Game 2; Charlotte Hornets @ Atlanta Hawks 94-97

Sottotitolo; spostamento verso il rosso e ritorno.
Marvin Williams lotta con Sefolosha a rimbalzo.

Marvin Williams lotta con Sefolosha a rimbalzo.

 
Gli Charlotte Hornets dopo aver assorbito le radiazioni dell’astro caloroso di Miami si spostavano nello spazio tempo ad Atlanta.
Curiosamente nelle prime quattro gare di regular season gli Hornets giocheranno contro squadre che hanno il rosso tra i colori primari dei loro stemmi (3^ ancora contro Atlanta e 4^ contro Chicago).
Dopo il cambio di logo e il ritorno al primo amore la scorsa stagione, i Calabroni quest’anno provano a far affezionare il proprio pubblico tornando a livelli rispettabili nella NBA, ma se gli Hornets metaforicamente dovessero subire l’effetto red shift, potrebbero allontanarsi in maniera veloce dall’obiettivo a medio termine prefissato.
Lo spostamento verso il rosso, per far capire di che cosa stiamo parlando, ad esempio è l’effetto per il quale osservando lo spettro, la luce proveniente da una galassia o da un determinato corpo celeste che sembra allontanarsi rispetto a noi, è percepito con la frequenza più bassa visibile all’occhio umano, cioè il rosso. Anche in partita i Calabroni si sono allontanati parecchio dalla parità, ma sono riusciti a tornare in gara nel finale.
Le api invece possono vedere anche l’ultravioletto che l’uomo non percepisce, mentre io cerco di trarre indicazioni su che campionato sarà dopo sole due partite.
La prossima gara potrebbe essere già chiarificatrice sulle reali potenzialità della squadra, all’Alveare è vietato perdere.
 
Coach Clifford nella Coca-Cola City schierava il seguente starting five; Walker, P.J. Hairston, Batum, M. Williams, Jefferson, mentre gli Hawks, praticamente con un doppio play si affidavano a; Schröder, Teague, Bazemore, Millsap, Horford.
 
Il primo pallone che s’infilava nella retina era di Batum, lesto a inserirsi al volo su un pallone a campanile discendente nella metà campo Hawks dopo la palla a due.
Passavano solo tre secondi dalla palla a due e il francese appoggiava subendo fallo da Bazemore, completando il gioco da 3 punti.
Un tiro scagliato da Teague a 11:42 sbloccava il punteggio anche per la squadra di casa, ma i Calabroni a 11:24 grazie a uno scarico per Marvin Williams andavano sul 6-2.
Successivamente raggiunti, ma non superati, ritrovavano il vantaggio alla terza tripla aperta tentata (errori di Marvin e Kemba) con P.J. Hairston a 9:05.
Millsap con un rimbalzo offensivo riaccorciava, Big Al Jefferson in low post sinistro in uno contro uno dopo un primo quarto difficile realizzava il +3, ma Bazemore dall’angolo destro con una bomba dava il nuovo punteggio di parità (11-11).
Un jumper di Horford portava per la prima volta in vantaggio la squadra della Georgia a 6:58, ma Charlotte ribaltava il vantaggio con una correzione di Marvin Williams dopo un errore di Jefferson e con due punti di Batum che li conquistava con fatica lottando per un rimbalzo offensivo. Le squadre rimanevano a contatto con un canestro realizzato da Millsap che lavorando su P.J. Hairston in post basso conquistava un gioco da 3 punti, poi Batum dall’angolo sinistro colpiva con un jumper lungo da due punti, poi gli Hawks accumulavano un vantaggio di 5 punti che veniva tuttavia riassorbito parzialmente da un floater di Kemba e annullato da una tripla di Batum da destra (22-22).
Falchi che riprovavano a fuggire nel finale, accumulando 7 punti di vantaggio (22-29) grazie a raddoppi difensivi, due liberi falliti da Hawes e i canestri di Splitter e Horford (buzzer di quest’ultimo) che mostravano una certa fragilità nel pitturato.
Nicolas Batum, buon contributo ma troppi palloni persi.

Nicolas Batum, buon contributo ma troppi palloni persi.

 
A inizio secondo quarto la musica non cambiava.
Le onde radio provenienti da Atlanta disturbavano la navicella di Clifford che subiva l’impatto degli asteroidi Teague (2 pt.) e Bazemore (3 pt.), così il comandante era costretto a chiamare time-out a 10:41.
Lo svantaggio a doppia cifra (-12) era parzialmente contrastato da Zeller, il quale dopo una buona ricezione sulla linea di fondo sinistra passava oltre il ferro e segnava in appoggio rovesciato subendo fallo da Scott e mettendo anche il libero addizionale.
Sefolosha tirava sopra Marvin e realizzava due punti ma Lamb dopo una finta di tiro si liberava del suo avversario mettendo la palla dentro la retina con un jumper solitario a 8:58, accendendosi.
A 8:20 sotto canestro Hawes realizzava due punti ma per ricucire seriamente lo strappo ci volevano due triple in serie di Lamb che a 7:33 metteva la sua seconda bomba con velocità d’esecuzione e confidenza, consentendo agli Hornets di tornare a un possesso di distanza (35-37).
Bazemore replicava da tre dopo il time-out chiamato da Budenholzer, i Calabroni rimanevano agganciati con Kemba in appoggio.
Il play degli Hornets però perdeva susseguentemente un pallone che consentiva a Schröder una transizione solitaria conclusa in appoggio, ma Lin toccato leggermente da Splitter nel cuore del pitturato era premiato con due liberi che realizzava.
Charlotte si riavvicinava con un elegante jumper di Batum a 5:01 e sorpassava a 4:33 con un open 3 di Kaminsky dalla diagonale destra per il 44-42.
La reazione dei padroni di casa si concretizzava in 6 punti consecutivi e Charlotte provava ad affidarsi a Lin, il quale portava nel paniere due punti dalla lunetta ma sull’azione successiva si faceva bloccare da Horford che una volta stoppato il pallone consentiva ai suoi di guadagnare il lato del campo offensivo, dove Millsap colpiva da tre punti.
Charlotte sul -5 finalmente faceva girare palla con la giusta sicurezza; difesa di Atlanta in ritardo sulla finta di tiro di Kaminsky che si liberava del difensore e penetrando con un delicato floater centrale riaccorciava sul -3 (48-51).
A 1:07 dall’intervallo Jefferson trovava il suo secondo canestro di serata con un jumper dalla media destra e raccogliendo su un tiraccio esterno di Kaminsky da sotto realizzava anche il terzo cesto per il momentaneo vantaggio.
Il provvisorio vantaggio era però a panaggio dei Falchi che con Schröder rubavano un pallone e segnavano con lo stesso giocatore.
 
Dopo il riposo le squadre entravano sul parquet a darsi nuovamente battaglia; a 11:32 Charlotte avanti di uno con due FT di Kemba, poi si entrava in una fase confusa nella quale i Falchi commettevano due sfondamenti offensivi, ma dall’altra parte Hairston si faceva stoppare e Batum buttava via il pallone, così Atlanta si portava in vantaggio di 3 punti.
A 8:52 Batum con un lungo tiro da due punti segnava il 56-57 poi giocava a due con Jefferson fornendo l’assist per il tiro vincente dalla medio-lunga distanza del nostro centro. Schröder si dimostrava un problema difficile da risolvere andando a segnare grazie a un primo passo bruciante, così Charlotte si affidava a Walker, il quale mandava ai pazzi Millsap con un palleggio elastico e tiro a segno dalla baseline destra in ritmo a 6:55. Marvin a 5:56 si “vendicava” di Teague catturando un rimbalzo offensivo e segnando due punti e a 3:55 Walker continuava a tenere agganciati i viola alla partita con il canestro del 64-65.
Nel finale di quarto però, il valore aggiunto della preseason si dimostrava inadeguato nell’occasione, Charlotte beneficiava solo di due canestri (ennesima tripla di Lamb e Hawes dalla destra) a fronte di una difesa che concedeva 11 punti, di fatto concedendo agli Hawks un margine importante di punti per affrontare l’ultimo quarto che iniziava sul 69-76 a favore di Teague e compagni.
 
La partenza del quarto decisivo iniziava malissimo per gli Hornets che finivano per toccare il -12 a causa della tripla di Horford dall’angolo sinistro e la buona partenza di Scott che seminava Zeller fornendo l’assist per il canestro dello stesso Al.
Time-out Charlotte, che al rientro ci provava con Lamb, niente da fare, ma un colpo d’ala di Hawes riusciva a mandar dentro la palla al volo sul rimbalzo.
Atlanta toccava nuove vette; +14 con l’appoggio frontale di Bazemore che tagliava tutta la difesa di Charlotte come burro con partenza frontale e Batum, Kaminsky e Jefferson quasi spettatori non paganti. La partita sembrava ormai chiusa ma Charlotte aveva una discreta reazione che si concretizzava specialmente a suon di triple; a 5:16 su assist di Lin, M. Williams segnava l’81-90, a 4:43 arrivava la tripla frontale di Lin over Patterson e a 2:43 Charlotte portava il parziale a 11-0 con una bombarda dal lato sinistro di Marvin Williams per l’87-90.
Se si vogliono vincere queste partite però bisogna migliorare la difesa; Teague aveva facilmente la meglio su Kemba e l’aiuto era inesistente.
A 1:22 Charlotte recuperava un pallone grazie alla pressione di Batum che innervosiva Bazemore, il quale lo allontanava spingendolo con spalla e braccio vistosamente, Lin ringraziava e con una tripla centrale segnava il -2 (90-92).
A :36.3 purtroppo però Charlotte si dimostrava ancora acerba in difesa; entrata di Bazemore che affrontato da Jefferson falliva il tiro, nessun aiuto né tagliafuori (con Marvin dietro a due giocatori), così tre giocatori in maglia bianca finivano per avere la possibilità di correggere, anche se il più veloce di tutti era sempre lo stesso Bazemore che dava 4 preziosi punti di vantaggio ai suoi.
Charlotte ci provava comunque, dopo un primo errore al tiro, era Jefferson a riportare sul -2 la squadra gestita da Jordan.
Lin tentava di recuperare un pallone in difesa ma per gli arbitri era fallo, anche se al limite…
A Charlotte dopo i due liberi subiti non restava che inseguire ma sul passaggio di Lin dal lato sinistro del campo era costretto ad allargarsi e a toccare con un piede la linea laterale destra.
Fallo di Walker immediato e Hawks che splittando dalla lunetta tenevano in vita i Calabroni, i quali andavano a bersaglio con Zeller.
Sulla rimessa laterale gli Hawks non riuscivano a prender possesso del pallone a spicchi; Horford e Batum si accoppiavano in marcatura in mezzo al parquet, entrambi cercavano in maniera poco pulita di prender posizione, gli arbitri non chiamavano nessun fallo anche dopo il replay (seppur la maglietta del giocatore di Atlanta fosse stata effettivamente tirata dal francese), così a :02.8 sul cronometro Marvin Williams si trovava a battere una rimessa per cercare di portare la gara al supplementare ma Walker stampava sul ferro lungo le ultime speranze di trascinare la gara, così Charlotte usciva sconfitta anche dalla Philips Arena in un avvio di stagione che ora va sullo 0-2.
 
Charlotte ha perso la gara sui troppi turnover.
I raddoppi e le trappole degli Hawks per non far ragionare i Calabroni hanno consentito un parziale di 26-12 in questa particolare statistica.
A nulla sono valse le migliori medie di tiro e i rimbalzi in più catturati, frutto anche della scelta del coach dei Falchi di schierare due playmaker che hanno dato il loro contributo.
Ora si torna a casa per la rivincita con gli Hawks, qui in Italia alle ore 20:00 di domenica.
Urge invertire la rotta in fretta se non si vuole ripetere una stagione regolare piuttosto mediocre come la scorsa.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Il tabellino di Charlotte.

Il tabellino di Charlotte.

 
Pagelle:
 
Walker: 6
Giocatore sopraffino quando dal palleggio riesce a danzare con la palla in ritmo rendendo impossibile ai suoi avversari fermarlo. Sfortunatamente di momenti così ne ha pochi in serata. Kemba finisce con 13 punti (5/15) e 6 assist. Tre i palloni persi, sufficienza guadagnata ma da un giocatore chiave con quel contratto ci si aspetta di più, non può fare molto con pochi secondi a disposizione sull’ultimo tiro; finisce per dribblare e tirare in equilibrio non perfetto.
 
