Game 77: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 137-134

P.J. Washington al massimo in carriera con 43 punti, qui contro i Williams.

I quasi Greensboro Swarm scendevano ad Oklahoma City (Thunder senza Gilgeous-Alexander) – altra squadra disperata alla ricerca di un posto ai playoff – anche se inaspettatamente rispetto alle aspettative di stagione iniziali – senza Dennis Smith Jr., Hayward e i soliti ultimi noti (Rozier, Oubre Jr., Ball e Martin) e andava da sé che la gara sarebbe stata molto difficile e Clifford avrebbe chiesto ai suoi un’organizzazione difensiva solida per sopperire a tutte le assenze in questione.

Il piano funzionava per il primo quarto, equilibrato anche perché, oltre a vedere la difesa Hornets stringersi bene nel pitturato alla bisogna, si riusciva a recuperare diversi palloni e gli Hornets sempre sul filo trovavano buoni colpi per resistere o passare in vantaggio:

9:15: McGowens da 3 punti: 11-7

5:03: Thor da tre punti: 16-14

2:14: P.J. Washington da 3 punti: 19-17

3.6: Mykhailiuk in corsa appoggiava il 26-23.

Nel secondo quarto però l’amalgama di Charlotte collassava immediatamente: J. Robinson-Earl pareggiava da tre e Charlotte, attaccata nel pitturato, concedeva anche diversi FT ma lentamente riusciva a sopperire in attacco fino a rientrare al pari a 5:34 con il tre di Svi che riequilibrava a quota 42.

Non c’era il tempo per respirare che i locali segnavano da tre con J. Williams e piazzando un parziale da 0-7 si riportavano avanti 42-49.

Oklahoma City prendeva ben undici punti di vantaggio ritrovati all’intervallo chiuso sul 57-68 dopo il giro palla concluso da tre punti dalla top of the key da Joe.

14 i punti per P.J. Washington ma Jalen Williams con 19 pt. Joe con 16 e Giddey con 15 alimentavano un secondo quarto chiuso dai Thunder con 45 punti all’attivo, troppi per sperare di reggere.

Charlotte in avvio di ripresa trovava un tre punti super distanziato di Maledon (62-72 a 10:13), un secondo colpo da McGowens sulla sinistra e una tripla sul giro palla di P.J. Washington leggerissimamente decentrato a sx per il 68-74 a 9:06 che mandava Daigneault in time-out.

4I Thunder ritentavano la fuga ma si battagliava e i Calabroni tentavano di rimanere agganciati alla partita tornando al -6 a 4:24: transizione con Bouknight che da pochi passi offriva l’alley-oop dell’82-88 a Nick Richards.

Reverse jam di Jones su Pokusevski per il 92-97, arresto e tiro di Mann e ½ di Mykhailiuk prima della terza luce rossa a completare il 92-99 con il quale si entrava nel decisivo ultimo quarto.

P.J. Washington apriva alla grandissima per i Calabroni il quarto con un floater (fallo di Robinson) per un two And1, poi segnava da sotto assistito da Thor e bucava la difesa dei Thunder da oltre l’arco per riportare Charlotte al -2 (101-103).

A 9:39 Maledon, attaccando a ricciolo finiva per fare un giro a U e sbattendo sul 14 realizzava il 104-103 con And1, Thor da 2nd chance sotto reverse per il 106-103.

OKC in time-out.

P.J. Washington cominciava a diventare letale per i Thunder: 8:44, 7:23 e 6:30 piovevano le sue triple che si univano a quella inframezzata tra la prima e seconda da Svi e a quella che riportava OKC in break a 6:00 dalla fine, questa volta sganciata dal transalpino Maledon che infilava l’incredibile 123-110.

Dort replicava da tre e segnava andando a sfondare su Maledon.

Clifford non ci stava e chiamava un challenge che non aveva successo quindi l’attaccante si portava in lunetta per dimezzare lo svantaggio.

A 4:17 arrivava la schiacciata di Richards a una mano, potente e in corsa con Kelly Oubre divertentemente a fare un po’ di “cinema” in panchina ma si metteva un po’ di sale sulla partita dopo la tripla di Joe per il -5 (127-122) e i Thunder riuscivano anche pazzescamente a pareggiare con il ventottesimo punto di Williams a quota 129.

P.J. Washington segnava un 2+1 raggiungendo il proprio massimo in carriera (43 punti) con un’entrata in appoggio a 1:50 prima che a 1:16 il solito Jalen Williams mettesse dentro il pari ma sull’errore di P.J. Washington spuntava Nick Richards che riuscendo a spostare il tagliafuori di Dort in maniera ortodossa si elevava su Robinson e schiacciava in putback dunk.

Emozioni finali quando la terna chiamava un goaltending poi rivisto e dato come fallo contro P.J. Washington che aveva stoppato Williams.

Due FT per Jalen, primo mancato, Thunder che rimanevano attardati di un punto poi ½ di Thor a :13.9 e due FT per Giddey, problema di serata anche se Richards era semplicemente saltato nel suo cilindro per tentare di stoppare un tiro che non arriverà mai con la ricerca del contatto dell’attaccante.

Due FT per pareggiare, primo dentro fortunosamente, secondo leggermente storto a sx, Svi a rimbalzo nell’angolo attorniato da tre Thunder inviperiti otteneva i due liberi poi messi a segno. Thunder senza time-out che dovevano ricorrere a un baseball pass toccato da P.J. Washington, tiro da tre volante per Jalen Williams ma solo ferro, OT evitato che metteva fine al pazzo rollercoaster, Hornets alla terza vittoria consecutiva contro squadre che hanno ancora un obiettivo…

Con il tetto molto alto di Orlando e Portland per la lottery, gli Hornets, nonostante le numerose defezioni, possono giocarsela tranquillamente e la serendipità di avere gran parte del roster fuori (gli uomini che prendono solitamente tiri), P.J. Washington è entrato in the zone nell’ultimo quarto finendo con 43 punti (variabile quasi impazzita) ovviando al solo 63,3% con il quale Charlotte ha chiuso dalla lunetta.

La squadra del North Carolina però è stata brava ad invertire la rotta nel secondo tempo dopo aver concesso troppi rimbalzi agli avversari nel primo chiudendo con un 58-47 a rimbalzo mentre il 34-25 negli assist è figlio della necessità ma prezioso, significativo di una squadra che si aiuta cercando la soluzione migliore nonostante la qualità non sia sempre eccelsa nel portar palla (18-11 i TO) ma il 40,0% da tre è stato importante.

Prese meglio le misure nel finale al problema Giddey (31 punti e 10 rimbalzi), Charlotte ha patito anche Jalen Williams (altri 31 punti) ma proprio loro sono stati fatali ai compagni con gli errori finali.

Il coach dei Thunder ha fatto ruotare ben 12 uomini e il migliore in punti è stato Joe con 33 mentre l’altro in doppia cifra è stato Dort con 16.

Charlotte ha ottenuto 19 punti da Maledon, 18 da Mykhailiuk, 14 a testa per Richards e Thor, 12 da Jones e 11 da McGowens.

Solo Bouknight degli 8 uomini messi sul parquet da Clifford non ha finito in doppia cifra terminando con 6 punti ma 5 assist.

Importanti a rimbalzo Jones con 14 e Richards con 11 e T. Maledon che compensa a qualche floater non fantastico nel finale con ben 4 assurde stoppate a certificare un’ottima vittoria di squadra.

 

Game 76: Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 110-104

Maledon, Bouknight e Williams.
I giovani Hornets sorprendono ancora Dallas.

Charlotte dopo aver inclinato su un fianco la corazzata Dallas tentava di mandarla a fondo nella rivincita a breve termine tra le due squadre.

Con gli Hornets a distanza di sicurezza da Orlando e Portland per la corsa alla lottery, i Calabroni, pur senza quattro uomini chiave erano intenzionati a dare battaglia e a mettersi in mostra anche per evidenziare i progressi personali dei vari giovani che dovranno guadagnarsi la riconferma.

