Game 58; Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers 104-103

Questi Lakers, perso Bryant non hanno più sicuramente il fascino di qualche tempo fa, ma a differenza del disastroso inizio campionato ora sembrano essere una squadra da tenere in considerazione che può dare fastidio.
Ad accorgersene e a farne le spese sono state altre squadre recentemente.
La trappola del ragno gialloviola però questa sera non è scattata e gli Hornets hanno punto l’aracnide più famoso nel mondo nonostante la gara sia rimasta tirata sino al termine.

Michael Kidd-Gilchrist batte in entrata Wesley Johnson.

Michael Kidd-Gilchrist batte in entrata Wesley Johnson.

I Lakers (in gialloviola) si presentavano alla Time Warner Cable Arena con; Clarkson, Ellington, Kelly, Boozer e Sacre, gli Hornets opponevano; Mo Williams, Henderson, Kidd-Gilchrist, C. Zeller e Jefferson.

Gli Hornets non entravano subito in partita e I Lakers ne approfittavano subito dopo aver vinto la palla a due, un semplice passaggio liberava Ellington con chilometri di spazio sulla destra che colpiva dalla diagonale da 3 punti per lo 0-3.
Gli Hornets si affidavano ai jumper di Henderson, Mo Williams e di MKG (due volte), ma nessun tentativo andava a buon fine, così i Lakers incrementavano il punteggio e il rookie Clarkson da Missouri a 9:50 segnava lo 0-7.
A questo punto gli Hornets davano palla a Jefferson per tentare di sfruttare il vantaggio tecnico su Sacre; primo tiro in semigancio errato, rimbalzo e fallo subito dal nostro n°25, lunetta guadagnata a 9:22 e conseguenti primi due punti dopo le realizzazioni dalla linea.
I Lakers ancora freschi parevano in buona serata di tiro e Clarkson metteva un tiro caricato velocemente dalla baseline destra per il 2-9. Jefferson continuava ad avere il monopolio delle marcature in casa Charlotte con un giro sull’esterno a battere il difensore per l’appoggio del 4-9.
A interrompere l’esclusiva di Big Al ci pensava Henderson con due punti per riportare a un possesso lungo Charlotte ma Clarkson dall’altra parte realizzava ancora, tuttavia Charlotte rimontava e trovava un tiro piazzato da due punti dalla lunga di Zeller su uno scarico di Mo che muoveva il punteggio sul 10-11.
Gli Hornets lasciavano ancora troppo spazio dalla linea dei tre punti e Kelly riallontanava la squadra di Clifford con un’altra bomba, Mo Williams a 6:21, però metteva un lungo due punti dal lato destro per il 12-14.
A 5:47 gli Hornets passavano in vantaggio. Henderson guadagnava il post basso sinistro e veniva raddoppiato.
In salto cercava e trovava l’inserimento frontale di Zeller che appoggiava in cambio mano e trovava il punto addizionale dalla lunetta per il 15-14. Lakers che reagivano con Sacre da 2 e Lin da 3 punti per il 15-19, per gli Hornets arrivava a 4:43 l’appoggio di Kidd Gilchrist ma la squadra gialloviola segnava ancora a 4:28 con Boozer.
A riavvicinare di molto gli Hornets ci pensava Mo Williams che in area pitturata era triplicato fai Lakers, la vistosa spinta fatta con il tronco da Johnson mandava il nostro play per terra ma sul tentativo estremo di tiro ne usciva un circus shot premiato dall’anello.
Il libero andava a bersaglio e gli Hornets tornavano sul -1 (20-21) a 3:58. Di venti secondi in venti secondi gli Hornets racimolavano punti; dopo i primi 20 Mo faceva tutto da solo; transizione e canestro in appoggio in uno contro uno, dopo altri 20 era MKG rubar palla e a portare sul 24-21 la squadra di casa.
Ancora una volta però, la banda di Byron Scott trovava i punti del nuovo vantaggio; Lin usava un blocco e segnava dalla media, poi era Clarkson a sparare da 45° destra per il 24-26 e a ripetersi con altri due punti, infine il play serviva un assist per l’alley-oop di Johnson che portava sul +6 i suoi (24-30).
Da un gioco a due Roberts-Marvin Williams nasceva un canestro da 3 punti (dal lato sinistro) di Marvin che fissava il punteggio nel primo quarto.