Batum: 6
Buone news dal francese per quello che riguarda la personalità, i punti (14), i rimbalzi (11), la difesa è stata a tratti buonissima, ma i suoi lob un po’ mosci e le sue 7 palle perse gli costano un voto in pagella… Charlotte deve eliminare i troppi turnover per vincere e lui è parte del problema. Sperando sia questione di amalgama ancora da trovare (in fretta possibilmente), per il resto fa ben sperare.
 
P.J. Hairston: 5
Mismatch clamoroso a favore degli Hawks quello con Teague. A inizio terzo quarto riesce a far commettere sfondamento alla guardia avversaria ma lui chiude con 3 punti e il suo avversario con 14, anche se P.J: finisce per giocare la metà del tempo rispetto a Jeff, cliente non facile ma difesa da rivedere. A questi livelli potrebbe giocare benissimo anche Daniels da titolare, il quale probabilmente peggio di un 1/5 dal campo (ottenuto da P.J. nella serata) non farebbe.
 
Marv. Williams: 6,5
Buona gara di Marvin che patisce il suo avversario si, ma non sfigura, avendo statistiche simili o superiori in qualche caso. Con 13 punti e 12 rimbalzi anche lui entra nel club della doppia doppia.
 
Jefferson: 6
Big Al chiude con 10 punti (5/15) e 11 rimbalzi in doppia doppia ma al tiro ha finito per litigare con avversari ferro e un paio di volte anche con l’aria. Si aggiungono due stoppate e una rubata, ma sarebbero bastati un paio di suoi canestri in più probabilmente per vincere. Deve fare la differenza…
 
Zeller: 5
Il -27 di +/- la dice lunga sulla partita di un Cody che ha sfiorato i 17 minuti sul parquet. Era favorito per occupare la posizione di centro titolare ma Marvin Williams ha lavorato bene in estate e ha ritrovato atletismo. Lui non ne azzecca molte in serata salvo un bel canestro in reverse layup e due punti disperati ma facili nel finale. Troppo spesso in ritardo sulle chiusure che avrebbe dovuto fare sui lunghi degli Hawks pericolosi anche da fuori, che hanno finito per contribuire alla sconfitta.
 
Hawes: 6
8 punti con 4/6 al tiro. Finisce con 5 falli ma paradossalmente fa una difesa pulita quando servirebbe il fallo e fa fallo quando magari si potrebbe evitare. Deve riguardare un po’ la sua difesa. In attacco a volte è sin troppo geniale con dei passaggi veramente buoni, non sempre capiti dai compagni.
 
Lin: 6
4 assist e 3 palle perse, 2/8 dal campo ma con 2/4 d tre e 6/6 dalla lunetta… Numeri contrastanti per un Jeremy Lin che è questo nel bene e nel male. Gioca… segna, fornisce degli assist pregevoli ma poi finisce con il perder palla in alcuni momenti importanti.
 
Lamb: 6,5
11 punti e due stoppate in meno di 15 minuti. Buone medie al tiro. Il migliore della panchina che riporta Charlotte a galla dopo il primo momento di difficoltà.
 
Kaminsky: 6
Frank The Tank gioca pochino. Finisce con 5 punti in 13:31 collezionando anche 3 rimbalzi. Discorso generico sulla difesa che vale anche per lui. In attacco ha strumenti per giocare un basket piacevole ed efficace.
 
Coach Clifford: 6
D’ufficio. Si trova sullo 0-2 in classifica. Ora bisogna tornare a casa e proteggere l’Alveare. In serata si è visto qualche progresso rispetto a Miami, speriamo sia confermato ulteriormente nelle prossime gare. Contromosse interessanti quelle di adattamento al quintetto degli Hawks ma Hairston difensivamente parlando è un mismatch contro chiunque al momento, errore da non ripetere.

Game 1; Charlotte Hornets @ Miami Heat 94-104

Sottotitolo; RadiaziHornets
Jefferson; in 21:46 ha realizzato 17 punti con un 8/14 dal campo.

Jefferson; in 21:46 ha realizzato 17 punti con un 8/14 dal campo.

 
Charlotte stecca l’opening night in terra nemica.
 
Si sarebbe potuto partir meglio, ma l’avversario era insidioso e Spolestra, l’allenatore degli Heat è 8-0 in questo tipo d’occasioni quando gioca in casa.
 
I Calabroni erano in attesa di conferme o smentite dopo aver dominato la preseason, che come si sa purtroppo, non è mai attendibile e si rischia di far la fine di essere considerati i padroni del vapore.
 
Le radiazioni degli Heat, che sono sembrati giocare di squadra più degli Hornets, hanno abbrustolito la superficie di una squadra ancora alla ricerca d’identità ed equilibri difensivi.
 
Sfortunatamente e preoccupantemente nessun lungo nel roster pare avere le caratteristiche dell’ex Biyombo e Charlotte ha patito sotto l’aspetto difensivo, mentre in attacco è regredita.
L’intensità della squadra di casa ha mostrato i limiti di una squadra che sotto pressione si è affidata ancora troppo spesso ad Al Jefferson, il quale nel primo quarto ci ha messo più che una pezza ma ha finito per replicare il gioco e alcune problematiche legate alla scorsa stagione, inoltre alcuni giocatori chiave, forse a causa della tensione, hanno giocato piuttosto male.
 
Gli Heat (in bianco) schieravano; G. Dragic, Wade, Deng, Bosh, Whiteside, mentre un po’ a sorpresa coach Clifford sceglieva come risposta il seguente starting five; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams, e Jefferson.
 
Partenza al calor bianco per i Miami Heat che davanti al proprio pubblico volevano ben figurare nell’opening night.
Ritmi e pressione alta che costavano a Charlotte un parziale iniziale da incubo; 2-8 con Big Al a procurarsi gli unici punti dei Calabroni a 10:49 lavorando Whiteside con una finta prima del provvidenziale time-out chiamato da coach Clifford.
Al rientro sul parquet era ancora Jefferson a spingere Charlotte; giro strettissimo nel pitturato sul piede perno e il difensore era battuto, a 8:20 Big Al realizzava anche subendo fallo da Whiteside ma mancava il libero addizionale, a 8:02 era sempre lui a costringere gli arbitri a far chiamare un goaltending che pareggiava la sfida sull’otto pari.
A 7:42 Charlotte con una transizione chiusa da Marvin Williams completava un controparziale di 8-0 e portava la squadra in divisa viola sul 10-8.
Questa volta era il collega Spolestra a dover chiamare il time-out.
Miami si riprendeva e le squadre rimanevano a contatto alzando il punteggio in maniera equilibrata.
Gli Heat trovavano nuovamente il vantaggio con Chalmers dall’angolo destro (17-19), ma Charlotte tentava il primo strappo della gara; prima pareggiando con un Lin velocissimo in transizione e lesto ad appoggiare la palla a spicchi, poi passando in vantaggio con un gioco da 3 pt. di Roberts (fallo sul jumper), infine allungando con Lin che faceva tutto da solo e concludeva con la tripla del 25-19.
Miami si riavvicinava con 4 tiri liberi, ma a un centesimo di secondo dalla fine Hawes metteva dentro la sfera sfruttando un buon assist di Lin per il 27-23 di primo quarto.
 
A 11:35 i Calabroni toccavano il +6 grazie ancora al taiwanese che con un fade-away aumentava il proprio bottino.
A 8:49 Dragic giocando un pick and roll with Bosh controriceveva sull’esterno destro e andava a segnare, ma Marvin Williams a 8:25 correggeva su un errore al tiro di Roberts per il 31-28.
Hawes nel pitturato con un doppio aiuto del ferro si faceva valere su Green, poi a 7:35 un assist mobile di Batum per l’appoggio di Hawes costringeva il coach di Miami a chiamare il time-out sul 35-20 vedendo Charlotte giocare bene come in preseason.
Miami tornava in partita sfruttando un paio di transizioni e quando Wade catturava il rimbalzo offensivo e correggeva, la squadra di casa andava sul +1 (35-36) ma Jefferson sull’azione successiva riportava velocemente la squadra di Jordan in vantaggio con un soft touch che rimbalzava più volte sul ferro prima di accomodarsi tra le maglie della retina.
Miami però sul finale di secondo quarto produceva la fiammata che spaccava la gara dimostrando che Charlotte ha fatto male a privarsi di un centro come Biyombo a protezione dell’anello.
Un assist di Dragic dava la possibilità a Haslem di mettere a segno una schiacciata intervallata da un open 3 di Winslow, il quale si riproponeva in attacco nuovamente penetrando dalla sinistra e posterizzando la difesa di Charlotte con una prepotente schiacciata che valeva il 37-43.
Walker in difesa rimaneva concentrato e basso riuscendo a intercettare un pallone per poi colpire in contropiede ma Green con una slam dunk prepotente riposterizzava i lunghi di Charlotte dando il +6 ai bianchi di casa (39-45).
Miami di fatto chiudeva la gara con tre triple consecutive dai suoi giocatori caldissimi; Bosh a 1:45, poi Green da sinistra che dava il +10, e ancora Green a :40.6, Walker poteva solo riaccorciare sul -10 (44-54) a un secondo e mezzo dall’intervallo.
 
Nella ripresa gli Hornets tentavano di reagire ma Batum non era decisamente in palla, Jefferson si faceva stoppare da Whiteside e anche se il primo a segnare risultava essere Marvin Williams, gli Heat trovavano sempre il modo di controbattere, dimostrando una certa fragilità nella difesa di Charlotte. Un buon giro palla e pick and pop dava a Hairston la possibilità di colpire dall’angolo sinistro a 8:13 per il 53-60. Charlotte in attacco faceva piuttosto penare i suoi tifosi e Miami allungava con tre liberi di Chalmers e una tripla di Green a 1:41 per il 57-73. Lin accorciava sul 60-73 (punteggio di fine quarto) ma non era decisamente fortunato; prima perdeva sangue dal naso, poi sulla penultima azione perdeva una scarpa tornando a difendere senza di essa.
Un Clifford a partita compromessa ormai fatalista.

Un Clifford a partita compromessa ormai fatalista.

Nell’ultimo quarto Green segnava da 3 punti ancora, mentre Lin provava un lungo tiraccio da tre punti e a 10:26 gli Heat raggiungevano il massimo vantaggio; pick and pop Green/Bosh e tripla di quest’ultimo da posizione frontale per mandare il tabellone sul 61-81.
Charlotte, brutta addormentata nel forno, si svegliava troppo tardi; due triple di Batum, un canestro di Roberts e una tripla di Lin più una serie di tiri liberi riavvicinavano parecchio Charlotte, infatti, con due tiri liberi a :58.2 Cody Zeller portava a -5 i nostri (92-97).
Punteggio illusorio… Charlotte era ancora troppo lontana e a :38.8 pagava dazio con Wade che entrava nella difesa di Charlotte, scaricava su Bosh che girava la palla in angolo, passaggio extra per Deng e difesa che collassava sul terzo suggerimento; tripla di Deng aperta e titoli di coda.
La gara terminava sul punteggio di 94-104.
Prossimo appuntamento ad Atlanta sabato notte.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

 
Le statistiche individuali.

Le statistiche individuali.


 
Pagelle:
 
Walker: 5,5
19 pt. 4, assist, 2 rubate. Walker pare non riuscire a trovare quella fluidità di manovra per far girare la squadra a parte un paio di ottimi spunti. Sfiora il ventello ma quasi la metà dei punti è ottenuta dalla lunetta. Non è parso il miglior Kemba.
 
Batum: 5
9 pt., 6 rimbalzi, 3 assist. Esordio alla Lance Stephenson. Mette due bombe a partita ormai compromessa. Speriamo sia solo la tensione. In difesa è dura tenere Wade e qualche volta non può fare molto, ma palleggi e passaggi approssimativi, serata al tiro pessima, fanno uscire Charlotte di scena prima del tempo.
 
P.J. Hairston: 5,5
3 pt., 2 assist. Bravo a procurarsi tre volte almeno falli sui quali i Calabroni recuperano palla ma se viene attaccato talvolta è passato troppo facilmente e anche in attacco se non fosse per una tripla comoda conterebbe una virgola nella casella punti. Schierarlo titolare è sembrato troppo.
 
