Big Pandamonium in Washington, per quanto?

Sembra che i cattivi risultati a Washington dipendano soprattutto dal tutti contro tutti che si è scatenato nello spogliatoio.
Sono uscite anche alcune dichiarazioni poco edificanti di Wall su coach Brooks che hanno coinvolto A. Rivers.
Giocatori contro altri giocatori, giocatori contro la proprietà, contro il coach Scott Brooks e contro il presidente operativo Ernie Grunfeld.
Vi chiederete… perché se questa è una pagina dedicata agli Hornets vi parli di Washington…
Semplicemente perché nel marasma generale anche Charlotte ha chiesto informazioni per quel che riguarda la guardia Bradley Beal poiché la squadra della capitale ha posto ipoteticamente quasi tutti i giocatori sul mercato per uscire da questa situazione che, se non inaspettata (già avvisaglie e schermaglie si erano verificate lo scorso anno) è sicuramente degenerata generando un ambiente pesante, così la proprietà ha pensato di azzerare  quasi il roster completamente o almeno di liberarsi degli elementi indesiderati per porre rimedio a una situazione ormai insostenibile.
Più che uno spogliatoio quindi un Pandemonio, anche per Big Panda, ovvero Beal, guardia tiratrice di 196 cm per 93 kg.

Bradley Beal (SG) viaggia a 21,5 punti di media quest’anno tirando con il 45,5% dal campo, 3,5 assist, 1,1 rubata e 1,1 stoppata di media a partita.

Beal ha 25 anni e ha un contratto in essere con Washington di tre anni con cifre a salire che vanno dai 25,4 di quest’anno ai 28,7 della stagione 2020/21.
Un caso fortuito o il grido d’aiuto lanciato da Walker in questo avvio di stagione il fatto che abbia segnato 103 pt. in due partite spingendo come un forsennato nei due finali.
Se contro Phila gli arbitri sono riusciti a rovinargli lo sforzo di una meritata vittoria con almeno due errori clamorosi, contro Boston, pur segnando meno punti, ha mostrato un finale in the zone a tutto campo tra rimbalzi (anche quando non ne aveva più), difesa, entrate e triple correndo per quattro…
Era da un po’ che non mi venivano i brividi vedendo un giocatore, un player di soli 185 cm tra l’altro affezionato alla città, un professionista ma non un mercenario nell’era del Dio Denaro nel patinato e opulento mondo NBA.
Ora forse la società sta vagliando opzioni per mettergli accanto una spalla che alleggerisca il peso delle sue giocate perché giocando con un alto minutaggio per 82 partite, non trovando sempre compagni affidabili in attacco, l’affaticamento ed eventuali conseguenze sono sempre fattori da considerare.
Alcune fonti dicono che uno dei possibili partenti potrebbe essere Lamb, più qualche altro giocatore e/o scelte future, altre fonti parlano di Williams o Batum, ma non è ancora chiaro cosa chieda Washington e cosa voglia offrire Charlotte come pacchetto di scambio.
Di certo, aldilà di ciò che si possa pensare sulla trade, se sarà utile o no a Charlotte, per gli Hornets ci sarà l’esigenza prioritaria di rifirmare Walker la prossima estate con un contratto che sarà molto più pesante (la prima cifra potrebbe cominciare per 3) dei 12 milioni attuali che attualmente percepisce…
Rumors, realtà in divenire o illusione, la certezza per ora si chiama Kemba Walker, vedremo se Kupchak e Jordan riusciranno prima o poi ad aiutare Kemba a fargli tornare il sorriso più spesso…

ConfusianesimHornets

Prendo spunto per il titolo da una canzone contenuta dal nuovo album di Caparezza chiamata confusianesimo.
Il succo del testo tratta d’altro (di fede e relazioni terrene con essa) ma il trait d’union tra Hornets e la canzone è la confusione che è anche una delle due condensate nel titolo di Caparezza (l’altra è evidentemente Confucianesimo).
Che siate credenti o meno non importa, lascia pensare…
Lascia pensare anche la confusione della quale scrivevo….
Già, perché questi ultimi convulsi giorni di mercato (deadline l’otto febbraio) stanno diventando infuocati, roventi, incandescenti e soprattutto confusionari… incertezza e transitorietà si spostano molto più profanamente in ambito mercato NBA.
Su vari siti (grazie anche a chi mi ha segnalato le varie possibilità di trade) si è letto di tutto.
 
La paventata messa in vendita di Walker ha scatenato speculatori cartacei e virtuali così come GM di altre squadre pronte a volteggiare come avvoltoi sulla carcassa di Charlotte dovesse decidere di morire nel deserto invece che continuare l’impervia via.
Il deserto che sembra essere intorno alla squadra è evidente, anche se basterebbe qualche vittoria per cancellare il miraggio dell’acqua e abbeverarsi all’oasi dei playoffs.
Con un calendario in discesa e una squadra che se avesse più concentrazione e voglia, il miracolo potrebbe anche accadere…
Troppi se forse, per questo la dirigenza sta sondando in giro sul mercato.
 
Tra le trade più gettonate c’è quella che ha aperto la pista ai vari rumors.
Lanciata dal guru del mercato NBA Wojnarowski:
Walker ai Knicks per una prima scelta e Frank Ntilikina.
Walker finirebbe a tornare a giocare per la sua città di nascita, anche se come ha ricordato lo stesso Kemba, Charlotte è casa sua.
 
Nelle ultime ore altre trade possibili sono uscite allo scoperto; Kevin Pelton di ESPN è uscito con l’idea di uno scambio possibile di tutt’altra pasta che porterebbe Isaiah Thomas agli Hornets insieme a Frye e la scelta dei Brooklyn Nets in cambio di Johnny O’Bryant e Kemba Walker.
Cavs con qualche mal di pancia di spogliatoio che vorrebbero far uscire qualche giocatore e cercare una nuova alchimia più redditizia.
 