Il secondo quarto, classicamente si apriva con la panca degli Hornets in campo e come al solito Stephenson iniziava bene segnando due punti dopo una finta che gli consentiva di andare in penetrazione per andare alla conclusione in arresto e tiro dal pitturato fronte a canestro. Purtroppo Lance si perdeva come sua abitudine subito.
Altra possibilità al tiro per lui e tabellata clamorosa…
A stoppare le velleità di allungo per i Lakers c’era Marvin Williams con una stoppata bella esteticamente realizzata su Lin in appoggio. Stephenson tentava di fare il terminale offensivo.
Un tiro da sotto non gli riusciva poiché abbattuto dai Lakers, in lunetta Lance continuava a litigare mettendo solo un tiro, quello del pareggio, il quale non durava molto giacché Marvin dava a MKG per la transizione e il layup easy del vantaggio Charlotte.
A 9:20 Lance tornava utile buttandosi dentro, il tiro svitando il braccio destro all’indietro era a basso coefficiente, ma la difesa di Los Angeles impensierita commetteva fallo e il nostro n°1 la puniva con un 2/2 per il 34-30.
A questo punto partiva la sfida tra ali grandi; Boozer al vetro, Marvin Williams con un tiro frontale da 2 pt. lunghissimo, ancora Boozer e ancora Marvin a 8:21 a cercare avventura con una penetrazione diagonale conclusa con un floater a segno per il 38-34.
Gli Hornets tentavano anche di raggiungere i 40 con lo schema rimessa dal fondo e schiacciata volante ma Henderson veniva respinto da una stoppata che innescava il contropiede di Davis, poi dalla lunetta i gialloviola pervenivano al pareggio con Johnson a 7:03.
I Calabroni entravano in un momento di difficoltà; Lance si faceva sfuggire un semplice pallone passatogli da Marvin e Jefferson era costretto al fallo che dava il vantaggio dalla linea della carità alla squadra ospite con Davis, infine Hendo concedeva altri due tiri alla banda Boozer e il passivo diveniva più pesante.
Henderson trovava due punti con un tiro lungo dalla sinistra schermandosi con Big Al, poi partiva attaccando il canestro usando Jefferson come boa ma il tiro non entrava, Big Al recuperava il rimbalzo e i Lakers erano costretti a spendere un fallo su di lui.
La tattica si rivelava azzeccata perché il nostro centro falliva entrambe le occasioni e successivamente anche un altro tiro consentendo a Boozer dopo un paio di duelli con Zeller (attacco e difesa) vinti dai difensori di far tornare al +4 i suoi. Il punteggio rimaneva sul -4 Calabroni fino a 1:47 quando dall’angolo sinistro Henderson trovava il suo regno sparando da 3 punti per il 45-46.
Dopo due punti ospiti era Big Al a trovare la via del canestro con una penetrazione orizzontale e semigancio a una mano.
Il fallo su di lui valeva l’aggancio (grazie al tiro addizionale) a quota 48. Le squadre segnavano altri due punti a testa e terminavano il loro primo tempo in fase di stallo sul 50 pari.

Stephenson fermato fallosamente da Davis.

Stephenson fermato fallosamente da Davis.

Nella ripresa gli Hornets provavano a dare il colpo risolutore alla partita stringendo le maglie in difesa.
A 11:46 Zeller portava in vantaggio Charlotte prendendo il tempo a Boozer lasciandolo sul posto per andare a schiacciare in bello stile.
I Lakers pareggiavano con due liberi per fallo di Jefferson su Sacre ma poi era tutto Hornets; da una palla sporcata dalla difesa di Charlotte nasceva la transizione con appoggio di MKG a 10:18, dal raddoppio sul post basso sinistro di Henderson nasceva sullo scarico di Gerald la tripla di Mo Williams a 9:14, infine a 8:44 un cambio di direzione con rallentamento sul terzo tempo mandava per le terre Ellington consentendo un facile appoggio alla nostra guardia.
Un libero di Sacre interrompeva l’egemonia dei teal & purple ma Charlotte continuava a giocare bene in questa fase; Mo portava palla sul lato sinistro, la serviva in angolo a Hendo che fintava e gliela restituiva fuori, Clarkson si perdeva Gerald che rollava a canestro sulla baseline per la schiacciata, Zeller raddoppiava in difesa, rubava palla, partiva “correndo il campo”, già in salto era ingenuamente abbracciato da Clarkson, il quale non aveva assolutamente il fisico per tenerlo. Appoggio in sottomano e libero che portavano Charlotte sul 64-53.
Scott chiamava il time-out e i Lakers al rientro sul parquet segnavano dalla lunetta con Kelly due liberi ma Henderson con un elegante appoggio frontale a 7:08 ristabiliva il vantaggio in doppia cifra.
I Lakers si rifacevano sotto con Sacre che passava a Clarkson abile a tagliare sotto il canestro di Charlotte per due punti (66-59) ma a 4:17 Henderson tentava una schiacciata contro Sacre.
Per gli arbitri era fallo, io ho qualche dubbio sul contatto sinceramente ma Henderson portava a casa il massimo con due liberi.
Dalla lunetta i Lakers si riavvicinavano facendo 2/2 mentre Charlotte per colpa di Big Al rimaneva ferma poiché il nostro centro sbagliava ancora da fermo, così Lin iniziava a entrare in partita colpendo con un pull-up contro Roberts che nonostante la mano davanti doveva vedere la sfera insaccarsi.
A 3:06 però, arrivava parziale riscossa per gli uomini in appariscente maglia teal; Big Al veniva servito da Mo Williams dopo una penetrazione, lo scarico ravvicinato del play sulla sinistra apriva la strada a Big Al che usava una schiacciata jordaniana (a gambe un po’ divaricate) per colpire e trovare il +7 (70-63).
Roberts aveva il suo tallone d’Achille in difesa; commetteva fallo su Kelly che andava in lunetta e segnava i suoi FT, Clarkson segnava il jumper e Charlotte si ritrovava a contatto i Lakers.
A 1:11 dalla fine del terzo periodo era Mo Williams a scaricare un altro pallone, questa volta per MKG che dalla baseline sinistra ringraziava e non falliva il tiro.
Kelly batteva MKG in entrata ma Michael non demordeva, lo inseguiva e piazzava una bella stoppata da dietro, la palla rimaneva a disposizione della squadra in trasferta e Kelly ci riprovava da 3 ma il suo tiro non entrava, invece funzionava bene la meccanica di tiro di Big Al che a :31.1 segnava un altro jumper lungo dal lato sinistro per il 74-67.
Lin a :11.2 segnava un 3 punti in faccia a Roberts e si andava al piccolo riposo sul 74-70.

