.

60-51 i punti prodotti dalle due panchine (a recuperare quella dei Mavs nel garbage time) ma con quella di Charlotte che ha reso di più in quasi tutto.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

La sfera arancio varcava la metà campo degli Hornets per effetto della palla conquistata da Biz ma per gli arbitri il nostro centro commetteva fallo.

Palla in mano ai Mavs che andavano in lunetta per fallo di Hayward ma, nonostante le buone percentuali generali, i verdi mancavano i due FT con Powell.

Palla persa dagli Hornets, mancato di Rozier mentre in transizione sul fronte opposto Richardson mancava un facile layup ma in second chance Finney-Smith aveva facilmente la meglio da sotto sul piccolo Graham per i primi due punti della partita.

Era sempre Dallas a portare a casa punti fino ad arrivare sullo 0-6 con due FT di Doncic, punti intervallati da una schiacciata di Biz su assist di P.J. in penetrazione.

Il fing and roll di Powell però consigliava a 8:54 un time-out.

La squadra di Borrego ne beneficiava grazie a un banker contrastato di P.J. e rimontava sul -1 con il passaggio cambio lato in corsa di Hayward per P.J. che dall’angolo opposto (sx) metteva dentro il 7-8 prima che Cody Martin in transizione portasse avanti i Calabroni (9-8).

Un fallo dello stesso Martin a 6:51 mandava in lunetta Doncic a splittare e pareggiare ma il nostro numero 11 si rifaceva in reverse layup.

La nemesi del primo quarto per gli Hornets si chiamava Kleber, micidiale da fuori; ecco la sua prima tripla per il (10-12), Richardson in alley-oop dava una mano ma era velocissimo e preciso Hayward nell’andare dall’altra parte a metter dentro due pt. in fade-away per non perdere il contatto.

Dopo alcune triple sbagliate da parte dei due team era Miles a colpire dalla destra da lunga distanza (16-14) così Carlisle andava in time-out a 4:56.

Kleber esplodeva la seconda bomba mentre sul fronte offensivo LaMelo era attivo smanacciando un pallone dopo un tiro non andato a segno da parte di un compagno: la palla per Bridgs che convertiva in due FT dal nostro numero 0 per il 18-17 a 4:18.

Kleber, alone again, infilava tre punti ma Ball, impressionante a rimbalzo offensivo, subiva anche fallo a 3:56 per il 2/2 che equilibrava il match sul 20-20.

La partita stava prendendo velocità. Cauley-Stein da sotto, un’altra tripla di Bridges (ai 24 sec.), di nuovo Cauley-Stein, P.J. ai liberi a 2:36 (2/2), appoggio in transizione di Hardaway Jr. e tecnico a James Johnson che in panca consentiva agli Hornets di battere un libero e pareggiare a quota 26.

Bridges e Kleber con una tripla a testa alzavano il punteggio a quota 29 poi era Martin ad andare dentro con una finta e un fing and roll.

Kleber mancava la sua prima tripla di serata, LaMelo no: lo stile è rivedibile ma l’efficacia era altissima e consentiva a Charlotte di raggiungere il +5.

Nel finale LaMelo si esaltava: palla rubata, rimbalzo d’attacco, tiro laterale in caduta contro due giocatore e canestro sulla sirena che consentiva agli Hornets di andare al primo riposo sul 36-29

Biyombo è un flash per Hardaway Jr. e Powell.

2° quarto:

Palla in mano ai Calabroni che segnavano anche i primi due punti con uno step-back separation di Graham mentre dall’altra parte le iniziative di Dallas per recuperare erano affidata a Hardaway Jr. che segnava prima da tre poi prendendo velocità sgusciava facilmente oltre McDaniels per recuperare anche il libero addizionale.

38-36 a 10:22 ma a 10:05 Biz trovava intelligentemente sulla baseline del lato debole un McDaniels che in corsa appoggiava oltre Cauley-Stein chiudendo con il libero aggiuntivo.

James Johnson in second chance non valeva la dunk (Ball pass) di Biz che posterizzava Cauley-Stein portando a casa un gioco da tre punti (9:11).

Floater vincente di Brunson ma quando il suo nome era ancora presente su tutte le scritte elettroniche del palazzetto arrivava la bomba di McDaniels per il 47-40.

Ancora il veterano James Johnson per Dallas ma a 6:47 l’intraprendenza di Ball era premiata con due FT (a segno) mentre sul fronte opposto Doncic, sempre dalla linea della carità, splittava a 6:29 (49-45).

Una spinta alla palla e alla partita la dava Ball che lanciando un missile realizzava il +7 per i nostri; Dallas teneva ma Rozier finalmente metteva punti dopo un crossover da second chance e ne aggiungeva due lanciandosi a canestro per il +9 (58-49) a 5:00 all’intervallo.

Un reverse layup di Caleb Martin valeva quota 60 (37-23 i punti dalle panchine) mentre Melo da tre realizzava il +14.

Uno swooping hook di Bridges e un fallo Flagrant 1 di Finney-Smith (trattenuta sul piede di Biz in ripartenza) davano il +15 a Charlotte (66-51) che tuttavia vedeva perdere offensivamente due palloni da Bridges e sbagliare due liberi da Caleb Martin, così Dallas recuperava fino al canestro finale di Rozier da media distanza ma i punti di vantaggio scendevano a 11.

3° quarto:

Le squadre riemergevano dal tunnel ma Dallas sembrava non esserlo: i Calabroni si scrollavano di dosso i punti rosicchiati dai Texani segnando con P.J. Washington e colpendo una seconda volta con una tripla aperta in transizione (non intercettato il passaggio) di Rozier a 11:18 che portava il divario sul +16 (73-57).

Dallas perdeva la testa e sulla stessa azione provava tre tiri assurdi con l’ultimo di Doncic da casa sua e secondi sul cronometro da spendere.

Dall’altra parte la rollata di Biz era fermata con una trattenuta da Powell, aggiunto un punto era Rozier ad andare oltre al lungo appoggiando alto al vetro e si riaffacciava al match anche Devonte’ – dopo uno scambio con Rozier – era facile per lui colpire da tre per un 14-0 run che ci trascinava sull’82-57.

Dallas continuava a sbagliare: ¼ di Cauley-Stein, errore da tre piedi di Richardson e andava bene che non fosse fischiata un’interferenza al ferro per due punti regalati.

McDaniels faceva registrare il +30 (90-60).

Provava a suonare la carica per i locali Hardaway Jr. con 5 punti consecutivi ma McDaniels ne aggiungeva due e Bridges a 3:26 ne aggiungeva tre a”annullando” il recupero del piccolo in maglia verde.

Devonte’ imitava il compagno e Charlotte saliva sul +31 (98-67).

Un po’ confusionari i ragazzi di Borrego nell’ultima parte e si chiudeva sul 98-69.

Lo sloveno non sfonda in termini di prestazione ma su P.J. lo fa letteralmente…

4° quarto:

La percezione era di affacciarsi a dodici inutili minuti e così era.

Charlotte diveniva meno brillante aspettando di veder spirare il cronometro e i Mavs con orgoglio provavano a rendere il passivo – di una sconfitta imprevista – meno pesante.

Burke da tre e Johnson che falliva il libero del two and one accorciavano di cinque unità ma Hayward piazzava il tiro facendoci raggiungere quota 100.

Johnson era uno dei più attivi in divisa verde e contribuiva al -23 ma un casual jumper di Ball a 7:17 rintuzzava gli sforzi dell’home team per il 106-81.

Hayward segnava da due e da tre punti (5:34) portando il vantaggio sul +28 (111-83) quindi arrivava una fiammata Mavs che con Brunson da tre a 4:27 correvano con uno 0-8 di parziale (111-91).

La partita era in ghiaccio, non così la testa di James Johnson, un veterano agghindato come “l’allegra parte psicopatica della H-Jugend” con quel discutibile cespuglio biondo portato sopra una fascetta bianca che evidentemente non gli facevano connettere tutti i neuroni: spinta gratuita a Cody Martin fermo su un lato sinistro ad aspettare eventualmente la palla, reazione del nostro “piccolo”, rissa sedata a fatica con Caleb accorso in aiuto del fratello.

Frasi a distanza tra i protagonisti, solo ammenda (tecnico) per Caleb da Mauer, espulsione per J. Johnson e Cody Martin.

Nel finale Carey Jr. stoppava Marjanovic e rilanciando per Rozier regalava l’ultima emozione di serata grazie alla running dunk di Scary Terry.

118-99, vittoria molto convincente e solida per Charlotte che James Johnson non rovinava.

Devonte’ Graham: 6,5

9 pt. (3/8), 5 assist, 2 rubate. TO + 20 in +/-. Il suo ruolo rispetto lo scorso anno sta cambiando; a livello di passatore è più marginale con tanti altri giocatori in grado di portar palla ottimamente ma smista comunque assist e recupera due palloni a fronte di una sola palla persa. Infila due triple (spreca meno rispetto a precedenti uscite) e rimane utile per la squadra anche se più in ombra, il +20 in plus/minus non è del tutto casuale.

Terry Rozier: 7

18 pt. (8/17), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Quando un uomo con il fucile ne incontra uno con la pistola, l’uomo con la pistola non è Terry (nonostante il poster in alto). Terry lascia giocare spesso i compagni nel primo tempo chiudendo con due folate tardive ma vincenti il secondo quarto. Si esalta nel terzo a livello offensivo chiudendo con la ciliegina della running dunk nell’ultimo periodo mentre spesso sull’altro lato produce uno sforzo difensivo interessante. Qualcuno l’avrebbe ceduto a me sarebbe (dichiaratamente) dispiaciuto. Se qualcuno dovesse perdere il posto in quintetto scommetto non sarebbe lui.

Gordon Hayward: 6,5

11 pt. (4/16), 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Uno, due, tre… undici… Gordon sente la mano calda e arriva fino a undici tiri nel primo tempo but is a little bit short. Solo uno dei tiri si infila nel cesto, così, capito che non era l serata dalla mano calda smette di giocare al tiro al bersaglio e si dedica alla difesa e a servire i compagni in ogni maniera possibile. Fa piacere sapere di non essere stato l’unico a notare i suoi movimenti senza palla che migliorano il gioco della squadra anche creando impercettibili spazi grazie a tanta energia. Una serata nella quale la squadra non è dipendente da lui nel senso dello score ma nonostante il 4/16 al tiro, ritoccato con preziosi punti nel finale per tener lontano i Mavs, è un fattore.

P.J. Washington: 7

11 pt. (4/6), 2 rimbalzi, 3 assist. +23 in +/-. Gioca solo 17:35, forse non è in perfette condizioni fisiche oltre al fatto di essere stato frenato dal numero di falli. Si rende utile in difesa e in attacco dove sbaglia poco, inoltre ricopre il suo ruolo di centro secondario da small ball piuttosto bene in serata, vedere il plus/minus.

Bismack Biyombo: 6,5

9 pt. (3/6), 6 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Altro elemento che tatticamente, nonostante una serata che in termini numerici dice poco tra comunque buoni punti di rottura e qualche rimbalzo, equilibra la squadra maggiormente rispetto a Zeller. Cody è meno atletico, più lento negli scatti paradossalmente. Biz non è un fenomeno ma sta riuscendo di più a dialogare con la squadra e a dargli profondità occupando posizioni corrette. Certo… dategli un pallone dietro la schiena come Ball prova a fare qualche volta ma basta anche un passaggio normale e sarà un po’ sorpreso tuttavia non disdegna di lanciarsi a canestro con fiondate prepotenti come la bimane che affonda in serata veleggiando il suo “corpaccione”.

Miles Bridges: 8

9 pt. (6/9), 5 assist, 2 stoppate. +20 in +/-. Miles si sta aggiungendo velocemente al centro come secondo stopper difensivo degli Hornets. Arrivano stoppate e perfette posizioni prese. La sua energia contribuisce a compattare la difesa o a chiudere qualche buco. Altruista in serata, smista 5 assist ma è pronto a colpire con efficacia se richiesto, vedere il 4/6 da oltre l’arco. Molti hanno notato altri giocatori, Ball o alcuni titolari ma lui si aggiunge come fattore determinante dalla panchina e sta trovando mano. Se continua così sarà un problema per gli avversari. Nota negativa: troppi TO ma facilmente eliminabili con un po’ di attenzione in più.

LaMelo Ball: 9

22 pt. (7/10 con 4/5 da 3 pt.), 8 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Le sue statistiche di serata da rookie non si vedevano mettere insieme da quando arrivò Kemba Walker nel 2012… Basterebbe questo per raccontare l serata di un giocatore che, non è un mistero, per via del padre e di qualche “licenza poetica” di troppo sotto forma di assist, non mi aggradava molto, tuttavia bisogna sempre essere onesti intellettualmente e riconoscere che, nonostante una forma di tiro piuttosto particolare e inestetica, il ragazzo bersaglia i Mavericks da ogni posizione (solo un tiro lo vede andare corto per via di quel particolare meccanismo di carico e rilascio a spinta e resosene conto, prova a inseguire la sfera) tira come uno dei migliori cecchini NBA ma non solo… LaMelo è sul pezzo ovunque: in attacco e in difesa cattura rimbalzi riuscendo a infilare un pallone nella retina in caduta sulla sirena o è bravo a tener viva la sfera smanacciando per i compagni, inoltre fornisce assist e non è quel giocatore di fioretto che molti pensavano. Va sulla palla e va sull’uomo cercando di rubare palloni, in difesa, nonostante nell’uno contro uno sia passabile, preso nell’insieme, con l’aiuto dei compagni, da fastidio. Una spina nel fianco dei Mavs in serata, scintilla dando un contributo nell’innescare la follia dei ragazzi di Cuban.

