PagellHornets @ 55 – stagione 2022/23
In questa annata è andata in onda in forma ridotta la mia attività sugli Hornets essendo sempre più difficilmente compatibile con gli aumentati impegni necessari, le pagelle che venivano create per ogni singola partita e le medie sono venute a mancare ma anche gli Hornets non sono stati mediamente così interessanti per fornire voglia supplementare nel creare dei contenuti “in più” sebbene io sia già al massimo del mio tempo disponibile.
Ad ogni modo l’idea è stata quella di fornire un voto ad oggi sui singoli giocatori ed allenatore contemplando la variabile delle aspettative, dell’età, del contratto e tutti quegli aspetti globali del gioco che alla fine forniscono un’indicazione momentanea su quale possa essere circa il range di voto attuale per quanto mostrato sino ad ora in stagione.
Ovviamente il voto è soggettivo e la speranza è che attraverso il lavoro questi giocatori possano migliorare sebbene manchino due giorni alla trade deadline e forse qualche volto dei giocatori che difendono i nostri colori sia in possibile uscita visti i contratti in scadenza e una stagione che – aldilà dei numerosi infortuni (anche reiterati) – va tankando.
Game 55: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 113-119
La settimana degli Hornets è completata in maniera orribile con una nuova e rovinosa caduta contro i Magic, squadra di bassa classifica ma in crescita e lontana parente di quella affrontata a inizio stagione un paio di volte.
Anche gli Hornets sono lontani parenti di quelli che hanno conquistato le ultime sorprendenti vittorie casalinghe allo Spectrum Center e le assenze di Martin ed Oubre Jr., ormai lungodegenti, non sono un’alibi, ci sono giocatori approssimativi e/o deconcentrati in una stagione che chiede almeno di onorarla aldilà dei risultati, conta uno sforzo che non tutti sembrano fare.
Charlotte scende sul 15-40 in classifica a due sole lunghezze dalla certezza matematica (dubbi non ve ne erano da inizio stagione) che questa sarebbe stata una stagione perdente.
A livello statistico – per ciò che concerne la partita – gli Hornets soffrono soprattutto a rimbalzo (2-13 gli offensivi nel primo tempo) e nonostante fossero partiti bene con un Rozier da acrobazie, andavano a farsi riprendere a inizio secondo quarto quando Orlando con Bol Bol segnava il 37-38 (parziale da 0-10) e affondavano lentamente (-4, 58-62 all’intervallo) con un -12 sul 61-73 nel terzo quarto ma Hayward finalmente a 4:49 andava a bersaglio, Rozier si buttava dentro segnando in allungo e anche l’and one dell’81-86 a 2:41.
Un paio di canestri di Mark Williams, entrato insieme a Ball al posto di Plumlee e Rozier (cambio classico per non spostare troppo ruoli e forze in campo) ma il quarto si chiudeva sull’85-90 Magic.
LaMelo Ball (3/10 nel primo tempo) metteva dentro un paio di canestri importanti da tre nello spazio di pochi secondi e gli Hornets riottenevano il vantaggio: 91-90.
I cambi generali di Clifford non convincevano, specialmente la scelta di puntare su Thor improvvisamente per aggiungere una torre dopo aver sofferto tutta la partita a rimbalzo ma Thor prima e Plumlee successivamente tradivano dalla lunetta (¼ per il primo, 0/2 per il secondo) in un frangente decisivo (segnandoli tutti gli Hornets avrebbero potuto trovarsi sul 108 pari) mentre Carter Jr. sull’altro fronte e 4:10 infilava i suoi FT.
Tanti errori di Charlotte sullo stesso possesso dicevano che non era serata e Fultz dal mid range affossava le speranze dei Calabroni di rientrare: 103-112.
Un paio di canestri di Ball non bastavano, Hayward e Plumlee non segnavano e quando Wagner con un euro-step (dal cambio di direzione sempre verticale) riusciva agilmente a battere Plumlee fintando da sx a dx, il 107-115 a :35.4 chiudeva i conti anche perché nel finale P.J. Washington segnava velocemente da due ma sbagliava l’addizionale trascinando Charlotte ad un 1/9 dalla lunetta negli ultimi orripilanti minuti.
Per Orlando lunghezza, forza fisica e voglia di vincere si tramutavano in un 56-46 a rimbalzo, 62-56 nei punti da pitturato e 20-9 da second chance, elementi chiave nella vittoria in trasferta dei Magic.
Gli Hornets si sono avvantaggiati praticamente in tutte le altre statistiche eccetto i già descritti FT: 11/23 (47,8%) contro 27/30 (90,0%).
Banchero (non super appariscente ma concreto) ha chiuso con 22 punti e 10 rimbalzi, Wendell Carter Jr. con 20 punti e 12 rimbalzi, 16 pt. per Fultz e 14 per Franz Wagner.
Charlotte non ce la fa nonostante i 33 pt. di Ball, i 24 di Rozier e i 14 di un aggressivo D. Smith Jr..
5/18 per il trio d’ali Hayward, McDaniels e Thor…
Plumlee chiude con 10 punti e 9 rimbalzi ma piace molto meno di altre volte; impreciso e con la solita difesa attendista e lacunosa su diversi tiri o entrate.
Mark Williams non gioca ancora in quintetto per un’attitudine conservatrice del coach e perché in generale deve fare ancora esperienza, il che gli costa dei falli nonché il non riuscire ancora a generare da sé un canestro ma in difesa, nonostante non sia stata la sua serata migliore, ci prova come dimostra la stoppata inizio ultimo quarto su Franz Wagner.
0-4 Hornets nella week quindi, “next possibility against the Wizards” e tra la Magia di Orlando ed i Maghi si spera almeno la L si tramuti in una W.