Rodney Hood, Dante Exum, Derrick Favors e una futura first-round draft pick da Utah agli Hornets per Walker e Marvin Williams sembra già far parte del Fantabasket, proposto da hoopshabit.com, che propone anche quella tra Calabroni e Tracciatori di Sentieri con questi ultimi che vorrebbero vedere in teal & purple Shabazz Napier and Maurice Harkless, sempre per (il solo) Walker.
Con Lillard sul piede di partenza potrebbe avere un senso solo in quest’ottica, sebbene Shabazz Napier sia passato dai 4,1 punti dello scorso anno, ai 10,0 attuali (più che raddoppiando però il minutaggio) con 21,3 minuti in campo a partita (9,7 lo scorso anno).
Scelto da Charlotte in ventiquattresima posizione al Draft 2014 e immediatamente scambiato con Miami, sarebbe un inopportuno cavallo di ritorno, ma anche qui siamo nel più puro fantabasket.
 
Dalla bomba di Woj, si sono espanse alla velocità della luce le voci…
 
Il proprietario degli Hornets, tal Michael Jordan, è intervenuto come un pompiere per raffreddare le voci di mercato che vedrebbero Walker partire per offerte che definire inezie sarebbe riduttivo.
 

Jordan e Cho. Il primo sta facendo da pompiere, il secondo pare essere più un piromane travestito da fireman.

Michael però non ha completamente chiuso la porta in faccia ad eventuali scambi ma ha detto che Walker potrebbe esser scambiato solamente per un’altra All-Star.
A prescindere dal fatto che una trattativa così composta, specialmente nella finestra invernale diverrebbe più difficoltosa, viene da chiedersi se qualcuno sia dispoto a effettuare uno scambio alla pari e se la cosa abbia senso.
Personalmente credo fermamente di no, perché Kemba guadagna solamente 12 milioni ed è a Charlotte da sempre.
Immagino che le parti, a un tavolo, potrebbero trovare un comune accodo sul prossimo contratto, la base per parlare c’è.
Portarsi a casa qualche altra All-Star, magari dal contratto in scadenza o breve, equivarrebbe al rischio di perderla in breve tempo o esser costretti a pareggiare un’offerta che gli Hornets, con un salary cap intasato, probabilmente non potrebbero permettersi.
Naturalmente tutto può succedere e gli Hornets devono liberarsi di qualche contrattone per aver spazio di manovra. Il principale indiziato è Batum, che al momento però non è al centro di nessun rumor abbinato a Walker per rendere un eventuale scambio delle guardie più appetibile.
MJ ha proseguito dicendo che:
“Ovviamente, la stagione è stata una delusione fino ad ora, ci sono state squadre che hanno chiesto dei giocatori così come noi l’abbiamo fatto, chiediamo alle altre franchigie cosa amano del nostro roster e ci viene risposto sempre Kemba.
Non è che lo stiamo acquistando.
Non lo abbandoneremmo.
Amo Kemba Walker.
Non lo scambierei per nulla se non un giocatore All-Star. ”
 
Un messaggio lanciato forse per far recedere o alzare la posta anche a San Antonio, della quale si parlava qualche giorno fa sempre inerentemente a un possibile scambio. Dan Favale di Bleacher Report ipotizzava gli Speroni esser disposti a ceder pedine multiple minori come Rudy Gay, ecc., ma Jordan punterebbe più in alto, su Leonard, come i Knicks probabilmente dovrebbero mettere sul piatto l’Unicorno Porzingis.
La trattativa con i Knicks a questo punto potrebbe coinvolgere Lamb, il quale sta disputando dalla panchina di Charlotte un’ottima stagione, ma anche per esso vedo difficile controbilanciare la predita di Jeremy, il quale, entrato nel sesto anno NBA, sta viaggiando a 14,1 punti e 4,7 rimbalzi partita partendo solitamente dalla panchina.
Tutto ciò che scrivo potrebbe rivelarsi solo fumo, per questo non amo molto i rumors, ma… le condizioni condizioneranno indubbiamente il mercato e la sua bilancia, quindi il “Vae Victis” di Brenno dovrebbe rimanere in mente a Jordan e Cho per non farsi tirare il collo come oche…

BelItalia

Non ci può ancora essere l’ufficialità ma pare fatta.

Marco Belinelli molto probabilmente sarà un nuovo giocatore degli Hornets.

Belinelli ai tempi degli Hornets di New Orleans, attuali Pelicans.

I Calabroni stanno discutendo dei diritti di M. Richardson (rookie pescato ieri notte al Draft) con Sacramento, ma non potranno ufficializzare sino al 7 luglio, periodo nel quale finirà la moratoria NBA.

L’accordo con i Re è stato facilitato appunto, dalla quasi certa cessione della scelta n°22 Malachi Richardson al Draft di ieri notte che passerebbe dagli Charlotte Hornets ai Sacramento Kings.

 

Pro e contro del giocatore che finirà probabilmente sulla costa Pacific in neroviola.

Pro e contro del giocatore che finirà probabilmente sulla costa Pacific in neroviola.

 

Cho ha vagliato altre possibilità ma ha fatto capire che altre soluzioni non erano vantaggiose.

Comunque il Beli era stato già accostato l’anno scorso alla franchigia di Charlotte, poi non se ne era fatto più nulla, probabilmente per questioni contrattuali.

Per il bolognese è anche un ritorno in maglia Hornets, vi aveva già giocato ma a New Orleans vivendo un’annata esaltante culminata giocando ai playoffs contro Kobe Bryant, prima che la diaspora colpisse duro su NOLA, Paul, West e le altre stelle di una franchigia abbandonata a se stessa senza un proprietario (Shinn vendetta alla NBA non trovando acquirenti) e lui a tirare la carretta per un altro anno mostrando buone cose che gli valsero il passaggio ai Bulls e l’anno successivo agli Spurs, franchigia con la quale divenne il primo italiano a conquistare un titolo NBA.

L’anno scorso ai Kings, quest’anno approderà invece alla corte di Re Michael Jordan per rimanere in tema reale.