Non bastano a Dallas 40 punti del trascinatore Doncic, Charlotte è giovane e perde 14 palloni contro gli 8 della squadra di Kidd che non fa fruttare l’esperienza nel crunch time.

Hornets aggressivi che dominano a rimbalzo 63-42 e nelle second chance 19-4 così come nei punti realizzati in area con un eloquente 48-26.

Charlotte vince di forza e di velocità con un 14-2 nei fast break e una visione ottimale negli assist 827-18) con cifre che testimoniano il buon lavoro di squadra.

18 punti per Irving, 15 per Hardaway Jr. e 14 per Kleber.

Doncic unico in doppia doppia con 12 rimbalzi mentre per gli Hornets il fattore Mark Williams (15 punti e 16 rimbalzi) e P.J. Washington (21 punti e 12 rimbalzi) non solo accumulavano numeri per la doppia doppia ma avvantaggiavano i Calabroni che guadagnavano rimbalzi mentre dall’altra parte sfruttavano i loro piccoli per mettere in difficoltà i lunghi opposti.

Hayward ha chiuso con 22 punti, DSJ con 14 poi ecco gli young con 38 punti: 9 a testa per McGowens e Thor, 7 per Mykhailiuk, Maledon 6, 5 per Bouknight e 2 per Kai Jones, tutti giovani in cerca di un posto al sole.

 

Game Recap

Ottima partenza di Charlotte che segnava dal corner sinistro con P.J. Washington, poi era Hayward a dare il bianco con un fade-away estremo fluttuante nel tempo che era poesia per gli occhi ed eludeva l’intervento aggressivo del difensore.

Gordon tornava a segnare a 7:39 in un turnaround fade-away dal post basso sinistro con And1 per il 14-3 e poi andava a bersaglio con un altro floater, Dallas accorciava a 5:25 con la tripla di Kleber che si univa ad Irving (suoi gli unii due canestri dal campo per Dallas precedenti) ai marcatori texani per il 18-8.

Gordon – senza figuri illustri infortunate intorno – dava il ritmo e produceva anche punti come quando a 3:33 segnava due liberi per giungere ad 11 personali quindi arrivava un momento tre-mendo per Dallas che incassava le bombe di Mykhailiuk e JT Thor, abili a trascinare Charlotte sul 30-12 prima che il quarto andasse in archivio con gli ultimi 4 punti Mavs per il 30-16.

Nel secondo quarto la panchina Hornets sembrava cedere qualcosa e i Mavs ripiombando sul +6 innescavano l’esigenza di canestri più sicuri; si muoveva P.J. Che in mismatch con Irving correggeva sé stesso schiacciando prima e poi si girava nel pitturato per l’hook del +10 (37-27) a 7:07.

Bouknight, assente per lungo tempo, finalmente tornava a segnare punti per gli Hornets infilando una bella tripla e andando in coast to coast per passare due difensori larghi e depositare il 44-27 a 5:18.

Gli Hornets prendevano anche il +19 con un canestro di Maledon nel pitturato e un passaggio no look fantastico dello stesso per Williams che da sotto scartava il cioccolatino: 48-29.

Si svegliava però Doncic che infilava una seri di triple consecutive e Dallas a 1:39 accorciava sul -6 (51-45) prima che il “Condor” Williams catturasse un rimbalzo incredibile sulla testa di Kleber e andasse a prendersi due tiri liberi sulla seconda continuazione.

55-48 a fine primo tempo, vantaggio dimezzato rispetto a fine primo quarto ma Hornets vivi ed attivi colpiti solamente da qualche tripla di Luka.

Ad inizio terzo quarto non succedeva moltissimo nel punteggio ma Kleber tratteneva pesantemente Mark Williams, nessuna sanzione particolare, solo rimessa, più suscettibile l’arbitro esperto alle proteste di Doncic a 7:51, 16° tecnico per lo sloveno e Hayward ringraziava con il FT del 60-52.

Kleber, Doncic e Bullock realizzavano da tre e Dallas si trovava sul -1 velocemente – a 5:25 – quindi McGowens – come a Dallas – era l’uomo giusto al momento giusto; questa volta le bombarde erano due così come quelle di Thor che dai lati fulminava i Mavs prima che Doncic in reverse appoggiasse un reverse layup e rischiasse il secondo tecnico e si volava sul 74-70 nel tourbillon rapido di avvenimenti.

Charlotte nel finale beneficiava della bench: 2 pt. di McGowens che correggeva sé stesso in transizione e poi floater di Maledon che in difesa anticipava Green il quale commetteva involontariamente fallo così i due FT a segno chiudevano il quarto sull’81-72.

Dallas, mai stata in vantaggio, si trovava sul -1 dopo le triple di Hardaway Jr. da destra e quella frontale da transizione di Irving: 90-89, preludio del sorpasso a 5:44 con un’altra, ennesima, tripla di Doncic che mandava sul 90-92 Dallas, per la prima volta in partita in vantaggio.

Charlotte riusciva a segnare con Hayward che fintava e fuori equilibrio dal pitturato sbatteva su Wood: 2 And1 e vantaggio Charlotte che prendeva respiro da un wide open di Gordon che dava il 96-92 ma una Dallas indomita rimontava con le triple di Kleber e Irving che a 4:17 faceva correre i texani sul 97-98.

Charlotte sparava un parziale da 7-0partendo dalla tripla catch n’shoot di P.J. Washington pescato in transizione e chiudendolo con due FT di Williams a 2:02.

Crunch time rovente con la tripla di Doncic a 1:18 per il 104-101 ma Dennis Smith Jr. prendeva la baseline destra e volava nella stratosfera per agguantare la sfera alzata da P.J. Washington e chiudere in esaltante alley-oop.

Kleber da tre mandava i Mavs sul -2 (106-104) ma dalla drive di Gordon con passaggio per Williams nasceva l’occasione per il nostro centro che attorniato cambiava lato e depositava.

Doncic provava un lungo 3 ma andava corto e gli Hornets la chiudevano con Svi in lunetta a :16.4.

110-104 il finale con Charlotte a vincere 2-0 la serie con Dallas.

Game 75: Charlotte Hornets @ Dallas Mavericks 117-109

P.J. Washington (28 punti, in combo con Hayward 53) aiuta gli Hornets ad uscire vittoriosi dal Texas.
In foto affrontato dall’ex C. Wood.

Flagellata dagli eventi i menomati Hornets parevano non voler estrarre il pungiglione in Texas in un back to back per di più…

Backcourt “nuovo” di zecca con Dennis Smith Jr. e Mykhailiuk che sostituivano Ball, Rozier e Oubre Jr. tutti fuori causa tanto che in serata ci sarà breve spazio anche per i richiamati da Greensboro: Maledon e Bouknight fatti salire su un aereo di corsa.

Alla fine i Calabroni disputavano un’ottima partita di squadra aiutandosi, ispirati offensivamente inizialmente da P.J. Washington (28 punti, motivato con il padre Paul Washington sugli spalti) e Gordon Hayward (25 punti) con Dennis e Svi capaci di realizzare 13 punti a testa (9 assist per il primo anche, Richards chiudeva con 10 punti e 10 rimbalzi, anche i lunghi Mark Williams (recuperato ma partito dalla bench e JT Thor davano un bel contributo con 13 punti e 8 rimbalzi il primo e 12 punti, 3 rubate e 2 stoppate il secondo.

Buona difesa, rubate, fast break, gioco di squadra con passaggi interessanti (fiera dell’And1) e tiro da tre punti le macro di squadra finali che avvantaggiano gli Hornets contro una Dallas impegnata a trovare un posto ai playoff e caduta clamorosamente in casa nonostante i 34 punti e 10 rimbalzi di Doncic, i 18 di Irving (1/8 solo per lui da 3), Wood e Powell offrivano poi 14 punti a testa completando gli uomini in blu in doppia cifra.

Serata magica per Charlotte che raggiungeva anche il +21 prima che Dallas tornasse nell’ultimo quarto sul -1 con le risposte di Williams e il big 3 (unico canestro in serata m al momento propizio) di McGowens, classe operaia al potere.