Game 54: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 112-118

Mason Plumlee, 13 punti e solo 4 rimbalzi nella notte.
“Devi avere un equilibrio offensivo – non puoi semplicemente segnare in transizione e non puoi semplicemente segnare da metà campo”, ha detto Clifford.
Potrebbe essere riassunto così il motivo della sconfitta degli Hornets contro una squadra che era rimasta bloccata in Texas per svariati problemi tra i quali quelli aerei.
Dopo lo 0-5 firmato Bogdanovic, gli Hornets si sono ripresi in attacco e hanno giocato tre quarti di discreto basket offensivo avvantaggiandosi alla fine con 30 punti provenienti da 23 palle perse da Detroit ma non è bastato così come non è bastato essere sopra 94-92 a 12 minuti dalla fine o sul 106-102 con 4:31 da giocare.
Charlotte è finita sotto a causa di una tripla di Bojan Bogdanovic (106-108) a 2:34 dalla fine ma Plumlee ha pareggiato.
Dopo il vantaggio di Ivey dalla lunetta, Plumlee ha splittato due FT lasciando indietro gli Hornets.
Mason, purtroppo, ha fallito 5 degli 8 liberi a disposizione nel quarto (gli Hornets erano partiti con un 19/21 dalla lunetta incluso un 6/6 di Plumlee).
L’attacco di Charlotte non è riuscito assolutamente ad entrare più in partita e sul 112 pari, a :32.1, S. Bey (da Charlotte) ha segnato una tripla dall’angolo destro per portare Detroit sul 112-115.
Dopo un timeout, a Plumlee sono stati fischiati i 5 secondi sulla rimessa laterale, una violazione che lascia qualche dubbio per un “conteggio” troppo veloce.
Charlotte sceglieva di mandare in lunetta i Pistons che al contrario del nostro C, facevano centro.
Ball e Rozier hanno chiuso con 23 punti a testa (LaMelo però con 7/23 al tiro), McDaniels con 14, Plumlee 13, Hayward 12.
Mason ha smistato anche 5 assist ma ha catturato solo 4 rimbalzi (LaMelo ne ha calamitati 8) e Detroit ha vinto la statistica 37-51, fattore importante.
22-27 negli assist e Hornets ancora con problemi da oltre l’arco con il 26,5 contro il 43,8% avversario che in generale chiudevano con un eccessivo 51,2%.
Gli Hornets mantengono quindi ancora problemi difensivi: Ivey ha realizzato 24 punti, Bojan Bogdanovic 21 Bey 22, Burks 16 e il rookie Duren ha ottenuto una combo da 13 punti e 13 rimbalzi.
L’impressione è che gli uomini di Clifford abbiano giocato una partita frivolamente e dopo sei anni i Pistons tornavano a vincere in casa contro Charlotte che ha giocato spesso in transizione.
Altro “episodio” importante su Ball nel finale che è costata una nuova espulsione a LaMelo (questa volta solo per raggiunto limite di falli avendone commesso ancora uno).
Charlotte “rallenta” e abbassa la recente percentuale di vittorie in un back to back non esaltante nonostante qualche giocata fuori equilibrio di Rozier e un’altra jam gemma regalata da D. Smith Jr. ma la stagione più o meno resta quella immaginata o perennemente immaginaria…
Game 53: Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 98-114

LaMelo Ball, 19 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata e una espulsione nel finale sotto gli occhi del lungodegente fratello “avversario” Lonzo.
Rivincita di qualche giorno fa, questa volta allo United Center dove il fattore campo influenza probabilmente la prestazione della panchina di Chicago, vera protagonista della partita che nel confronto tre le due bench si avvantaggia con un 25-44 nei punti realizzati.
Dosunmu da titolare ne realizza 22, 17 per Vucevic che danno una mano dallo starting five a Donovan con una night off-degli altri principali attori.
DeRozan termina con 15 punti, qualcuno realizzato nel finale (vedi i 4 FT a 1:21) a partita decisa e con 4/12 dl campo, LaVine ne mette a referto 10 con un 3/8 ma la fisicità di Drummond (15 pt. E 11 rimbalzi) mette in difficoltà in particolare Plumlee e la maggior esperienza della panca dei Bulls è altro fattore determinante, se poi volessimo aggiungere la nota di colore sull’espulsione di Ball che meriterebbe maggior attenzione sulle penetrazioni essendo spesso toccato ma senza che gli vengano riconosciuti liberi, non si poteva che uscire con una L da Chicago.
Ball su una transizione nel finale è stato toccato sul gomito da LaVine, palla sfuggita di mano mentre si trovava in aria in salto per l’appoggio, fischio mancante, proteste reiterate, doppio tecnico, espulsione beffa a 1:21 con partita sigillata.
Charlotte probabilmente ha creduto meno alla vittoria e anche in chiave Draft, dopo le 4 W nelle ultime 7 partite, il rallentamento del ritmo per restare nelle ultime quattro era forse inconsciamente fisiologico sebbene Terry Rozier nel terzo quarto abbia tentato di recuperare con 7 punti il gap, effettuato con break decisivo a inizio terzo quarto: parziale da 0-8 che ha spinto i Bulls sul 49-61 con Charlotte che non è mai riuscita ad avvicinarsi a un possesso di distacco andando sul -7, avendo la possibilità per il -4 ma i colpi piazzati da Vucevic e – si diceva – dalla panchina (vedi un White da 20 punti) non lasciavano spazio ad un finale aperto.
A livello di statistiche generali pesa la percentuale al tiro: -10% per Charlotte (41,9% contro il 51,9%) influenzato da un drammatico 20,0% da fuori per la squadra di Clifford che nonostante nel secondo tempo abbia rimontato diversi svantaggi nelle statistiche come i punti in area (56-54) e da 2nd chance (23-14),vinto nei fast break (18-14) e a rimbalzo 53-46, si è dovuta arrendere anche al maggior numero di tiri liberi concessi ai Bulls nonostante la miglior percentuale (13/15, 86,7%) contro il (21/26, 80,8%) dei Bulls.
