Game 35: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 126-130


Intro

E’ in circolazione nella sale cinematografiche un film chiamato Il Ritorno di Mary Poppins. Ovviamente si tratta di un classico con stacchetti musicali che corre sul doppio filo della vita reale degli adulti mentre quella fantastica è un mondo nel quale la protagonista porta i bambini ma non solo.

Il messaggio chiaro è credere anche oltre l’impossibile.

I sogni da realizzare sono una piccola matrioska dentro di noi e serve crederci, per questo gli Hornets, psicologicamente afflitti dal mal di trasferta, alla vigilia della partita con i Wizards avrebbero dovuto prendere esempio dalla creazione di Helen Lyndon Goff ma l’unico surreale alla fine a crederci è stato capitan Kemba che finirà con 47 punti.

Per questioni personali di tempo, salutandovi nell’ultima partita del vecchio anno il pezzo sarà più leggero, se non proprio come Mary Poppins che vola via con l’ombrello magico, quasi, almeno rispetto il solito…

Le formazioni:

La partita in breve


1° quarto:

Partiva bene Washington che metteva dentro i primi 4 punti del match ma Charlotte piazzava un parziale di 7-0 partendo dall’appoggio di Zeller in corsa a 10:24 arrivando al tap-in del nostro centro a 8:25 dopo l’errore di Lamb in entrata.

A pareggiare pensava Thomas Bryant con una giocata che valeva tre punti (2+1), poi gli Hornets con un mini-parziale di 5-0 correvano sul 12-7 anche grazie a Zeller che passava in mezzo all’accorrente Williams in taglio diagonale.

Charlotte rimaneva avanti giocando un buon basket magnificato dall’open 3 di Batum dal corner destro dopo un rapido e imprevedibile giro palla di Charlotte abile a servire il francese sul lato debole per il 15-7.

Cody a 5:09 in uno contro uno batteva l’avversario sulla transizione con agilità ma Dekker con 4 punti consecutivi aiutava la rimonta dei locali tornati sul 19-16.

Beal a 2:17 commettendo fallo sul tiro rallentato di Batum consentiva al francese tre tiri e altrettanti punti comodi in lunetta per il 24-18.

Un paio di schiacciate dei Wizards e l’entrata di Brown a 1.14 oltre Willy annullavano completamente il gap mentre la tripla di Chasson Randle ci mandava sotto ma un 5-0 finale con la risposta di Graham e il rimbalzo offensivo convertito in du punti da MKG ci regalavano il vantaggio (29-27).


2° quarto:

La panchina non era un fattore a nostro vantaggio come in passatoe mentre Willy si faceva stoppare da Green e battere da oltre l’arco da Brown, contemporaneramente i rossi passavano avanti sul 29-32.

La partita rimaneva punto a punto e Charlotte a 9:01 faceva una capatna avanti con lo step-back da tre di Lamb (39-38).

L’equilibrio però non era rotto e a 4:06, con gli Hornets sotto di due, Kemba otteneva e segnava due FT (53-53).

Un parzale di 6-0 Wizards era dimezzato da una bomba di Williams a 2:10 ma le triple di Ariza e Satoransky intervallate dall’entrata di Walker mandavano il match sul 58-65 evidenziando una difesa del team di Borrego troppo molle nel quarto.

Cambiava poco sino all’intervallo poiché Charlotte riusciva a mangiare solamente un punto portando il finale di primo tempo sul 61-67.


3° quarto:

Lamb rubando un pallone correva in transizione subendo un goaltending di Bryant, poi, sempre Jeremy, in difesa quasi riuscendo a deviare palla recuperava un altro pallone ma la sfera finiva fuori insieme al nostro numero tre che schiantandosi su un tifoso era colpito dal beveraggio dello stesso.

Colpiti invece dai Wizards erano gli Hornets che mancavano in difesa per colpa della stoppata di Green su Batum per il fing and roll di Beal in transizione che a 9:20 da posizione frontale mandava Charlotte sotto di 8 punti e Ariza a 8:56 con il semplice appoggio di destro in entrata troppo facile mandava la squadra di Borrego su un brutto -10.

Charlotte dimezzava lo svantaggio con un lungo due punti(76-81) di Monk poi Williams convergeva sotto canestro per far sbagliare il tiro all’avversario e a 4:14 sul ribaltamento concludendo da tre punti a 4:14 aiutava Charlotte a rientrare anche se dalll’altra parte Bryant volava oltre MKG per schiacciare e la squadra di Brooks tornava ad avere un impenata portandosi a 2:33 sull’83-90.

Un parziale di 7-2 chiuso da MG in transizione a :33.7 rimetteva gli Hornets in carreggiata, poi Bryant metteva dentro ma Graham in entrata batteva anche la sirena per il buzzer beater del 92-94.

Charlotte Hornets guard Jeremy Lamb (3) drives against Washington Wizards forward Jeff Green during the first half of an NBA basketball game Saturday, Dec. 29, 2018, in Washington.Al Drago / AP


4° quarto:

Charlotte rimetteva in parità la gara assestandodue liberi con Lamb che in transizione subiva la randellata di Randle che in precedenza aveva regalato con un passaggio rimasto lì palla a Jeremy.

96 pari poi però con ben due rimbalzi offensivi ottenuti i Wizards infilando la bomba con Ariza (secondo tentativo da stessa posizione nella stessa azione) si spingevano sul 98-103.

Kemba dalla destra fintando otteneva che Green gli si lanciasse addosso: fallo sul tiro che finiva dentro per tre punti perfetti mentre Green rimaneva giù e Kemba andava a sbagliare il libero addizionale.

MKG in coast to coast aveva energia per spinger la transizione appoggiando oltre Dekker il nuovo pareggio a 6:16.

Kemba a 5:36 impressionava ancora con il pull-up velocissimo dal palleggio e un tiro solo cotone lungo da destra ma il vantagggio di Charlotte andava a male perché i Wizards scavalcavano addondando con Satoransky la tripla del 105-109per poi salire sul +6 con l’assist schiacciato spinto dal play ceco verso Bryant per la nuova jam…

Kemba era l’unico a trascinar la squadra in attacco e lo faceva ancora a 2:46 presentandosi sulla linea da tre punti con rapidità da ghepardo e coordinazione da Robin Hood per scagliare una freccia che serviva alla squadra di MJ per tornare sul -3 (113-116).

Quando Ariza mandava dentro la tripla oltre Zeller a 2:00 dalla fine sembrava tutto perduto sul 114-121 ma nei 24 secondi finali Charlotte era lanciatissima: 2 FT per Zeller a :23.3 per il 119-125, Kemba a :17.2 ne aggiungeva altri due grazie all’intercetto su rimessa di Williams a metà campo, Satoransky mancava due liberie Walker a :11.1 metteva dentro altri due FT per il 123-125…

Un 7-0 arrestato da Beal che in lunetta a :09.5 per il fallo di Williams portava oltre il possesso unico Charlotte.

Kemba non demordeva sparando la tripla del 126-127 ma sul lungo lancio di Green gli arbitri non rilevavano la possibile infrazione di Green guardando sull’home-run pass il fallo di Walker al quale non era assegnato il clear path ma ad Ariza era concesso il canestro più il tiro libero.

Gioco da tre punti che a :01.8 decideva la gara terminata sul 126-130.

Walker è stato uno dei pochissimi crederci ma la squadra deve fare il mea culpa per una difesa per larghi tratti dei periodi centrali troppo svogliata e per i 16 turnover dei quali ben 6 commessi da Zeller…

24 i punti di Ariza, 21 per il centro Bryant con Washington capace di tirare con il 51,6% complice la difesa non sempre attenta degli Hornets.

Dekker e Satoransky, oltre a Bryant fanno un inusuale figurone, qualcosa c’è da rivedere nella difesa degli Hornets se giocatori non eccelsi riescono a mettere insieme career-high o perdere con degli avversari menomati da perdite importanti come quella di Wall (pare infortunio lunghissimo fino alla fine della stagione), di Howard di Markieff Morris e Otto Porter.

La stagione è lunga ma queste sono vere e proprie occasioni gettate al vento, oltretutto contro una squadra in crisi ma evidentemente i Calabroni in trasferta non riescono a esser concentrati per tutto il tempo e a usare quell’energia che in casa modifica i risultati a nostro favore, spesso…






Pagelle

Kemba Walker: 8

47 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 18/29 al tiro. Se fosse una macchina non avrebbe sbagliato tre degli otto liberi recuperati con il peccato di non aver sfruttato quello sulla tripla da destra sul fallo subito da Green. Incredibile nell’ultimo quarto, se non è clutch è un trascinatore da secondi tempi nei quali aiuta tantissimo la squadra che ne ha bisogno. In partita è stato un uomo solo al comando… 47 punti non arrendendosi fino all’ultimo spendendo anche il fallo forzoso su Ariza.

Jeremy Lamb: 5

13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. 4/12 al tiro. Stecca la gara. Nelle ultime partite era stata degna spalla di Kemba giocandosela sul fronte delle percentuali ma ieri, anche se ha toccato quota 13, ha sbagliato un po’ troppo compresi due liberi, con un paio di TO. Poco produttivo anche in zona assist gli sono mancati quei lampi difensivi che ha ogni tanto nel rubar palla o nel render difficile all’avversario il tiro.

Nicolas Batum: 4,5

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. 1 stoppata. Numeri non male compresi i tre liberi a segno gentilmente regalati da Washington sulla sua tripla slow mancata. Se spinge normalmente in zona assist con un paio di TO e un’indecente prestazione al tiro quando serve, rovina tutto.

Marvin Williams: 6,5

17 pt., 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 7/14 al tiro con 3/7 da fuori ma manca un paio di tiri quando servono. Capita… Sicuramente raggiunge la sufficienza anche considerando l’impegno difensivo sebbene commetta 5 falli. E’ l’unico dei titolari ad avere un plus/minus positivo anche se minimo (+2).

Cody Zeller: 5

8 pt., 9 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Con un paio di punti e un rimbalzo in più sarebbe andato in doppia doppia nei soli 24 minuti giocati. La difesa non lo aiuta e lui viene tagliato fuori spesso nel finale da passaggi dei Wizards che lo battono (vedi bound pass per la slam di Beal nel finale) come la tripla presa in faccia da Ariza (sempre nel finale) nonosrtante l’uscita in rotazione sull’arco. A rovinare tutto non sono i 5 falli spesi prematuramente che ne abbassano il minutaggio ma i 6 turnover dove dimostra a volte poca reattività e mani poco salde, di pastafrolla.

Malik Monk: 6

9 pt., 1 assist, 2 rubate. 3/5 al tiro, più concentrato e preciso delle ultime uscite. Una partita dove aiuta dalla panchina in punti e anche in difesa recuperando un paio di palloni, sebbene il suo solito pallone perso lo conceda anche questa volta.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

11 pt., 6 rimbalzi, 1 rubata. Non mi era piaciuto molto all’inizio, battuto dalla controparte meno nobile, poi nel finale fa densità e recupera almeno un paio di palloni nel cuore dell’area prima dando una mano a Williams chiudendo i battenti del canestro per l’attacco Wizards giunto a pochi passi dal cesto, poi accartocciandosi a terra nel pitturato per uscire vittorioso sulla palla vagante, infine in attacco spinge mettendo dentro uno swooping hook e un coast to coast uno contro uno fatto di pura energia. 5/6 al tiro, nessun TO ma anche lui arriva al limite dei falli (5) non sempre ben spesi.

Devonte’ Graham: 6,5

11 pt., 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 4/6 al tiro e un TO. Anche se in qualche occasione si fa battere facilmente in difesa, piega le gambe e cerca di tenere, tanto che in alcune occasioni gli avversari sembrano andare in difficoltà. Si fa rispettare pur con lacune. In attacco non è Parker ma lo sostituisce più che dignitosamente a livello di assist e anche di punti. 2/2 ai liberi e una tripla revenge dopo quella appena presa in faccia più altri tre canestri. Buona partita, era questo il Devonte’ visto in preseason.

Guillermo Hernangomez: 4,5

2 pt., 1 rimbalzo. Gli mancano 7 secondi per arrivare a 10 minuti di presenza sul parquet. Si prende un paio di stoppate dimostrando di non riuscire a protegger la palla quando sale su troppo diritto. 1/5 dal campo, 2 TO e difesa approssimativamente quasi a livello nullo. A inizio stagione “El Toro” era stato un fattore, nelle ultime gare sembra più essere “El Tonno”, gli avversari lo tagliano come un grissino in difesa.

Coach James Borrego: 5,5

Lourdes o New Orleans? Qualche rito sacro o magico forse gli serve, aldilà dei propri pregi e difetti. Allenatore giovane con qualche buona intuizione ed errori grossolani ma cosa addebitargli se la squadra in generale in numerosi elementi sembra non funzionare? Il problema è che la vittima sacrificale dei riti in trasferta sembra senza scampo esser sempre Charlotte… Adesso arrivano le gare casalinghe con Magic e Mavericks. M&M’s che allo Spectrum Center ingolosiranno i fan ed esalteranno i giocatori si spera, perché queste top loss rischiano di far male anche in casa ma la fiducia all’Alveare è più alta. Una squadra da Malato Immaginario di Molière, commediografo che se fosse vivo oggi potrebbe scrivere un lieto fine e guarire l’ipocondria charlotteans?

Game 34: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 100-87


Intro

Che tutto sia illusorio e transitorio lo lessi in un libricino portatomi dallo Sri Lanka negli anni ’90 da un amico di famiglia cingalese.

Il libro parlava di buddismo ma se c’è una squadra altrettanto irreale e surreale nello sport questi non possono essere che gli Hornets.

Nell’ultima gara persa con le proprie mani hanno smarrito la via e svanito il vantaggio, dopo averlo ritrovato, si sono aggrappati a quel piccolo vantaggio ritrovato per gettarlo al vento rimanendo in balia degli eventi su due tiri liberi incredibilmente falliti dagli avversari che prolungavano l’agonia per ben due supplementari prima di cedere avendo la possibile palla della vittoria regalata agli avversari per la transizione decisiva.

Il tiro miracoloso non entrava perché nel caso avrebbe fatto parte di un’altra fede…

Per ritrovare la vittoria questa notte occorreva ritrovare consapevolezza e fede, le avversità erano le medesime perché i Nets si ripresentavano dopo due giorni ma a campi invertiti e per gli Hornets questo sembra non essere un piccolo vantaggio psicologico quest’anno.

Ad aiutare gli Hornets anche la reincarnazione del parquet e del logo in quello degli anni ’90, quando la squadra, pur non vincendo nulla, spesso otteneva record vincenti.

La partita in breve

Charlotte per la rivincita casalinga nella Steve Martin night non voleva aver sorprese e partiva alla grandissima rascinata da un Lamb superlativo nel primo quarto che ad esempio infilava il 20-4 con una tripla.

Parker realizzava un bel tiro da sinistra chiudendo il quarto sul 33-17 ma nel secondo la difesa a zona dei Nets creava qualche grattacapo ai Calabroni, specialmente alla second unit che facev rientrare i Nets dopo una trila di Russell sul -8 (39-31).

A 3:12 una fiammata improvviasa di Batum chiusa con una dunk di destro portava il parziale sul 9-4 per il 48-35 e all’intervallo si arrivava quasi con la stessa differenza sul 54-42.

L’entrata acrobatica di un Walker accesosi a inizio ripresa trascinava i teal & purple sul 64-47 a 8:00 dalla terza sirena ma Brooklyn tornava ad accorciare nel finale sino al -8 (73-65).

Nell’ultimo quarto Borrego schierando tre playmaker rischiava, dall’altra parte Napier trovava buone giocate rendendosi utile per il rientro ospite sino al -5 (79-74).

Fuori Grahm, rimasto Parker e dentro Zeller, la squadra trovava un giocatore con esperienza in atacco e un solido baluardo in difesa così, mentre si accendeva il duello finale Russell/Parker, più volte a segno, si arrivava sino all’88-83 prima che Walker con la settima tripla di serata allungasse sul +8 aiutando Parker a segnare quel che sarà il +10 a 3:34 dall’ultima sirena.

I Nets non riuscivano più a risalire oltre il -8 poiché Parker continuava a fare a fette o a batter la difesa di Atkinson, si finiva così con una giocata del transalpino da tre punti con canestro in caduta e libero addizionale che fissava il punteggio sul 100-87 anche perché Walker nel finale non infieriva purpotendo segnare facilemente l’ultimo canestro.

Agli Hornets bastava vincere per resistere al comando della Division viste le vittorie di Heat e Magic nella notte mentre la più attardata Washington cadeva contro i Bulls.

Per i Nets il 4/27 da oltre l’arco è stato fattore determinante della sconfitta e anche i 14 TO contro gli 8 di Charlotte hanno influito. Hornets vincenti 49-48 a rimbalzo e 19-15 negli assist mentre il 7/10 di Charlotte ai liberi è stato battuto dal 17/20 ospite.

I singoli…

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Hornets che nonostante un orologio bloccato per un po’ di tempo e un tiro di Kurucs a vuoto non perdevano la concentrazione pertendo forte con un 6-0 firmato da un floater di Lamb passato dietro Zeller, quindi Kemba fintando da ll’arco passava in verticale al liberissimo Zeller per la schiacciata eLamb in uno contro uno alle pendici left del pitturato scagliava un altro tiro da due.

Russell segnava con il classico tiro dalla parabola alta ma Zeller lasciato colpevolmente solo a 9:28 infilava una tripla fronte a canestro anche se Russell mandava a bersaglio un altro dei suoi tiri rapidi per il 9-4.

Lamb con una drive diagonale passava in mezzo ad Harris e Allen per depositare un bel layup Kemba a elastico arrestava la corsa siulla destra per uno step-back 3 che mandava al bar Kurucs e infilava il cesto e anche Cody in corsa era toccato da Kurucs che regalava un tiro libero supplementare oltre i due punti ottenuti dal nostro centro.

Centro anche sul libero per il 17-4 a 7:03, Brooklyn quindi provava a reagire con Williams stoppato da Hollis-Jefferson ma dopo la rimessa dal fondo lamb con la sua gran partenza trovava ancora tre punti mentre la reazione ospite si concretizzava tutta in un terdrop di Russell che portava a casa il sesro punto per i suoi.

Con un terzo tempo rallentato nel mezzo dell’area Lamb otteneva due liberi e altrettanti punti poi con gran concentrazione Jeremy tirava un pull-up uno contro uno sul quale il ferro amico lo premiava lanciando i Calabroni sul 24-6.

Charlotte insisteva in maniera aggressiva ma Cody forzava troppo sotto canestro con tre tiri, sbagliati o fermato dagli avversari, tuttavia poco più tardi in corsa rilasciava la palla prima di cadere in leggero svitamento.

Un bel canestro per il +20 come bella e concreta era la stoppata di MKG su Hollis/Jefferson ma i Nets con 4 tiri liberi si portavano in doppia cifra, Lamb faceva in tempo a realizzare uno slow floater senza troppa fatica ma Carroll rifiniva a 2:27 dalla lunetta l’azione che lo portava a segnare dalla baseline costringendo Walker al secondo fallo.

Batum scagliava il suo primo tiro della serata dall’angolo destro infilando tre punti pesanti (31-13) ma nel finale, complici i cambi, i Nets andavano a segno con Russell in avvicinamento e Carroll con un runner e anche se la squadra di Atkinson mancava la settima tripla su altrettanti tentativi mentre Parker con palleggio rapido e gran tiro lungo dalla sinistra infilava il 33-17 poco prima della sirena, gettava le basi per un piccolo rientro nel secondo quarto.

Costume old style per le HoneyBees impegnate nella consegna delle magliette free.

2° quarto:

Un secondo quarto che non partiva benissimo per Charlotte colpita da Russell, Williams con rimbalzo offensivo su tripla errata di Bridges rimediava con un tocchetto a una mano recuperando i punti persi ma gli Hornets subivano un parziale di 6-0 chiuso con il fast break di Russell per il 35-25 a 8:38.

Time-out per Borrego e al rientro canestro di Williams Willy, dopo aver sbagliato troppo da sotto tapinava l’entrata leggermente imprecisa di Williams ma un’entrata di Russell sulla baseline destra con il quasi consegnato per Kurucs costringeva alla resa la difesa di Charlotte.

Russell da tre punti portava a -8 i Nets, Willy tentando un bound pass verso il fondo incocciava sul corpo di carrol ma i Nets non concretizzavano l’attacco così Monk con una drive e un soft layup a 5:56 riportava le distanze in doppia cifra.

Dopo due punti Nets Kemba infilava ancora il cesto da oltre l’arco, questa colta dall’angolo destro per il 44-33, inoltre una finta con arresto e tiro di qualità di Lamb andava oltre Allen per infilarsi nella retina mentre dall’altra parte uno streto tap-in di Kurucs era la risposta prima che Atkinsons riordinnasse le idee ai suoi rei di aver consentito una fiammata con dunk di destro arrogante di batum in puntata rapida a canestro.

A 3:12 gli Hornets andavano sul 48-35 ma un paio di azioni pro Nets con Carroll pescato da un lungo lancio diero alla difesa Hornets (sulla seconda azione) per il layup a 1:55 consentivano alla squadra avversaria di raggiungere i 39 punti.

Lamb con un runner veloce e vincente in corsa era imitato da Zeller anche se in maniera più lenta, i due punti arrivavano comunque anche per il nostro centro che ci portava sul 52-41.

Nel finale Allen stoppava Williams in post basso ma Kemba sull’ultima azione a :03.5 infilava un pull-up che mandava la partita per 10 minuti sul 54-42.

Zeller prova a Bloccare Allen.

3° quarto:

Al rientro kemba s’infiammava trovando subito altri tre punti con una saetta da fuori, Russell costretto al tiro affrettato ai 24 andava lungo mentre Zeller con un gancio in turnaround dalle caselle esagonali aveva la meglio su Kurucs.

Russell al vetro e Allen con una dunk da rimbalzo offensivo rispondevano ma a 9:41 Walker con uno scambio rapido con Zeller (sulla curvatura frontale dell’arco) per mandare a bersaglio un’altra freccia scoccata da Walker rapidissimamente.

A 9:31 arrivava un tecnico per Batum che si accomodava in panca ma Kemba rimediava intercettando un passaggio diretto verso l’angolo destro dove Kurucs era appostato, inoltre l’entrata del capitano acrobatica con tiro in caduta ritardato per evitare i rami dei due difensori consentivano al pubblico di vedere un canestro spettacolare e utile al 64-47.

Il time-out di Brooklyn a 8:00 minuti dopo aver subito anche l’appoggio di Walker sul plexiglass destro con goaltending di Harris portava lentamente a qualche frutto poiché Hollis/Jefferson metteva dentro due punti e Russell ne aggiungeva uno poiché anche a Williams era fischiato un tecnico per proteste dopo uno schermo considerato illegale.

Dinwiddie sparava da tre un air-ball su un attentissimo Williamsmentre Kurucspraticava un blocco in movimento, quindi l’atteggiamento illegale si estendeva a Hollis/Jefferson che a 5:49 regalava a Zeller due tiri liberi (mismatch in area) che il nostro centro mancava però entrambi.

Un altro air-ball di Kurucs da fuori indicava ai Nets che la soluzione da fuori in serata non era ottimale quindi Russell in entrata fisica si faceva largo su Williams per appoggiar di sinistro.

A 4:25 gli Hornets, rimasti sterili in attacco per un po’, battevano la zona di Brooklyn con una tripla di Walker ma Russell con un floater e Napier con il crossover andava in entrata slalomeggiando tra i birilli di Charlotte per il layup finale a 3:31 per il 69-57.

A 3:16 Monk indovinava la tripla dall’angolo sinistro ma Napier attaccando Willy aveva vita troppo facile, Lamb sbagliava un paio di tiri andando completamente fuori ritmo offensivo nel quarto così dopo i canestri di Ed Davis e Carroll gli ospiti tornavano sullo svantaggio a singola cifra (72-63).

Willy guadagnava due liberi ma splittava per poi guardare Russell sul tiro dal mid-range che chiudeva il quarto sul 73-65.

Marvin e Willy provano a fermare D’Angelo Russell.

4° quarto:

Borrego peccava decisamente di originalità quando nella notte gli occhi strabuzzavano vedendo in campo contemporaneamente Walker, Parjker e Graham…

MKG in entrata andava in sfondamento, Dudley tirava corto da trecosì Kemba con il crossover più caraccolante della NBA salutava Napier prima di battere in area Dudley con il tocco in anticipo sul vetro.

A 10:56 un fallo di Davis consentiva a Williams di infilare due liberi e agli Hornets di raggiungere il +12 ma a Charlotte era annullato un canestro di Parker in reverse layupm a 10:22 e sulla successiva azione Kemba non era preciso dal mid-range così Napier da tre punti colpiva a 10:05 portando a tre i tiri da oltre l’arco realizzati dagli uomini in divisa nera.

Per portare a casa la gara serviva anche Parker che si accendeva con un floater nel cuore dell’area ma Davis da sotto e Napier di sinistro facevan trmare gli Hornets (79-72).

A 7:36 Kemba usciva per riposarsi (restavano parker e Graham) ma Charlotte era nuovamente colpita rimanendo con soli 5 punti di vantaggio.

Urgeva un time-out e il rientro di Kemba che oltrepassando lo schermo di Zeller dalla diagonale destra scoccava un altro dardo rapido da tre punti che batteva l’attento Napier.

Tre punti provvidenziali anche perché il reaching foul di Parker su Russell consentiva ai Nets di continuare a muover il punteggio inaugurando un duello tra i due proseguito con l’aggiustamento rapido del francese per un pull-up vincente da media distanza, con il triplone di Russell a 5:57 e con l’entrata di parker al vetro destro usando lo schermo si Zeller (finalmente rientrato per dare più consistenza a una difesa che aveva perso sotto canestro) ben piantato in area.

Russell da posizione centrale con lo step-back evitava il salto di batum per la stoppata(86-81) ma dall’altra parte Parkera 4:58 ondeggiando si ritagliava lo spazio per il pull-up lungo dalla sua angolazione preferita (diagonale sinistra).

Harris dopo aver passato Zeller sfondava su Walker e visto il TO ospite Parker si concedeva la licenza tripla ma arrivava una mattonata tesa al vetro solamente, Russell andava da tre ma non segnava, tuttavia Carroll da sotto in second chance faceva le veci del compagno.

Kemba dalla diagonale destra era sempre più lesto nello sfoderare l’arma da tre punti riuscendo a infiocchettare la settima tripla personale di serata, Batum recuperava in difesa un pallone nel traffico dopo un passaggio arrischiato dei Nets e Parker in area a una mano a 3:34 la metteva dentro ancora per il 93-83.

Parker a 3:05 commetteva un altro fallo su Carroll che infilava entrambi i liberi ma il francese ormai esaltatosi in attacco a 2:48 mostrava lo spin in area e l’appoggio estraendolo dal repertorio personale.

Il transalpino continuava ad avere media altissima al tiro infilando il pull-up in faccia a Dudley e dopo un canestro di Harris con buon movimento in area tornava ad attaccare il canestro sfuggendo a Russell per andare a tirare una secchiata in caduta oltre Carroll piazzato sotto subendo anche fallo.

L’azione da tre punti estratta dal cilindro valeva i 17 punti e il 100-87 finale…

Pagelle

Kemba Walker: 8

29 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate.11/20 al tiro con un 7/12 da tre. Kemba comanda la NBA per tiri da tre punti nell’ultimo quarto. Lui parte però dal terzo a far la differenza per Charlotte. Mand a segno 7 bombe in serata tirando bene dal campo, prende uno sfondamennto importante nel finale e si fa vedere con almeno tre piccoli/grandi numeri: crossover su Napier e appoggio artistico sotto due difensori con cambio mano e scambio rapidissimo con Zeller per un catch’shoot rapace. Sposta l’equilibrio del match aiutando Charlotte in alcuni momenti cruciali, poi lascia a Parker il finale.