Cody Martin: 6,5

4 pt. (2/2), 1 rubata. Espulsione a parte che rivela personalità (prendere il pacchetto completo) poiché la spinta di Johnson è stata piuttosto gratuita anche se di frustrazione, Cody mette dentro due palloni in ottima maniera non sprecando nulla. Perde un pallone ma tiene nei suoi 7:36 in campo.

Jalen McDaniels: 7

10 pt. (4/5), 1 rimbalzo. 4 TO, -9 in +/-. Partenza sciagurata concedendo mollemente un two and one ma sull’azione successiva è lui, arrivando sulla linea di fondo del lato debole, a procurarsene uno sverniciando Cauley-Stein. Ottimo nell’andare a canestro, perde troppi palloni, oscilla in orizzontale (in un’azione scambio con Rozier) sulla linea del tiro da tre e allargatosi colpisce senza esitazione sulla restituzione del compagno avendo un po’ di spazio.

Caleb Martin: 7

4 pt. (2/3), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Evita di poco l’espulsione andando a difendere il fratello nel finale ma fa di più del brother. E’ vero che il suo tempo è raddoppiato rispetto a quello di Cody ma trova mille modi per rendersi utile sul parquet, basti vedere il tabellino.

Vernon Carey Jr.: s.v.

0 pt. (0/2), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 stoppata. Sbaglia un paio di tiri, poi partecipa all’azione nella parte del garbage time esaltandosi in stoppata. Dovremmo vederlo con un minutaggio più consistente (gioca 3:40 nella notte) in situazioni di gioco differenti per quanto riguarda il risultato.

James Borrego: 7,5

Il coach trova finalmente un gioco di squadra che ha degli ingranaggi funzionanti. Tutta la squadra si rende protagonista in attacco grazie ai passaggi e al poco egoismo inoltre James afferma la sua idea di small ball con un gioco più intenso e veloce come dovrebbe essere per attaccare e coprire ottimamente gli spazi in difesa. Minori rotazioni, più stabilità.

Match-up Key Vs Mavericks

Match-up Key (a cura di Filippo Barresi)

Statistiche e grafica a cura di Igor F.

Luka Dončić Vs Gordon Hayward

Molto probabilmente sarà compito della nostra ultima aggiunta contrastare le pericolosissime offensive della stella slovena.

Dončić è il fulcro dell’attacco dei Mavericks e l’unico tra le fila degli Hornets con la taglia, forza e l’agilità per poterlo fronteggiare sembra essere proprio Hayward.

Il numero #20 è reduce da una prestazione molto convincente contro i Nets e sarà ancora cruciale per la costruzione di gioco di Charlotte.

Punti da sfruttare:

Una delle principali carenze di Dallas riguarda la difesa sugli esterni.

Charlotte, grazie alla sovrabbondanza di personale competente in posizione 3 e 4 dovrà cercare di insistere su questo punto per metterà in difficoltà i Mavericks.

Possibili difficoltà:

Coach Carlisle incorpora alla perfezione le idee dell’attacco 5 fuori e sfrutta al massimo le capacità di Dončić come creatore di gioco.

I continui movimenti dei tiratori e il flusso offensivo saranno difficili da contenere per la difesa degli Hornets che, in questo inizio di stagione, è troppo spesso apparsa disattenta.

Game 3 – Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 106-104

Intro

Lo scorso anno le aspettative per Charlotte erano drammatiche in avvio di stagione.

Nonostante un record perdente andammo meglio del previsto grazie a qualche vittoria in più rispetto alle previsioni più ottimistiche e a una parvenza di gioco.

Oggi, dopo solo due uscite – più prestagione – la squadra sembra involuta nonostante un paio d’innesti interessanti come quelli di Hayward e Ball che avrebbero dovuto migliorarla.

Le sconfitte con i rimaneggiati Cavs e la freschissima casalinga contro gli abbordabilissimi Thunder ci fanno immaginare che sulla carta contro i Brooklyn Nets odierni non ci sia partita.

La sconfitta di ieri notte è stata pesante per la maniera con la quale è arrivata e getta una luce tetra sulle speranze verso i playoff.

Alzarsi, notte dopo notte per vedere una squadra incapace di lottare che non ha nemmeno la cattiveria agonistica per difendere strenuamente il proprio canestro e il fattore campo è qualcosa da folli oppure un “Crime of Passion”…

Crime of Passion è il titolo di una canzone del 1984 scritta e orchestrata da Mike Oldfield con la performance vocale di Barry Palmer.

Sul testo non c’è molta chiarezza anche se vi sono varie versioni.

Palmer asserisce che Oldfield creando un mix di frasi lascia sfumare i significati, eppure questa canzone una storia ce l’ha.

Potrebbe essere la metafora della madre Maureen spentasi lentamente nel gennaio 1974 dopo una lunga depressione (la copertina reca la sua immagine) oppure altri asseriscono che nel testo si parli di un femminicidio ante-litteram (quando ancora non si chiamava così) avvenuto il 28 settembre 1852.

La vittima pare sia una giovane (diciannovenne) e bella Donna anglo-italiana di nome Elizabeth Jane Mary che fu uccisa dal marito.

Le coincidenze non sono chiare ma pare che per un intrigo, volutamente o no, la donna si trovasse sul luogo del duello tra un suo amante suo marito (il video di Moonlight Shadow, canzone simile, mostra proprio un duello).

Dopo l’omicidio l’uomo venne arrestato e si uccise tre anni dopo nelle carceri dei Piombi, depresso e tormentato dal di lei fantasma.

Qualcuno asserisce che nel cimitero di Burano, dove riposa Elizabeth Jane, Mike vi sia stato anche se lo confonde con quello di S. Michele.

Analisi

Una squadra di “psicopatici” nell’accezione positiva del termine.

Gli Hornets finalmente rispondono sul parquet alle critiche oggettive piovute dopo le prime due scadenti prestazioni dell’anno contro team evidentemente poco stimolanti per i ragazzi di Borrego che fiutano l’impresa e danno il primo dispiacere al buon Steve Nash come allenatore.

Gli Hornets fanno principalmente l’unica cosa possibile in loro possesso per vincere una partita quando non hai le capacità tecniche degli avversari, ovvero difendere, cosa che era mancata nelle prime due partite.

I close-out disperati sul giro palla dei Nets (non in gran serata) danno fastidio ai tiratori ospiti che chiudono da fuori con un 14/37 (36,2%) con Charlotte che fa peggio (10/34, 29,4%) ma la costante di sparare anche non in ritmo è un problema che per questa notte può anche passare inosservato perché i Calabroni selezionano i tiri e vanno a giocare molto di più nel pitturato.

Ha dell’incredibile il 64-26 con il quale Charlotte domina sotto le plance contro DeAndre Jordan, Jarrett Allen e Kevin Durant.

19-8 nei fast break, 17-7 nelle seconde possibilità e una difesa che da molto fastidio ai Nets, interventi sulle linee di passaggio, raddoppi eventuali fanno sì che la squadra di Brooklyn getti via semplici palloni, saranno 19 alla fine contro i soli 12 di Charlotte e 4 le rubate di BKN contro le 8 di CHA.

Gli Hornets non vengono sommersi a rimbalzo ma fanno buona guardia con buoni tagliafuori e sono decisi, saranno 58-57 alla fine ma concedendo solo 6 rimbalzi offensivi agli avversari che accuseranno di contro ben 13 rimbalzi catturati dai nostri nella loro metà campo.

Finalmente si vedono anche sprazzi di un attacco più variegato ed equilibrato, 35 assist contro i 23 dei Nets sono una grande differenza e le percentuali complessive dal campo con meno forzature sono addirittura superiori a quelle della squadra di Nash con il 44,8% contro il 42,7% di BKN.

La partita

I quintetti:

I Nets hanno chiuso con Durant a 29 punti seguito da Irving a 25, Haris si è fermato a 13 mentre dalla panchina Luwawu-Cabarrot ha terminato a 11 e LeVert è giunto in doppia cifra a 10. Male Allen a 8 mentre DeAndre Jordan ha realizzato solo un punto.

1° quarto:

Charlotte partiva vincendo la palla a due con Biyombo per arrivare alla solita tripla (primi tentativi di Charlotte in ogni partita) di Graham che non entrava come nei primi due match.

Interessante vedere i risvolti psicologici di inizio match: Dinwiddie andava fuori bersaglio perché la difesa di Charlotte partiva decisa come l’attacco con P.J. ad attaccare DeAndre Jordan: fallo e due FT, uno solo realizzato.

Graham passava bene a Biz che schiacciava quindi arrivava il fast break (Irving rubava a Rozier) chiuso da Harris per i primi due punti Nets.

Gli ospiti non sembravano in palla e a 9:16 Durant falliva clamorosamente un paio di liberi.

La partita a livello di punteggio era combattuta con continui cambi di vantaggi: a 5:21 Rozier metteva dentro il 14-13, poco dopo Harris da tre mandava sul +2 la squadra di Nash e D’Antoni.

Hayward pareggiava da sotto e Irving con un bad pass verticale mostrava la serata no nelle comunicazioni delle Retine.

Nel finale, sul 18-22 gli Hornets avevano un buon break che li portava avanti sul 23-22 sfruttando l’ultimo canestro del periodo di Graham (3 pt.).

2° quarto:

I Nets entravano nel quarto segnando 4 punti mostrando un big pull-up di LeVert su P.J. per il 23-26.

LeVert sparava tutto ciò che gli capitava affondando anche la tripla per far salire a 29 Brooklyn pareggiata però da Hayward da sotto sfruttando una delle poche cose buone create da McDaniels in partita con un passaggio in corsa.

Durant dal mid-range valeva il 32-35 ma la tripla di Ball diceva che gli Hornets non ne volevano sapere di cedere.

Brooklyn nel finale prova a dare un altro piccolo strappo portandosi sul 46-50 ma 3 punti di Hayward nel pitturato mandavano Charlotte negli spogliatoi a sole due lunghezza di distanza.

3° quarto:

Era sempre Hayward ad agguantare il pari con un reverse layup percorrendo la linea di fondo (52-52), Harris di tripla valeva il +1 ospite ma P.J. al vetro allo scadere dei 24 riportava il vantaggio in casa Hornets (56-55).

Hayward e Durant mettevano i loro tiri da fuori (59-58) poi P.J. raddoppiato, passava sotto per Biz che metteva dentro indisturbato il 61-58.

Gli Hornets si esaltavano quando Miles infilava una tripla da destra in uno contro uno e a 6:27 giungevano sul +7 grazie a un’apertura modello baseball pass di LaMelo che lanciando Rozier in uno contro uno Vs Durant vedeva il compagno schiacciare senza paura una dunk che faceva impallidire la panchina dei Nets per il poster su Durant.

Two and one: 67-60.

Un runner di Hayward per il 71-66 era contrastato dalla bomba di Irving (71-69), LeVert poi riportava sopra con il tiro da oltre l’arco i suoi…

Charlotte non demordeva trovando anche a sorpresa la consistenza di LaMelo (tecnica rivedibile, risultato apprezzabile) che a 3:30 dalla diagonale sinistra abbordava e conquistava la retina con tre punti (74-72).

Mentre i Nets andavano 1/8 negli ultimi tiri, Miles schiacciava in alley-oop particolare fornito dalla pregiata ditta Ball.

Si vedeva anche Cody Martin prendersi un tiro difficile in fade-away fuori equilibrio che andava oltre i lunghi arti di Durant e si infilava nel cesto…

Durant a 1:02 dalla lunetta non falliva ma P.J. andava a schiacciare in faccia alla difesa di Brooklyn su passaggio di Cody Martin.

82-77 conservato da Bridges con la splendida e preziosa stoppata su Shamet.

AP Photo, Chris Carlson. Rozier e Hayward su Irving.

4° quarto:

Gli Hornets entravano nell’ultima frazione cercando di difendere i 5 insperati punti di vantaggio e alla terza occasione consecutiva allungavano con Hayward che grazie a una finta di partenza andava a prendersi quel minimo di vantaggio per arrestarsi alle pendici dell’area e lasciar partire due punti letali per l’84-77.

Luwawu-Cabarrot, la metastasi degli Hornets nell’ultimo quarto si mostrava fin da subito colpendo liberissimo in transizione (da tre punti) dopo una palla persa dagli Hornets.