Il Beli potrà giocare come SG o SF ma davanti a lui, rinnovi e infortuni permettendo dovrebbero trovarsi Batum e Michael Kidd-Gilchrist.
Il Beli è alla sua decima stagione NBA e ha tenuto una media di 10,2 punti la scorsa stagione, ma ha sparato con il 30,6 per cento nel tiro da tre punti ma solo nel 2014 vinse nella Big Easy la gara nel tiro da tre punti.

Per Clifford comunque potrebbe essere un’aggiunta importante dalla panchina e le sue percentuali potrebbero tornare a salire anche del  5% e oltre potendo sviluppare un gioco sul perimetro già testato e consolidato lo scorso anno.

Qualcosina di Belinelli in maglia NO Hornets.
Cosa potrebbe succedere… lo scenario in casa Hornets è che se Cho (già dichiarato) ha in mente come obiettivo primario di rifirmare Batum, ecco che Courtney Lee potrebbe lasciare, anche in virtù di uno stipendio che verosimilmente potrebbe aggirarsi sui 10 milioni. Lamb ha firmato un contratto di tre anni ma è finito fuori dalle rotazioni di Clifford, visto che dopo una gran partenza lo scorso anno è andato spegnendosi. Lin è uscito dal contratto ma presumibilmente solo per avere un adeguamento allo stipendio più “in linea con le sue prestazioni”.

Nell’aria c’è anche la possibilità, secondo dei rumors, che Dw. Howard arrivi come centro, altre squadre interessate paiono essere Orlando, Milwaukee e Portland.

Personalmente, vedendo ciò che offre il mercato oggi non mi dispiacerebbe (anche perché con l’addio di Jefferson sotto le plance saremmo scoperti, non abbiamo un protettore dell’anello e inoltre calamiterebbe rimbalzi su tiri non propriamente scelti con intelligenza o forzati) a patto di riuscire a farlo giocare per la squadra e che non mini la compattezza di uno spogliatoio che pare unito.

Gli Hornets quindi anche quest’anno si stanno muovendo presto sul mercato.

L’estate è giovane, aggiunto un tocco di stile italiano, vedremo a fine stagione il nuovo volto della franchigia capitanata da MJ…

OpiniHornets

Sfruttiamo un po’ il break (passato l’All-Star Game) per avere qualche opinione dei tifosi di Charlotte e non solo (abbiamo un “prestito” da New Orleans) sul momento della squadra e sul prossimo futuro, ora che nelle ultime ore disponibili prima della chiusura del mercato NBA sta salendo la febbre dello scambio…
I roster dei team potrebbero subire distorsioni tali da provocare nuovi rapporti di forza da qui alla fine della stagione, noi ci auguriamo che Jordan torni a mettere sulle mappe del basket che conta ai massimi livelli Charlotte, una città che in passato ha dimostrato tutto il suo affetto per la sua squadra e che se stimolata potrebbe riprendere la sua Hornetsmania, interrotta per i difficili rapporti tra tifosi e George Shinn a inizio anni 2000.
Qualche ora fa Houston, intanto, ha rifiutato un’offerta per Howard.
Gli Hornets hanno fatto la loro onesta proposta; avrebbero mandato in Texas Jefferson e Hawes, ma i Razzi hanno declinato l’offerta.
Rimane quindi il punto interrogativo. Riusciremo a ottenere un centro in poche ore? magari l’ex Tyson Chandler da Phoenix come si vociferava?
Comunque, tornando al discorso, il tema principale dell’articolo… tra un passato recente che ci ha accompagnato sino ad oggi, emozioni, sogni, prospettive recenti e future, le domande poste ai tifosi e appassionati NBA che hanno avuto la cortesia di rispondere sono le seguenti:
 
1) Vi aspettavate di più o di meno da quanto dimostrato da questo team dopo la preseason considerando gli innumerevoli infortuni che ci hanno colpito?
 
Giuseppe Punzi:
Sinceramente, visto anche come si erano messe le cose non me lo aspettavo, la squadra ha carattere.
 
Matteo Vetralla (tifoso Pelicans):
Secondo me lo sforzo fatto non è poco considerato tutto, penso che una classifica migliore di questa sia utopia.
 
Matteo Vezzelli:
No. Squadra da medio/bassa classifica. Mi ha stupito la PS scorso anno… Spero ancora nella lottery…
 
Igor Ferri: Gli infortuni a catena hanno pesato, abbiamo vinto partite inaspettate ma abbiamo regalato a Phoenix e Denver in crisi. Tutto sommato calcolando un calendario benevolo dopo questa serie di trasferte di fine febbraio, non è una brutta posizione di ripartenza.
 
2) Attualmente siamo all’ottavo posto. Pensate che con questo nucleo (perso MKG) riusciremo a qualificarci almeno mantenendolo?
 
Giuseppe Punzi:
Sarà durissima, ma con un po’ di fortuna non impossibile.
 
Matteo Vetralla:
È dura ma non impossibile, ce la giocheremo con Detroit fino alla fine.
 
Matteo Vezzelli:
Vedi sopra (riferito alla sua risposta n°1)…
 
Igor Ferri:
Come diceva Gigi Marzullo…
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dato che le ho stilate io le domande mettendomi in difficoltà da solo… il calendario è buono, l’arrivo di Lee aiuterà il team se riuscirà a inserirsi velocemente negli schemi di Clifford, la perdita di MKG però è stata pesante. Bisognerà vedere se nelle ultime ore succederà qualcosa di clamoroso ancora, un po’ come fu lo scorso febbraio (parlando di scambi in generale in ambito NBA)…
 
3) Secondo voi, la società dovrebbe muoversi sul mercato ora in prospettiva playoffs e futura?
 
Giuseppe Punzi:
In prospettiva Playoffs è necessario trovare un 3 decente vista la situazione, ma non vedo tanto in giro, voi?
 
Matteo Vetralla:
Difficile muovere big ora, magari un sostituito di MKG (Hairston non si può guardare), vedere se si può piazzare qualche contratto per gente in scadenza a giugno (magari per provare la carta KD), ma per fare ciò spesso si devono mettere sul piatto scelte e non conosco le intenzioni di Cho (personalmente sono sempre per andare al draft e quindi avere giocatori di prospettiva, a meno di ottime occasioni).
 