Era evidente, anche causa massiccio turnover con panchina in campo, che il momento di maggior difficoltà degli Hornets sarebbe stato l’inizio dell’ultimo quarto.
Clifford toglieva dalla naftalina Taylor e lo mandava in campo.
Dopo due punti dei Lakers, gli Hornets erano fortunati; un tiro di Roberts che sembrava corto rimbalzava sul primo fero e si arrampicava dentro, tuttavia prima un canestro di Hill e poi da una palla persa da Roberts che si faceva intercettare il passaggio, i Lakers ricavavano il pareggio a quota 76.
Nella fase più critica un grande aiuto veniva proprio da Taylor, il quale entrava velocissimo in diagonale in area sverniciando 3 giocatori, accelerava ancor di più l’esecuzione di una violentissima slam dunk che posterizzava Hill, il quale lo toccava leggermente su un fianco e regalava anche il terzo punto sull’azione di Charlotte.
Marvin Williams intercettava un passaggio in difesa e andava in contropiede.
L’½ portava la gara sull’80-76.
I Lakers però trovavano la forza per pareggiare con Lin che con un’entrata metteva a nudo qualche problema difensivo nel tenerlo.
A 8:54 però dopo una buona circolazione di palla per muovere e sbilanciare la difesa, Roberts entrava attaccando il canestro, parabola alzata e 82-80.
Taylor intercettava un passaggio di Lin ma Biz dall’altra parte tentava un gancio orribile che finiva clamorosamente in air-ball, oltretutto non vedendo un libero Marvin Williams nell’angolo destro ad aspettare lo scarico.
Lin andava sulla linea di fondo ma chiuso scaricava sul lato sinistro dove Henderson si era appostato per recuperare palla in un’eventualità del genere.
L’asse Mo/Big Al dava i suoi frutti.
Mo passava palla a Big Al il quale faceva un gioco dentro fuori, palla ancora a Jefferson per il tiro dell’84-80.
La difesa di Hendo era vanificata da un canestro dei Lakers che segnavano ancora con un passaggio schiacciato con dunk di Johnson per il pareggio (84-84).
Time-out Hornets e tiro di Mo Williams al rientro da oltre il marchio Buzz City piazzato sul lato sinistro. Niente da fare sul tiro ma il fallo di Lin ridava i due punti agli Hornets, anche se ottenuti dalla lunetta. Lin tentava ancora di sfruttare il vantaggio passando dietro a un blocco. MKG era bravo a non distanziarsi troppo e a tornare su di lui dandogli fastidio.
Tripla mancata come le due della coppia Williams; Mo e Marvin da 3 non segnavano e Lin in penetrazione pareggiava nuovamente.
A dare linfa a Charlotte era Henderson, il quale con una tripla dal lato destro sparigliava un po’ le carte perché nonostante gli Hornets si facessero risucchiare verso il pitturato e fossero puniti da Hill tutto solo al tiro, conservavano un prezioso punto di vantaggio…
A 4:07 Big Al in post basso dettava la sua legge nonostante il raddoppio per il 91-87, ma a 3:40 un discutibile blocking foul di Marvin Williams in difesa mandava Davis in lunetta che rimaneva freddo per riportare a -1 gli ospiti.
A 3.31 Marvin Williams fintava il jumper su Lin che saltava, due passi e assist diagonale per MKG che in taglio back door sulla linea di fondo destra eludeva Ellington e giungeva all’appuntamento per la schiacciata. A 2:54 un jumper in uno contro uno di Henderson contro Davis girava il punteggio sul tabellone… 95-90.
I Lakers provavano da 3 con Clarkson, la colpevole difesa di Charlotte lasciava spazio alla guardia ospite che sparava bene, ma il ferro faceva di tutto per respingere un pallone che girava all’interno dell’anello ma che non entrava sputato fuori da qualche spiritello benevolo.
Big Al in attacco andava a vuoto due volte e nel mezzo i gialloviola con Clarckson da dentro l’area tornavano a -3. Lin cercava con un lob telefonatissimo i lunghi sotto canestro, a Mo Williams non restava che raccogliere la sfera essendo davanti al lungo cercato e sul contropiede a 1:37 MKG guadagnava due liberi ma i suoi altrettanti errori tenevano vive le speranze di Los Angeles.
Un’altra tripla open di Clarkson non entrava, finiva invece nella retina quella di Mo Williams a un minuto esatto dalla fine.
Con questa bomba Charlotte raggiungeva il +6 (98-92) e i Lakers iniziavano a spendere falli per bloccare il cronometro dopo il fade-away di Lin contro MKG andato a segno.
A :14.5 ai Lakers venivano regalati due liberi per un non contatto di Kidd-Gilchrist sulla monotematica entrata di Lin. 2/2 e 100-96.
Da un ½ di Hendo dalla linea veniva fuori il riavvicinamento Lakers che provavano ora solo la strategia da due punti.
Mo Williams a :07.9 segnava due liberi per il 103-98 ma Hill da sotto segnava il 103-100 su precisa indicazione di Clifford che chiedeva di tenere le mani alte per non subire un’altra rapina come quella dei due tiri regalati a Lin.
Hill era solo accompagnato dentro. Il tempo scorreva e Mo veniva ancora una volta bloccato intenzionalmente per fermare il cronometro.
A :03.5 un brivido correva lungo la schiena dei tifosi degli Hornets; Mo Williams falliva il primo libero e le distanze rimanevano a 3 punti ma sul secondo era preciso mettendo al riparo dalla possibilità di pareggio la squadra.
Lin sulla sirena metteva dentro ma era troppo tardi.
Gli Hornets vincevano questa importante sfida scavalcando i Pacers in classifica.

