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Gli Hornets hanno intenzione di far firmare il rookie D.J. (Desi Justice) Carton.

Per lui si parla di un contratto Exhibit 10, twitta Shams Charania di The Athletic.

Il giocatore è nato il 5 agosto 2000 a Pineville in North Carolina ed è una guardia di 188 cm per 91 kg.

Il giocatore che si è trasferito da Ohio State a Marquette la scorsa stagione ha tenuto una media con le Aquile di: 13 punti, 4,1 rimbalzi e 3,4 assist da junior.

Gli Hornets lo avevano visonato al camp pre-Draft.

Andato undrafted, D.J. potrà tornare al camp per cercare di guadagnarsi probabilmente un two-way o di strappare un contratto con Greensboro, la squadra affiliata a Charlotte.

Come ricorderete poi, la scelta numero 19 è arrivata da New York in cambio di una scelta futura ceduta da Charlotte ma per essere precisi questa scelta è stata protetta dai Calabroni.

Come?

Vediamolo nella tabella sottostante:

Ovviamente gli Hornets hanno ricevuto una scelta media e l’hanno “difesa” per i prossimi quattro anni futuri cosicché solamente se Charlotte dovesse scegliere dal diciannovesimo posto in su nel 2022, dal diciassettesimo nel 2023 o dal 15 nel 2024 e nel 2025 ai Knicks andrebbe la scelta.

Ovviamente qui si arriva a scadenza e verrà convertito il tutto in due scelte al primo giro per New York se ciò non dovesse realizzarsi ma io spero che gli arancioblù prendano il prima possibile la scelta perché ovviamente vorrebbe dire che la stagione di Charlotte è andata bene…

Ma-son in una Bouknight?

La serata degli Hornets comincia prima del Draft ma l’aperitivo per i tifosi è quello che è, un po’ da after hour.

I tifosi avrebbero voluto scegliere alla carta e invece si ritrovano costretti a scegliere nel piatto ciò che c’è.

La serata era partita con lo scambio che ha portato Westbrook ai Lakers (in cambio di Kuzma, Caldwell-Pope, ecc.) ma per quanto riguarda il mondo Hornets, Mason Plumlee, ex giocatore dei Pistons che lo scorso primo dicembre aveva firmato un pluriennale con i rossoblù e lo vedrà percepire la prossima stagione poco più di otto milioni di dollari ($8,137,500 che salirà oltre gli 8,5 per la 2022/23, ultimo anno di contratto), è stato scambiato da Detroit (per liberare spazio salariale) con Charlotte la quale ottiene in cambio la posizione numero 37 spedendo anche la posizione numero 57 dell’attuale Draft in Michigan.

Plumlee, ex Nuggets, ancor prima dei Pistons, ha disputato in Oregon, parte della sua miglior stagione (la 2016/17) finendo in Colorado nella medesima Regular Season.

Lo scorso anno a Detroit ha giocato 26,8 minuti segnando 10,4 punti.

Il trentunenne di Fort Wayne aggiunge 9,3 rimbalzi ma non ha tiro perimetrale, gli Hornets sono quindi ancora nell’ambigua situazione di essere senza un centro “moderno” come vorrebbe Borrego.

Dipende da ciò che Kupchak ha in mente – detto che l’accorso non potrà essere ratificato fino al 6 agosto – il dubbio è se Plumlee rimarrà agli Hornets e con che ruolo.

Centro titolare o di riserva?

Diciamo che il nome non è da sogno, le statistiche in carriera sono stabili e potrebbe tornare utile a rimbalzo ma non è uno di quei giocatori esplosivi alla Allen o alla Turner che ti permette di aprire il campo, sembra un po’ più il solito feticcio jordaniano del lungo bianco, infatti, anche il fratello più anziano di qualche anno era finito nel 2017 a giocare per gli Hornets se vi ricorderete la comparsata di Miles, ultimo anno in Australia.