Matteo Vezzelli:
Cedere i contrattoni pluriennali e prendere dei single years in modo da rilasciarli in estate.
 
Igor Ferri:
Possibilmente si e l’ha già fatto in parte. Liberarsi di Jefferson, con tutta la stima che nutro per lui come persona e giocatore (serio professionista e gran giocatore di post basso), in ottica futura potrebbe essere utile se arrivasse qualcosa di sostanzioso. Big Al è in scadenza e la sua integrità fisica desta preoccupazioni, una squadra come la nostra non può permettersi due annate con un leader fuori per così tante partite.
 
4) Chi o di che cosa avremmo maggiormente bisogno attualmente secondo voi? Giocatore e/o ruolo…
 
Giuseppe Punzi:
Confermo il rim protector, è ciò che ci manca da tanto, da questo punto di vista mi sarei tenuto Vonleh.
 
Matteo Vetralla:
Assolutamente un rim protector, via Big Al, poi come nucleo non è male, sperando nella crescita futura di MKG (magari con meno infortuni). Ci vorrebbe forse una panchina un po’ più sostanziosa per puntare più in alto. Williams a me non convince molto da titolare, ottimo backup ma ci vuole il salto di qualità. Diciamo fino alla AP va bene.
 
Matteo Vezzelli:
Un top player di assoluto valore attorno al quale costruire il futuro.
 
Igor Ferri:
Mi unisco al famoso “protettore dell’anello”, Howard (un paio d’ore fa i Rockets hanno respinto una prima offerta di Charlotte che l’avrebbe scambiato con Jefferson e Hawes) anche se dipinto da qualcuno come soft player, personalmente mi andrebbe benissimo, anche perché credo che alltri come Whiteside e DeAndre Jordan non verrebbero mai lasciati partire dalle rispettive squadre. Si vociferava anche di Tyson Chandler (non più giovanissimo) in uno scambio con Phoenix, anche lui potrebbe essere una soluzione momentanea per la post season.
 
5) Il vostro sogno nel cassetto invece quale sarebbe (giocatore)?
 
Giuseppe Punzi:
Mi piacerebbe vedere sinceramente un centro giovane e di prospettiva, perse ormai le speranze per Al. Però non me ne viene in mente nessuno al momento. Per il resto direi che un tiratore come Booker dalla panca come cambio di “Nic” mi farebbe impazzire.
 
Matteo Vetralla:
Durant (mio giocatore preferito, speriamo venga a Nola ;)).
 
Matteo Vezzelli:
Il #35 (Kevin Durant).
 
Igor Ferri:
Stephen Curry, “roba da poco”. Ma… Dell, suo padre è il mio giocatore preferito di sempre, 10 anni a Charlotte, un Hornet della prima ora, recordman di punti della franchigia e telecronista tecnico di Fox per le partite dei Calabroni. I Warriors hanno vinto un titolo e quest’anno (salvo infortuni) se gli Spurs non faranno scherzi, probabilmente guadagneranno il secondo, non siate egoisti a Oakland. Direi che due parole per riportare a casa il giocatore più letale della lega potrebbe mettercele, anche se stimo Kemba.
 
6) Domanda da 100 milioni di dollari… premesso che non siamo nei playoffs ancora, ma se dovessimo farcela, che squadra vorreste affrontare al primo turno nella post season?
 
Giuseppe Punzi:
Toronto a mani basse, con i Cavs perdi senza dubbio, con Toronto può accadere che si suicidino.
 
Matteo Vetralla:
Bene che va ti qualifichi ottavo, quindi incontri Cleveland al 95% e Toronto al 5%, direi la seconda, ma dura vincere più di una partita in ogni caso.
 
Matteo Vezzelli:
i Cavs per potere insultare a morte “The looser one”.
 
Igor Ferri:
Mi piacerebbe una sfida contro i Bulls, magari arrivando quarti, ma tutte e due le franchigie rischiano di non giocare i playoffs. Mi associo a Giuseppe nel caso in cui la classifica non dovesse discostarsi di molto, Toronto secondo me è un team abbordabile, senza farsi illusioni sulla certezza di un passaggio turno. Atlanta è una soluzione intrigante, eviterei Boston, squadra rognosa e Cleveland.
Eventuali (se ci saranno) aggiornamenti sul mercato dei Calabroni in tarda serata…

Bojanovic-ino?

Un fotomontaggio di Bogdanovic con la sua possibile futura canotta.

Un fotomontaggio di Bogdanović con la sua possibile futura canotta.

 

Era ancora un bambino in fasce Bojan Bogdanović (nato il 18 aprile 1989), quando la sua ex Jugoslavia si dissolse a inizio anni ’90 (come poi faranno molti altri Stati nel mondo) e tornò la polveriera d’Europa che era stata anche a inizio secolo, quando Gavrilo Princip innescò (con la successiva rigida e apposita “complicità” austriaca contrapposta a mire espansionistiche di altri Stati) la prima guerra mondiale.
Il cestista nato a Mostar in Bosnia che gioca per la nazionale croata potrebbe essere il nuovo obiettivo individuato dagli Charlotte Hornets.
Bojan, il cui nome in lingua slava significa “battaglia”, potrebbe essere metaforicamente l’uomo che sul campo aiuterà in questa difficile lotta per raggiungere i playoffs, i Calabroni, ultimamente flagellati dagli infortuni pesanti (Jefferson, Batum, MKG e Lamb non al 100%), scivolati all’undicesimo posto, fuori dalla zona playoffs e con un’involuzione di gioco preoccupante.
Il telefono rosso che porta da Charlotte a Brooklyn pare che di questi tempi vada di moda, lo scorso anno si parlò di possibili scambi con Joe Johnson e altri Nets come Jarrett Jack, tutto saltato per le pretenziose richieste dell’ex franchigia di East Rutherford.
Oggi, lo swingman (al momento nei Nets parte come ala piccola) venuto dalla terra degli slavi del sud potrebbe diventare un nuovo Calabrone, sebbene per ora più che di trattativa è solo un rumors veritiero basato sull’interesse degli Hornets per il giocatore e ancora nulla dice che la trattativa ancora fumosa (gli Hornets possiedono un second-rounder 2019 dei Nets) debba afferire a un passaggio del giocatore in maglia teal & purple visti i precedenti trascorsi intercorsi tra i due club.
I Nets stanno perdendo decisamente il treno playoffs dopo l’avvio di stagione deludente e il GM di Brooklyn probabilmente vorrebbe abbassare un po’ il loro medio/alto payroll ($83,672,889 per 18 giocatori con Bogdanović che costa a Brooklyn $3,425,510 in questa stagione, sesto tra i più pagati tra le Retine), nonostante Bojan rappresenti per loro una garanzia da oltre l’arco come pochi altri giocatori in squadra.
Bogdanovic inoltre ora parte anche titolare in quintetto dopo l’infortunio della SF Rondae Hollis-Jefferson.
Clifford forse cerca qualcuno che abbia un tre punti affidabile, anche se Bojan ha una media più bassa rispetto alla media di tutta Charlotte (33,6% contro i 34,7% degli Hornets), però sugli scarichi potrebbe diventare interessante nel momento in cui riuscissimo a servirlo nella maniera più adeguata.
Le statistiche di Bogdanovic.