Game Recap

Doncic apriva le danze da due punti ma Mykhailiuk rispondeva subito da tre punti, Irving mancava uno dei tiri liberi portando la partita in parità ma gli Hornets trovavano i canestri dei due protagonisti del primo tempo: P.J. Washington (10:31) e Gordon Hayward (9:58) per il 7-3 accarezzando primordiali idee di fuga quando un two in a row di P.J. Washington (ben trovato da due passaggi smarcanti) mandavano Charlotte sul 14-8 a 7:39.

La squadra di Clifford continuava a giocare bene trovando la schiacciata di Richards su assist geniale di Hayward che faceva da sé poco più tardi per un fade-away rainbow.

Doncic spingeva i Mavs al 18-16 ma un alley-oop di Richards era il preludio all’allungamento delle distanze: Hayward e schiacciata di Richards a 4:01 per il 26-20, tripla di Thor e turnaround del rientrante (bentornato) Mark Williams a 2:38 più lo step-back di Mykhailiuk che dall’angolo destro assestava una tripla e un colpo apoplettico alla bench dei Mavs (colpita poi ancora da Thor da 3) ed incapace di reggere: 37-26 il finale di primo quarto.

L’ucraino di Charlotte avviava il secondo quarto con tre liberi e a 11:03 Williams contro due difensori appoggiava ottenendo anche l’And1 del +19 (45-26) prima che velocemente Kidd si affrettasse a rilanciare sul parquet Irving prime e Doncic poi.

Erano più che altro Powell in alta quota da alley-oop e Ntilikina a dare un po’ di brio all’offensiva dei blu che a 6:18 si presentavano sul -12 dopo un And1 del francese.

Irving realizzava in corsa alla vecchia maniera e Doncic infilava da tre ma per ben due volte alle stelle avversarie Hayward replicava in maniera identica rispondendo ed intervallando i canestri dei locali che a 3:43 vedevano scomparire il divario in singola cifra: 58-48.

Charlotte assorbiva la botta e tornava a salire lentamente chiudendo il quarto con l’alley-oop di Williams su cortesia di Hayward.

69-55 all’intervallo a sorpresa.

A fine primo tempo le ragioni del vantaggio erano presto dette: 55,8% contro il 47,7% dal campo (46,7% Vs 18,8% da tre punti), 18-12 negli assist e 2-0 nelle stoppate che per quanto possa sembrare risibile testimonia l’attenzione difensiva di Charlotte (battuta qualche volta via aerea dagli alley-oop di Powell) e della costruzione offensiva attraverso il gioco di passaggi degli Hornets.

Irving provava da tre a ridare un senso al match in avvio di ripresa ma Charlotte segnava da due con P.J. Washington in jumper frontale a 7:53 e con lo stesso player da sotto per un two and1 a 7:14 (80-66) con gli Hornets a macinare canestri interessanti come il reverse galleggiante di Hayward che resisteva al fallo di Bullock dopo aver tagliato in back-door.

A 6:46 quindi altro And1 ed 83-67, vantaggio che saliva con Richards a 5:33 e fischi dei fan dei Mavs all’indirizzo della propria squadra.

A 4:26 pazzesco Hayward che tagliava i rami secchi Green e Wood andando in corsa a resistere al fallo e al contatto segnando di forza dalla media ravvicinata con altro, ennesimo And1 per il 90-69.

Per i Mavs, alla disperata, si scatenava Doncic con 10 punti ma a 1:30 P.J. Washington replicava il libero addizionale per il +14.

La partita tornava intensa quando Hardy infilava due triple consecutive mandando sul 93-85 il match.

La panchina di Charlotte era in difficoltà in avvio di ultima frazione e Dallas tornava a mettere paura avvicinandosi sino al 97-96 quando ad Hardy bastava un mezzo blocco alto per prendere la via centrale ed appoggiare con la difesa di Charlotte che non aiutava per scarsa comunicazione.

Clifford correva ai ripari chiamando sul cubo 4 titolari di serata ma Williams (correzione) e McGowens (big 3 dal corner destro) avevano un lampo d’orgoglio per riportare a +6 Charlotte a 7:09.

Thor nel pitturato e la wide open frontale a 5:58 di DSJ davano a Charlotte un margine di 11 punti, Wood e Svi si rispondevano da oltre l’arco e a 3:38 da persa di Doncic, Richards andava a schiacciare in transizione il 112-101 ma Dallas in qualche maniera cercava di rimettere in piedi la partita segnando con Doncic un floater (mancava per onestà il fallo sul passaggio in mezzo a due difensori Hornets).

I Mavs si giocavano il challenge su una stoppata affondata di Doncic su Richards.

Piuttosto incredibile tra il contatto e l’affondo i Mavs l’abbiano vinta ma… dato che “San Giovanni non fa inganni” (almeno in questo caso), DSJ sulla rimessa possesso successiva, tirando da casa sua, centrava la tripla del 117-109 a 13:07 chiudendo la partita definitivamente con il cinque aggressivo in break all’assistente Kreutzer super felice.

Cuban rimaneva una maschera di sale e gli Hornets strappavano la più improbabile vittoria dell’anno.

Game 74: Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 96-115

Dennis Smith Jr. e Nick Richards (9 punti e 14 rimbalzi) cercano di fermare B. Ingram (n° 14) mentre da sx a dx, JT Thor, Valanciunas (17, NOP) e Terry Rozier, osservano.

Il derby in Louisiana praticamente non esiste.

Gli Hornets – eliminati aritmeticamente da un po’ alla corsa playoff – giocano una partita da fine stagione senza eccessivo impegno ma le posizioni in classifica per il Draft sono ormai consolidate con le ultime tre squadre che non hanno intenzione di vincere.

Charlotte fa quindi ampio credito per il futuro ai cugini, impegnati alla rincorsa playoff pur senza Zion, a bordo parquet.

Una squadra ancor più rimaneggiata è Charlotte che perdeva per infortunio in partita anche Rozier (piede destro dolorante, era già in dubbio) nel primo quarto e Kelly Oubre Jr. (spalla destra) nel secondo e anche DSJ dava forfait con Charlotte a finir la partita con soli due uomini in panchina.

Il compleanno di Gordon Hayward era rovinato quindi piuttosto in fretta anche se già dall’inizio le velleità di Charlotte non erano parse così intense tanto che Valanciunas nell’1-9 sul quale arrivava New Orleans a 10:16 metteva lo zampino con 6 punti (altri 3) di McCollum poi iniziava lo show Ingram (bello il reverse in allungo nel traffico chiuso con l’And1) che realizzava ben 17 punti nel primo quarto portandosi avanti per la prima tripla doppia della sua carriera ed assicurando il vantaggio eterno in partita alla squadra della Louisiana che chiudeva il primo quarto sul 24-37.

New Orleans trovava diversi tiri in entrata circus o quasi e nonostante il parziale di 11-2 nel finale di primo tempo chiudeva avanti 57-62.

A 4:13 del terzo quarto i Calabroni si avvicinavano con la tripla di Mykhailiuk dall’angolo in catch n’shoot (assistito da McGowens) ma con larghissima parte della panchina sul parquet l’inconsistenza di Charlotte si faceva sentire e Valanciunas ed Ingram tornavano a far la voce grossa in una serata nel quale all’ex losangelino riusciva moltissimo: palleggio in mezzo alle gambe, pullup lungo leggerissimamente decentrato a sx dalla posizione frontale, tocco di Thor mentre la palla viaggiava per rimbalzare 5 volte sull’0anello e finire dentro così come il FT: 79-88 a :36.5.

La jam di Jones immediata non resuscitava gli Hornets che nell’ultimo quarto arrivavano sotto i 4 minuti realizzando solamente un tiro dal campo e due FT con Valanciunas che a 3:54 faceva toccare il +23 (85-108) ai locali prima della tripla di Mykhailiuk a 3:40.

96-115 era il risultato finale con la squadra di Willie Green che ha catturato più rimbalzi nettamente: 46-58, commesso meno TO (17-11) realizzato più punti nel pitturato (44-62), usato meglio le 2nd chance (7-19) e tirato meglio da fuori (24,3% contro il 32,4%) anche se Charlotte complessivamente ha tirato quasi come NOLA (45,8% contro 45,9%), differenza infinitesimale sulle però 83 conclusioni totali contro le 98 avversarie.