Gli Hornets hanno “vinto” a rimbalzo 42-41 e hanno tirato meglio dal campo. I palloni entrati nei due canestri sono sempre 39 ma Los Angeles ha tirato 86 volte contro le 79 degli Hornets, i quali hanno tenuto in vita gli ospiti sbagliando troppe conclusioni dalla lunetta.
21/31 per la squadra di Jordan e 19/21 per i Lakers. Vittoria anche negli assist per 30-24. Ora la squadra si sposterà a Brooklyn per una trasferta cruciale contro i Nets, avversaria diretta.

Voti
Mo Williams: 7,5
20 pt. (5/14), 3 rimb., 13 assist, 1 rubata. Meno brillante di altre sere al tiro, tuttavia segna un canestro cruciale a un minuto dalla fine. Gioca per i compagni con 13 assist (perde 4 palloni) e va in doppi doppia con 20 punti e il libero decisivo.

Henderson: 7,5
21 pt. (8/15), 2 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate. Grande nella serata. Sarà un caso m se non deve andare a rimbalzo è più lucido. Va oltre al 50% al tiro dal campo e smista 5 assist, oltre a sottrarre palloni preziosi. Nel finale segna due bei canestri decisivi, uno contro Davis facendo tutto da solo, mentre in sospensione (prima di aver visto il risultato del tiro) non convinto della sua azione mi arrivava via Vaticano la scomunica diretta.

Kidd-Gilchrist: 7
12 pt. (6/11), 6 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Lo girano nel finale su Lin, duello a corrente alternata. Nella notte gli piazzano un microfono sotto la canotta per sentire quel che dice in campo. Incoraggia i compagni a non mollare. Buona serata al tiro e ha un +/- di +13.

Zeller: 7
10 pt. (4/6), 11 rimbalzi, 2 assist. Cody fa il suo nel duello con Boozer e soci. Carlos è più esperto e ha la meglio nelle statistiche complessive ma Cody piazza qualche bella giocate nella notte. Doppia doppia.

Jefferson: 7
21 pt. (9/19), 16 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Prova convincente di Al nonostante qualche forzatura che ha portato a delle conclusioni orripilanti Adesso che ha Mo a togliergli un po’ di pressione potrebbe usarlo di più quando è in difficoltà.

Marvin Williams: 7
8 pt. (3/6), 4 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Buona difesa e giro palla. Anche al tiro trova una bella serata.

Biyombo: 5,5
0 pt. (0/1), 1 rimbalzo in 10:29. Presenza ancora evanescente dal rientro. Un +/- di 0, ma il suo gancio a imitazione di Jefferson è dannatamente e dannosamente insensato.

Roberts: 6
4 pt. (2/4), 3 assist. Si applica ma in difesa concede quei cm o quel minimo spazio per il quale gli avversari gli tirano in faccia spesso segnando. E’ anche sfortunato da quel punto di vista. Mette comunque un paio di tiri, distribuisce 3 assist ma perde 2 palloni.

Stephenson: 6
5 pt. (1/2), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata in 9:33. Il suo problema, oltre alle scelte d’attacco sono i turnover. Troppi palloni persi. Tre nella notte, uno banalmente.

Taylor: 6,5
3 pt. (1/1), 1 rubata in 5:52. Entra con la squadra B, il +/- non è favorevole ma lui fa il suo spezzando il rientro Lakers. In difesa su Lin si adatta, a volte lo ferma, a volte lo fa sbagliare, a volte Lin lo batte.

Coach Clifford: 6,5
Paradossalmente notavo in una fase, dove abbiamo preso un paio di transizioni un meccanismo offensivo che gira come un bel carillon, tagli e spostamenti sul perimetro intorno al portatore di palla per muovere la difesa. In qualche occasione sono uscite giocate divertenti. 30 assist lo dimostrano. Da correggere le disattenzioni o l’andare proprio tutti a chiudere nel pitturato. Va bene, ma un occhio dalla media diamolo per non concedere tiri in sospensione troppo semplici.

https://www.youtube.com/watch?v=XFaSbjIaXjk

Non ci resta che vincere.