Non disdegnerei Mason come backup, inoltre questa mossa potrebbe significare la rinuncia dei centri storici degli Hornets (Zeller e Biyombo).

C’era da chiedersi se si era entrati in una buonanotte viste le premesse ma di certo, pur essendo – dal mio punto di vista – il futuro un’incognita tremenda, Charlotte ha scosso un po’ il Draft con un paio di piccole scosse telluriche che hanno dato agli Hornets un paio di prospetti interessanti.

La serata poi è passata finalmente quindi al Draft, dove, Kupchak – dopo aver cercato di entrare in trattative per cedere la posizione numero 11 si è ritrovato in mano anche la 37.

Alla numero undici è giunto un prospetto che sarebbe dovuto entrare nelle prime 10 ma che forse, per l’infortunio dello scorso anno e l’incidente in macchina occorsogli il 27 settembre è sceso leggermente.

Charlotte non si aspettava di poter scegliere James Bouknight, la guardia tiratrice di UConn nata il 18/09/2000 a Brooklyn.

193 cm x 86 kg, Bouknight potrebbe essere esattamente ciò di cui gli Hornets hanno bisogno anche se il suo impatto da rookie dovrà essere indubbiamente verificato.

In primis perché, anche se il rookie dovesse aver bisogno di tempo per crescere, attualmente, nel ruolo saremmo coperti con Terry Rozier mentre la QO da oltre 7 milioni di un altalenante Malik Monk potrebbe esser lasciata decadere.

A proposito di giocatori di Charlotte da tenere, Jalen McDaniels al momento sembrerebbe far parte del gruppo se gli Hornets non decidessero di tagliarlo ma dovrebbero farlo entro il primo agosto mentre i Martin il cui taglio eventuale dovrebbe avvenire entro il 15 agosto, sembrerebbero avere ancora un contratto garantito nonostante il rischio taglio.

Bouknight dicevamo…

James Bouknight è una guardia tiratrice che all’università ha dimostrato di poter segnare in svariate maniere e questo potrebbe aiutare enormemente gli Hornets a non avere lunghi blackout mentre la panchina è in campo.

Esplosivo e con buoni mezzi atletici nel ruolo, è capace di creare separazione (cosa che a Graham non riusciva spesso) sia per il tiro in sospensione che per andare dentro in velocità e chiudere al ferro con buone percentuali.

Il tiro da tre è scemato molto la scorsa stagione, passando dal 34,7% al 29,3% ma quest anche per il fatto che prendendosi maggiori responsabilità e tiri, oltre all’infortunio hanno creato incongruenze mostrando l’instabilità di queste cifre che potrebbero tornare a rialzarsi con accanto Ball se la sua salute fosse ottimale, step-back, floater, giochi in isolamento, tiri dietro allo schermo non mancano, l’impatto con la NBA potrebbe sempre essere difficile ma le caratteristiche per non fallire le possiede.

Il suo ruolo all’interno del team lo scorso anno si è anche però fatto più serio riuscendo sì a segnare più punti ma anche a distribuire più assist tra schemi e fantasia.

In difesa sul perimetro si è mostrato più aggressivo di altri compagni e potrebbe usare la sua velocità per infastidire i tiratori avversari, cosa che a Charlotte è mancata spesso in questi recenti anni.

• Classificato 1° nel Big East in isolamento (1.9 punti a partita)

• 2° classificato nel Big East nel punteggio di hand off (1,7 punti a partita)

• Si è classificato 5° nel Big East per punteggio di transizione (3,7 punti a partita)

• 5° classificato nel Big East per punteggio fuori campo (1,5 punti a partita).

Nei minuti in cui scrivo arriva anche lo scambio tra New York e Charlotte.

La franchigia del North Carolina ottiene la posizione numero 19 in cambio di una futura scelta al primo giro e per fortuna che Kupchak non avrebbe dovuto prendere nessuno in questo Draft.