Marvin Williams: 6
10 pt., 10 rimbalzi, 3 assist. Doppia doppia per Marvin, ma solo sufficiente. Schierato a sorpresa come PF, Marvin ha lo stesso problema di velocità difensiva di Hairston. Va a momenti, recupera un buon numero di rimbalzi ma lo 0/5 da fuori penalizza Charlotte.
 
Jefferson: 6,5
17 pt., 5 rimbalzi. Tieni in piedi la baracca con mestiere nel primo quarto ma quando la palla la riceve lui, in qualche maniera si sa già che al 90% proverà a concludere. Gli avversari sanno questo ormai e lo stoppano tre volte, nonostante questo supera il 50% dal campo.
 
C. Zeller: 6,5
7 pt., 12 rimbalzi. Cody lotta a rimbalzo e cattura tutto il possibile.
 
Lin: 6
17 pt., 2 assist. Meglio di Walker nella serata, sia come fluidità di gioco e gestione possesso palla.
 
Hawes: 5
7 pt., 3 rimbalzi. Bosh lo passa come se fosse il Telepass e anche se in attacco funziona meglio, dietro se attaccato, si è dimostrato un buco. Sperando che già dalla prossima giochi molto meglio.
 
Roberts: 5,5
5 pt. Trova spazio un po’ a sorpresa dal mio punto di vista, anche se la sua preseason era stata molto buona. Fa 2/6 dal campo.
 
Kaminsky: 5,5
0 pt. Poco in campo e conferma i problemi in fase difensiva. Prima della partita Clifford aveva detto che sarebbe stato il quinto lungo nelle rotazioni.
 
Coach Clifford: 5,5
Stupisce con un quintetto alternativo nelle posizioni di SF e PF, spaziature in attacco discrete ma giochi poco efficaci. Dov’è finita la serie di passaggi della preseason e la fluidità dell’azione? Chiama i timeout nei momenti giusti ma non riesce a far giocare la sua squadra come vorrebbe. La squadra finisce con il 25% da 3 punti contro il 60% avversario. Da rivedere posizionamenti e rotazioni difensive.

PunziGliHornets (1)

Da quest’anno (come troverete scritto anche nel logo della rubrica), per rendere più pluralista il blog, anche se la formula si discosta dal classico blog, ho deciso di lasciar spazio anche a un altro tifoso degli Hornets.

Tra noi intercorre una generazione, magari pensieri vari, ma la stessa accesa passione per la medesima squadra ci accomuna, quindi mi fa molto piacere presentare anche la sua visione sull’andamento e sulla situazione della squadra.

Come primo pezzo oggi vi propone una breve analisi del mercato, della preseason completando l’analisi con le aspettative per nuova stagione.

La sua rubrica periodica si chiamerà “PunziGliHornets” e sarà contrassegnata da questo logo sottostante, anche per differenziare le sue idee rispetto alle mie (evitando così che qualcuno pensi io sia bipolare ^_^)…

Il logo da me disegnato per la rubrica di Giuseppe Punzi.

Il logo da me disegnato per la rubrica di Giuseppe Punzi. Cliccate sull’immagine se volete conoscere qualcosa in più su di lui.

 

L’attesa è finita, dopo una lunga Off-season, troppe chiacchiere e tantissime incognite, la stagione sta finalmente per cominciare.
I nostri Hornets sono stati ancora una volta rivoluzionati durante l’estate, in particolare a causa della partenza di Stephenson a cui però si è aggiunta quella di Mo Williams, giocatore che si era dimostrato un ottimo acquisto per Charlotte.
E’ stata una preseason vincente, conclusasi con un record di 7-1, ma come sappiamo, quello che succede in queste partite conta molto poco.
I problemi da risolvere li conosciamo:
L’attacco deve fare assolutamente un salto di qualità se davvero vogliamo aspirare a un posto nei Playoffs e se le percentuali dall’arco non miglioreranno sarà davvero dura realizzare il nostro proposito.
Le premesse però, a mio modestissimo parere sono positive, perché Big Al si è presentato in grande forma e potrebbe finalmente aver trovato la sua dimensione sperando anche che stia bene fisicamente durante la stagione.
Sono arrivati giocatori che potrebbero essere davvero utili, Lin dalla panchina dovrà essere la nostra arma in più, e ci si aspetta tanto su entrambi i lati del campo da Batum, che personalmente mi fa impazzire.
Le incognite ci sono, a partire da Frank Kaminsky, i cui risultati dipenderanno dai minuti che coach Clifford gli concederà e da quanto velocemente il miglior giocatore collegiale dello scorso anno si adatterà alla lega, sperando che Jeremy Lamb trovi in North Carolina la tranquillità per esprimersi al meglio.
Spero di non portare sfortuna dicendo che secondo me questa sarà la stagione di Kemba, il quale ha raggiunto la giusta maturità.
L’adrenalina sale, le speranze anche e allora non ci resta che aspettare.
Buon inizio di stagione a tutti e.. C’mon Buzz City!
Giuseppe Punzi

Notizie Flash (24/10/2015)

Gli Charlotte Hornets hanno tagliato quattro giocatori, facendo scendere così il loro roster al numero standard di 15 giocatori.

Il taglio di Sam Thompson e Jason Washburn, poco impiegati in preseason e non all’altezza (almeno per ora) di un palcoscenico così prestigioso, era nell’aria.

Damien Wilkins appena arrivato ed Elliot Williams (al secondo taglio dopo quello dello scorso anno in cui non scese nemmeno in campo in stagione regolare) sono gli altri due giocatori sacrificati da Charlotte che quindi manterranno in squadra Aaron Harrison, il quale ha dimostrato di poter colpire bene dalla linea dei tre punti in prestagione.

Aaron Harrison in gara 6 di prestagione contro i Bulls.

Aaron Harrison, il prescelto tra i contratti non garantiti impegnato in gara 6 di prestagione contro i Bulls.

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Preseason Game 8; Charlotte Hornets @ Indiana Pacers 86-98

Charlotte cade a un metro dal traguardo.
 
Un back to back in un campo (a dire il vero geograficamente nella notte ci trovavamo a Fort Wayne nell’Indiana, terra delle Mad Ants, le Formiche Pazze, ma figurativamente…) che dall’anno scorso è profondo come la Fossa delle Marianne per Charlotte, decreta la fine dell’imbattibilità stagionale degli Hornets, che comunque hanno giocato una signora preseason, aldilà delle più rosee aspettative.
I Pacers hanno schierato praticamente i loro effettivi migliori (salvo Monta Ellis e S. Hill, ma gli Hornets hanno giocato senza Batum, Lin, Hawes, Lamb e Jefferson), tentando di dare un’impostazione al gioco per la regular season (interessante nei Pacers Turner a livello difensivo che coprirà qualche magagna lasciata dalle partenze di Hibbert, Scola e West nel settore lunghi), Charlotte invece è partita subito con un quintetto particolare per poi lasciare nel secondo tempo ampio spazio alla panchina, anche quella profonda (vedi Washburn), il che non ha dato molte possibilità a una squadra che ha lottato ma è stata imprecisa e confusa sul finale di terzo quarto, momento in cui i Pacers hanno iniziato a scavare il solco che ha fatto la differenza finale tra le due squadre.
A ranghi completi direi che su questo campo quest’anno, con tutto il rispetto per Paul George & Company, salvo serataccia, dovremmo riuscire a passare.
Zeller tenta di fermare Stuckey.

Zeller tenta di fermare Stuckey.

 
Comunque sia, per Indiana scendevano in campo; C.J. Miles, P. George, G. Hill, G. Robinson III e Mahinmi, per Charlotte quintetto anomalo come detto; Walker, Daniels, P.J. Hairston, Kaminsky, Zeller.
 
Partenza sprint per I Pacers che guidavano subito la gara 0-5 con i canestri di G. Robinson III e Miles da 3.
I Battistrada però non tenevano in curva e Charlotte riagguantava Indiana con una bomba di Daniels dalla diagonale sinistra, più un canestro sempre dalla stessa direzione ma da posizione più ravvicinata di Walker. Nuovo strappo dei Pacers che con tre punti di George Hill salivano a +7 (6-13) prima che Charlotte rientrasse sull’11-13 grazie anche a una transizione di Walker che forniva l’assist perfetto per l’infilata di Zeller chiusa in schiacciata.
Con un extra-pass in angolo di Daniels per Hairston, Charlotte conquistava il primo vantaggio (16-15) e aumentava il margine con un’entrata di Kemba che alzava la palla a spicchi per disegnare una parabola perfetta per la retina in pull-up floater.
Gara che veniva riportata in parità con l’attacco a Kaminsky da parte di C.J. Miles che fruttava al piccolo dei Pacers 3 punti (canestro più libero), ma Kaminsky da 3 a 3:34 più uno sgraziato canestro ravvicinato di Hansbrough portavano Charlotte sul +5 (23-18).
Stuckey prima in appoggio, poi in penetrazione aggiungeva 4 punti per i Battistrada che comunque sulla sirena di fine quarto incassavano la tripla di Harrison, liberissimo su scarico di Roberts.
Hornets avanti di 4 (28-24) quindi a fine primo periodo.
 
Squadre imprecise nell’avvio di seconda frazione; Pacers che fallivano tre conclusioni, Hornets due, prima di altri due punti segnati da Stuckey.
A 9:26 Zeller, servito da Wilkins, si ritrovava sul lato con cm, tiro da tre punti e canestro per il 31-26.
Wilkins in appoggio in transizione aumentava a sette il vantaggio ma i padroni di casa rimontavano e superavano i nostri ancora con Stuckey che da sotto aveva la meglio su uno Zeller che schierato come centro dimostrava di non poter giocare in quel ruolo.
Uno stop & pop di Walker a 6:09 riportava l’equilibrio perfetto sul tabellone.
Con gli Hornets poco più avanti sotto di due Walker era magico; giro su se stesso a eludere il difensore con fluidità di movimento e grazia pazzesca, canestro più fallo per rompere la monotonia; 40-39.
A 2:27 un Kaminsky determinato conquistava il rimbalzo sul suo errore e andava a realizzare, a 2:03 sempre Frank The Tank dalla lunetta portava sul 44-41 il punteggio, ma una bomba sganciata con non nonchalance da P. George dal lato sinistro riportava nuovamente la situazione in stallo (44-44).
Kaminsky in questo finale era caldo e dimostrava le sue doti da attaccante; soluzione personale in entrata, palla passata dietro la schiena per se stesso e appoggio per il 46-44, punteggio con il quale si andava a riposo.
Per Walker e Kaminsky i punti erano 12 a testa.
 
A inizio terzo quarto Charlotte tentava di rimanere a condurre, anche se il primo giocatore a segnare era Mahinmi.
Zeller con due liberi, Daniels e Hairston al tiro davano a Charlotte un buon vantaggio, ma un alley-oop di Robinson e una tripla di Hill portavano il punteggio a favore dei gialloblù di casa (52-53).
Troppa panchina mal assortita per Charlotte in campo, Clifford in fase di sperimentazione favoriva involontariamente i Pacers, anche se i suoi ragazzi resistevano inizialmente avendo ancora qualche titolare sul parquet, ad esempio Zeller che a 5:07 in appoggio riportava sopra i Calabroni per 58-57.
Pacers di nuovo avanti per 58-61, Kaminsky s’inventava un’altra azione delle sue; a 4:00 una penetrazione con roteazione su se stesso mandava fuori giri la difesa d’Indiana che si era portata su di lui, non restava che commettere fallo… Kaminsky dalla lunetta non tradiva e riportava a -1 i teal & purple.
A 3:48 Miles con l’aiuto del ferro mandava a bersaglio una tripla che sostanzialmente segnerà l’inizio dell’uscita di scena dei ragazzi di Clifford, anche se dal 60-67 Charlotte rimontava con due di Kaminsky, poi a 1:31 realizzava E. Williams grazie a un tiro fortunato che si stampava sulla tabella e ricadeva nella retina; il n°4 dei Calabroni cercava il fallo, ma il suo marcatore Hill si spostava facendogli perdere l’equilibrio in salto, ma non l’appuntamento con il canestro.
Wilkins con un fade-away nel pitturato portava la gara sul 66-67 ma Turner splittava dalla lunetta (fallo di Hansbrough con il giocatore di colore per la lotta nella presa di posizione), E. Williams passava dietro un blocco alto ma la sua penetrazione era telefonata e il tentativo d’appoggio al vetro spazzato via da un attento Turner.
Budinger in transizione dopo la stoppata del compagno chiudeva il quarto sul 66-70.
D. Wilkins impegnato nella serata.