Le statistiche di Bogdanovic.

Purtroppo, mi sembra che all’interno dell’area senza Jefferson, il peso ricada troppo sugli esterni che devono fare più fatica per trovare spazio vista la non elevata pericolosità di Hawes, Kaminsky, M. Williams e in parte Zeller sotto canestro.
Probabilmente Charlotte è anche interessata all’aspetto difensivo, Bojan, 2,03 mt., è infatti più alto di 12 cm rispetto Lin, 10 cm di Daniels, di 7 rispetto a Lamb e di 5 rispetto a P.J. Hairston, il che magari semplicemente mettendo un braccio avanti al viso dell’avversario potrebbe risultare più efficace di quanto e quando venga fatto dalle altre guardie e ali piccole e sicuramente non ha difesa inferiore ad alcuni dei giocatori menzionati.
Per un nuovo possibile arrivo, c’è anche un giocatore che sta vivendo una stagione a bordo campo, dietro la panchina degli Hornets troviamo Michael Kidd-Gilchrist la cui guarigione pare essere quasi miracolosa, infatti, molte voci dicono che potrebbe ritornare in campo questa stagione e forse già tra un mese o poco più.
MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra...

MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra…

Sui tempi non ci sono certezze, anche perché lo staff medico, prima di perderlo per più tempo facendolo rientrare troppo presto, vuole accertarsi che il giocatore stia bene, sia in piena forma, e guarito interamente dalla lesione alla spalla subita alla prima uscita di preseason a Orlando.
Lo stesso Kidd-Gilchrist ha detto all’Observer mercoledì agli shootaround: “Sto per giocare. E ‘una questione di quando ormai”.
Anche Clifford è ottimista pur non definendosi un medico lo ha elogiato per l’energia che porta e trasmette intorno a lui.
Il suo rientro sarebbe un grande “colpo” se solo la squadra riuscisse a non uscire dalla lotta, avendo una prima parte di marzo teoricamente favorevole a livello di calendario si potrebbe anche pensare a risalire in classifica se dovessimo girare ancora in queste posizioni, ma non distanti dalla zona playoffs.
L’incertezza del futuro ci accompagna sempre e ancora una volta a Charlotte si augurano che questa non sia l’ennesima occasione persa per raggiungere i playoffs. Ancora nulla è perso ma bisogna fare in fretta a trovare alcune W.

EruziHornets?

L’incandescente estate è appena cominciata e gli Hornets sono bollenti.

Vari rumors parlano di scambi con altre squadre.

Ad esempio (è proprio di questi minuti) pare certa la trattativa che porterebbe Jeremy Lamb (nato il 30/05/1992) a Charlotte in cambio di Matt Barnes.

Jeremy Lamb

Jeremy Lamb

Non uno scambio entusiasmante dal mio punto di vista, ma si può ragionevolmente supporre anche da precedenti velate dichiarazioni, che la dirigenza dei Calabroni non vedesse Barnes compatibile con l’ambiente di Charlotte. Inoltre Lamb (6,3 punti di media nella stagione regolare lo scorso anno con i Thunder di Oklahoma City) potrebbe coprire il ruolo di SG di riserva che l’anno scorso é stato occupato da più giocatori degli Hornets, anche non propriamente del ruolo.

Altri rumors più eclatanti del precedente riguarderebbero due distinti scambi.

Il primo, porterebbe Gerald Henderson e Noah Vonleh in Oregon a Portland, in cambio di Nicolas Batum, la buona SF/SG francese con diversi anni d’esperienza in NBA che l’anno scorso ha realizzato 9,4 punti di media a partita.

Per quel che concerne il secondo scambio, più incerto e fumoso rispetto al primo, si parla di Cody Zeller. Pare che Cho e la società vogliano scambiarlo per arrivare a un’altra ala. La franchigia si aspettava di più da Cody, il quale ha manifestato dei problemi con qualche fondamentale, risultando poco redditizio in taluni casi. La notizia é stata diffusa da Wojnarowski, il che la rende molto credibile.

Se andassero in porto queste trattative il volto di Charlotte sarebbe già differente rispetto alla scorsa stagione, c’é da capire che tipo di ala potrebbe arrivare al posto di Zeller, cercando di non peggiorare la situazione.

Qualcuno sogna Rudy Gay (sono solo supposizioni), il quale però sarebbe l’ennesima SF nel roster e ha un contratto per la prossima stagione di $12,403,101 con i Kings, ma nonostante ciò, Sacramento ci penserà bene prima di privarsene.

