Game 77: Charlotte Hornets @ New York Knicks 125-114

Intro

Countdown: -6.

Milioni di sogni si fondono con le luci, i neon fluorescenti e i colori della notte che inghiotte il buio e lo riflette nella anime in corsa, felici, afflitte o distrutte.

Il numero 6 rappresenta principalmente due cose: per esporre al meglio il primo concetto si potrebbe partire da Otherside, una canzone dei Red Hot Chili Peppers dalle atmosfere alla Escher distorte e cupe che parla di Hillel Slovak, chitarrista israeliano fondatore del gruppo morto di overdose da eroina senza esser riuscito vincer la sua battaglia.

Otherside, scritto tutto attaccato rappresentano il bene ed il male che si fondono in un unico essere e che battagliano per prendere il sopravvento con la parte negativa di noi che non vogliamo ammettere, difficile da controllare.

Stano caso, i due triangoli rovesciati l’uno rispetto all’altro (Sigillo di Salomone) presenti sulla bandiera di Israele rappresenterebbero la natura di Dio (la trinità quello con la punta verso il cielo) e la natura umana quello con la punta rivolta verso il basso.

Anche il demoniaco 666 pensandoci ne sarebbe un riflesso.

L’altra raffigurazione consiste in quella dell’angelo custode (figura che potrebbe essere anche meno ultraterrena rappresentando una persona che si prodiga per gli altri) e al MSG, storico luogo che ha ospitato grandi eventi andrà in scena una battaglia babelica (vista la promiscuità di città tentacolari come New York, crocevia e crogiolo di culture come anche la Queen City sta diventando) dove Charlotte spera di avere i suoi santi in paradiso che la proteggano e facciano girar la fortuna dalla parte teal & purple.

La squadra di Borrego con una vittoria sarebbe matematicamente certa almeno della partecipazione ai play-in giungendo a quota 40 (NYK e WAS vincendo tutte le restanti arriverebbero al massimo a quota 39).

Il Cielo su Berlino (film umanista di W. Wenders) potrebbe spostarsi su New York ma Charlotte avrà bisogno di “angeli più umani” sul parquet – come quando l’angelo Cassiell perde la sua immortalità, sacrificandola per salvare Raisa –

e non sottovalutando gli avversari (fresca la recente sconfitta casalinga contro i Knicks ai quali ha girato tutto bene), spendere energie e sforzi sacrificandosi per il risultato finale.

Andamento della partita

I quintetti.

Charlotte lasciava la palla a due ai Knicks ma facendo pressione costringeva a un’infrazione di campo gli avversari che incassavano un layup da pre-game da P.J. Washington, il quale su uno sl. screen veniva imbeccato da Ball rollando facilmente a canestro.

Plumlee imbeccava Rozier dietro le linee per un back-door vincente mentre Mitchell Robinson conquistava due liberi segnando solamente il secondo portando New York a un punto.

Quando Ball cambiava lato dando a Rozier sulla destra ecco la nostra SG infilare il 7-1 prima della reazione di New York che passava per una tripla di Randle, un fing and roll di Barrett oltre Ball e un’altra bomba di Randle che portava avanti i newyorchesi 7-9.

Charlotte rispondeva con un layup di Ball, New York si riportava avanti con un rimbalzo offensivo di Robinson convertito in due punti ma Ball in floater riportava Charlotte in parità, Barrett con la drive restituiva il vantaggio ai Knicks e dopo l’errore da fuori di LaMelo, la tripla di Fournier da second chance costringeva Borrego ad un time-out a 7:18 sull’11-16.

Bridges ricominciava con un autoscontro al limite del fallo a centro area sul quale ricavava un floater per far ripartire Charlotte ma Randle segnava dal mid range su Bridges facendo resistere i suoi sul +5, un trend da resistenza che continuava per il quarto con Bridges allo step back 3 (16-18)e Barrett in entrata con appoggio prima di una transizione con passaggio di Martin e dunk si Miles (18-20) alla quale replicava Fournier con un fade-away oltre Rozier, Robinson stoppava Plumlee nettamente e Quickley in qualche maniera metteva dentro un’entrata il +6 per i locali.

Bridges suonava la carica attaccando con creatività il canestro e sparando un due punti toccando l’arco per il 24-26.

RJ Barrett aveva la risposta offensiva e Robinson quella difensiva su Rozier in stoppata ma spuntava Oubre Jr. In area a risolvere .

Toppin andava per il 26-30 e RJ Barrett allungava splittando due FT ma Oubre Jr. dal corner sinistro chiudeva il punteggio del primo quarto con la tripla del 29-31.

Finalmente nel secondo quarto giungeva il pareggio con Harrell che mancava il vantaggio sull’and one a 11:49 così Burks segnando da tre restituiva un vantaggio alla squadra di Thibodeau ridotto da un soft runner di Ball prima di vedere un cambio mano di Thomas che di sinistra evitava Robinson in stoppata per il layup del 35-34.

Succedeva un po’ di tutto sui due fronti, dalla mancata tripla di Oubre Jr. al recupero straordinario di Kelly che andava a stoppare da dietro al limite Burks il quale si rifaceva incredibilmente sull’altro lato contro un avversario terribile come Harrell quindi arrivava la steal di ball sul rapido avversario ma Thomas mancava il tiro forzandolo un po’, New York mancava due tiri in sequenza e Harrell chiudeva il ciclo karmico con i punti del 37-34 infilando anche l’and one per il +4.

Alley-oop di Robinson e doppia possibilità sprecata dai bianchi con Quickley e soprattutto Robinson che per un eccesso di potenza andava a schiacciare sull’anello il pari arrivato comunque dopo un altro errore di Thomas: Toppin in mezzo riceveva dalle profondità e infilava il secondo alley consecutivo newyorchese.

Quickley – spostato da Harrell sul tiro – splittava due FT a 7:17 ma Oubre Jr. dalla sinistra sparava in faccia a Toppin venendo toccato.

Giocata da 4 punti per gioire con Terry in panca ma Fournier veniva toccato da Ball mentre sbatteva la palla sul vetro così arrivava anche per New York l’and one e il 42 pari.

Facile schiacciata solitaria per Oubre Jr. da transizione e runner di Fournier, tripla di McDaniels con spazio grazie ad un altro assist di Ball e tripla di LaMelo per il +6 che si scoprirà poco dopo essere annullata per una chiamata a posteriori un po’ dubbia dalla visuale camera (tocco con il tallone chiamato sulla linea laterale sinistra).

A Charlotte non restava che difendere il vantaggio e Martin con un mid range dalla sx su un piede che faceva volteggiare sull’interno ferro la alla più volte portava a casa il risultato ma RJ Barrett minacciava di strappare la leadership dei Calabroni con la tripla del 49-48.

Mason risolveva in mischia in schiacciata grazie a una palla tenuta viva da Rozier e Martin in uno contro uno batteva il lungo: 53-48.

New York prendeva un rimbalzo offensivo e Fournier realizzava da tre prima di andare a segno con RJ Barrett dalla linea della carità: 53-53.

Partita in bilico che Ball provava a strappare con una saetta dalla sinistra per rifarsi del canestro precedentemente annullato e reaching di Fournier sul polso di ball che in bonus – a :58.3 – metteva dentro il 58-53.

Ultimi due punti dalla lunetta ancora per RJ Barrett poi andava tutto a vuoto e le squadre andavano negli spogliatoi sul +3 Charlotte: 58-55.

Gli Hornets cercavano il gioco di squadra: 19-12 negli assist, i Knicks sfruttavano i rimbalzi: 23-31…

Il 50,0% contro il 44,4% degli avversari ci teneva comunque avanti.

Nella ripresa Charlotte allungava con un goaltending di Robinson su ball che provenendo dalla sinistra faceva toccare la palla al plexiglass prima di vederla spazzar via.

Burks da tre trovava spazio sulla posizione flottante di Rozier e su una transizione RJ Barrett pareggiava anche.

Bridges con una delle sue triple a rotazione controllata riportava in vantaggio i teal & purple ma Fournier con un pull-up 3 da transizione impattava nuovamente.

Fallo duro di Randle sull’alley-oop di Miles che non batteva ciglio segnando due liberi prima che Rozier in velocità si infilasse nella difesa avversaria ancora non rientrata totalmente: 67-63.

Ball contro Fournier, foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

Fournier dall’angolo destro batteva P.J. Washington con la granata da 3 mentre lo stesso numero 25 Hornets serviva una granita ghiacciata a Plumlee che tritava in schiacciata la difesa avversaria.

Randle con le finte prendeva spazio su Mason per un pull-up frontale battendolo e Bridges con un ½ dalla lunetta ritoccava sul 72-68.

Rozier mancava la tripla, Fournier no ma Terry a 5:39 andava in lunetta sotto la spinta di Burks che lo aiutava a mancare la schiacciata ma non i FT del 74-71.

Anche Fournier a 5:27 realizzava i suoi mentre l’hook di Martin in corsa oltre Randle era notevole.

Oubre Jr. segnava da re dalla diag. Dx oltre Fournier, Randle rispondeva dalla diag Sx. battendo l’incerta zona di Charlotte ma Oubre Jr. si ripeteva dalla sinistra sul close-out di RJ Barrett: 82-76.

Fournier mancava un layup facile provenendo dalla baseline destra ma Randle trovava ancora spazio per la tripla del -3 per ottenere poco più tardi i liberi bonus del -2 (½, 82-80 a 2:17).

P.J. Co cambio direzione segnava in appoggio oltre Randle ma Fournier andava oltre Ball dalla sinistra continuando a far resistere la squadra di Thibodeau la quale cominciava a scricchiolare dopo un bound pass intelligente in verticale di Kelly per Cody che da sotto agganciava portando a casa due punti.

24 secondi scaduti a New York e nonostante Sims bloccasse P.J. Washington il possesso rimaneva per gli imenotteri e Martin servendo nuovamente P.J. vedeva issarsi il compagno per un’aggressiva jam appesa.

Fournier forzava da tre su Martin andando corto e Harrell in area andava a sbattere su un Fournier in chiusura: schiena indietro, palla sul vetro che ricadeva nella retina e and one a segno: 91-83 a :01.9, massimo vantaggio Hornets in partita fino a quel momento.

Martin aspettava Burks fuori dal semicerchio ottenendo uno sfondamento in avvio ultimo periodo che era buono per aumentare il vantaggio con il layup di Oubre Jr. e il floater di Ball a 10:31.

Quickley segnava da tre mentre Ball con un anomalo running jumper dalla profonda baseline sinistra rispondeva.

Open 3 di Burks ma P.J. in fisica separation funzionava in area per battere Toppin: 99-89.

Non era finita: un circus layup di Quickley in allungo riduceva lo scarto e anche se Ball andava a sbattere su Quickley nel traffico segnando un ottimo tiro con and one per il 102-91, lo stesso giocatore newyorchese subiva il tocco di Ball in pressione da dietro realizzando jumper and and one a 8:33.

Ball mancava due triple ma sulla stessa azione P.J. Washington murava RJ Barrett prima e addirittura Robinson poi così sulla transizione Rozier mandava a segno un reverse.

Burks dal corner sinistro realizzava il 104-97, la dunk di Barrett portava sul -5 i Knicks che vedevano assegnarsi un goaltending di P.J. Washington su alzata di Quickley che nel frattempo, avendo peso il contatto di Rozier in taglio andava in lunetta nonostante il challenge fallito (giustamente sul contatto) da Borrego.

Il fatto era che dopo il libero trasformato gli Hornets si trovavano soltanto con due punti di vantaggio e sul possesso offensivo Rozier mancava la tripla tuttavia nasceva una second chance convertita e trasformata con bravura da P.J. Washington da oltre l’arco.

107-102, gettavano via un paio di occasioni gli avversari e sulla drive Ball passava sopra la propria testa verso il centro dove parallelamente si inseriva Plumlee per una running dunk.

A 3:39 Randle di fisico segnava con l’and one ma sul passaggio a una mano di Ball nel corner destro Miles infilava la terza tripla di serata: 112-105 e quando Fournier a 3:17 mancava uno dei due liberi era quasi bandiera bianca issata da un hockey pass di LaMelo che finiva a P.J. Tramite per prolungare in diagonale con flash pass per la schiacciata di un pirotecnico Bridges nel finale.

Quando Miles segnava dall’angolo sinistro anche un turnaround da marcato rimanendo perfetto da oltre l’arco scorrevano i titoli di coda sui quali rispuntava a sorpresa per i saluti con un altra schiacciata sulla pressione a tutto campo di New York.

Finiva 125-114 e gli Hornets si qualificavano per i play-in.

Analisi

Charlotte guadagna il sicuro accesso ai play-in nello scontro diretto a New York emergendo in un finale che l’ha vista ottimizzare la zona difensiva e la condivisione della sfera in attacco a partite da un Ball decisivo con 15 assist.

La vena realizzativa di serata di Bridges e l’apporto di tutta la squadra nel cercare di giocare in velocità, sul ritmo non tirandosi indietro nella parte fisica ha prodotto il risultato sperato.

Indipendentemente dal voto in pagella, c’è stato l’impegno di tutti e l’intelligenza di qualche protagonista così la vittoria pare meritata alla fine.

Nonostante la percentuale leggermente più bassa da fuori degli avversari i Calabroni con un 39-23 negli assist hanno spazzato la partita segnando complessivamente dal campo con un 54,4% contro il 47,1% facilitato dalle giocate in area: 68-40 il parziale.

Aver giocato spesso sul perimetro con Randle in attacco ha fatto mancare una stampella ai Knicks che hanno vinto a rimbalzo 45-51 ma sono stati limitati a un 8-11 negli offensivi (8 di Robinson che in difesa ha catturato pochi palloni).

New York ha trovato in Fournier il protagonista di serata con 30 punti ma nel finale è uscito dai giochi ed anche i 25 punti di RJ Barrett o i 21 di Randle non sono bastati a coach Thibodeau.