Hayward prendeva per mano la squadra con il suo soft touch accompagnato dal ferro alla retina quindi Gordon andava a spinger via l’avversario sull’azione seguente estendendo il braccio ma per gli arbitri era tutto regolare: canestro dell’88-81 e tante grazie.

Un crampo fermava momentaneamente l’arbitro n° 72 mentre nessuno fermava il nostro numero 4 che dalla corta diagonale destra infilava il +10…

Allen non riusciva a segnare da sotto grazie a un ottimo Bridges, il quale, ripropostosi in attacco velocemente fungeva da uomo assist con un passaggio corto nell’angolo destro per la tripla di Hayward del +13 a 8:30.

Durant e Irving in panca dall’inizio del quarto rientravano ma facevano in tempo a subire anche il -16 dopo una tripla di Bridges a 7:58 per il surreale +16.

Con quei due in campo si sarebbe potuto prevedere comunque un finale convulso e, infatti, dopo lo 0-13 run, Durant infilava la tripla, due liberi su 3 per fallo di Biz sul close-out e Allen ne aggiungeva due catturando uno degli sporadici rimbalzi offensivi concessi ai Nets.

Il parziale diventava di 0-10 con Luwawu-Cabarrot solissimo nell’angolo sinistro quindi le Retine giungevano sul -4 ma un lesto canestro di Cody Martin dava speranze di mantenere il vantaggio.

Dopo qualche errore misto si arrivava a un finale nel quale i Nets accorciavano lo svantaggio dimezzandolo: 101-98…

Un ½ di Allen a 2:20 valeva il -2.

Il pareggio potrebbe arrivare a 1:59 quando Irving, puntando il ferro andava per il pareggio ma Biyombo arrivava con tempismo per stoppare le velleità della guardia avversaria, così sul ribaltamento nell’angolo sinistro Graham mandava a segno una tripla fondamentale.

Sfondamento di P.J. su Irving e blocco irregolare di Allen su P.J. (con la terna a guardare il replay per poi decidere di non sanzionare nessuno dopo aver visto Rozier andar a spingere via Allen che stava passando sul “cadavere” di P.J. ancora a terra), il tempo scorreva a favore di Charlotte ma dopo l’alzata a vuoto di P.J. con conseguente palla persa (24 scaduti) arrivava Luwawu-Cabarrot con l’ennesima tripla dall’angolo anche se Biz faceva il possibile per contenerlo.

P.J. andava in area: spin, floater e ferro, rimbalzo e spinta da dietro, due liberi, male il primo, malissimo il secondo con palla per i Nets che all’ultimo possesso l’affidavano a Durant.

L’entrata di Durant era contenuta dal raddoppio di Biyombo, la palla rilasciata morbidamente dal lungo avversario scorreva sul ferro saltando via.

Fallo su Rozier che era molto più glaciale di P.J. a :05.3. 2/2, +4 (106-102) a prova di suicidio.

Il canestro preso sulla sirena da due punti non faceva male, gli Hornets battevano incredibilmente i Nets 106-104.

Il tabellino di Charlotte.

Devonte’ Graham: 7

13 pt. (5/15), 8 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Nessun TO, +14 in plus/minus e una tripla fondamentale nel finale nonostante il 3/9 da fuori. Scende vertiginosamente negli assist ma usa una regia più sicura smistando un paio di passaggi che depistano la difesa avversaria. Ottimo impegno difensivo come dimostrano gli 8 rimbalzi. Si sacrifica snaturandosi un po’ ma è una buona prestazione.

Terry Rozier: 8

19 pt. (7/14), 4 rimbalzi, 5 assist. Con lui in campo forse a tratti la squadra perde un po’ di equilibrio ma i suoi raddoppi e i suoi sforzi sui close-out mandano in tilt gli avversari. Sparacchia 1/7 da tre stranamente ma si spende tanto e l’energia cala. Trova soluzioni alternative per segnare arrivando al 50,0% dando una mano agli Hornets a non commettere troppi errori fatali. La schiacciata dinamitarda senza paura in uno contro uno (su lancio di Ball) Vs Durant sarà sicuramente un highlight di fine stagione.

Gordon Hayward: 8,5

28 pt. (12/20), 6 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. Un paio di difese lente e accademiche, gioca forse con il freno a mano un po’ tirato rispetto al primo Hayward ma quando lo vedo partite nell’ultimo quarto per colpire molteplici volte, finalmente riconosco l’uomo che avevo pensato, quello giusto per dare la spinta in più agli Hornets. Leadership e ruolo da passatore secondario non indifferente. Quel cuscinetto di punti che gestiamo mentre Durant e Irving riposavano in panchina lo trasciniamo sino alla fine.

P.J. Washington: 7

14 pt. (6/16), 12 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate. 3 TO, 5 PF. Se deve far fallo lo fa, gioca deciso e conquista 12 importanti rimbalzi. In attacco va a giocare in area senza paura (dunk su Durant e soci rimarchevole), a tratti sembra fare quello che vuole altre volte va parecchio distante dall’obiettivo. Per fortuna non pesano i suoi due errori nel finale ai liberi che si era procurato. Sicuramente da un paio di game è tornato lui ma dalla lunetta deve essere più freddo, si emoziona troppo, la situazione è difficile da cambiare ma lavorandoci su…

Bismack Biyombo: 8

12 pt. (5/6), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Un close-out senza saltare contro Durant, mani che si toccano e due pt. regalati ai liberi ma a parte questo, vale il discorso fatto per P.J. sulla grinta. Si sbatte andando a chiudere anche negli angoli se serve, cattura 4 rimbalzi offensivi, uno lanciandosi nel finale con la palla che gli muore in mano per i 24 secondi. Il finale però lo esalta. Prima stoppa Irving, poi fa sbagliare Durant, doveva essere il fattore decisivo pro Hornets e anche se numericamente i rimbalzi non sono molti, lo è stato facendo spesso una buona guardia.

Miles Bridges: 7

10 pt. (4/9), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate. La selezione tiri non è sempre ottimale. Ne conto almeno tre forzati e fuori ritmo ma ogni tanto, quando ha meno fretta, anche in uno contro uno, piazza dei buoni tiri come le triple dalla top of the key e quella dalla destra staccandosi dall’avversario. Prende gusto a difendere e ci regala un altro paio di stoppate più un assist volante per la tripla Scary e un bell’alley-oop in attacco su passaggio di Ball.

LaMelo Ball: 7

6 pt. (2/6), 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 3 TO. Parte in versione Trae Young tirando da casa sua e non fa centro, in compenso piazza un 2/3 dall’arco che stride con lo 0/3 da due punti ma Ball soprattutto ci fa divertire regalando un baseball pass immediato aprendo per la dunk stellare di Rozier e lanciano verticalmente Bridges in alley-oop.

Buona regia ma perde anche tre palloni (uno su una giocata da sotto con l’alzata per Biz che va fuori tempo sul salto), in compenso notare i 5 rimbalzi che non disdegna.

Cody Martin: 6,5

4 pt. (2/6), 6 rimbalzi, 4 assist. “Vai e stancali” è il comandamento di Borrego. Cody, dopo il canestro decisivo preso ieri non racconta scadenti barzellette agli avversari ma in un contesto dove viene aiutato è più efficace. Non così al tiro anche se ne piazza uno difficilissimo su Durant e ha il merito nell’ultimo quarto di interrompere il pericoloso break ospite con un veloce e furbesco layup.

Caleb Martin: 6

0 pt. (0/1), 1 rubata. In 4:45 il 6 è politico. Commette anche un fallo ma gioca poco. Alla prossima.

Jalen McDaniels: 5,5

0 pt. (0/3), 1 rimbalzo, 2 assist. 4:05 sul parquet, stesso discorso su Caleb ma qui abbiamo anche te errori al tiro compensati da un paio di assist.

James Borrego: 7

Finalmente si vede qualcosa a livello offensivo di corale – anche se la squadra spara troppo da tre ma gioca anche nel pitturato – e una squadra vogliosa e caparbia in difesa.

NBA League Pass: 2

Continui problemi quest’anno che non ho mai avuto, guardare una partita in 240 di risoluzione con interruzioni è un’esperienza che rende agrodolce la vittoria, mi costringe a una corsa contro il tempo per chiudere il pezzo e soprattutto, anche con la neve, mi devo gettare dal balcone in modalità fantozziana per guadagnare tempo e arrivare al lavoro ora…

Matchup Key Vs Nets

Matchup Key

Statistiche, grafica e Matchup Key a cura di Igor F.

Bismack Biyombo Vs DeAndre Jordan

In una sfida improponibile le speranze di vittoria sono ridotte a un lumicino.

Troppo facile dire che per vincere bisognerebbe contenere (non mi capacito come vista la scarsa cattiveria agonistica di questa squadra che sbanda anche a livello tattico) la coppia di Kyrie Irving e Kevin Durant, ovvio, ma Biyombo e gli altri lunghi dovranno fare buona guardia a rimbalzo per concedere meno seconde opportunità possibili a DeAndre Jordan e ai famelici Nets.

Jarret Allen sarà un altro cliente scomodo per una squadra che è stata “outrebounded” nelle prime de partite.

Borrego potrebbe decidere magari di lanciare Vernon Carey Jr. e Richars oppure proseguire sulla scia della small-ball con P.J. come centro, la missione è difendere strenuamente poiché Brooklyn ha armi tattiche a corto, medio e a lungo raggio superiori a quelle di Charlotte.

Game 2 – Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 107-109

“Si Accettano Miracoli” è il titolo di una commedia leggera con protagonisti Fabio De Luigi, Alessandro Siani e Ana Caterina Morariu.

Fulvio, manager scorretto, viene licenziato con le stesse modalità alle quali sottoponeva i suoi collaboratori.

Finisce affidato al parroco di un paesino del sud Italia.

Il prete è anche suo fratello e qui le vicende si intrecciano ma in quella comunità povera servirebbe un miracolo e il fratello del parroco non si fa scrupoli a studiare a tavolino l’evento che farà risollevare il paese.

Dalla statua dedicata a San Tommaso, il patrono della chiesa, sgorgheranno delle lacrime che renderanno il paese meta di turismo e pellegrinaggio trasformandolo in poco tempo da miserevole a fastoso.

I problemi della comunità sembrano essere risolti ma quando il parroco viene a scoprire che il miracolo è falso decide di comunicarlo al paese che si ribella alla decisione di rivelarlo al mondo, anche perché, oltre a risolvere i loro problemi economici, sulle tracce del “miracle” ci sono anche gli osservatori e i rilevatori del Vaticano che dovrebbero giungere in paese a breve per verificarne l’attendibilità…

Il finale è spassoso ed essendo una commedia finisce “bianca” ma a leggere questa storia potremmo metaforicamente ritrovarci la nostra Charlotte che, alla prima uscita, contro un avversario rimaneggiato dalle indisponibilità di Exum, Love e Dellavedova ha finito per subire una giostra ingiustificabile.

La prima uscita al completo è stata così preoccupante che servirebbe un miracolo a “quegli” Hornets per battere chiunque, l’inconsistenza e la povertà di una difesa scalcinata hanno lasciato il segno ma ogni partita ha una storia a sé anche se trascina sempre alla successiva quei germi della qualità non eccessivamente e velocemente mutabili.

Alla squadra di Borrego servirà allora un imbroglio per intorbidire le acque ai Thunder e nel frattempo cercare di mettersi a punto nelle due fasi di gioco, specialmente quella difensiva poiché in attacco, nonostante la mancanza di un gioco variegato che coinvolga di più i lunghi, Rozier e Hayward ci sono e hanno finito per segnare 70 punti in due nella prima ai Cavs…

Si gioca a Charlotte, chissà che possa avvenire un miracolo?

Analisi

Mancano poco meno di 9 secondi quando il finto miracolo di Bridges si avvera…

Con gli Hornets sotto di 13 punti (89-102) a 2:12 dal termine, la terza tripla consecutiva di Miles pareva davvero un miraggio, acqua nel deserto ma purtroppo per gli Hornets le leggi della fisica non imponevano un lieto fine.

Gilgeous-Alexander in uno contro uno vs Cody Martin decideva la partita con un crossover pull-up che non consentiva a Charlotte in :01.4 di trovare una giocata decente per l’ultimo tiro.

Gli Hornets hanno mascherato più o meno bene le proprie lacune per tutto il primo tempo ma almeno tre black-out con parziali a salire (l’ultimo da 0-11) e una Charlotte andata in panne nel terzo quarto con una percentuale scesa anche sotto il 13% al tiro, hanno consentito ai Thunder di portare a casa la partita.

Già… perché OKC, dopo essersi trovata sul 2/17 da oltre l’arco ha chiuso con un 10/36 dal campo oltre la linea per i tre punti, basso 27,8% ma che è bastato per vincer la partita comprese le fortunose triple nel finale di Muscala e di G. Hill al vetro.

Non bastano le triple magiche di Bridges nel finale a mascherare i numerosi problemi in attacco e soprattutto in difesa di Charlotte, già, perché come hanno dimostrato i Thunder in un parziale, una buona difesa può far partire anche un buon attacco e noi ne abbiamo subito le conseguenze su quelle transizioni…

A condannare Charlotte anche un impietoso 20/32 dalla lunetta (OKC sul 19/24), “grandi piccolezze” che alla fine possono fare la differenza.