30 punti, 11 rimbalzi, 10 assist per Ingram, 20 punti e 19 rimbalzi per Valanciunas, altro trascinatore per la squadra palustre che beneficiava anche di 20 punti di McCollum, 19 di Murphy III e 16 da parte di Naji Marshall.

Charlotte aveva il proprio top scorer con P.J. Washington a 18 punti, seguivano Mykhailiuk con 15 e Hayward a 12.

21:41 i minuti sommati per Rozier ed Oubre Jr., 21:54 per DSJ che segnavano rispettivamente 5, 8 ed 8 punti per 21 totali dei 96.

Hornets impegnati domani notte nel back to back a Dallas prima di due sfide consecutive contro dei Mavericks con qualche problemino mentre New Orleans muove sul 36-37, undicesimo posto, sperando che i Calabroni facciano lo scherzetto ai Mavericks (per entrare ai play-in) che come i Lakers hanno il medesimo record della squadra di Green.

Game 73: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 115-109

Gordon Hayward, 22 punti, 5 assist con due canestri al rallentatore da And 1 spettacolari.

Charlotte recupera 21 punti da 6:55 del secondo quarto e vince inaspettatamente nel finale (a 6:25 dell’ultima frazione si trovava ancora sotto di nove) una partita che spezza la serie di 4 L consecutive casalinghe.

Il finale di Charlotte è confidente e l’attacco equamente suddiviso.

Le statistiche principali (quasi tutte) si vanno a pareggiare dopo il brutto avvio e Charlotte alla fine usa le proprie caratteristiche per avvantaggiarsi. 12-5 nelle steal, 11-21 nei TO e 22-12 nei punti da fast break riuscendo a pareggiare i punti nel pitturato: 50-50.

Indiana ottiene 20 punti a testa dalla coppia Turner/Hield, 18da Mathurin e 12 da Isaiah Jackson che non bastano però ad evitare una sconfitta che la fa scivolare, ora, quasi al di fuori della possibilità di giocarsi una remota speranza per i play-in.

Per Charlotte arrivano 28 punti da Oubre Jr., 23 da Rozier e l’ennesima doppia doppia (undicesima credo) di Richards che chiude con 14 punti e 17 rimbalzi, ovviando un po’ alla problematica di squadra da rimbalzo (37-48 Pacers alla fine) con P.J. Che ha giocato qualche minuto come centro con Clifford che, ancora, non si affida totalmente a Kai Jones (2 punti, 2 stoppate e 3 rimbalzi) dando una rotazione più ampia al ruolo.

W inaspettata quindi che porta Charlotte a 23 vittorie in stagione prima della trasferta “derby” a New Orleans, città di Kelly Oubre Jr….

Game Recap

Avvio difficoltoso per Charlotte che subiva l’inizio ospite: Nesmith con l’appoggio in corsa sorprendeva in transizione degli inconsistenti Hornets portando i gialli sul 5-15 a 8:31 e nonostante il time-out chiesto da Clifford il primo quarto continuava ad essere un disastro con Turner che accumulava e segnava FT mentre Brissett aggravava la situazione con una tripla e un giro sul piede perno con conseguente soluzione in reverse layup da terzo tempo per il 20-37.

Dennis Smith mancava un reverse, Mykhailiuk si mangiava un contropiede andando da solo ad appoggiare malissimo, in maniera scoordinata un pallone che non saliva oltre la linea del ferro e Indy a fine primo quarto comandava 22-40.

Il secondo quarto cominciava con gli Hornets che parevano non avessero più nulla da dire ma continuavano a giocare come chiesto da Clifford e con i Pacers con un game plan preciso come quello di attaccare il ferro, ne usciva una partita molto spezzettata con innumerevoli FT da ambo le parti.

Nwora che apriva il quarto con una tripla mandando sul -21 Charlotte, un divario mantenuto a lungo, appunto, grazie a liberi e tiri intorno al ferro poi Charlotte realizzava 3 FT a 5:06 con Rozier, Oubre Jr. sbatteva su Nesmith in transizione reggendo e segnando anche l’And1 del 45-56 mentre a 4:15 Richards con due FT portava sul -9 Charlotte (47-56) prima che Hield con 5 punti consecutivi (tripla e jam a una mano dopo la fuga) creasse un intoppo alla rimonta.

Charlotte però rientrava e dalla destra sorgeva Gordon Hayward che in corsa di girava verso canestro in salto a rallentatore sul contatto con Nwora: jumper perfetto non riconosciuto in un primo momento dalla terna come continuazione ma poi assegnato come l’And1 affondato da Gordon per il 56-64.

Charlotte chiudeva quindi sul -8 i primi 24 minuti (58-66) cercando di recuperare la partita.

Nel terzo quarto Charlotte si avvicinava a 9:11 con una steal di Oubre Jr. su Hield chiusa in plastica jam per i fotografi ed il 68-72 quindi a 6:45 era lo stesso numero 12 a trovare la retina dal corner destro per il pari a quota 75 e a 4:42 gli Hornets dallo stesso punto – con JT Thor nell’occasione – trovavano la botola per far calare i Pacers sul -1 con un’altra tripla: 80-79.

Il finale però vedeva McConnell (subito tripla) e Jackson molto attivi (alley-oop da McConnell) portare la squadra di Carlisle sull’84-88 con Charlotte che mancava clamorosamente due rapide e violente jam con Oubre Jr. e DSJ prima che Kelly tagliasse il divario quasi splittando due FT per l’85-88 finale di quarto.

La partita era riportata comunque in linea di galleggiamento a 11:03 dell’ultima frazione quando DSJ, penetrato sotto canestro, era attorniato da avversari, scarico e tripla per Mykhailiuk da catch n’shoot per l’88-88.

Indiana però tentava di scappare piazzando due bombe dal corner sinistro: Nwora e Hield (8:07) trascinavano la squadra dell’Indiana sul 94-100.

Hield prometteva di chiudere la partita nella maniera più logica possibile indovinando un altro tre a 6:25 spingendo i Pacers sul 96-105.

Charlotte accorciava con la tripla dal solito angolo destro di Mykhailiuk poi P.J. andava dentro appoggiando nel traffico intorbidendo le acque alla difesa dei Pacers i quali si perdevano in attacco ed in difesa non pescando Rozier da tre dalla diagonale destra sulla transizione e nemmeno il catch n’shoot di Hayward (3:33, assistito dalla drive con scarico di T–Ro) dall’angolo sinistro per il sorpasso:107-105.

Un challenge vinto da Clifford (fallo chiamato a Rozier inesistente da dietro) mentre Kelly davanti toccava la sfera a Nembhard in entrata era provvidenziale, lo stesso player di Atlanta era condizionato da Richards poco più tardi che lo fermava quindi a 1:08 Nesmith segnava il 109-107 fermando una serie di 11 errori consecutivi della squadra di Carlise, il quale predicava calma dalla panchina ma ad avere ancora più flemma era Hayward che a :52.3 si ripeteva chiudendo il match.

Jumper rallentato sul contatto con Nembhard, la terna chiamava ancora il fallo non sul tiro ma poi era giustamente accordata la continuazione ed il libero del 112-107 chiudeva de facto i conti con Charlotte a galleggiare bene negli ultimi secondi regalando finalmente una piccola gioia ai fan dello Spectrum Center e a quelli sparsi sul globo.

 

Game 72: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 82-121

Nick Richards (2 punti, 2 rimbalzi, 1 stoppata) cerca di contrastare Tobias Harris dalle parti del ferro dove Charlotte ha avuto evidenti problemi, soprattutto con Embiid.

Dopo le relative preoccupazioni per Bally Sport e le insistenti voci della cessione di quote di maggioranza da parte di MJ (non esattamente un male nel tentativo di shakerare qualcosa nell’ambiente), gli Hornets continuano la discesa agli inferi prosciugato anche il pozzo di San Patrizio in una partita dove anche Richards gioca per 13:13 (per problemi di falli) e poi si unisce agli altri assenti non toccando più il parquet.