16 punti per Quickley, 12 punti e 12 rimbalzi per Burks, 6 punti e 10 rimbalzi per Robinson.

LaMelo Ball: 8,5

20 pt. (8/18), 5 rimbalzi, 15 assist, 3 rubate, 6 TO in 36:40. Comincia la partita in modalità altruista commettendo qualche imprecisione ma poi la continua con le stesse modalità aggiungendo iniziative personali in entrata e al tiro da fuori (lì pecca qualche volta di troppo con almeno 3 tiri assurdi deep). A parte qualche eccesso fa una partita di spessore liberando tanti compagni, vedere nel finale l’assist sopra la testa per la jam di Plumlee o il passaggio nell’angolo sinistro a una mano per Bridges. Gli annullano una tripla che… forse ma lui se ne prende una poco dopo segnandola quasi dalla medesima posizione. Palla in mano fa girar la squadra e – prendetela con beneficio d’inventario – al volo, dovrebbe essere record personale d’assist in carriera ma comunque sia i 15 assist sono decisivi.

Terry Rozier: 5,5

15 pt. (5/16), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate in 33:20. Terry ha una serata non prolifica per quanto riguarda il rapporto tiro/punti ma riesce con qualche incursione (bello l’anticipo sulla linea di passaggio per RJ Barrett con due punti in fast break) a portare a casa una quindicina di punti. In difesa tra il flottare sulla zona e qualche colpa propria (anche il fallo in taglio su Quickley che poi andrà per il -2 nel finale) non mi piace granché. Compensa un po’ con altri aspetti ma mi aspettavo qualcosa di più anche nell’ultima frazione quando manca un tiro dall’angolo pensandoci troppo, fortuna arrivi una second chance trasformata da P.J. Washington.

Miles Bridges: 8,5

31 pt. (11/15), 6 rimbalzi, 3 assist. Serata magica soprattutto nel finale con due triple (4/4 con quel suo tiro dalla minima rotazione) ma anche schiacciate (non si fa mancare nulla, anche una windmill) o un taglio sulla baseline per certificare la vittoria degli Hornets dopo aver disputato una buona gara dal punto di vista dell’impegno. Partita fisica che lui interpreta già nel primo tempo con un autoscontro chiuso in floater e qualche drive creativa per dare profondità alla squadra. Ci riesce, supera i 30 punti ed è un fattore chiave.

P.J. Washington: 8

11 pt. (5/8), 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Big Ball ma anche grandi attributi per P.J. Washington nella notte che nei momenti decisivi nelle ultime partite si sta facendo trovare pronto. Da ala non forza più tutte quelle triple anche se mette per necessità e con concentrazione quella più importante della notte per il 107-102. Segna arrivando dalle parti del ferro con alzate e fornisce un paio di passaggi (pocket per Plumlee e flash per Miles) che liberano i compagni facendoli brillare il e a canestro. Le due stoppate arrivano sulla stessa azione nell’ultimo quarto, vittime illustri RJ Barrett e Robinson. Anche un bel box out nell’ultimo periodo.

Mason Plumlee: 6

6 pt. (3/6), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Cerca d andare a contrastare i tiri con esiti differenti, a volte viene battuto come con Randle su un jumper frontale dopo 5/6 finte sul posto, altre volte riesce a influenzare il tiro come contro lo stesso avversario da tre dalla destra nell’ultimo quarto. Segna solo se imbeccato (buono però l’inserimento con running jam su assist di Ball), l’unica volta che va in uno contro uno deciso inventa in area un tiro in mezza girata con scarne possibilità di successo. Buona la partenza in attacco con l’assist in back-door per Rozier, rimbalzi pochi però.

Kelly Oubre Jr.: 8

21 pt. (8/11), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Kelly torna dei nostri con una partita dove sì, lascia qualche vuoto sulla zona e gli avversari ne approfittano, ma realizza un 4/7 da fuori finendo con ben 21 punti sbagliando poco. Ottimo passaggio schiacciato verticale per il back-door di Martin, buona mano, punti dalla panchina e un po’ di impegno difensivo in più. Trovasse un po’ di continuità nel finale…

Montrezl Harrell: 7

8 pt. (3/4), 2 rimbalzi, 4 assist in 19:28. Si picchia i pugni in testa segnando prima di un and one, cosa che gli capita spesso sebbene non sempre li converta dovendo sistemare ancora un pochino la meccanica di tiro ai FT ma di fisico battaglia contro una squadra che cercando di metterla su quel piano trovava pane per i suoi denti. Sui close-out come i compagni per l’effetto zona ma ha l’in più di riuscire anche a innescare i compagni.

Cody Martin: 7

8 pt. (4/6), 5 rimbalzi, 5 assist in 25:31. 0/2 da fuori ma come altri la filosofia del trovare il compagno è recepita. Rimbalzi a parte, segna tutti i tiri da due punti, sia il jumper dal mid range sx su una gamba che rotea sul ferro prima di entrare, sia l’appoggio in back-door con il passaggio bound di Kelly ma anche la convinzione commista a pazzia per l’hook in corsa su Randle. La solita difesa che funziona a tratti. Prende uno sfondamento a inizio ultima frazione da Quickley aspettandolo come aiuto.

Isaiah Thomas: 5,5

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo in 4:11. Gioca poco e dopo il cambio mano con appoggio (notevole) su Robinson, forza dei tiri che a Borrego non devono essere piaciuti troppo perché se l’idea è di giocar veloce e di passaggi sulla prima ci siamo, sulla seconda l’interpretazione del piccolo in serata è stata un po’ compromessa. Comunque anche dalla panchina incita sempre i compagni, è già dentro il gruppo.

Jalen McDaniels: 6

3 pt. (1/2), 1 rimbalzo, 1 assist in 5:47. Perfetta la tripla sull’assist orizzontale di Ball, tirata con spazio e senza paura però qualche volta in difesa con lui si soffre e su un rimbalzo lasciato a Robinson veniamo colpiti dall’angolo da una tripla su un suo close-out non efficace.

Coach James Borrego: 7

Contrappone la velocità e la condivisione della spicchiata alla forza. New York schiera Randle spesso fuori e lui è facilitato nel gestire il pitturato schierando una zona che talvolta balla ma alla fine sortisce il suo effetto nel finale quando New York spara a salve qualche colpo finendo per scivolare via dopo essersi riportata in partita per un paio di cattive gestioni di possesso. Non che lui chiami i giusti time-out. Ci prova con un challenge in un momento delicato, gli va male ma non poteva esser altrimenti. I cambi sono corretti dal mio punto di vista.

Gli highlight.

Matchup key 77 (2): Charlotte Hornets @ New York Knicks

A cura di Filippo Barresi

Miles Bridges Vs RJ Barrett

Come per lo scorso incontro (vinto dai NYK) i due protagonisti della serata saranno RJ Barrett e Miles Bridges.

Lo scontro vedrà impegnati due tra i più promettenti esterni della Eastern Conference. Barrett sta trascinando letteralmente i Knicks in maniera totale nell’ultimo periodo, con più di 100 punti complessivi nelle 4 vittorie ottenute di recente.

Bridges arriva da un periodo positivo dopo la pausa per l’All-Star Game, ma deve rifarsi dopo una prestazione poco brillante in difesa contro Aaron Gordon.

Sarà proprio la sua fase difensiva a spostare l’equilibrio della gara.

Possibili svantaggi:

Come sappiamo, incontrare New York non è mai facile vista la natura difensiva della sua organizzazione.

Sarà della gara Mitchell Robinson, assente nell’ultimo incontro ma sempre impattante quando impiegato contro gli Hornets.

Attenzione anche alla panchina dei Knicks, sempre in grado di ribaltare le partite con un gioco in transizione molto spinto.

Possibili vantaggi:

I Knicks sono una squadra che spesso fatica a trovare continuità offensiva.

Il loro sistema si basa su un pesante uso del tiro da tre punti, con una monotonia di soluzione molto accentuata e – spesso – una lenta circolazione della palla.

La prevedibilità di questo sistema può agevolare gli Hornets nel mettere in piedi una prestazione difensiva di livello.

Matchup Key 77: Charlotte Hornets @ New York Knicks

A cura di Igor F.

Terry Rozier Vs Evan Fournier

Partita chiave per raggiungere i play-in anticipatamente per Charlotte mentre per New York, reduce da quattro vittorie consecutive, sarà l’ennesimo disperato e convinto tentativo di rientrare in extremis tra le squadre partecipanti ai play-in.

Anche vincendo tutte le partite agli arancioblù non rimarrebbero molte speranze perché dovrebbero cedere di schianto sia Charlotte che Atalanta.

Nello scontro diretto comunque New York proverà comunque ad accorciare avendo diverse armi a propria disposizione, per questo Terry Rozier potrebbe essere un match up key favorevole contro Fournier se trovasse una delle sue serate da scorer giocando con convinzione.

Possibili svantaggi:

Nella recente sfida giocata a Charlotte, New York ha sorpreso i nostri con una partita che ha mostrato il buon stato di forma (nonostante la classifica NYK da non sottovalutare) di una squadra alla quale in serata è entrato tutto, specialmente tiri da tre punti a pioggia, per questo Charlotte dovrà attuare una difesa accorta sui close-out cercando di limitare gli esterni come Burks, Fournier e RJ Barrett.

New York però può contare anche su un buon Randle nei pressi del ferro (sarà compito di P.J. Washington allontanarlo e non fargli prendere buoni tiri giacché le percentuali dell’ala dei Knicks si abbassano poco più lontano) e di un M. Robinson che potrebbe impensierire Plumlee vista la maggior fisicità.

Per bloccare New York servirà intensità ed avere buoni ricambi chiave come Harrell che dopo l’espulsione contro Denver avrà il suo da fare per riscattarsi contro i lunghi newyorchesi che interpretano in difesa e rimbalzi gli insegnamenti di coach Thibodeau, il quale ha detto di non volersi arrendere e che non si è eliminati fino a quando non si è eliminati.

Possibili vantaggi:

Charlotte cercherà probabilmente a giocare la partita sul ritmo e sul tiro da tre punti per scardinare la difesa avversaria ma dovrà attuare anche varianti perché i giochi risultino efficaci.

8,9 steal contro le 6,9 avversarie ed un 27,6 contro un 21,6 negli assist sono una buona base di partenza per cercare di far saltare i piani di un ritmo dettato dal team di Thibodeau.

Sarà importante bilanciare l’attacco cercando di innescare di più Rozier (sarà importante nel duello con Fournier su ambo i lati del parquet) rispetto alle ultime due uscite e limitare i TO da transizione ma gli Hornets sotto l’aspetto mentale sembrerebbero essere pronti come dice Miles Bridges: “Siamo una squadra giovane ed è il momento di spingere i playoff quindi non abbiamo davvero tempo per la fatica.”

Game 76: Charlotte Hornets Vs Denver Nuggets 109-113

Intro

Countdown giunto al numero 7.

Questo numero è ricorrente e presenta una vasta casistica in simbologia che trascende il numero stesso.

Sette sono i giorni nei quali Dio creò l’Universo riposando in quel giorno (beato lui, oggi c’è chi lavora 12 giorni consecutivi obbligato)…

Sette sono, appunto, i giorni della settimana, i vizi capitali, le meraviglie del mondo, i Re di Roma, le note musicali e i colori dell’arcobaleno come i 7 chakra…

Associato alla ricerca di una verità universale oggettive che vada oltre all’apparenza e non sia influenzata dal proprio io, la saggezza guida le persone legate a questo numero.

Per gli Hornets si tratterà di non prendere riposo al secondo giorno di sfide (essendo in back to back di ritorno da New York) per non farsi giocare un tiro mancino da Jokic e dai Nuggets.

Charlotte avrà bisogno di dosare le forze e prendere i giusti tiri con saggezza senza abbandonare il ritmo Praticamente analizzare il match (altro significato associato al 7), per questo potrebbe essere importante per ossimoro una panchina scriteriata al punto giusto perché il saggio per definizione non combatterà per voi.

Per vincere gli Hornets dovranno buttare giù anche la barriera empatica aiutandosi nei reali momenti di bisogno difensivi cercando di limitare con l’intuizione la giostra intorno al pignone Jokic e controllare più rimbalzi possibili.

Andamento della partita

I quintetti.

Dopo la palla a due vinta da Plumlee, Ball andava corto con il suo floater mentre – servito da Jokic – sotto canestro Gordon batteva tre difensori in maglia banca con la schiacciata.

Dalla diagonale destra Bridges a 11.14 sorpassava con la tripla perfetta ma era sempre l’ala ex orlando a mettere in difficoltà i nostri con due liberi, subendo un altro fallo e segnando in transizione prima che Miles rispondesse nel duello a distanza con Gordon battendo Morris in entrata per un two and one: 6-6.

J. Green dal corner destro riportava in vantaggio i blu che subivano da Plumlee un classico alley-oop in rollata da alzata in corsa di Ball prima di rispondere con un fade-away di Gordon dalla FT line: 8-11.

Ball da tre punti otteneva dal corner destro il pareggio ma Green a 8:23 con due liberi rispettava il trend che voleva gli ospiti lanciati verso una fuga che Ball ritardava con la tripla da transizione del contro-sorpasso: 14-13.

Un tap-in di Barton e un tocco da sotto di Gordon che andava correggendo se stesso valevano il +3 ospite con Charlotte in time-out a 7:21 che incassava al rientro però anche una tripla di Morris (finta e 3 con Martin che si allontanava verso l’angolo concedendo l’open) e un altro open per mano di Gordon accumulando un ritardo di 9 punti (14-23) con uno 0-10 di parziale interrotto dall’alzata soft di Harrell dalla destra.

Gordon con una drive dunk chiusa in reverse batteva la nostra difesa come faceva Miles su Gordon alzando a contatto con il giocatore on-fire avversario un piccolo lob dall’area che si infilava per il 18-25.

Gordon mancava due tiri da sotto e Jokic sue liberi dopo una possibile mancata chiamata per ponte su martin a rimbalzo offensivo ma Terry usciva bene dal raddoppio che costringeva al TO di Jokic per un coast o coast vincente: 20-25.