D. Wilkins impegnato nella serata.

Disastro Hornets nell’ultimo quarto; tra giri dalla lunetta, goaltending e tiri subiti Charlotte si trovava sotto 67-79 a 8:55, momento in cui Clifford era costretto a chiamare time-out con i ragazzi in più di 3 minuti ad aver segnato solo un libero di Hansbrough a fronte di 9 punti incassati.
Wilkins dalla diagonale sinistra con un lungo due interrompeva il digiuno (69-80).
Hornets che rosicchiavano ancora un punto quando a 6:40 un bel passaggio di Zeller sotto il canestro per Wilkins era sfruttato sotto forma di assist dal nostro numero 21; extra-pass per Hansbrough che a rimorchio segnava due punti, subiva fallo e mandava nella retina anche il libero aggiuntivo per il 72-82.
A 3:59 Kaminsky da 3 punti portava a -9 i viola (77-86), Daniels a 2:47 riduceva ulteriormente lo scarto a 8 punti, Roberts a 6 con un jump shot, ma i due possessi lunghi erano destinati a diventare 3 e a far spegnere le speranze di Charlotte di rimonta quando a 2:00 dalla fine Budinger realizzava la tripla nonostante l’onesta difesa di Kaminsky.
84-93 che si modificava in 86-98 nel finale.
 
Charlotte torna con i piedi per terra.
Sconfitta salutare, l’importante è non deprimersi.
Le turnazioni dei Calabroni sono state pesanti e prolungate ma Clifford deve aver tratto ulteriori indicazioni sugli abbinamenti in campo. L’amalgama c’è ed è buona, ma mischiare l’acqua con l’olio non ha prodotto stasera buoni risultati.
I ragazzi della panchina tendono a chiudere principalmente il pitturato, ma su alcuni passaggi veloci sull’esterno collassano clamorosamente.
Per battere le squadre con super star servirà un’alchimia perfetta e conoscersi sarà già un ottimo punto di partenza.
Percentuali da 3 punti un po' calate nella notte.

Percentuali da 3 punti un po’ calate nella notte.

Kaminsky termina con 19 ma in difesa deve migliorarsi.

Kaminsky termina con 19 ma in difesa deve migliorarsi.

 Game 7 Preseason; Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 99-94

Gli Charlotte Hornets (intesi con denominazione Hornets) sfatano anche la maledizione Pistons in preseason e al “The Palace”.

“Stay Perfect” quando manca solo una gara alla fine delle amichevoli di prestagione.
La stagione regolare confermerà o smentirà le prove di questi giorni.
Non sarà facile l’avvio, ma dopo queste buone gare si può guardare più serenamente il futuro.
Gli Hornets hanno vinto sul campo avversario anche senza Walker e Lamb alle prese con degli infortuni che non dovrebbero essere poi gravi essendo day to day.
Batum e Lin nel frattempo hanno concluso le loro performance con 18 punti, Jefferson 17 e Daniels con 15.
Nicolas Batum con alle spalle coach Clifford.

Nicolas Batum con alle spalle coach Clifford.

 
Prove tecniche di stagione regolare con gli Hornets che scendevano in campo in uniforme viola schierando; Lin, Batum, M. Williams, Zeller, Jefferson, mentre coach S. Van Gundy replicava con; Jackson, Caldwell-Pope, Marcus Morris, Ilyasova, Drummond.
 
Charlotte passava in vantaggio subito grazie a 4 punti di Jefferson inframezzati da un canestro di Morris dal lato destro, tuttavia Caldwell-Pope aveva un discreto inizio e realizzava da 3 punti per il primo vantaggio di serata dei padroni di casa.
A 8:41 però Lin inventava la traiettoria giusta per fornire l’assist chiuso in alley-oop da Batum.
Detroit rispondeva con Jackson; buon assist sul movimento di Drummond in pick and roll e indisturbato canestro del lungo di casa.
Detroit allungava grazie a un’altra tripla del n°5 dei Pistons, un appoggio di Drummond dopo un buon assist d’Ilyasova, un canestro di Morris, infine a 4:46 Jackson tirando sulla tabella metteva 10 punti tra le due squadre (6-16).
Un fallo di Drummond su un tentativo di Jefferson da sotto sbloccava i Calabroni che tra tiri sbagliati e palloni poco precisi giocati in attacco, non segnavano da diversi minuti.
Jefferson dimezzava lo svantaggio dalla lunetta, sempre lui a 4:08 faceva toccare la doppia cifra a Charlotte che si riavvicinava a un possesso di distanza grazie alla tripla di Batum dalla diagonale destra.
Il francese si prendeva anche il libero aggiuntivo per un fallo sul tiro e mandava il tabellone sul 14-16.
Una transizione chiusa in schiacciata da Caldell-Pope non lasciava a lungo comunque Detroit in vantaggio; Charlotte tornava sopra con una tripla di Hairston e un canestro di Hawes dalla top of the key per il 19-18 momentaneo.
Il quarto però si chiudeva a favore dei Pistons che con tre liberi chiudevano il tempo sopra di un punto.
 
Hornets che incassavano due tiri dalla lunetta anche ad avvio secondo periodo (Dinwiddie) più i canestri di Baynes (2 pt.) e Tolliver, che liberissimo, infilava la tripla del 21-29.
Hawes con una bomba dalla diagonale sinistra a 10:16 recuperava parzialmente il punteggio ma ancora Baynes andava in appoggio al vetro, evitando il doppio intervento difensivo di Kaminsky e Hawes.
Gli Hornets reagivano, prima con Roberts e poi con un bell’assist di Hawes che vedeva l’inserimento in backdoor di Wilkins; assist verticale per Damien che non riusciva a schiacciare per colpa di un fallo subito. Azione rovinata ma comunque il neoacquisto dei Calabroni si presentava in lunetta a 9:08 e realizzava i due liberi.
Detroit riceveva da Johnson una spinta propulsiva per staccarsi; canestro lavorando per avvicinarsi al ferro e appoggio in transizione.
Roberts segnava due punti, mentre Drummond per i Pistons cominciava a far danni sotto le plance, evidenziando una carenza difensiva di Charlotte intorno al ferro; 4 punti.
Charlotte male anche in controllo del pallone; dalla decima palla persa scaturivano altri due punti, anche se la transizione di Johnson questa volta era rovinata dal fallo di Batum, tuttavia i liberi andavano a segno e Charlotte si trovava sotto di 11 punti (30-41).
PJ Hairston con tre punti fronte a canestro cercava di non far finire la partita anzitempo, ma Charlotte regalava ancora un pallone ai Pistons e Meeks ne approfittava andando a realizzare altri due punti per la squadra di casa.
Charlotte si riavvicinava sino al -3 grazie a una tripla di Batum, un bel step back di Lin e un canestro a 2:09 di Marvin Williams pescato nel corridoio verticale dall’assist con i tempi giusti di Batum.
Due liberi di Zeller a 1:33 facevano avvicinare ulteriormente Charlotte sul -1 (44-45), ma R. Jackson e poi Marc. Morris andando a prendersi un arresto e tiro nel pitturato riallontanavano la squadra del North Carolina. Lin con 4 punti però chiudeva il quarto e faceva rimanere inalterate le distanze rispetto alla prima frazione. Hornets 48, Pistons 49 all’intervallone.

Duello Batum/Bullock.

 
Nel terzo quarto, quando si presupponeva una partita abbastanza stabile nel punteggio, Detroit cercava di fuggire, anche se i primi due punti erano dei viola.
Drummond subiva fallo da Jefferson completando un’azione da tre punti (canestro e libero), Morris in aiuto in post basso a Drummond concedeva due FT a Big Al, il quale purtroppo ne sfruttava solamente uno.
Sfida in lunetta tra centri quando Drummond guadagnava fallo (nell’interpretazione arbitraria sul tiro) e tornava in lunetta, ma questa volta falliva clamorosamente entrambe le occasioni.
Pistoni comunque che aumentavano il vantaggio di 4 punti grazie a due canestri di Bullock; il primo in mezzo alla difesa di Charlotte, il giocatore dei Pistons era lesto nel movimento, mentre nella seconda occasione approfittava del ritardo di Marvin Williams (che aveva appena sbagliato una tripla laterale e non riusciva a intervenire sull’assist schiacciato che lanciava l’attaccante) per appoggiare solitario.
Anche R. Jackson portava 4 punti alla causa della casa dell’automobile, nel mezzo Batum però infilava da media distanza diagonale sinistra, un bel tiro cadendo all’indietro per evitare la stoppata.
A 7:16 un’entrata a ricciolo di Lin costava ai padroni di casa due FT, sull’azione successiva Jefferson rimaneva a terra dopo aver subito un contatto destando qualche preoccupazione, per fortuna dopo qualche secondo quasi immobile a terra era rialzato dai compagni tornando a giocare.
La squadra di Van Gundy rimaneva avanti, Lin per cercare di rimanere in scia rischiava facendo tutto da solo; palleggio con difensore incollato e step back difficile a 3:49 per realizzare il 63-67 nonostante l’ottima difesa. Charlotte doveva però correre ai ripari quando Ilyasova segnava cinque punti di fila portando sul 65-72 la sfida.
Timeout di Clifford.
Al rientro Daniels, quando mancavano 1:46 per chiudere la penultima frazione, sprigionava la tripla del 68-72, ma gli arbitri fischiavano un fallo su Marcus Morris lontano dalla palla e Clifford (anche se era una partita di prestagione) non la prendeva bene; tecnico più due FT.
Detroit portava a casa due punti, inoltre Meeks, sempre dalla lunetta chiudeva i conti momentaneamente regalando alla squadra del Michigan un +6 in chiusura di quarto (70-76).
Tolliver prova a segnare contro Hawes e Kaminsky.

Tolliver prova a segnare contro Hawes e Kaminsky.

 

Nell’ultimo periodo la solfa non pareva cambiare, altri due liberi Pistons, più sicuri del maglioncino che porta Marchionne, e Detroit sul 70-78…
A 9:02 Daniels mostrava la sua abilità di tiratore accorciando leggermente il punteggio (76-82) con un tiro dalla media distanza dalla diagonale destra.
A 8:17 giro in lunetta anche per Charlotte; Daniels toccato mentre provava la tripla dall’angolo sinistro era una garanzia, 3/3 e 79-82.
Meeks andava corto tirando a contatto con Kaminsky sulla baseline, ma Tolliver correggeva al volo per il + 5 dei blurossi.
Drummond a 6:08 mancava due liberi dalla lunetta (un air-ball) ma stoppava successivamente Marvin Williams a pochi cm dalla gloria della schiacciata e a 4:35, sempre il centro dei Pistons, in entrata dalla linea di fondo sinistra, veniva spinto da Jefferson ma riusciva a svitare il braccio destro segnando.
Il suo tallone d’Achille rimaneva però il libero che ancora una volta non era sfruttato.
Senza Walker era Lin a provare l’assist per Jefferson; tutto filava liscio e gli Hornets rimanevano in partita.
Jackson però imitava gli Hornets con l’asse playmaker/centro e Drummond diventava sempre più devastante sotto le plance se non veniva fermato con il fallo; due punti per l’83-90.
Finalmente anche Jefferson iniziava a salire ai livelli di Drummond; prima un giro e tiro, poi due liberi per portare a un possesso lungo (87-90) i teal & purple.
Per uno sgambetto sotto canestro su Marvin Williams Charlotte aveva la possibilità di andare a -1, situazione che si concretizzava qualche istante dopo, anche se veniva respinta successivamente da Drummond con un pick and roll che palesava la disattenzione e l’errore di piazzamento di Jefferson.
A 2:18 ancora liberi per i Calabroni a marchio francese; Batum realizzava portando a -1 la squadra in tenuta viola.
Daniels a 1:49 compiva il sorpasso aiutato dal ferro che magneticamente risucchiava il pallone nella retina nonostante la sfera sembrasse potesse non entrare in un primo momento.
Era il canestro del 94-92, la difesa di Charlotte stringeva maglie e denti e Lin a 1:25 grazie al ferro amico che veniva ancora in aiuto sul tiro che pareva essere leggermente corto, segnava anche il 96-92.
Nel finale Drummond schiacciava (1:13), poi una serie di errori delle due squadre fino al fallo tattico per fermare il cronometro a tredici secondi dalla fine.
Lin avrebbe la possibilità di chiudere la gara, ma con un ½ lasciava qualche speranza ai Pistons mandando il punteggio sul 97-94.
Gli ultimi dubbi si dissipavano quando il ferro diceva no a R. Jackson e Jefferson andava in lunetta dall’altra parte per realizzare i due liberi del 99-94 che chiudevano ogni discorso.
Charlotte è parsa più in difficoltà contro un avversario teoricamente più debole di altre squadre affrontate, ma più motivato e a ranghi più completi.
Dopo un primo tempo con troppe palle perse, la squadra di Clifford è riuscita a sistemarsi, anche evitando alcuni lob telefonati.
Ottimo l’ultimo quarto, dove un 29-18 non ha lasciato scampo alla squadra di S. Van Gundy.
Sotto canestro servirebbe un protettore dell’anello ma, guardando il lato positivo, gli Hornets hanno vinto ancora recuperando da uno svantaggio massimo di 11 punti.
Tutti giocano (l’unico che par estraneo al meccanismo in alcune occasioni pare Jefferso, presumibilmente in parte per caratteristiche fisiche comunque anche lui muove più il pallone ora), tutti possono andare a canestro, e questo per gli avversari costituisce senz’altro un problema.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Preseason Game 6; Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 96-84