Tagliati i rifornimenti d’acqua in punti, nel secondo tempo i Calabroni chiudono con 28 punti totali (ultimo quarto con la bench, anche profonda sul parquet) mostrando un attacco statico ed evanescente in una partita chiusa, scivolando sul -39 finale in una partita frustrante in stile ultima contro i Cavaliers.

Quarta sconfitta casalinga consecutiva, ultima chiamata contro Indy settimana prossima prima di lasciare la Queen City per affrontare le paludi della Louisiana.

Decisivo Embiid con 38 punti e 13 rimbalzi in meno di 30 minuti, Harden chiude con una tripla doppia da 11 punti, 11 rimbalzi e 10 assist e Philadelphia vola aiutata anche dai 18 punti di Harris, dai 13 di Maxey e dai 12 di Milton.

8 punti e ben 10 rimbalzi per Reed, centro di riserva dei 76ers che hanno controllato i rimbalzi 47-69, uno dei motivi della facile vittoria, unito alla percentuale al tiro: 33,7% per Charlotte che ha trovato qualche difficoltà nel pitturato incassando un 36-64 ma ha sparato malissimo con l’alternativa da tre punti (14,3%) mentre Phila da fuori ha messo il 31,3% dei propri tiri salendo al 50,0% totale dal campo come detto grazie ad un Embiid da 16/21 ma anche con un Harris da 7/11 dal campo.

Rozier ha chiuso davanti ai compagni con soli 14 punti,(6/18) P.J. Washington con 12 (anche lui male in % con 5/16), 11 punti per Kelly Oubre Jr. in serata stortissima (2/12), 10 punti e 9 rimbalzi invece per Kai Jones in 27:21 che ha duellato anche con Embiid.

Spazio per lui e JT Thor quindi ed altre facce in possibile crescita ma al momento ad un fan Hornets sembra tutto o quasi da gettare, indispettiti che una partita possa durare circa un quarto e mezzo, ancora una volta anche se la disparità di forze sul parquet era parsa evidente da subito…

Game Recap

Partita che si apriva dopo venti secondi all’insegna del duo Harden (pass) – Embiid (alley-oop) ma Rozier in data del suo compleanno festeggiava a 11:09 con la tripla del primo sorpasso in un primo quarto combattuto.

A 6:10 e a 5:40 Embiid – per ben due volte – trovava il contatto con Richards segnando due and one (il secondo in circus shot) portando sopra la squadra di Rivers che rifiniva lo 0-12 di parziale con Harden a 5:12 per il 14-21.

Charlotte ripartiva da una tripla coraggiosa di Thor e da un bel turnaround di green hair Jones con il secondo che a 3:58 – con due tocchi – controllava un rimbalzo offensivo e serviva in diagonale (bound pass) l’accorrente Thor che depositava il 21 pari.

Le squadre rimanevano lì e Rozier entrando nell’ultimo minuto realizzava (:58.6) il 29-28 ma Maxey con due secondi e mezzo dalla sirena riusciva a centrare il buzzer beater da metà campo con palla che picchiava al vetro ed entrava per il 29-31.

Nel secondo quarto i Calabroni beneficiavano di 4 punti consecutivi di Oubre Jr. che a 10:10 falliva l’and one lasciando comunque i black-mint & gold avanti di uno: 35-34.

A 8:04 il driving layup di McGowens prendeva di sorpresa Milton che commetteva fallo concedendo l’and one del 40-39 poi Melton infilava da tre per il 40-42 a 7:45.

Da lì gli Hornets cominciavano a perdere terreno con due FT splittati da P.J. Washington ed Embiid che saliva di tono (nel primo tempo era stato fermato ad esempio per ben due volte nella stessa azione da Richards) con il gancio a 4:15 per il 45-51 e la schiacciata in corsa a una mano a 3:26, punto esclamativo per il 45-55…

A 1:29 la tripla di Harris faceva scivolare gli Hornets (a causa della loro problematica difesa) sul -15, poi a :28.3 Rozier metteva l’ultimo colpo chiudendo all’intervallo sul 54-66.

Nella ripresa – da una palla persa da Charlotte – nasceva la schiacciata da transizione di Harris per il 9-0 di parziale che a 9:38 lanciava gli ospiti sul +21 (54-75) decretando la fine della partita de facto.

Tempo buono solo per vedere qualche duello: quello di Clifford con la terna che lamentava una spinta di Embiid su Oubre (rimbalzo e canestro) ottenendo solo un tecnico (fallito da Harden) contro, poi in rientro Embiid stoppava nettamente Jones lanciato ma Kai si rifaceva poco dopo con un’alzata rapida al vetro ai 24 secondi e con un hook a 4:27 sempre sul centro titolare avversario per il 62-82.

A 2:44, finta, tiro sul secondo ferro di Embiid, sfiorato da Jones, palla che ricadeva verticalmente dentro ed And1 annesso per continuare la sfida…

Quello che contava era il parziale da 13-26 per il 67-92 a fine terzo quarto.

Nel finale entrava anche l’ucraino “Svi” che realizzava da tre, poi ne falliva un paio e si faceva arrivare addosso il difensore al quarto tentativo ma completava l’opera di autodistruzione mancando due dei tre liberi di Charlotte dando l’atmosfera in un finale dove Phila saliva a +42 mentre i giocatori della panchina di Clifford accumulavano un po’ di esperienza per chiudere una partita che alla fine vedeva gli ospiti portare a casa la serie stagionale per 2-1 (tre le partite in programma quest’annata).

 

Jordan perde quota

Uno scorato Michael Jordan sonnecchia durante una partita casalinga degli Hornets contro i Magic (stagione 2022/23).

Michael Jordan, “proprietario” degli Charlotte Hornets da 13 anni, è attualmente impegnato in “colloqui seri” per vendere quote ad un gruppo guidato dal proprietario di minoranza degli Hornets, Gabe Plotkin e dal proprietario di minoranza degli Atlanta Hawks, Rick Schnall, ha riferito Adrian Wojnarowski ieri.

Secondo quanto riferito l’accordo non è imminente ma si dice che ci sia “uno slancio significativo” sulla vendita, secondo Woj.

Se l’accordo dovesse andare a buon fine, il cambio di proprietà porrebbe fine al mandato di Jordan come proprietario degli Hornets anche se MJ “dovrebbe rimanere con una quota di minoranza”, sempre secondo l’insider Wojnarowski.

L’icona NBA ha acquistato per la prima volta una quota di minoranza degli allora Charlotte Bobcats nel 2005 e alla fine ha assunto il ruolo di proprietario di maggioranza nel 2010 dopo aver pagato $ 275 milioni per una quota di maggioranza.

Ad oggi, Jordan è stato l’unico proprietario di colore che ha detenuto una maggioranza in qualsiasi squadra professionistica nello sport nordamericano negli ultimi 13 anni.

Durante il periodo di Jordan come proprietario, Charlotte non è stata per nulla convincente ottenendo un bilancio di 418 vinte e 594 perse utilizzando sei diversi allenatori dalla stagione 2010-11, con due apparizioni ai playoff nel 2013/14 (Bobcats, spazzati via ai PO) e nel 2015-16 (Hornets, a sorpresa rischiarono di eliminare Miami arrivando a gara 7 ma perdendo nettamente in Florida).

Attualmente gli Hornets (22-49) sono al 14° posto nella Eastern Conference con coach Steve Clifford riassunto lo scorso giugno dopo le note vicissitudini con l’allenatore prescelto e aver precedentemente allenato il club dal 2013 al 2018.

Tanto per chiudere in bellezza, da un articolo di Sam D’Amico, pare che Bally Sports (attuale TV che presenta le partite degli Hornets ed altre 15 squadre NBA) presenti istanza di fallimento.

Per gli Hornets e le altre squadre controllate televisivamente da Bally non dovrebbero esserci problemi nel finire la stagione, per il prossimo anno vi dovrebbe essere un piano d’emergenza della lega.

Trasmissioni regionali nel limbo.