Varie ed eventuali

Passato l’All-Star Game in cui Super Hugo (l’alter ego di Hugo la mascotte) ha vinto la gara delle schiacciate per la categoria mascotte,

Super Hugo con il nuovo costume. Con un salto mortale dal trampolino e schiacciata ha mantenuto vive le ottime tradizioni acrobatico/circensi dei suoi predecessori.

Super Hugo con il nuovo costume. Con un salto mortale dal trampolino e schiacciata ha mantenuto vive le ottime tradizioni acrobatico/circensi dei suoi predecessori.

archiviata la prestazione del Team Curry composto dal mitico ex giocatore nonché attuale commentatore tecnico per Fox durate le gare degli Hornets Stephen Wardell (Dell) Curry, dal figlio Stephen Curry (dei Warriors) e da Sue Bird, giocatrice di Seattle che non andava oltre il terzo posto nonostante Dell (dopo una partenza fredda) mettesse la bomba da centrocampo al secondo tentativo, registrata la vittoria di Stephen nella gara del tiro da tre punti e vista la prova di Zeller e passato da un giorno il compleanno del proprietario degli Hornets Michael Jordan (52 anni), si avvicina a grandi passi la deadline del mercato NBA.

Il team Curry.

Il team Curry.

Domani, 19 febbraio, ore 21,00 italiane si chiude…

A oggi gli Hornets hanno scambiato Gary Neal per Troy Daniels e Mo Williams, quest’ultimo passa grazie ad un bonus nello scambio da 3,7 milioni a 3,97.

Il problema è… basteranno questi due a far spiccare il salto di qualità agli Hornets?

Secondo la mia modestissima opinione è un po’ poco, forse anche secondo la società, che ha cercato di scambiare Lance Stephenson per dei tasselli mancanti.

I Clippers, che ritengono d’aver bisogno di un’ala, hanno mandato per due partite un osservatore per monitorare le prestazioni di Lance Stephenson, purtroppo le performances dell’ex Pacers non sono state esaltanti, così i Velieri si sono tirati indietro senza intavolare discussioni serie. Il mese scorso, i Nets e gli Hornets hanno discusso su una trade che avrebbe inviato Brook Lopez da Brooklyn agli Hornets per Cody Zeller e Lance Stephenson, ma la trattativa che pareva potesse giungere alla conclusione, non si è concretizzata. Non è ben chiara la motivazione per la quale l’affare Stephenson/Cody Zeller-Lopez sia saltato. Lopez, quando è sano, fornisce prestazioni vicine alle stelle NBA ma ha problemi e lo stipendio non è basso, anche Lance, però sta facendo male a Charlotte ed è ben pagato rispetto a quello che riesce a dare alla squadra. Il problema forse è semplicemente che lui e Zeller sono più giovani. Lance Stephenson a Charlotte è ancora sul mercato ma le ore passano e nonostante Brooklyn si sia mossa in maniera aggressiva per liberarsi del centro che non vuole più e le due società abbiano parlato anche di Joe Johnson sembra sempre più improbabile uno scambio sebbene ci siano dei “pezzi” che da ambo le parti le due franchigie gradirebbero avere.

Inoltre Stephenson ha riempito le pagine di Instagram con riferimenti al fatto che gli piacerebbe giocare a Brooklyn, ad esempio ha detto; “Sarebbe una benedizione (giocare a Brooklyn)”, proseguendo… “ma in questo momento, Charlotte, è la squadra per la quale sto giocando in questo momento.”

Il ventiquattrenne nativo di Coney Island la scorsa stagione ha guidato la NBA con cinque triple doppie, ma quest’anno a Charlotte fino ad ora è stato una delusione, tanto che lui e l’allenatore Steve Clifford (riferiscono i meglio informati) pare si siano scontrati. Coach Clifford ha detto che lui ha bisogno di ritrovare la sua “fame”…

Clifford cerca di spiegare qualcosa a Lance in una partita contro i Bucks. Lance rimarrà?

Clifford cerca di spiegare qualcosa a Lance in una partita contro i Bucks. Aldilà della colorazione aposematica di Stephenson, servita più per difendersi che per offendere, come Calabrone ha usato poco veleno ed è stato poco aggressivo. Alla fine… Lance rimarrà?

Se Lance rimarrà a Charlotte alla chiusura del mercato e vorrà andare a Brooklyn, dovrà elevare la sua mente (sembra più un problema mentale che tecnico) per fornire prestazioni che lo facciano riconsiderare come valido giocatore agli occhi delle altre squadre, attualmente, Adrian Wojnarowski, infatti, dice che non c’è mercato per Stephenson.

Mancano poche ore alla verità, vedremo…

Jannerout e Williams in pole.

Dopo il rientro in squadra del già presente Williams (Marvin), gli Charlotte Hornets hanno annunciato il taglio di Jannero Pargo, al suo posto dovrebbe arrivare un altro Williams; Elliot, per il quale sarebbe praticamente certo un decadale (contratto da dieci giorni).

Nato il 20 giugno del 1989 a Memphis, era stato scelto come rookie dai Portland Trail Blazers alla 22^ posizione nel Draft NBA 2010. Nella NBA ha vestito anche le uniformi di Philadelphia 76ers e Utah Jazz, attualmente invece sta giocando per i Santa Cruz Warriors, formazione della NBA Development League.

Elliott Williams. La SG sembrerebbe in arrivo a Charlotte.

Elliot Williams. La SG sembrerebbe in arrivo a Charlotte.

Pargo quest’anno è rimasto ai margini del gioco a causa delle decisioni di coach Clifford, finendo per giocare in finali di parite già decise o spesso, come in questo periodo, è rimasto vittima di problemi alla schiena o infortuni che hanno pregiudicato la possibilità di un suo maggiore utilizzo. Jannero ha finito con il giocare o toccare il parquet in 9 partite segnando 41 punti totali per Charlotte.

Jannero Pargo con la nuova divisa degli Hornets. Un anno problematico.

Jannero Pargo con la nuova divisa degli Hornets. Un anno problematico.