Il tardivo risveglio di Charlotte ha rischiato di far vincere alla squadra di Borrego una partita che, giocando in casa, contro un’avversaria più che alla portata, sarebbe stata da vincere e a questo punto, anche se qualcuno mi dirà che sono troppo frettoloso nei giudizi, non so se valga nemmeno la pena di continuare con Borrego che propone una small-ball a tratti che ci espone maggiormente ai già noti problemi di protezione dell’anello e a rimbalzo.

Charlotte ha chiuso con 59 rimbalzi ma OKC ne ha messi insieme 62, alcuni dei quali (troppi) catturati offensivamente dagli stessi giocatori che avevano appena fallito un tiro…

Gli Hornets non hanno sfruttato il vantaggio in assist (27-25) né le minor palle perse (13-16), i Thunder si sono accontentati di tirare più spesso da due punti portando a casa un 45,5% complessivo contro il 39,8% di Charlotte che paradossalmente ha tirato meglio da fuori con il 40,6% da tre grazie alle triple piovute nel finale.

Delusione con la seconda sconfitta consecutiva contro due squadre che avremmo dovuto battere per avere ambizioni playoff, domani arrivano i Brooklyn Nets…

La partita

I quintetti:

Gli ospiti scendevano allo Spectrum Center con: G. Hill (21 pt.), Gilgeous-Alexander (24 pt.), Dort (15 pt.), Bazley (15 pt.) e la vecchia volpe Al Horford (3 pt.). Dalla panchina finiranno con 14 pt. Muscala e con 8 Diallo.

Charlotte presentava:

1° quarto:

La palla a due era vinta dai Thunder che non sfruttavano la doppia occasione difensiva, tuttavia, dopo la tripla a vuoto di Graham gli ospiti passavano in vantaggio con Bazley, recuperati da un no look pass di Hayward che in corsa gelava la difesa con un passaggio corto teso per la slam di Biyombo.

Inizio equilibrato con il post basso di P.J. Washington avvantaggiatosi per stazza su Hill per il 4-2 ma Gilgeous-Alexander pareggiava in entrata.

Un fade-away di Rozier splendido ci riportava avanti ma un jumper dalla FT line di Bazley era buono per il nuovo recupero degli ospiti.

Hayward, in penetrazione dalla sinistra, segnava l’8-6 a 7:43 ma un fing and roll di Gilgeous-Alexander che evidenziava la poca difesa e attenzione al ferro, serviva nuovamente agli ospiti per riequilibrare il match.

Ci pensava Rozier a spareggiare la partita con una finta vicino all’angolo sinistro che faceva saltar per aria Gilgeous-Alexander, il quale non vedeva nemmeno lo spostamento e il perfetto tiro di Scary per l’11-8.

Floater di Hill a segno poi accelerazione di Ball che a 6:05 andava in lunetta segnando il primo libero e anche il suo primo punto nella NBA.

LaMelo si scaldava a a 5:37 in coast to coast appoggiava anche i suoi primi due punti su azione, Bazley ne metteva due dalla corta baseline destra ma a 5:13 LaMelo pareva aver preso gusto tirando da ben oltre l’arco con una perfetta parabola per la sua prima tripla NBA…

Gli Hornets sul +5 spegnevano l’interruttore consentendo agli avversari un parziale di 0-8 che li portava prima sul pari e poi sul 17-20 grazie alla tripla di G. Hill a 3:55.

A 3:32 Rozier andava a procurarsi il contatto e il fallo con Gilgeous-Alexander: 2 FT per il -1 che venivano rintuzzati da Dort in second chance.

Sul -5 gli Hornets pescavano il jolly di una seconda tripla per mano di Ball e il pari a quota 24 con una dunk frontale di P.J. ben innescato in corsa.

P.J. metteva un libero poi in pressione difensiva recuperava un pallone speditogli sulla coscia sinistra ma gli arbitri toglievano due punti certi alla transizione della nostra ala grande asserendo un kick ball.

A una manciata di secondi dalla prima sirena, con i Thunder avanti di uno, la terna prendeva un altro abbaglio quando Graham mancava la tripla ma l’uscita di Pokusevski induceva i fischietti alla chiamata per tre FT che il nostro numero 4 infilava per bloccare il punteggio sul 28-26.

Biyombo cerca di fermare in qualche maniera Gilgeous-Alexander.

2° quarto:

Non una buona partenza per Charlotte che consentiva anche a Diallo di correggere sé stesso da sotto per il 28 pari ma almeno si vedeva un Graham meno imballato prender d’infilata la difesa avversaria e segnare nel traffico il 30-28 in reverse layup.

Palla persa da OKC recuperata da Graham che assisteva in transizione Hayward in schiacciata e splittati di McDaniels per fallo di Pokusevski: gli Hornets salivano ancora sul +7 quando Graham si illuminava nuovamente all’assist per Biyombo ma su un passaggio lungo Diallo appoggiava al vetro aspettando il contatto con Caleb Martin per un two and one (9:38).

Devonte’, accesosi, calava anche la sua prima tripla di serata con l’arresto e tiro seguita da un catch n’shoot dalla profonda diagonale destra che aveva lo stesso effetto benefico per gli Hornets che tentavano lo strappo sul +10 (41-31).

Le distanze rimanevano per un po’ quelle; P.J. metteva dentro in second chance da sotto il 46-37 ma Muscala batteva facilmente da sotto la small ball di Charlotte.

Facile il crossover di Dort su Martin con canestro consequenziale così come il time-out di Borrego a 5:44 che non risolveva tuttavia i problemi degli Hornets i quali accusando un altro colpo alla bussata di Dort, rimanevano con soli 3 pt. di vantaggio (46-43).

Ci pensava Ball a 5:05 con un runner dalla media sinistra a mettere fieno in cascina sfruttando anche una rimessa dal fondo della nostra metà campo non trattenuta da Dort per involarsi e regalarsi la prima schiacciata in NBA.

Dort e Muscala non costituivano un problema per Hayward che lanciandosi dentro appoggiava il 52-43.

Rozier a 3:19 in uno contro uno sfruttava la sua abilità in entrata per depositare oltre il ferro ma Charlotte accusava un secondo prolungato black-out nelle due metà campo trovandosi a più riprese colpita da G. Hill che dimostrava le proprie abilità al tiro e in palleggio per arrivare in entrata a depositare oltre ai troppo lenti difensori di Charlotte.

Il coperchio del parziale da 10-0 pro Thunder era messo da Bazley da sotto per il sorpasso (54-55).

A :54.4 Rozier si buttava dentro sul blocco alto di Biz sfruttando il vantaggio per lanciarsi al ferro proteso in fing and roll.

Fallo di Biz dall’altra parte sull’accorrente Dort e 57 pari dopo i FT del n° 5 avversario.

Era Hayward a chiudere il quarto con due punti mentre Gilgeous-Alexander, sull’alzata di braccio di Rozier sparava contro il circolare metallo arancio lasciando il punteggio sul 59-57.

3° quarto:

La partenza del quarto era buona per P.J. che a 11:43 segnava nel pitturato mentre i Thunder con l’ennesimo errore al tiro giungevano sul 2/17 complessivo da oltre l’arco…

P.J. in coast to coast con un crossover dribble puntava e realizzava ancora (63-57) ma ancora una volta Charlotte soffriva dello stacco mentale: parziale di 0-11 vedendo una tripla di Hill lasciato solissimo per il 63-66 e l’entrata di Gilgeous-Alexander per il 63-68 che lasciava scetticismo sulla consistenza difensiva complessiva di questa squadra.

I due liberi a segno a 7:20 di Hayward interrompevano il parziale ma il divario si ampliava con un two and one di Horford, piuttosto cheto sino a quel momento.

Charlotte attaccava confusionariamente prendendo tanti tiri affrettati non giungendo a nulla, anzi, esponendosi a letali contropiedi ospiti che ne approfittavano diverse volte con Bazley e soci per salire sul 67-76.

Mentre i Thunder tiravano con il 50% nel quarto, dopo l’ennesimo air-ball (questa volta a opera di Caleb Martin), la percentuale della frazione di Charlotte scendeva al 13%.

Caleb era nuovamente stoppato poi P.J. sul proseguo spediva la palla lateralmente oltre la linea per un malinteso con Bridges…

Finalmente a 3:14 sull’assist di Cody arrivava la tripla di Caleb che, dopo la stoppata di P.J. (da centro) su Williams, vedeva i Thunder gettare via la rimessa così il suo anticipo su Williams stesso lo portava a involarsi e ad appoggiare il two and one tra il barbuto giocatore e Pokusevski per il -3 (73-76) ma i Thunder chiudevano sul +5 il quarto (75-80).

4° quarto:

Brutto ingresso di Charlotte nel periodo finale; colpiti da Williams dal corner sinistro gli Hornets perdevano anche Maledon dietro le linee (80-87) per essere anche beffati da un’assurda tripla ai 24 secondi lanciata in qualche maniera da Muscala.

L’open 3 di P.J. a 5:55 restituiva qualche speranza (83-90) ma Bazley segnava da tre e Rozier mancava un paio di liberi prima di realizzare a 4:31 la sua liberatoria tripla (ancora a secco nel secondo tempo) per l’86-93.

Gli Hornets però pagavano dazio per loro colpa: aveva tempo di prendere anche un caffè al banco a 4:07 Dort che, dall’angolo destro infilava facilmente la granata esplosiva del nuovo -10.

Dopo una palla persa da Hayward, indeciso in entrata, la tripla al vetro di G. Hill a 2:12 sembrava spegnere ogni luce, almeno in una partita normale anche perché Graham dalla lunetta svirgolava i liberi seguenti mentre Rozier su un clear path li mandava a segno.

Rozier, intercettando in salto, un passaggio ancora fuori misura da una rimessa realizzava il 95-102.

Il tempo scorreva impietosamente ma succedeva di tutto; Hill splittava i liberi, Graham infilava immediatamente in corsa la bomba su una buona difesa di Dort (:33.0), Gilgeous-Alexander cominciava a litigare con il ferro splittando i liberi mentre Miles a :24.2 rilasciava la sua prima tripla da fronte a canestro per il 101-104.

La storia si ripeteva: ½ del play avversario e tripla siderale di Bridges a :16.1 e così andava avanti il refrain con Gilgeous-Alexander questa volta a mettere i due liberi per il 104-107 mentre dalla parte opposta i Thunder dimenticavano nell’angolo destro Bridges, il quale esplodeva incredibilmente la terza tripla consecutiva a :09.7 agganciando assurdamente i Thunder.

Peccato che Gilgeous-Alexander con un minimo crossover facesse ballare Cody Martin che si staccava da lui perdendo equilibrio, a quel punto con un piede dentro l’arco il tiratore avversario mandava a segno il tiro decisivo del match poiché con un secondo e quattro decimi sul cronometro, nonostante il time-out, Charlotte riusciva solamente a servire Rozier che da lontanissimo non arrivava nemmeno vicino al ferro con pressione addosso.

Devonte’ Graham: 5,5

14 pt. (4/16), 3 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata. Arriva la seconda doppia doppia di Graham che litiga sì con il ferro nella prima parte di gara ma nel secondo quarto si illumina con una serie di passaggi e in fiducia sgancia due triple. Ne mette una nel finale davvero preziosa staccandosi da Dort ma nel mezzo scompare troppo e con una regia incerta Charlotte stenta a creare buoni tiri.

Terry Rozier: 6

19 pt. (5/15), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Non è sempre domenica e Terry si spegne per gran parte del secondo tempo lasciando in panne l’attacco di Charlotte. Si riprende un po’ nel finale. Buon primo tempo con un paio di canestri magistrali dalla sinistra poi si riprende negli ultimi minuti e a parte una bella steal e un paio di tiri liberi mancati in pochi secondi, chiude con un 7/9 ai FT. Curioso -18 in plus/minus da verificare nel prossimo match poiché a volte non vogliono dire molto… Comunque abbastanza attivo e porta a casa 19 punti nonostante qualche errore di troppo.

Gordon Hayward: 6

12 pt. (5/13 con 0/5 da 3), 4 rimbalzi, 7 assist, 3 rubate. Mi aspettavo di più da Hayward che comunque smista 7 passaggi buoni ma litiga tutta la sera con il tiro da fuori e va a perdere una palla in entrata arrestandosi nel pitturato in stato confusionale nel finale. Scrolla la testa anche lui non spiegandosi del perché gli Hornets fossero sotto di così tanto. Sembra un po’ rallentato ma se trova un piccolo corridoio per il primo passo e punta deciso a canestro sa come segnare, ha un buon fade-away da due, dovrebbe usarlo di più rispetto alla tripla.