Jeremy Lamb: 6,5

19 pt., 5 rimbalzi, 3 assist. 8/17 al tiro. Gran primo tempo dove mostra una concentrazione mostruosa e un tocco sui floater in corsa preciso e morbido. Inizia a sbagliare nel terzo quarto esagerando un po’ (su un’azione non passa, tiene palla sino ai 24 sparando fuori ritmo) non riprendendosi più offensivamente ma nel primo tempo è un fattore della partenza a razzo dei Calabroni. Rimane in campo quasi 40 minuti con un solo TO e un +22 di plus/minus.

Nicolas Batum: 6,5

5 pt., 9 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. Tecnico a parte si prende pochissimi tiri realizzandone 2/3. Aiuta a rimbalzo rimanendo in appoggio agli scorer Lamb, Walker e Batum. Nel finale recupera un buon pallone che Parker userà per il +10.

Marvin Williams: 5,5

6 pt., 8 rimbalzi. 2/10 al tiro. Si prende un tecnico poi va subito a battagliare con Dinwiddie costringendolo a un tiro che fende l’aria. 0/4 da fuori, tra i titolari è quello con il minor plus/minus (+18). Non può fare evidentemente il centro o la PF insieme al solo MKG a lungo andare… In difesa comunque rimane attivo e commette tre falli a testimonianza.

Cody Zeller: 7,5

14 pt., 10 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 4 stoppate. 6/15 al tiro. Ne sbaglia solo tre sulla stessa azione esagerando. Segna in caduta nel primo tempo in corsa e con un bel turnaround su Kuriucs nel secondo tempo. Quando esce dal campo la squadra con la small-ball va in difficoltà. Questa sera fa da scudo al canestro con tante stoppate, buoni rimbalzi e difesa in generale generando anche lo sfondamento di Harris nel finale. Una doppia doppia che vale perché dietro da equilibrio mentre davanti è bravo a portare innumerevoli blocchi in ogni posizione per Lamb, Walker e Parker che li usano per battere il difensore diretto o la fastidiosa zona.

Malik Monk: 5

5 pt., 1 assist. 2/8 al tiro. Sparacchia troppo segnando una tripla con spazio e su un’entrata dove relizza bene e in maniera artistica ma per il resto non funziona. Non va nemmeno nella seconda parte quando rimane in campo con i titolari ma finisce per prendersi un -10 di plus/minus. Borrego lo mette anche nei secondi finali di un quarto per fargli ritrovar fiducia ma non è serata da striscia.

Michael Kidd-Gilchrist: 5,5

0 pt., 6 rimbalzi, 1 stoppata. 0/3 dal campo. A volte si pianta davanti in difesa passiva per non commetter fallo. In attacco va a commetter uno sfondamento a inizio ultimo quarto e manca tre occasioni. In quasi 14 minuti gioca insieme a Williams anche da lungo ma pare render di meno d’inizio stagione. Bene a rimbalzo ma per il resto con un quintetto sbilanciato non riesce a dare equilibrio.

Miles Bridges: 5,5

0 pt.. In poco più di 3 minuti sbaglia tre tiri prendendo un -6 di plus/minus senza nessun altra statistica. Un po’ avulso dal gioco non ha più occasione di rientrare sul parquet.

Tony Parker: 8,5

pt., rimbalzi, assist, rubate, stoppata. Note negative i tre falli, sempre conditi da qualche onesta protesta e la mattonata da tre, per il resto con 9/14 dal campo è una lama nella difesa di Brooklyn, specialmente nel finale nel quale vince il duello a distanza appassionante con Russell. Canestri importanti e anche belli in un paio di casi come lo spin con appoggio e quello in caduta a sinistra oltre Carroll. Prestazione diametralmente opposta alla precedente. Serata pluriclutch.

Devonte’ Graham: 5

0 pt., 1 rubata. Passaggi periferici esterni semplici, male al tiro (0/2). Un ragazzo che ho visto molto meglio in preseason ma che, schierato a inizio ultimo quarto, non riesce a rendere rimanendo di fatto un handicap per gli Hornets anche se lo si vede difendere bene su una tripla nell’angolo sinistro che finisce per fender solo l’aria.

Guillermo Hernangomez: 4,5

3 pt., 6 rimbalzi, 1 assist. A rimbalzo ci può stare ma inizia male in attacco (1/5 dal campo) dove fatica a trovare spazio per metter dentro il tiro e perde anche un pallone ma si fa passare troppo facilmente in difesa. Arrendevole anche sui tiri dei piccoli dal mid-range quando esce ma rimane a metà strada concedendo diversi tiri semplici agli avversari. Non protegge e compie un passo indietro dalle prestazioni d’inizio anno ma per ora Borrego continua a preferirlo a Kaminsky. 1/2 ai liberi e -12 di plus/minus.

Coach James Borrego: 6

Si salva da un’insufficienza nel finale perché riesce a complicarsi la partita con il massimo dell’originalità dei tre playmaker in campo a inizio ultimo quarto quando la partita non è certamente in ghiaccio e Graham non ha molta esperienza e minutaggio NBA ancora. La squadra tiene solo perché Graham poi esce e rientra Walker con un doppio playmaker più che sufficiente a una small-ball che ritrova protezione solo con il rientro di Zeller. Ci tiene a regalare emozioni e atmosfera interessante sino alla fine anche in una partita già vinta.

Game 33: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 132-134 (2 OT)

Intro

Gettare al vento tutto dopo esser sembrati poter emergere dalle tante difficoltà della partita.

Una gestione di un finale che, se non credessi alla buona fede, direi artefatta.

Una partita dai colpi di scena molteplici divenuta inverosimile e assurda, da sconfitti a vincitori e poi sul filo da vincitori a graziati sino a un doppio supplementare nel quale con la palla della vittoria in mano ci si è trasformati in Babbo Natale un paio di giorni più tardi.

Purtroppo di Malik in peggio, ecco arrivare l’ennesima “Monkiata” (la terza dell’anno dopo la canotta dimenticata negli spogliatoi e l’invasione di campo (per fortuna senza conseguenze) contro Detroit con conseguente scappellotto di Padre Jordan…

Questa volta l’episodio conclude una serie di gravi errori grossi come una casa che hanno portato alla sconfitta rendendo questo team la squadra più psicolabile del lotto.

L’occasione per rifarsi l’avremo tra un paio di giorni allo Spectrum Center, terreno decisamente più agevole per gli Hornets che, evidentemente in trasferta, non hanno quella freddezza necessaria per chiudere i match e questo con il proseguo della stagione potrebbe diventare micidiale nella sagra delle occasioni perse.


La partita in breve

Hornets che partivano combattendo la gara punto a punto e trovando nel finale il +6 dal venti pari grazie a Lamb, unico starter rimasto in campo che chiuderà i primi 12 minuti con un 5/5 dal campo. Charlotte finirà in vantaggio sul 29-22 il primo quarto.

La panchina non partiva bene nel secondo quarto e i Nets si affacciavano sul -1 (31-30) anche se Bridges e due FT di MG respingevan momentaneamente l’assalto (36-30) nel finale con un parziale di 9-0 i Nets si portavano sul +5 chiudendo avantii primi 24 minuti sul 51-56.

I padroni di casa nella prima parte del terzo quarto allungavano sul +10 quando Kurucs prendendo un rimbalzo offensivo convertiva per il 55-65 prima che Batum co una giocata da tre punti, Walker con un tecnico (fischiato al lettone) e una tripla portassero Charlotte a contatto raggiunto poi sul 67 parti grazie a due liberi di lamb che portava in vantaggio hli Hornets con una steal e una dunk.

La partita però cambiava leader ancora diverse volte e se a fine quarto si arrivava sul 77-79 nell’ultimo succedeva di tutto con l’allungo iniziale della squadra di Atkinson sul 79-84 ma gli Hornets reagendo riagguantavano la parità con Willy servito in area con bracci già alte ad anticipare con un tiro rapido il difensore per l’86 pari.

Nel finale anche Brooklyn si adeguava alla small ball di Charlotte che si staccava sul 98-94 grazie a 4 punti consecutivi di Walker.

Kemba infilava anche due bombe back to back intervallate da due punti di Kurucs ma gli Hornets sul 104-96 sembravano aver la gara in pugno, invece in un finale convulso iniziava qualche polemica con una tripla assorbita male per un tiro da soto che non sembrava aver preso nulla, ripreso dallo stesso player oltre il vetro, Dinwiddie in entrata ae Kurucs dall’angolo sinistro con lo 0-8 di parziale agganciavano gli Hornets a quota 104 sbloccata da Lamb a 1:26 con tre FT (fallo di Harris tra le proteste locali). ma a 1:13 Harris dal corner da una seconda possibilità catapultava la sfera dentro il cesto per un natalizio regalo ai propri fan.

A :55.6 Monk in entrata appoggiava in maniera difficoltosa oltre Dudley. Canestro e libero supplementare a segno ma a :40.1 Harris con un mezzo giro in corsa infilava ancora un’incredibile tripla per il 110 pari.

A :18.5 Kemba si avventurava in area uno contro quattrro, scarico nell’angolo sinistro dove l’urlo di Marvin succedeva alla sua tripla per il 113-110 ma a :06.5 un fallo fischiato contro lamb dava a Dinwiddie la possibilità di pareggiare dalla lunetta, cosa che naturalmente avveniva.

C’era ancora il tempo per un fallo di Hollis-Jefferson su Walker che era sgambettato finendo a terra.

Dentro il primo si decideva di fallire il secondo ma sulla rimessa dal fondo con :03.6 da giocare Carroll era toccato dal capitano andando in lunetta.

Dentro il primo, mancato il secondo arrivava il fischio contro Charlotte per l’invasione di Batum, Carroll dalla linea si accingeva a martorizzaci ma ci graziava fallendo ancora il libero così si andava all’OT sul 114 pari.

Gli Hornets nel primo supplementare si affacciavano avanti con Parker da tre dalla sinistra e con Lamb di sinistro al vetro oltre Harris ma per un toco di Williams sul gomito di Dinwiddie si arrivava sul 121 pari (1/2) mentre l’ultimo tiro di Parker rompeva solamente il vetro.

Nel secondo supplementare il trend era favorevole ai padroni di casa che a 4:36 segnavano con Dinwiddie una gioco da 4 punti (tripla e fallo di Parker), strappo ricucito parzialmente da Lamb con una saeta dall’angolo sinistro ma Dudley da tre e Harris dalla baseline un po’ più indietro del canestroo infilavano top shot per il 124-130. Monk riesumato dalla panchina dove stava sbadigliando, metteva dentro un catch n’shoot da tre punti dalla diagonale destra e Kemba a 1:49 sulla transizione rallentando sotto canestro costringeva Kurucs al salto e al fallo mentre depositando due punti pregustava il libero del pari poi realizzato.

Dinwiddie conun turnaround in area metteva dentro il 37° punto, career-high per lui, ma Malik passava teso e corto in entrata sulla destra dove da sotto Williams schiacciava soft per il 132 pari.

Dinwiddie mancava nel finale sia un layup che una tripla, Charlotte si trovava così a gestire un ultimo possesso con 25 secondi e qualche decimo sul cronometro.

Kemba raddoppiato chiudeva il palleggio passando palla che poi finiva a Monk, il quale in palleggio sulla pressione nemmeno così forte di Kurucs perdeva palla concedendo a Harris due punti in transizione.

Un po’ di problemi con il crnometro e sulla rimessa da metà campo Charlotte pescava Monk che dalla linea di divisione campo sparava storto sul vetro concedendo ai padron di casa un’importante vittoria che invischia ora i Calabroni in un centro classifica pericoloso per la permanenza tra le prime 8 visto che proprio i Nets sono squadra in grande rimonta.

Gli Hornets tirano meglio da fuori con il 48,4% che in generale dal campo, anche quando Brooklyn accenna o fa la zona si prova a baterla da lontano, il problema è che i centri non rendono e con la small ball si finisce sotto a rimbalzo 52-58 con alcune penetrazioni facili nelle quali i nostri non hanno il vero aiuto del centro.

L’arma a doppio taglio di Borrego funziona sulle palle perse (12 a 17) ma ironicamente sarà proprio l’ultima, quella di Monk la decisiva…

Dinwiddie finirà con il career-high da 37 punti e Harris con un 11/14 al tiro che lo porterà a 27 punti mentre la coppia Hollis-Jefferson/D’Angelo Russell terminerà con 16 punti a testa in una pazza partita, bella per chi non tifa gli Hornets, maledetta per chi li ama e da ricordare per i fan dei Nets, una partita nella quale comunque si è sbagliato molto e che avrebbe potuto essere artigliata prima da Charlotte e poi ghermita dai Nets ma ci è voluto un finale ancora assurdo per dire che la nostra è una squadra che soffre il mal di trasferta ed è totalmente inaffidabile.

Una W tramutata in una L prima della sfida ravvicinata casalinga contro gli stessi avversari che ora si presenterà ancor più infuocata allo Spectrum Center.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Passavano in vantaggio sul primo posseso i padroni di casa con il passaggio per Allen che in entrata sorpassava Zeller depositando in corsa lo 0-2 ma Charlotte regiva con kemba che a 11:28 infilava un jumper preciso per il pari.

Il copione si ripeteva con due punti di Harris da sotto pareggiati da Walker con un lunghissimo due dalla diagonale sinistra e ancora con un jumper di Russell dalla media a 9:39 riequilibrato da un Walker micidiale ancora una volta dal mid-range per il 6-6.

Kurucs dalla Lettonia offriva due punti su assist di Russel e altri due in schiacciata dopo una rubata.

I Nets andavano sul +4 rimediato parzialmente da una tipla di Batum a 8:06 mentre dall’altra parte harris in entrata aveva vita facile senza Cody finito a terra sul contatto precedente con un avversario.

Lamb in area segnava con l’arcobaleno l’11-12 preparando il sorpasso tutto firmato Batum che prima recuperava palla in attacco subendo fallo e poi sparando dalla sinistra la tripla del 14-12.

Allen dalla lunetta accorciava sul -1 (fallo sotto di Zeller) e Harris sul giro di palla della squadra di Atkinson spediva dentro da fuori nonostante l’uscita di Williams.

Per pareggiare interveniva Lamb che a contatto con Harris si liberava dell’avversatio per metter dentro da posizione frontale.

Cody sbagliava da sotto e Harris puniva in transizione in maniera irritante mentre dall’altra parte Lamb riusciva ugualmente a metter dentro dai bordi dell’area sinistra un fade-away atipico sotto la montagna Allen.

Hollis-Jefferson e Zeller con l’appoggio di destro portavano il tabellone a quota 40 totali (20-20) ma Lamb, l’unico starter rimasto sui cambi degli Hornets, sparava due triple portando avanti Charlotte 26-20 prima dell’arcobalendo di Russell a ridurre a 4 il vantaggio.

Willy splittando dalla lunetta a 1:33 mandava sul +5 Charlotte e un jumper dalla diagonale sinistra classico di Parker issava sul +7 i Calabroni che resistevano sul tiro finale da metà campo di Dinwiddie portando a casa un 29-22.

2° quarto:

La panchina sembrava avere poca brillantezza, infatti, dall’altra parte Russell segnava con il jumper frontale e Carroll a 11:01 guadagnava due FT anche se ne realizzava solamente uno, andava bene che gli arbitri su uno dei tanti contatti ne fischiassero uno a Ed Davis sul tiro di Willy che dalla lunetta portava a casa due punti a 10:42 anche se Carroll aiutato dall’anello accorciava e Dinwiddie dal palleggio si esaltava per alzare e infilare la tripla del -1 (31-30)…

A 9:45 arrivava in soccorso un open 3 di Bridges su assist di Parker mentre la difesa scoperta di Brooklyn era costretta al fallo su MKG a 9:09 che costava due liberi incassati nonostante le corna del tifoso dietro il canestro.

MKG commetteva però fallo sull’azione d’attacco successiva secondo gli arbitri e gli uomini di Atkinson ne approfittavano per dimezzar lo svantaggio con la bomba di Carroll dall’angolo destro trovando anche la tripla del pari di Russell a 6:55 dopo diverse occasioni offensive sprecate dagli uomini di Borrego,

Time-out che serviva a ripassar avanti nonostante il passaggio che si tramutava in palla persa di Monk, alla fine sull’azione seguente Batum serviva Williams che sparava in faccia al difensore un catch n’shoot dalla diagonale destra che valeva il 39-36.

Kurucs segnava un top sgot dalla baseline destra e recuperava un lob all’indietro cortissimo di Batum per Kemba che rientrando era bravo a frapporsi tra il lettone e il canestro sdraiandosi sul contatto dell’avversario che andava in palleggio diritto sul nostro capitano.

Williams in entrata resisteva al contatto con Allen guadagnando un gioco da tre punti per il 42-38 ma dall’altra parte Allen da destra correggeva in tap-in l’errore dalla parte opposta di Dinwiddie con pessimo tagliafuori di Charlotte.

Batum con crossoveer e fing and roll nel traffico portava a casa due punti preziosi con una giocata finalmente a giustificare lo stipendio ma gli Hornets sprecando un paio d’occasioni (una ancora con Cody e il floater cortissimo) concedevano rientro e pareggio agli ospiti che tuttavia incassavano il quattordicesimo punto di Lamb per il 46-44.

Cody in corsa metteva dentro il +4 a 2:28 fallendo il libero supplementare ma i Nets negli ultimi minuti con una folata da 9-0 pèassavano avanti: tripla di Dinwi8ddie, tripla di Harris e ancora Dinwiddie da fuori per il 48-53…

Kemba nel finale mostrava un killer crossover sul quale Dinwiddie andava a sbattere all’interno del blocco di Zeller mentre Kemba in palleggio sterzando dall’altra parte calibrava la tripla frontale libera per il -2 ma sulla sirena Williams facendo opposizione passiva favoriva la tripla di un micidiale Harris che issava i padrono di casa sul 51-56.

3° quarto:

La partenza di Charlotte era lenta: Lamb mancava l’appoggio in entrata, Walker perdeva palla sul passaggio in area arretrato per Zeller che non capiva la giocata così a 10:56 con un’altra tripla Russel mandava sul -8 la squadra di MJ che realizzava cobn Walker in floater anche se dall’altra parte Russell (10:24) non tardava a rispondere con buona parabola sopra Batum per due precisi punti.

Kemba con il soft jumper realizzava il 55-61 ma Lamb, ormai raffreddatosi mancava ancora l’occasione mentre Harris servendo Allen da sotto lo esaltava per la potende e rapida dunk a una mano.

Kemba falliva il tiro e Kurucs a rimbalzo offensivo sulla destra catturando la sfera oltre tre giocatori di Charlotte appoggiava anche il 55-65…

Batum in entrata aveva il tempismo per segnare e subir fallo, un’azione da tre punti che si legava poi a 8:37 al fallo offensivo di Kurucs, il quale sbattendo palla per terra preneva un tecnico realizzato da Walker che a 8:29 era letale nel presentarsi sulla linea da tre punti sparando una flash bomb per il 62-65.

Harris sulla destra lavorava portandosi in area per battere Williams che dall’altra parte segnava però da tre punti a 7:32 il 65-67 mentre un Lamb frustrato a /:15 otteneva due Ft per un fallo sul tentativo d’appoggio.

Jeremy pareggiava e poi in difesa intercettava centralmente un passaggio dalla destra di Harris per proporsi in transizione alla jam bimane del 69-67.

Charlotte costringeva ancora a una palla a due i Nets ma a Batum veniva fischiata una trattenuta e alla fine Dinwiddie sparando da tre cambiava ancora la squadra leader (69-70).

Hollis-Jefferson ricevendo in corsa cambiava mano per il 69-72 e a 5:59 arrivava il time-out.

Walker batteva Allen da media distanza ma un turn-around di Hollis-Jefferson su Williams riportava al possesso lungo unico di vantaggio la squadra di Brooklyn che a 4:11 usufruiva anche di due FT battuti e realizzati da Carroll per il 71-76.

Lamb e Dinwiddie da due prima di vedere uno 0/2 di Willy dalla lunetta e un paio di falli di Batum che portavano in lunetta in bonus i Nets per il 73-79 anticipavano il parziale di Charlotte da 4-0 con il quale gli Hornets si affacciavano agli ultimi 12 minuti regolamentari.

4° quarto:

Carrol dopo 14 secondi dal lato sinistro scoccava una tripla ma dopo altri 9 MKG metteva dentro così come l’elbow jumper di D’Angelo Russell portava punti ai locali.

Monk da tre sbagliava ma un tap-out e un successivo rimbalzo offensivo davano la possibilità a Lamb di cacciare dentro l’81-84 così Parker in difesa resisteva a Carroll e batteva in entrata orizzontale Russell allungando l’arto destro in floater a 10:01 per due punti e libero addizionale per il pareggio.

Hollis-Jefferson in entrata in cosa su passaggio metteva dentro così come Willy già a braccia alzate, piantato in area, anticipava il difensore tagliando il tiro su passaggio laterale di Monk.

Lamb affrontato irregolarmente regalava il vantaggio alla squadra di Borrego, anche se di un solo punto, ne aggiungeva un altro MKG a 7:47 (fallo di Dudley) ma gli 1/2 dalla lunetta dall’altra parte erano compenati da Hollis-Jefferson 12 secondi più tardi sempre dalla linea.

La partita in bilico era spostata dalla nostra parte da un tiro di MKG dalla destra, un lungo open two su servizio di Parker.

Dudley mancava la tripla ma dal rimbalzo di Kurucs nasceva la palal che Dinwiddie catapultava dentro da oltre l’arco per un nuovo cambio leader (90-91).

Monk con un passaggio dietro la schiena per sé stesso si liberava di Dudley sulla tre quarti, ultimo baluardo tra lui e il canestro da transizione ma a 5:54 lo stesso Dudley si rifaceva dell’errore sulla tripla e del fatto d’esser stato saltato spedend dentro da oltre l’arco (92-94).

Kemba aveva un fiendly ring sul tiro contro Allen e Dudley spingendo Lamb in attacco lo buttava giù, Charlotte recuperando una palla che Kemba trasformava in oro con il pull-up mentre un’ulteriore spinta arrivava da Williams che stoppando Dinwiddie mandava di fatto Kemba in transizione a contatto e in lunetta a 4:37.

Due liberi che sancivano il +4 Hornets (98-94)che vedevano Kemba esaltarsi ancora con due triple inframezzate da due punti di Kurucs, tuttavia gli Hornets a 3:19 sulla seconda bomba di Walker sparata in ritmo si presentavano sul +8 (104-96)…

Qualsiasi squadra normale avrebbe vinto ma ecco rispuntare le fragilità di Charlotte e cestinare una partita che regalava ancora mille emozioni: Tripla di Brooklin, entrata di Dinwiddie w tripla di Kurucs dall’angolo sinistro, parziale di 0-8 in un minuto e mezzo respinto da Lamb con un 3/3 dall linea tra le proteste di Atkinson e del pubblico che non ravvisavano nell’intervento di Harris irregolarità.

A 1:13 Harris pareggiava con una tripla da second chance, Monk a :55.6 portava a casa il tocco layup oltre Dudley e il canestro dalla lunetta ma a :40.1 emergeva in jumper ancora Harris che con leggera torsione e in corsa spediva dentro incredibilmente un’altra tripla nella sua serata hot.

Charlotte tentava di risolvere la partita con Kemba che in area trovava un muro di 4 giocatori scaricando sulla sinistra dove Williams (:18.5) liberissimo sparava da tre infilando il cesti.

L’urlo nella jungla urbana di Brooklyn di Marvin Williams era strozzato daun fallo chiamato contro Lamb a :06.5, Dinwiddie non aveva la minima esitazione infilando le tre occasioni e riagganciando per l’ennesima volta il tentativo di fuga vincente di Charlotte.

Charlotte che con poco tempo sul cronometro si affidava a Kemba, il quale provava circolarmente a sfuggire in velocità a Hollis-Jefferson che aggressivo finiva per arrivare a contatto e stenderlo.

Due liberi cruciali a :03.6 che Kemba splittava segnando il primo e mancando volontariamente il secondo a :03.6.

Kemba però commetteva un’ingenuità incredibile cercando di bloccare Carroll che nella sua area, ripartito senza time-out, dopo esser stato mancato da un paio di manate del capitano, subiva il contatto sull’avambraccio.

Sul 114-113 si presentava Carroll in lunetta per il pareggio immediato mentre il secondo libero sbagliato era fatto ribattere per l’invasione di Batum.

Incredibilmente Carroll falliva ancora graziando Charlotte che andava all’OT miracolosamente.


Il finale dell’ultimo quarto regolamentare.

1° OT:

Si partiva per il supplementare con gli Hornets sullo 0-3 negli OT e Brooklyn sul 2-1, la partita però rimaneva ancorata nell’incertezza.


Gli Hornets nel primo supplementare si affacciavano avanti con Parker da tre dalla sinistra e con Lamb di sinistro al vetro oltre Harris ma per un toco di Williams sul gomito di Dinwiddie si arrivava sul 121 pari (1/2) mentre l’ultimo tiro di Parker rompeva solamente il vetro.

Nel secondo supplementare il trend era favorevole ai padroni di casa che a 4:36 segnavano con Dinwiddie una gioco da 4 punti (tripla e fallo di Parker), strappo ricucito parzialmente da Lamb con una saeta dall’angolo sinistro ma Dudley da tre e Harris dalla baseline un po’ più indietro del canestroo infilavano top shot per il 124-130. Monk riesumato dalla panchina dove stava sbadigliando, metteva dentro un catch n’shoot da tre punti dalla diagonale destra e Kemba a 1:49 sulla transizione rallentando sotto canestro costringeva Kurucs al salto e al fallo mentre depositando due punti pregustava il libero del pari poi realizzato.

Dinwiddie conun turnaround in area metteva dentro il 37° punto, career-high per lui, ma Malik passava teso e corto in entrata sulla destra dove da sotto Williams schiacciava soft per il 132 pari.

Dinwiddie mancava nel finale sia un layup che una tripla, Charlotte si trovava così a gestire un ultimo possesso con 25 secondi e qualche decimo sul cronometro.

Kemba raddoppiato chiudeva il palleggio passando palla che poi finiva a Monk, il quale in palleggio sulla pressione nemmeno così forte di Kurucs perdeva palla concedendo a Harris due punti in transizione.

Un po’ di problemi con il crnometro e sulla rimessa da metà campo Charlotte pescava Monk che dalla linea di divisione campo sparava storto sul vetro concedendo ai padroni di casa un’importante vittoria e ai tifosi Hornets le più strane e svariate sensazioni.

Ora c’è da augurarsi che nella rivincita contro i Nets non si commettano tutti quei peccati capitali “occorsi” nella sfida al Barclays Center…



Pagelle

Kemba Walker: 6,5

35 pt., 6 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate. 13/26 al tiro con 4/9 da fuori. Gioca uno splendido secondo tempo dopo un tranquillo primo con 9 punti, sei dei quali sono i primi di Charlotte. Step-back contro Allen o triple in ritmo è spesso micidiale. Ne esagera una nel finale e perde un paio di palloni. Impegno in difesa nonostante i cm quando riesce a prender sfondamento da Kurucs e a recuperare un rimbalzo dopo un errore di Dinwiddie nel supplementare. Calmo nel primo, si procura l’azione del 130 pari poi delega i compagni, nel caso dell’ultimo regolamentare gli va bene con Marvin, poi raddoppiato cede palla per gli ultimi tiri ma Parker e Monk fanno di male in peggio… L’errore sul secondo libero nei regolamentari è voluto ma il fallo su Carroll, dopo averlo mancato un paio di volte, è assurdo… Graziato insieme alla squadra da quel paio d’errori di Carroll.