23 i punti per Rozier un po’ persosi nell’ultimo quarto, 19 per Ball, 16 pt. e 11 rimbalzi per un perfetto (7/7) Plumlee che dovrebbe però essere più aggressivo in difesa, attitudine che non manca a Mark Williams, 13 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate mentre Hayward con 9 punti (2/9) ha fatto meglio da fuori (1/5) solo di P.J. Washington che ha chiuso da 3 con un drammatico 0/9 per 6 punti totali e di McDaniels che con uno 0/5 dal campo ha finito per tarpare completamente le “ali” (anche nel senso di ruolo oltre che metaforico) ai Calabroni che in serate spente al tiro da fuori perseverano anziché cercare di giocare per tiri più semplici
Vero è che sono stati 14 i TO di Charlotte cercando qualche passaggio per liberare l’uomo ma anche i Tori ne hanno commessi 13.
Si riparte da Detroit in una sfida “a vista” da bassa classifica dove chi vince non avrà poi così tutti questi benefici ma the show must go on…
Game recap
Dopo un inizio combattuto nel quale le squadre si sorpassavano più volte sino ad arrivare sul 20-19 a 5:12 con un fing and roll di P.J. Washington, Chicago partiva con una tripla di Caruso per terminare a 2:12 un parziale da 0-9 con Dosunmu preciso nel realizzare due liberi.
Gli Hornets nel tempo restante prima della sirena replicavano con Rozier, D. Smith Jr. da tre, Caruso infilava due FT per Chicago ma J.T. Thor dall’angolo sinistro bombardava ancora grazie alla drive di Ball che arrivava sulla linea di fondo e scaricava: 29-31.
Schiacciata di Mark Williams per il pareggio in avvio di secondo quarto ma i Bulls, complice il parquet amico, caricavano un altro parziale da 0-6 prima di un FT di Mark Williams a spezzare la serie di punti avversaria e due punti in schiacciata di D. Smith Jr. in corsa trovato ancora da Ball che questa volta sulla linea di fondo scaricava indietro cambiando angolo di passaggio in no look.
Schiacciata di sinistra di Vucevic e risposta di Ball in fade-away e jam aggressiva di Williams per il 38-39 a 8:15 su invito di Hayward ma dopo il vantaggio da tripla di Gordon a 6:48 si ripeteva lo schema dei primi 12 minuti: Bulls a creare un parziale atto a portarsi sul +8 a 1:28 dalla fine dopo due FT splittati da DeRozan (45-53) prima che gli Hornets riuscissero a tagliare il divario con Rozier e un tap-in di Williams prima della sirena.
49-53 all’intervallo.
Charlotte partiva malissimo nel second tempo arrivando a 10:23 con un parziale da 0-8 complici le triple di Vucevic e P. Williams ma era la panchina e una certa fisicità a dare vantaggio alla squadra di Donovan che raggiungeva la dozzina di punti di vantaggio prima che Rozier riuscisse a diminuire lo svantaggio sul 56-63 con 7 punti consecutivi ma il -12 era elastico ricorrente anche quando lo svantaggio saliva a -15 come a fine terzo quarto terminato sul 70-85.
LaMelo partiva con due ottime alzate e a 10:39 una mega-jam di D. Smith Jr. posterizzava la difesa di Chicago che rispondeva con una tripla di P. Williams 85-97 a 6:18 per riottenere la dozzina di punti di vantaggio (85-97) prima che un paio di colpi di Ball e un reverse layup con and one di Rozier mandassero il game sul -7: 92-99 ma nel finale l’espulsione di un esasperato LaMelo, dopo le proteste (doppio tecnico) sul fallo di LaVine che avrebbe potuto accorciare nuovamente sul -7 la partita (dopo un canestro dello stesso LaVine per il 98-107), chiudeva il match con 4 FT di DeRozan: 98-111 e finale scontatissimo.
Game 52: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 115-124

D. Smith Jr., 2 punti (1/8), icona della serata no della bench Hornets che ha chiuso con 8/28 dal campo.
Gli Charlotte Hornets del periodo sono in forma (nonostante la L finale) ma Milwaukee che arrivava da quattro vittorie consecutive e con un organico da alta classifica rimaneva favorita per la vittoria della partita in Wisconsin.
Gli Hornets avevano strapazzato i Bucks al Fiserv Forum nell’ultima sfida, serata magica per Charlotte alla quale era riuscito tutto, tanto da andare in fuga e infliggere ai Bucks la seconda peggior sconfitta della stagione.
I Cervi questa volta non si facevano trovar impreparati e nonostante Charlotte partisse nuovamente con un attacco brillante (Hayward, prima di mancare un reverse layup partirà con 5/5 dal campo per 12 come canestri consecutivi a due lunghezze da Brad Miller, lungo che nel 1998 firmò il record attuale Hornets fermo a 14) rispondevano con fisicità e una marea di rimbalzi offensivi convertiti in punti da Brook Lopez, Antetokounmpo e anche il furetto Holiday metteva lo zampino.
Partita da sorpasso e contro-sorpasso sino al 21-20 Hornets, cortesia di Plumlee, poi la squadra di Budenholzer allungava a fine quarto sul 27-34.
McDaniels, al suo compleanno, probabilmente doveva smaltire la sbornia non azzeccando proprio nulla dal momento del cambio ma dopo il vantaggio firmato Mark Williams (41-40) e il 2+1 di Hayward (49-46) segnava da tre punti per ben due volte dall’angolo destro restituendo il vantaggio (55-53 a 3:38) che aveva strappato in precedenza Holiday con un two and one.