Charlotte sostituirebbe così il più famigliare Pargo, uomo spogliatoio, con la SG Williams, 196 cm e 31,4% da 3 punti nella NBA, un giocatore che comunque come Pargo ha sofferto di problemi dovuti ad infortuni. Nel 2010/11 un problema al ginocchio lo ha costretto a rimanere fuori per tutta la stagione e anche nel 2012/13 non giocò una sola partita a causa del “tradimento” del tendine d’Achille.

L’avvicendamento, se confermato, sembrerebbe essere marginale, con gli Hornets propensi a provare qualcosa per la panchina che garantistca qualche punto magari. Di contro si “perde” un uomo spogliatoio che francamente quest’anno non aveva dato molto sul l campo. L’importante è non perdere chimica…

Auguri Jannero e benvenuto (se arriverà) a Elliot…

John’s’adda fa?

Gli Charlotte Hornets e i Brooklyn Nets, due squadre in lotta sul campo per l’ultimo posto playoffs, sono invece tornate a parlarsi di scambi, questa volta pare che le disucussioni siano incentrate sullo swingman Joe Johnson, così dicono alcune fonti vicino all’ambiente NBA.
Joe Johnson.

Joe Johnson.


Gli Hornets ed i Nets starebbero discutendo su un pacchetto più ampio che probabilmente includerebbe oltre a Lance Stephenson, anche Gerald Henderson (questioni di scadenza di contratto) Marvin Williams.
Michael Jordan è attratto dalla possibilità di ottenere Johnson, buon realizzatore che viaggia quest’anno con la media del 36,2% da 3 punti, migliorabile per lui…

I punti interrogativi su Joe sono che di recente è alle prese con una tendinite, ha 33 anni e ha un contratto di 23,1 milioni di dollari per il 2014-15, il quale salirà a 24,9 milioni di dollari nella prossimama 2015-16.
Brooklyn vorrebbe ancora muovere Brook Lopez ma questa volta gli interessati sarebbero i Denver Nuggets.

Johnson sta avendo una media di 15,5 punti a stagione, al di sotto della sua media totale di tutta la sua carriera pari a 17,4 punti a partita e tira dalla lunetta con l’80,8%.

Gli Hornets ci pensino bene.
Stephenson in attacco è sacrificabile, ma sta diventando un prezioso uomo assist, anche se le sue bizzarrie costano troppi turnover, Charlotte tuttavia dovrebbe ottenere in cambio anche un buon passatore, almeno per la panchina.
Se Marvin Williams non sarebbe poi una grande perdita, Gerald Henderson potrebbe esserlo, visto il differente tipo di gioco che lui e Joe Johnson hanno sul parquet, forse più adatto a convivere con Jefferson il primo, più per la squadra quello di Gerald invece.
Gli Hornets diverrebbero più pericolosi sul perimetro, ma meno imprevedibili e ficcanti nelle loro incursioni e sui tagli, visto che Neal pare non svegliarsi dal proprio torpore. L’ideale sarebbe proporre proprio Gary Neal in questa eventuale trade, che così proposta, ancora una volta comunque dal mio punto di vista, sarebbe poco vantaggiosa per gli Hornets che potrebbero ottenere di più, oltre che intasare il salary cap per un giocatore non più giovanissimo anche se utile.

Lance in resta.

Lancia in resta è un modo di dire… significa partire sparati, decisi, come i cavalieri medioevali che sfruttavano un supporto metallico chiamato resta per non far scivolare la lancia indietro al momento dell’impatto, distribuendo così meglio l’energia contraria sul torace e non solamente sul braccio. Lance invece resterà (almeno per il momento) un giocatore degli Charlotte Hornets. La trattativa (svelata) è durata lo spazio di un giorno, nemmeno un samurai avrebbe potuto contemplare la caducità della vita osservando quel fiore di ciliegio che ne è il simbolo o Fabrizio De André cantare “come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose”…

Lance rimarrà a Charlotte, almeno per ora...

Lance rimarrà a Charlotte, almeno per ora…

Lance Stephenson, infatti, al 99,9% non si accaserà ai suoi amati Brooklyn Nets.

E’ stata proprio Brooklyn ad avere un ripensamento per Stephenson (così riferisce Adrian Wojnarowski per Yahoo! Sport’). Non si conoscono i motivi di tale ripensamento, rimanendo ai fatti oggettivi si sa che Brooklyn è interessata a liberarsi del centro Brook Lopez. L'”intoppo” con gli Hornets ha fatto si che ora i bianconeri stiano trattando direttamente con Oklahoma City, anche se mantengono aperti altri fronti, non solo per Lopez.

I Thunder vorrebbero mettere le mani su Lopez e hanno messo sul piatto anche Kendrick Perkins, il quale ha un contratto in scadenza, così riferisce Chris Broussard per ESPN.

Quindi… almeno per il momento (e per la mia gioia nonostante il primo sia un buon giocatore), niente Jarrett Jack (dai Nets) e niente Jeremy Lamb (dai Thunder).

Ora i Thunder potrebbero offrire ai Nets sia Perkins che Lamb in cambio del centro di riserva (ora che Plumlee gioca da titolare) di Brooklyn.

I Nets hanno anche parlato con gli  Heat per Lopez, ma preferiscono muovere il centro a Ovest.

Oklahoma City è alla ricerca di una potenza di fuoco supplementare per aiutare Kevin Durant e Russell Westbrook per dare una spinta al team verso i playoffs.


Quindi Stephenson, fuori dall’affare, al momentro resterà nel roster, anche se gli Hornets stanno cercando di scambiarlo per ottenere qualcosa di più rispetto ai servigi offerti dall’ex Pacers. Questi negoziati come già detto però, questa mattina sono naufragati, almeno per ora, così sostiene il giornalista del Charlotteobserver Rick Bonnell.

Lance nel mirino di Brooklyn.

Secondo alcune fonti, i Brooklyn Nets, gli Charlotte Hornets e gli Oklahoma City Thunder ssrebbero coinvolti in alcune discussioni per uno scambio a tre che manderebbe a Brooklyn Lance Stephenson (la squadra della sua città), mentre Brook Lopez dei Nets si accaserebbe a Oklahoma City e Charlotte acquisirebbe Jarrett Jack da Brooklyn e Jeremy Lamb da Oklahoma City.
Lance Stephenson. La sua esperienza agli Hornets nonostante il ritorno sul parquet potrebbe essere agli sgoccioli.