P.J. Washington: 6,5

18 pt. (7/15), 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Vale il discorso dei primi tre titolari elencati: parte molto bene poi si lascia un po’ andare. Sembra possa fare quello che vuole per larghi tratti del match sfruttando i mismatch o mostrando di essere tornato quello dello scorso anno. Si è tagliato i capelli, chissà che non lo “appesantissero” prima. Da centro piazza anche buone stoppate ma, non per sua colpa, la squadra è ancora meno equilibrata in quei momenti e la presenza eventuale di McDaniels in PF non aiuta.

Bismack Biyombo: 5

5 pt. (2/7), 9 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate. Lento, si fa battere da Hill e cattura 9 rimbalzi ma dovrebbero essere di più con quel fisico non riuscendo spesso a mettere in sicurezza nemmeno i palloni che cattura. Lento anche al tiro si prende un paio di stoppate e non garantisce profondità a Charlotte per un gioco sotto canestro o dentro-fuori anche se gli capita di dialogare bene un paio di volte con gli esterni (vedi Ball in scambio).

Cody Martin: 5

0 pt., 2 rimbalzi, 1 assist in 16:11. Se non l’aiutano sotto canestro fatica. Lo trovo meno brillante dello scorso anno. Fatica di più a tenere gli avversari e la sua perdita d’equilibrio sull’ultimo tiro di Gilgeous-Alexander costa caro.

Miles Bridges: 8

14 pt. (5/8), 6 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. 4/4 da oltre la linea con lo 0/5 della prima partita e i miei consigli a non forzare in serata sono rotti dalla necessità di recuperare la partita.

Segna tre incredibili triple nel finale dimostrando di avere “palle cubiche” e concentrazione massima. Peccato perché anche in virtù della sua attività sul parquet avrebbe meritato di più. Fallo generoso su Horford a parte in 23:07 tira giù 6 rimbalzi e piazza due stoppate.

LaMelo Ball: 6,5

13 pt. (5/10), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Di fiducia per due quarti contrastanti. Ottimo primo tempo, disperso nelle nebbie il secondo. Segna il suo primo libero poi il suo primo canestro quindi la sua first 3 pt. e infine va di schiacciata ma nel secondo tempo, lui che entra per far cambiar musica a una squadra in stand by, si unisce al ritmo triste di Charlotte aumentando la confusione.

Jalen McDaniels: 5

2 pt. (0/1), 5 rimbalzi, 1 assist, 3 PF. Rimbalzi a parte mi pare un giocatore limitatissimo. 10:43 in campo, 3 falli e 2/4 dalla lunetta…

Caleb Martin: 6

10 pt. (4/8), 1 rimbalzo, 2 rubate. Sbaglia alcuni tiri lamentando un paio di falli subiti sul tocco in entrata. Ha un buon momento nel quale suoi 6 punti producono velocemente un dimezzamento del divario.

Coach James Borrego: 5

Avrebbe dovuto vincer la partita contro i Thunder in casa, invece, ancora una volta regaliamo… Monk in panchina, small-ball estesa per troppi minuti e una squadra con blackout attacco e difesa multipli. Non c’è uno straccio d’idea valida nemmeno sulla rimessa finale. Domani ci sono i nuovi Nets, una corazzata, si salvi chi può…

https://www.youtube.com/watch?v=qYmD7xQ3OXE

Matchup Key Vs Thunder

Grafica e statistiche a cura di Igor F..

Matchup Key

A cura di Filippo Barresi

Terry Rozier Vs George Hill

Rozier è stato il migliore della prima uscita degli Hornets, questa notte si troverà davanti un osso duro capace di difendere ad alto livello.

Da questa sfida passano le sorti dell’attacco di Charlotte, apparso molto ingolfato contro Cleveland.

Punti da sfruttare: OKC è una squadra molto giovane che ha cambiato tantissimi pezzi durante questa sessione di mercato, le chiavi della squadra sono ora in mano a Shai Gilgeous Alexander, giovane di buonissima prospettiva.

Oltre al suo talento non c’è molto, gli Hornets dovranno essere in grado di bloccare le sue iniziative per paralizzare quasi completamente i Thunder.

Possibili difficoltà: con il recentissimo infortunio di Cody Zeller, che starà fuori fino a Febbraio, la rotazione nel reparto lunghi degli Hornets è al limite della decenza per il livello NBA.

Oltre al veterano Biyombo ci sono i due rookie Richards e Carey JR, sarà compito loro e di coach Borrego cercare di tamponare questa importante ferita che porterà ulteriori problemi nella protezione del ferro e a rimbalzo.

Zeller sarà costretto a saltare dalle 4 alle 6 settimane dopo l’operazione alla mano sinistra fratturata.
Gli Hornets hanno recentemente esercitato la team option a loro favore sul contratto rookie scale delle nostre due ex ali titolari.

Game 1 – Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 114-121

C’era una volta in TV una serie che per il telespettatore medio avrebbe potuto apparire piuttosto bizzarra ma affascinante chiamata My Name Is Earl.

Ho sempre pensato, facendo turni di lavoro differenti, di essermi perso il finale ma poi riuscii a scoprire che in realtà il finale non è mai esistito.

Terminata la quarta stagione, la NBC decise di cancellare la quinta e con essa il disegno del suo finale.

Per caso ne venni a conoscenza su internet grazie a un articolo di Marilisa Di Maio su Hallofseries.

Se non l’avete mai vista stiamo parlando di un uomo, Earl (il protagonista) che va in giro compiendo buone azioni per riparare a tutte le sue malefatte precedenti spinto dal karma poiché lui crede sia questo a fargli succedere brutte cose dopo aver commesso le sue malefatte.

L’autore, nel pilot della sua nuova serie Saving Hope cita il fatto che un uomo sia riuscito a rimediare a tutte le sue cattive azioni portando a termine la sua lista ma in realtà il finale della vera serie non avrebbe dovuto andare così.

L’autore dei “My Name Is Earl”, Greg Garcia, dice:

“Ho sempre avuto un finale in mente per Earl e mi dispiace non aver avuto la possibilità di vederlo accadere. Hai uno spettacolo su un ragazzo con una lista, quindi non vederlo finire quella lista è stato un peccato ma la verità è che non avrebbe mai completato la lista. L’idea di base del finale era; mentre era bloccato su un elemento della lista davvero difficile da realizzare, avrebbe iniziato a sentirsi frustrato per non averla mai finita, poi si sarebbe imbattuto in qualcuno che aveva un elenco tutto suo ed Earl era su questo.

Dovevano rimediare a qualcosa di brutto che avevano fatto a Earl.

Lui avrebbe chiesto loro da dove avessero preso l’idea di fare una lista e gli avrebbero detto che qualcuno era venuto da loro con una lista e quella persona aveva avuto l’idea da qualcun altro.

Earl alla fine si sarebbe reso conto che la sua lista aveva dato vita a una reazione a catena di persone con liste e che aveva finalmente sparso più bontà nel mondo quindi a quel punto avrebbe strappato la sua lista e sarebbe andato a vivere la sua vita camminando verso il tramonto come un uomo libero, con un buon karma.”

Earl avrebbe scoperto d’aver ispirato le altre persone generando una positiva reazione a catena e credo che questo avrebbe meritato d’essere il fantastico finale per una serie frizzante, divertente, speciale con la quale andavo in qualche maniera in simbiosi.

Beh… Cleveland è il parquet ideale per scoprire se gli Hornets, artefici del loro destino, saranno in grado di compiere buoni azioni e vincere oppure continuare a perseverare nell’errore e nei vizi visti fino a oggi.

I Cavs sono una squadra che ci equivale per il momento più o meno e per gli Hornets sarà un ottimo test iniziale.

I ragazzi di Borrego dovranno darsi una mano, trovare l’alchimia e la personalità per espugnare un parquet, sì senza pubblico, ma sempre pericoloso.

Analisi

Charlotte mantiene e amplifica tutti i suoi difetti difensivi. Poca organizzazione sui cambi dettati dai pick and roll avversari e preoccupanti buchi nelle maglie difensive. I lunghi si sono dimostrati inefficaci difensivamente per tappare qualche falla. Se non lenti, bolsi e dannosi. La squadra in attacco si affida troppo spesso al tiro da fuori senza costruire gioco. Un gioco “troppo” moderno che crea poco vantaggio, specialmente se nelle fasi decisive del match non si è in grado di mettere tiri più rischiosi (per quanto ormai nella NBA siano il pane quotidiano) come quelli fuori dall’arco.

Se nei TO restiamo più bassi (15-18), perdiamo nettamente a rimbalzo (41-57) e negli assist (29-34) a riprova di quanto descritto sopra.

Chiudiamo con il 50,0% dal campo ma solo grazie a un finale che aveva poco da dire con un tiro da fuori al 36,4% raddrizzato solo un po’ da un super Rozier in versione bomber nelle ultime fasi di gioco

Cleveland chiude con un 46/87 al tiro (troppo facile) e con un 14/30 da tre punti…

Il peggior male siamo noi stessi… quanto potrà lavorare Borrego sulla fase difensiva e quanto potrà ripensarla?

Il coach deve fare autocritica e cercare di riportare in rotta una nave che stasera ha fatto acqua da tutte le parti.

L’inizio non è stato quello sognato, anzi, è stato onestamente deprimente e i problemi ci sono ma si possono correggere se si ha l’inteligenza di adattarsi a nuovi modus operandi.

La partita

I quintetti iniziali:

1° quarto:

Drummond vinceva la prima palla a due stagionale ma Rozier, lestissimo nell’afferrarla al volo nella metà campo avversaria, concedeva la prima occasione a Charlotte.

Si capiva subito però che sarebbe stata la sagra del tiro da tre: Graham mancava l’occasione e dopo una fase un po’ convulsa, Sexton in transizione sbatteva su Graham per realizzare lo 0-1 ai liberi a 11:18.

Una penetrazione di Hayward con appoggio al plexiglass valeva il sorpasso ma il disastro al tiro degli Hornets (2/12 FG) era maggiore rispetto alle percentuali dei Cavs (4/7 FG) e in un inizio del genere il time-out chiamato da Bickerstaff a 7:27 mostrava impietoso il 4-11.

Passati 14 secondi dal rientro Hayward mandava a bersaglio una tripla per il 7-11 ma McGee nel pitturato riportava a +8 i locali che colpivano in transizione con Okoro a 6:12 (2 FT per fallo di Hayward).

Uno spin rapidissimo con floater di Bridges e una tripla di Rozier a 5:11 su baseline pass di Hayward era no le repliche di Charlotte che a 4:36 andava in time-out sul 12-17.

Un catch n’shoot da tre punti di Rozier dal corner sx (ancora splendido servizio di Hayward) era rintuzzato da McGee da sotto che mostrava come i Cavs avessero buon gioco nei punti e nei rimbalzi vicino al ferro.

Un floater di Sexton era compensato da due transizioni spettacolari nelle quali Graham serviva Bridges abile a inchiodare un paio di alley-oop per arrivare sul 19-21.

Sexton era lasciato tirare e segnare da fuori in compenso Cody Martin recuperava una palla deviata da Bridges e spingendo la transizione regalava a Biz la dunk del 21-24.

Biyombo segnava anche su iniziativa personale il 23-24 così Charlotte si riportava pienamente in partita.

2° quarto:

Per uscire subito dal match ci voleva poco: tripla di Nance Jr. dall’angolo sinistro, alzata di Drummond su Bridges e bomba dal corner opposto di Windler per il 25-32.

A poco serviva un pull-up di Graham dal mid range a 10:06.

Una transizione (chiusa a 9:15) con alley-oop in back-door di Okoro era il massimo del minimo per una difesa inesistente di Charlotte così Borrego propendeva per il time-out.

La difesa latitava pesantemente anche sull pull-up frontale di Sexton a 8:01 per il 30-38 e sulla tripla dello stesso giocatore a 6:15…

Una transizione con dunk bimane per McDaniels (36-41) precedeva il disastro: tecnico a Zeller che “metteva dentro” (goaltending) un gancetto, poi Hayward con un soft touch era l’ultima avvisaglia di tenuta fisica e mentale di Charlotte nel primo tempo.

McGee si esaltava su un contatto con Zeller: step-back e mezzo circus shot per il two and one e, nonostante l’ingresso di Biz, la difesa non riusciva mai ad aggiustarsi al gioco dei Cavs che in breve tempo approfittavano dell’assenza d’intensità e posizionamento dei nostri trascinandosi sul 40-55 dopo una schiacciata di Okoro a 2:48.

Finale disastroso con Nance Jr. alla dunk lanciata in corridoio e Rozier, spinto da Sexton sulla ricezione dalla rimessa, allo 0/2 ai liberi a :05.3 per andare negli spogliatoi sotto di 21 punti a Cleveland (44-65) con un parziale di frazione da 21-41…

Il nostro tabellino a metà gara.

3° quarto:

La ripresa cominciava con Hayward che faceva da solo per aggiungere due punti replicando da tre dalla top of the key a 10:11 (49-70) e a 9:52 quando si lanciava in anticipo sul rimbalzo difensivo degli Hornets e, servito, andava a schiacciare indisturbatamente.

La prima tripla di Graham del match, dopo molti errori, arrivava a 8:57 e valeva il -18 (54-72).