Gli Hornets si facevano sorprendere nuovamente ma Plumlee accorciava, McDaniels accendeva un’altra candelina per compiere 11 punti a un secondo e otto decimi dalla sirena e Lopez si “beccava” un tecnico per proteste (fallo richiesto dall’altra parte del campo nell’azione precedente sulla stoppata di Ball data per buona) e LaMelo con il tecnico mandava la partita in parità all’intervallo chiuso da entrambe le compagini a quota 64.
Terzo quarto combattuto e alley-oop di Plumlee (77-75) a 6:14 per un vantaggio Hornets che era prima pareggiato da Middleton e poi svaniva su un altro paio di colpi del tiratore dei verdoni: 7 punti per lui nel frangente e 86-90 a 1:30.
Bucks con due FT di Lopez (bravo a influenzare sin area diversi tentativi di Charlotte) avanti 90-97 a fine quarto.
Quando un Ball in odore di tripla doppia (la raggiungerà nel finale l’ottava in carriera scavalcando Anthony Mason fermo a 7 e lasciando indietro Larry Johnson, Nicolas Batum fermi a 5 e Baron Davis a 3) passava lo schermo per infilare un precisissimo e plastico pull-up i Bucks prendevano misure e sopravvento fino al 97-114 su una tripla di Antetokounmpo a 7:13 all’ultima sirena.
I Bucks puntellavano solo con qualche libero e diversi anche errati con solo errori dal campo (clamorosa miss dunk di Holiday che andava a fare il paio con quella del greco nel primo tempo) così Plumlee ha segnato il 113-118 a 1:06 dalla fine con possibilità di FT.
Mason è andato lungo, il tap-out di McDaniels e il sacrificio di Ball hanno tenuto una palla viva per Mason che l’ha fornita in angolo a McDaniels ma la chiusura di Holiday non ha permesso a Jalen di accorciare sul -2 e i Bucks dalla lunetta hanno chiuso la partita.
Un game interessante con i primi tre quarti che hanno visto le squadre sorpassarsi 17 volte e rimanere in parità 11 con un margine massimo di 7 punti tra le due squadre.
Antetokounmpo ha chiuso con 34 punti e 18 rimbalzi, Khris Middleton ha segnato 18 punti in 20 minuti, Jrue Holiday ne ha realizzati 15 ottenendo ben 13 rimbalzi mentre G. Allen ne ha messi 12, 11 per W. Matthews.
Terry Rozier ha segnato 20 punti ma con un 6/20 al tiro, Gordon Hayward 16, Jalen McDaniels 15 e PJ Washington 14 (con un auto-canestro in aggiunta tentando di recuperare un rimbalzo su un errore di Holiday) così come Mason Plumlee ne ha infilati 14 ottenendo altrettanti rimbalzi per un’altra doppia doppia.
Nonostante il 27-18 nella casella assist, gli Hornets non hanno massimizzato il loro buon gioco tirando nuovamente male da oltre l’arco con solo il 28,2% contro il 34,1% avversario.
I points off TO sono stati 9-15, più pesante ai fini del risultato e decisivo il 24-47 nel confronto punti segnati dalle panchine (Williams, McDaniels e anche JT Thor, nonostante una mega schiacciata, la sua prima dell’anno, da 5,5, D. Smith (1/8) con evidenti problemi al tiro, da 4,5) con Middleton in uscita, player di lusso.
Charlotte rompe la striscia di due W e per i Calabroni che non hanno mai vinto una striscia da tre partite in stagione è ora di riprovarci, Chicago e Detroit fuori casa ed Orlando in casa questa settimana con una squadra integrale ed ipoteticamente non smantellata prima della chiusura del mercato il 9 febbraio benché, come sottolineato nel podcast da Filippo Barresi, il GM Kupchak abbia delle attitudini piuttosto conservative ma tutto è ancora da scrivere.
Totopaolo 2022/23, 16ª settimana
Game 51: Charlotte Hornets Vs Miami Heat 122-117
Charlotte batte a sorpresa anche gli Heat lanciati nella Eastern Conference sovvertendo la partita nuovamente nel terzo quarto.
Questa volta è P.J. Washington (27 punti) ad accendere la scintilla aiutato alla grande da Terry Rozier che con 31 punti è stato il top scorer della partita (due canestri spettacolari sulle sirene del secondo e terzo quarto, rispettivamente tripla frontale dal logo di tabella ed escape dribble dalla sinistra per battere il francobollato close-out).
20 i punti di un perfetto Hayward (7/7) mentre 19 punti sono arrivai da Ball che aveva iniziato molto male al tiro ma nell’ultimo quarto si è ripreso con due triple al momento giusto per spingere a margini di vantaggio adeguati gli Hornets.
Il suo apporto è valido anche in termini di assist di qualità mentre particolare è il dato che da 3-0 nelle stoppate totali con Adebayo & soci irretiti dalla rete di passaggi di Charlotte che non sono riusciti a sbloccare la casella, inimmaginabilmente.
Bene Mark Williams che potrebbe diventare un prospetto davvero forte se già se la cava bene anche contro Adebayo e soci mentre D. Smith Jr. con il suo lavoro difensivo ha un +19 in +/- anche se non è andato affatto bene al tiro.
Plumlee ha chiuso con 10 punti e 8 rimbalzi mentre l’unico dalla serata storta è stato McDaniels che a parte i rimbalzi non è sembrato essere davvero in forma.
Heat aiutati un po’ dalla terna con alcune scelte più che discutibili e da Butler con 28 punti che ha spinto molto gli Heat a fine primo tempo e di riflesso quando è entrato nell’ultimo quarto (forse un po’ troppo tardi gettato nella mischia da Spolestra).