Jeremy Lamb: 6,5

31 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. 11/18 al tiro in 49 minuti, iniziando con un 5/5 nl primo quarto va perdendosi, poi frustrato trova due liberi e una steal con dunk da transizione spingendo nel finale di gara ma il fallo sul tiro da tre nei regolamentari su Dinwiddie fa il paio con quello di Kemba e ne abbassa il voto inevitabilmente anche perché a volte si fa passare da Harris o Dinwiddie non riuscendo a tenere e dietro non c’è il centro, d’altro canto attacca bene con appoggi e una serata da 3/3 da fuori…

Nicolas Batum: 5,5

13 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. 5/7 al tiro. Parte bene poi sparisce un po’. Perde diverse palle a due, nei supplementari e al second overtime, un’invasione evidente nei regolamentari nel finale che poteva costar caro come son costati caro le scelte di Walker e Lamb in quel ristretto arco di tempo.

Marvin Williams: 6

14 pt., 12 rimbalzi, 1 rubata, stoppate. 5/11 con 3/7 da fuori. Non fa male al tiro ma in difesa mi piace poco in diverse occasioni, tiene la posizione con difesa poco attiva, se poi tra lui e MKG si deve pensare al ruolo di centro quando si gioca con la small-ball auguri… Se arriva in aiuto spesso è in ritardo anche se piazza una bella stoppata nel secondo tempo. Una discreta copertura a rimbalzo, nessua palla persa ma -14 di plus/minus…

Cody Zeller: 5,5

4 pt., 8 rimbalzi, 4 assist. Gioca 21 minuti per lo più nel primo tempo, poi scompare dal campo ma rimbalzi a parte è tragico all’appoggio e al tiro. Lo dicono i numeri ma lo si vede meglio sul campo tra goffi tentativi e forzati imprecisi.

Malik Monk: 4

8 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. 3/7 al tiro passando per la transizione con palleggio-passaggio dietro la schiena per sé stesso, giocata da tre punti con un bell’appoggio e tripla importante dalla diagonale destra ma anche due tiracci volanti sui quali Borrego non transige togliendolo dal parquet (al suo posto Parker). Sbadiglia in panchina e per il finale dorme, palleggio che depista sé stesso, palla lasciata lì, Harris ringrazia e va a vincer la partita. Pecccato capitale.

Michael Kidd-Gilchrist: 6

7 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. 2/4 al tiro e 3/4 ai liberi. Non disputa una brutta gara anche se sta in campo solo 14 minuti. Se gli si chiede di sostituire il lungo può avere problemi di cm a volte, questa è una di quelle. Infila un jumper importante e 3 dei 4 liberi tentati. Tre turnover.

Miles Bridges: 5,5

3 pt., 1 rimbalzo, 1 stoppata. 1/4 al tiro. Cala vistosamente nei punti anche se gioca solamente 14 minuti ma in attacco non contribuisce e in difesa mette un paio di pezze con una stoppata e una buona presenza che fa sbagliare l’avversario il tiro ma non apporta grandi migliorie e/o sconvolgimenti alla squadra.

Tony Parker: 5

10 pt., 1 rimbalzo, 5 assist. 4/14 al tiro. Bene negli assist, spento al tiro e sulle accelerazioni con layup, viene stoppato due volte e non riesce a esser decisivo come in passato nei momenti che contano. Sembra troppo approssimativo e deconcentrato su certe conclusioni…

Guillermo Hernangomez: 5,5

7 pt., 11 rimbalzi, 2 assist, stoppata. 1/6 al tiro. L’unico che mette è un anticipo dal centro area. Buona presenza a rimbalzo ma la vera copertura del canestro non c’è tanto che Borrego preferisce ancora una volta una small ball che tuttavia non da buoni frutti difensivi.

Frank Kaminsky: s.v.

0 pt.. Gioca un secondo per un eventuale miracle shot ma guarda Monk scagliare l’ultimo pallone da metà campo sulla tabella.

Coach James Borrego: 5

Small ball non convincente per recuperare i rimbalzi. Senza Biz ora ruota Zeller e Willy mentre Kaminnsky dopo le ultime prestazioni meno aggressive è tornato fuori dalle rotazioni ma visti i risultati come protector rim l’avrei provato. Per il resto vedere un simile scempio gestionale da parte dei suoi giocatori non dev’esser stato facile, pensi però a noi tifosi…

Game 32: Charlotte Hornets @ Boston Celtics 103-119


Intro

Per una volta salterò l’introduzione, un po’ troppo affaccendato tra lavoro e commissioni, io e le mie altre 12 personalità (detto scherzosamente) che purtroppo non si materializzano dandomi una mano fisicamente, cercheremo di tornare a differenziare un po’ i pezzi con le intro dalla prossima a Brooklyn.

Nel frattempo, nonostante il risultato, dopo 32 partite gli Hornets se la giocano ancora (16-16), allora, buon Natale a tutti i fan Hornets ma non solo.

La partita in breve

Hornets che non pensano di rovinare la festa natalizia casalinga ai Celtics giocando un secondo quarto con una difesa labile che determinerà la gara e un secondo tempo inutile.

I Celtics si avvantaggeranno anche un pochino da un arbitraggio casalingo che produrrà molti FT, 4 a segno erano quelli di Hayward a fine primo quart per chiudere sul 25-29 i primi 12 minuti.

Boston allungava con altri tre liberi sino al +8 in avvio secondo quarto e poi con un gioco di passaggi tramortiva la difesa di Charlotte che nella seconda parte del quarto mollava gli ormeggi finendo sotto 47-68 all’intervallo.

Secondo tempo da garbage time con notizie dalla radiolina sul derby della Florida purtroppo vinto dagli Heat (contro i Magic ovviamente) che ora ci appaiano i vetta alla Division anche se fortunatamente siamo in vantaggio negli scontri diretti ma preoccupa il 2-9 in trasferta nelle ultime 11 partite.

Hornets con il 43,2% al tiro contro il 50% avversario, 37 i rimbalzi contro i 47 del team di Stevens che sarà superiore su quasi tutta la linea eccetto i TO 9-14…

Tra i Celtics 25 i punti di Irving e 17 quelli di Tatum accompagnati sul podio dei top scorer in verde da Marcus Morris con 12 punti.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Partenza strong per i padroni di casa che andavano a bersaglio 4 volte su 4 iniziando da due ttiri dalla media di Irving, passando perun arcobaleno di Tatum e chiudendo con una tripla di Irving che dava lo 0-9 sul tabellone perché Charlotte mancava i primi 5 tiri prima di metter dentro con Walker in volo in sandwitch tra due difensori.

Le mani rapide di Walker lo portavano a una transizione e sottomano da steal per il 4-9, infine Lamb dalla FT line metteva dentro il jumper del controparziale da 6-0 ma due triple dei Celtics (Irving e Tatum), inframezzate da una degli Hornets (Batum dal corner destro dalla drive and kick da lungo linea di Walker), portavano la gara sul 9-15 e Borrego viste saltate le coperture un paio di volte decideva per un time-out a 7:22.

Lamb accorciava con il jumper frontale dalla top of the key ma Hayward sorprendeva in corsa gli Hornets sulla rimessa Celtics (11-18).

Walker era caldo: prima in palleggio da oltre la linea da tre punti partiva rompendo il raddoppio in palleggio basso per poi arrestarsi sotto mandando a vuoto il difensore prima di allungarsi in appoggio, inoltre colpiva da tre punti agevolando poi i due punti di Batum che girando sul piede perno tagliava fuori uno Smart troppo aggressivo autoeliminatosi dalla difesa tra il francese e il canestro (18-18).

Irving dal corner sinistro da fermo riusciva a battere MKG che gli stava davanti attaccato, tre punti spettacolari che infiammavano ulteriormente il duello tra PG il quale continuava con il layup di Irving dopo aver sfruttato un paio di blocchi in area.

Cinque punti per Irving ai quali rispondeva Walker con altrettanti (tripla con finta da fermo e transizione per il pari a 2:54 servito da Lamb) per riportare in parità a quota 23 la gara anche grazie al quarto TO di Boston.

I Leprechaun tornavano avanti con i tiri liberi di Irving e anche se momentaneamente MKG pareggiava grazie al goaltending di Theis, 4 FT di Hayward chiudevano il quarto sul 25-29.

2° quarto:

Un fade-away in area di Rozier oltre Willy apriva il quarto che vedeva ancora i Celtics avvantaggiarsi a gioco fermo poiché Rozier sulla transizione calma era toccato sul tiro da Bridges.

Il 3/3 mandava a -8 i Calabroni che con un 1/2 ai liberi contro l’11/12 avversario arrivavano anche alla doppia cifra di gap ma questa volta per colpa di MKG che su uno spin lento si faceva sottrarre palla da Brown il quale mancava la transizione ma Morris correggendo segnava il 26-36 che mandava in pausa il match.

Kemba dopo aver passato Horford in velocità era ammantato dal centro sulla finta: 2 FT a bersaglio che tuttavia non arrestavanoi Celtics che segnavano con Hayward in schiacciata e venivano fermati all’ultimo da Willy che da dietro stoppava Brown ormai a un passo dal canestro dopo aver spinto via Kemba che aveva un sussulto in uscita da sinistra con la ricezione e il tiro per il 30-41.

Kemba d tre falliva ma Willy mettendo dentro il tep-in realizzava il 32-43, Parker con un 1/2 ai liberi (7:55) e una bella penetrazione con sottmano al plexigass faceva tornar Charlotte al -8 (35-43) ma la difesa di Charlotte era manipolata dai passaggi dei Celtics che muovendola trovavano ad esempio la tripla di Morris sulla quale nulla poteva per cm Walker in uscita.

Morris segnava anche il 35-48 resistendo al contatto onesto di Willy eCharlotte subendo anche l’alley-oop di Horford su assist di Rozier, a 5:41 entrava in time-out nuovamente sul 35-50 ma serviva a poco perché se a 4.16 Zeller andando in lunetta (spinto sul blocco) in bonus segnava un solo FT ricordando che non tutti i donuts escono con il buco, i Celtics travolgevano Charlotte arrivando sul 42-61 con due correzioni di Theis (seconda buona) dopo un jumper di Tatum mancato.

Lamb da tre mandava in scebna un air-ball, dall’altra parte Irving non sbagliava la bomba mentre Charlotte con Zeller a 1:49 segnava usando il vetro in uno contro uno forzato nel pitturato.

Rozier con due pt. in area sospingeva Charlotte sul baratro a -23 (44-67), Lamb con un 3/4 dalla linea accorciava sul -20 prima dell’1/2 finale di Tatum a gioco fermo che mandava la gara in pausa sul 47-68.

Tony Parker in palleggio contro Al Horford. Bob DeChiara-USA TODAY Sports

3° quarto:

Iniziava bene Lamb con due punti che lo portavano a 10 personali ma Jeremy stesso sbagliava uno appoggio e una tripla sulla stessa azione offensiva erando anche un FT a 8:46 portando comunque Charlotte a quota 50, soltanto che nel frattempo i Celtics con 8 punti avevano portato il punteggio sul 50-76…

Lamb si rifaceva con una tripla a 8:14 ma la gara era segnata da contingenze come la palla fuggente che a 7:24 metteva dentro Horford rimasta vagante per molti secondi, con la squadre che la riperdevano dopo esser sembrati in grado d’impossessarsene.

Soffice al vetro andava Irving dopo un esitazione dal palleggio, il fallo di Cody non arrrecava danni ulteriori perché il FT non entrava ma sul 57-80 la partita era largamente compromessa.

Walker arrivava a 21 pt. con una tripla da transizione a 6:18 ma a 5:58 Horford sbracciando in area, contornato da Batum e altri difensori, segnava ricevendo un FT omaggio con il quale mandare sul 56-83 la gara.

Williams mancava due triple consecutive lamentando un fallo sulla seconda (forse un toco di Irving c’era ma prima del tiro) ma dall’altra parte arrivava la chiamata contro Lamb sulla tripla di Tatum a segno a 5:07 per la giocata da 4 punti che unita alla bomba di Smart dalla diagonale opposta (sinistra) mandavano i verdi sul +31 (59-90) a 3:23 dalla fine del quarto…

Willy segnava 4 punti (gancetto a sinistra del canestro e appoggio in corsa) prima di passar malamente con un lob a Bridges che sottopressione perdeva palla, si arrivava così sino al 67-94 a 12 dalla fine per garbage time-puro.

4° quarto:

Risparmio il quarto quarto menzionando solamente i giochi da tre punti di Hernangomez a 10:00 e di Monk a 9:39, poi Charlotte lentamente rosicchiava qualche punto ai verdi sino ad arrivare al 103-119 finale che non rende nemmeno bene l’idea della superiorità di serata della squadra di Stevens.

Pagelle

Kemba Walker: 6,5

21 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 8/5 al tiro, non male per Kemba on-fire nel primo quarto e discreto nel secondo. Un paio di TO, uno ci costa due punti in transizione ma il primo quarto è memorabile nel duello contro Irving. Su diverse chiusure c’è ma i cm non l’aiutano, penso alle triple incassate da Morris e Smart.

Jeremy Lamb: 5

14 pt., 3 rimbalzi, 5 assist,1 rubata. 4/12 al tiro dei quali la metà tentati da fuori ma solamente con uno realizzato. Attacca e trova FT ma anche dalla lunetta con 5/8 non è precisissimo, specialmente quando sotto la pressione avversaria la palla scotta e se gli capita Tatum, spesso non ce la fa. S’impegna ma va in imbarazzo sui ribaltamenti.

Nicolas Batum: 5

5 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. 2/6 al tiro. Parte benino poi si perde un po’ segnalandosi più che altro per qualche fallo per bloccare situazioni vantaggiose per i Celtics. Non fa la differenza nemmeno negl assist e incassa un -18 in quasi 23 minuti.

Marvin Williams: 4

4 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. Serataccia per Williams che commette subito diversi falli, un po’ bersagliato dagli arbitri finisce per sparare un 1/9 dal campo e uno 0/5 da fuori. prestazione completamente contraria a quella ottenuta contro Boston. Fattore negativo di serata.

Cody Zeller: 5

5 pt., 3 rimbalzi in 19 minuti. 2/4 al tiro. Un po’ da metter nel girone degli ignavi ma scende un po’ perché a rimbalzo c’è poco. Si arrangia un po’ con qualche onestro fallo ma anche lui non è un fattore ed è titolare.

Malik Monk: 6,5

13 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. Rientra dopo un paio di gare passate in panchina ma è garbage time. Dargli un voto in una partita così ampiamente compromessa sembra eccessivo ma ci proviamo… 4/8 al tiro e +15 di plus/minus. Lo si vede andar dentro appoggiando bene chiudendo l’azione con il tiro libero e schiacciare in alley-oop a 1:59 dalla fine. Speriamo il buon Malik torni presto a dar una mano nei minuti decisivi.

Michael Kidd-Gilchrist: 4,5

7 pt., 2 rimbalzi, 1 stoppata. 3/7 al tiro ma nessun rimbalzo difensivo, un paio di palle perse sanguinose e un -12 in 18 minuti con una difesa che non convince proprio.

Miles Bridges: 4,5

3 pt., 7 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Mosso dalla difesa ospite, commette anche a inizio secondo quarto un piccolo fallo che ci costa tre punti. Spento offensivamente manca 5 tiri e finisce a 3 punti nei minuti finali dove migliora un po’ le sue statistiche ma nei minuti che contano è fuori partita.

Tony Parker: 5,5

3 pt., 1 rimbalzo, 2 assist. Gioca 11 minuti accostandosi brevemente a Walker. Si guadagna due FT ma ne segna uno continuando a sbagliar troppo in stagione dalla lunetta ea anche dal campo l’1/4 non è buono, solamente l’entrata con appoggio a evitare la stoppata rimarrà negli occhi della sua serata. Non riesce a cambiare il ritmo e finirà con poco più di 11 minuti sul parquet.

Willy Hernangomez: 6,5

19 pt., 10 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. 8/11 dal campo. Buoni movimenti, un paio di forzature e sorpreso dal passaggio per la schiacciata di Williams nell’ultimo quarto. Un paio di TO, poi, agevolato dal garbage time finisce in doppia doppia sfiorando anche i 20 pt….

Devonte’ Graham: 6,5

7 pt., 1 rimbalzo, 5 assist, 2 rubate e 3/5 al tiro. Un paio di steal e gli assist in 12 minuti che arrivano copiosi ma è garbage time.

Dwayne Bacon: s.v.

2 pt., 1 rimbalzo. Facili due punti in appoggio andando dentro quasi senza resistenza in praticamente 9 minuti (8:59). Charlotte rimonta ma era normale…

Coach James Borrego: 5

La squadra non capisce nulla sui passaggi veloci di Boston e si perde sulle rotazioni. Lo spirito casalingo è ben diverso da quello da trasferta. Persa ben presto può farci poco ma io avrei chiamato un time-out immediato perché si era visto subito che Boston era entrata con un piglio aggressivo sul parquet mentre gli Hornets sopo aver incassato il 9-0 reagendo ottenevano 6 pt. ma ci volevano altri 6 punti di controparziale Boston per arrivare al time-out. Bisonerà presentarsi a Brooklyn in ben altra maniera per non tornare sotto i .500, specialmente per mantenere la testa della Division.

Game 31: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 98-86


Intro

Dagli albori della prima rivoluzione industriale a oggi le macchine hanno preso il sopravvento donandoci possibilità che prima non avremmo avuto ma i pardoni del vapore del capitalismo non sono stati in grado di controllare il sistema e si sono lanciati più velocemente della luce verso l’autodistruzione del pianeta.

L’ingranaggio tritura qualsiasi cosa e i Pistons, squadra dalla forza più interna che perimetrale sembrano già dal nome essere una di quelle macchine che l’uomo può gestire solo se le conosce.

Sicuramente Charlotte dopo un 2-0 in regular season e una vittoria in preseason ha dimostrato di saperci fare contro questi rivali ma una variabile impazzita in stile Kyashan (la storia di un ragazzo trasformato in androide per combattere i robot dotati d’intelligenza artificiale inventati dal Dottor Azuma per risolvere i problemi d’inquinamento ma poi ribellatisi a causa di un corto circuito sino a pensare di sterminare la razza umana per risolver il problema dell’inquinamento) era sempre da considerare, per cui gli Hornets chiedevano aiuto al proprio ragazzo semi-androide Kemba Walker per affrontare gli ex robot (anche nell’ex old logo Pistons).

La partita in breve

Terza sfida su altrettante vinte dagli Hornets che portano a casa il tie-break sui Pistons e li risorpassano nuovamente in classifica.

Dopo un primo quarto equilibrato chiuso sul 25-21 pro Hornets, Charlotte aveva un sussulto nel secondo, quando due splendide giocate di Bridges facevano quasi l’intera differenza all’intervallo dopo il +14 ottenuto e il 10-0 di parziale Pistons per il rientro.

45-40 con Charlotte un po’ con il freno a mano in attacco ma a inizio ripresa Williams bombardava da tre punti arivando a infilare la sesta bomba personale di serata ma i Pistons reagivano e Brown a 2:00 dalla fine del quarto realizzava il -10 (70-60), differenza che reggeva sino alla sirena (75-65).

Hornets che nell’ultimo periodo si reggevano con un 6/6 ai liberi senza segnar canestri dal campo ma inevitabilmente si facevano rimontare sino al -3 (81-78) complice un gioco da tre punti in entrata di R. Jackson a 5:05 dalla fine.

Poi, aiutati da 6 punti di Lamb, due triple di Walker e una di Williams (career-high nei tiri da tre in serata con 7, il suo personale precedente era 5 e se non erro capitatogli almeno una volta contro Detroit), portavano a casa la partita nettamente nel finale.

Detroit, chiuso con un 2/17 da tre il primo tempo, ha preso un 12/24 finale da Charlotte da fuori arrivando solo al 23,5% da fuori con un 8/34 finale.

Anche a rimbalzo alla fine ha prevalso Charlotte di misura (43-41 mentre negli assist Detroit ha vinto 21-23 ma ai liberi, dopo aver passato un quarto senza riceverne, Charlotte ha chiuso con un 20/28 contro il 14/22 dei Pistons che se ne sono mangiati 7 importanti tirati dai lunghi.

Drummond chiuderà con 17 punti e 16 rimbalzi, Griffin con 23 punti, Reggie Jackson con 12 mentre in ultimo, a salire in doppia cifra tra le divise bianche è stato Bullock con 11 mentre Galloway, un buon tiratore, chiudeva con uno 0/4 dal campo…

Hugo e gli Hornets si regalano e ci regalano una vittoria nell’ultima gara casalinga delle 5 consecutive disputate.

Le formazioni:

La partita

Sette tiri da tre punti a segno per Marvin Williams in serata sugli 11 provati.

1° quarto:

A passare in vantaggio grazie a duie liberi erano i Pistons a 10:38 (contatto Lamb/Jackson) ma i Calabroni sorpassavano con la tripla di Williams dall’angolo destro e si portavano sul +3 con la drive diagonale di Lamb chiusa con l’appoggio a sinistra.

Detroit pescava il pari con una delle due triple a bersaglio del primo tempo (2/17) ma Kemba con l’arcobaleno in corsa superava la mano di Drummond protesa alla stoppata mentre la palla rimbalzando sui ferri finiva dentro.

A 7:31 Griffin con una giocata da tre punti faceva riaffacciare Detroit al vantaggio (7-8) ma Walker cambiando mano in salto dopo aver sfruttato un blocco alto di Zeller e non aver incontrato resistenze riportava Charlotte avanti.

Hornets e Pistons che rimanevano lì nel punteggio trascinate da Walker e Griffin sull’11 pari ma Williams con una tripla frontale segnava il 14-11 che dava il là a Charlotte per iniziare a staccarsi, anche grazie a MKG che teneva Griffin in difesa e segnava recuperando un rimbalzo d’attacco.

Pachulia mancava due liberi e in attacco Kemba si salvava perché un uomo dei Pistons toccava prima della linea il pallone teso che si era sparato sul piede in palleggio.

Ne veniva fuori una nuova azione con tiro artistico oltre il difensore che varcava la retina per tre punti belli e pesanti.

R. Jackson in taglio back-door sulla linea di fondo metteva dentro in reverse ma MKG in area con gancio artigianale allungava sul 21-13 a 4:19

Un piccolo parziale con due FT a segno di Griffin riportava a – 4 la formazione ospite a 2:26 e il neoentrato Brown riuscendo a segnare metteva dentro anche il 21-19.

Niente panico per Willy che in area segnava a una mano e nessun problema per MKG nel depositare da posizione ravvicinata proprio su un assist del centro spagnolo.

Il canestro valeva il 25-21 con il quale si chiudeva il quarto.

Hornets forward Miles Bridges drives past Pistons center Andre Drummond, back, during the first half in Charlotte, N.C., on Friday, Dec. 21, 2018. Chuck Burton, AP

2° quarto:

Secondo quarto con meno canestri ma molti di pregevole fattura…

Muoveva il punteggio Detroit con Drummond dalla lunetta (splittava) ma Lamb con un passaggio filtrante schiacciatto esaltava Hernangomez in schiacciata violenta a una mano mentre la controparte n° 0 faceva 0/2 ai liberi (fallo dello stesso Willy).

Bridges in attacco inventava il dribbling su Calderon con un passaggio verticale dietro la schiena per sé stesso al quale seguiva il terzo tempo con appoggio in velocità che sorprendeva la difesa dei Pistons intera.

Un canestro di Drummond (lesto da sotto ad approfittare di un air-ball sul quale gli Hornets erano lenti a reagire) e un FT di Lamb portavano la gara sul 30-24 ma Willy allungandosi sulla destra del canestro oltre Drummond aiutava i Calabroni a salir sul +8.

Altra meraviglia di Bridges che come spillo riusciva a passare Bullock impossibilmente sulla linea di fondo per un reverse fing and roll che concludeva degnamente la plastica azione.

Marvin difendeva in post basso su Griffin degnamente e Kemba salvava una transizione frapponendosi al passaggio in corsa orizzontale di Drummond per Bullock così la difesa stringeva le maglie e così, se anche le triple di Johnson non entravano mandando Detroit sull’1/12 da fuori, Charlotte poteva avvantaggiarsi in attacco quando a 6:41 Drummond atterrava sui piedi di Williams.

Tre FT, due realizzati e canestro dal post basso destro di Willy con il banker dalla buona angolazione su Jackson in evidente mismatch (38-24).

Drummond da due punti e Parker con due FT a 5:46 lasciavano il distacco inalterato a 14 punti.

Detroit però iniziava a segnare con più continuità (tripla di Bullock a 4.27, Drummond in area per il 40-36) e con un parziale di 10-0 si riportava sotto anche grazie al momento no dell’attacco degli Hornets senza più ritmo.

MKG metteva dentro un layup e i Calabroni con un 5-4 chiudevano sul 45-40 il primo tempo.

Le junior HoneyBees coadiuvate da quelle reali all’intervallo.

3° quarto:

Charlotte provava a mettere una serie ipoteca sulla partita reagendo alle difficoltà offensive partendo a razzo a inizio ripresa con una tripla di Williams seguita da una bomba di Kemba favorita da una steal della nostra PF.

Drummond in area perdeva palla attorniato da 4 Hornets che completavano la difesa ai (quasi) 24 secondi mentre Griffin mancava due liberi e Williams sparando un’altra tripla a 9:49 (53-40) ipotecava la serata da cereer-high personale nel numero di triple messe a segno.

A 9:18 Williams infilando la quinta tripla di serata (Griffin gli concedeva un po’ di spazio) pareggiava il record personale mentre dall’altra parte Bullock in corsa tendeva un passaggio per l’alley-oop rapido e ravvicinato di Drummond.

A 8:33 Cody tentando di penetrare sino a canestro sbatteva su Drummond, il rimbalzo e il successivo rilascio della palla divenivano un circus shot: tabella e due punti oltre il libero a segno per il 59-44…

Bullock da tre e Drummond in area in gancio contro Williams erano la reazione dei Pistons che tornati a -10 incassavano un libero di Williams (passaggio di Batum sulla linea di fondo e contatto preso) che tuttavia si esaltava più da fuori dove vedendo ormai una vasca da bagno al posto del canestro infilava la sesta tripla di serata per il 63-49.

Walker a 5:08 aggiungeva altri tre punti mentre a 4:09 la tripla di Caleron era fuori tempo massimo.

Drummond recuperava un rimbalzo offensivo sotto canestro ma attorniato dai difensor Hornets saltava poco e Batum faceva un figurone rimandando al mittente la busta da due punti possibili.

Calderon a 2:31 si rifaceva dalla diagonale destra con la difesa di Charlotte saltata (raro in serata) e Brown, il rookie, a 2:00 esatti segnava da sotto il 70-60.

Charlotte comunque manteneva il vantaggio inalterato grazie ai liberi di Parker e Bridges che facevano da cuscinetto alla tripla di Johnson a fil di sirena (75-65).

Charlotte Hornets’ Kemba Walker (15) reacts after making a 3-point basket against the Detroit Pistons during the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Friday, Dec. 21, 2018. Chuck Burton AP Photo

4° quarto:

Charlotte si bloccava completamente dal campo in avvio di quarto reggendosi con un 6/6 dala lunetta mentre Detroit indovinava con Brown una tripla ai 24 ma era lo stesso Brown con il quinto fallo personale ad aggravare la situazione bonus per i Pistons.

A 8:33 era appunto Brown a mandare in lunetta MKG che con un 2/2, parte del 6/6 menzionato, portava Charlotte sull’81-70.

Detroit regiva e Griffin portava sul -6 gli ospiti, buon per Charlotte che arrivasse un altro canestro della squadra del Michigan oltre la sirena dei 24…

A 5:05 R. Jackson in entrata metteva paura ai Calabroni che subivano una giocata da tre punti trovandosi avanti solo di tre (81-78) ma si svegliava anche Lamb da una night off; puntata in area, teardrop oltre due lunghi difensori e canestro importante per il +5.

Lamb incrociando in area riceveva un passaggio segnando e cadendo ma Cody con una “culata” spostava Drummond impegnato in stoppata: canestro annullato ed espulsione del nostro centro per raggiunto numero limite di falli…

A Detroit era chiamato un falo contro Griffin che lavorando sempre fisicamente in post basso alzava le braccia per andare su a tirare travolgendo Walker.