Alla 19 arriva Kai (Martinez) Jones, lungo di 211 cm per 99 kg nato il 19/01/2001 a Nassau, Bahamas impegnato fino a ieri co i Texas Longhorns.

Curiosità, nell’estate 2018 ha partecipato all’NBA Global Camp di Treviso.

Di lui, come anche su Bouknight, nel pezzo precedente potrete trovare i pezzi audio in Podcast realizzati da Filippo Barresi.

Episodio 9 – Draft Room: Kai Jones – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Ora il reparto lunghi – anche senza Zeller e Biyombo – sembra intasato, dagli switchabili Bridges e P.J. Washington per arrivare a Carey Jr. e Richards che saranno sophemore più le intro di Plumlee e Kai Jones.

Dal mio punto di vista mancherebbe un big nel ruolo di centro e si dovrebbero tagliare un paio di giocatori, il tutto potrebbe essersi stabilizzato o essere in divenire, di certo gli Hornets hanno sorpreso con la loro attività.

Charlotte, sul finire del Draft avrebbe ancora la scelta numero 56 ma il lavoro chiama e le prime scelte, quelle più interessanti sono svanite.

Ecco la tabella dei primi 20 della classe (sulla carta) nei novizi dell’annata 2021/22 ricordando che la scelta numero 19 è stata ceduta da New York a Charlotte:

Per quanto riguarda il completamento delle posizioni di Charlotte, alla 37 è arrivato JT Thor da Auburn, (in cambio dei diritti di Balsa Koprivica finito a Detroit), nato a Omaha in Nebraska è un ottimo atleta e un buon stoppatore mentre alla 56 Scottie Lewis, atletico giocatore da Florida che sa difendere.

Per approfondimenti mi rifaccio al pezzo in podcast di Filippo Barresi post Draft:

Spotify – Episodio 13 – Pensieri post Draft – Casa Hornets | Podcast su Spotify

Ora c’è da attendere le prossime mosse degli Hornets che per necessità e abitudine potrebbero essere effettuate presto, anche prima della fine della moratoria il 6 agosto.

A Charlotte c’è da capire se rimarrà Rozier all’ultimo anno di contratto (purtroppo per due anni ancora peseranno quei 9 milioni da dare gratuitamente a Batum) mentre mancherebbe un lungo titolare, magari Turner sarebbe l’ideale…

Io per una volta la butto lì… se i Pacers prendessero P.J. Washington, magari McDaniels e Monk con una sign and trade o qualcosa del genere, magari modificando i pacchetti con aggiustamenti di giocatori (si era parlato anche di Lamb) forse Charlotte potrebbe ottenere il lungo moderno che cercava per avere le spaziature ideali sul parquet e una squadra titolare composta da: Ball, Rozier (fantastichiamo con Bouknight e Lamb in alternativa), Hayward, Bridges e Turner non sarebbe malvagia benché la panchina sarebbe piuttosto giovane ma piccoli assestamenti credo indubbiamente saranno realizzati, almeno per avere dei punti di riferimento per la stagione, delle “gerarchie”.

Idee e possibilità

Non è affatto un segreto che per costruire un futuro si necessiti di avere o di gettare – se possibile – solide fondamenta.

Ora che è stata archiviata la stagione NBA 2020/21 con il trionfo dei Cervi di Milwaukee e il loro alieno Antetokounmpo, uno che in un Grecia già in difficoltà è venuto su tra i mille stenti della famiglia ma al quale la sorte (oltre alle proprie doti) ha arriso e chiusa anche la fantastica stagione di CP3 e dei Suns (come sono mancati altri interpreti in panca) è tempo di pensare alle prossime sfide.

Gli Hornets, dopo due anni di ricostruzione sono arrivati – dal mio punto di vista – alla stagione della verità.

Rimanere sempre un team dai risultati mediocri sotto l’egida di Jordan o provare a svoltare a Est nel novero delle squadre vincenti.