Prendendo spunto dal film “Non ci resta che piangere” del 1984 con attori protagonisti Roberto Benigni e Massimo Troisi, visti i risultati della notte (Miami e Brooklyn che hanno battuto in casa rispettivamente Phoenix e Golden State) si potrebbe dire che per rimanere agganciati al treno playoffs, dopo troppe occasioni gettate al vento, ora “Non ci resta che vincere”. Il titolo del film con i due grandi attori era stato preso da una poesia del Petrarca, un poeta nato in un’epoca storica che qualcuno identifica come l’inizio del vero Rinascimento (inizio 1300), al posto di fine 1400 con la scoperta dell’America come per convenzione. Petrarca al dogma preferiva la verifica, il dubbio, capire e verificare interrogandosi. Anche noi dovremmo interrogarci per capire che cosa sta accadendo nell’Eastern Conference dopo lo scossone dato dai numerosi scambi avvenuti poco prima della scadenza del mercato. Di certo c’è che Miami al settimo posto, pur perdendo Bosh per gravi problemi, ha avuto proprio da Phoenix il jolly Dragic, che unito alla scoperta Whiteside e all’eterno Wade l’ha portata momentaneamente in settima posizione. Brooklyn dopo un periodo nero pare essersi risvegliata con due vittorie consecutive, l’ultima nella notte con un tiro di Jack marcato dalle guardie dei Warriors che ha battuto la squadra di Oakland 110-108. Adesso i Nets aspettano proprio noi nella loro tana. Anche Indiana sembra poter essere una squadra in grado di lottare per i playoffs (avendo vinto le ultime due, anche se una con Phila versione Ikea nuovamente smontata negli scambi) come Boston, che va a corrente alternata e ieri (orario italiano) ha perso con gli stessi Warrirors facendosi rimontare un largo vantaggio. Nonostante la perdita di Sullinger, i nuovi elementi hanno dato più sprint alla squadra verde. Chi ha invertito la tendenza è Detroit, che fino a qualche gara fa sembrava rilanciarsi pesantemente in chiave playoffs, ma ha perso le ultime tre partite. Non sarà facile comunque. Gli Hornets dopo aver perso nel post Al-Star Game contro Thunder, Mavericks e Celtics e aver battuto i Bulls, hanno una settimana cruciale per capire le loro ambizioni. Partiti con la vittoria nella notte di lunedì (teniamo fede sempre al fuso italiano) contro i Magic a Orlando, stanotte dovranno affrontare i Lakers in casa, mentre domani saranno ospiti dei Brooklyn Nets in un back to back importantissimo a cercare di vincere a tutti i costi per tornare in parità negli scontri diretti, in una classifica cortissima. Dopo la gara a Brooklyn avremo una sola altra sfida con i Nets; in casa il 26 marzo e l’idea è di ribaltare il vantaggio negli scontri diretti ovviamente. Sabato la squadra tornerà a giocare all’Alveare contro Toronto. Paradossalmente questa potrebbe essere l’unica sfida sacrificabile della settimana, perché domenica arriverà un secondo back to back, questa volta a Detroit contro i Pistons, avversaria diretta. Questa volta della partita (salvo situazioni all’ultimo minuto) sarà anche Biyombo, che rispetto alla gara precedente vinta facilmente da Detroit a Charlotte potrà mettere kg e cm contro i lunghi avversari. Cinque sfide quindi in una settimana piena per tornare a rilanciarci, la prima è stata vinta, le prossime due saranno fondamentali. Auguriamoci che sia una settimana buona per i teal & purple, sperando non abbiano “cali di tensione” dovuti alla convinzione di aver già vinto la partita, pronti a contare anche su un Mo Williams in più che ha iniziato benissimo la sua avventura a Charlotte.

La classifica nelle posizioni meno nobili per i playoffs:

Al momento Miami è settima con un 26-33 (.441), Brooklyn ottava con 25-33 (.431), Indiana nona con un 25-34 (.424) Charlotte decima con 24-33 (.421), Boston undicesima con un 23-34 (.404) e Detroit dodicesima con 23-36 (.390).

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Game 57; Charlotte Hornets @ Orlando Magic 98-83

Dopo la triste scomparsa di Anthony Mason (ex giocatore degli Hornets), ricordato nella notte anche da Sport South Hornets con un breve filmato, Charlotte scendeva in campo a Orlando in una sfida che non poteva perdere.
Le altre squadre dopo il mercato erano riuscite a muovere la classifica e gli Hornets avevano subito una delusione a Boston.
La settimana vede gli Hornets impegnati in cinque sfide e due back to back che saranno importantissime per il proseguimento del campionato. Gli Hornets nella notte riacquisivano Biyombo, buon cambio per Jefferson e Orlando ritrovava il fastidioso Harris.

Le squadre scendevano sul parquet affrontandosi con Charlotte in viola che schierava; Mo Williams, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Jefferson, mentre Orlando del nuovo corso targato coach Borrego entrava in campo con; E. Payton, Oladipo, Harris, Frye e Vucevic.

Cody Zeller in una delle sue numerose schiacciate in serata.

Cody Zeller in una delle sue numerose schiacciate in serata.