Gordon riusciva ancora a mettere due tiri riportando al massimo vantaggio la squadra del Colorado ma lentamente i cambi dei Nuggets prendevano il parquet funzionando meno dei titolari e così Rozier segnava due punti in jumper dal mid range sinistro, Thomas ripeteva dalla destra e dopo un ½ di Hyland dalla lunetta a 1:59 (24-30) P.J. in area con cambio mano trascinava sul -4 Charlotte che incassava a 1:18 altri due FT di Hyland prima di splittarne due 10 secondi più tardi con Thomas, metterne due con Ball e uno con Harrell a 6 secondi dalla chiusura del primo quarto ritoccando sul 30-32 il punteggio.

L’inizio del secondo quarto era tinteggiato da Charlotte con l’appoggio di Ball, la tripla di Oubre Jr. dall’angolo sinistro (ottimo assist di Ball raddoppiato sul lungo linea) che mancava l’and one e da Harrell in tap-in per il 37-32.

Jokic con uno skip pass pescava Rivers nel corner sinistro che portava a -2 le Pepite picconate però da Harrell che raccoglieva in corsa un pocket bound pass di Ball per alzarsi in schiacciona.

Oubre Jr. era sfortunato da tre punti, Jokic non riusciva ad assicurarsi il rimbalzo strappato basso da Ball che andando in angolo mandava anch’esso la tripla sul ferro ma Kelly chiudeva il ciclo in tap-in: 41-35.

Floater di Morris e transizione di Thomas, il +6 spariva però a 5:45 riducendosi a un +2 dopo due FT per il Joker a segno.

L’elastico era garantito da Harrell e da una big drive che lasciava sul posto la difesa dei Nuggets sorpresa da una cut power jam di sinistra del nostro numero zero.

Floater di Jokic, transizione con schiacciata di Gordon e Thomas che da fermo trovava lo spazio per segnare dal mid range sul passaggio delle ombre blu difensive: 49-45.

La tripla aperta di Barton valeva il -1 ma Thomas resisteva con un floater tuttavia Green con un aggressivo alley-oop da transizione issava la squadra di Malone al comando (51-52) prima di vedere gli ospiti rrivare sul +5 con un jumper di Barton su P.J. Washington: 51-56.

Plumlee scontrandosi con Green (piede anche nel semicerchio) otteneva canestro ed and one per blocking realizzando perfettamente il FT a 38 secondi dall’intervallo.

Quando ball passava orizzontalmente la palla sopra le teste dei due difensori in raddoppio, P.J. Washington, appostatosi, mandava a segno al tripla aperta del sorpasso a :06.8.

Denver non riusciva a tirare e si imboccava il tunnel degli spogliatoi con Charlotte sul +1: 57-56.

Si riprendeva con un sorpasso easy firmato Jokic da sotto mentre Ball prendeva il tempo al difensore in uscita fintando la tripla e partendo frontalmente per arrivare all’appoggio semplice: 59-58.

Palla persa da Jokic sul raddoppio e un paio di mani finite addosso, per la terna andava tutto bene e Miles ringraziava in transizione sull’invito di Terry per l’alley-oop.

La tripla di Barton ristabiliva la parità rotta poco più avanti da una granata di Rozier: 63-66 con l’hook di Jokic a riportare al -1 Denver.

Ball lanciava Bridges ma Plumlee collideva in area su un doppio tentativo di schiacciata ma non essendo i gemelli Derrick finiva male, tuttavia Ball riprendeva la sfera tornata sul lato sinistro dell’anello e depositava l’involontario contropassaggio.

Alley-oop di Gordon, tripla da catch n’shoot di P.J. Washington, tap-in di Jokic e tripla di Morris dopo un paio di giocate di ball non ordinate.

Borrego riparava in time-out a 6:34 sul 71-72 ma la squadra di Malone allungava sino al 71-76 con un floater di Jokic per poi minacciare la fuga con la tripla di Barton sul close-out di Rozier e un tecnico affidato ai Nuggets che andavano sul +9 vedendo espellere anche Harrell per doppio tecnico su un accenno di rizza con Gordon (un tecnico) che dava una spintarella al nostro centro in seconda dopo uno scontro normalissimo a rimbalzo offensivo con Rivers rimasto giù.

Rivers si riprendeva, Oubre Jr. non al tiro da fuori ma Ball da second chance mandava a bersaglio la tripla dopo aver sottratto il rimbalzo a 3:45.

Deep 3 inaspettato di Hyland e un paio di canestri di Oubre Jr. da due che mancava ancora un addizionale, Charlotte rimaneva però lontana nonostante un’entrata in allungo di Bridges di sinistra e un alzata oltre Cousins (mancava nettamente il fallo addizionale).

Cousins e Hyland (il secondo con un’altra tripla) mandavano la partita sull’84-93 e su Ball non arrivava la chiamata per il allo sulla sirena.

Due falli di Green in 12 secondi aprivano il quarto ma la tripla di Bridges dall’angolo destro colpiva solo il lato tabella.

Rivers sgomitava con Ball sul palleggio verso l’entrata ottenendo due FT generosi mandati a segno poi il jumper di Green spediva Charlotte sul -13 (84-97) prima che Bridges in palleggio cambiasse improvvisamente direzione tagliando verso il centro per l’appoggio vincente e la rollata di P.J. Washington si concludesse in jam: 88-97.

Cousins catturava un rimbalzo offensivo e segnava due liberi a 9:12 e nonostante Kelly tornasse a segnare con ottima meccanica di tiro da tre punti, Green smontava il castello della rimonta battendo Charlotte dall’angolo destro con una contro-tripla: 91-102…

Non si arrendeva Bridges che segnava con uno scoop da incursione e stoppava Green cominciando l’azione da transizione che portava Thomas a segnare dall’angolo destro con la tripla del 96-102 a 7:05.

A Morris era annullato un two and one sul fallo di Thomas dato prima del tiro (molto opinabile) e con il possesso rimasto a Denver ci provava Barton che spediva la palla sul ferro sull’assalto di Oubre Jr. in close-out mentre dall’assist di Rozier sortiva la tripla di Bridges dall’angolo destro per il 99-102 a 6:14.

A Rozier saltava via il jumper del -1 mentre Jokic riprendeva da un suo errore portando a 5 il vantaggio ospite.

Un Miles zigzagante con fantasia arrivava all’appoggio mentre Jokic a 4:28 splittava due FT prima che Ball a 4:07 mandasse a bersaglio una freccia per il -1: 104-105.

Charlotte aveva problemi contenere Jokic e Gordon, il primo mancava l’and one, il secondo i liberi sul fallo preventivo di ball e così la partita restava sul 104-107, gli Hornets, un po’ appannati dopo il time-out bloccavano bene gli avversari in difesa ma mancavano occasioni in serie con Rozier, ball, Bridges e alla fine Jokic portava a casa il fallo di Plumlee segnando il 104-109 dalla lunetta.

Ball rubava un pallone e segnava restituendo speranze ma un avambraccio in spinta di P.J. Washington sull’entrata di Morris consentiva (challenge fallito) alle Pepite di riportarsi sul +5 a 38.8 dal termine.

Thomas volava dall’altra parte, passava in orizzontale dove usciva Rozier dalla diagonale destra per un catch n’shoot 3 vincente con un fallo non assegnato di Barton.

109-111…

Jokic mancava il tiro contro plumlee che si arrangiava come poteva (mezzo fallo) ma il serbo sul tap-out di Gordon prendeva l’abbraccio di Bridges convertendo i due liberi e andando oltre il singolo possesso: 109-113.

Sulla rimessa a :08.6 non c’era molto tempo ma Ball prendeva una tripla completamente fuori equilibrio che finiva distante dal ferro e Denver portava a casa la partita.

Denver Nuggets center Nikola Jokic (15) goes to the basket against Charlotte Hornets center Mason Plumlee, right, during the first half of an NBA basketball game on Monday, March 28, 2022, in Charlotte, N.C.

Analisi

Ci sono tutti gli ingredienti in una partita dove le squadre hanno sparato le loro cartucce per cercare di migliorare la loro traballante posizione in classifica.

Chi aveva più bisogno di vincere era Charlotte che ha finito per pagare l’espulsione di Harrell (doppio tecnico) e l’appannamento da stanchezza da back to back nel finale con azioni sprecate al tiro malamente anche se non gestite male.

A prescindere da errori vistosi o meno su entrambi i fronti con scelte opinabili e bizzarre della terna di tanto in tanto, nella battaglia allo Spectrum Center sono risultati fondamentali i rimbalzi: 47-59, specialmente quelli offensivi (8-17) per un 13-32 da 2nd chance.

E’ così che nel finale Jokic (26 punti, 19 rimbalzi e 11 assist ) in tripla doppia ha portato a casa punti fondamentali per la vittoria ospite finendo con un 8/12 dalla lunetta.

Tutto il quintetto di Malone è risultato essere in doppia cifra con Gordon (partito con 17 punti) arrestatosi a 21, 18 quelli di Barton, 14 a testa per Jeff Green e Monte Morris con 9 assist per l’ultimo in aggiunta.

Tanti i TO (14-16) e vantaggio netto dalla lunetta per le Pepite con un 8/12 per CHA contro il 21/28 ospite che ha sfruttato la scarsa capacità di contenimento di Plumlee e di P.J. Washington unita ai pochi rimbalzi garantiti dai due e con Harrell out, l’inseguimento nel finale non si è materializzato che in un fall short.

Charlotte torna quindi in nona piazza dovendo sperare solamente in una caduta di Brooklyn per gestire nuovamente le chiavi del proprio destino ma dietro preme anche Atlanta in una parte di classifica cortissima.

LaMelo Ball: 6,5

22 pt. (8/21), 6 rimbalzi, 11 assist, 2 rubate. Un po’ meno brillante del recente periodo però riesce a innescare la squadra come quando con un bound pocket pass manda Harrell a schiacciare o passa alto sopra il raddoppio per la tripla aperta di P.J. Washington. Peccato gli balzi di tanto in tanto nel cervello di provare la giocata sconsigliabile che in genere è un tiro non consono come quello finale che si poteva cercar di prendere in maniera migliore usando un paio di secondi in più almeno ma forse lì cercando un fallo impossibile tira malamente. Per avere un fallo a favore (ne mancano almeno tre come quello sulla drive sulla sirena del terzo quarto) deve pagare forse…

Terry Rozier: 6

12 pt. (5/14), 2 rimbalzi, 8 assist, 1 rubata. Gira ancora senza forzare sbagliando qualche tiro di troppo nei momenti decisivi come un jumper dal mid range con spazio dopo essersi liberato bene del difensore. Segna la tripla della speranza con un catch n’shoot ma non serve. Ottimo il passaggio in angolo per la tripla di Bridges, uno dei suoi 8 assist.

Miles Bridges: 6,5

27 pt. (12/22), 11 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata, 5 TO. Tante entrate, fantasia nel trovarsi gli spazi tra virate, zig zag, cambi di direzione… Il solito alley-oop in transizione e punti a parte, una bella stoppata su Green e almeno lui garantisce qualche rimbalzo. Peccato per il 2/10 da oltre l’arco, lì ha esagerato, anche nel finale mancando una tripla che poteva essere un pallone gestito meglio.

P.J. Washington: 5

10 pt. (4/7), 6 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Non mi piace in serata. In difficoltà da subito non sembra avere energie fisiche e mentali adatte allo scontro. Gioca 29:23. Il fallo nel finale su Morris con l’allungo dell’avambraccio non è furbo ma ci prova e gli va male.

Mason Plumlee: 4,5

5 pt. (2/2), 2 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata, 5 PF, -16 in +/-. Soffre a rimbalzo, si arrabatta come può con dei falli per contenere ma è spessissimo sovrastato. Nel finale cattura un rimbalzo a una mano ma se in 24:56 ne catturi solamente un paio…

Kelly Oubre Jr.: 6,5

12 pt. (5/9), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Un po’ meglio del solito anche se spreca qualche tiro da fuori, sfortunato… Mette però punti con una buona percentuale rimanendo tutta via un’incompleta giacché manca punti pesanti per due volte. Gli and one sulle belle azioni da tre e d due punti che aveva messo a segno lasciando un po’ di amarezza.

Montrezl Harrell: 5

9 pt. (3/3), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Stava andando abbastanza bene dopo aver sparato una dunk in corsa e riuscendo a garantire rimbalzi lottando ma la sua partita finisce dopo 14:30 personali di gioco per una reazione e un accenno di rissa con Gordon che gli dava una spintarella. C’è di tutto in mezzo e probabilmente bastano la veemenza e le parole per l’espulsione. Perso lui gli Hornets si diradano un po’ a rimbalzo. Il voto è perché deve riuscire a controllarsi maggiormente.

Cody Martin: 5

0 pt. (0/3), 1 assist, 1 rubata, 2 TO, -16 in +/- in 16:37. Anonimo se non mezzo travolto non riesce nemmeno a metter dentro un punto. Irriconoscibile rispetto alle serate migliori.

Isaiah Thomas: 6,5

12 pt. (5/12), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Partita di qualità dalla panchina tra luci ed ombre offrendo sempre un discreto attacco compreso l’assist nel finale per Terry .

Jalen McDaniels: 5,5

0 pt. (0/1), 1 rimbalzo in 10:25. Ectoplasmatico non da molto al team.

Coach James Borrego: 6

Prova a far rifiatare i suoi migliori elementi ma l’espulsione di Harrell e la serata al tiro storta nel finale dovuta a un po’ di stanchezza condannano la squadra. Peccato per il calendario e il tessuto con dei buchi nel roster degli Hornets che hanno gravato a rimbalzo.

Matchup Key 76: Charlotte Hornets Vs Denver Nuggets

A cura di Filippo Barresi.

Mason Plumlee vs Nikola Jokic

A Charlotte nella notte arriva l’MVP della scorsa stagione che sta continuando a giocare una pallacanestro di livello magistrale.