Per gli arbitri era fallo e i Calabroni a 3:37 davano un bel colpo al match con la tripa di Lamb dalla diagonale sinistra: un big shot dalla parabola alta che batteva Griffin reo di lasciare quello spazietto risicato sullo step-back di Lamb.

86-78 allungato sempre dal nostro numero 3 con un 1/2 ai liberi ma Walker con il palleggio dietro la schiena mandava a vuoto Bullock e lo batteva con una fiondata da 3 punti per un 9-0 di parziale e un 90-78 di punteggio.

Gara in ghiaccio nonostante i Pistons ci provassero ancora, ad affondarli era Kemba che in palleggio andava a sinistra oltre lo schermo di Willy per sparare velocissimo da tre punti con Bullock ormai rassegnato al 93-81.

Finiva 98-86 ma non prima d’aver visto Williams a 1:24 mandar a bersaglio la settima tripla di serata con un open dall’angolo sinistro che anticipava la festa di Charlotte.

Pagelle

Kemba Walker: 7,5

22 pt., 2 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate, 2 stoppate. 9/17 al tiro. Più preciso da fuori con due bombe ammazza partita nel finale. Anche nel primo quarto trascina Charlotte con bei canestri in entrata sebbene Borrego lo tolga qualche secondo dopo gli 8 minuti giocati per far spazio a Parker. Buona partita, indubbiamente, anche perché in difesa nel finale scippa un pallone a Drummond e va a subir fallo da Griffin, mentre nel primo tempo si materializza con il teletrasporto su un passaggio di Drummond che recapitato sareebbe stato solo da spinger dentro.

Jeremy Lamb: 6,5

11 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 3/11 al tiro ma +18 di plus/minus. Night off dove va completamente fuori ritmo in attacco per quasi tutto il match.Nel finale mette dentro sei punti importanti con un big shot da tre punti e gli annullano anche un canestro in entrata per colpa di Zeller.

Nicolas Batum: 6

2 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. 1/4 dal campo e 0/2 ai liberi nel finale. Poco da dare all’attacco ma in difesa è più agressivo e forse fin troppo in un paio d’occasioni. Si leva lo sfizio di una stoppata su Drummond ma la sua difesa unita al suo colpo d’occhio per gli assist gli fa guadagnar la sufficienza.

Marvin Williams: 8

24 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 7/14 dal campo che poi sono 7/11 da tre punti sbagliando qualche terdrop o qualche entrata. Seratona da fuori, specialmente nel terzo quarto è on-fire e riesce già a battere il record personale di triple infilate in una serata. Giunge a 7, poi fa 3/5 dalla lunetta mentre in difesa si batte e anche se su Griffin a volte non può molto, compie alcuni buoni interventi difensivi, anche sulla linea da tre punti.

Cody Zeller: 6

3 pt., 8 rimbalzi, 2 assist. Prende qualche rimbalzo ma sopratutto in attacco (4), in difesa è un po’ surclassato ma anche con l’aiuto della squadra tiene. L’unico canestro è molto bello: cercando l’entrata Drummond lo blocca, lui sbatte e rimbalza rilasciando la sfera sulla continuazione osservando la sfera picchiare sul plexiglass e finir dentro. Espulso nel finale per numero di falli raggiunti.

Guillermo Hernangomez: 7

11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist. Anche se non mette a referto stoppate è un fattore. La squadra guadagna punti con lui in campo che ricorre al fallo se serve riuscendo anche a utilizzare l’arma tattica dei liberi contro Drummond che dala linea non è propriamente un fenomeno… In attacco mette a segno buoni canestri muovendosi bene da vicino o da non troppo distante. 5/9 da campo, +10 di plus/minus e convinzione.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

12 pt., 5 rimbalzi, 2 rubate. 4/7 al tiro e -10 di plus/minus. La solita energia anche se ha un plus/minus negativo perché a volte non gli bastano cm e kg contro i lunghi ospiti ma riesce a rubare un paio di palloni, a fare muro e anche a segnare attaccando il canestro in corsa. Torna utile per sfiancare gli avversari e subisce anche una trattenuta di maglietta mentre l’uomo in possesso d palla prova a sfuggire al suo veloce scivolamento. TO e riconquistiamo palla.

Miles Bridges: 7

7 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. Nonostante i 23 minuti in campo si nota meno di altri a parte in un paio di casi dove segna due canestri una spanna sopra il livello normale di gioco. Un passaggio per sé stesso verticale dietro la schiena che lascia Calderon e l’aiuto sul posto anticipando il terzo tempo della chiusura e il cenestro dalla baseline in reverse. 3/4 dalla linea dei liberi, buono.

Tony Parker: 5

6 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 1/8 dal campo, 4/6 ai liberi e 3 TO. Mette dentro in fade-away dall’arera sotto la montagna del lungo l’unico suo canestro dal campo nell’ultimo quarto. Si procura liberi ma ne sbaglia un paio. Tre TO e 2 soli assist. Si è visto un Parker migliore in altre serate.

Coach James Borrego: 7

La squadra sa come bloccare gli ingranaggi dei Pistons. Se regge fisicamente in area sopravvive alle basse percentuali da fuori ospiti. Ruota solo 9 uomini che entrano in ritmo e giocano una buona gara.

Game 30: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 110-99


Intro

Non è facile spiegare i risultati di una squadra incomprensibile.

Se contassi solamente le partite di regular season e post season (non quelle di preseason), da quando gli Hornets sono tornati a Charlotte (non contando nemmeno quindi quelledescritte all’epoca dei New Orleans Hornets), con questa sfida chiuderei un anno solare scrivendo ogni giorno, essendo arrivato a quota 365.

Una sfida ancor maggiore è spiegareciò che siamo, dalle teorie religiose a quelle darwiniane a quelle meno note e in contrasto con il moderno modus pensandicapitalistico/competitivo.

Affascinante è pensare che se prendessimo in esame la base di una teoria evoluzionistica chiamata di endosimbiosi, Lynn Alexander lavorò nell’ottica di una possibilità nella quale due organismi unicellulari si potessero fondere per formare un nuovo organismo più complesso.

Sostanzialmente due organismi semplici che si aiutano in mutuo beneficio fondendosi (non parassitariamente) che andranno a dar vita a forme più complesse.
La teoria di Lynn, inizialmente osteggiata, oggi è riconosciuta, specialmente per quanto riguarda i mitocondri e i cloroplasti, della cellula procariota che migrò in altro organismo dando vita vita al nostro regno eucariota.

E se il basket è anche competizione tra due o più squadre, scindendolo, è anche mutuo aiuto reciproco in campo tra compagni come gioco di squadra e difesa (aspetto assolutamente da ritrovare dopo due brutte serate) e in un’interpretazione più ampia, anche aldilà del rettangolo di gioco, lo sport che crea possibilità d’occasioni d’amicizia per la vita tracompagni ed ex.

Dopo tre vittorie consecutive sono arrivate due botte tremende: un +21 sprecato contro i Knicks in casa con sconfitta all’OT e quella in back to back con LAL che avrà materiale per gli highlights di fine stagione per formare una top 10 solo contro di noi nella precedente partita.

Urgeva quindi un regroup (riorganizzarsi), come spesso sento dai telecronisti NBA, dopo averpreso un paio di mazzate perché quest’anno abbiamo elargito a piene mani contro squadre di bassa classifica regalando partite con le quali dovremo fare i conti a fine stagione perché, anche se abbiamo fatto qualche colpaccio contro squadre molto più quotate, queste gare sono quelle che andranno a far la differenza tra una partecipazione playoffs e guardarseli alla TV, tra un piazzamento playoffs migliore o uno soltanto accennato per finir fuori al primo turno con lo svantaggio del campo.

Cleveland quindi da non sottovalutare contingenze e non casualità dopo due partite, alla vigilia di quella della notte eravamo sull’1-1…

La partita in breve

Bruttissima partenza di Charlotte che nel primo quarto faticava a trovare individualità e gioco di squadra.

I Cavaliers tenevano sugli uno contro uno mentre Walker fuori ritmo falliva tiri in serie da fuori.

Sul 16-25 si chiudeva il primo quarto e sul 18-31 con giro di Burks su Frank in area Borrego chiamava un time-out che dava pian piano i suoi frutti con la squadra a salire di tono difensivamente.

Kemba nel finale trascinava la squadra segnando anche da tre e Lamb imitando il compagno a 50 secondi dall’intervallo lungo chiudeva sul 41-46 i primi 24 minuti.

Nel secondo tempo Lamb metteva un altro siluro subito e Kemba pareggiava, la gara rimaneva in equilibrio ma non per molto perché dopo una tripla di Blossomgame per il -3, Charlotte portava a casa un parziale di 7-0 che concludeva Batum a 2:18 con la tripla da destra su assist di MKG.

77-67 che diveniva 82-75 a fine quarto.

Nell’ultima parte gli Hornets salivano ancora di tono difensivo facendo quell’ulteriore passo in più per andare ad artigliare la gara.

Kemba segava da tre punti il 100-86 poi a pochi secondi in più dai 5:00 dalla fine da dietro stoppava Sexton, Williams in transizione affondava la schiacciata e Drew dalla panchina di Cleveland per proteste sulla stoppata finiva negli spogliatoi espulso.

Charlotte vinceva in scioltezza quindi nel finale con Jordan Clarkson a 20 punti e Jaron BlossomGame con 15 e un 6/7 dal campo.

24 per parte gli assist ma 51-35 a rimbalzo per gli Hornets, fondamentali anche alcuni offensivi (ben 13) mentre il 51,1% di Charlotte ha superato il 48,2% dal campo di Cleveland che ha commesso solo 8 TO contro i comunque pochi 12 di Charlotte che aveva iniziato male con 7 in poco tempo…

Partita con pochissimi liberi abbastanza veloce.

6/9 per Charlotte e 7/12 per gli ospiti.



Le formazioni:

La partita

Kemba Walke finirà con 30 punti dopo un pessimo avvio.

1° quarto:

Partiva con energia Cleveland per sorprendere una Charlotte parsa troppo fragile in difesa.

Hood e Osman dal mid range segnando i loro tiri rispettivamente contro Batum e Zeller portavano sullo 0-4 la partita.

Charlotte segnava con una drive chusa da un appoggio di Batum ma Cleveland non sbagliando niente metteva dentro due punti con Sexton e tre con Hood dal corner sinistro.

Charlotte attaccando con continuità il ferro otteneva il 4-9 firmato Lamb ma a 9:24 Sexton in avvicinamento segnava ancora anticipando Batum che sulla sinistra si allungava per il sottomano schiacciato dal difensore sulla linea di fondo.

Un alley-oop di Nance Jr. era ossimoro di rimonta Hornets; MKG da sotto e Lamb in allungo non variavano la modalità d’attacco rotta solo da Kemba con triple imprecise.

Charlotte che a 4:39 tornava a -1 grazie alla stoppata di MKG su Sexton e alla vittoria del nostro n° 14 in viola nel duello in post basso destro dall’altra parte.

Il canestro era buono ma il libero dell’aggancio era mancato così dall’altra parte Blossomgame e Zizic, voltando il piede perno in virata oltre il difensore, da pochi passi rispedivano a -5 gli Hornets che incassavano anche due punti da Burks che imitando MKG dalla lunetta graziava Charlotte.

Lamb sbagliava una conclusione facendo scendere Charlotte al 29% mentre dall’altra parte Burks in area portava a 8-0 il parziale e il punteggio sul 12-21…

Lamb con un passaggio schiacciato per Willy rompeva la difesa dei Cavaliers, abile a tenere inizialmente gli uno contro uno.

Clarkson in entrata contro due difensori appoggiava stretto ma dall’altra parte anche Bridges riusciva a trovare uno spiraglio per appoggiare in corsa al vetro (a :03.1) il 16-25, finale di primo quarto.

Williams e MKG chiudono Clarkson. Foto: Asociated Press.


2° quarto:

La panchina partiva male perché Parker buttava via un pallone in attacco, Willy teneva dietro una prima volta ma poi commetteva fallo su Nance a 11:07 regalando un 2/2 al lungo bianco.

Bad screen di Kaminsky e fast pull-up di Clarkson, gran marcatore, poi Parker in infilata centrale a chiudere il ricciolo con l’alzata per il 18-29.

Burks andava oltre Frank con lo svitamento in area e dopo il time-out di Borrego Williams riusciva a infilare tre punti dalla sinistra.

Un FT jumper di Hood e i passi di Parker in attacco (7-1 i Turnover…) davano qualche problema a Charlotte che tuttavia trovava ancora in Williams il terminale giusto per realizzare da sotto con il taglio in baseline.

Un fing and roll di Nance Jr. era pareggiato da Williams che riceveva da Walker il passaggio in salto, Charlotte iniziava a intensificare la difesa e ai Cavs scadevano per la seconda volta i 24 secondi d’attacco.

Clarkson da destra metteva dentro comunque tre punti ma Kemba, dopo esser arrivato a 0/7 al tiro si accendeva improvvisamente dopo la transizione a 5:46 di Lamb favorita da un tocco di Kemba su Sexton.

A 4:53 il crossover su Sexton con fiondata nel carpet viola con reverse layup valeva i primi due punti per il capitano che a 4:15 in uno contro uno con un pull-up da sinistra batteva il proprio marcatore, ma non era finita perché con lo step-back frontale riusciva a segnare anche il 33-41.

A 2:22 Lamb in terzo tempo allungato segnava il 35-42 prima che Clarkson da sinistra battesse due difensori in area con un piccolo arcobaleno ma a 1:42 nessuno fermava Kemba che autoproduceva tre punti in ritmo per il 38-44.

Due tiri liberi di Burks contro a 1:19 per fallo di Zeller aggravavano il passivo di due unità ma Lamb a :50.9 chiudeva il quarto realizzando da tre il 41-46.

Charlotte Hornets’ Kemba Walker (15) drives against Cleveland Cavaliers’ Alec Burks (10) during the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Wednesday, Dec. 19, 2018. (AP Photo/Chuck Burton)


3° quarto:

Dopo l’intervallo passavano 16 secondi perché Lamb potesse ribadire da fuori con un’altra tripla, Jeremy poi teneva anche sul jumper di Sexton così Kemba in uno contro uno da destra in esitazione mandava fuori tempo sulla ripartenza il difensore di quel tanto che bastava per appoggiare al vetro il pari a quota 46.

Nance Jr. con un jumper da fermo oltre Williams riportava gli ospiti sopra ma Walker a 10:06 pareggiava con jumper frontale prima di rivedere la squadra dell’Ohio tornare avanti con Osman che in entrata batteva di forza Williams.

Charlotte “spareggiava” la gara con la tripla di Walker dopo un gioco a due con Zeller portando sopra i Calabroni dopo una partita e mezza ma una dunk di Nwaba oltre Lamb ci rimandava sotto di uno momentaneamente, inoltre arrivava anche un tecnico contro Walker che lamentava un fallo sul suo tiro da tre precedente.

Sul -2 era un motivato Walker a pareggiare dalla destra con uno stop & pops mentre dall’altra parte Osman segnava da due ma Batum faceva rimetter avanti ancora il capo agli Hornets con la tripla dalla baseline sinistra.

Dopo un errore da fuori di Osman, Nance Jr., al secondo tap-in ravvicinato segnava il 56-57 ma Charlotte esplodeva con il ritmo di Walker che portava il capitano a sfoderare un’altra sciabolata da tre punti a 7:16 per il 59-57.

Un terrificante incontro/scontro tra Kemba in corsa e Sexton era chiuso dal nostro capitano dalla destra con la sinistra  sulla continuazione.

Charge per il rookie ospite e libero del +5 (62-57) a segno.

Charlotte difendeva bene e in attacco si vedeva un pick and roll old time tra Batum e Zeller con il primo a schiacciare il passaggio a terra e il secondo nel cesto a due mani.

Hood interrompeva l’avanzata Hornets ma Kemba spinto da Burks guadagnava a realizzava due liberi che a 5:29 issavano Charlotte sul 66-59 prima che i Cavs rientrassero con una tripla di Osman dalla diagonale su MKG e con un’entrata prima a ricciolo e poi frontale di Clarkson che faceva leva con la spalla per distanziarsi in corsa sul difensore e metter dentro da pochi passi.

A 4:23 Lamb con un’entrata circolare di sinistra alzava al vetro per un appoggio alto ma efficace contro un difensore tenace faceva ripartire Charlotte che si avvaleva della difesa di MKG per far sbagliare Clarkson, quindi i due protagonisti in viola combinavano per il canestro di MKG su assist breve di Lamb.

Tre punti di Blossomgame riportavano a -3 i Cavalieri che tuttavia incassavano un 7-0 prodotto da Williams, seguito da Batum che chiudeva da sinistra una transizione 3 vs 1 con Osman tagliato fuori dal passaggio di Walker e dalla tripla del francese n° 5 che servito da MKG (dopo l’errore di Michael con relativo rimbalzo e palla quasi persa su un secondo tentativo) sparava a 2:18 dalla destra per il 77-67.

Clarkson mandava a bersaglio una bomba, Kemba mancava due tentativi artistici al rallenty ma MKG da sotto con senso della posizione recuperava il rimbalzo e segnava concretamente.

Blossomgame insospettabilmente trovava mano letale colpendo ancora da fuori mentre a Kemba eran annullati tre punti perché il fallo di Burks era dato in anticipo rispetto al tiro sebbene di molto poco…

Poco male se un leggiadro pull-up di Parker in area segnava quota 81 sebbene in difesa un salvataggio di MKG sulla linea di fondo  non servisse a molto perché Bridges a metà campo perdeva palla regalando a Osman una flash dunk.

Parker a :02.8 ritoccava splittando dalla lunetta per l’82-75.

Charlotte Hornets’ Cody Zeller, back, fouls Cleveland Cavaliers’ Jordan Clarkson (8) during the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Wednesday, Dec. 19, 2018. (AP Photo/Chuck Burton)


4° quarto:

Con Cleveland ancora in corsa ma  battuta di 12 punti nel terzo quarto si cercava di capire chi avesse più voglia.

Parker era stoppato da Burks ma dopo un errore di Williams al tiro MKG tagliava sotto canestro lasciando il lento difensore alle spalle e incapace di bloccare la correzione del nostro n° 14.

Blossomgame schiacciava, Bridges, non i serata sbagliava da sotto a destra ma poi passava sul lungolinea a MKG che percorrendo il campo in senso inverso oltrepassava il ferro per girarsi ed appoggiare di destro.

Un runner con appoggio al plexiglass di Marvin era buono per il +11 anche se Zizic in area subendo la spanciata volante di Williams infilava il cesto non trovando però conforto nel FT mancato.

A 8:51 un’altra open tre di Blossomgame era vista da Borrego in maniera preoccupante, urgeva il time-out.

Parker attaccando Clarkson in area, caracollando era toccato ma riuscendo a far sbatter la palla al vetro otteneva canestro e libero poi realizzato.

Parker in entrata a 7:36 e Kemba in transizione con un no look bound pass schiacciato e pompato, lanciavano Charlotte e Marvin Williams in schiacciata sul velluto.

L’esplosiva dunk a 7:16 dava il 95-84 che si espandeva con Zeller a 6:41 a raccogliere i frutti dell’errore di Walker poi Cleveland provando a rientrare segnava con Sexton ma Nance Jr. tenuto in post basso destro da Lamb in mismatch, dava fuori a Blossomgame che questa volta sbagliando la conclusione diceva addio vittoria poiché Walker dal corner destro bombardava per il 100-86, inoltre Sexton alzando la palla per il tiro frontale si faceva stoppare alla grandissima da Walker, il quale da dietro in salto entrava pulito sulla palla ma nel movimento sembrava poi toccare in seguito con l’altra mano il volto del tiratore.

Le proteste del coach Larry Drew iniziavano sui due punti di Williams sul rimbalzo offensivo semplice da transizione e si chiudevano negli spogliatoi dopo l’espulsione a 5:00 dalla fine.

Con un tecnico Walker a 5:00 dalla fine, appunto, mandava la gara sul 103-86, ormai in ghiaccio.

C’era tempo per altri buoni canestri ma ormai inutili, Charlotte aveva girato una gara iniziata male a suo favore nel secondo tempo.

Finiva 110-99 con gli Hornets bravi a tornare in testa alla Division a quota .500 dopo la pesane sconfitta notturna dei Magic (90-129) contro San Antonio.



Pagelle

Kemba Walker: 7,5

30 pt., 3 rimbalzi, 6 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 11/26 al tiro. Inizia bene più in difesa che in attacco dove il suo 0/7 al tiro iniziale con qualche tripla ormai miraggio è forzatura quasi pura ma poi trova il ritmo già nel primo tempo guidando Charlotte alla rimonta. Segna ben 4 triple su 12 tentate e fornisce un numero discreto di assist. Tenace, favorisce anche un recupero di Lamb che andrà in fast break a guadagnar punti.

Jeremy Lamb: 7,5

18 pt., 12 rimbalzi, 5 assist. 8/16 dal campo (2/4 da fuori) con un +22 di +/-. Ottimo secondo violino che trova con soluzioni in entrata, spesso di mancina il plexiglass e il canestro, infila due triple a cavallo dei due quarti che valgono tanto e tiene in difesa in varie occasioni contro fisici differenti, ad esempio su Sexton e Nance Jr..Una sorgente di punti preziosa in doppia doppia.

Nicolas Batum: 6,5

12 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. Scordatevi il contratto, quello non lo pareggerà mai in termini di qualità. Fa il comprimario ma lo fa bene sbagliando poco anche se un paio di conclusioni le esagera ma con un 5/8 non fa perdere il passo a Charlotte che beneficia di un sufficiente numero di punti e vince in rimonta. 

Marvin Williams: 7,5

18 pt., 10 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 8/13 al tiro con buona propensione al rimbalzo e alla difesa anche se in alcun momenti fa fatica a tenere. 2/4 da fuori e tante soluzioni per segnare con runner, tripla, tagli sotto che iniziano a scardinare la difesa ospite nel primo tempo. Doppia doppia per lui.

Cody Zeller: 6,5

4 pt., 8 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Prende rimbalzi e ricorre a falli, in attacco si ritaglia tre conclusioni segnandone due. Il solito Cody che questa sera gioca quasi 28 minuti.

Michael Kidd-Gilchrist: 7,5

12 pt., 8 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Grande e provvidenziale energia per MKG che inizia a cambiare prospettive del match con una stoppata al vetro su Sexton per poi passare in attacco e in virata oraria, dal post basso destro attacca e batte Sexton. Si rende utile anche nel secondo rempo contro Clarkson e non ha un uno nelle statistiche principali.

Miles Bridges: 5

2 pt., 4 rimbalzi,1 assist, rubata, stoppate. Due palle perse. Su quella a centrocampo scippatagli Borrego ne discute ma è indubbio che sia una serata no, anche con l’errore da sotto il tabellone. A volte sembra fuori dal gioco completamente e anche in difesa s’impegna facendo muro ma singolarmente manca qualcosa.

Tony Parker: 6,5

12 pt., 1 rimbalzo, 4 assist. Non parte benissimo e anche in avvio di ultimo quarto Burks lo ferma in stoppata. Rischia sui passaggi a volte che portano a tre palle perse comunque  anche lui segna qualche canestro importante con un 5/10 dal campo senza ma tentar da fuori.

Frank Kaminsky: 5,5

0 pt. in 3:39. Gioca pochissimo tempo e non sembra poter esser utile in difesa. Ha un +1 di plus/minus ma non mi è piaciuto.

Guillermo Hernangomez: 6

2 pt., 2 rimbalzi. Gioca anche lui pochissimo ma con più redditività.

Coach James Borrego:6,5

Approccio dei suoi quasi da gente fuori forma. Poi time-out e aggressività. Funziona tutto come previsto anche se spero vi sia il tempo per migliorare gli avvii, poi buona partita dopo il time-out che produce più aggressività in difesa e il cambio di passo aiutato dalla panchina.


Game 29: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers 100-128


Intro

Impossibile fare deduzioni quando sul parquet scendono questi Hornets, tanto più che nella notte affrontando un’altra squadra folle (i Lakers della bestia nera LBJ), l’inferenza (trarre conclusioni logiche dalle premesse) andava formalmente a farsi benedire.

Troppe le variabili in gioco, partite troppo emozionali ribaltate dalle motivazioni che si assommano ai classici ragionamenti a favore e a sfavore quali la forza delle squadre in campo, il vantaggio del fattore campo, lo stato di salute/infortuni (out Rondo e Ingram per LAL nell’occasione), l’analisi dei quintetti nell’uno contro uno e tantissimi altri fattori in gioco come il peso di un trasferimento aereo o venire da un supplementare e giocare in back to back (come nel caso degli Hornets), ecc.

In fondo la logica non ha nulla a che vedere con la verità.

Ad esempio un famoso errore cognitivo, riportato dallo psicologo Daniel Kahneman, è il seguente: “Una mazza da baseball e una palla costano 1,10 $ in totale.

La mazza costa 1 $ in più rispetto alla palla.

Quanto costa la palla?

Quasi tutti tendiamo automaticamente a rispondere 10 centesimi perchè 1,10 $ si divide in 1$ e in 10 centesimi.

Questa intuitiva separazione porta all’errore, infatti, se la palla costasse 10 centesimi la mazza dovrebbe costare 1,10 $ per rispettare la condizione che la mazza costa 1 $ in più rispetto alla palla. La risposta giusta è che la palla costa 5 centesimi e in tal modo la mazza può costare 1,05 $ e rispettare il totale di 1,10 $.

A una risposta impulsiva (e sbagliata) non sanno sottrarsi neanche persone che hanno una cultura scientifica: lo stesso quesito posto a 293 studenti dell’Università del Michigan diede il 56% di risposte errate.”

A ogni modo riecco andare in scena una partita tra due squadre istintive con un difficile rapporto con la ragione che sono ambiguamente e vicendevolmente croce e delizia delledue squadre.

La partita in breve

Parlare di una gara che non c’è stata diventa difficile anche perché diversi fattori hanno finito per far fare una figuraccia a Charlotte nella Buzz City Night, persa come la precedente Classic Night e forse proprio lì affondavano le radici della sconfitta di Charlotte oltre i valori delle forze in campo.

Gli Hornets passano in vantaggio a inizio gara sul 2-0 e sul 4-2 poi, dopo il sorpasso di James non metteranno più la testa avanti, un po’ perché Walker finirà con una delle peggiori serate in carriera con 4 pt. e uno 0/5 da fuori, un po’ perché la nottata di ieri in termini di energie ha pesato, vuoi per deficit tattici e vuoi per la forza degli avversari che si presentavano comunque allo Spectrum Center con un record di 17-11…

La grafica del divario e i parziali di quarto che evidenziano un terzo quarto orrendo per gli Hornets e risolutivo per i Lakers.

Già nel primo quarto i Lakers accumulavano dieci punti di vantaggio chiudendolo sul 22-32, nel secondo Charlotte approfittava dell’uscita di James e con una panchina da 23-7 a livello di parziale punti si rifaceva sotto dimezzando il divario sul 39-44.

A 2:09 con una tripla Lamb segnava il suo dodicesimo e ultimo punto mandando Charlotte sul -3 (46-49) ma all’intervallo erano 7 i punti da recuperare perché Caldwell-Pope mandava a segno due triple dai lati.

I Lakers risolvevano la questione rapidamente a inizio ripresa con due triple di Ball precise e una di Kuzma che rimbalzando sul primo ferro finiva dentro.

Charlotte scompariva mentalmente dal campo regalando agli ospiti moementi di showtime compreso all’ex Stephenson che esaltatosi si prendeva anche un tecnico.

Finiva 100-128 una gara nella quale i fast break dei veloci Lakers incidevano molto così come i 18 TO degli Hornets (15 quelli dei Lakers) che tiravano con  un misero 24,1% da fuori contro il 41,2% da tre ospite. Gli Hornets si fermavano al 42,4% dal campo contro il 53,3%. 38-52 a rimbalzo… LAL con due uomini in tripla doppia: James finirà con 24 punti, 12 rimbalzi e 11 assist, Lonzo Ball con un 16, 10, 10. Bene McGee con 19 punti e un 9/10 dal campo.