La palla a due era vinta dagli Hornets e il tentativo di penetrazione di Mo Williams con tiro da sotto non andava a buon fine, ma arrivava la correzione volante di Zeller al ferro a 11:40 per i primi due punti della gara.
Harris rientrava dopo un’assenza forzata e costringeva MKG a spendere un fallo sulla sua penetrazione.
Due tiri liberi per Tobias ma solamente uno entrava, arrivava a 11:15 il 4-1 con Mo Williams che pescava bene Zeller in corsa, l’ala grande arrivava ancora al ferro tranquillo e solitario per segnare ancora.
Harris con un’entrata al vetro continuava a duellare con Zeller, Mo Williams a 10:08 con un libero assegnato dalla terna per 3 secondi in area difensiva di Orlando interrompeva la monotonia dei marcatori e Jefferson dalla baseline aggiungeva altri due punti per gli Hornets (7-3). Dopo due errori (uno per parte) dei centri, Harris segnava un 3 punti aperto frontale. Un rimbalzo di Zeller offensivo dava la possibilità a Kidd-Gilchrist di segnare con un tiro in sospensione dalla media diagonale sinistra, Oladipo rispondeva ma a 8:10 era ancora Mo Williams a fornire il materiale su cui costruire la schiacciata a due mani da parte di Zeller.
I Magic non demordevano e trovavano altri due punti da Vucevic con un jumper senza difensore addosso.
Dopo qualche errore da ambo le parti era Big Al a ritrovare quasi allo scadere dei 24 secondi il sentiero del canestro con un tracciante da tre punti che solcava il cielo d’Orlando dalla diagonale sinistra per il 14-10. MKG contribuiva con un altro tiro in sospensione al 16-10 ma Frye segnava con un difficile tiro sopra Zeller, Cody si rifaceva però con un tiro dalla linea di fondo dalla media sinistra per il 18-12.
A 4:38 la decisione di Zeller di raddoppiare sotto canestro costava 3 punti poiché sullo scarico fuori i Magic trovavano Frye che non falliva la conclusione.
A 4:07 Mo Williams dal corner sinistro metteva un gran canestro e altro fieno in cascina per coach Clifford muovendo il tabellone sul 20-15. Toccava a Vucevic riavvicinare i suoi a 3:55 con un gancio frontale, imitato da Marvin Williams nell’azione seguente.
A 3:26 non assegnato un canestro a Oladipo, probabilmente buono, a causa dell’interpretazione arbitrale.
Il n°5 andava comunque in lunetta ma segnava solo un tiro libero. Dall’altra parte iniziava a scatenarsi Mo Williams, un fattore per gli Hornets in queste partite; arresto e tiro da 3 punti per il 25-18.
Altra decisione dubbia degli arbitri sull’ennesima azione offensiva di Charlotte, Biyombo tagliato fuori veniva spinto ma il fallo era assegnato contro Biz, il quale provava a segnare sull’azione seguente, ma il suo tiro dalla baseline destra andava corto.
Dopo un errore di Green era ancora Biz a riprovarci, questa volta arrivava l’imbeccata per lui che non riusciva ad appoggiare senza far sfondamento su Harris, il quale era abile a sfruttare un primo pallone perso da Lance e a realizzare un canestro in transizione.
Mo regalava un altro pallone ai Magic che ringraziavano con l’alley-oop di Harkless del 25-22.
Charlotte però, aveva l’ultima parola andando a tirare da 3 da posizione frontale con Mo Williams ben protetto dal blocco di Biyombo.
La palla finiva dentro la retina a :02.4 e gli Hornets chiudevano in vantaggio 28-22 il primo quarto.

Con la panchina in campo il secondo quarto diventava preoccupante; un jumper di Nicholson a segno era vanificato da un layup di Biyombo a 11:25, poi tanta confusione in campo con le squadre che non riuscivano a segnare.
A 9:18 però era il tempismo e la bravura di Biz a negare il canestro in entrata a W. Green che appoggiava, ma il pallone al suo apice in aria era rigettato da Bismak che volava altissimo.
Da un rimbalzo offensivo arrivava comunque un altro canestro per Orlando a 8:34 sempre con Nicholson.
Con il solo MKG in campo dei titolari, Charlotte in attacco non era brillante e Orlando dalla lunetta aveva a disposizione quattro tiri consecutivi, ne realizzava tre avvicinandosi sul 30-29.
A 6:57 arrivava il sorpasso, sempre con Nicholson che metteva due punti per il 30-31 ma Marvin Williams a 6:37 metteva una tripla da posizione quasi frontale e riportava in posizione di vantaggio la squadra viola (33-31).
A 5:54 con due tiri dalla linea della carità Harris (fallo di Stephenson) ristabiliva l’equilibrio nel punteggio, tuttavia dopo una lunga serie di errori delle squadre, Stephenson rubava un pallone e s’involava solitario per il 35-33.
Orlando mancava due occasioni per il pareggio con Vucevic e poi con Oladipo, sulla stoppata di Vucevic rifilata a Jefferson correva in contropiede ma falliva il sottomano pressato dal rientro in corsa della difesa di Charlotte.
MKG sotto il tabellone di Orlando era raggiunto da un buon passaggio e sfruttava il contatto per segnare a 2:44 due liberi seguiti da altri due di Lance a 2:55 (per fallo sulla sua entrata).
Il floater di Oladipo e il fade-away di Stephenson a 1:46 muovevano il punteggio sul 41-35.
Lo stesso Stephenson da un turnover di Orlando potrebbe aumentare il gap ma saltava fuori tempo disertando l’invito per l’alley-oop, ne usciva un pessimo appoggio e Orlando da un rimbalzo offensivo cavava fuori altri due punti.
Stephenson continuava a fare danni perdendo un’altra palla, sul rilancio in transizione dei Magic Mo Williams era lesto a deviare la sfera in fallo laterale a Oladipo sul primo controllo.
Oladipo comunque non si perdeva d’animo e realizzava in reverse layup nel traffico.
Jefferson sbagliava due liberi e i Magic passavano in vantaggio a 5 secondi dalla fine con Frye da 3 punti, ma sulla sirena Henderson dal corner sinistro metteva due punti per il 43-42 a favore dei Calabroni e le squadre rientravano negli spogliatoi.