Jokic è una stella atipica, la quale bilancia in modo perfetto il gioco per la squadra e per se stesso.

Fermarlo non sarà affatto facile, soprattutto considerando lo scheletro del roster degli Hornets.

Plumlee sarà il marcatore principale e per questo motivo una sua solida prestazione potrebbe agevolare il compito di Charlotte.

Nel precedente scontro, Plumlee fece molta fatica nel contenere il serbo senza fare fallo e per questo il suo impatto fu quasi nullo: in questa uscita potremmo aspettarci un uso più pesante di Harrell e di P.J. Washington nei pressi del canestro.

Possibili svantaggi:

La vittoria ottenuta nella notte in casa dei Nets ha consumato molte energie degli Hornets che potrebbero pagare questo aspetto nell’arco dei 48 minuti.

Denver è una delle migliori squadre per net rating nella prima frazione di gioco e per questo cercherà di colpire subito i padroni di casa per poi sfruttare il vantaggio energetico nel secondo tempo.

Possibili vantaggi:

Nonostante le già citate qualità di Jokic nell’orchestrare un sistema offensivo di tutto rispetto, i Nuggets sono una squadra che ha poca cura della palla e spesso lascia la possibilità agli avversari di conquistarne il possesso correndo in transizione.

In questo fondamentale, gli Hornets sono tra i migliori della lega e per questo motivo dovranno fare leva su questo aspetto.

Game 75: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 119-110

Intro

Il nostro conto alla rovescia è arrivato al numero 8.

Questa cifra è considerata come il “difensore” dell’equilibrio cosmico anche se dall’entropia dell’Universo alla pittura nera di Goya che simboleggia Crono intento a mangiare uno dei suoi figli (un oracolo gli aveva predetto che sarebbe stato spodestato da uno di essi), il tempo che inghiotte tutti gli eventi e fa scomparire vite e pianeti, direi che si tratta di un equilibrio naturale piuttosto bizzarro.

Questi due cerchi che si intersecano rappresentano anche il piatto della giustizia ed il potere.

Gli Hornets saranno giudicati dal severo tribunale di Brooklyn sul fatto di riuscire a fare il salto di qualità per comprendere se è già tempo di sognare o servirà ancora un’annata per vedere se questa squadra è destinata davvero ad un futuro radioso nella NBA come diversi tifosi e accreditati sostengono.

Fiducia quindi, un’esigenza imprescindibile in ogni rapporto e gli Hornets dovranno averne per non essere battuti in partenza da una squadra al momento con un tasso tecnico superiore e attraversare il ponte per l’ottavo posto.

Andamento della partita

I quintetti

Dopo la palla a due vinta da Brooklyn con relativo primo errore, Charlotte passava in vantaggio con due FT di Ball a 11:32 ma Curry dalla diagonale sinistra sparava da tre per il primo sorpasso.

Controsorpasso di P.J. Washington che spalle a canestro in palleggio si girava in area per battere Curry in mismatch con una precisa alzata.

Pareggio di Drummond con due FT splittati e nuovo sorpasso ospite con Bridges al secondo tentativo personale in correzione da rimbalzo.

Dopo un lob intercettato in uscita da Ball, un pallone deviato verso Plumlee portava Rozier in angolo sinistro a infilare la tripla del 9-4 a 9:34.

Drummond da sotto e Brown in schiacciata da transizione portavano al -1 i neri ma un po’ rilassati vedevano Ball uscire dall’area e sparare da tre senza troppa convinzione nell’andare in chiusura: 12-8.

Floater di Rozier e +6 tuttavia l’hook di Drummond e 6 punti consecutivi ottenuti da Durant (tripla e 3 FT per fallo di Bridges) facevano prendere il comando ai Nets a 6:27.

Mason spiattellava sul ferro una decisa schiacciata e Brown risolveva da un rimbalzo offensivo sull’errore di Irving: 14-18.

Ball dalla destra riusciva a tenere in scia Charlotte con una tripla contestata ma Charlotte continuava a soffrire a rimbalzo nonostante il paio di errori da fuori dei locali che si vedevano superare da Martin, abile a correggere a rimbalzo da un errore di Harrell: 19-18.

A 3:47 i locali riprendevano il comando con una rollata e schiacciata di Claxton rimanendoci perché un dubbio blocking di Martin valeva un two and one e anche se il libero era mancato i Nets dopo il bad pass di Harrell (TO) andavano a segno dalla baseline dalla destra con Durant su P.J. Washington grazie a un tiro non semplice.

I rimbalzi multipli offensivi permettevano a Edwards di segnare da tre dall’angolo sinistro prima di trovare da una transizione altri due punti facili.

Harrell segnava de FT a :33.1 ma valevano solamente per il -8 (23-31) con Dragic a splittare due liberi a :19.9 prima che a :02.8 P.J. Washington riuscendo a segnare una tripla ritoccasse pesantemente il divario sul -6: 26-32.

Il secondo quarto vedeva segnare per primi gli Hornets con un floater di Ball che mancava poi un tecnico contro Drummond così il -4sfumava sul doppio possesso a 10:15 con due FT splittati da Irving.

Floater di Ball per il divario a un possesso ma Drummond segnava 4 punti pur mancando un aggiuntivo e Irving da transizione era aiutato dal primo ferro sulla tripla che ricadeva dentro dopo un balzello disarmonico: 30-40 a 9:00 dall’intervallo.

Bridges sbatteva su Mills e per la terna erano fallo da and one (opinabile ma coerente con il fischiato contro martin in precedenza) che veniva mancato.

Il floater di Thomas accorciava sul -6 (34-40) ma Drummond continuava a dar problemi segnando in entrata contro Plumlee mancando fortunatamente ancora un libero addizionale.

Mills e Drummond realizzavano altri due punti a testa per il 34-46 ma lo stesso Jalen, dopo diversi errori da sotto con correzioni non valide, otteneva due liberi mandandoli a buon fine.

Gli esterni dei Nets tornavano a rivedersi con due punti a testa di Irving e poi di Curry facendo ottenere il massimo vantaggio ai locali, un +14 (36-50) che gli Hornets cercavano di recuperare iniziando con un back-door di Rozier su passaggio di Plumlee con l’avambraccio di Terry afferrato da Curry prima che potesse depositare tutto solo.

I due punti di Rozier si alternavano con i liberi splittati da Drummond a 4:40, la sequenza si ripeteva con due punti di Miles e un ½ dl centro locale quindi P.J. In floater da terzo tempo e Brown con un turnaround vincente davano una variazione sul tema prima che Bridges sparasse da tre su Drummond e conquistasse a 2:58 due FT (splittati).

L’alley-oop di Claxton non fermava il game plan offensivo di Borrego che tornava da Miles per l’entrata cavalcata con appoggio largo al plexiglass di sx e fallo di Brown: two and one per il 49-56.

P.J. alzava magicamente sopra Durante dopo aver costretto Brown a una jump Ball, Rozier portava a casa la palla a due con Martin a passar bene lungo linea per Bridges che schiacciava di destra potentemente il 53-56.

Alley-oop di Claxton in transizione ma sul gioco a due tra Rozier e Ball il back-door del secondo valeva la dunk con aggiuntivo dopo la ventiduesima schiacciata stagionale del nostro numero 2.

56-58 ma c’era tempo per la corsa di Durant instoppabile nel suo fing and roll: 56-60 all’intervallo.

Il secondo tempo cominciava con la tripla di Ball, ricollocatosi con finta più verso il centro del campo con passetto per evitare Curry in salto ma Drummond otteneva il two and one per ripristinare la situazione: 59-63…

P.J. segnava con un dolce turnaround su Brown ma Durant puniva con un open 3 dall’angolo destro: 61-66.

Ball dalla destra imitava Kevin e dopo l’in & out di Brown la tripla di P.J. sullo stesso a 9:27 valeva il sorpasso: 67-66.

Dopo due errori ravvicinati di Brown sul fronte opposto LaMelo prendeva la mira per un deep 3 su un Irving piantato: 70-66.

Curry faceva un torto alla squadra della sua città tagliando il divario ma Charlotte trovava verticalità con una triangolazione che smarcava sul lato destro del ferro Mason pronto alla schiacciata (brillante touch pass di P.J. Washington) del 72-68.

Classico jumper dal mid range per Durant e Brown questa volta non mancava la transizione con il 72-72 ottenuto nonostante la resistenza di Ball.

Drummond stoppava Washington che non demordeva riprendendo e segnando in reverse il 74-72.

Dopo il pari arrivava l’errore dei Nets che lasciavano tutto solo (senza giri di passaggi) Bridges sulla linea che mirava e segnava il +3 dilatato da Plumlee a 5.39 che grazie a un contatto con Plumlee finiva l’azione con un perfetto two and one: 82-74.

Irving mancava due tiri ma a 5:04 il coast to coast di Durant segnava l’82-77.

Ball in caduta dal corner sinistro tirava al volo su assist di Martin: canestro difficile per l’85-77 preludio al 2/2 realizzato sempre del nostro play a 3:41, +10 Hornets nonostante la palla appiccicosa fatta ripulire prima dei liberi.

Ball in palleggio contro Irving. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Violenta dunk di Durant con gli Hornets a zona per cercare di scuotere i suoi ma LaMelo con uno step back 3 sorprendeva Claxton infilando il 90-79 prima del reverse di Johnson.

Nel finale i locali accorciavano pescando anche una tripla di Durant (6/28 i Nets da fuori fino al momento)chiudendo con il running reverse layup di Dragic per il 93-89.

Il +4 rendeva più insicura la partita, il tesoretto degli Hornets si assottigliava come i ghiacci nell’antropocene dopo il jumper di Durant su Oubre Jr.: 93-91.

Charlotte sbagliava due tiri e McDaniels a rimbalzo prendeva una manata da Claxton che deviava anche la palla ma sulla transizione sfuggiva la palla del pari a Durant.

Rozier al secondo tentativo segnava e nonostante il challenge voluto da Steve Nash, rimanevano anche 2 FT per McDaniels che valevano il 97-91.

Tripla corta di Irving ma fade-away buono dall’area di Dragic su Plumlee.

Plumlee su una rimessa vedeva Thomas marcato e andava da solo oltre il mezzo blocco del play sfidando Drummond in schiacciata avendo ragione.

Pull-up 3 di Thomas, mumbo vincente oltre Drummond per il 102-93 ma il rientro di Curry e la sua tripla restituivano il -6 ai Nets.

Thomas con un cambio mano nel traffico evitava le stoppate di Drummond ed Irving ma non era finita perché dal 2/17 dal campo del play delle Retine emergeva dall’exuvia il campione che segnava per tre volte consecutive riportando in equilibrio il match a quota 104.

L’incertezza regnava sovrana dopo l’1/2 di Bridges dalla lunetta anche perché il 2/2 di Irving dalla lunetta a 3.37 non era buon presagio ma il rescreen di P.J. Washington che si allargava e partiva sul passaggio di Ball battendo Drummond per arrivare all’appoggio valeva tanto perché Durant non segnava e dall’altra parte gli Hornets usavano i 24 tirando alla disperata con Martin su una gamba dalla diagonale destra con un canestro pesante come una stella di neutroni: 110-106.

Curry arrivava al ferro in appoggio ma Martin faceva implodere tutte le stelle della galassia Nets tirando fuori dal cilindro un altro missile dalla sinistra (gli unici missili che ci piacciono) per mandare K.O. La squadra di Nash: 113-108 prima che un blocco flare di Martin consentisse a Rozier di uscire e sparare un catch n’shoot contestato ma vincente.

Il layup di Irving contava poco, BKN non commetteva fallo e nell’apoteosi da tripla finale anche Bridges accarezzava soltanto la retina a :22.6 per lo scioccante 119-110 finale.

Cody Martin al tiro. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte sciocca Brooklyn nel giorno del rientro di un Kyrie Irving che dopo esser stato contenuto molto bene (2/17 dal campo), esplodeva nel finale restituendo incertezza alla partita.

Un match che ha risolto il protagonista della domenica, l’inaspettato Cody Martin che con il suo tiro della gru su una gamba ha infilato il +4 disperato ai 24 secondi con tre punti miracolosi e replicando per un two in a row dalla sinistra con stile più convenzionale ha praticamente chiuso il match sigillato dalla strale astrale di Rozier.

Tutti si aggrappano a qualcosa e a volte le soluzioni più bizzarre sono quelle più inaspettate e adatte, è stato il caso, la contingenza che ha voluto far rispuntare Charlotte dalle nebbie del comeback Nets parsi lanciati verso la vittoria dopo il momento di Irving.

Gli Hornets a zona hanno confuso però per tutta la gara i Nets che hanno provato a sparacchiare da fuori non trovando la serata giusta dei propri protagonisti abituali e così, nonostante si sia sofferto Drummond per la partenza non idilliaca di Plumlee ma anche Harrell, quando Charlotte è riuscita ad avere meno problemi a rimbalzo difensivo senza concedere troppe seconde possibilità, la partita è girata.

Brooklyn forse paga un pizzico di stanchezza in back to back ma la prestazione ordinata di Charlotte con un attacco che ha sfruttato le giuste qualità dei nostri più un Ball in splendida forma da oltre l’arco, finisce per legittimare una vittoria sul filo ma importantissima perché gli Hornets agguantano i Nets all’ottavo posto in classifica avendo vinto la serie stagionale per 2-1 (le due vittorie proprio ottenute a Brooklyn) e adesso si giocheranno a loro volta i back to back il mantenimento della posizione contro Denver.

Durant ha chiuso con 27 punti ma con 9/24 al tiro, 20 punti e 16 rimbalzi per Drummond, 16 pt. E 11 assist per Irving (6/22), 12 i punti per Seth Curry più i 10 di Brown a completare gli uomini di Nash in doppia cifra.