DJ, dance brackets e terna poco prima dell’inizio della partita.


Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Iniziava selvaggiamente ma indicativamente la partita dei Lakers che palla in mano lanciavano con Ball il centro McGee che vedeva un pallone imprendibile schiantarsi al vetro per finire tra le mani della difesa di Charlotte che si portava in attacco e segnava con Lamb da sotto a 11:41 andando sul sicuro.

McGee pareggiava a 11:26 ma Kemba con un floater dal la zona centrale metteva dentro il 4-2 prima del nuovo pareggio firmato McGee trovato da Ball con passaggio breve e rapido.

I Lakers passavano avanti con LBJ e lo spin in corsa nel pitturato per andare sul +4 nonostante la stoppata di Williams su Hart, Cody portava palla avanti e perdendo palla in palleggio lasciava a Balla la transizione facile.

Un jumper a 9:19 di Lamb accorciava sul -2 ma a 9:05 per un fallo di Williams su James i Lakers tornavano a 4 punti e poi a 6 quando McGee non incontrava resistenze nei cieli Hornets chiudendo lanciato in alley-oop.

Kuzma era stoppato da Zeller, la palla rimaneva a LAL ma LBJ e Lamb in transizione andava ad impegnare sino al fallo gli ospiti.

Due liberi a segno a 8:00 dalla fine poi una serie di errori da ambo le parti compreso uno spin di LBJ con schiacciata che terminava fuori ma McGee al volo con un soft touch non era preso da nessuno per l’8-14.

A 6:28 Charlotte andava in time-out e 8 secondi più tardi Zeller correggeva da sotto Walker mentre sul cambio di marcatura Lamb attaccava Chandler (prima era stato marcato da LBJ) che spingeva sul fianco del n° 3 bravo nel segnare il floater e il libero che portava Charlotte sul -1 (13-14).

Gli Hornets però non sorpassavano perdendo palla in attacco con Zeller sul pick and roll ravvicinato con Walker e i Lakers ne approfittavano con Ball in transizione quindi toccava a LBJ segnare usando lo schermo sull’uscita lenta di Batum che a 4:00 si faceva perdonare calando una tripla in ritmo per il 16-19.

I Lakers correvano nel finale con le triple di Kuzma e quella profonda di James, Zeller stoppava Hart ma da una second chance nasceva anche la violenta schiacciata di Kuzma che esaltava il momento della squadra di Walton ormai sul 16-27.

MKG con un lungo due dalla destra diminuiva la differenza nel punteggio ma per un fallo dello stesso numero 14 James in lunetta recuperava i due punti persi dagli ospiti a 1:37.

Monk in jumper uno contro uno e un 1/2 di Chandler ritoccavano il punteggio sul 20-30, un gap che rimaneva tale anche dopo i canestri di Stephenson e di Parker (circus shot tirando su palla con fallo di Mykhailiuk ma con FT mancato) che conducevano il quarto al termine sul 22-32.

James Vs Hernangomez.


2° quarto:

Altra accelerata gialloviola a inizio secondo quarto con l’alley-oop spettacolare di McGee mentre dall’altra parte Bridges andava su da tre arrugginito sbagliando vistosamente il movimento del tiro.

Da una transizione Caldwell-Pope ricavava altri due punti che portavano il parziale nel pitturato a 6-22 per gli ospiti inoltre Batum sbagliava il tiro, l’ex Stephenson no ma Bridges attaccando l’area toglieva palla in salto dalla portata di McGee per alzarla di destro segnando e subendo fallo.

Canestro e libero a segno che anticipava una sua tripla, dopo aver fatto le prove, metteva dentro da oltre l’arco a 8:54 dalla diagonale sinistra ripetendosi 30 secondi più tardi per il 31-40.

McGee splittando riportava allo scarto della fine di primo quarto ma Monk a tutta birra andava ad appoggiare al vetro contro Hart e il jumper di Parker valeva il 35-41.

Le stoppate di Bridges (su Ball) e di McGee portavano a transizione e controtransizione che i Lakers risolvevano a loro favore con la schiacciata di Ball sull’ultimo contropiede.

A 6:35 LBJ guadagnava due FT realizzandone una e dall’altra parte la panchina di Charlotte provava a rimontare con Monk in uno contro uno bravo a lasciar indietro Kuzma sulla baseline destra per l’appoggio del 37-44 portando sul 21-7 il parziale punti delle panchine.

Monk chiudeva con atletica ed elegante transizione su passaggio lungo di Zeller poi Batum sbagliava un tiro, Hart lanciato in corsa sbatteva su Kemba commettendo sfondamento e James schiacciava di destra con violenza trovato da un filtrante tagliente diagonale sul quale la difesa di Charlotte non riposizionatasi faceva brutta figura.

Malik si liberava del n°10 dal palleggio per andare a batterlo in pull-up ma dopo una persa di Hart oltre il fondo Kuzma affondava nelle maglie della difesa nero-teal trovando la giocata da tre punti.

Dentro Graham e Walker insieme contro la velocità e le transizioni dei Lakers e FT jumper firmato Walker poi Lamb a 2:09, quasi allo scadere dei 24, dalla diagonale sx infilava il 46-49 portandosi a 12 punti.

A 2:00 esatti però ecco l’ennesimo fischio pro LBJ che ne metteva dentro due ma tra le fila LAL era Caldwell-Pope a spinger in questo finale segnando prima una tripla da destra e una da sinistra che spingeva i lebroniani sul46-57.

Batum in area recuperava due punti, Kemba falliva il tiro ma la zampata in tap-in di Zeller valeva altri due punti con i quali gli Hornets tornavano a -7 e vi rimanevano poiché a quattro secondi dalla fine del tempo LBJ mancava due liberi consegnando il 50-57 all’intervallo.

Batum a caccia di… Ball. Foto: UsaToday.

3° quarto:

Kuzma a 11:21 segnava dalla lunetta per tre secondi difensivi chiamati a Charlotte e dall’altra parte a 11:10 Cody era fermato con il fallo da McGee sul fing and roll ma non dalla lunetta per il 2/2.

Un lunghissimo tre di James allo scadere non entrava grazie anche alla stretta marcatura di Batum ma Williams solissimo toccava oltre la linea laterale. Sulla rimessa la second chance per i Lakers era ben utilizzata da Ball che scaricava  la tripla dal corner sinistro.

Una rimessa dal fondo per i Lakers era data agli Hornets in zona d’attacco che sfruttavano l’occasione mettendo dentro due punti ma un reverse di McGee portava i Lakers sul +9 e quando Ball sul giro palla dei suoi caricava la tripla realizzando il 54-66 il disastro era nell’aria perché anche Kuzma riusciva a metter dentro da lontano il 54-69, anche se aiutato dal primo ferro a differenza delle triple pulite del compagno.

A 9:05 Walker guardava stremato e sconsolato l’impietoso megaschermo dalla panchina che recitava -15…

Un tap-in di Zeller in transizione valeva poco perché Charlotte spariva difensivamente dal campo per subire un impertinente dunk di Ball e una transizione sulla quale Monk commetteva fallo e Zeller goaltending… Il libero andava a vuoto ma il rimbalzo pro Lakers e il canestro successivo di McGee dimostravano che gli Hornets avevano staccato ormai la spina, il tutto confermato subito dopo da un brutto passaggio di Monk sul quale LBJ in transizione faceva il minimo per portar a casa altri due punti che spedivano la squadra di Walton sul 56-77.

McGee schiacciava in tempo di show-time, Bridges da tre tirava orrendamente così come da incubo era Hart che prima andava a rotolare fuori dal campo oltre la prima fila di sedie, LBJ dava un occhio poi si proseguiva l’azione che vedeva lo stesso numero 3 rientrare in campo e deviare con un tap-out un tiro pessimo dei suoi, la palla rimaneva ai californiani che guadagnavano sull’azione due FT con James a 6:18 per un 1/2 che portava sul 56-80.

Bridges in entrata segnava due punti ma LBJ rimaneva in aria per un plastico passaggio per l’alley-oop di Chandler, poi era ancora Bridges in entrata ad appoggiar di destro ma dall’altra parte dal corner sinistro anche Hart guadagnava tre punti per il 60-87.

James ne segnava due Stephenson tre ma per aver mimato “l’uculele?” si prendeva un tecnico che Monk trasformava.

A fine quarto i punti erano 30 di distacco (67-97), spazio quindi al garbage time…


4° quarto:

Nel tempo spazzatura iniziava bene Willy che segnava 4 punti con due tiri anticipato da due punti di Zubac e intervallato da tre di Mykhailiuk che a 8:25 segnava un’altra tripla.

Schiacciata pirotecnica da segnalare di Stephenson oltre Monk a 5:13 che faceva usultare la panchina avversaria alla quale seguiva uno spunto di Graham in reverse layup per un gioco da tre punti a 5:01 per il 90-119.

Colpiva anche Wagner da tre punti in un finale che regalava almeno un altro highlight ai Lakers che terminavano sul 100-128 la loro prestazione con Monk a segnare l’ultimo tiro da tre per scendere dal gap dei 30…


Pagelle

Kemba Walker: 4,5

4 pt., 1 rimbalzi, 3 assist, rubata, stoppata. 2 13/ al tiro.0/5 da fuori e 3 TO in 25 minuti. Completamente fuori fase non segna nemmeno una tripla in un periodo nel quale non è in forma. Se per lui esserlo è importante, non aiuta l’OT della sera precedente ma stecca completamente l’appuntamento. -28 di +/-.

Jeremy Lamb: 6

12 pt., 5 rimbalzi. Lamb prende un -29 di plus/minus, marcato inizialmente da LBJ appena può va dentro per segnare o s’ingegna. Porta a casa l’ennesima giocata da tre punti contro Chandler e mette anche una tripla a pochi secondi dai 24 tenendo in piedi nel primo tempo Charlotte, poi più nullanei 23 in campo.

Nicolas Batum: 5

7 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. 3/7 al tiro con un 1/5 da fuori. Ancora troppo periferico, a parte un jumper in area, ci prova spesso da fuori dove quando alza le braccia sembra già impostato male. Aveva iniziato con una bella tripla morbida ma si è perso. -23 anche per lui sopra la ventina con tre palloni persi.

Marvin Williams: 5

0 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. 0/1 al tiro. Rimane in campo solo 12 minuti lasciando spazio presto nel primo quarto a MKG. Nonostante commetta solo un fallo e non perda palloni, fa in tempo a prender un -11 risultando non molto efficace sotto le plance perché se l’intercettatore di McGee è Zeller, lui non riesce a dare una mano anche se non è compito suo.

Cody Zeller: 5,5

8 pt., 7  rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate. 3/7 dal campo, un primo quarto passato a capire come fermare McGee (9/10 dal campo) ma anche a recuperar palloni e a stoppare comunque altri giocatori. Non è un fenomeno ma senza di lui con la small-ball in campo, forse riusciamo a far peggio. A parte il goaltending regalato nel secondo tempo, in attacco mette una bella zampata su un errore di Walker. LAL scappa con tre tiri da fuori e lui va in barca con gli altri successivamente anche se prova a metterci delle pezze come facendo fallo su Kuzma lanciato.

Malik Monk: 6

19 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. 7/14 dal campo. Fornisce un po’ di verve all’attacco, specialmente nel primo tempo quando su sue iniziative Charlotte rimane in partita grazie alle entrate. Un paio di palle perse mentre anche lui scompare un po’ nella nebbia dl secondo tempo per riapparire a tratti con qualche puntata e la tripla finale che fa agganciare quota 100 in extremis.

Michael Kidd-Gilchrist: 5

2 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Ricorre a tre falli in nemmeno 10 minuti risultando poco efficace. Fa anche brutta figura su qualche transizione per il posizionamento forzato costretto a tenere per colpa dei compagni. In generale non sembra dare una svolta, nemmeno in attacco dove l’1/4 non è molto.

Miles Bridges: 6

17 pt., 3  rimbalzi, 2 stoppate. Usa il fisico con energia per tentar di stoppare. Agli estremi… fa vedere cose belle e cose brutte come un paio di tiri da fuori inguardabili e due in serie solo cotone. Porta a casa anche un gioco da tre punti contro McGee ma anche lui commette due TO.

Tony Parker: 5,5

4 pt., 2 assist in 13 minuti circa. Due palle perse e un 2/3 dal campo ma rimane marginale nel contesto anche se per un tratto accompagna la panchina alla rimonta nel primo quarto quando LBJ siede in panca.

Frank Kaminsky: s.v.

2 pt., 1 rimbalzo, 1  assist. Mi rifiuto di dare un voto a chi è sceso in campo solo nel garbage time- in una situazione mentale irreale. Troppo distacco, si gioca per terminar la gara e gli Hornets non hanno nemmeno voglia di giocar duro per preservarsi da infortuni, tanto sarebbe inutile visto il divario.

Devonte’ Graham: 4,5

5 pt., 2 rimbalzi, 6 assist. Scende in campo anche prima del garbage ma non dimostra quella personalità vista in preseason. Sembra imbrigliato da un eccesso di ragionamento che lo porta a rallentare il gioco per prender visione della situazione e calcolare tutto ma a quel punto la difesa avversaria è piazzata. Manca la velocità nella scelta che sembrava possedesse in prestagione. 2/6 al tiro in 16 minuti e una palla persa.

Guillermo Hernangomez: 5,5

11 pt., 6 rimbalzi, 1 assist. Rientra a giocare un discreto numero di minuti ma molti nel garbage. Non sembra in grado di fermare gli attacchi avversari anche se in attacco qualcosa gli riesce ma con un 5/9 al tiro e due palle perse.

Dwayne Bacon: 6

9 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. Almeno rimane concentrato. 4/4 dal campo. Non serve a nulla così come l’ultimo quarto.


Coach James Borrego: 5

La squadra paga la serata di ieri in termini di energie ma tatticamente prendiamo triple dagli angoli e non solo con coperture approssimative. Vero è che c’è spesso uno spauracchio centrale, nel caso McGee aiutato dalle puntate di James ma si nota una squadra svogliata in serata e scompaginata. Bisogna voltare pagina perché delle 5 partite casalinghe da giocare in casa ne sono state perse già due, Sul 14-15 ci facciamo raggiunger da Orlando in testa alla Division. Contro Cleveland, con tre giorni a disposizione per riposare e riveder gli errori commessi, non si può fallire ancora.


Game 28: Charlotte Hornets Vs New York Knicks 124-126 (OT)

Intro

Cos’hanno in comune gli Stati Uniti e la Francia?

Sicuramente sono due paesi che incarnano gli spiriti più estremi, dall’agatodemone al cacodemone (dagli angeli del bene ai demoni del male) oltre la rappresentazione unica e acritica di paesi traino dell’occidente e quindi del bene.

L’alone di libertà si spande tra le sponde dei due oceani e li unisce quando la Francia donò agli Stati Uniti la famosa Statua della Libertà che come tutti sanno si trova proprio a New York.

Una libertà e una meritocrazia che Saint-Simon (1760/1825), un filosofo che si pone problemi della società industriale vede rovesciati rispetto a quelli che dovrebbero essere.

Muove le sue critiche nei confrontidegli inutili nobili, ministri, consiglieri di Stato, grandi capimilitari, cardinali, ecc., mentre esalta l’utilità del ruolo degliartisti, fisici, chimici, fisiologi, matematici, musicisti, artigiani, commercianti, coltivatori (a dire il vero allora, puressendo avvicinabile al socialismo menzionava anche i banchieri) dicendo che questi sono il fiore della società francese eperduti loro la nazione sarebbe rimasta in uno stato d’inferiorità finché non le sarebbe rigermogliata la testa.

Chissà se immaginava che poco più di 200 anni dopo proprio un francese di stanza a Charlotte si sarebbe accomunato (quasi) agli inutili, o almeno, non volendo vessare troppo Batum (che compiva gli anni proprio nella giornata), ai meno meritevoli visto il rapporto qualità prezzo.

Saint-Simon avrebbe detto che iltransalpino oggi nuoce alle prospettive della squadra in termini disalari ma recentemente ha giocato qualche partita migliore con modalità differenti, liberatosi un po’ del ruolo di collante forzato (leggi uomo assist a tutti i costi) avendo gli Hornets trovato altrielementi utili che, anche se scostanti, dalla panchina stannooffrendo quel qualcosa in più che ha portato Charlotte ad essere oggi oltre le deprimenti aspettative agostiane anche se siamo incappati/inciampati in qualche brutta serata.

L’altra faccia della medaglia dei galletti è Tony Parker che fornisce assist ma è libero di attaccaree creare minacce e spaziature, proprio come desidera Borrego, imprevedibilità al servizio della libertà di movimento per i cinque Hornets di turno sul parquet.

Nel Paese della non regolamentazione andava quindi in scena una partita preparata con schemi ma ancheimprovvisazione da non sbagliare perché oggi si deve sfruttare il calendario prima di partite più probanti.

La partita in breve

Anche la partita andava alla rovescia.

Charlotte giocava benissimo a inizio gara esaltando il gioco di squadra e la difesa rimanendo in linea con la precedente gara disputata a New York, Lamb aggressivo in coast to coast spingeva sul 30-13 un primo quarto che finirà sul 33-16.

Gli Hornets però, forti di un attacco ficcante e sul velluto s perdevano in difesa concedendo 37 punti nel secondo quarto ai Knicks ma ne mettevan dentro 39, incrementando di due il vantaggio all’intervallo passato su un tranquillo +19 (72-53).

Il terzo quarto non era ben giocato e i Knicks si avvicinavano di poco.

Il gap rimaneva fermo a 15 punti ma nell’ultima frazione coach Fizdale schierava un box a zona che Charlotte soffriva parecchio, inoltre l’inesperienza di Bridges e Monk (bravo questi prima nel sfornare assist) portavano a un paio di palloni prsi che New York sfruttava in transizione.

La squadra di Fizdale con una tripla di Hezonja a 6:24 si portava sul -2 (100-98).

Charlotte segnava da fuori con Marvin ma due canestri in fila di Mudiay e uno di T. Hardaway Jr. valevano il sorpasso a 4:16.

Dopo vari saliscendi gli Hornets allungavano sul 113-109 ma Vonleh, spingendo Batum andava a segnare e Mudiay batteva Williams da sotto pareggiando.

Kemba provava la soluzione personale da fuori (troppe sbagliate nella seconda parte) e ai Knicks rimaneva un pugno di secondi per chiamare il time-out e provarci.

Mudiay da tre vedeva la sfera respinta dai ferri sul buon tiro da fuori lambito da Williams, così si andava ll’OT dove si metteva male perché i Knicks affondavano un paio di tripla, quella di Kornet valeva il +4 ospite e MJ in panca incassava anche il -6 di Mudiay.

A dimezzare lo svantaggio ci pensava Batum che nel finale, sul -5 segnava ancora da tre così a 5 secondi dalla fine era necessario il fallo su Knox che sbagliava i liberi, Walker raccogliendo il rimbalzo (senza time-out, tutti spesi) andava in coast to coast a depositare la sfera verso l’anello ma il tocco era corto e New York vinceva una partita in rimonta dopo esser stata sotto di 21 punti travolta nel gioco rovinando una classic night e la serata di Bogues festeggiato nell’intervallo, ricoperto dall’affetto dei fan.

Gli Hornets pagano i 16 TO, troppi rispetto il solito come così dalla lunetta è entrata solo 10 volte (8 i segnati) mentre gli avversari hanno messo a segno un 20/31 con 10 TO. Il 51-46 a rimbalzo e il38-27 negli assist a nostro favore non è bastato… 34 pt. per Mudiay (record), 20 per Knox, 13 per Kornet che ha messo tre triple per rimontare.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

La partita iniziava con la sfera arancione in possesso degli ospiti che sbagliavano la tripla con Hardaway Jr..

La gara continuava con la stessa modalità: Le triple di Lamb e Vonleh erano ampiamente imprecise ma da una palla toccata da Kanter a Zeller nasceva il contropiede che Vonleh chiudeva in prepotente schiacciata.

A 10:22 Walker con un catch n’shoot rapidissimo infilava la bomba del sorpasso quindi da un’altra transizione (persa Walker) nasceva il 3-4 firmato Hardaway Jr. aiutato da Mudiay sull’azione successiva con un un fade-away in turnaround per il 3-6.

Finiva qui però la gloria per New York perché a 9:16 Batum appoggiava accorciando sul -1 e Kemba in corsa rallentava la velocità al minimo per tirare oltre Vonleh al vetro alto venendo premiato.

Kemba si creava ancora da solo il tiro, questa volta da fuori, con il passetto laterale verso la diagonale sinistra che eliminava la difesa di Hardaway Jr. per infilare la bomba del 10-6 e anche se seguiva l’appoggio di Knox in corsa oltre il tentativo di stoppata di Zeller, la squadra ospite prendeva un parziale di 13-0 che iniziava a 6:57 quando Marvin in post basso sinistro abbatteva ruvidamente Hardaway Jr. per andare a segnare ma non era fallo per gli arbitri, proseguiva a 6:30 con una wide open da tre punti di Walker alla quale seguiva esattamente a metà tempo la replica inaspettata di Zeller sempre da posizione frontale che portava il match sul 18-8.

Cody in difesa contrastava attivamente un tiro di Knox facendolo sbagliare e a 5:15 chiudeva in schiacciata sulla dime di Walker per poi vedere la tripla di Batum dall’angolo sinistro a 4:51 senza intervenire a rimbalzo poiché perfetta, quindi Knox da tre punti finalmente interrompeva il parziale di Charlotte con una bomba mandando lo schermo centrale sul 23-11 a 4:27.

Charlotte continuava a giocare bene e una giocata a due tra Kaminsky e MKG era estesa a triangolazione dal secondo che passando sotto canestro sulla sinistra a Batum gli regalava due punti in schiacciata per il compleanno.

Frank (Kaminsky) stoppava Frank (Ntilikina) e poi su un’azione successiva il Tank in aiuto si ripeteva su Robinson mentre a 2:39 Bridges dall’angolo sinistro completava il bel gioco di passaggi degli Hornets.

Knox infilava due punti ma Lamb in coast to coast era un treno chiudendo fisicamente a contatto con Robinson in appoggio da pochi passi sulla destra del canestro per il 30-13 quindi dal duello Parker/Ntilikina usciva una stoppata del secondo sul primo e una rubata dal primo al secondo mentre Lamb e Knox nel finale puntellavano il risultato parziale dei primi 12 minuti con una tripla a testa.

33-16 a fine primo quarto.

Anche le dance brackets sono in vintage style e i sorrisi non mancheranno nemmeno a fine gara nonostante la terribile delusione di una squadra inattendibile.

2° quarto:

Iniziava con uno spettacolare alley-oop di Robinson a una mano il secondo quarto ma Monk si scatenava come uomo assist, scudiero del Tank iniziando a servirlo dopo un paio di passi in corsa dalla destra liberandolo per la schiacciata per poi depistare la difesa e fornire un altro pallone per il n°44 che non sbagliava la tripla del 38-18.

Charlotte subiva tre liberi contro (prima per una chiamata dei tre secondi difensivi poi due da Kornet per fallo di MKG a 10:23) ma solo due entravano quindi ancora Bridges, cambiando angolo spingeva con una bomba Charlotte sul 41-20.

Un pull-up di Ntilikina e una tripla di Knox diminuivano il gap ma a 9:04 su un rimbalzo difensivo Robinson atterrava con il tallone sinistro su Frank e doveva uscire dolorante per un problema alla caviglia quindi arrivavano due FT per Frank e una tripla di Lee dalla destra ma Monk tornava in azione con un rimbalzo difensivo al quale seguiva un coast to coast con apertura in corsa verso l’esterno che tagliava fuori l’unico baluardo (Kornet) rimasto per il 45-28 firmato ancora Tank.

Tutto facile per Charlotte che andava a bersaglio con una tripla di Monk a 7:24 poi era ancora Malik a ricevere sotto un passaggio di Parker ( il francese in difesa compiva un bell’anticipo) per schiacciare a due mani ed esultare, troppo per gli arbitri che gli assegnavano contro un tecnico prima che anch’esso potesse tirare dalla lunetta per il fallo ricevuto da dietro da Hardaway Jr.

51-30 prima che Kanter segnasse i primi due punti della partita dopo un rapido spin sui tasselli esagonali dell’area e si ripetesse servito sul lungo-linea.

Batum liberissimo dal corner sinistro preparava l’arco mettendo dentro con bravura un’altra saetta raggiungendo i 10 punti personali. sull’assist di Cody, poi il francese recuperava una sfera in difesa ma Charlotte elaborava troppo l’azione finendo per sbagliare con Kemba da tre non in ritmo dallo stesso angolo.

Poco male se Monk con un no look serviva di lato Zeller che in corsa andava a martellare  a una mano con la jam il canestro dei Knicks ora sotto 56-35 anche se da un goaltending non dato a favore di Williams (stoppata di Vonleh probabilmente in leggero ritardo al vetro) partiva una piccola reazione che vedeva Kanter segnar da sotto e Vonleh colpire da tre punti per arrivare sul 60-44.

Fizdale incitava i suoi anche perché Monk andava negli spogliatoi per un problema alla caviglia ma Batum metteva dentro un bound verticale, tracciato appositamente per il back-door di Lamb facile da sotto e Zeller cambiava uomo terminale per il passaggio forte verticale di Walker che dava ai nostri il 64-46 dopo il 4/4 dal campo del nostro centro.

Dopo due liberi per parte Kanter in corsa segnava sulla resistenza di Lamb aggiungendo un FT a 1:10 ma Williams da tre dal corner sinistro affondava oltre il difensore il jumper pesante.

Zeller con un 1/2 faceva toccar quota 70 a Charlotte colpita poi  da Lee da media distanza ma a :05.1 Batum, dopo un entrata dalla sinistra andava a insospettatamente a schiacciare di prepotenza a una mano esaltando la panchina di Charlotte.

L’incisiva dunk chiudeva i primi 24 minuti sul 72-53.

 

Muggsy Bogues nell’intervallo ringrazia i fan, la famiglia, ecc., durante la sua serata.


3° quarto:

Charlotte, un po’ intorpidita, lasciava spazio nei primi minuti del secondo tempo ai Knicks che segnavano con Vonleh, subivano il 74-55 di Zeller con un soft floater su assist di Batum ma segnavano ancora con Mudiay.

Ancora i due finalizzavano le azioni delle proprie squadra (bella quella con il giro palla esterno di Charlotte per la semplice partenza con assist verticale di Walker con passaggio per il centro sotto) poi i due venivano a contatto con Cody bravo e fortunato a stoppare di gomito la transizione sull’alzata sotto di Mudiay.

New York però dal -19 andava sul -12 quando Kanter recuperando una tripla fallita da Vonleh convertiva ravvicinatamente per il 78-86.

Provvidenziale era Lamb, prima con un jumper frontale, poi con un’entrata da destra che valeva tre punti per il fallo di Knox sull’appoggio (83-68).

Un semigancio di Kanter  era respinto dalla tripla di Williams a 4:20 mentre Lee era ottimamente contrastato da Lamb in difesa sul jumper così da un’entrata a ricciolo di Batum nasceva l’assist per Cody ancora sul lungo linea a metter dentro in alzata in uno contro uno l’88-72.

MKG era stoppato da Knox mentre sulla transizione Hardaway Jr. con un fast pull-up ci puniva ma dall’altra parte MKG in area riusciva a segnare questa volta alzando la sfera con parabola corretta.

A 1:25 Kemba batteva la zona con una tripla ma a 1:05 Mudiay rispondeva dall’angolo sinistro per il 93-77, Lee a :02.1 ritoccava dalla lunetta splittando per il 93-78.

Marvin Williams difende su Vonleh. Sam Sharpe-USA TODAY Sports


4° quarto:

New York rimaneva ancora lontana dopo il canestro di Mudiay con il turnaround frontale, ancor di più dopo l’appoggio a destra al plexiglass di Kaminsky (95-80), in più anche il rientrante Monk a 10:10 dalla diagonale destra infilava il siluro del 98-82 ma la zona di New York unita all’inesperienza dei giovani portava i Knicks ad accorciare rapidamente: Kornet con una tripla e una dunk in correzione a 9:12 portava sul -11 i suoi (98-87).