Diamond Sports, la società madre delle reti regionali Bally Sports, ha presentato istanza di fallimento, come riportato da più organi di stampa.

Anthony Edwards intervistato da Bally Sports Bally Sports è l’emittente sportiva regionale di 16 squadre NBA e ha dovuto affrontare difficoltà finanziarie quasi da quando Diamond è subentrato a Fox Sports.

Nessuna delle 16 squadre portate da Bally dovrebbe subire un impatto in questa stagione; anche se la lega dovrà elaborare un piano di emergenza in tempo per il 2023/24.

Il commissario NBA Adam Silver ha indicato che la lega era preparata nel caso in cui il crollo finanziario di Diamond continuasse.

Questo non è necessariamente un grosso problema per il campionato o le sue squadre, ma lo è sicuramente per Diamond e Bally, che hanno pagato un prezzo pesante per avere il proprio nome associato alle reti regionali.

Bally Sports offre anche alcuni programmi nazionali, tra cui The Rally, che presenta il top insider NBA Shams Charania di The Athletic.

Anche le emittenti di ciascuno dei canali Bally Sports potrebbero essere influenzate, anche se, ancora una volta, non è probabile per il resto di questa stagione.

Le squadre NBA che Bally Sports manda in onda sono: Cavaliers, Hawks, Hornets, Mavericks, Pistons, Pacers, Clippers, Grizzlies, Heat, Bucks, Timberwolves, Pelicans, Thunder, Magic, Suns e Spurs.

“Ci sono ancora molte incognite – sembra probabile che Diamond cerchi di mantenerne alcune ma non tutte le squadre supportate dai suoi 19 RSN – ma due principi sembrano chiari: i giochi avranno una certa capacità e gli spettatori nel tempo dovranno pagare di più per guardare mentre i club iniziano il doloroso allontanamento dai canali portati sotto il tradizionale fascio di cavi “, ha scritto Daniel Kaplan di The Athletic.

“Gli appassionati di sport sono stati per decenni sovvenzionati dal fascio di cavi, pagando una frazione di quanto costerebbero le singole partite.

È per questo che i campionati e le squadre hanno combattuto i livelli sportivi per così tanto tempo e perché la vendita di streaming aumenta i prezzi”.

Game 71: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 104-120

Bryce McGowens (4 pt. e 2 TO in 13:13) affrontato da Cedi Osman.

Nonostante i Cavs aggiungano Mitchell (mano) agli indisponibili oltre ad Allen e per Charlotte, Kelly Oubre Jr. torni “in the mix”, Garland ed i Cavs non hanno problemi ad uscire dallo Spectrum Center con una comoda vittoria, terza su altrettanti match disputati in stagione contro la squadra del North Carolina.

Gli Hornets partono bene con un jumper di Oubre Jr., un alley-oop di Richards e con lo stesso Kelly che andrà poi a segnare in schiacciata prendendo la linea di fondo e a mettere altri tre punti con And 1 ma reggono effettivamente soltanto un quarto, LeVert rispondeva a 5 punti consecutivi di Kelly con due triple back to back portando sul 27-28 la partita e garland nel finale scappava, servito su una rimessa per realizzare in appoggio il 27-30 anticipando la chiusura di McGowens.

Il secondo periodo era già fatale: i Calabroni commettevano numerosi TO e Cedi Osman andava in doppia cifra velocemente segnando 8 fast point alternandosi con LeVert, a 3:15 i suoi due FT sancivano il 40-55, un differenziale insanabile per la squadra di Clifford che pativa i numerosi TO commessi già nel primo tempo ed il 48-63 – finale di primo tempo – confermava che la partita era già terminata con un first time da TO sparato: sono 0 per Charlotte e 25 per Cleveland i punti, i TO effettivi commessi 12-1…

La difesa si scioglieva abbastanza rapidamente e lo sforzo non è quello visto nella partita precedente nonostante Charlotte a fine partita il 56,6% di Charlotte sia superiore al 51,1% dal campo (Hornets però solo al 26,1% da 3 pt. contro il 46,7% avversario), altre “anomalie” a favore (rispetto alla sconfitta) sono state i rimbalzi con gli Hornets vincenti 49-33, gli assist con un 29-27, le stoppate con un 8-6 e nel pitturato si pareggiano i punti con 54 a testa.

Cavs scappati anche sul +26 poi qualche FT di recupero anche per Charlotte che chiude con un 12/15 contro il 16/19 dei molto mobili wine & gold tra i quali spiccano Mobley con 26 punti, Osman con 24, LeVert con 22, Garland con 19 mentre la coppia Rubio/Stevens chiude con 11 punti a testa.

A Charlotte non bastano 28 punti di Oubre Jr., 22 di Rozier conditi d 10 assist, 11 punti di Thor con 6 rimbalzi in 15:29 oltre ai 10 punti e 6 assist di un Gordon Hayward che tuttavia, sia per il lauto stipendio percepito, che per l’energia messa sul parquet, non ripaga e giustifica nella notte l’investimento finendo con un -22 in +/- unendosi a un P.J. Washington che inizia male e a parte un breve momento rimane timido in oltre 35 minuti chiudendo con 9 punti.

Partita quindi che sì, ha visto i cavaliers utilizzare le proprie armi come la fisicità di Mobley, la visione di Rubio, la velocità di Garland e la mira di Osman, ma da fine stagione in tank style per il team di Clifford, eppure Charlotte ha un po’ di margine da Orlando per provare a vincere qualche partita e dare piccole soddisfazioni ai propri fan sebbene si sappia sin dall’inizio che per questa stagione non si sarebbe andati da nessuna parte e gli Hornets perdono anche la partita centrale (numero tre) casalinga delle cinque in programma consecutivamente allo Spectrum Center.

Sabato in arrivo i 76ers, altra squadra in lotta per un posto al sole nella griglia PO ma da Charlotte ci si aspetta almeno una partita…

Totopaolo 2022/23, 22ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Il programma della ventiduesima settimana
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Due sconfitte consecutive per gli Hornets (22-48) che “consolidano” il quartultimo posto in classifica generale.
L’obiettivo di posizionarsi tra le ultime quattro in vista Draft 2023 sembra raggiunto.
Ecco le partite della prossima settimana:
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Game 71 – mercoledì 15/03/2023 ore 00:00 Vs Cleveland Cavaliers (43-27):
Rivincita a pochi giorni di distanza contro i Cavs di Mitchell e soci.
Con una panchina imbarazzante come quella dei padroni di casa non sarà difficile per gli avversari lasciare la Queen City con una W.
2.
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Game 72 – sabato 18/03/2023 ore 00:00 Vs Philadelphia 76ers (45-22):
Cinque vittorie consecutive per i 76ers che provano lo sprint finale per agganciare Boston al secondo posto in classifica.
Embiid solita bestia nera sotto le plance e Harden pronto a infilare giusto qualche tripla. Seconda sconfitta della settimana.
2.
Il pronostico della settimana: 0-2

Game 70: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 108-114

Mykhailiuk (9 punti) in schiacciata.
Sullo sfondo McGowens.
A tradire è stata una parte della bench degli Hornets – menomati da numerosi infortuni – che non ha retto l’urto del rientro Cavs a cavallo degli ultimi due quarti.

Gli Hornets non hanno Oubre Jr. (schiena) per l’occasione, Williams e ancora Cody Martin (inutile ricordare LaMelo) mentre Cleveland rinuncia a J. Allen.

I Calabroni – però – partono con piglio aggressivo e molta energia nonostante il back to back più veloce della loro storia finendo con un 16-0 nei fast break point nel primo tempo, saltato in aria il gioco controllato voluto da Bickerstaff ma con 13-8 nei TO, vivendo sulla velocità delle folate offensive qualche errore di misura nei passaggi, nel controllo del corpo come quando Rozier toccava la linea laterale destra agganciando un lancio lungo ma dopo 24 minuti il 62,5% contro il 23,5% da fuori nel primo tempo ed il 17-7 negli assist mandava Charlotte all’intervallo sul 59-52.