Le cifre dei Nets si sono abbassate al tiro nel secondo tempo e sebbene complessivamente il 42,9% di Charlotte contro il 44,3% dei Nets costituisca un leggero minus, il 53,1% contro il 20,6% da tre punti rende molto di più a Charlotte (17-7 nelle triple a bersaglio).

Dopo esser stati sotto di 6 rimbalzi nel primo tempo (30-36) Charlotte ha chiuso sopra (64-60) finendo sotto negli assist 26-30 ma per il team di Borrego erano stati soltanto 11 nei primi 24 minuti.

Il 2-11 nelle stoppate e un 15-37 nel mondo alla rovescia dei fast break non salva Brooklyn che inverte il trend da second chance nel secondo tempo concedendo a Charlotte un 16-13 nella tabella.

LaMelo Ball: 8

33 pt. (10/21), 7 rimbalzi, 9 assist, 3 rubate in 37:08. LaMelo impressiona vincendo il duello con Irving. Trova 21 punti con fiducia segnando 7 triple, epiche quella deep su Irving, lo step back su Drummond e quella dall’angolo sinistro in caduta ma pesca anche i compagni sfiorando la doppia doppia. Decisivi i suoi punti per la vittoria e in difesa rimane in pressione riuscendo a volte anche agevolmente ad anticipare come nel caso di un lob verticale nel primo tempo facendo ripartire l’azione. Bella la combinazione con Rozier, taglio back-door sul fondo e jam con fallo di Claxton, ventiduesima schiacciata stagionale per il ragazzo di Chino Hills.

Terry Rozier: 7

14 pt. (5/12), 7 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Segna una tripla quasi casuale dalla sinistra nel primo tempo e anche se non si dedica a queste in serata (2/5) sigilla il match con l’altra mandata a bersaglio. Altra dunk poster con un uomo che cerca di recuperare stoppandolo, questa volta Drummond. Si applica bene in difesa sin dall’inizio, non può far molto su un jumper di Durant mentre nel finale patisce qualche entrata di Irving in compenso aiuta la squadra.

Miles Bridges: 7,5

24 pt. (9/24), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. La partita cambia quando il game plan di Borrego prevede di andare da lui per le sue entrate verticali. Ne mette una di sinistra selvaggia con fallo di Brown mentre la sfera batteva al vetro prima di infilarsi. 3/6 da fuori con una tripla che gli lasciano aperta e anche per lui sfioramento da doppia doppia grazie ai rimbalzi. A parte un paio di forzature al tiro, non male.

P.J. Washington: 7,5

18 pt. (8/12), 11 rimbalzi, 5 assist. Sbaglia una tripla aperta nel finale in un momento delicato e qualche volta ha la peggio con Drummond prima di prendere un po’ le misure ma battaglia bene in difesa e l’attacco è di livello: 2/3 da fuori e ottimi morbidi tocchi in floater, alzata e hook, uno scavalca persino Durant a lui appiccicato. Le iniziative dalle parti del canestro sfruttano anche qualche mismatch in cm e ha l’intelligenza ed abilità per realizzare l’idea anche nel passaggio, vedi quello touch a triangolo per Mason liberato per la schiacciata.

Mason Plumlee: 6

7 pt. (3/7), 8 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata in 27:25. Partenza balorda con difficoltà grosse su Drummond inoltre in attacco non gira tra TO, palleggio frammentario e passaggi non sempre top (bello il back-door per Rozier, invece, sta diventando un’opzione), alla fine gratta una sufficienza anche grazie al two and one ottenuto in autoscontro (libero perfetto) e alla bimane in corsa che posterizza Drummond.

Kelly Oubre Jr.: 5,5

2 pt. (1/6), 4 rimbalzi, 1 rubata in 16:37. Il -13 in plus/minus è ancora veritiero. In attacco segna solo su una transizione cambiando direzione per giungere al ferro, per il resto sbaglia tutto e in difesa a volte tiene un po’ meglio perché gli altri si accontentano spesso di tirar da fuori o passar palla.

Montrezl Harrell: 5,5

2 pt. (0/3), 1 rimbalzo, 1 assist in 6:52. Non gira molto bene nella battaglia sotto le plance. Manca i suoi tiri anche se mete due FT. In difesa non rende e Borrego non lo schiera per la seconda rotazione. Una serata di stop può starci, alla prossima.

Cody Martin: 8,5

8 pt. (3/3), 4 rimbalzi, 2 assist in 21:16. Non spreca le poche cartucce a disposizione partendo dal passaggio bsln in per la jam di Bridges e quello out per la tripla di Ball sempre lungo linea poi va decidendo la partita con due triple di fila nel finale, la prima ai 24 e su una gamba. Commette un dubbio blocking su Brown nel primo tempo con and one omaggio ma prende una bella rivincita rispetto all’ultima uscita contro i Nets risultando decisivo e fiducioso.

Isaiah Thomas: 6,5

7 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 stoppata, 2 TO in 12:06. Una tripla mumbo e un entrata nella quale con cambio mano fa fuori i tentativi di stoppata di Drummond e Irving alle spalle. Un paio di palloni persi ma la solita buona personalità. Non ha paura di andare a chiudere Durant in partenza nonostante i cm di differenza anche se con il bump in avanti commette fallo.

Jalen McDaniels: 5,5

4 pt. (0/4), 2 rimbalzi, 1 assist in 13:01. Litiga con il canestro sbagliando da sotto consecutivamente alcuni tiri ma dalla lunetta li mette tutti. La qualità è quella che è però e qualcosa manca alla squadra con interpreti secondari.

Coach James Borrego: 7,5

Un piano partita buono per contenere Irving e le stelle avversarie. Concede qualcosa a Drummond ma il nostro quintetto mediamente ha più cm ed è più agile e lo sforzo sui close-out e per contestare i tiri è decisivo. Mentalmente la squadra ha pochissimi black-out e non sono lunghi. La squadra cerca di giocare anche all’interno pur contando poco su Harrell in serata. Partita quasi perfetta e vittoria importante. Una squadra in buon momento che sta emergendo senza regali o calendario in discesa.

Versione 1.

Totopaolo: 24ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Il programma della ventiquattresima settimana vede subito partire Charlotte contro Brooklyn in un’altra settimana impegnativa in arrivo per gli Hornets (38-36), che già da stanotte, appunto, saranno in campo per una sfida fondamentale per il finale di stagione.

Ecco nel dettaglio le partite che ci attendono:

Game 75: lunedì 28/03/2022 ore 01:30 AM italiane @ Brooklyn Nets (39-35):

Ultima possibilità per Charlotte di agguantare l’ottavo posto nella difficile trasferta di New York.

I padroni di casa dovrebbero recuperare Irving che fino ad ora non ha potuto giocare le partite casalinghe per le restrizioni anti-Covid-19 per i non vaccinati.

Durant e Drummond gli altri ostacoli da superare.

Simmons ancora out.

Serve mezzo miracolo sportivo che potrebbe non arrivare.

Sconfitta in arrivo.

1.

Game 76: martedì 29/03/2022 ore 01:00 AM italiane Vs Denver Nuggets (44-31):

Back to back tosto per gli Hornets che all’andata sorpresero i Nuggets 115-107 recuperando uno svantaggio di 19 punti.

Jokic (26.2 ppp), pericolo numero uno, supportato dal duo Barton – Gordon (14.5 ppp a testa).

Sempre out Murray e Porter Jr..

Altra partita difficile quindi contro il Jocker e soci ma la vittoria non è poi così proibitiva.

1 di misura.

Game 75: giovedì 31/03/2022 ore 01:30 AM italiane @ New York Knicks (32-42):

I Knicks, in un ottimo stato di forma, stanno ottenendo vittorie sorprendenti (vedi quella contro gli Hornets di settimana scorsa e quella contro Miami) nel tentativo disperato di agguantare il decimo posto in extremis.

Randle e Fournier i più pericolosi.

Partita da vincere assolutamente.

2 fisso.

Game 78: sabato 02/04/2022 ore 06:30 PM italiane @ Philadelphia 76ers (46-27):

Con l’innesto del “Barba” (23 ppp) i 76ers hanno ritrovato continuità e risultati.

L’asse Harden-Embiid risulta essere uno dei più difficili da marcare in tutta la lega.

Nella città dell’amore fraterno non sarà facile limitare questo duo dinamico, supportato inoltre da un cast di tutto rispetto (Harris ad esempio).

Partita da giocare a viso aperto, sconfitta preventivabile.

1.

Il pronostico della settimana: 2-2

Matchup Key 75 (2): Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets

A cura di Filippo Barresi

Secondo matchup key della giornata, questa volta a cura di Filippo Barresi, per l’occasione.

P.J. Washington Vs Kevin Durant

Per giocare contro una squadra costruita come quella dei Nets è sempre importante partire dalla necessità di contrastare le stelle che compongono il loro roster.

Su tutti, l’uomo che sembra essere più decisivo è Kevin Durant che con le sue incredibili doti offensive riesce sempre a incidere sulla partita.

Sarà quindi nuovamente richiesto a P.J. Washington di giocare una gara prettamente difensiva per contenere le avanzate dello scorer avversario.

Ormai stabilmente nel quintetto iniziale, l’ala grande è sempre più centrale negli schemi difensivi degli Hornets e le sue capacità stanno emergendo con decisione.

Possibili svantaggi:

Le capacità offensive messe in mostra dai Nets in queste ultime stagioni sono innegabili. Ciò che contraddistingue la loro efficienza è la capacità di trovare con continuità canestri facilmente realizzabili nei pressi dell’area senza fare troppo affidamento al tiro dalla lunga distanza.

La possibilità di Irving e Durant su tutti nello scardinare qualsiasi schema difensivo sono infinite e metteranno a dura prova il sistema degli Hornets.

Possibili vantaggi:

Gli Horntes arrivano a questa gara con un giorno di riposo in più dei Nets.

I nostri avversari saranno in back to back dopo la trasferta di ieri notte a Miami.

Nel rush finale le energie sono sempre più importanti, rimanere in partita per 48 minuti potrà garantire agli Hornets un vantaggio negli istanti finali di gara.

Matchup Key 75: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets

A cura di Igor F.

Swarm defense Va Kyrie Irving

Al Barclay’s Center andrà in scena un’ipotetica partita spareggio per l’ottavo posto con gli Hornets al momento in classifica dietro ai Nets di una partita (39-35 a 38-36).

I Nets però, dopo aver avuto diversi giocatori fuori e accumulato sconfitte, sono tornati a pieno regime e a far paura, infliggendo agli Heat una pesante sconfitta casalinga senza battere ciglio.

Per fermare le armi a disposizione di Steve Nash gli Hornets dovranno fare gruppo difendendosi con i vari interpreti ordinatamente e velocemente.

Possibili svantaggi:

Kyrie Irving rientrerà nella notte pronto a giocare dopo lungo tempo una partita a New York visto l’allentamento delle misure vccinali nei suoi confronti e nell’ultima uscita sorprese Charlotte finendo per segnare 50 punti.

Chiaro che l’obiettivo numero uno sia limitare le sue penetrazioni e le sue giocate assist.

Per farlo Charlotte, che cambia spesso sui blocchi, dovrà usare diversi interpreti (l’ultima volta nemmeno martin aveva funzionato come antidoto) cercando di non stancarsi troppo per avere un attacco più lucido ed efficiente sugli esterni.

Gli altri titolari saranno i prolemi aggiuntivi: Drummond fece 20 punti nell’ultima sfida, Durant e Seth Curry sono una minaccia costante anche sul perimetro.

Al momento molte delle statistiche principali di squadra sono simili ma la qualità dei Nets e il loro momento di forma li favorisce.

Possibili vantaggi:

Gli Hornets sanno che conquistare e mantenere il preziosissimo ottavo posto sarà durissima.

Per farlo hanno bisogno di vincere a Brooklyn ben consci che non hanno nulla da perdere nel provarci e la pressione mentale sarà tutta dalla parte dei Nets che giocheranno in back to back di rientro dalla Florida.

Piccoli vantaggi sul campo si potrebbero ottenere dalle giocate di Ball, da qualche TO (anche se i Nets non perdono moltissimi palloni) e nell’attaccare il pitturato – come valida variabile al gioco da fuori – dove Drummond ha una media stoppate di 0,89, inferiore a quella di Washington (0,91).

Game 74: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 107-101

Intro

Gli Hornets chiudono questa sera contro i Jazz la serie di cinque partite consecutive giocate al The Hive e da qui può partire il nostro reale countdown con 9 partite alla fine della stagione regolare e 10 (ormai quasi certe salvo tracolli e miracoli di Washington o New York) inserendo almeno la prima partita di play-in.

Per garantirsela gli Hornets proveranno a partire con il piede giusto cercando di vincere una delle 4 sfide casalinghe rimanenti.

Per il finale di stagione (tra l’altro aggiungo oggi gli auguri per la mia super amica Giuliana, una di quelle persone che mi ha sopportato e supportato moralmente sui miei scritti introduttivi a volte un po’ psichedelici ma a restituire per imitazione una dimensione giornalistica passata che non vertesse solo sull’evento sportivo N.d.R.) ho elaborato un semplice conto alla rovescia in modalità concept seguendo i numeri ed il loro significato associando una necessità.

Il 9, essendo il quadrato della trinità cristiana rappresenta la massima espressione d’amore possibile tanto che Dante, compilando l’elenco delle più belle donne di Firenze inserisce Beatrice, non al primo posto ma al nono come simbolo e omaggio.

Le teologie spesso ricorrono al numero 9 di ritorno dal multiplo all’unico, un bisogno quasi ascetico alla Ryu di Street Fighter quando cita: “Riporta il tutto al niente”.

Per alcuni lo spunto metafisico in qualche maniera deriverebbe da Orfeo, poeta, filosofo che partecipo’ alla spedizione degli Argonauti salvando i compagni in svariate situazioni con la sua arte.