Gli Charlotte Hornets, a oggi sul 5-0, tentavano di rimanere imbattuti in questa prestagione e lo facevano tra le mura amiche della Time Warner Cable Arena.
Lo scorso anno l’Alveare spesso non fu un fattore determinante, ma quest’anno il vento sembra cambiato, anche se a proposito di Eolo, i ragazzi della Wind City hanno provato a buttar giù il muro bianco soffiando forte, partita vera, anche se vanno ricordate le assenze di Rose e P. Gasol, mentre gli Hornets non avranno a disposizione per tutta la stagione MKG.
 
Coach Clifford schierava; Walker, Batum, Marvin Williams, Zeller e Jefferson in bianco, per i Bulls in rosso il nuovo coach Hoiberg mandava in campo; Hinrich, Butler, Snell, Mirotic, Noah.
 
Prima palla per i Bulls e primo canestro con Butler che affondava il tiro dalla media distanza in posizione di baseline destra.
I ragazzi del North Carolina però si facevano trovare subito pronti; apertura lunga di Zeller in angolo sinistro per Marvin che segnava i primi punti per Charlotte; 3-2.
I Bulls però dalla lunetta superavano gli Hornets con Noah (1/2) e Mirotic (2/2) ma a 9:57 Walker con una penetrazione nel traffico ristabiliva la parità sul 5-5.
A 9:31 Jefferson faceva da Sole intorno a Batum, il suo passaggio restituito al francese che si muoveva in orbita esterna alla linea dei tre punti era un assist per la bomba siderale dell’8-5.
Gli Hornets però poco dopo perdevano momentaneamente Kemba Walker, il quale ricadendo sul terreno dopo un salto concluso con il pallone ancora tra le mani, andava ad accasciarsi a terra. Preoccupazione tra le fila dei Calabroni ma Kemba dopo pochi minuti riusciva a raggiungere gli spogliatoi sulle sue gambe per poi tornare successivamente sul parquet.
La nostra PG titolare veniva sostituita da Lin, il quale a 8:38 si procurava subito due punti in penetrazione per il 10-5.
Lo stesso Lin forniva un assist per il taglio in backdoor di Jefferson che giratosi a pochi cm dal canestro sul lato sinistro realizzava con un gancetto.
I Calabroni però senza la loro point guard titolare avevano un momento di smarrimento.
I Bulls ne approfittavano portando un parziale di 9-0 che ribaltava la gara, interrotto da due punti di Marvin Williams a mezzo quarto esatto per il riaggancio a quota 14.
A 5:35 Hornets di nuovo avanti con Lin che in accelerazione frontale segnava in running.
La partita però rimaneva sui binari dell’incertezza e Mirotic da 3 punti faceva tornar sopra la squadra ospite.
Butler dalla lunetta metteva 3 punti tra le due squadre, ma Kaminsky mostrava le sue doti tecniche a 4:39, finta di tiro clamorosa su Butler che saltava via dalla marcatura e up & under vincente del nostro rookie. Chicago sempre avanti di qualche punto con Charlotte che tentava tre volte dalla grande distanza per cercare di tornare sotto; le triple di Batum e Kaminsky non erano “buone” ma quella di Lin riportava la squadra di Clifford al -1 (24-25).
Gibson batteva Hawes, il quale però si rifaceva sfornando uno spettacolare assist per l’infilata del mobile Batum che concludeva in schiacciata in maniera altrettanto spettacolare.
Brooks per i Bulls s’inventava un canestro molto difficile buttandosi con il corpo in avanti per oltrepassare i due difensori di Charlotte laterali, palla nella retina…
Hornets che pervenivano al pareggio con Hawes comunque; fallo di Gibson sul tiro del nostro 00, giro in lunetta supplementare a buon fine e 29 pari a 1:23 dalla fine del primo quarto.
A Lamb non ne andava bene una; prima errava un tiro, poi ricadendo sulla caviglia di Portis era costretto ad abbandonare il campo per non rientrare più.
Questo accadimento costituiva la preoccupazione più grande della serata.
Hornets sotto di 4 nel finale, ma con una bomba di P.J. Hairston più un libero di Lin, gli Hornets si ritrovavano ancora in parità con i Bulls, 33 pari a fine prima frazione.
Kaminsky manda al vento l'intervento difensivo di Butler (Getty Images).

Kaminsky manda al vento l’intervento difensivo di Butler (Getty Images).

 
Bulls che provavano a scappare subito a inizio secondo quarto con 6 punti, era Hairston nel pitturato ad accorciare ma E’Twaun Moore lasciato con un po’ di spazio in angolo da Daniels colpiva letalmente per il 35-42. Per fortuna Walker con una tripla rendeva il passivo momentaneo meno pesante e Marvin Williams commetteva un fallo su Noah (rimbalzo offensivo concesso) che fruttava ai rossi di Chicago solo un punto dalla lunetta.
I Bulls fino a quel momento conducevano 20-8 nella statistica rimbalzi. Calabroni che riprendevano gli ospiti grazie a due punti di Kemba e a un buon lavoro di squadra (che movimentava bene palla sul parquet) concluso da un jump shot di P.J. Hairston, il quale si recava anche in lunetta per aver subito fallo da Portis; 43-43 a 7:05.
Per un fallo lontano dalla palla venivano concessi due liberi a Daniels che splittava ma faceva rimetter capo avanti ai Calabroni.
Bulls che comunque controsorpassavano grazie a una palla rubata da Noah che andava anche a chiudere velocemente la transizione imbeccato da Brooks.
Agli Hornets non riusciva il contra golpe perché Kemba mancava inusualmente due FT, anzi, Butler puniva la squadra di Jordan con un tiro lungo dalla sinistra ma il playmaker titolare degli Hornets si faceva perdonare con i tre punti del 47-47 a 3:27 dall’intervallo lungo.
A 2:37 per un fallo dubbio chiamato a Jefferson Noah si ripresentava in lunetta, ma con uno stile improponibile (tuttavia frutta più del dovuto) mancava entrambe le occasioni, il rimbalzo però era preda dei Bulls che ci provavano dall’esterno con Brooks; solo ferro e sul rimbalzo questa vota Zeller era pronto, riuscendo anche a subir fallo.
Bonus raggiunto e lunetta per Cody che splittava.
I Bulls con Butler tornavano nuovamente sopra grazie all’intuizione della propria guardia tiratrice che capiva le intenzioni di passaggio di Hawes verso Marvin Williams; intercetto e transizione con dunk.
Walker e Gibson aggiungevano due punti per le rispettive squadre e si tornava negli spogliatoi sul +1 Bulls (50-51).
Walker prova a segnare nonostante il raddoppio.

Walker prova a segnare nonostante il raddoppio.

 
Nella ripresa bastavano 14 secondi per sentire il primo fischio arbitrale; 3 secondi dei Bulls in area e tecnico contro che Walker con qualche fatica trasformava in un punticino.
Jefferson dalla media sinistra riportava per l’ennesima volta avanti i padroni di casa, Noah in lunetta ristabiliva la parità sul tabellone ma a 10:54 Marvin Williams con 3 punti frontali realizzava il 56-53.
Ancora fallo su Noah per gli arbitri, questa volta di Zeller (a mio parere fallo inesistente), il lungo transalpino però splittava e ricambiava il favore su Jefferson che imitava a sua volta nel risultato al tiro il francese.
Mirotic per i Bulls ancora una volta dimostrava che la partita era ancora lunga; tripla dalla sinistra senza esitazioni e 57 pari.
A 9:45 Batum fluttuando quell’attimo in più in aria vicino a canestro riusciva all’ultimo a far arrampicare la palla nella retina ma falliva il libero concesso per il fallo subito, così un bel gioco veloce di passaggi dei Bulls davano modo a Mirotic di colpire ancora una volta da 3 punti, ancor più indisturbato (59-60).
Williams a 7:45 regalava l’assist per il lay-up volante di Batum ma i Bulls reagivano con Hinrich (2 pt.) e Snell, il quale sfruttava un blocco alto di Noah per difendersi dalla marcatura e sprigionare 3 punti.
Una penetrazione di Butler costringeva Clifford a chiamare time-out a 6:08 sul punteggio di 61-67.
Gli Hornets tonavano più concentrati in difesa e anche grazie a diversi tiri liberi più lo step back bank shot di Batum a 2:28 raggiungevano ancora una volta la parità dimostrando di non cedere.
Lin dava il nuovo vantaggio a Charlotte con un tiro lungo frontale ma McDermott scopriva la nicchia sicura nell’angolo sinistro per un tre punti che invertivano ancora la rotta della partita; Hornets 69, Bulls 70.
Nel finale Lin realizzava uno dei due liberi a disposizione, poi Hawes bloccava alla grande il pallone sul tentativo di Brooks a :31.9, Gibson (spina nel fianco) si muoveva bene nel pitturato e andava a guadagnarsi 2 punti a tre secondi dalla fine del penultimo quarto.
Sembrava finita così, invece P.J. Hairston dall’ala destra del logo degli Hornets disegnato a metà campo, mandava a bersaglio una tripla spaziotemporale che dava il +1 ai Calabroni (73-72).
 
Nell’ultimo periodo Lin forniva un bell’assist a Kaminsky.
Fallo su di lui e 2/2 ai liberi.
Si accendeva però il rookie Portis dall’altra parte che riusciva a realizzare due canestri nonostante l’onesta difesa di Kaminsky.
A 9:48 Lin riportava avanti Charlotte; Blocco alto di Hawes, penetrazione frontale di Jeremy e due liberi realizzati.
I punti del “taiwanese” incrementavano a 5 consecutivi quando subiva fallo da Brooks a 9:23, questa volta riusciva anche a segnare il canestro oltre al libero addizionale (80-76).
Portis attaccava ancora, questa volta Hawes, il risultato era lo stesso, due punti e riavvicinamento Tori.
A 7:39 una piccola svolta… la tripla di Hawes iniziava a metter cinque punti tra le due squadre, un piccolo tesoretto per il finale.
Portis comunque su lob assist di Noah riusciva ancora a segnare da sotto canestro e a subir fallo.
Fortunatamente per gli Hornets il libero aggiuntivo non era trasformato. Lin era micidiale nel finale; con un tiro dalla buona coordinazione colpiva con un lungo due per l’85-80.
Ancora però un passaggio lob di Noah per Butler faceva tornare le squadre a un possesso lungo di distanza.
Walker sorprendeva la difesa di Chicago cambiando passo e andando in sottomano ad appoggiare un pallone fatto scomparire ai due difensori che lo seguivano sino al termine inutilmente.
A 5:00 McDermott segnava due punti (quasi un tre) mentre dall’altra parte Charlotte non riusciva diverse volte a buttar dentro il pallone; Jefferson mancava 4 tiri, dei quali uno liberissimo smarcato da Lin che si faceva notare anche per un pallone rubato a Butler intervenendo da dietro in recupero.
A 2:52 la partita prendeva la rotta di Charlotte; tripla di Walker e 90-84. Ancora Kemba riusciva a staccarsi dalla marcatura di Snell con il suo classico step back andando a completare l’azione con il tiro vincente per il 92-84, gli Hornets erano ormai volati via…
A 1:41 riusciva a segnare anche Jefferson portando al massimo vantaggio i Calabroni.
La partita si chiudeva sul 94-86.
Lin e Walker felici.