Sicuramente idee e possibilità sono su due piani diversi e le cose perché collimino sono figlie delle occasioni così come strade secondarie scelte all’improvviso, determinate dalla situazione che possono fare la fortuna o la sfortuna, in questo caso di un team.

A Charlotte servirebbe un buon centro già pronto, un rim protector che sappia segnare e magari un paio di difensori perimetrali oltre al miglior rookie possibile che sappia mettere insieme qualche punticino.

I Calabroni se non dovessero rinnovare Zeller, Biyombo, Monk e Graham potrebbero avere un po’ di più di un paio di decine di milioni (dipende dalle varie clausule contrattuali e su chi si muoverà) da spendere sul mercato anche se i free agent tra i lunghi non sono tutti di primissimo piano.

Diverse incognite permeano il mercato, dallo stato di salute di Hayward all’ultimo anno di contratto del triennale di Rozier, elemento utilissimo ma rifirmerebbe ancora il prossimo anno?

Tutto potrebbe procedere tranquillamente o con qualche sconvolgimento sebbene gli Hornets negli ultimi anni, salvo l’anno zero, si siano mossi sempre con politica di piccoli passi per cercare di trovare un’amalgama di gruppo in uno small market.

Servirebbero un paio di buoni giocatori affidabili e propedeutici al gioco di Borrego che colmino le lacune ampiamente mostrate la scorsa stagione.

Tra i vari rumor si è riacutizzato quello che vorrebbe Myles Turner a Charlotte (anche i Pellicans sulle sue tracce) dice Shams Charania, mentre – il tutto è da prendere sempre con le molle in questo campo – un’altra ipotesi è che gli Hornets cedano la loro posizione numero 11 per ottenere qualche giocatore in cambio che possa aiutare Charlotte subito.

Il Draft – dicono gli esperti – pare essere più talentuoso di quello dello scorso anno ma gli Kupchak piuttosto che scegliere alla 11 potrebbe preferire altri piani, dipende da ciò che otterrebbe in cambio.

Scambiare Turner per qualcuno di cui gli Hornets non pensano di aver bisogno lascerebbe più o meno i soldi da spendere sul mercato e sarebbe una mossa intelligente che eviterebbe la free agency, un po’ in penuria di lunghi.

Agli Hornets servirebbe disperatamente un 5 (pronto) e anche un 2 (oltre a Rozier che potrebbe usare anche minuti di Ball in panca), una guardia tiratrice per segnar punti con alte percentuali.

Buone sono state quelle del movimento di palla (361 passaggi in 24 minuti, terzo posto in NBA, percorrendo 11,8 miglia in 24 minuti (secondo posto) mentre con il 67,2% i Calabroni sonio finiti primi nella percentuale di assist, registrando – appunto – assist nel 67,2% dei casi sui loro field goal.

La seconda squadra più veloce della lega però si è dimostrata piuttosto evanescente, infortuni a parte, quindi necessita di puntellare i reparti descritti con giocatori solidi e affidabili.

Qui sotto vediamo i giocatori sotto contratto e i free agent:


Under Contract

G: LaMelo Ball
G: Terry Rozier
F: Miles Bridges
F: Gordon Hayward
F: Caleb Martin
F: Cody Martin
F: P.J. Washington
F/C: Vernon Carey Jr.
F/C: Jalen McDaniels
C: Nick Richards


Free Agents

G: Nate Darling (restricted)
G: Devonte’ Graham (restricted)
G: Malik Monk (restricted)
G: Grant Riller (restricted)
G: Brad Wanamaker (restricted)
F/C: Cody Zeller (unrestricted)
C: Bismack Biyombo (unrestricted)

Per ora possiamo dire che per la Summer League di Las Vegas gli Hornets hanno reclutato LiAngelo Ball, uno dei tre fratelli patrocinati da LaVar.

LaMelo potrebbe quindi giocare la futura summer insieme al fratello che sta facendo fatica a ritagliarsi un posto n NBA.