Qualcuno degli Hornets cercherà di vestire i suoi panni per trascinare fuori dai nove cerchi infernali (guarda caso lo stesso numero di cerchi si riscontra nella Divina Commedia) perché ‘nessuno si salva da solo’ e l’aiutarsi sarà una forma d’amore resiliente per ovviare alla necessità di una mancanza (nel caso degli Hornets difensiva, nella vita il bisogno di quelle sfumature multiple dai contorni fluttuanti ed indefiniti che sotto il nome e la bandiera dell’amore dovrebbero esserci per aiutarci ad essere felici).

Andamento della partita

Il quintetto dei Jazz.
La presentazione di Charlotte.
Lo starting five dei Calabroni.
Lo splendido parquet in serata classica caratterizzato cromaticamente dalle squadre in maniera eccelsa.

Dalla palla a due vinta dai Jazz alla schiacciata di Gobert passava poco ma a 11:21, cercando spazio in area, Plumlee sbatteva sul contatto di Gobert.

Due tiri liberi splittati prima che O’Neale provasse ad allungar da tre, rimbalzo quasi assicurato da Rozier al quale però veniva soffiato da Hernangomez, palla fuori e prima tripla di Mitchell.

Plumlee in punta cercava compagni in movimento che marcatissimi stentavano a liberarsi fino al taglio in contro-movimento di Rozier che anticipava l’aiuto con un floater dalla distanza modello LaMelo Ball per il 3-5.

Mitchell aveva rimbalzi amichevoli sulla seconda tripla andata alla fine a segno e dopo una palla toccata da Hernangomez finita sul fondo assegnata come rimessa pro Jazz, da una palla vagante in area, sulla possibile uscita da transizione, il passaggio laterale di P.J. Era intercettato e convertito da O’Neale con tre punti per il 3-11.

Hornets in time-out a 9:30 che cominciavano a difendere meglio sul perimetro contrapponendo anche la loro pressione a quella dei Jazz, Rozier segnava una tripla contestata dalla sinistra, Hernangomez rispondeva da tre sul giro palla ma Rozier si ripeteva per il 9-14 dalla diagonale sinistra e mentre Utah procedeva con un game plan basato soltanto su un tiro da tre che finalmente non cadeva in retina, Charlotte a 5:17 accorciava di un punto con due FT di Bridges splittati: 10-14.

Sul raddoppio in post basso chiamato su Harrell il passaggio dello stesso verso il centro liberava l’accorrente Oubre Jr. per una running dunk appesa che emozionava lo Spectrum Center.

Utah pescava Clarkson con spazio da tre ma Harrell in uno contro uno artistico riusciva ad alzare in maniera vincente prima di cadere a terra e dopo un tiro di Clarkson mancato dai pressi del ferro (stramba variante9, la transizione con tripla dalla diagonale sx (molto laterale) di Rozier valeva il pareggio a quota 17.

Utah riprendeva un vantaggio di 4 punti prima che Bridges trovasse la retina da tre punti, secondo componente degli Hornets in serata e dalla tripla mancata di Conley a quella a segno di Oubre Jr. passava poco ma cosa più importante segnava il sorpasso: 24-23 dopo un inizio non facile.

Sfortunatamente sul crossover, Bridges si faceva portar via la sfera da Forrest che dava a Clarkson la possibilità del two and one (fallo di Kelly) a :01.3.

Bridges in schiacciata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Sorpasso di Utah sul filo e contro-sorpasso affidato a P.J. a inizio secondo quarto ma il suo appoggio era impreciso, tuttavia volteggiava a destra Harrell che puliva il ferro in esplosiva schiacciata correttiva per il 25-24.

Clarkson batteva McDaniels e Conley allungava su un giro palla da far girar la testa alla bench degli Hornets: 25-29.

A 9:25 entrava Thomas che poco dopo fiondandosi contro Gobert verticalmente cambiava mano e segnava con la sinistra il -2.

Si attivava anche LaMelo a secco nel primo quarto, runner dall’altezza del libero e tripla dalla diagonale destra per il +3 (32-29) a 7:55.

A 7:30 Paschall riduceva le distanze dalla lunetta con due FT ma Thomas continuava ad essere efficiente in entrata mentre lo spin jumper di Mitchell non lasciava scampo a McDaniels.

Ball in entrata diagonale per il classico appoggio di destra dallo stesso lato del canestro incocciava su Hernangomez per un two and one da lui stesso chiamato da terra e finalmente giustamente assegnato.

A 6:22 era 37-33 e Cody Martin dopo un giro palla segnava in reverse illudendo tutti per un paio di minuti abbondanti fosse buono il canestro ma successivamente il Replay Center annullava essendo arrivato fuori tempo massimo per un soffio.

360° dunk di Paschall quindi per il -1 e altra prodezza sull’altro fronte di Rozier che si allungava in euro cambiando direzione sul difensore trovando anche con il cambio mano la via della retina.

Mitchell da tre non lasciava speranze a Martin mentre Thomas con un lungo jab step sparava un deep 3 a segno prima che Paschall accettasse la sfida dall’arco realizzando da tre dalla destra: 44-43.

Bridges mancava la tripla dall’angolo destro dovendo cambiare modalità di parabola sull’aggressione di Gobert ma il rimbalzo lungo linea di martin con passaggio di ritorno liberava lo stesso per una schiacciata dinamitarda di destra.

Drive facile di Mitchell e tripla uno contro uno di Miles che questa volta aveva la meglio al primo colpo su Gobert.

Sul lancio lunghissimo di Rozier in uscita Ball in torsione appoggiava al volo prima del precipitoso rientro di Conley: 51-45.

Utah colpiva ancora da fuori con gli interpreti più improbabili: Juancho andava a bersaglio nuovamente ma Bridges dalla topo of the key, pur mancando il primo tentativo da tre si vedeva la palla tornare indietro e ricalcolata la traiettoria mandava a segno il secondo tentativo: 54-48.

Ball deviava un pallone in tuffo in difesa ma Mitchell da tre da metà campo rendeva difficile la vita agli Hornets che destinati a soffrire, incassavano un canestro assurdo per il 54-51, finale di primo tempo.

Nonostante il 27-19 a rimbalzo e il 52,9% da tre contro il 38,5% avversario da oltre l’arco Charlotte si trovava solo di tre punti avanti.

Ball tentava di raddoppiarli a inizio ripesa ma il suo tiro dal corner destro era impreciso e così le squadre non trovavano la via del canestro fino a 10:20 quando, dopo ben due rimbalzi offensivi di Plumlee, LaMelo chiudeva il cerchio infilando da tre dal corner opposto.

Conley replicava da fuori ma Plumlee catturava il terzo rimbalzo offensivo del secondo tempo e Bridges batteva Gobert con l’appoggio di sinistra al plexiglass.

Un paint spin dello stesso Miles conduceva gli Hornets sul 61-54 prima di vedere Gobert in lunetta splittare (fallo di Mason) a 8:31.

Plumlee era ancora molto attivo rubando da un rimbalzo difensivo di Utah e catturandone uno difensivo sulla miss 3 di Conley ma andava anche a commettere un fallo duro su Hernangomez.

Per un’invasione della linea di Ball arrivava un tiro extra per l’iberico che lo mancava unitamente agli altri due salvando Charlotte che segnava dal mid range con Ball in pull-up prima che lo spagnolo avversario mancasse un appoggio da sotto su pressione di Bridges.

Una mancata chiamata sulla continuazione di Plumlee portava solamente a una beffarda rimessa sulla quale i inseriva Paschall tra Ball e Plumlee, dunk del corpulento uomo in maglia gialla prima che Bridges lo battesse dall’arco per il 66-57.

Entrata di Mitchell e correzione veleggiante di Bridges sull’entrata di Rozier sul ferro.

Tra i fischia alla terna si sedeva Plumlee in panchina per uno scontro (palla in mano) con O’Neale giudicato oltre il limite quindi Utah con 5 punti di Hernangomez e 3 di Gay rientrava sul -2 (69-67) prima che il passaggio volante in pocket di P.J. Per Harrell trasformasse in due punti facili un vantaggio appena sopra la soglia della sicurezza.

C’era da soffrire; Gobert schiacciava ma Ball con una drive frontale chiudeva di sinistra, Clrkson appoggiava oltre Oubre a sinistra e P.J. da pochi cm alzava un arcobaleno frontale.

Sia arrivava alla schiacciata di Gobert per il -2 ad elastico, non arrivava la chiamata per la manata di Oubre Jr. a posteriori della dunk ma nemmeno la deviazione nettissima di piede su un passaggio di Ball e l’ennesima beffa si materializzava con gli Hornets increduli e fermi che subivano la tripla di Clarkson che con un pessimo gesto zittiva con il dito il pubblico avendo trovato il sorpasso.

P.J. A 9 secondi esatti sorpassava con due FT mentre Clarkson, al terzo tentativo Jazz, al volo batteva la luce sul plexiglass per il 77-78.

McDaniels riusciva in uno contro uno a mettere l’alzata, Clarkson prendeva un vantaggio di squadra per partire per un floater frontale (79-80) quindi Ball al vetro effettuava l’ennesimo contro-sorpasso prima di un alley-oop di Gobert.

Harrell si faceva spazio sotto sul francese eliminando la resistenza per salire in schiacciata.

A 8:58 gli Hornets, dopo aver lottato in attacco beneficiavano di due FT con Kelly che mandava a segno soltanto il primo.

Pareggio del solito Mitchell e vantaggio arrivato da Ball con primo passo bruciante ed entrata con finta disorientante per Gobert che molava la presa sullo slancio della nostra PG abile a depositare in entrata l’86-84.

A 7:53 Hernangomez faceva il Bogdanovic spalmando la bomba deflagrante del temuto sorpasso ma a 7:16 Rozier in uscita prendeva spazio dietro P.J. Washington ristabilendo con l’arco da tripla il +2: 89-87.

P.J. guadagnava palla dando una manata alla palla finita sulla coscia di un Clarkson in entrata e poi fuori, Thomas con un arcobaleno dallo spin pazzesco su Gobert sfruttava il TO e Rozier rubava immediatamente sulla rimessa a Mitchell per depositare il 93-87, un +6 preso in un istante.

Le dance bracket festeggiano il vantaggio.
La cam inquadra anche fan al femminile che si divertono.

Non era rose e fiori il finale perché Mitchell con le sue spine punzecchiava i Calabroni segnando a 4:07 in area il 95-91 ad esempio o a 3:11 firmando addirittura il sorpasso dalla lunetta con il trentaduesimo FT a segno consecutivo: 95-96.

Dentro Plumlee e canestro nel traffico di Rozier sulla confusione difensiva del team di Salt Lake City che vedeva una chiamata per fallo offensivo di Mitchell su Rozier.

Snyder non era d’accordo sulla spallata e ricorreva al challenge, senza successo.

Gobert stoppava Ball ma sull’altro fronte si preoccupava troppo dell’arrivo di Rozier perdendo palla e riprendendola in un secondo tempo per una doppia provvidenziale.

L’alzata tra gli esagoni del pitturato di P.J. era accolta bene dal ferro ma O’Neale non ne aveva bisogno sprigionando la tripla dalla diagonale destra per riequilibrare a quota 99 la partita.

Plumlee passava la palla indietro sul lato destro a Rozier che dovendo drammaticamente sparare per forza lo faceva in concentrazione massima su O’Neale pescando un mezzo fade-away importantissimo prima che un terzo tempo sul posto dall’alta area di Mitchell finisse dentro con tiro oltre pur l’ottima difesa di Martin.

A :30.9 Miles in entrata, avendo minacciato la schiacciata prima di aver cambiato mano per un allungo di sinistra si vedeva bloccare dal francese irregolarmente.

Due liberi a segno ma non era finita perché Mitchell in modalità fast & furious andava da solo battendo Miles con lo spin ma il canestro potenzialmente più facile era clamorosamente mancato, i ferri magnetici rendevano giustizia dicendo no ala star avversaria e dovendo commettere fallo arrivava il bonus per Rozier che a :17.6 segnava i FT del 106-101 prima che Mitchell dicesse basta tirando da quasi metà campo sopra il tabellone.

La restante parte di gara vedeva allungare di uno Charlotte per perfezionare una big W sofferta: 107-101

Rozier ha quell’espressione un po’ così di noi che abbiamo visto Genova (cit.) ma soprattutto Charlotte… Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte batte Utah dopo 8 sconfitte consecutive (non accadeva dal 12 gennaio 2018) con una partita tosta, sofferta e beffarda sui palloni vaganti decisa da un clamoroso errore di Mitchell da sotto, proprio al star avversaria che ha chiuso con 26 punti e 7 assist.

Vittoria importantissima contro una squadra di livello che serve a resistere alle vittorie delle squadre che ci tallonano e seguono: Atlanta, New York e Washington, tutte clamorosamente vincenti, come gli Hornets, nella notte.

Gli Hornets hanno fatto pressione su Mitchell cercando le rotazioni difensive corrette per ovviare al game plan di Utah partito in maniera monotematica con evidente ricerca del tiro da tre punti.

Quando nel secondo tempo la squadra di Snyder ha variato sul tema ha trovato qualche occasione in più (palla dentro per Gobert, incursioni di Clarkson) anche sul perimetro (vedi J. Hernangomez) ma nella battaglia dei minuti finali, Martin, Rozier, Bridges, P.J. Washington & Company sono riusciti a produrre interventi o a fare una buona pressione per fermare l’attacco di Utah bloccato appena sopra quota 100.

Le statistiche al tiro (vedere in grafica) hanno finito per assomigliarsi con un leggero predominio di Charlotte, gli assist pure ma i 57 rimbalzi degli Hornets contro i 44 avversari che pur avevano Gobert dalla loro hanno prodotto differenza e il 52-40 in area oltre al 18-7 da 2nd chance sono fattori che testimoniano questo aspetto oltre al fatto di avere la bontà di una squadra dal contropiede facile: 17-10 nei fast break.

Tra gli altri jazz in doppia cifra Clarkson ha chiuso con 19 punti, Hernangomez con 14, Paschall, Conley e Gobert con 11 punti a testa e il centro titolare francese è stato autore anche di una prova da 19 rimbalzi ma senza fare sfracelli con un -6 in +/-.