La mano di Herro ne produceva 24, 17 per Adebayo e 11 per Lowry ma solamente con 3 Ft regalati da McDaniels a partita chiusa.
Adebayo ha chiuso solamente con 4 rimbalzi e gli Hornets hanno vinto sotto le plance 51-46 mentre il fattore fondamentale è stata la percentuale al tiro dal campo.
Nel finale Charlotte, dopo aver segnato 6 triple di fila a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto, ha sprecato altrettante occasioni da fuori rischiando di gettare al vento la partita ma se nel primo tempo Charlotte aveva tirato con il 51,2% dal campo (solo il 27,3% però da oltre l’arco) contro il 55,8% generale di Miami, il 54,2% con il 37,5% da tre punti unito al 48,4% generale avversario ha fatto sì che Charlotte capovolgesse il match.
25-10 nei fast break point nel finale, altro dato incrementato nel secondo tempo…
Altra vittoria figlia e frutto della volontà della squadra anche quando non sembrerebbe possibile.
Game recap
Partita nella quale gli Heat sulla carta potrebbero far un sol boccone degli Hornets che evidentemente non lo sanno e continuano a giocare sulla scia della W con i Bulls.
Il primo quarto è equilibrato e quando Herro estrae il ferro riuscendo a far staccare i suoi per la prima volta di 5 pt. (18-23), Rozier con un fing and roll ed una tripla a 3:11 annullava il vantaggio ospite.
Nel finale piovevano due tecnici (uno per parte, alla bench di Miami e a Ball, abbastanza strani) quindi l’ultimo canestro di Adebayo, lanciato da un bound pass che sorprendeva Williams, dava il 26-28 Heat dopo 12 minuti.
Williams pareggiava dalla lunetta a inizio secondo quarto e P.J. Washington riportava in vantaggio i teal con un euro-step, la partita rimaneva equilibrate e un 2+1 per Hayward in pull-up (toccato da Herro sull’avambraccio al momento del tiro) dava il 41-40 Hornets.
Ancora Gordon dall’angolo sinistro, lasciato libero sull’intero possesso, rifiniva da tre l’ottimo gioco di squadra degli Hornets che nel primo tempo con una buona trama di passaggi mettevano in difficoltà l’ottima difesa di Miami finendo al 51,2% ma non bastava perché Butler nel finale spingeva gli Heat tra canestri e liberi concessi (piaciuta poco la terna in certe occasioni ad esempio su certi charge) sul +7 e a Rozier rimaneva giusto il tempo per accelerare e tentare una tripla dal logo che battendo sul glass accarezzava la retina per il 58-62, finale di primo tempo.
Un parziale di 1-10 dopo l’intervallo (½ di Plumlee in lunetta il punto di Charlotte mentre per Miami arrivavano due bombe di Herro) mandava Charlotte lontana sul 59-72 con prospettive poco promettenti per la squadra di casa ma come accaduto nel match precedente qualcosa cambiava dopo un time-out nel terzo quarto.
Hayward sganciava una tripla a 7:13, Rozier metteva dentro a 6:51, Ball pompava un passaggio schiacciato quasi verticale sulla corsa di P.J. Washington che arrivava agilmente a schiacciare il 70-74.
P.J. Washington si riattivava quando Miami tentava il secondo strappo (Lowry 72-81): gancetto e due triple per l’80-81, Rozier con la bomba tirata su in escape dribble in uno contro uno portava sopra Charlotte, Vincent pareggiava, P.J. Washington on fire gettava dentro la terza consecutiva ma ancora Vincent replicava per il pari a quota 86.
Miami rimaneva al palo nell’ultimo minuto e Rozier con un altro dei suoi canestri con spostamento laterale faceva fuori il close-out del difensore battendo la sirena per la seconda colta in serata: 91-86.
Spolestra teneva a riposo Butler, gli Hornets andavano a nozze con un 2+1 di Williams e Ball che mandava a segno la sesta consecutiva di Charlotte per il 102-91 a 8:06 ma gli Hornets ne sbagliavano altrettante con un pacchetto variegato di player al tiro mentre il rientro di Butler e scelte più easy di tiro portavano la squadra della Florida al -2: 108-106.
Per un fallo su Plumlee, il nostro centro andava in lunetta splittando, Miami potrebbe pareggiare con un open di Oladipo a 2:36 ma l’errore non portava a nulla e 19 secondi dopo Plumlee prendeva la parabolica su una palla a due tra Rozier e Lowry per andare a battere Adebayo in corsa e depositare.
Lowry mancava un’altra tripla per i “neri” e Ball da fuori infilava la sfera scaccia paure: 114-106 a 1:51.
Miami tornava a -5 con Herro da tre da dietro il vetro ma P.J. Washington recuperava il proprio rimbalzo strappandolo dalle mani di Herro per depositare il 118-111, sicurezza visto il challenge vinto da Spolestra per un fallo chiamato contro Lowry su un rimbalzo appena preso da Plumlee.
Il challenge aveva successo ma era troppo tardi, Plumlee aveva il tempo per andare a schiacciare e Miami di mandare Lowry in lunetta (McDaniels, fallo imbarazzante) per la doppia cifra.
122-117 il finale a sorpresa con gli Hornets alla prima W contro Miami nell’annata.
Hornets alla trade deadline
A cura di Filippo Barresi, cosa potrebbe succedere ed il suo personale pensiero sulla situazione degli Hornets all’avvicinamento alla scadenza del commercio o Trade Deadline.
EP 37 – Guida alla Trade Deadline – Casa Hornets | Podcast su Spotify
Game 50: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 111-96
Partita tirata all’Hornets Nest dove i granito-verdeoro battagliano – d’altra parte per Dell Curry una selle componenti chiave di questo match sarebbe stata la fisicità – sino quasi alla fine contro gli arrembanti Tori uscendo vincitori in una partita assolutamente difficile.