La fiammata imprevista degli Hornets arrivava con Rozier che a 8:01 metteva dentro una saetta da oltre l’arco, Graham in entrata batteva Sexton in uno contro uno, Rozier a 6:40 fulminava i Cavalieri dalla diagonale sinistra ma Nance Jr. metteva dentro due punti assistiti grazie alla dormita di P.J. Washington.

Gli Hornets però non sia arrestavano e Scary Terry pungeva ancora a 5:45 dalla grande distanza aiutato da un blocco di Zeller mentre su passaggio di Ball, dalla diagonale sinistra, Hayward usciva e sparava la bomba del 68-79 che riportava gli Hornets a soli 11 punti.

Nonostante LaMelo si facesse rubare un pallone da Windler, dopo l’attacco dei Cavs che non sortiva effetto, un coast to coast di Rozier per un fade-away da two and one rendeva il -8 a Charlotte (71-79) ma la reazione e la rimonta di Charlotte si esaurivano qui, così a 4:18 un po’ di spazio per Osman era sfruttato dall’ala per bombardare dalla diagonale sinistra.

Nel finale Hayward metteva dentro una second chance con un tiro da fuori ma replicava sull’altro fronte Wade (78-90) Biz metteva dentro ma si prendeva anche un tecnico trasformato da Sexton che in uno contro uno sul possesso finale andava a sverniciare in velocità LaMelo che poteva solo osservare il tiro dell’avversario infilarsi nella retina per l’80-93.

4° quarto:

Drummond apriva il quarto segnando da post basso su Biz che soffriva il posizionamento e la malizia del centro avversario.

Biz mancava due FT sull’altro fronte mentre in difesa si faceva spostare ancora una volta da Drummond che schiacciava senza problemi.

Rozier provava a replicare da tre (83-97) ma i Cavaliers scappavano nuovamente e figuratamente con Osman dall’angolo sinistro per l’85-109 e poi letteralmente con un bad pass di Rozier che apriva lo spazio alla fuga di Drummond in schiacciata.

Rozier ormai in modalità tripla ne infilava un’altra dall’angolo e poi in coast to coast andava a contatto con Sexton; fade-away cadendo all’indietro, canestro, libero aggiuntivo realizzato a 6:50per il 91-102.

Anche i Cavs però mettevano una tripla con Garland e rimanendo distanti potevano permettersi di subire una dunk di Biyombo che, colpito un paio di volte sulla schiacciata molto tirata, non sfruttava l’occasione del libero addizionale.

Gli Hornets segnavano ancora con Rozier e Biyombo (97-112) ma Sexton ingranava la quinta passando facilmente Cody Martin che ricorreva al fallo per far tirare il play fuori equilibrio ma l’appoggio era buono, non così il FT aggiuntivo.

Charlotte segnava con Hayward e poi con Rozier il 103-117, ancora con Hayward a 2:12 e poi sempre con Rozier che per ben due volte infilava due palloni da oltre l’arco portando i Calabroni sul 111-119 a :30.4.

Graham piazzava l’ultima tripla per il 114-119 ma i Cavs chiudevano dalla lunetta per il 114-121.

Terry Rozier: 7,5

42 pt., 15/23 FG (10/16 da 3 pt.), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata, 3 TO, 5 PF. In difesa è molto attivo ma ciò non si traduce sempre in un bene poiché Borrego deve aggiustare questa fase. Lui nel primo tempo va un po’ in barca con i compagni poi ci sarebbe con energia e attenzione nel secondo tempo; sui raddoppi e sugli scatti per andare a prendere il senza palla ma se la squadra non si muove insieme oppure trova i meccanismi corretti per accettare i cambi, nonostante i mismatch difensivi, finirà per fare una figura peggiore di quello che fa sul parquet. Sensazionale al tiro arriva a 42 punti nel finale ma qualche tripla gli è concessa in virtù del largo vantaggio.

Devonte’ Graham: 5

10 pt., 4/13 FG (2/9 da 3 pt.), 3 rimbalzi, 10 assist, 2 TO. Rimandateci quello vero. La controfigura di Devonte’ è abile nel materializzare assist ma esagera con un tiro da fuori un po’ macchinoso che, infatti, non entra mai. Potrebbe aumentare ancora gli assist se giocasse in maniera leggermente diversa. Difesa inconsistente, lento sul passaggio dei blocchi, se passa dietro a volte i compagni vanno in barca.

Gordon Hayward: 6,5

28 pt. (11/18 FG), 4 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 3 TO. L’espressione in alcuni momenti è di uno di quelli che si chiede che ci sia andato a fare in quella realtà. Calato in un team con molti più problemi rispetto a dove si trovava prima, parte segnando subito per l’unico vantaggio Hornets di serata poi continua dando un paio assist a Rozier e infine si rimette a giocare un po’ più per sé visto che i compagni non la buttano mai dentro. Nel bene o nel male ci prova “accettando” anche match-up difensivi sfavorevoli dove non sfigura e all’occorrenza ricorre al fallo. Nel delirio difensivo degli Hornets non va male anche se qualche tiro gratuito magari se lo prende ma data la situazione…

P.J. Washington: 4,5

4 pt. (1/5 FG), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata in 21:23. Se Graham aveva la controfigura, P.J. è in involuzione. Sembra un cartonato a grandezza naturale. Si prende una stoppata e la restituisce sull’azione successiva, segna due liberi ma per il resto è drammatico in difesa, infatti, prendiamo un -17 con lui sul parquet. Dorme ad esempio sui due punti di Nance Jr. per il 62-79 tenendo una posizione piuttosto discutibile. In attacco gancetto da raddoppiato in attacco fuori misura e poco minutaggio per lui nella notte di conseguenza.

Cody Zeller: 5

6 pt. (3/6 FG), 3 rimbalzi, 3 rubate, 1 stoppata. Si fa mangiare in testa dai centri avversari. Lui ci prova anche e a sprazzi qualcosa di buono la combina pure (un paio di difese singole per esempio sulla nostra rimonta nel terzo periodo) ma nel complesso è un problema, specialmente se le altre squadre hanno lunghi discreti e li sfruttano. Sfortunato anche nel two and one di McGee. Un paio di triple a salve a confermare di non avere un lungo che possa far male da fuori. Un tecnico preso da lui non lo ricordo se non quello di stanotte…

Miles Bridges: 5,5

6 pt., 3/10 FG (0/5 da 3 pt.), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Inizia bene, si perde un po’ ma chiude con un plus/minus di +6 ma il voto risente dell’esagerazione nel tiro da fuori. Bisognerebbe creare di più e sparare di meno se non si hanno certe doti.

LaMelo Ball: 5

0 pt., 1 rimbalzo, 3 assist, 2 rubate in 15:48. 3 TO, su uno, esageratamente ingenuo, Hayward lo rimprovera. Non è un gran minutaggio ma lui finisce con uno 0/5 dimostrando di non avere un gran tiro. E’ un work in progress. Non sembra essere davvero ancora pronto per la NBA e finisce per mostrare come la difesa non sia il suo forte (Sexton in uno contro uno lo passa senza problemi a fine primo tempo) ma un po’ di voglia sulle palle vaganti e rimbalzi la mette.

Cody Martin: 5,5

5 pt. (2/3 FG), 5 rimbalzi, 4 assist in 21:01. Il solito impegno e buona reattività ma in velocità viene preso in infilata qualche volta di troppo e non controlla benissimo gli spazi sul lato debole.

Jalen McDaniels: 5,5

2 pt. (½ FG), 1 rimbalzo, 1 rubata, 1 TO. Poco in campo (5:34), un po’ in difficoltà. Alla prossima.

Bismack Biyombo: 5

11 pt. (5/5 FG), 4 rimbalzi, 1 stoppata. Buona la fase offensiva. Perfetto con i suoi punti di rottura. Mediamente più aggressivo del solito. In difesa però, pur entrando al posto di Zeller e mantenendo le proprie peculiarità, non risolve i problemi di Charlotte soffrendo Drummond ma non solo. Troppo lento fisicamente e nel comprendere certi sviluppi di gioco. Poco reattivo sul tiro avversario.

Coach James Borrego: 5

Niente attacco, niente difesa, poca lettura della partita sui lunghi avversari e imbarazzanti anche sulle transizioni avversarie.

https://www.youtube.com/watch?v=qKnhbG6wmD8

Matchup Key Vs Cavaliers

Analisi a cura di Filippo Barresi:

Grafica e statistiche a cura di Igor F..

Matchup Key

Andre Drummond vs Cody Zeller.

La storia di questo primo incontro degli Hornets passerà molto probabilmente per lo scontro tra questi due titani sotto canestro.

Drummond è stato il rimbalzista più prolifico durante la scorsa stagione e gli Hornets, come ormai da molti anni, si trascinano grossi problemi nel controllare i rimbalzi difensivi.

Sarà necessario per questo motivo uno sforzo collettivo per aiutare il veterano Zeller, ormai alla ottava stagione con Charlotte.

Punti da sfruttare: Cleveland è una squadra molto giovane proprio come gli Hornets, una delle loro più grandi lacune riguarda la difesa delle loro guardie Sexton e Garland.

Il duo potrebbe faticare a contenere il dinamismo della coppia Graham e Rozier, che nella passata stagione hanno dimostrato di essere entrambi tiratori letali.

Possibili difficoltà: Dopo circa 300 giorni gli Hornets torneranno a giocare una partita ufficiale e per questo motivo non saranno immediati gli aggiustamenti in termini di ritmo e tenuta fisica.

La preseason ha aiutato in questo senso, ma quattro gare sono poche per ripartire a pieno regime.

Il taglio dei figuranti nella loro era

Charlotte taglia tutti e quattro i figuranti con contratto non garantito.

Li abbiamo visti davvero poco sul parquet in questa preseason ma evidentemente non devono aver convinto né sul campo, né in allenamento, così a oggi, il roster degli Hornets scende a 16 elementi.

Nell’era dove ognuno può mettersi in vetrina, non è detto che il risultato sia apprezzato da tutti, così il GM Kupchak ha deciso di dare un taglio momentaneo alle ambizioni di quattro giocatori.

Keandre Cook, Javin Delaurier, Xavier Sneed e Khalil Whitney al momento finiscono la loro esperienza con la prima squadra.

Cook e Sneed hanno fallito due possibili tiri vittoria nell’ultima a Orlando mentre Delaurier e Whitney che si sono visti solo nell’ultima partita hanno messo a segno rispettivamente – nel finale di partita concesso loro da Borrego – una bomba e due liberi.

Sneed non aveva fatto male nella sua prima apparizione ma lui e Cook sono sembrati in difficoltà nell’ultima partita mentre a DeLaurier e Whitney hanno avuto pochissimo minutaggio a disposizione.

Qui sotto, ecco l’articolo originale dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets:

https://www.nba.com/hornets/press-releases/charlotte-hornets-waive-keandre-cook-javin-delaurier-xavier-sneed-and-khalil-whitney

Game 4 Preseason – Charlotte Hornets @ Orlando Magic 117-120

Depressione e peccato

Ultima amichevole prima che le “contrade” NBA si diano battaglia.

In palio l’anello.

Certamente i gonfaloni di Hornets e Magic sono a mezz’asta rispetto ai vessilli più prestigiosi al momento ma cullare e colorare i sogni dei propri tifosi, anche se più ridotti, in attesa di crescere ancora, sarà la missione di Hornets e Magic durante questa Regular Season.

Hornets e Magic di nuovo alla pugna senza morti o feriti, sono le prove generali per i rispettivi avvii in attesa d’incontrarsi in stagione regolare.

Pregi

Senza Hayward gli Hornets ritrovano una coppia di guardie capace di sfornare 49 punti (25 Graham, 24 Rozier).

Graham tira anche da casa sua e gioca bene off-the Ball, Rozier è infiammabile…

Capacità di rientrare in partita nonostante per tre quarti si sia assistito a un pianto greco. Deprimente vedere Charlotte giocare senza energia e senza difesa sotto e sul pitturato per troppo tempo concedendo ai Magic 38 pt. nel primo quarto.

Miles Bridges, 12 punti e 15 rimbalzi continua a mostrare di meritare minutaggio. Ottimo avvio.

Caleb Martin: 10 pt. con 4/4 al tiro e un +30 di plus/minus.

Tornati ad aumentare i TO: 20 contro i 16 dei Magic.

44,4% e 43,9% sono rispettivamente le percentuali al tiro e quelle da tre punti di Charlotte che va leggermente meglio dei Magic (43,8% e 42,5%) anche se non basta.

Difetti

Inizio svogliato e floscio.

Il frontcourt è fuori controllo sul lato difensivo: Zeller, P.J. Washington e anche Richards non sembrano essere in grado di difendere come si deve.

L’asseto difensivo è da risistemare, una zona con Zeller troppo schiacciato in area deve essere compensata nelle rotazioni su perimetro per non affidarsi alla roulette russa sperando che i tiratori avversari ci grazino senza esser messi in difficoltà da validi close-out.

Meno capacità di penetrare e scaricare per trovare spazio al tiro.