Lance Stephenson. La sua esperienza agli Hornets nonostante il ritorno sul parquet potrebbe essere agli sgoccioli.


Altri “pezzi” potrebbero essere inclusi per rendere effettivo l’affare, riferiscono le fonti. Personalmente pur stimando Jarret Jack (sarebbe un buon giocatore per la panchina), si potrebbe puntare a qualcosa di meglio, quindi questo scambio non mi attrae particolarmente, anche perché dal mio punto di vista avremmo bisogno primariamente di una PF all’alttezza.

Gli Hornets, hanno cercato sottotraccia di commerciare Stephenson per più di un mese, ma mancava ancora qualcosa e anche ora con Oklahoma City e Brooklyn qualche problemino pare esserci. I Nets hanno avuto anche colloqui commerciali con i Miami Heat su Lopez e su Williams con Sacramento, riferiscono le fonti.
I Nets hanno fatto sapere ad altre squadre ai primi di dicembre che Lopez, il playmaker Deron Williams e lo swingman Joe Johnson swingman erano disponibili per degli scambi…
I Nets (16-23) hanno perso sette partite di fila, e il direttore generale Billy King è in stato di allerta per risolvere la situazione.

Lopez, 26 anni, ha una media di 14,6 punti e 6,3 rimbalzi a partita con il 50,4% al tiro ma in questo periodo non gioca tra i titolari. Guadagna 15,7 milioni di dollari in questa stagione e ha un’opzione a suo favore per la prossima stagione, nella quale guadagnerebbe 16,7 m.d.., anche se attualmente ha un problema al piede.
Stephenson, 24 anni, è appena rientrato a giocare per Charlotte dopo aver saltato 14 partite di fila a causa di un problema alla zona pelvica. Ha firmato un triennale in estate, 27 milioni dollari, che al momento sembrano quasi buttati via, visto le non brillantissime prestazioni di Lance, il quale sta tirando con il 38,6% dal campo.
Vedremo che succederà… se questa “strana” trade andrà in porto o sarà soltanto fumo negli occhi…

Lance(tte) in movimento…

NeIle ultime settimane erano uscite voci provenienti da fonti vicino alla società, che gli Charlotte Hornets avrebbero voluto metter sul mercato il nuovo acquisto Stephenson, il quale oggettivamente è discontinuo e sta rendendo sotto le aspettative.

1 stephenson lance

Bene… anzi, male… Gli Hornets pare che abbiano due canali preferenziali al momento per scambiare Lance. Le società più vicine con cui potrebbero concludere l’affare al momento, sono gli Indiana Pacers e i Brooklyn Nets.
Stephenson non pare essere più tra i progetti della società e di coach Clifford, il quale lo fa sedere in panchina nell’ultimo quarto come se fosse diventato un rito non modificabile. Lance potrebbe essere scambiato già da lunedì prossimo anche se trattavive già a buon punto e imminenti non ce ne sono.

Lance Stephenson ha una media di 10.3 punti e 7 rimbalzi e 4,9 assist quest’anno.
Charlotte ha firmato Stephenson per tre anni, in un affare da 27 milioni di dollari e ha una opzione di squadra nella stagione finale del contratto. Dopo aver raggiunto i playoff con 43 vittorie una stagione fa (come Bobcats), gli Hornets hanno un pessimo record di 6-18 in questa stagione.
Una delle accuse principali rivolte a Lance, è quella di non saper coesistere sul parquet con l’altra guardia Kemba Walker, questa sarebbe una delle ragioni principali per le quali l’entourage degli Hornets vorrebbe liberarsi di lui.

Charlotte allungò la mano per Indiana su un potenziale accordo Stephenson e ha spinto per generare una conversazione in corso, riferiscono le fonti. Indiana sa c’è trepidazione significativo circa Stephenson tutto il campionato, e lo conosce meglio di chiunque altro. Hanno agito con poca urgenza sulla questione, capire avrebbero possedere tutti i poteri in colloqui sulla Stephenson, le fonti hanno detto di campionato.

Per quanto riguarda Indiana, ex squadra di lance, la trattativa non sarà facile, sanno che gli Hornets vogliono sbarazzarsi di Stephenson e che Lance sarebbe d’accordo per un rientro da figliol prodigo a Indianapolis, quindi possono negoziare da una posizione di forza prendendosi il tempo necessario per cercare di tirare un po’ la corda e trovare un accordo più vantaggioso.

Indiana aveva offerto a Stephenson un contratto di quattro anni da rifirmare durante l’estate, ma il giocatore newyorkese scelse un contratto più breve con Charlotte. Stephenson era supportato da un sistema creato intorno a lui ad Indiana e molti all’interno dell’organizzazione lo rivorrebbero.

I Nets hanno parlato con Charlotte per Stephenson (nativo di Brooklyn).

Charlotte sarebbe interessata al centro Brook Lopez, ma per ora le due squadre si sono scambiate idee, anche perché Brooklyn sta cercando di vagliare i rischi e i benefici di possibili scenari con Stephenson.
Charlotte è anche aperta a discutere con i Nets la possibilità di multitrade, oltre Lopez gli Hornets sarebbero interessati al veterano Joe Johnson, mentre una parte del contratto di Deron Williams non sarebbe appetibile per la squadra di MJ, così preferirebbe puntare su Kemba Walker come playmaker emergente della franchigia, anche se l’anno prossimo il contratto del N°15 di Charlotte sarà quattro volte più oneroso di quello attuale.

Insomma… Lance scorre su un orologio come se fosse divenuto quasi un oggetto da masserizia. Di certo qualcosa in casa Charlotte deve cambiare, se non cambia sul campo, talvolta generando un senso d’impotenza tra i tifosi che assistono alle prestazioni della squadra, lui e forse altri saranno chiamati presto a differenti destinazioni.