Lin e Walker felici.

 
Prestazione convincente di Charlotte, anche se la pressione dei Bulls, rispetto a partite precedenti che son sembrate più facili, ha evidenziato più difficoltà nel gioco e a tratti in fase difensiva, dove andrebbero riviste alcune situazioni di posizionamento un po’ ingenue ma comprensive in fase di rodaggio.
Walker ha finito con 22 punti la propria prestazione e Lin ne ha aggiunti 18, superlativa performance delle due PG, decisive nei momenti cruciali dell’incontro.
Charlotte ottima sotto il profilo dell’impegno e nel gioco di squadra, anche psicologicamente sembra una squadra che non molla e questo nonostante le carenze tecniche dovute alla mancanza di super star fa ben sperare per il futuro.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra. Pochi rimbalzi rispetto ai Bulls ma molte stoppate.

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Le statistiche individuali.

Game 5 Preseason; Charlotte Hornets Vs New York Knicks 97-93

Partita di preseason con qualche defezione e largo spazio alle panchine, second e anche third unit. Charlotte ad esempio senza Lin e New York senza Robin Lopez.
Charlotte provava i suoi titolari nel primo tempo, poi lentamente scomparivano dal campo per dare spazio alle seconde e terze linee che andavano sotto anche di 6 punti nel finale prima di risalire grazie al gioco di squadra e a qualche tripla indovinata.
Un po’ a fatica avendo sfruttato le sue riserve Charlotte batte una New York anch’essa “rimaneggiata” che, tuttavia ha lottato bene.
Charlotte rimane imbattuta e si porta sul 5-0 dimostrando che la filosofia di quest’anno senza super star è avere un gioco di squadra capace di farti vincere le partite nonostante la mancanza di un giocatore che sappia finalizzare facilmente il tuo lavoro.
Al Jefferson sotto il canestro è stato difficile da marcare per New York.

Al Jefferson sotto il canestro è stato difficile da marcare per New York.

 
I quintetti scesi in campo per Charlotte e Clifford sono: Walker, Batum, Marvin Williams, Zeller, Jefferson.
Galloway, Afflalo, Thomas, Porzingis, Seraphin per Derek Fisher.
 
Gli Hornets vincevano la palla a due con Zeller ma sprecavano la prima occasione quando Walker schiacciava un bel passaggio per lo stesso Cody che non agganciava nel mucchio selvaggio del pitturato, così I primi due punti arrivavano per i Knicks che mettevano dentro con Galloway (tiro lungo da posizione frontale), tuttavia Zeller si faceva perdonare pareggiando momentaneamente sul 2-2.
Partita equilibrata; Galloway riportava New York avanti ma Jefferson con una finta in post basso trovava il momento per liberarsi facendo due passettini verso il centro dell’area e concludendo per il 4-4.
Kemba in velocità sulla sinistra non era contenuto e i Calabroni per la prima volta durante la serata passavano avanti (6-4), durava poco però perché la difesa di Charlotte lasciava troppo spazio e Thomas, libero, pareggiava.
Charlotte tornava in attacco; Jefferson sul bordo sinistro del pitturato aspettava il trenino Batum al quale serviva un assist perfetto in orizzontale che tuttavia fruttava solo due liberi (uno solo a segno) poiché New York spendeva fallo a 9:26.
Le due squadre nonostante un gioco fatto di passaggi veloci peccavano al tiro e per vedere un altro canestro occorreva aspettare fino a 6:54 quando Batum sprigionava la tripla dal lato sinistro in diagonale e quando Kemba con confidenza dall’altra parte del campo mostrava il suo pull up i Calabroni doppiavano i Knicks (12-6).
New York risaliva sino al 12-10, era Jefferson allora a provare i suoi movimenti per la stagione regolare; danza sul piede perno, giro e canestro.
Porzingis riaccorciava al -2 ma Big Al si dimostrava molto più in forma delle partite precedenti andando a realizzare dalla baseline sinistra (media distanza) con un tiro a 4:57.
Charlotte continuava il suo buon momento mostrando gioco di squadra; Gran passaggio di Marvin per Batum, il quale si proteggeva con il ferro e oltrepassandolo appoggiava, inoltre un bel passaggio verticale ravvicinato e schiacciato nel pitturato di Hawes pescava il neoacquisto Damien Wilkins (n° 21) che metteva dentro i suoi primi due punti prestagionali con Charlotte.
Vujacic per New York metteva un paio di punti dentro per il 20-16 ma il quarto si concludeva con la creazione di Kaminsky che entrando circumnavigando il difensore a destra faceva partire con semplicità un tiro a una mano di una delicatezza strepitosa; era il 22-16 con il quale si chiudeva il primo quarto.
 
Nel secondo quarto era ancora New York a segnare per prima ma Charlotte quella a far vedere le cose migliori; sovrapposizione in corsa di Zeller sulla destra e palla ricevuta sotto forma di brillante assist da parte di Lamb.
Goaltending e tiro libero, sbagliato però…
Dall’altra parte anche Hawes spendeva un fallo nonostante non riuscisse a fermare il rasta Williams che consolatoriamente errava anche lui il libero addizionale a 11:06.
Amundson iniziava il suo show, prima in gancio, poi dopo il suo fallo su Lamb (2/2 ai FT) andava ancora a segnare per New York tenendo in scia gli arancioblù.
Charlotte realizzava ancora; assist di Damien Wilkins dall’esterno della linea di fondo per un Hawes non controllato sotto canestro dalla difesa newyorkese.
Buono anche il canestro di Lamb in floater dopo un dribbling a 8:11. New York però rimaneva sempre lì con Afflalo a battere lo stesso Lamb con due punti al tiro.
Le stelle della scorsa stagione di Charlotte tentavano l’allungo; prima Kemba a 7:26 portava due punti alla causa, poi Jefferson in post basso mandava Charlotte sul 34-28 ma ancora Amundson da posizione frontale trovava un po’ di spazio e non perdonava, inoltre Early in appoggio e Galloway con una bomba dalla sinistra in faccia a Zeller portavano a stretto contatto la squadra di Fisher ancora una volta (36-35).
Il vantaggio ospite newyorkese si materializzava con una tripla di Early a 4:24 che costava il -2 a Charlotte.
A 3:42 Marvin Williams dalla lunetta segnava due liberi riportando in parità la situazione ma Galloway era caldo e con disinvoltura realizzava ancora da fuori per il 38-41.
Jefferson continuava a mostrare i suoi movimenti dalle parti del pitturato non facendo allontanare gli Hornets ma New York trovava ancora la via del canestro a 2:28 quando D. Williams subiva la stoppata di Marv. Williams, illegale però, poiché il nostro Williams stoppava il pallone solo dopo che esso aveva già toccato il vetro.
Gli Hornets rimanevano a -1 anche grazie a un dubbio fallo chiamato su Jefferson, dalla possibile palla scippata ai liberi che Big Al non sbagliava (44-45), così dopo una gran stoppata di Zeller a due mani su un tentativo di schiacciata di Porzingis lanciato a una mano sopra il ferro, rimetteva la situazione in parità con un libero di Batum a :43.1.
Hornets di nuovo a condurre con una transizione a :27.6, lancio di Walker centrale per Zeller, il più lesto di tutti a scattare e dunk della nostra ala grande che subiva il fallo andando anche a completare il gioco da 3 punti. All’intervallo si arrivava dopo l’ennesima tripla di D. Williams che rischiava di mandare negli spogliatoi le squadre in situazione di stallo, invece Walker in accelerazione a poco più di un secondo dalla fine segnava il 50-48.
 
A inizio ripresa sono gli Hornets a segnare per primi con Roberts a 11:29, questo non deve portar bene (a chi segna per primo) e Galloway con naturalezza dall’angolo destro mette dentro tre punti per il -1.
Le squadre iniziano a superarsi e Lamb mette dentro un paio di canestri, ottimo il secondo andando sul lato sinistro e segnando in jumper dopo essersi procurato lo spazio vitale dal difensore.
Un giro palla di tutta la squadra di Charlotte sull’esterno portava Roberts a prendersi un vantaggio sul difensore, che in chiusura ritardata sull’esterno, abboccava a una finta in partenza e veniva tagliato fuori; il resto per Brian era prassi con un tiro garanzia che trovava la retina.
New York tornava avanti con un canestro a testa di Seraphin e Galloway; sul secondo c’era il gentile omaggio del nostro lungo doppio zero (Hawes), il quale producendosi in palleggio a centrocampo perdeva palla. Azione contestata dai cronisti dei Knicks quella che a 6:25 vedeva protagonista Frank Kaminsky a 6:25.
Su un’azione offensiva di Charlotte, Roberts si trovava un pallone che scottava tra le mani a pochi secondi dallo scadere dei 24; tentativo di penetrazione e tiro che non colpiva il ferro, interveniva un difensore di New York che afferrava il pallone, ma da sotto Frank toccava nettamente il pallone portandoglielo via segnando il 60-59 un momento dopo averlo controllato.
Possesso o non possesso?
I 24 erano scaduti, ma l’interpretazione arbitrale potrebbe essere corretta.
Hawes si faceva perdonare dell’ingenuità precedente penetrando nella difesa della Grande Mela e mettendo tre punti tra Charlotte e New York. Ancora lui portava a +4 i Calabroni (66-62) ma l’inerzia della gara iniziava a volgere a favore dei Knicks con le seconde linee in campo.
D. Williams, terribile contro di noi, colpiva ancora con cinque punti consecutivi (tripla e transizione) portando la squadra di Fisher in vantaggio 66-67.
Hawes si prendeva anche un tecnico ma gli Hornets erano graziati da Galloway dalla lunetta.
Grant segnava un paio di canestri con un Harrison incapace di contenerlo, così il penultimo periodo recitava: Hornets 69, Knicks 73.
 
Kaminsky (buona prova) mette palla a terra.

Kaminsky (buona prova) mette palla a terra.

L’ultima frazione si apriva con i Calabroni in svantaggio di quattro punti e Hansbrough provava subito ad accorciare tentando l’affondo ma Amundson stoppava il lungo bianco, nessun problema però per Charlotte perché la palla a spicchi viaggiava velocemente sull’altro latto del canestro dove Kaminsky era pronto all’appuntamento con i due punti. L’ala grande di North Carolina si rendeva protagonista nel bene e nel male; prima perdeva un pallone, poi commetteva (a 10:19) un blocking foul su Early, causando quattro punti subiti, poi però su un tiro corto di Kaminsky andava a rimbalzo sembrando tagliato fuori, ma allungava all’indietro un arto superiore per raccogliere il pallone al volo e dargli un tocco a cucchiaiata che finiva nella retina.
Gli Hornets però subivano un altro canestro e finivano sotto di 6 punti (63-69) rischiando d’uscire dalla scena anticipatamente con una squadra composta da Harrison, Elliot Williams, Thompson, Hansbrough e Kaminsky.
Grazie a una transizione innescata da Harrison invece, i Calabroni tornavano a -4 per effetto di una jam di Elliot Williams a 7:57. Hansbrough in difesa andava a fermare Summers in stoppata, ma il lungo newyorkese involontariamente ricadendo colpiva il naso di Psyco T, il quale doveva uscire per sanguinamento.
La forbice rimaneva a favore dei Knicks ancora per un po’; prima Trice per i Knicks, poi Elliot Williams con tre punti e Summers muovevano il punteggio sul 79-83, ma dopo un tiro libero a segno per Charlotte, i teal & purple impattavano a quota 86 grazie a una bomba di Harrison.
New York tornava sopra di due, ma a 4:08 meraviglioso canestro di Kaminsky che proponeva la sua penetrazione con aggiramento su piede perno meravigliosamente fluido su Summers e tiro morbidissimo che andava a colpire il ferro, il pallone si alzava ma ricadeva nella retina grazie alla sensibilità di “Frank the Tank”…
A 2:58 Harrison marcava ancora con un tre punti imbeccato dall’apertura laterale di Kaminsky.
L’88-85 resisteva finché lo stesso Harrison non era costretto a fermare con le cattive Summers sotto il proprio canestro.
Due liberi a segno e New York a -1.
Tornava Hansbrough, che, nonostante per realizzare i suoi due punti dalla lunetta avesse dovuto segnare tre liberi a causa di un fischio arbitrale arrivato poco prima che tirasse il secondo libero poi annullato, a 2:33 dava a Charlotte un piccolo margine di sicurezza.
Ancora Kaminsky nel finale come protagonista assistman; scarico in diagonale fuori per Elliot Williams che non deludeva le aspettative dell’alveare sentenziando da tre punti il momentaneo 93-87.
Early per NYK, Wilkins per Charlotte e Summers servito da Grant mandavano il tabellone sul 95-93 a :22.4 dalla fine.
New York però ormai era costretta a commetter fallo e lo spendeva su Wilkins facendogli sbagliare il tiro.
Il nuovo acquisto di Charlotte splittava e la squadra di Clifford rimaneva a portata degli ospiti per un’ultima volta ancora almeno.
Era Summers da tre punti a portare l’ultima minaccia al canestro di Charlotte ma la palla arancione colpiva il ferro sulla buona difesa di Hansbrough.
C’era solo il tempo per l’ultimo brivido; i liberi di Elliot Williams.
Il numero 4 falliva il primo ma riusciva a mettere il secondo chiudendo di fatto la gara e dando a Charlotte ancor più fiducia per la prossima sfida.
 