Bridges e Monk perdevano una palla a testa così Hezonja e Mudiay in transizione andavano a depositare il -7.

C’era da ringraziare l’imprecisione dei Knicks ai liberi se Charlotte riusciva a rimanere al comando nonostante l’inerzia rovesciata.

Lee a 7:51 splittava, Parker provava a metter una pezza con il suo solito pull-up dalla diagonale sinistra per il 100-92 ma Mudiay andava ad appoggiare e Vonleh splittava a 6:52 mentre Hezonja a 6:24 dalla letale diagonale destra finalizzava da tre punti per il 2-16 di parziale che portava sotto i newyorchesi sino al 100-98.

Williams da tre punti provava a respinger l’assalto ma alcuni errori da oltre l’arco di Walker favorivano il recupero ospite che trovavano 4 punti di Mudiay e due di Hardaway Jr. per il sorpasso sul 103-104 a 4:16.

Time-out e finale combattuto che vedeva prima Vonleh splittare dalla lunetta per un fallo di Williams poi a 3:17 Cody sorpassare con il rallentamento e l’alzata oltre due difensori arancio-blu.

Libero a segno del 106-105 poi a 2:46 dalla destra una finta in uno contro uno di Marvin con lungo tiro in sospensione valeva il più tre ma NYK anche sbagliando i tentativi in schiacciata di Vonleh e di Knox da fuori recuperava un rimbalzo con Vonleh per tocco di Zeller sul corpo dell’ex e due FT.

Uno su due e 108-109 del sorpasso con la tripla micidiale di Kornet a 1:41.

Batum replicava da fuori restituendoci il +2 e Mudiay sfondando su Walker dava buone speranze agli Hornets anche perché in corsa a una mano Batum spingeva l’assist per Lamb che correndo sul lungo linea sinistro si elevava oltre Kornet per metter dentro il +4 ma mentre Charlotte rimaneva al palo i Knicks segnavano con Vonleh che lanciava a terra Batum liberandosi, poi Mudiay da sotto si separava legalmente da Williams al quale non bastava la lunghezza dell’ombrello per la stoppata.

113 pari,, :27.2 da giocare e tentativo di Walker a pochi secondi dalla fine da fuori che non funzionava.

Con :04.4 Charlotte si salvava tremando: la tripla di Mudiay oltre Williams sembrava dentro ma un rimbalzo anomalo tra i ferri spingeva fuori la sfera per l’OT.

OT:

Si andava al supplementare dove iniziava male per Charlotte colpita al limite dei 24 d’attacco  da Hardaway Jr. e anche se Lamb a 3:53 segnando dal bordo destro dell’area accorciava a 3:33 un letale Kornet, un passo indietro, ma sempre dalla diagonale destra, affondava il 115-119.

Si metteva malissimo per la squadra di MJ che in panchina  assisteva anche all’allungo per il +6 di Mudiay dopo l’errore di Kemba da fuori.

Chi spingeva in serata per non rovinarsi il compleanno era Batum che a 2:42 mettendo dentro un’altra bordata lasciava aperti varchi per il rientro anche se Knox ricevendo un passaggio che tagliava la nostra difesa era affrontato irregolarmente da Williams finendo in lunetta a splittare per il +4.

Su un allungo di Batum per Williams sul bordo sinistro del campo si chiudeva l’azione che portava alla tripla del -1 (121-122) il nostro n°2 ma Mudiay arrivava a 32 punti con un jumper dalla linea di fondo sinistra che superava Zeller.

Walker mancava un paio di tiri e sul rimbalzo offensivo di Zeller, Borrego chiamava un time-out a :31.2 vedendo i suoi in difficoltà a trovar spazi in attacco.

Non andava meglio sull’azione successiva quando Lamb si chiudeva sulla destra per provare un tiro fuori equilibrio oltre Vonleh che aveva bassa percentuale di riuscita, infatti, non entrava così dopo un time-out Knicks Mudiay si liberava in corsa di un MKG colpevolmente rimasto dietro lasciando all’avversario il comodo sottomano dopo aver ricevuto sulla rimessa.

121-126, Lamb titubante al tiro, più che una palla una patata bollente spedita a Batum che alzando la cresta missilava ancora da fuori per il -2 a :06.1 dalla fine.

Fallo dopo un secondo e un decimo di Kemba su Knox il quale sbagliava i due liberi, Charlotte senza time-out correva con Kemba bravo a tagliare sul rimbalzo dovuto al tiro corto ma l’appoggio in corsa al vetro fatto a tutto gas in mezzo a tre difensori era veramente corto così New York portava a casa una partita assurda dopo esser stata travolta sino al -21 con il collasso degli Hornets nell’ultimo quarto.



Pagelle

Kemba Walker: 5,5

16 pt., 7 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata. 6/20 al tiro con un 4/13 da fuori. Non si può ignorare una doppia doppia fatta da pregevoli assist ma s’intestardisce nelle triple e finiamo sotto, anche nell’OT sbaglia troppo sebbene la sua generosità lo porti scivolando a terra a un recupero offensivo importante mentre prende in difesa anche un paio di sfondamenti. C’è a livello di testa ma non di precisione. Forse fa la scelta inversa sull’ultima azione dove avrebbe potuto tentare un o la va o la spacca visto che ormai ci saremmo trascinati al massimo al secondo OT.

Jeremy Lamb: 5,5

16 pt., 9 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. 7/21 al tiro con un orrendo 1/8 da fuori dopo il game winner contro Detroit. Bravo a rimbalzo, specialmente quello difensivo, se punta il canestro fa molto meglio. S’impelaga però nell’OT contro Vonleh gettando al vento un’occasione mentre in difesa è attivo e va a disturbare spesso come contro Lee facendolo sbagliare, se però viene portato a spasso per un po’ ha qualche problema in più, vedi il canestro di Mudiay nel finale.

Nicolas Batum: 7,5

21 pt., 6 rimbalzi, 7 assist. 8/14 al tiro con un 5/8 da fuori. Nessun TO e +12 di +/-. Nel giorno del suo compleanno soffia sul vento di vittoria di Charlotte ma del suo fuoco rimane solo fumo. Se un alieno l’avesse visto nella nottata gli avrebbe fatto firmare un bel contratto. L’ultimo ad arrendersi mette a disposizione due assist molto belli e funzionali per Lamb, uno per la tripla di Williams e segna due triple che nell’ultimo quarto regolamentare e nell’OT ci tengono in partita. Anche lui va alla rovescia in serata. Spinto da Vonleh nel finale del 4° quarto subisce la separazione con spinta volando a terra ma gli arbitri non chiamano fallo.

Marvin Williams: 6,5

20 pt., 5 rimbalzi, 1  assist, 1 rubata, 1 stoppata. Bravo a segnare ha buone percentuali (7/12 dal campo), nel finale viene battuto da Mudiay da sotto ma sulla tripla fa il massimo per disturbarlo e aiutato dalla fortuna resiste. Devo rivederlo su qualche close-out quando l’avversario si porta più lontano da canestro sugli sviluppi dell’azione, mi sembra meno bravo lì, comunque serata discreta per lui.

Cody Zeller: 7

21 pt., 13  rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 9/10 al tiro, quasi perfetto.2/3 ai liberi, peccato per i 3 TO ma ha un +10 quando è in campo. Soffre poco l’avversario e va anche in uscita sebbene ad esempio non possa bloccare il tiro di Mudiay dalla baseline rimane una prestazione da doppia doppia con alcuni rimbalzi importanti offensivi (5 in totale). Mette anche una tripla e un gioco da tre punti sotto dimostrando di sceglier sempre i tempi giusti sotto canestro per la sua azione, ma la festa è rovinata dalla L.

Malik Monk: 6

9 pt., 2 rimbalzi, 5 assist. Come descritto nel testo è bravissimo a smistare assist, eleganti ed efficaci. Trova anche il canestro tre delle quattro volte nelle quali tenta ma perde tre palloni rovinando una buona prima parte, restando anonimo nella seconda. Dopo il rientro per il problema alla caviglia forse qualcosa cambia e da una palla persa New York si avvicina ulteriormente… A inizio partita Kemba finta due scoppole sulla sua nuca mentre lui mima la reazione avuta con Jordan. Crazy Monk.

Michael Kidd-Gilchrist: 5

2 pt., 4  rimbalzi,2 assist. 1/6 dal campo rinunciando a qualche tripla aperta. Commette tre falli ma manca Mudiay sull’azione difensiva fondamentale della partita. Sul gioco di possibili blocchi, tra spinte e visioni periferiche si fa tagliar davanti rovinando la discreta partita in quasi 16 minuti di gioco nonostante avesse incassato una stoppata prontamente restituita con due punti in area. 

Miles Bridges: 5,5

6 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Mette un 2/3 dal campo iniziando bene come Monk quando il gioco di squadra funziona, poi nel terzo quarto si perde come la sfera che regala con un passaggio indietro telefonatissimo che Hezonja ruba facilmente per andare a segnar in transizione.

Tony Parker: 5,5

2 pt., 2 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. 1/5 dal campo e 2 TO in 18 minuti sono le note stonate. Solo il classico jumper, forse un goaltending non assegnato. Belli gli assist, bello lo spin con arresto e tiro in area ma già visto, prevedibile, questa volta l’avversario è Kornet e viene stoppato. Non riesce a velocizzare molto il ritmo per batter la difesa di Fizdale e finisce con un -10 di plus/minus.

Frank Kaminsky: 5,5

11 pt., 1 rimbalzo, 2 stoppate. Inizia benissimo con due stoppate di fila su due azioni differenti. Segna una tripla da fuori ma anche in appoggio nell’ultimo quarto andand oltre il difensore ma nella seconda parte della gara perde i superpoteri e ricorre a un paio di falli quando non si fa battere più facilmente rispetto alle precedenti gare.

Coach James Borrego: 5,5

Ritarda un po’ i cambi dal mio punto di vista nell’ultimo quarto. Costa caro, poi questo saliscendi mentale dopo esser stati sul +21 sembra esser frutto della gioventù del team ma anche di qualche rilassamento concessosi dai giocatori. Era una partita da vincere che ci siamo trascinati all’OT per perderla aspettando domani notte i Lakers di LBJ…


Game 27: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 108-107


Intro

Detroit l’anno scorso basava la propria forza sul froncourt.

Il mondo delle torri nella NBA sta crollando a favore di quello più rapido e veloce degli esterni.

Quella incrollabile e immutabile certezza di cm come vantaggio sta crollando e le torri stesse si adattano anche a un gioco più periferico ma Drummond non è per nulla un tiratore perimetrale mentre Griffin ha un discreto 36,2% da fuori ma anche lui non è certo il prototipo del giocatore moderno.

Ancora una volta la forza corazzata quindi contro le portaerei che durane la seconda guerra mondiale sì capì essere più versatili e importanti delle vecchie e perforabili corazzate.

Una dottrina che anche con il nuovo coach Casey pare cementificarsi perché i Pistons sono terzultimi nella percentuale nel tiro da tre punti da fuori…

Prevedibilmente Charlotte avrebbe quindi tentato d’invogliare i Pistons nel tiro da fuori controllando il perimetro e cercando d’imbrigliare la potenza dei Pistons sotto canestro, operazione che in qualche caso (per citarne un paio), contro Jazz e Pelicans ad esempio, non era riuscita a Charlotte.

Nel gioco di strategie e forze in campo, l’incognita da calcolare era la voglia di riscossa dei Pistons, in striscia negativa da cinque partite contro una squadra,la nostra, vincente da due e che in casa ottiene i maggiori successi.

La partita in breve

Sceglietelo voi uno sceneggiatore, quello più assurdo e incredibile che vi fa vivere emozioni tramite colpi di scena impensabili…

Non raggiungerà il livello di quello virtuale degli Hornets…

Charlotte, partiva benissimo e nel finale di primo quarto, giocando un basket altruista con una tripla di Hernangomez a 9 secondi dalla fine si portava sul 37-25.

Nel secondo quarto la gara andava a strappi: un floater di Parker per il 41-27 sembrava non dare possibilità a Detroit di rientrare ma un parziale di 9-0 successivo, portava a 7:45 i Pistons sul -4 (43-39).

Charlotte rispondeva con lo stesso parziale chiuso da Lamb con l’entrata nel traffico per il 52-39 ma una Detroit a digiuno da 5 partite con un altra corsa da 10-1 andava sul 53-49.

Un parziale di 5-1 pro Charlotte ottenuto interamente ai liberi e una tripla di Kennard nel finale bloccavano il punteggio per una decina di minuti sul 60-55.

Charlotte però andava il tilt nel secondo tempo tirando con uno 0/10 iniziale dal campo, slittando dietro i Pistons.

Kemba da tre punti a 6:45 interrompeva la serie di tiracci degli Hornets che comunque slittavano sempre più indietro sino al -12 firmato da Johnson in fastbreak su una delle poche palle perse da Charlotte (solo una nel primo tempo da Monk).

79-91 e divario ancora ampio anche a fine quarto.

A inizio ultimo quarto Charlotte non ce la faceva a rientrare, tanto che un pull-up di Calderon a 6:23 restituiva i 10 di vantaggio a Detroit (91-101).

Kemba però trascinato forse da MJ in panca metteva dentro 7 punti di fila, gli Hornets si chiudevano bene in difesa mentre Zeller fungeva da vertice mobile della triangolazione che dalla linea di fondo si spostava indietro: assist di Batum per il centro in corsa che faceva partire in schiacciata i fuochi d’artificio.

Nel finale succedeva di tutto: dal sorpasso e all’allungo firmati Kemba, all’azione da tre punti per il 104 pari da parte di Drummond (fallo di Walker) sino all’1/2 ai liberi del nostro capitano e allo 0/2 di Griffin dall’altra parte (con espulsione di Williams) all’1/2 di Lamb dalla lunetta pareggiato dal 2/2 di Galloway a quota 106 per una trattenuta di Parker a metà campo.

Nell’azione finale però, sul raddoppio, Walker scaricava a Lamb sulla diagonale destra e la nostra SG superava Johnson con la tripla, anzi no, il lunghissimo due parso tripla che faceva saltare in aria la panchina ante-litteram.

Per questo arrivava un tecnico (invasione) e si finiva sul 108-107 con un’insperata e importantissima vittoria che valeva anche il sorpasso in classifica sui Pistons stessi alla sesta sconfitta consecutiva viste anche le assenze di Bullock, Smith, G. Robinson III ed Ellenson mentre agli Hornets è mancato l’importantissimo MKG (vuoto difensivo colmato comunque nel finale).

Charlotte quindi partiva con una vittoria nella prima delle 5 partite casalinghe che giocheremo in fila.

Griffin finirà con 26 punti Drummond con 14 e 13 rimbalzi mentre Jackson e Galloway segneranno 18 e 17 punti rispettivamente. 14 i TO per Detroit contro i 7 di Charlotte che dalla lunetta ha tirato con il 78,4% (29/37) contro il 14/21 degli avversari che ha pesato parecchio. 42-49 nei rimbalzi, 21-23 negli assist, 7-4 nelle rubate completano un po’ le statistiche.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Prima azione appannaggio dei neri della Motown a vuoto con Drummond da sotto mentre dall’altra parte a 11:31 su un pick and roll tra Walker e Zeller il nostro centro subendo fallo, andava in lunetta fresco per mettere i punti del 2-0 che diveniva 4-0 con l’appoggio di Batum di sinistro dopo un buon dribbling.

Appoggio anche per R. Jackson dall’altra parte per i primi due punti per la squadra di Casey seguiti da un no look pass dalla sinistra di Walker che pescando Lamb sulla linea di fondo sinistra gli dava la possibilità d’alzare facilmente per il 6-2.

Gli arbitri su un’entrata di Griffin assegnavano due liberi agli ospiti e il punteggio tornava sul -2, anche perché per un’invasione della linea consentiva a Griffin disegnare il secondo libero precedentemente fallito.

Walker nel primo quarto si scatenava come uomo assist: da una sua penetrazione sulla quale i Pistons raddoppiavano nasceva la schiacciata di Cody libero in area, Griffin rispondeva da tre punti, Lamb si sostituiva al capitano come passatore dopo la drive mentre Cody come finalizzatore cambiava lato del ferro ma metteva dentro ancora due punti ma a 7:34 Drummond spingendo trovava il vantaggio nel pitturato e nel punteggio anticipando due punti anticipando la tripla di Williams a 7:32 per il13-11.

R. Jackson da tre per il vantaggioospite (13-14) era ancora valido ma dopo il contro-sorpasso dalla lunetta di Walker, quindi arrivava un assist del capitano per un runner fing and roll di un attivo Zeller.

Griffin era ancora il fulcro della manovra ospite e in corsa riuscendo a segnare subiva un fallo di Kemba dopo il tiro.

Libero addizionale realizzato e pareggio raggiunto a quota 17, tuttavia Williams da tre punti si ripeteva a 5:27 scagliando la seconda bomba aperta personale di serata (da posizione frontale questa volta) grazie a un altro assist di Walker.

Drummond andava a sfondare su Zeller dalla linea di fondo, gli arbitri non chiamavano fallo ma Zeller riusciva a toccar palla e a favorire il nostro recupero, così Kemba in entrata reverse rallentata appoggiava al vetro il 22-17.

A 4:16 il capitano vedeva Zeller spuntare a correggere un suo errore in floater mentre dall’altra parte i Pistons andavano a segnar da sotto con uno spin di Griffin in avvicinamento e due punti di Drummond derivanti da un rimbalzo offensivo e un appoggio oltre Bridges.

Entrava Hernangomez il quale fungeva subito da terminale per Walker anche se l’entrata con cambio mano e appoggio di sx era più contrastata delle occasioni in precedenza.

Un caldo Walker segnava due liberi, Calderon inframezzava con un pull-up prima che un arresto e tiro di Walker dalla media distanza finisse di filato dentro il filato stesso per il 32-23.

Griffin in avvicinamento per due punti e un passaggio proiettile di Walker molto ficcante per Willy che rientrando dalla linea di fondo si trovava in campo per agguantare la sfera e aggiunger due punti, erano le armi preferite dalle due squadre al momento.

A queste soluzioni a :09.1 il centro spagnolo apportava la variante da tripla che finendo dentro il cesto gli consentiva di raggiunger 9 punti personali e di far chiudere il quarto a Charlotte avanti 37-25.

2° quarto:

Il piacevole basket di Charlotte si palesava anche a inizio secondo quarto con il bound pass verticale diBatum per Monk che da destra tagliava in back-door dietro tutti in diagonale per raggiunger la sfera in are ed esplodere in schiacciataa una mano.

Galloway da due punti era contrastato da Parker in floater ma ancora un’uscita di Galloway a destra dopo il giro dalla linea di fondo dava a 9:50 altri tre punti agli ospiti colpiti e affondati 15 secondi più tardi da una schiacciata di Willy che dopo esser partito bene in crossover su Pachulia non incontrava ulteriori valide resistenze sul suo cammino.

Tre punti di Leuer a 9:15 erano buoni per il -10 (43-33) mentre pioveva anche il -6 con un’altra bombardadi Galloway (tocco di Batum che in uscita incocciava sulle tibie del tiratore e libero a segno) che trovava il suo luogo magico in campo a 8:42.

Monk commetteva il primo TO e Leuer mettendo dentro un jumper dalla sinistra segnava il 9-0 di parziale con il quale i Pistons tornavano sul -4 a 7:45.

Charlotte dopo il time-out rispondeva con un egual contro-parziale iniziato da 2 FT di Kaminsky, proseguito da Parker in entrata, esaltato da una tripla di Williams a 6:18 (dal corner destro con l’uomo in salto sul close-out) e chiuso a 5:48 con l’entrata di Lamb nel traffico per la mancina del 52-39.

I Pistons però strappavano ancora con un parziale di 10-1 nel quale c’era lo zampino di Jackson con due bombe.

Sull’ultima, quella per il 53-49 si notava come fosse stato lasciato troppo solo…

Kaminsky, toccato sul braccio, guadagnava rollando due FT mali mancava sotto gli occhi di MJ, anche Jackson, questa volta contrastato da Walker mancava una tripla, sobbalzata sui ferri, poi a 2:51due liberi di Lamb davano ossigeno mentre dall’altra parte una sicura schiacciata di Drummond era arrestata con il fallo da Batum che toccando il braccio destro di Drummond lo faceva sbagliare.

Dei due FT solo il secondo entrava così dall’altra parte Kemba, toccato da Brown sul tentativo da tre punti portava il parziale dai liberi sul 5-1 grazie al quale Charlotte si spingeva sul 58-50.

Griffin in post basso sinistro rompeva il raddoppio di Batum e Williams approfittando del salto del secondo sulla finta, allungandosi per il -6.

Zeller subiva una stoppata ma Lamb sull’altro lato della tabella recuperava e segnava perso dai radar della difesa dei Pistons.

A :20.3 una lunga tripla di Kennard quasi frontale chiudeva le ostilità dei primi 24 minuti.

Walker segna in jumper.

Punteggio sul 60-55 con rientro dei Pistons.

3° quarto:

Partiva male il secondo tempo per Charlotte anche se Griffin mancava due liberi ma si rifaceva a 11:00 in schiacciata servito breve in transizione.

Una rubata di Brown a Zeller nella nostra metà campo portava il rookie in schiacciata e dopo untime-out i nostri concedevano la seconda palla persa dopo averne regalata solo una con Monk in tutto il primo tempo.

Detroit passava in vantaggio con una schiacciona di Drummond anche se a 10:20 in lunetta Lamb ci riportava sopra di uno (62-61).

Charlotte però andava in confusione: Da una stoppata di Williams su Drummond si generava il panico in areae un rimbalzo a portata si trasformava in altro materiale per il centro avversario che ringraziava e non sbagliava.

Batum da tre tirava malamente mentre in difesa Williams riusciva a intercettare un verticale versol’attaccante sulla linea di fondo a pochi cm dal canestro dimostrando di poter dare un po’ di difesa ma era l’attacco a non funzionare più, infatti, Walker e Zeller sulla stessa azione mancavano due tiri facili mentre gli ospiti che a 8:03 subivano due liberi di Walker, ilquale era l’unico a far rimaner aggrappato alla gara Charlotte che prendeva in faccia la bomba di Griffin mentre la tripla di Hernangomez segnava lo 0/10 dal campo per Charlotte nel quarto…

A 6:45 Charlotte segnava il primo tirodal campo con Walker che da tre punti in step back freddava il focoso rookie Brown segnando il 67-68 poiché Charlotte nel frattempo era scivolata sotto.

Jackson dalla sua mattonella (diagonale sx) mandava dentro una tripla sul giro palla dei Pistons che colpivano ancora da oltre l’arco con una transizione di Kennard a 5:51.

Il time-out di Charlotte sul 67-74 serviva per la prima azione dove Zeller scaricando a destra trovava il catch n’shoot da tre punti di Walker per il 70-74.

Brown tentava la schiacciata ma la resistenza fallosa di Zeller lo impediva così arrivavano i due liberi che tuttavia il n° 6 non riusciva a segnare mentre Parker a 4:25 ne infilava un paio.

Reggie Jackson in entrata e ancora Parker in bonus dalla linea ad alzare il punteggio ma ad aumentare il divario arrivava la bomba di Griffin a 3:45 per il 74-79.

Un divario che si ampliava poiché Charlotte non selezionava più opzioni valide di tiro come l’uno contro uno di Marvin in pull-up da due lontano.

A 2:52 due FT di Jackson portavano lagara sul 74-81, Parker forzava proprio Reggie al fallo sul primo passo andando in lunetta in bonus a colpire altre due volte ma Galloway da tre punti e Bridges in goaltending sul tentativo di recupero da transizione consentivano agli ospiti di andare su un +10 accumulato in poco tempo.

S. Johnson da destra mandava sul +11 iPistoni che spingevano anche sul +12 con un fast break dello stesso Johnson per il 79-91…

Gli Hornets nel finale cercavano di rosicchiare punti con lo spin in area veloce di Parker al qualeseguiva l’arresto finta che Pachulia interpretava malamente come tentativo unico finendo fuori equilibrio per toccare il francese sul vero di tiro.

Tre punti però a :21.8 Griffin andava a metterne dentro due chiudendo il quarto sull’ 82-93.

4° quarto:

Partiva anche Walker insieme a Parker nell’ultimo quarto, Monk era in campo ma mancava la prima entrata mentre sulla seconda sbattendo su Calderon leggermente nel semicerchio segnava due punti fallendo il libero aggiuntivo a 10:33.

Pachulia aggressivo su Willy in post basso sinistro lo aggirava con rapido movimento per depositare, inoltre un pull-up di Calderon a 6:23 faceva ripiombare sullo svantaggio in doppia cifra i Calabroni (91-101).

Lamb in entrata perdeva palla sbattendo su Griffin ma forse la presenza di MJ in panchina stimolava Walker che andava per la mission impossible nel finale partendo con una bomba a 4:54.

A 4:34 era lo stesso Kemba a mettereuno dei due liberi (10/11 dopo la lunetta) per fallo di Drummond e a 3:29 il settimo punto messo in fila dal capitano ci consentiva di raggiungere l’insperato -3…

L’intensità difensiva di Charlotte, sospinta dal pubblico, nel finale faceva la differenza: Lamb favoriva un recupero sul possesso di Griffin in difesa mentre in attacco Batum dava indietro per l’accorrente Zeller che schivava un paio dimacchine in doppia fila ai bordi del canestro per andare a spazzare via la barriera di Detroit con una schiacciata uragano a una mano a 2:53.

Charlotte sul -1 metteva la swarm defense in azione riuscendo a deviare oltre il fondo un pallone, sulla rimessa poi un’altra deviazione faceva rimbalzare i pallone su un giocatore dei Pistons che finiva per non controllar palla.

Kemba esagerava tirando lunghissimo da tre trovando il secondo ferro ma a 2:13 il capitano cambiando strategia poteva quindi compier l’operazione sorpasso con un dribbling passato lo schermo di Zeller e un floater da pochi passiche faceva gioire anche MJ.

Walker in difesa si rifaceva chiudendosotto insieme all’aiuto di Batum su Jackson che era stoppato mentre un on-fire Walker batteva in step-back la difesa di Detroit per il 104-101.

Finita?

Nemmeno per idea…

Lo sceneggiatore più fantasioso dipingeva a :35 3 dalla fine un fallo di Walker su Drummond che dalla linea di fondo portava a casa canestro e libero dell’aggancio.

Walker in entrata spezzava il raddoppio alto di Drummond sfuggendo a Brown: arresto sotto (forse si poteva chiudere facilmente) aspettando il rientro e il fallo del difensore.

La strategia funzionava a metà a causa dei liberi splittati.

Con :30.6 sul cronometro Griffin pescava il jolly: fallo contro Williams che finiva out per i 6 falli ma dei due liberi clamorosamente l’ex Clippers non ne segnava nemmeno uno.

Un fallo di Brown su Lamb a :21.1 dalla fine portava Jeremy in lunetta ma anche lui non andava oltre l’1/2.

106-104. Detroit in attacco: passaggio verso Galloway e furbescamente Parker da dietro cingendo Galloway vedeva sfilar palla oltre il fondo ma gli arbitri se ne accorgevano chiamando giustamente i liberi a favore dei Pistons.

L’ex Pelicans, tiratore, non falliva il 106 pari.