Per Clifford ritrovare Ball e Hayward era sicuramente fattore importante ma LaMelo “tradiva” al tiro per larga parte del match con un 1/13 iniziale sebbene apportasse benefici in assist.
Primo tempo appannaggio dei Bulls che riuscivano a muover bene palla e a tagliare diverse volte la difesa dei Calabroni aiutati da qualche pull-up di qualità che alla fin si rivelerà però deleterio nell’abuso.
Charlotte, dopo il 4/7 da tre iniziale, nei primi 24 minuti collezionava solamente un 1/16 da fuori e finiva sotto 47-55 anche grazie alla difesa di Caruso e compagni che riuscivano anche attraverso i TO concessi a massimizzare l’attacco.
Gli Hornets parevano essere sul punto di collassare sul -10 (61-71) ma Plumlee (perfetto in serata con 9/9 dal campo così come l’altro centro Mark Williams da 5/5) rifiniva due azioni quindi la difesa asfissiante di Rozier unito al suo attacco valeva l’aggancio con tre situazioni tutte made in T-Ro.
Partita che vedeva le squadre perdere un po’ il ritmo offensivo e commettere diversi falli tanto che si entrava in bonus a 8:23, alla fine Charlotte ritrovava un canestro da tre con ball nell’ultimo quarto e cominciava a staccarsi con le principali armi d’attacco dei Bulls “attenzionate” in maniera particolare che perdevano mordente.
Gli Hornets così chiudevano con una vittoria meritata e un punteggio che si ampliava non raccontando tutte le difficoltà di una partita non semplice con tutto il quintetto dei Bulls in doppia cifra ma nessuno in doppia doppia: DeRozan 28 pt., LaVine 18, P. Williams 15, Dosunmu e Vucevic 12 con 9 rimbalzi per Vuc e LaVine.
Decisivo il freno messo da Charlotte all’attacco ospite che a fine primo tempo tirava con il 48,7% contro il 40,7% finale mentre Charlotte passava dal 40,0% al 46,4%.
In particolare i Bulls collassavano da fuori finendo con il 16,0% contro il non certo rassicurante 21,9% di Charlotte che tuttavia ribaltava la situazione del primo tempo nei fast break point vincendo 23-15 e nel pitturato con un 58-54.
Liberi importanti ma amplificati nel finale con i Bulls a cercar di fermare il tempo: 18/22 per Chicago contro il 26/31 per Charlotte mentre 21-11 è il conto tra le due panchine in termini di punti con Donovan in rotazione reale da 8 uomini (Dalen Terry :56.1 non conteggiato) contro i 9 usati da Clifford.
58-50 a rimbalzo ma soprattutto un 23-16 negli assist a raccontare di come i Tori non abbiano trovato più molti sbocchi facili dismettendo spesso il gioco di squadra per affidarsi all’individualità in tiri un po’ forzati.
Strana partita per Ball che non ha mai trovato il ritmo (2/15 e 6 TO al nuovo rientro) ma ha attratto a lungo i miei improperi, è andato comunque in doppia doppia sfruttando la lunetta e andando bene a rimbalzo oltre a smistare 8 assist (Mason ringrazia le sue verticalizzazioni) segnando una tripla spartiacque mentre Rozier è stato fantastico su ambo i lati del parquet.
Ottima prestazione anche per Hayward (stoppata nel primo quarto in recupero altissima su un LaVine che pareva chiedergli come avesse fatto) mentre i centri sono stati perfetti dal campo con un 14/14 decisivo più 18 rimbalzi, quasi tutta la squadra bene tranne Thor che ha chiuso con un -11 in +/- non casuale.
Game recap
I Tori partivano caricando sul 4-0 con Dosunmu che sorprendeva la difesa Hornets puntando veloce a canestro e un pull-up di DeRozan.
Charlotte rispondeva con il primo canestro di Rozier da tre a 10:45 e più tardi con P.J. Washington sempre da oltre l’arco per accorciare sul 6-8.
Lo sciame Hornets si attivava sul 6-10, tripla di Rozier, a seguire quella di Ball, hook di T-Ro e schiacciata di Plumlee a 7:44: parziale da 10-0 e Bulls in time-out sul 16-10 Hornets.
Charlotte estendeva il parziale a 11 ma poi subiva il rientro; LaVine realizzava in schiacciata e da fuori per il 26-24, White pareggiava a quota 27 e Rozier teneva avanti Charlotte con un’altra tripla per il 30-27 non riuscendo però ad evitare (uscito per riposare) che la squadra dell’Illinois passasse avanti a fine quarto con un turnaround di Williams incrementato da un’altra bomba di White per il 32-36.
Primo quarto con alte percentuali, secondo da incubo per gli Hornets che subivano la pressione di Caruso e soci non riuscendo a trovare il bandolo della matassa, anzi, alcuni turnover avvantaggiavano la squadra di Donovan che, nonostante un divario rimasto contenuto, sembrava poter avere i mezzi offensivi per ammazzare la partita specialmente a :04.7 quando Lavine realizzava un two and one comodo passando Plumlee e trovando sul layup un leggerissimo contatto con McDaniels.
47-55 all’intervallo, divario che iniziava a oscillare anche in doppia cifra ma le colonne portanti degli Hornets cominciavano a farsi sentire entrati nella seconda metà del quarto: Plumlee prima schiacciava poi andava in alley-oop esaltante a 5:22 (65-71), arrivava quindi la gran difesa di Rozier che recuperava un pallone, un rimbalzo e rubava la sfera a Vuc per portare tre micidiali azioni sotto le plance dei Bulls chiuse con 6 punti che annullavano completamente il vantaggio ospite.