Prossima sfida contro i Bulls in casa quando ne mancano tre alla fine della prestagione.
Riusciranno ancora i Calabroni ad andare aldilà del muro?
Le statistiche di squadra:

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Le statistiche individuali di Charlotte.

Le statistiche individuali di Charlotte.

 

Game 4 Preseason; Hornets * Clippers 113-71 (@ Shanghai)

La notizia è che Charlotte sembra una squadra anche senza Kidd-Gilchrist a dispetto del destino.

Il modo di giocare è radicalmente mutato, squadra mobile e versatile che non disdegna di lottare anche in questa preseason.
A ospitare la seconda sfida tra Hornets e Clippers era ancora il “Paese Interno”(la Cina), la città era Shanghai (上海), il cui nome vuol dire “sul mare”.
Puntuali sono arrivate le ondate che hanno distrutto la barca di coach Rivers.
L’impressione è che un paio di giocatori dei Clippers abbiano giocato leggermente sotto le loro possibilità, sbagliando anche qualche canestro facile da sotto, quando Jefferson e soci hanno concesso spazio.
I Calabroni, più disposti al sacrificio hanno meritato la vittoria, chiara e netta, sebbene nelle fila dei Velieri rientrasse CP3 dopo l’infortunio al dito della mano.
Nel secondo tempo gli attacchi composti da imprevedibili passaggi e tiri da tre punti hanno fatto crollare la muraglia avversaria.
Rimaniamo con i piedi piantati per terra, è solo preseason, ma gli ingredienti per giocare un buon basket in regular season ci sono tutti.

Walker guida nella road californiana.

Walker guida nella road californiana.

Coach Clifford mandava in campo questo starting five con un doppio playmaker; “Walker, Lin, Batum, Zeller, Jefferson.

Clippers e Hornets tentavano subito di sbloccare velocemente il risultato con azioni pericolose, a riuscirci però era Lin alla soglia degli undici minuti.
Uno scambio e la palla a lui restituita lo trovava oltre l’arco da tre punti, il Jeremy locale non deludeva i suoi fan; 3-0 Hornets.
I Clippers non stavano a guardare ma il primo tentativo reverse in salto di DeAndre Jordan era velleitario, Redick invece preferiva il jumper più concreto e portava a -1 i Velieri.
Protagonista assoluto era Lin in quest’inizio; prima con un crossover concludeva con un fadeaway vincente da media distanza, poi segnava in appoggio smarcatosi tagliando la difesa dei Clippers, grazie a un bel passaggio di Zeller, “infine” colpiva dal lato destro da 3 punti.
I Clippers ribattevano colpo su colpo e passavano in vantaggio 11-10 con Paul che metteva dentro nonostante DeAndre Jordan sulla stessa azione avesse schiacciato sul ferro il pallone.
Squadre al testa a testa che si superavano diverse volte; a 4:46 dalla fine del primo quarto però Batum indovinava la tripla del 21-17 Charlotte e Lin 44 secondi più tardi ne aggiungeva altri 3 portando sul +7 i Calabroni. CP3 per i Clippers doveva Superare in slancio Hawes per appoggiare dalla distanza alla tabella; ne usciva un bel canestro ma Roberts a 1:22, appostato sulla diagonale sinistra, riceveva da Lin un pallone che trasformava con fluidità in due punti (26-19).
Ci provava Pierce che tra l’acclamazione del pubblico però colpiva solo il ferro con un tiro da fuori, Hawes, anche senza caricare il tiro invece riusciva a realizzare sempre da lontano.
Crawford chiudeva le ostilità nel primo quarto con un’entrata e tiro arcobaleno per il 29-21, finale di frazione.

Era ancora Hawes a partire bene nel secondo quarto; a 11:08 liberandosi con una finta di un difensore, ricavava lo spazio per il +10.
I Clippers beneficiavano di quattro punti di Smith in serie ma Marvin Williams a 10:09 faceva capire che quest’anno Charlotte non scherza da tre punti; bombarda a bersaglio con la panchina già in piedi (anche se il rischio che la sbagliasse, con la palla non proprio precisa che aveva colpito il ferro in modo anomalo, c’era) a festeggiare il 34-25.
Crawford in penetrazione realizzava, mentre i polpastrelli di Lin parevano essersi raffreddati dopo il brillante inizio, ci pensava allora Marvin Williams a segnare altri due punti per i bianchi arrivando sino al ferro.
Marvin però commetteva un goaltending e sbagliava due liberi mentre Stephenson realizzava due punti.
Per farsi “perdonare” l’ex Jazz colpiva ancora da tre punti (dalla diagonale destra), realizzando il 41-32.
Griffin realizzava ma Zeller andava a ricambiare il favore deviando un pallone sopra al ferro su un tiro errato di Lin.
Jefferson segnava e subiva fallo nel pitturato, ma il libero veniva “cileccato”, così Griffin in versione assist-man dava a Jordan la possibilità di andare a canestro.
Jefferson tornava in attacco; classica posizione in post basso sinistro contro DeAndre, giro e si gancia.
Canestro e brindisi per Big Al che non sempre è riuscito in quest’azione contro il centro avversario.
Charlotte tentava di staccarsi nuovamente; Lin vedeva sul lato desto la freccia bianca Zeller che dritto per dritto (per dirla alla Mario) provava una scorribanda a canestro, la quale risulterebbe micidiale se su di lui non si portasse Paul Pierce, il quale commettendo fallo veniva sanzionato con un Flagrant Foul 1.
Zeller convertiva un solo libero e anche se gli Hornets mantenevano il possesso, il futuro marcatore sarebbe stato Paul che a 4:01 tirava sopra Walker per il 48-38.
Paul si ripeteva con altri due punti e forniva un passaggio lungo in transizione che apriva il campo a Griffin; schiacciata e riavvicinamento dei Velieri sul -6 (48-42).
A 2:07 Batum si guadagnava due liberi dopo aver fatto commettere a Pierce un fallo avendo abboccato alla finta del francese.
Sempre il transalpino con un bel palleggio in dribbling andava a concludere in azione personale con la sospensione vincente, tuttavia i Clippers non cedevano e il primo tempo si chiudeva sul 56-51 Hornets.

Nella ripresa Clifford tornava a schierare Lin, il quale riprovava da tre punti; la palla con le manine dopo alcuni rimbalzi riusciva a entrare nel canestro.
Zeller e Jefferson aggiungevano due punti a testa prima dell’alley-oop di Griffin ma Walker a 7:03 correndo in transizione, pescato da un’apertura di Batum sulla diagonale destra, distruggeva la barriera dei dieci punti di scarto con la tripla che valeva il 66-53.
Un bel gioco di squadra degli Hornets fatto di passaggi, faceva guadagnare a Jefferson due liberi a 6:37.
Big Al ne falliva uno ma i lunghi di Charlotte continuavano a dominare; Zeller subiva un altro Flagrant 1da DeAndre Jordan a 5:52, anche per lui era ½ dalla lunetta.
Lin comunque procurava ancora materiale per far punti; assist teso in diagonale per l’inserimento in corsa di Jefferson sotto canestro equivaleva due punti facili.
Crawford interrompeva l’inerzia dei ragazzi di Clifford con una bomba ma la squadra del North Carolina non si perdeva di morale; Batum-Jefferson-Batum, passaggio, assist del lungo sullo scatto del francese e tocco rapido in corsa del nostro swingman.
Azione da applausi.
Charlotte scappava via definitivamente quando un leggero tocco di DeAndre Jordan, uscito in angolo destro a contrastare Walker, costava tre liberi che davano il +18 (74-56) alla squadra di Jordan benché ne andassero a segno “solamente” due.
Illusorio il canestro di Paul, Batum tentava di sfruttare il blocco di Hawes ma per non rimanere su di esso Stephenson spingeva a più riprese Nicolas.
Per gli arbitri si trattava di fallo sul tiro, Batum ringraziava e metteva dentro i punti del 77-58.
Ormai ai Clippers non riusciva più nulla, mentre agli Hornets tutto; la dimostrazione era che il neoentrato Kaminsky toccava il suo primo pallone e realizzava una tripla dalla diagonale destra.
Nel finale di terzo quarto Roberts batteva sul primo passo Rivers, il quale in recupero era costretto al fallo, inutile, poiché il terzo playmaker degli Hornets realizzava i liberi e poi colpiva anche da tre punti per l’85-59, punteggio con il quale si chiudeva la penultima frazione, anche se Austin Rivers faceva venire i brividi al palazzetto colpendo il secondo ferro, costretto a tirare, per mancanza di tempo, da fondo campo.

Lamb supera Aldrich.

Lamb supera Aldrich.

L’ultimo quarto era inaugurato nelle marcature da Lamb che a 11:35 passava dietro a Hawes in punta, incursione ad aggirare il marcatore che lo seguiva dietro al blocco della nostra PF e arrivo puntuale dalle parti del ferro con consegna precisa da due punti.
Hawes continuava a darsi da fare; prima realizzava un libero, poi con una finta di tiro si staccava dal suo avversario e andava a infilare il cesto in entrata.
I titoli di coda li metteva Roberts che subiva fallo da Aldrich.
Azione da quattro punti (tiro da tre punti sulla diag. sx e libero a segno) che con 9:59 ancora da giocare portava il punteggio sull’incredibile 94-59 (35 punti di distacco).
La gara terminava sul 113-71, prima della fine c’era il tempo anche per le triple di Harrison e Hansbrough.

Le statistiche dell'incontro.

Le statistiche dell’incontro con la pazzesca % degli Hornets da 3 punti.

Charlotte è momentaneamente 4-0 in preseason, mancano altre 4 partite da giocare, poi inizierà la stagione regolare con un inizio di quelli tosti. Sapremo subito se Charlotte potrà lottare per un posto al sole o tutto svanirà nelle brine novembrine.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Game 3 Preseason; Hornets * Clippers 106-94 (@ Shenzhen)

Clifford parla con Lin. Di fianco a Jeremy anche Hawes (00) e Zeller (40).

Clifford parla con Lin. Di fianco a Jeremy anche Hawes (00) e Zeller (40).