“Gelo” dovrebbe firmare con gli Hornets e far parte del loro roster per partire per la Summer League che si terrà a Las Vegas dall’8 al 17 agosto.

Giocare nella vetrina estiva della lega il mese prossimo potrebbe fornire a Ball (magari vicino al fratello LaMelo), 22 anni, l’opportunità di cui ha bisogno per ricominciare la sua carriera.

LiAngelo si aggirava tra la squadra di Charlotte in allenamento come aveva ripreso in un video recente e postato su Instagram Devonte’ Graham. La sua firma lo avrebbe ufficialmente accoppiato con LaMelo per la prima volta da quando hanno giocato in Lituania per il club professionistico Prienu Vytautas nel 2017-18, dove LiAngelo ha segnato una media di 12,6 punti e 2,9 rimbalzi e 21,7 minuti in 16 partite.

Ball, che non è stato scelto nel 2018, ha firmato con l’Oklahoma City Blue – l’affiliato della G League dell’Oklahoma City Thunder – appena tre giorni prima della chiusura della lega il 12 marzo 2020 a causa della pandemia e non ha mai giocato per loro.

Ha firmato un contratto Exhibit 10 con Detroit all’inizio di dicembre ed è stato revocato 12 giorni dopo, non riuscendo a comparire in nessuna partita dopo aver riferito di aver subito un infortunio alla caviglia destra.

Oltre a Ball, l’aspettativa è che Vernon Carey Jr., Nick Richards e la scelta del primo turno della squadra giovedì saranno tra coloro che si adatteranno per gli Hornets durante la summer league, secondo le fonti della lega.

Sul fronte Draft chi potrebbe plausibilmente arrivare intorno alla chiamata numero 11 ce lo racconta Filippo Barresi che avrete già letto su queste pagine a partire dalla scorsa stagione soprattutto in chiave match-up key ma prima, ecco l’ordine del Draft che si terrà al Barclay Center (Brooklyn) il 29 luglio ore 20:00 con data e orari italiani corrispondenti a venerdì 30 luglio alle ore 02:00.

Questo l’ordine attuale delle squadre chiamate a scegliere:

Qui gli elementi analizzati da Filippo Barresi:

Episodio 5 – Post lottery e introduzione alla rubrica Draft Room – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Moses Moody

Episodio 6 – Draft Room: Moses Moody – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Isaiah Jackson

Episodio 7 – Draft Room: Isaiah Jackson – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Keon Johnson

Episodio 8 – Draft Room: Keon Johnson – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Kai Jones

Episodio 9 – Draft Room: Kai Jones – Casa Hornets | Podcast on Spotify

James Bouknight

Episodio 10 – Draft Room: James Bouknight – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Usman Garuba

Episodio 11 – Draft Room: Usman Garuba – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Alperen Sengun

Episodio 12 – Draft Room: Alperen Sengun – Casa Hornets | Podcast on Spotify

Per un po’ di vintage, ecco come Giganti del Basket dipingeva il Draft 1986, quello dove uscì Dell Curry, del quale si parlava bene e se molto probabilmente Dell qualche consiglio a Rozier l’ha dato ecco che in comune con uno dei prospetti del Draft 1986 (Milton Wagner) Rozier ha in comune la squadra di college: i Louisville Cardinals.

Per arrivare al menzionato M. Turner, gli Hornets potrebbero decidere di cedere uno tra P.J. Washington, Hayward o Rozier più probabili contropartite e aggiustamenti ma siamo sempre nel campo delle ipotesi ricordiamo.

Certo, nell’articolo sottostante leggendo i nomi di person, Ron Harper, ecc. possiamo già sapere tutto, come siano andate le loro carriere, ecc. ma un Draft e un mercato nuovo sono sempre affascinanti e portano con sé nuove incognite, nuove speranze nell’alveo di speranza di lasciare indietro stagioni travagliate e tornare a sorridere di più.

Le mani sono quelle di Jordan e Kupchak, tocca a loro adesso cercare di far sognare i fan.