Il risultato finale, dovessimo darla ai punti per ciò che hanno mostrato le due squadre nel minutaggio è giusto ma peccato per essere saliti sul +4 e poi averla gettata via all’ultimo con la “panchinissima” in campo…

P.J. continua a non piacere salvo poche giocate, Sneed e Cook mancano giocate importanti nel finale.

LaMelo Ball: passo indietro, 1/10 al tiro con 4 punti, 4 assist e 4 TO, l’esperienza…

La partita

Le formazioni:

1° quarto:

Sul primo balzo della partita Vucevic aveva la meglio su Zeller, losco presagio sull’inizio match: la prima palla era spedita nel cesto a mezzo tiro pesante proprio dal centro avversario che, aiutato da Fultz in coast to coast, vedeva i suoi allontanarsi 0-5.

I primi due punti di Charlotte erano costituiti da un facile appoggio di Zeller ma l’inconsistente e svogliata difesa di Charlotte consentiva un facile tap-in a Gordon.

Un runner di Rozier, due punti facili di Vuc e una tripla di Graham avvicinavano Charlotte sul 7-9 ma la squadra di Borrego perdeva subito contatto dopo aver abbandonato Fournier nell’angolo destro pronto a colpire da tre punti.

Vucevic ne aggiungeva altrettanti a 8:41, Graham replicava con la stessa moneta ma gli Hornets salivano solo sul -5 (10-15).

Gordon e Vucevic (solissimo il secondo sull’arco con Zeller schiacciato in area) aggravavano la situazione con tre punti a testa per il 10-21 fino al time-out chiamato da Borrego a 7:13.

Rozier provava a cambiare l’atteggiamento difensivo dei nostri ma il suo aiuto in chiusura valeva un two and one per Fournier.

La difesa, nei lunghi, tornava a essere nulla poiché Fultz sbagliava ma la correzione di Gordon era imbarazzante…

Un pull-up di Rozier marcato da due difensori e una tripla di Bridges dall’arco non servivano a nulla se si concedeva a Ross un floater in area.

Certo… arrivava anche un no look verticale di Ball pro Biz che metteva dentro da sotto indisturbatamente ma sull’altro fronte MCW resisteva al fallo piuttosto banale di MCW che lasciava all’ex i due punti e la possibilità dell’and one poi fallito a 3:03.

Graham in uno contro uno agi sgoccioli dei 24 si liberava con finta e spostamento laterale per una saetta da tre punti (20-31) ma MCW dall’angolo destro tirava sopra Biz in uscita: 3 punti e di nuovo -14…

Il divario sembrava resistere sino al temine del primo quarto ma Graham preoccupava eccessivamente Anthony, inabile a non commettere un fallo telefonato: 3 FT a 2 secondi dal termine frazione e 27-38.

2° quarto:

Palla in mano a Charlotte, primi due punti Orlando…

Piccolo lampo di P.J. con una potente dunk inarcata a 11:29 (29-40) ma questa parte del match era tutta a favore di Orlando che vedeva lievitare il proprio vantaggio da Ross a Ross: dalla tripla del sesto uomo dei Magic dalla diagonale sx Ross aiutata dal primo ferro alla bomba frontale dello stesso panchinaro, la squadra della Florida saliva sul +21 (33-54) sino ad arrivare al +23 poco più tardi.

Una tripla di Zeller a 4:40 più un’entrata del nostro centro davano un po’ di sollievo in un penoso periodo ma Fultz dall’altra parte mostrava i muscoli segnando in area (12-24 il parziale nel pitturato).

Gordon nel finale aggiungeva 4 pt (tripla e un ½ dalla lunetta) ma Charlotte con una dunk di P.J., forse alla seconda cosa buona del suo primo tempo, e una tripla di Scary Terry a :02.6 rispondeva per tagliare di qualche punticino un divario che restava comunque di 14 punti (49-63).

14 pt. di Graham, 11 di Zeller, 4 assist di Rozier ma per rientrare in partita servirebbe una difesa.

I gemelli Martin conversano nell’intervallo.
Statistiche Charlotte a fine primo tempo.

3° quarto:

Dopo la tregua le squadre ripartivano ed era interessante notare come Graham si unisse ormai a quei tiratori siderali alla Lillard o alla Curry: veloce e preciso a 10:37, facendo piovere dalle remote profondità del parquet una sfera arancio che accarezzava la retina, infilava il 52-65.

Devonte’ si ripeteva per il 55-66 ma i Magic, risucchiati un po’ erano pronti all’ennesimo strappo con Gordon da fuori e Fournier nell’angolo sinistro che agganciando da un ribaltamento sfruttava il fatto che LaMelo provasse un intercetto dal low box (mancato) e non riuscisse a recuperare nel close-out.

Vucevic da tre mandava sul +22 i Magic (64-86) prima della risposta rabbiosa di Bridges.

Fournier e Bridges si scambiavano le triple e si giungeva al finale con Caleb Martin a proseguire la fiera del tiro da tre.

A 20:4, 78-94, due punti persi rispetto all’intervallo, un -16 che rendeva più difficile un’improbabile rimonta.

Graham carica la tripla su Fultz e realizza.

4° quarto:

A 12 minuti dall’ultima sirena Rozier decideva di provare a rimontare: up & under di sinistra, tecnico a favore per protesta di Anthony, tripla frontale da dietro lo schermo e bomba dalla destra su assist di Caleb Martin.

Nove punti che portavano a 10:09 Charlotte sul -6 (88-94).

La rimonta assurda di Charlotte proseguiva; floater di Graham nel pitturato che entrava nonostante la gran pressione in marcatura su di lui, tripla dall’angolo sinistro del nostro numero 4e bombarda dalla sinistra di Caleb Martin per un 27-2 di parziale che spingeva Charlotte all’incredibile vantaggio (96-94).

Hornets /6/6 nel quarto contro lo 0/6 dei Magic.

Un pull-up di Rozier e un put-back layup di martin mandavano Charlotte oltre quota 100 sul +7 (101-94) ma la spinta degli Hornets si esauriva; i Magic con un contrpoparziale di 0-7 agganciavano i Calabroni a quota 101.

Eccitanti botta e risposta; entrata dell’ex MCW con mezzo circus shot e fallo di Sneed (107-101), rischiosa tripla di Monk a bersaglio (110-111), DeLaurier dalla destra da tre (113-111)…

Sul 117-113 a 1:09 sembrerebbe fattibile conservare il vantaggio ma i dubbi passi chiamati a Richards e la tripla di Cannady rimettevano in discussione la partita che era vinta da Anthony bravo a depistare Richards con la partenza in crossover e lesto ad alzare il floater al centro dell’area con :13.9 sul cronometro.

Provava il controsorpasso Cook facendo una cosa simile ma il suo floater rimbalzando sul secondo ferro usciva e gli Hornets costretti a un fallo speso non troppo in fretta lasciavano gli ultimi due punti ad Anthony dalla linea della carità per il 117-120 finale poiché con :02.1 sul cronometro, Sneed Riceveva e non andava nemmeno vicino a infilare la tripla siderale.

I Magic hanno chiuso con 20 punti di Gordon, 19 di Anthony e 18 di Vucevic.

Ok, non è importante il risultato oggi né l’1-3 di prestagione ma sono preoccupanti l’atteggiamento e la difesa.

Rozier e Graham in attacco ci sono, auguriamoci di rivedere Hayward presto e trovare una quadra per innescare i tiratori che sembrerebbero esserci.

https://www.youtube.com/watch?v=Gkb88Tre2V8

Game 3 Preseason – Charlotte Hornets @ Orlando Magic 123-115

First Win

Prima trasferta dell’anno per Charlotte che oltre a Glen Riller deve rinunciare all’acquisto principale di mercato Gordon Hayward alle prese con una frattura da avulsione al mignolo destro la quale non dovrebbe tuttavia lasciarlo fuori per molto tempo.

Passiamo alle note della partita:

Pregi

Prima vittoria stagionale anche se solo in amichevole ma da fiducia.

Rotazioni normali per Borrego che danno più l’idea delle potenzialità di questa squadra.

Dimezzati i TO, solo 11.

47,5% al tiro con il 43,9% da tre punti e il 90% dalla lunetta.

Partenza sparata e “solito”(come nelle prime due uscite) largo vantaggio acquisito.

Resilienza e testa sul rientro dei Magic.

Un Rozier agile e svelto che garantisce punti.

Alla stessa maniera Graham.

Cody Zeller attivo in attacco.

Qualche lampo di talento di Ball con un tiro particolare.

Buona confidenza di Bridges a tutto campo.

Small ball da usare con moderazione che garantisce movimento e imprevedibilità all’attacco.

Difetti:

Rilassamento sul largo vantaggio e possibilità di recupero veloce offerta agli avversari.

Una zona troppo five in che lascia tempo e spazio ai tiratori avversari, ciò non ci rende più padroni del nostro destino non avendo buona pressione sul close-out ci si affida alla mira erronea degli attaccanti.

Biyombo troppo lento e poco agile.

Cody Zeller in difesa è sempre poco reattivo.

P.J. troppo macchinoso con palla in mano, qualche palla persa e una stoppata subita da MCW.

Qualche scelta di tiro in floater di Ball non esattamente consigliabile.

Forse troppo dipendenti dal tiro da fuori ma in serata funziona.

Small ball che concede troppo in difesa.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

Borrego schierando a sorpresa un quintetto più basso con Martin sul parquet dava filo da torcere ai Magic: l’intensità e la pressione sugli attaccanti avversari era maggiore, ciò provocava diversi TO per Orlando nei primi minuti.

Charlotte ne approfittava pre passare in vantaggio con uno splendido bound pass diagonale di Graham sullo scatto di Rozier che tagliando da sinistra arrivava indisturbato a canestro.

Il 4-0 era opera di Zeller che con una second chance metteva dentro mostrando i problemi a rimbalzo dei Magic.

Fultz realizzava i primi due punti per i locali con uno scambio a due e l’appoggio a canestro piuttosto cheap visto che P.J. non lo seguiva lasciandogli il corridoio in back-door.

Sul 4-2 iniziava lo show di Rozier con una steal seguita da 2 pt. a 8:49.

Era ancora Rozier a sparare dalla lunghissima distanza dalla diagonale sinistra a 8:15 per il 9-2 e sempre lui a infilare a 7:34 due FT.

A 7:10 bissava la tripla siderale ma dalla diagonale opposta e gli Hornets salivano sul +10 (14-4).

Dopo un time-out a 6:59, Orlando si riprendeva leggermente ma Charlotte sfruttava il suo uomo in ritmo per un baseline jumper dalla sinistra che accarezzava solo la retina nonostante il raddoppio (20-8).

Un parziale di 5-0 da parte di Orlando (grazie anche a una tripla dal palleggio di Rosso su Biz) riportava i Magic a -7 ma gli Hornets rimanevano saldamente al comando anche dopo i due liberi di Cole a 1:14 per fallo di Ball su di lui (26-18).

Ball, fino a quel momento un po’ in difficoltà, si faceva vedere dal corner destro dove, servito due volte, metteva insieme sei punti in due conclusioni che andavano a spingere Charlotte sul 32-18 a :33.9.

Il punteggio rimarrà inalterato sino alla sirena.

2° quarto:

In apertura Graham faceva piombare una tripla dalle profondità del parquet e Charlotte raggiungendo una certa tranquillità sul +17 si addormentava.

Un parziale di 10-2 pro Magic chiuso da Ross con una tripla portava sul 37-28 la situazione prima del time-out chiesto da Borrego.

Il parziale reale si estendeva anche dopo la pausa e pesantemente poiché con due bombe (Okeke e Anthony gli autori) i Magic giungevano sino al -3: 37-34.

Charlotte pareggiava il parziale del dopo break rispondendo con P.J. e lo strano tiro di Ball a 7:43 da oltre l’arco ristabilendo il +9 (43-34).

Cole puniva la zona di Charlotte con un altro tiro pesante ma Monk, abbandonato nell’angolo sinistro dalla difesa dei Magic faceva lo stesso.

A spareggiare l’equilibrio post break ci pensava Vucevic con 5 punti consecutivi.

Dopo due brutte giocate, McDaniels finalmente con un pass laterale schiacciato corto innescava il two and one di Zeller a 5:57.

Air-Ball non era la definizione di LaMelo in versione jordaniana ma descriveva un suo tiro cortissimo finito tra le braccia di Bridges che convertiva fortunatamente da sotto in due punti.

Caleb Martin mostrava le sue doti da attaccante infilando la tripla dalla diagonale destra e costringendo poi al fallo Fournier, incrociando il passo sull’entrata.

Cinque punti per il 56-48 a 3:58 dall’intervallo.

Tripla di Graham in uno contro uno e risposta parziale dalla linea della carità dell’ex Bacon.

Passaggio geniale nel corridoio di Graham per Biz che rovinava tutto con le sue mani ma, nonostante il passaggio arrischiato di ritorno sulla linea di fondo, Graham riusciva a chiudere.

Biz dormiva anche in difesa facendosi tapinare da Gordon e battere da un fade-away di Vucevic, ex compagno di squadra.