Sul 71 pari D. Smith dalla destra realizzava un pull-up ma i Bulls mantenevano il vantaggio a fine quarto con un 2+1 di DeRozan e Caruso che segnava il 77-79.
Hornets che pescavano il pari dopo esser stati sotto di 4 con la dunk di Mark Williams e due FT di Ball a 11:14 (81-81) e la partita rimaneva pari fino a 8:49 con due FT di P. Williams.
Le squadre andavano presto in bonus (8:23) ma Dosunmu a 7:57 mancava uno dei due liberi, Charlotte rimaneva avanti di uno (89-88) iniziando a staccarsi letteralmente con un big fade-away di Hayward su LaVine e finalmente una tripla di Ball (partito con un 1/13 dal campo) mentre a 5:46 Plumlee realizzava il layup del 97-88.
I Tori, nonostante il formidabile trio d’attacco perdevano ancor di più il ritmo nonostante LaVine (notevole la sua schiacciata in corsa) portasse 4 punti veloci ai suoi per il 100-94.
Rozier batteva un colpo, Plumlee – spiegato nel video il perché – si cimentava in un improbabile reverse layup di quelli non esteticamente perfetti e poco realistici nei videogame ma si rifaceva con un palleggio in mezzo alle gambe e un tiro dalla baseline destra che faceva esplodere anche la panchina poiché da distanze inusuali e fino a poco tempo fa fuori range per lui.
Gli Hornets ritoccavano dalla lunetta perché i Bulls non volendo cedere fino a meno di un minuto dalla fine bloccavano il cronometro così arrivava il 111-96 finale.
Game 49: Charlotte Hornets @ Phoenix Suns 97-128

Terry Rozier, 19 punti con 7/21 al tiro precede Plumlee con 17 e McDaniels con 15, unici giocatori di Charlotte in doppia cifra in serata.
I Calabroni escono impolverati dalle sabbie di Phoenix in vista di un doppio appuntamento casalingo.
Dopo due brillanti vittorie sono arrivati altrettanti stop pesanti, l’ultimo nella notte a Phoenix con il rischio di una disfatta abissale a metà secondo quarto con i Suns sul +30…
Quale sarà il vero volto degli Hornets del periodo ce lo diranno le prossime due sfide in settimana, per ora, oltre le croniche difficoltà, aleggia una certa sfiducia per la maniera con la quale si sono chiuse le ultime due sfide.
Dopo il 2-0 firmato da McDaniels e la tripla incassata da Cam Johnson, gli Hornets si trovavano rapidamente in svantaggio considerevole – nonostante il pari in alley-oop di McDaniels per il 5-5 – poiché proprio il tiratore dei Suns produceva un inizio incandescente con 14 punti mandando i locali sul 7-16…
I Suns chiudevano il primo quarto avanti 15-36 grazie ad un 62,0% dal campo ed a un Biyombo che unito al resto della difesa pronta a rendere difficili le penetrazioni, influenzavano Plumlee e Rozier, spenti nei primi 12 minuti mentre a McDaniels andava meglio ma anche lui spesso perdeva il turno.
Ad inizio secondo quarto i Soli, con la panchina profonda, sembravano quasi giocherellare: Landale mancava un appoggio da sotto ma realizzava 10 punti in 8 minuti segnando anche da fuori, Mikal Bridges a 7:01 con l’and one realizzava il 20-50.
I Suns si rilassavano un po’ sul perimetro e Rozier ne approfittava per sganciare tre bombe, Thor sul lato opposto (dx) infilava un lungo due e McGowens e Plumlee pescavano due giocate da and one trasformate mentre i Suns andavano a vuoto storditi temporaneamente dalla zona di Clifford.
Charlotte tornava a -8 nel suo periodo di maggior splendore affacciandosi nell’ultimo minuto ma Cam Johnson prima dell’intervallo realizzava ancora da tre per il 47-58, un avvertimento…
19-28 a rimbalzo, 12-21 negli assist, 2-9 nelle stoppate e per i Suns 11/20 da 3 al tiro (Monty Williams come quasi tutti i coach avversari sfrutta la vulnerabilità degli Hornets sul perimetro) a fine primo tempo non promettevano nulla di buono anche perché in casa Hornets il primo tempo andava in onda con McGowens come SG titolare visto lo slittamento di Rozier in PG per la mancanza si Ball e gli swingman Oubre Jr., Martin out ai quali si univa anche la mancanza di Hayward in serata…
CP3, dopo essersi visto per altri aspetti, batteva un paio di colpi da fuori in proprio e in generale i Suns non facevano fatica a sbarazzarsi di Charlotte prendendo rapidamente un +20 (57-77 a 5:09 con una tripla di Paul, già menzionata).
Nel finale i Suns raggiungevano il massimo vantaggio sul +33, due FT per Mark Williams (lanciato nel garbage time per questa partita perché Clifford ha scelto Richards come secondo centro nell’occasione) chiudevano i conti sul 97-128.
Per i Suns Biyombo ha chiuso con 6 rimbalzi e 5 stoppate, Cameron Johnson con 24 punti (9/11), Saric 19, Mik. Bridges 18, Landale 15, Paul 14 pt. ed 11 assist, Lee a completare l’opera da doppia cifra con 11 punti.
Numeri di squadra: Oltre alle solite caratteristiche positive come rubate, TO, punti in area e fast break pt. E negative come le percentuali al tiro e in lunetta che rendono comunque sempre fragile la difesa e l’attacco Hornets, questa volta la squadra di Clifford, divenuta un buon team nei rebound, ha ceduto nettamente a rimbalzo con un 46-64 finale mentre decisiva è stata la statistica assist con i teal sovrastati 19-37.