I Calabroni volavano sul +16 grazie a Richards e Rozier nel terzo quarto e a 14:38 dalla fine gli Hornets cercavano di continuare sulla stessa strada ma la panchina non era all’altezza dei titolari e Cleveland chiudeva tagliando il divario a fine quarto sino al -8 esatto.

La squadra dell’Ohio mangiava punti e a 7:54 agganciava Charlotte sul 94 pari con il fallo di Jones sulla finta di Mobley, costato al ragazzo dai capelli verdi l’espulsione per raggiunto numero limite di falli commessi.

Hayward tentava di provvedere al rilancio con la tripla da catch n’shoot coraggiosa a 7:41 ma nonostante la retina accarezzata in maniera perfetta, Cleveland passava avanti con due canestri di Mobley (99-100) e da una palla non controllata da Mykhailiuk, nascevano due facili per Mitchell.

Mitchell spingeva sul +7 gli ospiti ma Charlotte trovava un parziale da 6-0 con passaggio di Rozier per Richards che mancava l’And1 per il pari a quota 107 mentre Mitchell usciva nel finale con due alzate su DSJ per il +3 CLE.

Rozier mancava il pari da tripla e Garland, dopo un challenge perso da Clifford, segnava uno dei due FT per il 108-112 a :10.7 decidendo la partita.

Hornets “beffati” dalla stanchezza, dai TO (19) che non hanno saputo sfruttare l’assenza di Allen dopo quasi tre quarti integrali di buon basket.

La pressione posta su Rozier nella parte finale (anche spesso raddoppiato e seguito a stretto contatto come nelle partite più hard di PO) ha fatto il resto con Charlotte che senza molti altri terminali offensivi validi ha dovuto “inventare” qualche azione come il colpo fuori equilibrio in fade-away di Hayward nell’ultimo quarto.

In +/-, -25 per Mykhailiuk, -22 per Kai Jones, -16 per P.J. Washington, -13 per McGowens (con il primo e l’ultimo un livello sotto per giocare in NBA mentre al secondo manca esperienza).

Charlotte ha chiuso con 27 punti di Rozier, 19 di P.J. Washington, 16 di Hayward, 15 punti e 12 rimbalzi per Richards, 14 punti, 8 rimbalzi e 7 assist per Dennis Smith Jr..

Cleveland Ha chiuso con Garland a 28 punti e Mitchell da 23 anche se il 2/16 combinato da oltre l’arco dai due non è stato il massimo mentre 18 punti sono arrivati da Mobley e 15 da LeVert.

Charlotte tenterà la rivincita nella notte di mercoledì dopo un giorno di riposo.

Game Recap

Dopo la palla a due Cleveland prendeva subito vantaggio con Charlotte che vedeva in un Mitchell incontrollabile, lo specchio dell’incubo incontrollabile di 21 ore prima (più rapido back to back nella storia di Charlotte) Horton-Tucker ma gli Hornets si riprendevano dal 2-7 con un reverse layup di P.J. Washington, una tripla di Rozier e dopo due sorprendenti stoppate sulla stessa azione di Richards su Mobley arrivava la parità a quota nove con P.J. Bravo a schiacciare ad una mano in transizione.

A 7:46 era sempre il nostro numero 25 a portare per la prima volta in vantaggio Charlotte (12-11), un vantaggio che incrementava a 6:17 quando P.J. si ripeteva da fuori mentre Dennis Smith Jr. (in sostituzione di Kelly Oubre Jr. alle prese con dolore alla schiena) andava ad appoggiare e a rubare una palla dalla stessa rimessa dal fondo subendo fallo.

Due FT a segano 4:58 ed altri due dopo un recupero solamente 3 secondi più tardi.

A 4:16 la doppia smanacciata di Richards – in mezzo a due difensori – sul tiro sbilenco di Rozier, finiva dentro e DSJ a 3:50 volava ancora sulle ali del vento firmando il 29-15.

Gli Hornets erano costretti a diversi cambi e la tripla di LeVert a un secondo e due decimi mandava il primo quarto in archivio sul 35-25.

Cleveland rollava nel secondo quarto sino al 43-45 firmato Garland a 5:51 da tripla poi – 16 secondi più avanti – Mobley, splittando due FT, mancava il pareggio ma gli Hornets incassavano – dopo la tripla di Mykhailiuk, un canestro di Mobley ed uno di Garland (ancora da tre per la guardia) tornando sotto (48-49), uno svantaggio durato 13 secondi grazie a due tiri liberi di Richards, ora diventato molto preciso dalla lunetta.

Charlotte con qualche folata offensiva (vedi Rozier) finiva per riprendere il + 10 ma tre punti finali di Garland (½ dalla lunetta e una driving in appoggio) valevano il 59-52 all’intervallo.

L’alley-oop di Richards a 10:12 era l’antipasto di un terzo quarto che vedeva gli Hornets entrare in the zone con Rozier a 4:27 quando segnava un fade-away difficile per poi veder Richards in palleggio costruir gioco e scaricare un lungo-linea sulla baseline dove nel corner sinistro trovava JT Thor che scaricava la bomba mentre Rozier a 3:14 tornava a farsi vedere con uno step-back 3 in pull-up 1 vs 1 che inceneriva difensore e retina per l’87-72.

A 2:38 Mykhailiuk segnava il +16 ma Charlotte con qualche cambio in corpo finiva male il quarto e Cleveland tagliava il divario sull’89-81.

Il resto lo trovate in analisi sopra con Cleveland che chiudeva la partita grazie a Mitchell dopo aver sorpassato dicendo thank you a Mobley anche se Clifford si è lamentato di un challenge (fallo ipotetico di Rozier, tra l’altro asfissiato in attacco nel finale dalla difesa dei Cavs) nel finale che ha dato i due tiri liberi a Garland per chiudere la partita, un contatto rivisto dalla terna a favore di Cleveland che alla fine è stata brava a crearsi contatti finendo con un 25/34 in lunetta (qualche dubbio su alcune decisioni c’è però) contro il 16/22 di Charlotte un po’ di manica stretta.

Game 69: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 111-119

Kelly Oubre Jr., principale scorer degli Hornets con 24 punti.
Buon secondo tempo offensivamente parlando, dopo un primo nettamente inferiore.
Di spalle Kai Jones con capelli verdi. Atletismo fantastico ma manca qualche kg per irrobustirsi un minimo e reggere in difesa.

Charlotte incappa nella serata “In the zone di Talen Horton-Tucker” che dal secondo quarto sale di tono sino a creare il divario e a decidere la partita utilizzando tecnica e fisico compatto.

Proprio questa è stata la parola chiave per spiegare la differenza tra le due squadre.

Utah è rimasta più solida e ha vinto 48-70 a rimbalzo, vincendo 36-66 nei punti in area, al tiro dal campo con 40,8% per Charlotte contro il 44,7% e nel 14-25 in 2nd chance…

A Charlotte non è bastato un clamoroso 14-4 nelle stoppate, e un ribaltato tiro da tre punti: 42,5% contro il 28,1% di Utah.

Gli Hornets hanno fatto un buon lavoro intorno all’anello ma non in generale difensivamente: mancanza di comunicazione, difesa friabile sui pick and roll tanto da diventare a tratti da disperazione per chi – fan di Charlotte – poteva solo assistere ad una difesa battuta troppo facilmente dai cambi e da una propria zona – come detto – “imprecisa”.

Utah così’ vinceva la serie stagionale grazie ai 37 punti e 10 assist di Horton-Tucker ai 17 di Kessler che univa anche 16 rimbalzi (decisivo, specialmente nel primo tempo nell’influenzare diversi tiri sotto canestro), 17 anche per Olynyk mentre 13 ne ha messi il finnico Markkanen – 13 rimbalzi anche – che tuttavia ha chiuso con un disastroso 3/22 dal campo precedendo Agbaji a chiudere gli uomini in doppia cifra con 10 pt. (3/10) mentre Charlotte ha beneficiato dei 24 di Oubre Jr., dei 22 pt. di Rozier, 18 per P.J. Washington e 13 per DSJ.

I due centri che sostituivano Mark Williams hanno fatto benino anche se i rimbalzi sono da migliorare ma il giamaicano è parso poco fluido e Jones troppo poco pesante anche se con atletismo pazzesco.