Mo Williams contro E. Payton, duello stravinto dal n° 7 ospite.

Mo Williams contro E. Payton, duello stravinto dal n° 7 ospite.

Al rientro Orlando pareggiava dalla lunetta con Harris che splittava a 11:46 per un fallo di Big Al che perdeva anche palla in attacco ma si rifaceva deviando in difesa un pallone che consentiva a Henderson di andare in transizione e concludere in maniera vincente con un jumper a 11:12.
A 10:38 Mo Williams era bravo a vedere il movimento di Zeller perso nel pitturato, il servizio per Cody arrivava con assist schiacciato per la jam della nostra ala grande (47-43).
Un’altra transizione in due contro uno vedeva MKG servire all’ultimo Cody che si divertiva a mettere un’altra dunk, questa volta a una mano. Zeller montava anche buona guardia su Frye costringendolo all’errore.
A 9:22 Henderson trovava la zona segreta nella quale i Magic non parevano presidiare.
Angolo sinistro e bomba del 52-43. Oladipo cercava di far rimanere la squadra della Florida in scia prendendo il tempo al difensore e infilandosi con entrata in diagonale in mezzo a due maglie viola per l’entrata che portava due punti alla causa avversaria.
Le squadre avevano ancora un momento d’appannamento offensivo, ma anche difensivo, su un tentativo d’entrata che quasi sicuramente avrebbe portato a poco da parte di Zeller, Oladipo spendeva un fallo quando mancavano 4 secondi per andare al tiro, riportando il cronometro a 14 secondi, abbastanza per Charlotte per architettare il golpe che avveniva con un’altra tripla di Henderson dal corner sinistro.
+14 (59-45) e Calabroni in controllo anche grazie allo sfondamento di Vucevic sull’azione successiva.
Niente di fatto per gli Hornets e a 5:15 Oladipo faceva tutto da solo creandosi un tiro da 3 punti che accorciava un po’ le distanze anche se a 4:56 gli Hornets andavano a bersaglio con un jumper di Kidd-Gilchrist. Big Al seguiva la tendenza della fuga a 4:30 e i Calabroni andavano sul +13 (63-50), Green andava a segno ma Marvin Williams dall’angolo destro a 3:54 segnava il suo settimo punto in partita con un tiro che vedeva la sfera accomodarsi in fondo al secchiello dopo aver preso un rimbalzo strano sull’anello.
Charlotte continuava a fare una buona difesa.
Jefferson stoppava il tentativo di Harris in reverse layup nonostante le proteste di Tobias e la nostra ala piccola (MKG) metteva un tiro da sotto appoggiandosi al difensore e usando il vetro.
A 2:26 un tiro in faccia a Green di Mo Williams consentiva alla squadra di Jordan di riprendere 15 punti di vantaggio (69-54).
Oladipo in entrata velocissima metteva in difficoltà Charlotte che si salvava con il fallo.
Dalla lunetta la guardia dei Magic segnava solo un tiro ma Nicholson metteva benzina nel serbatoio dei Magic con 3 punti.
A 1:35 Mo Williams passava in circolo dietro un blocco, guadagnava il tiro da fronte a canestro e lo metteva. L’unico giocatore ad andare ancora a bersaglio nel quarto era Green a 5 secondi dalla fine, anche perché Charlotte perdeva palla con Mo Williams a metà campo, triplicato dai Magic.