I numeri restanti nei tabellini sottostanti:
Game 48: Charlotte Hornets @ Utah Jazz 102-120
Alla Vivid Arena di Salt Lake City è sempre stata dura per gli Hornets portare a casa una vittoria e nonostante i Jazz abbiano cambiato volto questa estate e non abbiano una classifica da favola, rimangono sempre una squadra ostica e sorprendente soprattutto rispetto ai pronostici sulla carta.
Gli Hornets iniziavano bene con un turnaround hook di Plumlee per poi continuare a battere cassa con un Rozier ancora ispirato sulla scia di Atlanta e a 7:51 lo step-back di McDaniels valeva il 12-7.
I Jazz ripassavano avanti a 4:04 con la bomba di Clarkson (14-15) ma nel finale di primo tempo Mark Williams si mostrava immarcabile per la difesa dei Jazz e dava una spinta decisiva per far chiudere avanti 24-21 ai nostri il primo quarto anche perché il game plane di coach Will Hardy (non Matt fortunatamente) nel primo quarto non funzionava, tante le triple dei Jazz mancate.
Nel secondo quarto gli Hornets si impastavano in attacco tra corridoi difensivi, palle perse e tiri sbagliate mentre Markkanen (15 pt. Dopo 24 minuti) ed Agbaji “lavoravano ai fianchi” la difesa Hornets colpendola dagli angoli così i Jazz salivano anche sul +15 finendo il primo tempo con un 11/29 da tre mentre i Calabroni a metà game facevano segnare un siderale freddo nella casella 3%: 0%…
Anche il 5/10 dalla linea dei liberi alla fine del primo tempo non aiutava certamente (Rozier 1/3 ma con 13 punti totali) nonostante Charlotte risultasse più concreta con il 47,6% dal campo (merito specialmente dei due centri) contro il 40,5% più proficuo degli avversari.
45-58, 13 punti da recuperare che gli imenotteri tagliavano con buon movimento di Plumlee in area, il primo tre punti da parte di Rozier a 10:49 e con Hayward in transizione a 10:30 da 2+1.
53-58 prima della tripla di Markkanen e due FT (½) per P.J. Washington a 10:02 che fissavano il 54-61.
Due triple di Conley facevano ripiombare i Calabroni a -13 e con un 1/10 da fuori non si riusciva che accorciare sul 60-71 a 6:26 dopo un errore da fuori di Rozier e un fallo in attacco su McDaniels abile a recuperare il rimbalzo prima di un time-out con la panchina di Charlotte e i giocatori un po’ frustrati per l’andamento della partita.
Rozier segnava a 6:02 da tre ma McGowens più tardi mancava da sotto due volte consecutive, chiaramente fuori tempo, l’appoggio per riavvicinarsi ulteriormente, si andava sull’altro fronte dove Thor intercettava Agbaji lanciatosi dalla linea di fondo destra per andare a schiacciate: la smanacciata sul lembo laterale della palla produceva una deviazione nel corpo dell’attaccante che quasi per forza centrifuga rovinava a terra mentre così non accadeva a 1:59 quando Horton-Tucker con la stessa dinamica anticipava l’intervento dello stesso JT andando a schiacciare il 74-87.
A 1:29, sotto di 15 punti, un fallo fischiato a favore di Sexton contro Mark Williams sullo schermo alto veniva rivisto con il challenge su richiesta di Clifford ma la terna perseverava nella visione di un fallo inesistente.
Charlotte però piazzava due canestri con DSJ e nel mezzo anche una stoppata di Mark Williams – in aiuto – su Sexton più un libero (su due) da parte di McDaniels che lanciato in transizione era toccato sull’avambraccio da Gay.
79-89, Hornets che con difficoltà cercavano di rimanere agganciati alla partita per gli ultimi 12 minuti.
L’idea andava in fumo subito e a 8:50 Agbaji circumnavigava il lento Hayward per appoggiare sul vetro a sinistra l’81-100.
La squadra ormai deragliata ed in attesa di back to back non rispondeva più molto alla partita così Kessler ne approfittava per aumentare di qualche punto il personale tabellino e a 4:17 il risultato era stra-segnato: 87-112.
Dentro anche Fontecchio che a 3:27 segnava di tabella dalla diagonale destra tre punti su Kai Jones che subito dopo faceva spuntare la sua chioma teal sulla plancia opposta per una jam.
Richards e Jones riducevano un po’ lo scarto giocando bene anche in difesa: 102-120 il finale.
Alla fine la spinta ed i numeri decisivi sono rimasti quelli da tre punti: 2/16 (12,5%) contro 16/40 (40,0%) mentre il 24/34 contro il 22/26 dalla lunetta non è stato decisivo nonostante le diverse occasioni perse.
Altri fattori non hanno inciso: 54-52 a rimbalzo, il vantaggio nelle stoppate (7-4) o le steal (8-8) mentre il 22-25 negli assist ha favorito l’Hardy team nel momento decisivo.
Niente da fare quindi nonostante il 22-15 nei fast break ed il 66-46 nel pitturato con 29 punti della coppia Williams/Plumlee.
18 punti e 8 rimbalzi per Mason mentre Rozier ne ha messi 23 ma con un 9/23 al tiro, non il suo meglio.
15 punti e 9 assist per DSJ che ha ritoccato nel finale i suoi punti mentre l’ex Hayward ha fatto registrare 11 punti così come Mark Williams che ha aggiunto 3 stoppate.
I Jazz si sono avvantaggiati con 25 punti e 11 rimbalzi del finlandese Markkanen, Clarkson ne ha realizzati 18, 14 per Conley, 13 pt. E 9 rimbalzi per Kessler, 11 punti per Sexton mentre Fontecchio ha chiuso con 3 punti, 2 rimbalzi, 2 TO in 4:17.
Charlotte sarà a Phoenix già domani notte tentando di strappare una W ad una squadra acciaccata ma sempre temibile.