E permettetemi anche una piccola soddisfazione che non sarà sportiva e non è nel mio stile giacché, lamentele oggettive a parte ritengo che la sportività debba prevalere ma il gesto di Clarkson che con l’indice ha zittito il pubblico nel terzo quarto sulla sua tripla sorpasso dopo una palla di Ball toccata palesemente con il piede dalla difesa dei suoi è stato indice di zero rispetto per cui immaginate adesso dove lo debba tenere quel dito…

LaMelo Ball: 7,5

21 pt. (9/22), 4 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate, 2 TO in 33:37. Parte con un “ciapa no” (non prende niente al tiro) nel primo quarto poi infila due canestri nel secondo quarto per 5 punti consecutivi ma è nel secondo tempo che si accende dando il meglio di se in entrate vincenti come quella che, grazie a un primo passo bruciante, lascia il difensore a piedi e prosegue con la finta di passaggio laterale per depistare Gobert e appoggiare comodamente. Bello anche in precedenza l’and one contro Hernangomez o il canestro al volo in torsione sul baseball pass di Rozier ad anticipare Conley. Si ferma sulla tripla di Clarkson in transizione ma è clamoroso non gli venga assegnata la rimessa per il tocco di piede evidente. In difesa cerca il recupero a volte anche fuori tempo e serve pure quello mentre, oltre a strappare un paio di palloni, commette due falli cercando l’anticipo su Gobert, ma servono per rompere il ritmo ed evitare la schiacciata facile sulle rollate del francese.

Terry Rozier: 8

25 pt. (9/20), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata in 34:08. Terryficante! Segna da tre il canestro spartiacque che ci porta sopra quota 100 ma anche prima non scherzava tra steal su Mitchell con appoggio per il +6 o il canestro tra la confusione del traffico realizzato in mezzo all’area, il tutto condito con un 5/8 da tre. In attacco si fa subito vedere sbloccando l’attacco degli Hornets con un floater nato da un contro-movimento e con le triple, appunto ma in difesa produce di più paradossalmente e nel finale Mitchell fa sfondamento su di lui prima di vedere anche Gobert, commettere una doppia preoccupato dal suo rientro.

Miles Bridges: 7,5

26 pt. (9/15), 11 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata in 36:08. Tanti punti per Miles che oltre ala solita dinamitarda quasi consueta schiacciata si regala una tripla su Gobert ed un’altra di rimando dal ferro dopo aver ripreso dal suo stesso errore. 4/9 da fuori, 11 rimbalzi e l’intelligenza decisiva di evitare la schiacciata nel finale cambiando mano in volo; arriva il fallo di Gobert, 2 tiri liberi, il +3 e poi la difesa che in qualche maniera, pur da battuto, infastidisce Mitchell, ha il cuore per raggiungere i PO e anche la simpatia per mettere di buonumore lo spogliatoio se non acciacca Rozier…

P.J. Washington: 6,5

6 pt. (2/10), 1 rimbalzo, 5 assist, 2 rubate, 2 stoppate, 3 TO in 32:47. Parte con uno 0/7 dal campo e strali di maledizioni varie ma nel finale devia una palla sulla coscia di Clarkson e mette due punti importanti nel pitturato. Partita controversa con uno 0/4 da fuori e solo un rimbalzo a anche due rubate e 5 assist. Non come i compagni titolari in backcourt ma lo premio per il fatto di essere rimasto in partita.

Mason Plumlee: 7

1 pt. (0/1), 11 rimbalzi, 4 assist in 16:18. Parossistico inizio di ripresa di Plumlee che cattura tre rimbalzi offensivi, porta via un pallone da un rimbalzo difensivo Utah e ne cattura subito uno nella nostra metà campo favorendo Charlotte anche quando commette un paio di falli che, nell’occasione dei tre liberi (invasione di Ball e ribattuta del secondo) di Juancho vedono lo spagnolo portarsi a casa una bella virgola. Esce per quel duro fallo e rientra nel finale per dare cm e tenuta anche se Borrego poi opta per dei quintetti particolari e lui gioca soltanto 16:18, nonostante il solo punto e l’errore da un hook laterale, non fa creare danni eccessivi a Gobert e soci.

Kelly Oubre Jr.: 5

6 pt. (2/4), 3 rimbalzi in 17:32. Mi dispiace per Kelly che mi è simpatico ma sulle pagelle bisogna essere oggettivi, sempre. A parte la solita tripla messa con un po’ di convinzione e la dunk appesa esaltante ma facile non vedo né sacrificio né eccessiva dedizione difensiva dove sta avendo tanti problemi di tenuta da sembrare un Telepass, davvero. Graziato per una manata ormai inutile sul viso di Gobert dopo la dunk del francese. Sbaglia un libero nel secondo tempo per mancanza di convinzione, deve ritrovare la concentrazione per giocare meglio. Il -9 in +/- non è casuale ma indice di una difesa che anche a causa sua si sposta troppo e balla.

Montrezl Harrell: 7

9 pt. (4/6), 4 rimbalzi, 3 assist. Prestazione ridotta in 19:28 ma solida. Sbaglia poco andando a spostare, spazzare letteralmente via con il fisico Gobert nel secondo tempo per trovare lo spazio di salire a schiacciare. Il passaggio dal post basso sul raddoppio per Kelly nel mezzo che arriva in corsa è intelligente testimonia altruismo e IQ cestistico.

Cody Martin: 7

2 pt. (1/3), 5 rimbalzi, 2 assist in 24:59. Non c’è bisogno di dirlo, il solito mastino che insegue tutti, tocca palloni come nel finale a Gobert salvando due punti che arriveranno per i nostri oppure fa pressione ottima anche quando Mitchell lo batte con un euro dall’alta area ma deve superarsi. Riesce però a fermare lui e avversari in altre circostanze e sono stop importanti. Bel passaggio lungo linea dopo il rimbalzo offensivo per liberare Miles, uno dei 5 rimbalzi presi da un giocatore non certamente gigante di fisico ma nell’atteggiamento. Peccato per un reverse layup annullato dal Replay game Center, appena fuori tempo massimo. Contro di noi ci vedono benissimo anche nei ritocchi…

Isaiah Thomas: 7

9 pt. (4/6), 2 rubate in 14:48. +15 in +/-, non casuale… non mi piace solo nel finale quando tenta una tripla uno contro uno, per il resto non smista assist ma passa la palla e ordina il gioco benché la virtù più importante messa a disposizione della squadra in serata sia la sua capacità offensiva: segna prima in entrata, poi da tripla e si supera con un mega arcobaleno oltre Gobert con uno spin che riporta dentro la palla dal tocco sul bordo del ferro e trova pure il pentolone d’oro del Leprecauno che la leggenda irlandese vuole essere dove finisce il rainbow stesso (ovviamente non esiste il finale dell’effetto ottico).

Jalen McDaniels: 6,5

2 pt. (1/1), 2 rimbalzi, 2 assist in 10:15. Bene così… un canestro a inizio ultima frazione cercato in uno contro uno con buona mano e un buon stop difensivo dato, peccato venga coinvolto da Kelly anche in una difesa pessima sulla quale cerca di mettere una pezza ma subiamo dalla sinistra tre punti. Un giusto minutaggio, qualcosa di più delle sufficienza.

Coach James Borrego: 7

Cercare di fermare Mitchell era ovvio, fermare il cronometro dopo poso avendo visto i nostri incassare triple anche su un uscita ortodossa quasi ma ha il merito che funzioni. La squadra soffre ma regge in difesa con lo sforzo e i cambi mi sembrano adatti e propedeutici al momento e alla situazione giusta nei minuti finali con Thomas e Plumlee in per particolari esigenze offensive e difensive rispettivamente. In attacco si cerca di giocare di più la palla per tiri da sotto e non sempre da tre punti nel finale intuendo dove sia il vantaggio anche se il tiro “basiliano” ignorante di Rozier (in senso buono) è quello che incanala la partita.

Versione 1.
Versione 2.

Matchup key 74: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz

Terry Rozier Vs Donovan Mitchell

Arriva a Charlotte una delle bestie nere degli ultimi anni con cui gli Hornets hanno sempre faticato a trovare buoni risultati, tuttavia, in questa stagione, i Jazz sembrano aver allentato leggermente la corsa strepitosa messa in mostra nelle scorse annate e questa potrebbe essere la giusta occasione per ritrovare la vittoria.

Sarà importantissimo concentrare forze per fermare la stella dei Jazz: Donovan Mitchell. l prodotto di Louisville è il vero e proprio fulcro offensivo della squadra ed è sempre in grado di creare situazioni pericolose con facilità.

Per stopparlo con efficacia sarà richiesto al pacchetto guardie, in particolare a Terry Rozier, di contenerlo nel corso della partita.

Rozier, nelle ultime uscite, ha aumentato i giri nella metà campo difensiva mettendo in mostra alcune buone prove nel difendere su avversari ostici e si spera che possa replicare questi risultati.

Possibili svantaggi:

La principale arma offensiva dei Jazz è il tiro da tre punti, con tantissimi tentativi effettuati per partita e un’alta media in percentuali realizzative.

Questo costringerà la squadra a difendere con attenzione su tutti i tiratori posizionati sul perimetro degli Hornets, per non permettere di far riscaldare il motore offensivo degli avversari e vederli scivolare via.

Possibili vantaggi:

Nonostante l’importante presenza di Gobert sotto canestro, dal punto di vista offensivo il francese è poco coinvolto negli schemi dei Jazz e questa monodimensionalità potrebbe aiutare il lavoro degli Hornets.

Il gioco difensivo di Charlotte è più efficiente quando può evitare di concentrarsi su una forte presenza interna, sfruttando le doti delle atletiche ali a disposizione di Borrego.

Discovery Charlotte: 5ª puntata

Hector Cortes, in arte Somberoman

Introduzione di Igor Ferri, domande di Paolo Motta e Igor Ferri, idea ed intervista a cura di Paolo Motta.

Ci eravamo fermati allo scorso anno con le puntate di Discovery Charlotte tra impegni e la ricerca di cose o personaggi interessanti da proporvi.

Direi che – a proposito di persone interessanti – se avete visto qualche partita degli Hornets, vi sarà capitato di imbattervi in qualche inquadratura dove spuntava un iconico sombrero turchese con scritta viola.

Ebbene, questo fan è un iconico e assiduo frequentatore del nuovo The Hive, lo Spectrum Center tanto che ormai anche il commentatore Eric Collins lo cita come “uno di casa”.

Al secolo Hector Cortes, di professione insegnante di spagnolo, robotica ed informatica ma oggi siamo andati a intervistarlo per voi nei panni del super eroe che trasforma la sua indole mite in irrefrenabile tifo latino rispondendo solo al suo istinto e al nome di Sombreroman, più che un behind the mask andremo a scoprire chi c’è sotto al cappello e personalmente per la modestia e la gentilezza nelle risposte me lo levo.

Detto che nella seconda parte dell’articolo ci sarà anche l’intervista più asciutta in inglese (non adattata), bando alle ciance, vi lascio con Hector, la gente del North Carolina, la squadra di calcio, la storia delle scarpe di Batum e ovviamente con il famoso sombrero…

Italiano

1D) Buongiorno Sig. Hector Cortes.

Noi tutti, tifosi degli Hornets, la conosciamo come “Mr. Sombrero” o “Sombreroman”, un super tifoso degli Hornets che supporta la squadra ogni sera allo Spectrum Center (grazie per questo!). Vorrebbe presentarts ai fan italiani che ancora non la conoscono e spiegare perché é diventato così appassionato e seguace degli Charlotte Hornets?


1R) Mi chiamo Hector Cortes, sono nato a Guadalajara, in Messico, ma mi sono trasferito definitivamente in California quando avevo 13 anni.

Sono cresciuto amando tutti gli sport e vivendo a Los Angeles e lì la mia squadra di basket è stata quella dei Los Angeles Lakers.

Alla fine mi sono sposato e mi sono trasferito nelle Carolina’s dove ho iniziato ad andare a vedere molte partite di basket degli Hornets, è lì che il mio amore per gli Hornets ha iniziato a crescere sempre di più, poi ho deciso di diventare un abbonato e ora sanguino in purple & teal!

Hector, un numero 1 tra i fan.



2D) Sappiamo da un’altra intervista (swarmandsting.com) che ha trascorso diversi anni in California e nello Utah prima di arrivare in Carolina.

Qui sotto troverete il pezzo intervista in inglese se vorrete ampliare la conoscenza su Hector.

Charlotte Hornets: The Hector Cortes Story, becoming “Sombrero Man” (swarmandsting.com)

Quali sono le ragioni o l’occasione che l’ha portata a Charlotte?

Anche lì guardava live le partite di Lakers/Clippers o Jazz?


2R) Sì, dopo che mi sono sposato con la mia bellissima moglie Bea, lei ha ottenuto una borsa di studio per frequentare la BYU (Brigham Young University) a Provo, nello Utah e abbiamo vissuto lì per due anni.

All’epoca seguivo i Lakers e guardavo tanto basket in TV, non ho mai avuto l’opportunità di andare a una partita di Jazz mentre vivevamo lì.

Foto tratta da sportingnews.com



3D) Prima di diventare un fan dei Calabroni, era (come quasi tutti qui) un fan dei Bobcats.

Qual è il suo ricordo di quel periodo e di com’è sopravvissuto alla drammatica stagione da 7-59?


3R) Ricordo di essere stato molto entusiasta di poter guardare le partite dei Bobcats perché avevamo Eduardo Nájera, che all’epoca era il secondo giocatore messicano adottato dalla NBA, e per me è stato fantastico.

Ricordo anche quando arruolarono Kemba quell’anno e rimembro che fu una stagione molto dolorosa da guardare perché stavamo perdendo molte partite!

Sombreroman già nella nuova veste di fan Hornets.



4D) Il passaggio dalle Linci Rosse ai Calabroni ha portato un nuovo entusiasmo in città.