Lamb al tiro vincente.
Charlotte Hornets’ Jeremy Lamb, jumping right, celebrates with teammates Malik Monk, left, Willy Hernangomez, center and Devonte’ Graham, front, as Kemba Walker (15) celebrates in background after Lamb’s go-ahead and eventual game-winning basket against the Detroit Pistons in the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Wednesday, Dec. 12, 2018. Charlotte won 108-107. (AP Photo/Chuck Burton) The Associated Press

Walker sull’ultima azione rallentava il ritmo e si fidava di Lamb scaricando sulla diagonale destra dove Jeremy controllava approssimativamente la sfera portandola un po’ verso l’esterno con la destra, leggermente fuori dalla portata del n°7 Stanley Johnson che saltava sì sul tiro facendo il massimo ma non fermava Lamb che con un lunghissimo due punti (quasi tre, creduto tale da me all’inizio e rivisto dagli arbitri al replay) segnava il canestro vittoria del 108-06 a tre decimi dalla fine anche se gli arbitri, fiscalissimi e inutilmente, davano un tecnico contro Charlotte per l’invasione anticipata del campo e il match finiva 108-107 insperatamente poiché sul -10 a 6:23 dalla fine non sembrava potessero esserci premesse per rientrare se non aggrapparsi alla fioca speranza di quella stella lontana chiamata Kemba Walker che non crede di esser tale ma d’altra parte anche il calabrone vola non sapendo di non poter volare (per sintetizzare un famoso aforisma in realtà rivolto al bombo)…

Pagelle

Kemba Walker: 8

31 pt., 8 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata,1 stoppata. 8/25 al tiro. 11/13 a gioco fermo. Voto inspiegabile nei numeri se guardiamo i tiri dal campo ma l’impressionante accelerata che imprime alla navicella degli Hornets è impressionante. Vola in entrata a Mach 10 oltre imiti sconosciuti e bombarda da fuori. Sbagli un libero e fa fallo su Drummond ma poi decide di attirare il raddoppio e di fidarsi di Lamb che non tradisce portandosi così a un solo assist dalla doppia doppia. Dopo i passaggi per Cody nel primo quarto, Walker si prende la scena e ribalta una L già scritta. Pecca un po’ in difesa dove a volte lascia il tiratore troppo libero.

Jeremy Lamb: 7,5

13 pt., 4 rimbalzi, 2 assist. 4/13 altiro. Anche lui al tiro non è preciso, quando in attacco perde palla nell’ultimo quarto sbattendo su Griffin simo sul 5,5 circa come voto poi va a dare una mano in difesa e finisce per segnare il canestro vittoria dopo aver esso stesso sbagliato un libro contribuendo adaumentare la tensione in un finale thriller. Il tiro finale anche sedato da due punti è comunque da manuale, anche perché si sistema bene dopo aver visto la palla uscire dal suo raggio.

Nicolas Batum: 6

2 pt., 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata,1 stoppata. ½ al tiro in più di 30 minuti. Si perde un po’ quando gli Hornets vanno in confusione e scivolano fuori dal match. Una sua tripla affrettata è il suo errore di serata. Non ci prova mai, rimane defilato ma nel finale con l’assist a Zeller per la schiacciata e una buona difesa sull’entrata di Jackson si guadagna anche un + sulla sufficienza.

Marvin Williams: 6,5

9 pt., 10 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata,1 stoppata. Battaglia con Griffin tutta la sera con esiti alterni. Ci mette energia e furbizia, non sempre la seconda è premiata ma a rimbalzo tiene mentre stanco, dopo aver infilato tre bombe ci prova altre 5 volte (4 da fuori ancora) ma il suo tiro non entra mai, contribuendo a bloccare Charlotte in attacco nel terzo quarto, tuttavia la gara rimane positiva poiché come diga, anche se con parecchie falle (Griffin segnerà 26 punti ma prenderà lo stesso numero di rimbalzi) riuscirà a tenere.

Cody Zeller: 7

12 pt., 9 rimbalzi, 1 assist. 5/9 dal campo. Buonissimo inizio come terminale e miglior a a rimbalzo dove tiene di più. Quando non è in campo si perde in solidità mentre lui perde una palla banale regalando due punti in schiacciata nel terzo quarto ai Pistons. Torna a farsi vedere nel finale in maniera evidente, come una casa dipinta di giallo fluorescente in una grigia Coketown spicca elevandosi per una dirompente schiacciata. Anche lui nel finale usa le mani percontribuire a recuperar palloni difensivi.

Malik Monk: 6

7 pt., 1 rimbalzo, 1 stoppata. Sbaglia anche lui tanto (3/9) ma nell’ultimo quarto mette punti fondamentali.Un contributo dalla panchina discreto in 10 minuti che scende a sufficiente perché commette tre TO sui 7 totali della squadra.

Miles Bridges: 5,5

2 pt., 3 rimbalzi, 1 rubata, 1stoppata. Inizia lasciando rimbalzo e due punti al più mastodontico Drummond che gli rifila anche una stoppata. Manca una tripla e va a segno sull’altro tiro effettuato. Gioca 17 minuti ma a me questa sera non piace tantissimo a parte a rimbalzo e nell’energia che mette. 1 TO.

Tony Parker: 6,5

16 pt., 3 assist, 3 rubate. Migliora dal campo con un 5/9 e dalla lunetta con un 6/7. Sbaglia un paio di jumper tirando piuttosto corto ma nel terzo quarto le sue entrate valgono punti preziosi. L’ingenuità su Galloway alla fine sarebbe potuta costar caro ma riusciamo a vincere anche grazie al suo contributo dalla panchina, portabandiera della bench Hornets.

Frank Kaminsky: 5,5

 3 pt., 1 rimbalzo, 2 assist. Accumula un – 8 in altrettanti minuti. Sbaglia tre liberi su sei tentati. Meno bravo rispetto alle ultime apparizioni.

Guillermo Hernangomez: 6

13 pt., 3 rimbalzi. 5/6 dal campo, brillantissimo in attacco nel primo tempo (partenza sprint), poi si spegne un po’ anche se recupererà un paio di liberi nel secondo tempo, inoltre in difesa farà più fatica sui lunghi avversari. Una bella tripla nel primo quarto.

Coach James Borrego: 7

Sull’orlo del tracollo la mossa giusta è Walker in campo da subito nell’ultimo quarto con Parker, Monk eWilly a equilibrare un po’ la small bal con Bridges. Buona anche l’idea nel finale di andare subito con Walker all’azione veloce per conservare l’ultimo tiro in caso di errore, i Pistons non avrebbero avuto l’ultimo tiro a meno che in caso d’errore avessero preso il rimbalzo offensivo. La squadra era partita benissimo ma sie era bloccata al tiro in stato confusionale nel terzo quarto. L’approdo di Parker in campo ha ridato più ordine. Forse i cambi sono stati un po’ tardivi per mantenere le rotazioni a livello di energia più regolari ma alla fine la sua buona stella lo ha premiato.

Game 26: Charlotte Hornets @ New York Knicks 119-107


Intro

Gli Hornets volavano a New York per cercare di dare continuità alla classifica mentre classicamente sulle colonne dei tabloid newyorchesi per riempire le colonne andavano in scena ipotesi su una possibilità Walker ai Knicks l’anno prossimo.

Questo perché Walker sarà free agent ed è natio di New York, è stato da piccolo un fan della squadra di basket della Grande Mela ed ha dichiarato di essere affezionato alla città perché gli ha dato la possibilità di essere ciò che è oggi.

Certo… Walker è affezionatissimo anche a Charlotte che l’ha scelto e lanciato nel mondo del basket professionistico e sembra rimanere iconicamente una delle poche bandiere che nello sport professionistico adottano ancora scelte più di cuore che di denaro, anche perché a quei livelli, dal punto di vista di una persona che guadagna per sopravvivere, non è che a quelle cifre , pur con differenze importanti, si patisca la fame…

Questo aspetto tra scelte di cuore e denaro porta alla luce come il mondo oggi, slittati i valori etici abbia accolto come riferimento prioritario un mezzo quale il denaro come fine che indubbiamente aiuta a vivere meglio ma che non genera vera e costante felicità.

I rapporti umani sono ipocritamente modificati dal denaro e anche le scelte dei giocatori che poi andranno a determinare le forze delle squadre in lizza per l’anello lo sono così come la felicità per una vittoria su Milwaukee precede la delusione di una sconfitta ad Atlanta o l’amarezza per una sconfitta casalinga con New Orleans per tornare a un’insperata vittoria sulla forte Denver.

Saliscendi emozionali che predano l’anima sportiva dei fan ma in generale anche degli sportivi che si cimentano in qualcosa e che si deprimono o gioiscono a seconda di un risultato che domani sarà solo un ricordo.

Sarà solo un ricordo anche Kemba in maglia Hornets o i giornali newyorchesi stanno solo speculandoci sopra?

Intanto nella notte Walker si presentava come il suo solito da “particolare” avversario da quando è entrato a far parte del circuito professionistico NBA mentre i tifosi di Charlotte con l’Unicorno newyorchese out speravano fosse Cardiac Kemba a raccontare la favola di serata.

La partita in breve

Charlotte vince facilmente sul campo di una New York che senza l’Unicorno è poco magica.

Nel primo quarto gli uomini con la divisa bianca vintage, orchestrati da Borrego partivano bene senza mai andar sotto.

Il pareggio a mezzo tripla di Hardawy Jr. (8-8) comunque lasciava intuire che i Knicks, ancora freschi,almeno nel primo quarto non avrebbero avuto tracolli.

Così era e si finiva sul 27-24 grazie all’entrata di Parker sull’ultima azione.

Nel secondo quarto Charlotte piazzavadue stoppate che trasformavano le difese in attacco per 4 punti che uniti alla tripla di Monk davano un parziale di 9-0 a cavallo dei due quarti con il quale gli Hornets andavano sul 34-24.

New York dopo il time-out piazzava un 6-0 di contro-parziale ma Charlotte a 6:55 infilando una bomba con Monk rispondeva con un 10-2 per il 44-32…

Walker nella parte finale del quarto spediva a bersaglio due triple compresa una giocata da 4 punti a 2:07 (fallo di Mudiay) e nonostante la tripla di Hardaway Jr. a 14 secondi dall’intervallo, la squadra di Borrego chiudeva avanti sul +14 (61-47) con un 7/19 da tre punti contro il 4/11 avversari e 26 rimbalzi a 21.

Nel terzo quarto si svegliava ancheLamb che segnava ben 14 punti in 12 minuti aiutando Charlotte a salire ulteriormente nel vantaggio che a fine quarto, grazie alla tripla sulla luce rossa di Walker su Vonleh prendeva le dimensioni diun +21…

New York però approfittava dellarilassatezza di Charlotte e con un Ntilikina già on-fire nel terzo quarto tornava sul -14 dopo due punti di Dotson e due bombe del suo n°11 che arrivava al career-high a 18 punti ma perdeva il ritmo perdendo la sfera in palleggio contro MKG e commettendo fallo su Parker raggiungeva gli spogliatoi per numero di falli raggiunti.

New York si spegneva, Fizdale era espulso per proteste e Charlotte guadagnava punti come una torta inforno a lievitare per sgonfiarsi un po’ raffreddandosi nel finale comunque controllato senza patemi sino al 119-107 finale in una partita ben giocata e gestita.

 26 punti di Knox con 15 rimbalzi anche, 21 pt. da Hardaway Jr. e 18 da Ntilikina. Vonleh, disastroso al tiro e in difesa comunque metteva a referto 10 rimbalzi e 9 assist.

Charlotte si avvantaggia grazie a un 12-17 nei TO e a un 48,3% contro un 47,3% dal campo che tuttavia nella fase interessante della partita vedeva Charlotte circa al 52% contro il 39% di New York… 23/27 per Charlotte dalla lunetta controun bassissimo 6/7 di New York che aveva iniziato prima degli Hornets a tirare a gioco fermo ma che ha poi commesso ben più falli dei nostri che hanno finito per smistare solo 19 assist contro i 28 di New York che c’è da segnalare, è andata bene da oltre l’arco con il 50% grazie anche al 4/4 di Ntilikina.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Zeller vinceva la palala due ma sulprimo attacco Lamb sparava da tre sul ferro da sinistra tuttavia anche i Knicks andavano a vuoto così finiva per segnare Cody con unsemi-gancio in area. Pareggiava Kanter da sotto mentre dall’altra parte Walker eludeva la marcatura di Hezonja voluta da coach Fizdale velandosi per prendere un tiro dal mid-range che ci portava avantisul 4-2 prima del lancio lungo millimetrico dello stesso capitano oltre le linee nemiche per l’appoggio in corsa di Zeller appena oltre Kanter nel tentativo di stoppata.

L’ex Vonleh con una tripla frontale accorciava sul -1, gli Hornets rispondevano con un’alzata in corsa di Zeller al vetro oltre Kanter ma una seconda tripla, questa volta di T. Hardaway Jr. riportava in parità a quota 8 la gara. A 8:11 unrunner di Williams era accolto benevolmente dai ferri e un passaggio brevissimo di Walker in entrata per Zeller era spinto dentro dai polpastrelli del centro a pochi cm dal canestro. 12-8 e time-out peri locali che tuttavia a 6:49 erano infilati da Williams da fuori(sulla dx) per il 15-8 ma Kanter in area andava a usare il fisicospostando Zeller sino all’appoggio.

Dall’altra parte Lamb faceva lo stessocontro il lungo bianco tirando a una mano in maniera leggermente più complessa ma il risultato era il medesimo quindi a 6:09 2 FT per T.Hardaway Jr. servivano per il 17-12.

Kanter da sotto e Zeller a 4:48 dopo un reverse layup di Walker mancato erano punti dalla torri ma quella di Charlotte cadeva sull’entrata fisica di Mudiay per il 19-16.

New York infilava il cesto su una transizione sulla quale Knox si permetteva l’elbow jumper mandandoanche la squadra in divisa bianca a rapporto da Borrego sul 19-18.

L’entrata di Parker però portava apunti sicuri: prima un movimento di piede perno del francese in area tagliava fuori Robinson volato via su una finta che lasciava al francese l’appoggio in allungo a 2.55 ma lo stesso Robinson, dimenticato dalla nostra difesa era raggiunto in area per laschiacciata, tuttavia Parker in entrata era rapido ad appoggiare alvetro oltre al lungo, Hardaway Jr. ne metteva dentro due con lanostra difesa non eccelsa al momento e Parker era stoppato da Robinson (al terzo tentativo) oltre il fondo ma in n° 9 si vendicava con l’entrata in area e l’alzata che finiva ancora dentro per il 25-22.

Knox dalla linea a 1:04 segnava due FT dopo vari tentativi mancati sotto dai Knicks premiati poi con dueliberi ma Parker con un crossover frontale velato all’inizio andavaper il 27-24, finale di primo quarto.

Bridges in schiacciata. Foto: Seth Wenig, AP

2° quarto:

 Charlotte partiva a tutto gas nellaseconda frazione con una difesa attacco micidiale: stoppata di MKG suKnox e Monk dunk terrificante in transizione, stoppata di Bridges dadietro su Dotson e passaggio di MKG in area per Kaminsky che dalla linea di fondo inventava il reverse layup mentre al termine del primominuto Monk esplodeva la tripla del parziale di 7-0 che portava sul+10 i Calabroni (34-24).

Time-out per New York che segnava conKnox da posizione frontale e con Dotson a 9:09 dal mid-range e ancora quest’ultimo metteva dentro in entrata lanciando palla al vetrodimostrando che la pausa ai newyorchesi era servita. Parker a 8:31 interrompeva il parziale della squadra di Fizdale guadagnandosi con la finta in area i primi tiri dalla lunetta per Charlotte.

Mancato il primo infilava il secondo, poi toccava a Walker, rientrante al posto del francese segnare su azione il 37-30.

Un euro-step di Bridges in area costringeva ancora New York al fallo.

Il n° 0 era più preciso dalla lunettadi Parker e portati a casa i due punti a gioco fermo si portava acasa ancora pari punti quando dalla linea di fondo sinistra spuntava dietro la difesa arancio-blu per una tremenda schiacciata dopo esserstato servito da uno splendido passaggio di Walker in no look nonostante le strette maglie difensive.

A 6:55 anche Monk da tre punti mettevala sua firma sul parziale di 10-0 che lanciava Charlotte sul 44-32 stoppato da Dotson che dimostrava buone doti per il tiro veloce e inleggero movimento. Walker però in transizione provava il no look a centrocampo per Monk che non riusciva a prender la palla mentre nell’angolo destro Dotson palleggiava per terra senza poter piùriprender palla pena infrazione di passi, così con una danza dell’ape Walker girandogli intorno riprendeva la sfera persa banalmente in precedenza per poi andare a 5:38 a subir fallo in areaa segnar due FT.

Il buon momento del capitano continuava con la tripla a 5:00 esatti dall’intervallo per il +15 (49-34) mentre anche gli altri componenti facevano il loro come Zeller con il recupero difensivo che portava Lamb alla tripla del +18 dalla sinistra…

Mudiay con un soft touch frontaleleniva la sofferenza dei locali che a 3:41 guadagnavano ancoraterreno con due punti in entrata da sx su assist verticale di Hardaway Jr. toccato. FT e terzo punto aggiuntivo seguito da trepunti di Knox che chiudeva il parziale 8-0 di New York sul 52-42 ma Walker a 2:07 usava un blocco di Zeller per sparare da tre, toccatoda Mudiay da dietro in rientro.

Giocata da 4 punti per il capitano checontinuava a 1:38 il momento magico con un’altra bomba e una steal ametà campo con lancio per Williams in area che con un paio di finte guadagnava lunetta e due punti dalla linea.

Sul 61-44 a :58.1 Charlotte era colpitaa :14.8 da un pull-up da tre punti di T. Hardaway Jr. che accorciava sul -14 per i suoi lasciando Charlotte al comando all’intervallo sul 61-47.

Un Walker Zen da tre punti? Foto: Seth Wenig, AP

3° quarto:

Lamb in area guadagnava due punti a contatto con il difensore tirando con schiena all’indietro, Zeller inaiuto a Williams stoppava Vonleh a una mano mentre Kemba in area a10:51 guadagnava altri due punti, Knox con un floater metteva dentroi primi due punti del secondo tempo per la squadra della Grande Mela che però era colpita da un bound pass di Batum per Lamb che in taglio medio dalla destra arrivava a depositare il 67-49.

Grande Mela morsicata ancora da Lamb che in uno contro uno da destra batteva Mudiay in controtempo incaduta appoggiando al vetro il +20.

A 9:39 Batum batteva la difesa di Fizdale con una tripla comoda, Vonleh da tre fendeva solo l’aria frustrando sé stesso e il pubblico che vedeva anche un’entrata di Walker che spediva elegantemente con un no look un palloneorizzontale teso per Williams nell’angolo destro, il quale tutto libero e in poltrona mandava a segno un’altra bomba che affossavaancor di più gli avviliti Knicks che subivano anche l’entrata con il ruggito di Lamb che tirava su palla oltre i difensori per il 77-49 a 8:49 dalla fine del terzo. A 8:18 arrivava il secondo fallo rapido speso da Batum sul tentativo d’anticipo a Kanter in area nell’unocontro uno.

Knox da tre metteva dentro quel chesarà un leitmotiv del quarto con i Knicks a tentar il recupero contriple piazzate ma Batum dall’angolo sinistro con passaggio velo di Zeller spediva dentro anche la seconda bomba in poco tempo.

Hardaway Jr. in transizione conparabola alta batteva Lamb da fuori per l’80-55, quindi toccava a MKG metter dentro due punti estemporanei e a Ntilikina segnare anticipando quel che diventerà poi una consuetudine per il suoproseguo del match.

Knox falliva in entrata sull’uscita diZeller che lasciava scoperto il centro avvantaggiando il rimbalzo e il deposito di Robinson che nulla poteva sul FT jumper di Lamb perl’84-59.

Ntilikina a 4:35 mandava dentro unatripla, Zeller due liberi ma Ntilikina continuava a essere hot da oltre l’arco fulminando la retina di Charlotte per l’86-65.

New York ancora lontanissima conl’entrata prepotente di Hardaway Jr. stoppato dalla resistenza di MKG in stoppata oltre il fondo ma sulla rimessa il jumper dello stessoattaccante portava nel paniere altri due punti per gli arancio-blu.

Walker metteva dentro due punti come Ntilikina a 2:57 ma Kemba in entrata andando a contatto con Robinson guadagnava due FT per altri due punti a 2:43.

L’attacco di New York era rapido esegnava con T. Hardaway Jr. stoppato al vetro in goaltending daBridges.

Due punti più un libero a segno per il-18 (90-72) che iniziava a preoccupare anche perché in attacco Charlotte non segnava ma con 4 uomini aggressivi sulla palla ancorada portar in attacco da parte dei Knicks finiva per recuperar pallacon Lamb a metà campo e segnare con lo stesso numero 3 in entrata aggressiva chiedendo anche il fallo del lungo che ammantava il nostro attaccante.

A 1:42 due FT per MKG ci riportavanosul +22 ma un’altra tripla dell’indiavolato Ntilikina diminuiva il gap sempre a due cifre ma con la prima iniziale a 1…

Il finale vedeva le triple di Knox equella di Kemba sulla sirena che andava oltre il mantello protettivodi un disastroso Vonleh per il 99-78 che accendeva una luce rossa incasa Knicks ma anche nella testa degli Hornets che si rilassavano troppo dopo aver seguito la tabellina del sette e aver guadagnato 7 punti nel terzo quarto che portavano a questa media per quarto essendo sul +21.

MKG stoppa Hardaway Jr. Foto: Seth Wenig, AP

4° quarto:

Charlotte staccava la spina a inizio ultimo quarto subendo un jumper di Dotson a 11:34 e un’altra tripla di Ntilikina ormai on-fire e in career-high a 10:45.

Charlotte chiamava time-out giustamente sul 99-85 con i Knicks tornati sotto e andava sul sicuro con un up &under di Parker oltre Vonleh.

Ntilikina segnava due punti ma per gliarbitri si aiutava sul Tank in ripiegamento con il braccio destro in palleggio e con il sinistro spingendo mentre il nostro n° 44 non era affatto piazzato.

Comunque sia, il canestro era annullato ma in attacco anche al Tank era chiamato un bad screen quindi a 9:19 rientrava Williams per Kaminsky.

Ntilikina sulla pressione di MKG perdeva palla in attacco uscendo dal ritmo gara mentre a 9:00 daltermine per un fallo su Parker per il raggiungimento limite di falli usciva anche dal match spegnendo di fatto New York che incassava idue liberi del francese, una steal del n° 9 a Vonleh (ottima cessione ai tempi) e una tripla di Williams a 8:34 che sigillavano la partita sul 106-85 più di una volpe a 9 code dentro Naruto.

Fizdale contemplando la rovinosa cadutaprotestava eccessivamente (dopo averlo fatto per larghi tratti della gara) e finiva espulso, Monk allungava dalla lunetta di uno mentre Williams si allungava fisicamente in tuffo sul lato destro del campo senza riuscir a intercettar la sfera in difesa.

La gara finiva con un piccolo rientrodei Knicks che a 1:18 con Lee segnavano in transizione due punti il 117-105 sbagliando però il libero addizionale e il solito uomo da finale deciso, Graham, a 1:03 era bravo a trovarsi lo spazio perandare al tiro segnando il 119-105 che di fatto chiudeva la gara ritoccata sul 119-107 da un driving reverse layup di Lee sul quale era chiamata l’interferenza di Bridges.

Pagelle

Kemba Walker: 7,5

25 pt., 6 rimbalzi, 6 assist, 4 rubate. 8/20 al tiro con un 4/11 da fuori. Nel secondo quarto fondamentalmente da quello che vuole (non avendo valide opposizioni) tra accelerazioni e triple, in più durante la gara si permette un paio di assist eleganti no look che mandano a bersaglio Bridges inschiacciata e Williams solissimo da tre punti, poi sulla sirena del terzo batte l’ex Vonleh in ritmo con un’altra bomba. Mani rapide per le steal, trascina Charlotte sul comodo vantaggio prima di sedersicome i grandi capi indigeni nella sua New York.

Jeremy Lamb: 7

 19 pt., 5 rimbalzi, 1 rubata. 8/12 altiro, 1/5 da fuori. Non mi piace molto nel primo tempo ma si scatenanel terzo quarto con un 6/8 dal campo per 14 pt. in 12 minuti chedeterminano poi la maggior parte dei suoi punti nel match. Gli si chiede di segnare e lo fa. Un po’ sfortunato su qualche chiusura e unpo’ distante a volte sui close-out in angolo, presidia la zona oscillando in raddoppio anche nel primo tempo quando comunque si fa vedere tornare a disturbare il tiro da fuori nel caso vi fosse.

Nicolas Batum: 6,5

6 pt., 4 rimbalzi, 5 assist. 2/6 al tiro, non un granché, ma sono le due bombe che in poco tempo lo portano a 6 punti, anche gli unici tiri a bersaglio della gara, tuttavia in difesa si fa vedere resistere meglio rispetto alle folate che prendeva qualche tempo fa e in poco più di 23 minuti smista 5 assist.

Marvin Williams: 6,5

13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata.4/9 al tiro con un 3/7 da fuori e un +26 di plus/minus. Buona ladifesa (anche quando come nell’ultimo quarto ci prova in tuffo ma non guadagna la sfera) di Williams che come nell’ultima gara trova anchela mano da fuori. Rientro positivo dopo lo stop per infortunio. Forse soffre in qualche caso un pochino a rimbalzo ma è anche perchégioca ancora con il taping nero alla spalla, ma i problemi paionoaverli gli gli avversari. Vonleh si deve dedicare agli assist.

Cody Zeller: 7

12 pt., 7 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate,1 stoppata. Dalle sue parti pass Kanter all’inizio, poi l’ex Jazzsmette di suonare e Cody prende campo riuscendo in difesa a recuperarun pallone che manderà poi Lamb alla tripla e a prender più rimbalzi con un minutaggio più limitato del solito come quasi tuttii titolari, eccezion fatta per Lamb rispetto l’ultima gara. Da sotto inizialmente sfrutta gli assist di Walker ma è anche bravo ad appoggiare selvaggiamente al vetro nell’uno contro uno.

Malik Monk: 7

9 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Altra thunder dunk, questa volta in transizione e due triple pesantinei momenti che contano. Si lascia forse un po’ andare all’imprecisione nel finale ma è una discreta gara senza dubbio inuna ventina di minuti.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

8 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 2stoppate. La sua è una buona difesa. Piazza un paio di stoppate. Nel secondo quarto quella di giustezza su Knox apre un parziale di 7-0, poi dice no nel pitturato a Hardaway Jr. lanciatissimo ma spedito out con la palla. Fa perder palla anche a Ntilikina all’apice del suo momento realizzativo. Segna anche punti che servono a mantenere il vantaggio guadagnando anche la lunetta dove il suo 4/4 è sicuro.

Miles Bridges: 6

4 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. 1/5 altiro. Ancora problemi in entrata dove i polpastrelli sono rigidi e lospezzare il polso non c’è ma ci regala una dunk esaltante su assist di Walker. Si fa saltare in difesa rimanendo a metà strada su un passaggio verso Ntilikina che dal corner sinistro infilerà una tripla. Buoni i rimbalzi ma un paio di TO, un goaltending e un’interferenza danno 4 punti, probabilmente realizzabili comunque, ai Knicks.

Tony Parker: 7

16 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Bando alle ciance per Parker che si dedica più a segnare chea smistare assist. Capisce che per lui potrebbe essere una seratasemplice provandoci contro Robinson e avendo la meglio tre sullequattro volte che riesce ad attaccare il lungo dopo aver lasciato sulposto il proprio difensore originale. Altra serata nella quale risplende pur non entrandogli il jumper ma con il piede perno e in entrata fa vedere un campionario illimitato di movimenti. Ai liberi fa un 4/6. Non è ancora affidabilissimo a gioco fermo ma stamigliorando e su due liberi guadagnati in entrata fa buttar fuori il propellente avversario…

Frank Kaminsky: 6

2 pt., 1 rimbalzo. Tre falli chiamati aFrank con un paio di bad screen in attacco. Sull’ultimo Borrego a 9:19 dell’ultimo quarto lo richiama in panchina a masticare una gomma giallastra non si sa a che gusto, comunque oggi gioca lui al posto diWilly. 12 minuti inferiori al solito ma una sufficienza stirata la si può concedere.

Devonte’ Graham: s.v.