Nick ha chiuso con 9 punti, 8 rimbalzi e ben 5 stoppate, Kai con 6 punti, 5 rimbalzi e 3 stoppate e due possibilità di FT che la terna non gli ha incredibilmente concesso…

La L arresta la mini-striscia vincente e tiene Charlotte al quartultimo posto nella NBA con un occhio sempre ad Orlando ma i calabroni avranno una possibilità già in questa stessa serata (bizzarria del fuso orario) con la partita contro i Cavaliers.

Game recap

Charlotte si presentava senza Mark Williams oltre ai soliti Cody Martin, LaMelo Ball (ricordiamo stagione finita) mentre “recuperava” Rozier alle prese con una contusione al polpaccio.

Per Utah, assenza pesante in Sexton.

I Jazz prendevano subito il vantaggio 0-6 dopo un alley-oop di Kessler e non lo cedevano anche se Rozier metteva dentro i primi canestri di Charlotte e P.J. Washington da tre a 8:17 realizzava il 7-11.

Il senso di urgenza dei Jazz per rimanere in vantaggio era sempre presente così si creavano elastici nei quali gli ospiti tentavano di fuggire (13-19 a 5:43 con Horton-Tucker) al rimarginamento quasi completo della ferita (18-19 a 4:37 Hayward in arresto e tiro dal mid-range) mentre poco più tardi Fontecchio e Hayward si rispondevano da oltre l’arco alzando un punteggio che vedeva – nonostante un primo tempo dalle basse percentuali per Markkanen e Oubre Jr., i Jazz al comando 29-32 (Hornets che riducevano grazie alla cortesia di Jones che nel finale stoppava Markkanen, recuperava un rimbalzo e andava a schiacciare in maniera decisa sull’altro fronte recuperando dall’errore di DSJ e anticipando Fontecchio) dopo 12 minuti.

Nel secondo quarto i Jazz allungavano decisamente dopo aver visto gli Hornets a ridosso sul -1 più di una volta (McGowens dopo 2 FT a 10:08 per il 35-36) ma a 4:54 il punteggio era di 40-50 dopo 3 canestri consecutivi di Horton-Tucker.

Alla fine del primo tempo era 49-58 con Utah ad avvantaggiarsi prevalentemente (cosa già accaduta in passato) sul tiro da fuori 5/20 CHA, 7/21 UTA) e dai rimbalzi (26-36) che portavano anche a delle 2nd chance pts (7-14).

La squadra di Salt Lake City era spinta da Horton-Tucker con 15 punti, 6 rimbalzi e 4 assist nonostante i Calabroni provassero a proteggere l’area piazzando ben 9 stoppate (gran energia e tempismo per Kai Jones che chiudeva con 3 stoppate) e da delle difficoltà a gestire i pick and roll o pick and pop nella ripresa si passava anche a subire qualche transizione troppo semplice con Charlotte quasi alla resa finita sotto anche di 23 punti con un Horton-Tucker entrato “In the zone” che ai 24′, dopo una serie di canestri, completava l’opera superando Rozier in fade-away anche se Oubre Jr. a cavallo tra la parte finale del terzo e l’inizio ultima frazione metteva dentro ben 13 punti riprendendosi dopo l’1/9 del primo tempo e a 8:25 DSJ – sempre da fuori – infilava il 92-101.

Charlotte recuperava sino al -7 a 5:25 quando in transizione T-Ro dava indietro al numero 10 ucraino che dopo aver mancato precedentemente un facile appoggio (toccato dietro da Jones ma errore praticamente tutto suo) realizzava il 98-105 e salivano le recriminazioni per un’azione in precedenza sulla quale Olynyk andava diretto sul bicipite sinistro di Jones che in salto – dopo la triangolazione in corsa con DSJ – perdeva palla con la terna a completare con una svista colossale l’opera di piccole decisioni prese a sfavore di Charlotte (diverse contro P.J. Washington).

Utah non demeritava nonostante gli scempi arbitrali ed il rientro di Horton-Tucker cambiava ancora il match con Talen che usava il fisico e la tecnica andando in appoggio, segnando liberi e realizzando una tripla da ben oltre la linea inarcata grande fino al 103-114 (la tripla appunto, restituita a quella messa da P.J. Washington a 3:48), tempo solo per i ritocchi fino al 111-119…

Game 68: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 113-103

Nick Richards ha giocato da titolare nel secondo tempo dopo l’infortunio a Mark Williams, sfiorando la doppia doppia.

 

Poco da dire, Charlotte raggiunge la vittoria numero 22 in stagione ed è tutto piuttosto facile nella Motown per i Calabroni che usano la loro iperattività da subito convertendola in palloni rubati (ben 7 sugli 11 totali) sia che arrivino da anticipi, pressione o cura delle linee di passaggio così la squadra di Clifford – più esperta – accumula progressivamente vantaggio: +8 (31-23) a fine primo quarto (canestro annullato ad Hayes, fuori tempo sulla luce rossa), +9 (59-50) all’intervallo (ottima la bench che comincia a spingere nel finale di secondo quarto per allontanarsi definitivamente (l’elastico aveva riportato a -2 i Pistons a 3:45 grazie a McGruder) con Mykhailiuk da 3 per il 56-50 a :42.7 seguito dal titolare Rozier anche lui da fuori arco), +10 a fine terzo quarto e +18 dopo la combo assist D. Smith Jr. per la running in alley-oop di Jones e due FT di P.J. Washington a 9:33 (101-83) prima che i Pistons smussassero gli angoli di una sconfitta annunciata.

Charlotte pareggia così sul 2-2 la serie stagionale (in rimonta) contro i Pistoni ma ci sarà da valutare la posizione del centro Mark Williams che ha subito una distorsione al pollice destro nel primo tempo ed è uscito dal parquet dopo una conversazione con l’aiuto allenatore Joe Sharpe.

Il n° 5 ha provato a rientrare in campo regalando anche un alley-oop ma ha dovuto dare forfait definitivo nella ripresa.

Nonostante ciò Charlotte ha usato diversi giocatori che sono andati bene: D. Smith ha chiuso con 14 punti e 3 rubate, Richards (29:17 per lui in sostituzione di Mark) ha chiuso con 13 punti (perfetto 6/6 dal campo) e 9 rimbalzi sfiorando la doppia doppia.

Piacevoli spunti da sgranocchiare con gli con gli occhi come il no look in corsa di Hayward per la tripla di Oubre Jr., l’alley-oop in corsa di Jones, la tripla di McGowens che regalava ossigeno in un momento di rientro da parte dei padroni di casa o la bomba di Oubre Jr. con parabola alta, ben staccato dalla linea durante l’ultimo quarto.

Per il resto, in assenza di Ball, il terzetto Oubre Jr. (27 pt.), Rozier (21 pt.) e P.J. Washington (20 pt. E 3 stoppate anche se con 4 perse) si è riconfermato a buoni livelli, decisivi per aiutare la squadra anche a vincere questo pick and roll game come ha detto Richards, sebbene se gli ultimi due nomi siano stati abbastanza imprecisi da oltre l’arco.

Hayward invece ha chiuso male al tiro con 1/9 (solo 2 punti) perdendo tre palloni ma ha fornito 6 assist e 5 rimbalzi.

Se Detroit ha primeggiato nelle 2nd chance (11-21) pareggiando i rimbalzi (54-54), Charlotte ha vinto nettamente nelle steal 11-5, nei fast break point 11-2, nelle stoppate 9-4, andando sopra anche negli assist 24-20 e finendo – nonostante il 33,3% periodico in parità tra le due squadre – sopra al tiro con il 50,6% contro il 44,9% approfittando di una Detroit in disfacimento da 9 L consecutive.

Per Detroit 17 punti da Joseph che anticipa la speranza Wiseman da 16 punti e 13 rimbalzi, Ivey da 16 punti e 6 assist oltre a Livers, ultimo Pistons in doppia cifra a quota 13.

In attesa della doppia partita di domenica (ore una ed ore ventidue) gli Hornets si godono la loro minima striscia vincente aperta.