Pensa che molti tifosi abbiano dimenticato quel periodo o sono consapevoli che veniamo dai bassifondi della classifica e abbiamo ancora tanta strada da fare?


4R) Le persone qui capiscono la storia dei nostri Calabroni, hanno molta passione per gli Hornets, ci sono molte persone che hanno smesso di guardare/andare alle partite perché si sono sentite ferite quando gli Hornets si sono trasferiti a New Orleans e non hanno apprezzato molto i Bobcats ma c’erano anche molti fan irriducibili che sono rimasti con le Linci Rosse durante tutti quegli anni dolorosi e ora stanno supportando i Calabroni.


5D) Cosa pensa che renda la città di Charlotte diversa dalle altre città americane che ha visitato fino ad ora?


5R) Le persone qui sono molto amichevoli, sono sempre molto gentili.

Anche lo stile di vita qui è molto rilassato.

Venendo da Los Angeles, dove trascorri in media 4 ore al giorno sulla tua auto combattendo il traffico e la rabbia della strada (la road rage, è proprio un sentimento di rabbia dovuta allo stress e alle condizioni, alle scorrettezze portate da altri automobilisti) avendo anche un costo oltraggioso della vita nella Città degli Angeli, essersi trasferirti in Carolina è stato come trovar il paradiso in terra!

CHARLOTTE, NC – MARCH 13: Fans of the Charlotte Hornets cheer in the stands during the game against the Toronto Raptors on March 13, 2021 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2021 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)



6D) Quali sono i suoi sentimenti riguardo ai futuri progetti di Jordan e franchising?

Qual è l’atmosfera quest’anno allo Spectrum?

Immagino che il suo bel cappello iconico voglia rivelare la sua identità messicana.


6R) Adoro la direzione in cui sta andando il franchise, con i ragazzi che abbiamo ora, penso che abbiamo una squadra forte e il futuro è luminoso per gli Hornets.

L’atmosfera è elettrica allo Spectrum Center, ultimamente le persone entrano sempre di più nel vivo del gioco.

È emozionante sentire i fan urlare e urlare quando succedono grandi giocate, fantastiche schiacciate o quando le persone fischiano gli arbitri per aver fatto chiamate sbagliate, adoro quell’energia!

Sì, adoro portare il mio sombrero alle partite anche se non lo indosso per tutta la partita.

La gente pensa che lo indossi sempre ma (ovviamente) non è così.

Rispetto gli altri fan che siedono dietro di me e lo indosso solo quando non ci sono giocate live in corso.

CHARLOTTE, NC – NOVEMBER 9 : Charlotte Hornets fans show their support during the NBA game between Charlotte Hornets vs Utah Jazz at the Spectrum arena in Charlotte on November 10, 2016. (Photo by Peter Zay/Anadolu Agency/Getty Images)

7D) Qualcuno le ha mai detto che non riesce a vedere la partita quando le si rivolge?

A me era venuta in mente questa famosa scena di un simpatico film comico italiano: “Fracchia contro Dracula” anche se il cappello è di altro stampo.

Lol… Seriamente… Come vede oggi la gente di Charlotte in generale trovandosi con la presenza di molte persone non indigene che stanno formando la nuova città in continua espansione?

Secondo lei, cosa pensano i nativi di Charlotte di questa crescente presenza di non indigeni che stanno espandendo la città?

Non più, le persone mi chiedevano se sarei rimasto in piedi per la maggior parte del gioco o se avrei fatto rumore e essere stato rumoroso per tutto il gioco, ma ora le persone che siedono intorno a me, gli abbonati, loro chiedi di sedermi accanto o vicino a me perché a loro piace quando sono rumoroso e tifo per i Calabroni e a loro piace fare la stessa cosa.

Ci sono molti trapianti qui, ma sono tutti simpatici, si abituano al modo di vivere qui e si adattano. È doloroso quando riceviamo molti fan delle squadre avversarie che vanno tutti alle partite degli Hornets e fanno il tifo per le loro squadre, specialmente quando ci sono più di quei fan che di quelli degli Hornets!

Sono tutti molto accoglienti, non ho avuto brutte esperienze in tutti gli anni che ho vissuto qui, e sono qui dal 2006!

CHARLOTTE, USA – MARCH 06: A Charlotte Hornet fans are seen during the NBA match between Indiana Pacers vs Charlotte Hornets at the Spectrum arena in Charlotte, United States on March 06, 2017. (Photo by Peter Zay/Anadolu Agency/Getty Images)



8D) Ha avuto modo di conoscere alcuni giocatori?

Conosce alcune storie divertenti su di loro?

8R) Sì, Kemba Walker, è uno dei ragazzi più simpatici e con i piedi per terra che abbia mai incontrato, ogni partita in casa si prendeva il tempo di parlare con i fan e firmare autografi.

In ogni singola partita casalinga firmava autografi oer i fan.

Nicolas Batum era un altro bravo ragazzo, parlavamo anche prima delle partite ed era super gentile e alla mano.

Storia divertente su Nicolas Batum, quando è arrivato per la prima volta agli Hornets gli ho chiesto le sue scarpe da gioco indossate dopo una partita e lui ha detto di no, poi ho continuato a infastidirlo in ogni altra partita finché non mi ha rivelato il motivo per il quale non mi ha deduto le scarpe, è molto superstizioso quando si tratta di scarpe indossate da gioco e diceva di usare lo stesso paio per tutta la stagione o forse anche per due stagioni.

Dopo aver rescisso il suo contratto e diventato un Clipper, alla prima occasione dei Clipppers a Charlotte, mi ha dato le scarpe che indossava mentre giocava per i Calabroni.

Ho quelle scarpe nella mia collezione ora ed occupano un posto molto speciale nella mia bacheca dei trofei.

In compagnia di LaVar Ball, padre di LaMelo.


9D) Sappiamo che lei è anche un grande sostenitore dei Carolina Panthers ed ora anche dei neonati Charlotte F.C. (la vediamo come “capo ultras”).

Cosa ne pensa dell’impatto che il calcio avrà sulla città?

Sarà un “vero affare”?

Qual è la sua squadra preferita in Europa?

9R) Sono un grande sostenitore di tutti gli sport di Charlotte, vado a molte partite dei Panthers, abbiamo anche una squadra di baseball della lega minore ed assisto anche a queste partite, quelle degli Charlotte Knights ed ora sono uno dei capi che fanno partire canti e cori per i Charlotte F.C. (dopo 4 partite è appena arrivaa la prima vittoria per 3-1 contro i New England revolution N.d.R.). Abbiamo giocato la nostra prima partita casalinga il 5 marzo ed è stata elettrica!

74.479 fan erano presenti per quella partita e ho avuto la fortuna di essere uno di quei fan.

Hector allo stadio per i Charlotte FC.

Il 19 marzo, abbiamo giocato la seconda partita in casa, ma è stata la prima vittoria che abbiamo ottenuto che è stata epica, i fan erano fuori di testa, stavamo piangendo di gioia, è stato surreale, ho anche avuto un momento molto speciale alla fine della partita con l’allenatore Miguel Angel Ramirez, abbiamo finito per abbracciarci e volevo congratularmi con lui per la prima vittoria della squadra.

C’è una foto che qualcuno ci ha fatto ed è stato fantastico!

Le persone qui in Carolina volevano ed erano pronte da molto tempo per ottenere un franchising MLS e ora che ne abbiamo uno dimostrano quanto siamo appassionati di calcio.

Non ho una squadra europea preferita ma mi piace molto guardare il Real Madrid, il Barça, il Tottenham Hotspurs, l’Arsenal o il PSG solo per citarne alcune.

Sempre Hector al Bank of America.

Ce lo fa un saluto in italiano?

Grazie ancora a Mr. Hector Cortes per la gentilezza, il racconto, gli aneddoti e la disponibilità e naturalmente come dice lui: “Andiamo Hornets!”.

Inglese


Goodmorning mr. Hector Cortes.

1Q) We all know you as “Mr. Sombrero”, a Hornets super fan who supports the team every night at the Spectrum Center (thanks for that!).

Do you want to introduce yourself to Italian fans who don’t know you yet and explain why you are so passionate about the Hornets?

1R) Well, my name is Hector Cortes, I was born in Guadalajara, Mexico but relocated permanently to California when I was 13 years old. I grew up loving all sports and living in Los Angeles my go to basketball team was the lakers. Eventually got married and relocated to the Carolina’s where I started going to a lot of hornets basketball games, that’s where my love for the Hornets started to grow more and more, then I decided to become a season ticket holder and now I bleed Purple and teal!

2Q) We know from other interview (swarmandsting.com) that you have spent several years in California and Utah before arriving in Carolina.

What are the reasons or the occasion that brought you to Charlotte?

You used to watch Lakers/Clippers or Jazz games too?


2R) Yes, after I got married to my beautiful wife Bea, she got a scholarship to attend BYU (Brigham Young University) in Provo, Utah, and we lived there for two years.

I was following the Lakers then and watched lots of basketball on Tv, never had the opportunity to go to a Jazz game while we lived there.


3Q) Before you were a hornets fan, you were (like everyone here) a Bobcats fan.

What’s your memory of that time and how you survived to the 7-59 season?


3R) I remember being very excited to watch the Bobcats games because we had Eduardo Nájera, which was the 2nd Mexican born player in the NBA at the time, and to me, that was fantastic.

I also remember when they drafted Kemba that year and remember being a very painful season to watch as we were losing a lot of games!!!


4Q) The transition from Bobcats to Hornets has led to a new enthusiasm in the city.

Do you think that many fans have forgotten that period or are aware that we come from the slums of the standings and we still have a long way to go?


4R) People here understand the history of our hornets, they have a lot of passion for the Hornets, there’s lots of people that stopped watching/going to the games because they felt hurt when the Hornets relocated to New Orleans and didn’t like the Bobcats that much but there were also lots of hard core fans that stuck with the bobcats throughout all those painful years and now are supporting the hornets.


5Q) What do you think that makes the city of Charlotte different from the other US cities that you have visited till now?


5R) People here are very friendly, they’re always very nice.

Also the lifestyle here is very laid back.

Coming from Los Angeles where you spend 4hrs daily average on your car fighting traffic and road rage and the outrageous cost of living in LA, relocating to The Carolina’s was like heaven on earth!


6Q) What are your feelings about future Jordan’s and franchise projects?

What is the atmosphere this year at the Spectrum Center?

I guess that your nice and iconic hat reveals your Mexican identity.


I love the direction the franchise is going, with the guys that we have now, I think we have a strong team and the future is bright for the Hornets.

The atmosphere is electric at the spectrum center, lately, the people get more and more into the game.

It’s exciting to hear fans yell and scream when great plays or fantastic dunks happen or when people boo the refs for making bad calls, I love that energy!!!

And yes, I love taking my sombrero to the games, although I don’t wear it throughout the whole game.

People think I do wear all the time but I don’t.

I respect other fans that seat behind me and only wear it when there’s no live play going on.

7Q) Did anybody ever tell you that cannot see the match when he stands back to you?

Lol. Seriously..

How do you see the people of Charlotte in general find with the presence of many non-indigenous people who are forming the ever-expanding new city?

In your opinion, what do Charlotte native people think about this growing presence of non-indigenous people that are expanding the city?

7R) Not anymore, people used to ask me if I was going to be standing up most of the game or if I was going to making noise and being loud throughout the game, but now, the people that seat around me, season ticket holders, they request to seat next to or close to me because they like it when I’m loud and cheer on the Hornets and they like to do the same thing.

There are a lot of transplants here, but they’re all nice, they get used to the way of living here and they adapt.

It is painful when we get lots of fans from opposing teams all going to the hornets games and cheering for their teams especially when there are more of those fans than Hornets fans!

They are all very welcoming, I have not had bad experiences all the years that I have lived here, and I have been here since 2006!

8Q) Did you had the chance to know some players?

Do you know some funny stories about them?

8R) Yes, Kemba Walker, he’s one of the nicest and down to earth guy you will ever meet, every home game he would take the time to talk to fans and sign autographs.

EVERY single home game he would sign autographs for fans.

Nicolas Batum was another nice guy, we would talk too before games and he was super nice and approachable.

Funny story about Nicolas Batum, when he first came to the Hornets I asked him for his game worn shoes after a game and he said no, then I kept bugging him, every other game and he told me the reason why he didn’t gave his shoes away, he’s very superstitious when it comes to his game worn shoes and that he uses the same pair for the whole season and maybe 2 seasons.

After he got bought out his contract and he Became a Clipper, the very first game that the Clippers played against the Hornets at the Spectrum Center, he gave me the shoes that he used to wear while with the Hornets, I have those shoes in my collection now and hold a very special place in my trophy case.

9Q) We konw that you are also a big supporter of Carolina Panthers and now Charlotte F.C. (we see you as “capo ultras”).

What do you think of the impact that soccer will have on the city?

It will be a “real deal”?

What’s your favorite team in Europe?

9R) I am a big supporter of all Charlotte sports, I go to a lot of Panthers games, we also have a minor league baseball team that I go to games as well, they are the Charlotte Knights.

And now I am one of the CAPO’s that help with the chants with Charlotte FC.

We just had our first home game on March 5th and it was ELECTRIC!!!

74,479 fans were present for that game and I was lucky enough to be one of those fans.

Last night, March 19th, and we had out second home game but was the first win that we had and it was EPIC, fans were out of their minds, we were crying of joy, it was surreal, I also had a very special moment at the end of the game with the head coach Miguel Angel Ramirez, we ended up hugging and I wanted to congratulate him on the teams first victory and there’s a picture that someone took of us and it was awesome!!!!

People here in the Carolinas were ready for a long time to get a MLS franchise and now that we have one it shows how passionate we are about futbol!!!

And I don’t have a favorite European team but I really enjoy watching Real Madrid, Barça, Tottenham Hotspurs, Arsenal, PSG to name a few.



Thank you very much Mr. Hector Cortes and… “Let’s go Hornets!”