Gli Charlotte Hornets volavano in Cina per una doppia amichevole prestagionale contro i Los Angeles Clippers.
In questa prima uscita, come da copione, i Calabroni hanno prevalso.
Non sarebbe stato bello se la squadra di Jeremy Lin, idolo locale acclamato a queste latitudini, avesse perso e qualche fischio arbitrale per una volta tanto è andato a nostro favore anziché contro.
A dire il vero coach Doc Rivers si è lamentato troppo spesso ma onestamente l’interpretazione arbitrale è stata quasi sempre corretta.
Ho dei dubbi su due/tre episodi che sarebbero potuti essere a favore dei Clippers ma stiamo parlando comunque di un’amichevole prestagionale e comunque sia i Calabroni alla fine hanno meritato di vincere la partita.
I Clippers spesso si sono retti su un J.J. Redick fenomenale al tiro nonostante i ferri cinesi non aiutassero di certo il pallone a entrare nel canestro (lo strano rumore sordo e il tipo di rimbalzo l’hanno ampiamente confermato), gli Hornets hanno giocato di squadra, mobili e disposti a lottare con qualche giocatore che si è messo in evidenza come Roberts ad esempio.
Per i Clippers senza CP3 fermato da un infortunio a un dito, nell’ultimo quarto non è restato altro che alzar bandiera bianca.

Dello stesso colore erano le divise degli Hornets scesi sul parquet di Shenzhen.
Coach Clifford schierava; Walker, Batum, Lamb, Marvin Williams e Jefferson.

All’inizio è la fiera della palla persa; Batum e Walker regalavano due palloni ai Clippers che si portavano velocemente sullo 0-4, il francese però con mani veloci in difesa si faceva perdonare e un contropiede a due giocato con Lamb portava i primi due punti nelle casse dei Calabroni. Poco dopo ancora lui lanciato in transizione subiva fallo da Johnson ma appoggiava al vetro subendo fallo.
Dalla lunetta gli Hornets sorpassavano gli uomini in maglia rossa aumentando il vantaggio fino all’11-4 anche grazie a una bomba di Lamb. Iniziava però a soffiare vento sulla vela dei Clippers; Redick passando dietro un blocco lasciava Lamb sul posto e subiva fallo da Marvin Williams, tre punti più libero, gioco da 4 punti a 8:40.
Anche Griffin segnava e subiva fallo accorciando sull’11-10 (libero mancato), tuttavia i Clippers continuavano a spingere andando sull’11-15. Batum riaccorciava al -1 grazie a un tentativo in twisting da tre punti; niente canestro ma tre liberi tutti mandati nel fondo del “secchiello”. Lamb però in difesa lasciava cm a Redick che non perdonava da tre punti.
La coppia di guardie Walker e Lin (appena entrato in partita) riusciva a pareggiare a quota diciotto ma ancora Redick colpiva per il 18-20.
Si accendeva una mini sfida con Lin che realizzava, ma Redick era on fire e i Clippers tornavano a mettere la testa avanti.
Kemba in entrata nel pitturato con un veloce rilascio della palla s’inventava il canestro del nuovo pareggio, Pierce dalla lunetta continuava il tira e molla nel punteggio grazie a due liberi, mentre Zeller con un’entrata a ricciolo mostrava la sua esplosività quando riesce a lanciarsi con due passi andando ad affondare una prepotente schiacciata a una mano.
Dall’altra parte si rivedeva l’ex Lance Stephenson ma il suo tiro veniva beffardamente respinto dal ferro interno mentre Roberts con confidenza andava a riportare avanti i Calabroni (26-24).
Gli Hornets nel finale mettevano fieno in cascina grazie ad Hawes, anche se con meccanismo robotico il lungo ex Clippers riusciva a mettere una tripla avendo un po’ di spazio per il tiro, Roberts segnava con un pull-up su un possibile pick and roll, ancora lui dimostrava di fare sul serio quando con finte veloci segnava ancora battendo il difensore, infine Marvin Williams raccoglieva un pallone passato dalla linea di fondo con circa un secondo sul cronometro, riusciva a coordinarsi per il 37-28 che chiudeva la prima frazione.
Nei due minuti di pausa venivano presentati al pubblico alcune “passate glorie” come Dikembe Mutombo, Glen Rice e Dell Curry.

I Clippers nel secondo quarto riaccorciano con quattro punti di Smith ma Lin inizia a emozionare il proprio pubblico con alcuni giochi; il primo è un gioco a due con Hawes, semplice che il lungo doppio zero chiude in gancio dalle parti del ferro, sempre il taiwanese poi riusciva a far accarezzare solo la retina alla palla, realizzando in step-back appena al di fuori dall’area piccola all’altezza della linea di fondo nonostante il suo marcatore si parasse davanti a lui.
Ancora Lin a 7:15 batteva la difesa dei Clippers con l’aiuto della tabella portando i Calabroni sul +10 (47-37), un suo assist faceva entrare tra i marcatori anche Harrison.
A 5:57 arrivavano anche i primi punti di lance Stephenson per il 49-40.
I Clippers, nonostante nel mezzo Walker trovi la via del canestro, accorciavano con due canestri di Blake Griffin e un alley-oop formidabile di DeAndre Jordan su assist di Prigioni a 3:28 per il 51-48 che riportava in partita i californiani.
Charlotte dava spazio anche a Kaminsky che segnava due liberi a 3:14 cercando di contrastare l’inerzia contraria.
Blake dimostrava due volte che Kaminsky in difesa deve ancora crescere ma in attacco tra i due canestri del losangelino forniva un assist da sotto con i tempi giusti per Jefferson.
A Big Al non restava che realizzare.
In un time-out venivano presentati anche Ewing e Jordan (ovazione per Michael) ma Redick compiva al rientro sul parquet un delitto di lesa maestà realizzando una tripla che portava la partita sul 55-55 rendendola incerta.
Walker a 54 secondi dall’intervallo lungo rimandava avanti i Calabroni approfittando di una leggera distrazione di Redick avanzava sulla sinistra e segnava dalla media in jumper nonostante il rientro della guardia avversaria. 57-55 per i Calabroni all’intervallo durante il quale Super Hugo & friends si divertivano a mostrare spettacolari schiacciate acrobatiche con l’ausilio del classico trampolino elastico.

Nella ripresa Walker era il primo marcatore dalla lunetta (1/2) ma Griffin alzava un pallone per DeAndre Jordan che ricolpiva con l’alley-oop per il minaccioso riavvicinarsi (58-57) dei Clippers.
A 11:26 Lamb mostrava un buon tiro da tre punti e a 10:02 Jefferson era pescato tutto solo su un lato ferro; schiacciata e punteggio sul 63-57.
Le PG mettevano benzina nel motore dei due team; Prigioni a 8:53 metteva una bomba, Walker in fade-away faceva muovere gli ingranaggi del punteggio ma ancora l’argentino dei Clippers con un’iniezione di fiducia realizzava.
Redick tornava a farsi vedere sfuggendo a Lamb, mettendo i punti del 67-64, tuttavia l’ex Thunder subiva un fallo da Johnson (lamentele dei Clippers) mentre tentava la penetrazione.
Fallo netto per una botta sull’avambraccio e due liberi a segno per il +5 che diventavano 7 grazie a un lungo due punti di Batum.
A 4:30 Kemba s’involava sul lato sinistro del campo convergendo dall’angolo verso il centro; scarico per Jefferson che fintava, DeAndre Jordan abboccava e per Big Al non restava che appoggiare elegantemente e comodamente il 73-67.
Stephenson trovava il canestro con una giocata che mi ha ricordato il gancio nella sigla di Willy, il principe di Bel-Air…
Lin rispondeva andando centralmente a tutta velocità, verticalizzazione sotto forma di assist pazzesca per Zeller che in reverse lay-up metteva dentro.

Zeller elude l'intervento difensivo di DeAndre Jordan passando oltre il ferro e depositando la palla a spicchi nella retina.

Zeller elude l’intervento difensivo di DeAndre Jordan passando oltre il ferro e depositando la palla a spicchi nella retina.

I Clippers dopo un allungo di Charlotte tornavano sul -2 (77-75) grazie ancora a Lance che batteva Roberts, la voglia di lottare però premiava i Calabroni; da un tentativo maldestro di Hawes la palla passava dalle parti di Zeller che in salto, ruotando il corpo catturava il pallone portandolo giù prima di segnare il canestro.
Per uno sfondamento offensivo assegnato ai Clippers (secondo me non c’era né sfondamento, né fallo di Zeller che aveva comunque stoppato l’attacco e fatto recuperar palla alla banda di Clifford), dopo reiterate proteste, veniva loro assegnato un tecnico contro; Roberts ringraziava. Ancora l’asse Lin-Zeller regalava due punti a coach Steve; assist dell’orientale per il back door di Zeller in reverse lay-up (82-75).
Rimaneva il tempo per un’ultima azione, Lin congelava palla e a due secondi e sei decimi Lin batteva Prigioni con un tiro da tre punti dopo un breve palleggio.
Il palazzetto di Shenzhen era in festa.

Nell’ultimo quarto una transizione degli Hornets (palla recuperata da M. Williams) si tramutava in un’azione lunghissima fatta di passaggi veloci e spettacolari ma al primo tentativo Pierce rovinava tutto stoppando Marvin Williams stesso, il quale si rifaceva sul proseguimento dell’azione servito da un passaggio ravvicinato effettuato dietro la schiena dell’avversario di Hawes.
La partita volgeva definitivamente dalla parte dei Calabroni quando Roberts in corsa s’incuneava in area e affrontato dalle maglie rosse scaricava fuori per Zeller che evidentemente ha lavorato in estate sul tiro da tre.
Bomba a segno dalla diagonale destra per il 91-78.
Roberts segnava con un floater in entrata a 8:05, Crawford superava con un tiro in sospensione Lamb ma Charlotte tornava in attacco e con un’azione che mostrava grande fluidità composta da tre passaggi schiacciati a terra trovava un canestro spettacolare; Lin in posizione centrale avanzava e schiacciava il primo pallone per Zeller che sulla linea di fondo vicino al ferro ribaltava il gioco in diagonale indietro in direzione dell’accorrente Hawes che avanzava sulla linea di fondo battendo con un ultimo passaggio schiacciato sul parquet due difensori che collassavano su di lui, lasciando libero Zeller di mettere due punti con una dunk.
Nel finale Charlotte controllava; da segnalare un canestro di Crawford che dopo un fallo di Harrison tirava su la palla da terra e riusciva a coordinarsi mettendo il tiro e realizzando dalla lunetta, più un buzzer allo scadere dei 24 secondi di Roberts che meravigliava il pubblico con un tiro dalla top of the key (dopo aver battuto il difensore) saltando in avanti dal rilascio rapido.

Zeller ha chiuso con un 6/6 dal campo, Roberts e Lin hanno fatto vedere ottime cose in regia…

Il tabellino degli Hornets.

Il tabellino degli Hornets.

Buona vittoria per Charlotte, ora aspettiamo conferme per vedere un gioco di squadra sempre in miglioramento.

Le statistiche di squadra a fine partita.

Le statistiche di squadra a fine partita.

Gli highlights:

MKG OperaziHornets

La notizia che i tifosi degli Hornets si auguravano non si avverasse mai è certa.

L’ala degli Charlotte Hornets Michael Kidd-Gilchrist ha subito oggi un intervento chirurgico per riparare la lesione alla sua spalla destra.

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L’operazione è stata completata con successo dal team degli Hornets guidati dall’ortopedico Dr. Marcus Cook al Novant Health Charlotte Orthopedic Hospital ma il tempo di recupero tipico per questo tipo d’intervento è di circa sei mesi purtroppo, sostanzialmente MKG starà fuori per tutta o gran parte della stagione.

Per capire l’importanza del suo gioco negli Hornets basta dire che l’anno scorso è stato il miglior difensore del team, con 7,6 rimbalzi a partita l’anno scorso era al primo posto in questa statistica tra tutte le ali piccole della NBA. Sempre la scorsa stagione, ha registrato un career highs con 12 doppie-doppie.

In carriera ha una media di 9,0 punti e 6,1 rimbalzi in 26,2 minuti a partita in 195 presenze, nelle tre stagioni che ha disputato finora in NBA.

Perdere il ragazzo di Camden, città eletta due volte come la più pericolosa al mondo (2004 e 2006), sarà una sfida altrettanto rischiosa ed elettrizzante per gli Hornets, i quali oltre a Biyombo, “perso” sul mercato, dovranno affrontare la stagione senza il loro miglior uomo (secondo la mia media voti finale che potrete vedere se interessati scorrendo all’indietro il blog) dello scorso anno e altro ottimo difensore.

Nel frattempo il resto della squadra oggi è volata in Cina, 10 Honeybees comprese, dove i restanti giocatori di Charlotte affronterenno due volte i Los Angeles Clippers potendo contare probabilmente sui fan locali che vorranno vedere la star orientale Jeremy Lin.