2 pt., ½ al tiro in 5:42. Prende un -9 ma segna due punti che non danno grilli per la testa per l’ultimo assalto dei Knicks all’ultimo minuto comunque ancora troppo distanti.

Willy Hernangomez: s.v.

3 pt. (½). Un canestro e un libero in 4:17 nel finale.

Coach James Borrego: 7

La squadra è concentrata e guadagnaterreno ogni quarto eccetto l’ultimo, in relax e con la panchina incampo. New York è poca cosa e lui si riporta a .500. Buono iltime-out chiamato quasi immediatamente nell’ultimo quarto. Rotazioni eque senza far stancar troppo i titolari sostituiti bene o discretamente.

Classifica Southeast Division

La Southeast Division è sicuramente la Divisione con il livello più basso attulmente nella NBA, specialmente da quando LBJ ha traslocato da Miami, il vuoto non è stato riempito.

La Southeast Division è sicuramente la Divisione con il livello più basso attulmente nella NBA, specialmente da quando LBJ ha traslocato da Miami, il vuoto non è stato riempito.

Atlanta, Charlotte e Orlando non sono più nella loro epoca d’oro degli anni ’90 o in qualche annata beata come i Magic con Howard in finale contro i Lakers nel 2009, Washington sembrava poter comodamente prendere il vuoto lasciato da queste squadre poiché l’era Wade in Florida è terminata ma, causa uno spogliatoio più da Bullets che da Wizards, il ritardo in classifica è stato parzialmente colmato solo recentemente.

Charlotte così con la vittoria su Denver, anche se con un record leggermente perdente, ha ripreso il comando di un Division che, exploit delle altre permettendo, potrebbe anche vincere, regalando nell’anno dell’All-Star Game in North Carolina, un banner anche allo Spectrum Center poiché l’unico vinto dagli Hornets (una collezione di secondi posti a partire dal 1994/95 nella Central quando giunsero secondi dietro ai Pacers di Reggie Miller nell’anno del rientro di Jordan dopo aver strappato il comando ai Battistrada diverse volte durante la Regular Season) risale alla stagione 2007/08 ma sta a New Orleans.

Comunque sia, ecco la classifica allo stato attuale prima della serata attuale che vedrà Atlanta ospitare proprio Denver, Washington recarsi a Cleveland e Miami andare a giocare a Los Angeles contro i Velieri dal vento a favore.


  • Gli Hornets sono al settimo posto nella Eastern Conference e anche in caso di vittoria delle rivali stanotte manterrebbero comunque il comando della Divisione in attesa di andare a giocare nella notte italiana di lunedì 10 alla 01:30 AM al Madison contro i Knicks.
  • L’obiettivo è di non steccare per dare continuità a una classifica che potrebbe migliorare poiché con un record attuale di 9-5 casalingo, i Calabroni avranno una striscia di partite da giocare all'”Alveare” di ben cinque gare (Detroit, New York, L.A. Lakers, Cleveland e ancora Detroit).
  • Con 57 partite ancora da giocare, non essendo ancora arrivati a un terzo della maratona stagionale, tutto può ancora succedere ma gli episodi delle battaglie sono determinanti e potranno forse fornirci qualche indicazione aggiuntiva dopo la gara del 22 dicembre contro Detroit nonostante le diafane difficoltà di trovare un striscia di vittorie più consistente.

Game 25: Charlotte Hornets Vs Denver Nuggets 113-107


Intro


Il nemico inaspettato e potente è alle porte per dare l’assalto alla torre di Charlotte dopo esser salito sulle vette dell’Ovest.Un nemico che non si mostra anonimo ma brillando di luce propria riflette lo sfarzo dorato delle pepite di Denver sull’armatura sfolgorante con a capo Jokic e il suo piccone.

La squadra di Borrego, dopo le tre cadute in fila contro squadre della Western non poteva affrontare nemico peggiore dopo esser arretrata in classifica sin dentro le sue mura e dietro il suo fossato.

Per vincere, giocare sullo stesso piano non funzionerebbe, per avere possibilità di vittoria bisognerebbe che in difesa Charlotte usi una swarming defense, una difesa aggressiva su qualsiasi azione, gettandosi su qualsiasi pallone vagante, lanciando il cuore oltre l’ostacolo perché se i Nuggets dovessero passare, mentalmente per gli uomini di Borrego, nonostante tante altre partite da giocare, potrebbe profilarsi l’ennesima stagione anonima in quel suono silenzioso alla Simon e Garfunkel rotto dai boati di Walker qualche partita fa.

La disperazione di Charlotte contro la potenza di Denver…


La partita in breve


Buona partita di Charlotte che provava a scappare nel primo quarto con le triple di Williams e Bridges le quali a metà quarto esatto mandavano Charlotte avanti sul 14-8.Prestissimo per un’eventuale fuga, subito stoppata da Denver che allungava con la tripla di Morris a 1:12 e Beasley in transizione per il 20-25.Parker chiudeva il quarto mettendo una pezza per il 24-25 dei primi 12 minuti.Charlotte partiva alla grande nel secondo quarto quando Kaminsky centrava una tripla e realizzava una giocata da tre punti tirando appena fuori dal semicerchio antisfondamento oltre Murray per il 35-29, Monk con una thunder dunk e una tripla dava brillantezza all’attacco teal che beneficiava anche delle incursioni di Parker, dapprima vincenti, poi anche ma dalla lunetta visto che i Nuggets non riuscendo a fermarlo spendevano falli.Con 13 pt. in 9 minuti il francese segnava il 48-39.Charlotte con un parziale di 16-5 (compresi i punti di Parker) si issava sul 60-44 ma una piccola reazione di Denver era utile agli uomini di coach Michael Malone sul 64-53 il primo tempo.Nella ripresa Jokic cominciava a giocar seriamente dando grattacapi alla difesa di Charlotte.A poco più di due minuti dalla fine i Nuggets rimontando sino al -1 (78-77) sembravano pronti per il sorpasso invece Kaminsky mettendo dentro una tripla cambiava forse il destino al match, anche perché Monk sull’ultima azione riassumeva il buon finale di Charlotte andando con balzo felino a depositare oltre le braccia di Hernangomez trovando anche il fallo. Giocata da tre punti per arrivare a inizio ultimo quarto sull’87-79.Hornets che sembravano poter resistere agli attacchi dei Nuggets con qualche swarming defense, l’elastico rimaneva tirato spesso intorno alla decina di punti ma nel finale, dopo due FT di Zeller per il +11 arrivavano le rapide perturbazioni classiche: Morris a 1:13 dalla fine coglieva il cesto con una bomba che portava sul -3 le Pepite.106-103, palla a Parker che aveva già infilato il canestro poco prima: azione leggermente differente ma tiro sempre dalla diagonale sinistra, questa volta in fade-away dal bordo sinistro dell’area.Canestro gigantesco per il +5 a 56 secondi dal termine per il 108-103.Nel finale la difesa di Charlotte vinceva la gara: Batum disturbava Jokic sotto, MKH stoppava alla grande al vetro Hernangomez e a 23 secondi dalla fine Parker splittando i FT allungava sul +6.

Denver non riuscendo a metter la tripla si accontentava di due punti ormai con il cronometro agli sgoccioli, così Charlotte vinceva contro il top team a Ovest contro ogni pronostico interrompendo la striscia di 7 vittorie consecutive da parte di Denver.

16 punti e 11 rimbalzi per Jokic, sotto di uno in entrambe le statistiche (15 punti e 10 rimbalzi) Juancho Hernangomez, fratello di Willy, 20 i punti e 7 gli assist per Murray. 48-55 a rimbalzo, 20-24 negli assist, 38,4% dal campo contro il 38,6% dei Nuggets, gli Hornets passano avnti decisamente sulla statistica da tre punti dove i Nuggets scendono al 22,9% contro il 37,1% di Charlotte che usa il 34/38 ai liberi contro il 21/26 ospite per avvantaggiarsi una partita dai TO bassi e pari (9).

Le formazioni: 

Charlotte schierava i titolari recuperando Williams inaspettatamente, quindi il quintetto era composto da Walker, Lamb, Batum, M. Williams e Zeller mentre Denver con Barton e G. Harris fuori perderanno anche Millsap (rottura d un dito del piede, durante il secondo tempo) scendendo però inizialmente in campo con uno starting five composto da Murray, Craig, Juancho Hernangomez, Millsap e la punta di diamante Jokic.

La partita

1° quarto:
Si partiva con una doppia occasione per parte grazie ai rimbalzi offensivi ma mentre Charlotte sbagliava con Lamb e Williams, Denver falliva con Murray per segnare con Hernangomez, il fratello di Willy, il quale in entrata trovava la via del canestro piuttosto facilmente.A 10:46 un’entrata da sinistra di Batum era fermata irregolarmente.Due FT a segno e pareggio, così come l’equilibrio si ripristinava dopo i canestri di Millsap da sotto e quello di Lamb, il quale dopo una palla intercettata in difesa andava a segnare da sé in floater il 4-4.Millsap trovava altri due punti a 9:13 ma sbagliava il libero aggiuntivo, tuttavia sull’errore di Batum in attacco poteva tornare in attacco a prender altri due FT per fallo dello stesso francese. A 8:48 il n°4 affondava due liberi per il 4-8.Uno spin rapido di Cody Zeller in uno contro uno in area portava il centro a tirare fuori equilibrio in Torre di Pisa style, la palla però superava il difensore e finiva dentro, poi da una sua rubata gli Hornets avviavano una transizione con la quale Walker passava al volo per il soft touch di Bridges (entrato al posto di Batum) che pareggiava prima che le triple di Williams a 6:47 e di Bridges lanciassero Charlotte sul 14-8. Denver reagiva con il giro di Jokic sulla baseline sinistra con appoggio di Jokic oltre Zeller che in attacco si faceva stoppare da Millsap mentre sempre dalla linea di fondo mancina arrivava l’entrata con schiacciata del “gemello cattivo” Hernangomez per il 14-12.A 3:51 un fing and roll da transizione di MKG restituiva ossigeno alle divise bianche che tuttavia subendo 4 punti da Millsap erano riagganciate sul 16 pari.Kaminsky con un movimento in post basso dx si allungava oltre Millsap per uno scoop da pochi pass che a 2:17 era pareggiato sempre da Millsap (dalla lunetta). Sul 18 pari Kemba si addentrava con partenza da finta in area andando quasi dritto; due FT guadagnati e 20-18 a due minuti esatti dalla fine. Denver perveniva al pari e poi al vantaggio con una tripla di Morris a 1:12, Beasley in transizione incominciava a preoccupare Borrego che vedeva Williams a :37 5 guadagnare due FT lontano dalla conclusione dell’azione. ½ e tripla di Parker dal corner destro a :03.2 per il 24-25 dopo i primi 12 minuti.

Malik Monk in schiacciata.  Jeremy Brevard-USA TODAY Sports

2° quarto:
La vecchia conoscenza Miles Plumlee apriva con due punti ma Williams infilando dall’angolo sinistro la seconda tripla di serata pareggiava a quota 27 anche grazie all’assist di Parker che si riproponeva come uomo assist per Frank, il quale a 10:33 rilasciava un’altra cannonata che rilanciava (32-27) sul +5 i teal. Murray al primo canestro della gara accorciava ma Kaminsky servito in area andava a contatto con lo stesso Murray ottenendo canestro e libero, poi realizzato. Charlotte continuava a giocare uno splendido inizio di secondo quarto mostrando il passo di danza (spin supersonico nel viola pitturato) con il quale Parker depistava Lyles prima di depositare con eleganza nella serata francese. Lyles rispondeva con una tripla pesante (37-32) ma non se ne curava Monk che in aggressiva penetrazione si esibiva in una thunder dunk stupefacente. Beasley mancava una put-back dunk clamorosamente sparando con violenza sul ferro mentre dall’altra parte Parker e Williams da sotto fallivano diversi tentativi ma erano sempre gli Hornets a segnare con lo schermo di Frank per la tripla di Malik dalla diagonale destra che portava Charlotte sul 42-32 a 8:03. Un alley-oop di Plumlee, una tripla di Beasley da rimbalzo offensivo di Denver consigliava a Borrego il time-out a /:10 dopo aver visto scemare il vantaggio sul 42-37. Parker cominciava attaccando in diagonale da destra a sinistra per l’appoggio con schermo di Zeller a centro area, poi un passi di Plumlee che spingendo Cody metteva dentro non era considerato, tuttavia la spinta su Parker in modalità entrata dell’ex biondo centro era vista. A 6:13 i due FT andavano a segno così come quelli successivi (spinta di Craig) sullo stesso n°9 in missione entrata. 48-39 con 13 punti per il francese in 9 minuti…Parker intercettava anche un passaggio verticale verso la linea di fondo innescando una transizione sulla quale Zeller era fermato dal fallo di Beasley sul tiro da sotto. 2/2 a 5:27 per il 50-39.A 4:53 un fallo di Williams in post basso destro su Millsap costava due punti a Charlotte (rischiando anche l’azione da tre) ma Monk in entrata costringeva Jokic al primo fallo personale della gara. Leggero tocco a 4:37 che consentiva al nostro numero 1 di portarci a gioco fermo sul vantaggio in doppia cifra (52-41). Monk freddava Millsap con un lampo da tre punti elegante e preciso oltre che un po’ incosciente, Denver rispondeva da fuori ma anche Marvin Williams dalla sua mattonella preferita (corner sinistro) esplodeva l’ordigno per il 58-44… Millsap al terzo fallo a 3:04 sul giro palla di Monk per Williams mandava in lunetta il nostro n° 2, abile a portarci sul +16 (60-44).Denver però reagiva partendo con la tripla di Hernangomez, continuando a segnare con lo spagnolo che nello stretto riceveva da Jokic per il facile canestro da pochi passi ma era interrotta da una stoppata di Zeller che con mestiere in area si arrangiava con l’altra mano su Jokic, sulla ripartenza Walker si passava la palla dietro la schiena mandando a farfalle Beasley andando sino in fondo a segnare in fing and roll il canestro dopo la bella azione. Charlotte e Denver finivano dalla lunetta il primo tempo alzando il punteggio sul 64-53.

Nella serata francese, ecco un look un po’ retrò…

3° quarto:

La partenza del secondo tempo era afavore di Denver che iniziava con un libero per fallo di Batum primadella rimessa dal fondo.

Murray lo segnava così come sulla rimessa Hernangomez con lo scambio dentro fuori con Jokic metteva dentrotoccato da Lamb due secondi più tardi. Giocata da tre punti cheportava sul 64-57 la gara. Passi di Millsap in attacco chiamati dallapanchina di Charlotte sull’esitazione degli arbitri mentrel’oscillazione in crossover di Lamb per l’entrata con floater acentro area risolveva i problemi delle secche dell’attacco diCharlotte a 9:53.Il serbo dei Nuggets provava ad accender l’attaccodei suoi iniziando a ricavare dalle miniere due FT a 9:36, Lamb conuna tripla frontale rimandava il carrello dei minatori sotto (69-59) a 9:20, quindi arrivavano le triple di Beasley e Walker che nonmutavano il gap ma Murray dalla media distanza e Millsap da sottoaccorciavano il divario sul 72-66. Jokic con altri due FT portava Denver sul -4 ma MKG incrociava in area andando a trovare lacollisione con il lanciato Millsap. 4° fallo per il n° 4, due FT a bersaglio per il +6, out Millsap (anche per leggero infortunio oltre che per il numero di fallo speso) e Murray era Lyles a ricevere dietro MKG e ad appoggiare da sotto senza che MKG riuscisse a rientrare perla stoppata. Uno spin con turnaround fade-away di Zeller su Jokic stupiva poi Hernangomez con due liberi che a 5:01 mandavano ilmega-schermo sul 76-71 (1/2). Jokic riconoscendo il mismatch con ilpiù piccolo Bridges andava ad appoggiare sulla sinistra per il -3 ma a 4:09 dalla linea di fondo spuntava Bridges che con un reverse layupsegnava il 78-73. Jokic sotto continuava ad essere il fulcrodell’attacco di Denver che ben si affidava al proprio centrone pertrovare il -3 una seconda volta.

Denver arrivava sino al -1 (78-77) con un 5-11 a rimbalzo offensivo…

L’attacco di Charlotte sembrava spentosi ormai ma sotto la cenere covava il fuoco di un rinnovatoKaminsky che s’infiammava da fuori realizzando una tripla dalla diagonale sinistra e andando a recuperare un rimbalzo difensivo dopoi troppi concessi agli ospiti.

Plumlee poi commetteva fallo sulcrossover di Parker, ancora lontano da canestro regalando il bonus a Charlotte. L’1/2 era una briciola ma importante, anche perché dopo un tiraccio di Monk e un errore di Frank a corregger sotto arrivavaWilliams con le lamentele della panchina Nuggets per una possibile interferenza al ferro che gli arbitri non assegnavano.

Morris con il jumper frontale battevala difesa di Charlotte ma c’era ancora tempo per l’ultimo assaltotargato Monk: crossover che sverniciava Plumlee, balzo felino in area tutto verso sinistra e palla mandata a canestro oltre Hernangomez, il tutto recuperando anche il fallo. Canestro e ossigeno puro per l’89-77 con il quale si iniziava l’ultima frazione.

4° quarto:
Parker era stoppato sul reverse layup dal pedinatore Plumlee, poi una tripla del nostro play era sparata fuori dai bordi dell’anello come in un flipper, il pull-up di Murray su Batum invece andava liscio come l’olio su cotone… A 10:37 il nostro numero 5 non segnava con fragranza Chanel ma guadagnava comunque due liberi utili per l’89-81 mentre Denver colpiva con un paio di transizioni sulle quali Murray andava dapprima a bersaglio in schiacciata, poi vedeva il compagno Plumlee andare in lunetta per un ½ a 9:46. Succedeva anche che Denver provando l’ennesima transizione attaccasse 4 contro 5 poiché il n° 11 Morris a rimbalzo difensivo prendeva una gomitata dal compagno Lyles. Lyles riusciva anche a respinger un tentativo di MKG in corsa verso la linea di fondo destra.Rientrava Walker per dare spinta e così era perché dalle sue mani partiva il passaggio per Monk che a 8:47 dalla diagonale sinistra segnava tre punti per il 92-84. Lyles in area in mezzo a Batum e Kaminsky era vittima della swarming defense e del tocco di Frank sul tentativo da sotto, sulla ripartenza Kemba con arresti su Lyles con cambi di velocità diveniva cardiac sino all’attacco decisivo con appoggio al plexiglass che stroncava il n° 7.   MKG dalla sinistra segnava con un lungo due punti alla presenza nell’arena di Mark Price, suo mentore qualche anno fa per la costruzione del tiro. Un canestro prezioso per il 96-86. A 6:01 il ritmo tribale di Kemba si concludeva con l’alzata in palleggio per la tripla frontale che faceva esultare MJ che vedeva il traguardo ormai vicino.+13 (99-86) a mezzo quarto dalla fine…Non si stava però tranquilli se la squadra avversaria era in cima alla Western Conference e Charlotte nell’ultima partita era riuscita a dilapidare un +15 in circa 3 minuti…Jokic segnava due punti, Kemba, toccato da Craig, sulla spalla destra mentre era impegnato al tiro guadagnava dalla lunetta due occasioni. ½ e punteggio ritoccato sino al 100-88.A 4:35 in qualche modo Jokic da sotto con la sinistra aveva la meglio nella battaglia con Zeller che finiva per regalare il libero non trasformato però.In attacco Cody raddoppiato perdeva palla sulla linea di fondo e Murray in attacco segnava il -8. MKG con l’alzata non trovava il cotone ma il metallo, metallo pesante anche per Jokic che da tre mancava il canestro colpendo il bordo dell’anello mentre il buon mestierante Craig finiva fuori per il sesto fallo sull’urlo di Walker in entrata che richiamava l’attenzione degli arbitri. La panca di Denver lo prendeva come un torto subito ma sembrava esserci poi alla fine il contatto da dietro con il difensore.Il 2/2 ripristinava un +10 da mare calmo, addirittura a 2:53 per uno spostamento di Jokic su Zeller a rimbalzo offensivo per Denver dava al nostro centro l’occasione per infilare il +11 (104-93) ma ecco arrivare la burrasca finale: Beasley da tre su Lamb, Murray in jumper da jumper il 104-98…A provar a far da diga ci pensava il rientrante Parker che si prendeva il tiro dalla sua mattonella dalla diagonale sinistra: tiro che finiva dentro con millimetrica precisione a 1:51 per il 106-98.Denver toccava quota 100 con un rimbalzo offensivo di Jokic convertito immediatamente in due punti mentre Zeller in attacco mancava l’appoggio e Morris a 1:13 dimostrava d’essersi ripreso dalla botta scagliando con occhio di falco la tripla del -3 che rendeva avvincente il finale.A :56.5 Parker chiudeva il palleggio con un piede dentro l’area: tir in fade-away su Morris dal mid range sinistro che passava il difensore e piombava come un macigno sulle teste dei Nuggets. 108-103… Denver in attacco trovava Jokic ma disturbato da Batum e Walker non guadagnava altro che una rimessa dal fondo.Murray non segnava ma Denver attaccando ancora sembrava poter accorciare con Hernangomez che tuttavia si faceva incollare la pala al vetro da un superbo intervento rapido e potente di MKG, una stoppata salva partita anche perché dall’altra parte con :23.7 sul cronometro Parker dalla linea allungava di un punto. Murray in entrata da destra segnava oltre Zeller il 109-105 ma a :14.4 Walker non sbagliava in lunetta i due tentativi.Denver chiudeva con l’ultimo time-out mancando però le occasioni create sino al canestro di Morris a :02.9.Jokic a un secondo dalla fine sul -4 commetteva fallo su Walker che ringraziava allungando a gioco fermo sul 113-107, punteggio definitivo che premiava la voglia di Charlotte di vincer la partita.

L’abbraccio tra fratelli. Juancho Hernangomez e Willy Hernangomez a fine match.

Pagelle


Kemba Walker: 7

21 pt., 6 rimbalzi, 8 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 4/11 al tiro. Ha un -10 di plus/minus ma anche un 11/12 dalla lunetta. Quando attacca Craig e gli altri lo fermano come possono. Subisce qualche fallo che non lo porta in lunetta ma che porterà al bonus Charlotte. Dispensa assist e s’impegna in difesa limitando le soluzioni al tiro ma quando parte può sempre regalare numeri come l’entrata che con oscillazioni ritmiche fa perdere il tempo a Lyles o la tripla tutta sicurezza che a 6:01 dalla fine in palleggio. Sigillo con i liberi finali.


Jeremy Lamb: 6

7 pt., 4 rimbalzi, 1 rubata. Minutaggio più breve per Jeremy con una ventina soltanto nella notte. Un -12 con un 3/7 al tiro. Impegno difensivo ma prende una tripla in faccia da Beasley nel finale ed esce lasciando spazio a Parker. Bello il crossover con floater che a 9:53 nel terzo quarto rompe il digiuno offensivo di Charlotte.


Nicolas Batum: 6

4 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Contro Murray non la vede bene. Battuto da qualche arresto e tiro, il francese prova a giocare aggressivo anche in attacco dove prova una schiacciata ma contrastata non va dentro così come un suo jumper nel finale. 0/4 al tiro, 4/4 dalla linea e 4 anche i falli spesi rapidamente in due parti (uscendo all’inizio dopo i primi 2). Lo strano +19 deriva dalle rotazioni ma anche da qualche buona chiusura difensiva come quella su Jokic nel finale o quella precedente che favorisce la stoppata di Frank. Difficile dare un voto equo tra situazioni contrastanti ma l’impegno per dare una mano alla difesa lo rende pi utile di quei numeri pessimi dal campo.


Marvin Williams: 7

14 pt., 10 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Dato per fuori gioca con il taping alla spalla e lo fa discretamente bene, spendendo qualche fallo e andando aggressivamente a rimbalzo. L’inizio di Millsap è buono ma lui tiene botta e con tre triple dall’angolo sinistro costruisce la maggior parte dei punti in serata, il 4/12 dal campo credo sia frutto di una condizione non perfetta anche se lui afferma di sentirsi meglio ogni giorno che passa. Doppia doppia per Marvin…


Cody Zeller: 6

8 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Gioca con agonismo ma a rimbalzo in più di 31 minuti ne prende solamente 4, tutti in difesa dove comunque Denver domina. Troppo impegnato a lottare per prender posizioni e a non farsi spostare, usa un po’ di mestiere come quando stoppa Jokic trattenendolo. Buona la difesa con due recuperi mentre in attacco il 2/7 con l’errore in appoggio finale e la palla persa sulla linea di fondo non è granché sebbene metta dentro i due tiri più incredibili della sua gara con due turnaround in fade-away di livello superiore. Anche per lui alti e bassi da considerare nell’espressione del voto che tiene conto anche di qualche blocco offensivo e di uno spirito combattivo corretto.


Malik Monk: 7

16 pt., 1 assist, 1 stoppata. Una gran difesa su Beasley nel secondo quarto anche quando sembra battuto rientra a dar fastidio sul tiro. Nel secondo quarto da una spinta fantastica all’attacco di Charlotte. Un paio di triple incredibili per velocità e precisione, una thunder dunk, finisce per arrivare a 16 punti. Importante.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

6 pt., 5 rimbalzi, 1 stoppata. Prende un rimbalzo in più di Zeller in metà del tempo. Va a dar fastidio a Jokic o al giocatore di turno concedendosi prima un lungo jumper dalla sinistra a segno, poi un mezzo gancio errato in attacco che si fa più che perdonare con la stoppata decisiva sul fratello del nostro Willy per la W della partita. Battaglia anche se in principio non sempre sembra funzionare, come quando si fa sorprendere da dietro da Lyles. Sbatte su Millsap o forse è più il contrario, togliendolo di mezzo dalla partita.


Miles Bridges: 7

7 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 3/7 al tiro. Punti pesanti con una bella tripla e un reverse layup utile ed elegante percorrendo la linea di fondo da destra verso sinistra oltre che un soft touch volante nel primo tempo (da transizione). L’headband viola come fascia della potenza per chi si ricordasse l’anime “L’invincibile Shogun”. Aiuta la difesa e sembra oggi più nel vivo del gioco anche se i suoi tagli spesso sono sulla linea di fondo e le posizioni perimetrali, ha la capacità e la rapidità per andare ovunque.


Tony Parker: 7,5

19 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Chiude con un 6/14 al tiro. Non lo prendono mai nel secondo quarto, poi lo fermano sempre, anche rifilandogli qualche stoppata (4) in entrata. Nel finale però rientra e risolve con due tiri rilasciati sotto l’enorme pressione del difensore. Due canestri che chiudono il match poi sigillato con ceralacca da un suo libero. Se gioca nei finali si esalta e non è la prima volta che si esalta contro una grande. Fa il nano nelle miniere della difesa di Denver torna a scavare tunnell con le entrare e quando trova la roccia la fa saltare con un paio di colpi di dinamite trovando platino…


Frank Kaminsky: 7,5

11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Sembra funzionare molto più di Zeller a rimbalzo. Anche lui lesto e rapido nel difendere. Un altro giocatore rispetto a quello dello scorso anno che oggi trova sì due triple pesantissime (soprattutto quella dell’81-77) ma anche canestri come quello voltandosi da spalle a canestro allungandosi oltre il difensore in post basso in uno contro uno mantenendo saldo il piede perno. +8 di plus/minus, zero TO in 16 minuti T(h)ank You!

Coach James Borrego: 7

Squadra che in casa da di più che ora vorremmo veder anche in trasferta.La presenza di MJ e la difesa risolvono un match ben giocato in attacco a larghi tratti con qualche secca. Tuttavia i Calabroni dimostrano resilienza e un po’ di inesperienza commista a un po’ di rilassatezza nel finale. Sul +11 si fanno mangiare 8 punti ma poi risolvono. Bene l’entrata di Parker nel finale per un Lamb un po’ in difficoltà.

Sotto: In un altro video, sempre gli highlights della partita a partire dal minuto 1:20 sino a 3:50.