Gli Hornets chiudevano comunque avanti 68-58 all’intervallo.

3° quarto:

Charlotte falliva da sotto con Zeller, il duello tra centri proseguiva con una tripla a bersaglio di Vucevic che mandava sul 9/24 il 3FG dei Magic, Zeller rispondeva da oltre l’arco portando a 11/26 Charlotte per il 71-61.

Vucevic però alzava un floater comodo rimasto accoppiato con Graham sul bordo dell’area con Zeller uscito nel tentativo di anticipo.

Bacon tapinava da un suo errore su uno Zeller troppo arrendevole e su una transizione Gordon a 9:29 chiudeva con un two and one intervallato dalla pausa voluta da Borrego.

71-68 che potrebbe addirittura diventare un -1 se Fultz non sbattesse su Zeller,lesto a prender posizione prima del semicerchio e a disegnare lo sfondamento.

Si va a strappi; “Vuc” è il punto di riferimento per la squadra di Clifford, Graham infila un’altra tripla, segue Cody Martin con i suoi primi te punti del match per arrivare sul 79-72.

Gli Hornets si reggono sul tiro da fuori e capita ance a Bridges a 4:07 infilare l’84-79.

Miles infilava anche un paio di alley-oop, uno su invito croccante a una mano di LaMelo in transizione per il 94-83.

Bridges prendeva gusto emettendosi in proprio entrava dalla sinistra sparando una bordata a una mano illegale contro la difesa dei Magic che regalava il +10 (96-86).

Birch flexava anticipando il fallo di LaMelo (altra palla persa di McDaniels) ma non convertiva il libero aggiuntivo.

Rozier, liberato dall’assist di Ball, convertiva in tre punti il pallone donatogli e Charlotte saliva sul 99-88.

4° quarto:

Sul 101-90 P.J. si avventurava in area e dopo uno spin per battere il suo uomo alzava uno scoop senza forza respinto dal former Hornets MCW.

Charlotte, giocando senza un vero centro, offriva il fianco alle torri di Orlando.

Birch da sotto tapinava per il 101-94.

La small-ball con tre guardie proposta da Borrego però aveva effetto sull’altro lato del parquet con la tripla di Graham per il +10.

Due meravigliosi passaggi illuminavano la notte disneyana: il primo era di Okeke per Ross.

Il giocatore che ci massacra sempre quando ci incontra, chiudeva in back-door con il botto grazie a una dunk a una mano a 180°, il secondo era opera di P.J. un mezzo no look spinto in diagonale convertito da sotto da Cody Martin armoniosamente.

A 6:15 Orlando andava in time-out dopo la dunk di Biz per il 108-98.

Gli Hornets gestivano 8 punti di vantaggio quando, l’ex Bacon, con un paio di tiri (corner sx e dal pitturato) riportava a un possesso lungo i Magic.

L’inevitabile scontro tra Bacon e Caleb Martin. Gli arbitri chiameranno sfondamento. Per i cronisti Magic, Caleb avrebbe avuto i piedi nel semicerchio. Difficile capire la verità da questa inquadratura.

114-111… paura quando Monk veniva stoppato ma in difesa era lo stesso Malik a intercettare un passaggio e a involarsi disturbato per schiacciare.

Il floater di Fultz riportava tutta la partita in discussione ma il colpo risolutivo lo piazzava McDaniels a 1:28 che, servito, alzava la parabola per tre punti fondamentali.

Passi di Clark annotati sul taccuino di Clifford ed entrata di LaMelo a chiudere il conto a :58.2 (121-113).

Chiuderà su generosa alzata di Monk – che avrebbe potuto chiudere da solo – McDaniels in alley-oop per il 123-115.

Per la cronaca Orlando ha avuto 27 punti da Vucevic, 14 da Fultz e 13 a testa da Anthony, Bacon e Ross.

Tra un paio di giorni il rematch.

Tabellino e highlight:

https://www.youtube.com/watch?v=D6qH4dQ0tmQ

Game 2 Preseason – Charlotte Hornets Vs Toronto Raptors 109-112

Dopo la prima “controversa” uscita la squadra di Borrego cercava riscatto contro la stessa avversaria.

Oltre che sperimentare rotazioni, giochi e giocatori, urgeva prendere le misure difensive sui Raptors per mostrare progressi in preseason.

Calibrare una difesa migliore sull’arco e risolvere i problemi visibili prima che inizi la stagione sono le priorità.

Vediamo com’è andata in questa seconda uscita.

Punti Positivi

Delle rotazioni più veritiere hanno permesso di vedere una squadra più centrata e migliore di quella vista alla prima uscita.

Il team regge bene il confronto tra i quintetti titolari e lo chiude in sostanziale parità tenendo conto di esser qualche punto avanti ma ai canadesi mancava Lowry.

Sforzo difensivo maggiore sulla linea dei tre punti e più aiuti rispetto la prima partita con un’intensità difensiva che a tratti mete in difficoltà i canadesi.

Il nucleo composto da titolari e primi cambi se la cava bene.

Buona mano di Zeller dalla lunetta.

Un LaMelo molto più sul pezzo rispetto a quello della prima partita.

Hayward conferma di essere il pezzo mancante con un vasto repertorio di soluzioni.

Buona partita di Rozier a conferma che il finale dello scorso anno non fu una fiammata.

Riguardandola, bellissima l’area pitturata “futurista” con gli esagoni che ricordano il portale di un’astronave aliena…

Punti Negativi

Troppo acerbi alcuni giocatori.

Ancora molti turnover.

Troppo facile sparare in faccia alla nostra difesa a volte, per motivi di cm o di rotazioni.

Zeller sempre un po’ in difficoltà sugli avversari in entrata.

LaMelo nel finale, inserito insieme alla panchina profonda non illumina.

Malik Monk getta via la rimonta nel finale con un paio di tiri discutibili.

Risultato negativo determinato dalla panchina profonda, un peccato sia sfumata la prima vittoria dopo esser stati in vantaggio a lungo ma Borrego ha voluto giustamente provare anche giocatori che meriterebbero una chance.

Sneed, che aveva mostrato un buon tiro nella prima partita, non coinvolto dalla squadra al tiro nel finale.

Rumore finto del pubblico (inesistente) insopportabile.

La partita

Toronto schierava inizialmente: Powell, VanVleet, Anunoby, Siakam e Baynes.

Charlotte rispondeva con:

1° quarto

La prima palla giocabile è appannaggio di Toronto ma i primi a passare in vantaggio sono gli Hornets che segnano con un taglio frontale di Graham ben servito da Zeller.

Dopo il pari immediato di Baynes era Hayward a colpire da fuori a 10:34 ma Siakam con due canestri di ottima fattura creava il 5-6.

A 8:10 la finta, lo spostamento e la tripla di Graham riportavano sopra i Calabroni che guadagnavano anche due tiri liberi allo scadere dei 24 secondi sempre grazie a Devonte’ che disegnava il fallo su un VanVleet troppo aggressivo in chiusura.

Uno su due per ritoccare poi seconda stoppata di serata di P.J. (Anunoby la vittima questa volta) a metà esatta del quarto l’allungo: jumper appena dentro la linea dei 3 punti di Gordon, tripla frontale di P.J (5:27) e dentro Bridges, Cody Martin e LaMelo.

Proprio quest’ultimo con un escape dribble dalla linea laterale a destra infilava i suoi primi – tre – punti in maglia Hornets per il 19-11.

Gli Hornets riuscivano quindi a mantenere quasi inalterato il vantaggio a fine quarto cedendo solamente un punto (30-22) con una transizione da segnalare: elegante alzata di LaMelo a una mano per lo stacco di McDaniels che si trovava nella mesosfera per l’alley-oop.

2° quarto

Inizio promettente per Charlotte con Cody Martin a rubare un pallone, McDaniels a metter dentro da sotto dopo aver ricevuto da un Graham (depistando mezza difesa) che chiudeva con un bound pass, ancora McDaniels che dalle due diagonali aggiungeva sei punti…

Toronto cercava nel mezzo di tener botta con 5 punti di Flynn ma un altro assist assassino di LaMelo, questa volta per Bridges, creavano il mandante e l’assassino per un attacco dinamitardo in alley-oop all’anello.

Un tecnico battuto da Rozier allungava il brodo sul 43-29 ma cominciava l’assidua sagra del tiro da fuori: VanVleet colpiva tre volte (l’ultima dopo aver rubato palla a P.J.) così il divario scemava solamente a tre punti (50-48).

A far riallungare i Calabroni ci pensava Rozier che chiamando palla sull’esterno destro era visto da P.J. che con abilità, dopo un dribbling, lo serviva per vedere il compagno infilare la tripla poi, su una second Chance Hayward caricava il jumper dal cuore del pitturato e faceva +7 (55-48).

Toronto organizzava le operazioni di rimonta tornando sul 57-52 ma un inarrestabile corsa di Graham si chiudeva con l’appoggio in mezzo alle divise rosse.

Fallo, two and one realizzato per il 60-52.

Peccato gli Hornets rovinassero a metà il vantaggio concedendo negli ultimi secondi un rimbalzo offensivo ai Raptors che si tramutava in due punti e rimettessero male sull’ultima azione di gioco con P.J. che forniva quello che sarà l’involontario assist per la tripla di un quasi infallibile VanVleet da fuori l’arco.

60-57 a fine primo quarto, a dispetto del primo match, con meno rotazioni, dal -7 al +3 mostrando un gioco migliore e più solidità.

3° quarto

Graham batteva l’iniziale disposizione a zona di Toronto con un floater soft poi era P.J. con un gancetto da sotto ad allungare, Zeller aggiungeva 4 punti consecutivi e gli Hornets si sganciavano nuovamente (68-59).

Come da copione Toronto non mollava: l’inseguimento era guidato da Siakam che colpendo da tre punti preoccupava un po’ Borrego.

Dopo una chiamata di verifica di coach Nurse su un tiro di Rozier, ecco i due punti di Powell che consentivano ai canadesi di arrivare a un possesso (69-66).

Una caparbia azione di P.J. da sotto da solo contro due avversari lo vedeva aver la meglio al secondo tentativo, Rozier dalla diagonale sinistra aggiungeva con semplicità tre punti come Hayward a 6:39 dal alto destro (79-70).

Thomas e Flynn riducevano lo scarto a 4 punti, Bembry e Watanabe lo portavano a -1 (81-80), una tripla di LaMelo dal corner sinistro respingeva il primo assalto ma i Predatori tornando alla carica sorpassavano con Len a 1:04 dalla terza sirena (84-85).

Toccava a Biyombo pareggiare dalla lunetta splittando i liberi e riportare in vantaggio l’home team grazie a una decisa schiacciata appesa che chiudeva i conti nel terzo periodo sull’87-85.

L’errata grafica a fine terzo quarto ci racconta di un Rozier due volte marcatore. Terry chiuderà a 15 punti.

4° quarto

Si apriva ancora all’insegna di Graham la frazione: uno step-back con rim/glass/net portava in vantaggio gli Hornets che tuttavia erano raggiunti sul 91 pari da Len, il quale, sbagliando il libero addizionale, salvava gli Hornets dal sorpasso.

La fase era piuttosto confusionaria, tanti TO da parte di ambo le squadre con palloni persi banalmente, a spezzare l’equilibrio momentaneamente era McDaniels con una tabellata da tre punti che infrangeva la zona di Toronto.

I canadesi però avevano la meglio poiché Davis pareggiava con un più preciso tiro da fuori, poi gli ingressi di Carey Jr. e Darling non davano benefici come l’acquisizione recente di Toronto: Flynn in entrata prima e con una tripla uno contro uno oltre McDaniels poi, portava al massimo vantaggio la squadra di Nurse (94-99).

La panchina di Charlotte era troppo acerba: anche l’innesto di Richards era nullo, Toronto volava sul +8 a 6:50 conservando sette punti.

Toronto raggiunge anche il +10 poi a 2:24 Cody Martin, affondando in corsa una schiacciata a una mano suona la carica.

Il fratello lo imita in forma minore ed è 107-111.

Monk getta via le residue speranze con un tiro non molto consigliabile e nel finale arriva sulla sirena un tap-in di Richards che fissa il punteggio sul 109-112.

Toronto vince grazie a migliori tiratori e a un finale rovinato dall’ingresso della panchina.

Vero è che Toronto ha dovuto rinunciare a Lowry e VanVleet si è seduto in panca prima ma Flynn è un più che valido sostituto.

Peccato sprecare un 57-46 a rimbalzo e un 33-23 negli assist oltre a maggiori tiri liberi presi ma il 25-22 nei TO e al tiro, il complessivo – pur buon – 45,7% contro il 47,6% avversario, hanno determinato il risultato.

Peccato per il risultato con gli Hornets a caccia della prima W stagionale per avere un po’ di entusiasmo in più.

Scenderemo a Orlando per una doppia sfida augurandosi di trovare lì almeno una vittoria prima che le cose si facciano serie.

https://www.youtube.com/watch?v=oNYfa3czcgM