L’ultimo quarto iniziava, però a handicap nonostante il vantaggio degli Hornets fosse “rassicurante”.
Con Lance Stephenson in campo le incognite aumentavano per Charlotte, infatti, il suo primo tiro era una forzatura contro Green, la sfera finiva corta e Nicholson in gancio segnava contro Marvin Williams. Lance tirava corto da 3 punti ma MKG teneva viva con un rimbalzo l’azione offensiva di Charlotte, a spegnerla ci pensava ancora Lance che faceva sfondamento.
Orlando tagliava lo svantaggio con un tiro uscendo dai blocchi e con 2 liberi di Green a 10:09 per il 71-66.
Charlotte muoveva il punteggio con Biz a splittare due liberi per un fallo di Harkless sullo stesso centro congolese, un po’ dubbio.
L’intervento pare sulla palla, sulla prosecuzione probabilmente le mani dei due si toccavano, facendo infiammare il pubblico di Orlando che creava una bolgia anche in virtù del fatto che Dedmon recuperava un rimbalzo offensivo e segnava il -4 (72-68).
Charlotte provava da 3 a dare una scossa al suo punteggio ma Roberts e Marvin Williams mancavano le loro occasioni, dall’altra parte era Green a tirare corto, poi MKG faceva passi ma Orlando commetteva fallo offensivo, Roberts commetteva passi in partenza ma Orlando sbagliava con Gordon. Il tap-out di Biz riportava Charlotte in attacco che con Zeller tentava dopo un errore al tiro il tap-in, ma Cody mancava l’occasione, tuttavia prendeva il rimbalzo, s’inarcava all’indietro trovando lo spazio per l’appoggio al vetro e i punti del 74-68.
Ben Gordon portava a 70 i suoi ma l’intesa Mo-Cody a 7:03 riportava a due possessi lunghi gli Hornets.
Fallo sul tentativo di schiacciata di Zeller (colpo sul polso destro di Dedmon) e liberi a segno.
Il 78-70 arrivava da Mo Williams che ingranava nel finale, anche Henderson contribuiva sottraendo una palla a Ben Gordon andando in appoggio a 6:15 per l’80-70.
A 4:55 i Magic tornavano a 8 punti di distanza con Vucevic che metteva due liberi ma Big Al con un giro e tiro che eludeva Harris segnava, in più veniva toccato dall’aiuto di Vucevic e il nostro n°25 finalizzava dalla lunetta con un gioco da 3 punti per l’85-74, duro colpo per le ambizioni di vittoria dei Magic.
Vucevic falliva un paio di tiri in due differenti occasioni, poi a 3:09 segnava ma Mo Williams a ore 5 dalla destra metteva una tripla macigno a 2:58 in faccia ad Harris nella “No Man’s Land”.
Orlando scompariva dal campo; dopo un libero di MKG un gioco a forma di krumiro mandava dento Henderson con due passaggi.
Palla per Jefferson che vedeva benissimo il tagliante Gerald, il quale s’infilava nel pitturato, riceveva e schiacciava alla grande a 2:02 per il 91-79.
Seguiva Mo Williams da posizione frontale che da casa sua sganciava un’altra bombarda letale in faccia alla difesa. Nel finale arrivavano 4 punti per parte e tutti a casa sul 98-83.

Charlotte espugna per la seconda volta Orlando quest’anno pareggiando la serie sul due a due e vince la lotta a rimbalzo 47-44 grazie agli errori dei Magic i quali tirano 85 volte contro le 80 di Charlotte, ma mentre gli Hornets segnano 40 volte, i Magic dentro la retina fanno finire solo 31 tiri.
Da 3 punti buone percentuali per tutte e due; 40,0% Orlando e 44,4% per Charlotte. Hornets che vincono anche la gara degli assist 22-16 con Payton incapace di dare una svolta ai suoi (un solo assist) e quella delle stoppate (4-3). Da correggere invece rubate e turnover.

Anche Henderson va a schiacciare.

Anche Henderson va a schiacciare.

Voti

Mo Williams: 8,5
23 pt. (9/16), 2 rimbalzi, 11 assist. Sistema I palloni persi, solo 2 nella note. Trova un’ottima intesa con Zeller mandandolo spesso a segno con passaggi smarcanti. Un impatto devastante a favore degli Hornets, come pochi, forse nessuno, al debutto con la franchigia, in termini di continuità nei punti segnati. Doppia doppia per lui e tiri da grande giocatore.

Henderson: 7
16 pt. (7/13), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Spacca la gara nel terzo quarto con due triple e si riprende mettendo alcuni tiri che creano il vantaggio. Buona gara.

Kidd-Gilchrist: 7
11 pt. (4/8), 13 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Perde 4 palloni ma si rifà anticipando gli avversari a rimbalzo. Tira meno dei compagni ma ci provasse di più probabilmente li raggiungerebbe. Bene così comunque, meglio non forzare.

Zeller: 8
16 pt. (7/10), 8 rimbalzi, 3 assist. Buona serata per Cody che concede poco in attacco a Orlando e da tagliante, da rollante si fa trovare spesso da Mo Williams. Buone le statistiche al tiro e a rimbalzo. Grazie a un rimbalzo offensivo nel finale segna un canestro importante per interrompere la rimonta dei Magic.

Jefferson: 7
16 pt. (7/16), 10 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Contribuisce nel finale a chiudere le porte ai Magic. Il suo gioco da 3 punti è un pesante fardello per i Magic da recuperare. Doppia doppia anche per lui.

Marvin Williams: 6,5
7 pt. (3/6), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Sta calando un po’ nei rimbalzi. Stanotte gioca quasi 20 minuti e si rende più utile in termini di punti con qualche buon canestro.

Biyombo: 6
3 pt. (1/3), 3 rimbalzi, 1 stoppata in 14:00 minuti. Ha un impressionante -10 di +/-, ma con lance in campo è un attimo. Nella fase peggiore degli Hornets è in campo. Prova ad arginare con una gran stoppata ma poi si ricorda di essere al rientro, non ancora in forma ottimale e perde 3 palloni.

Roberts: 5,5
0 pt. (0/1), 3 rimbalzi, 1 assist in 16:49. Due perse. Non riesce a dare sprint alla manovra ma la colpa non è tutta sua, gioca con le riserve e Lance è ingombrante, Biz non è un attaccante e finisce con un +/- di -9. Un paio di tiri in più forse poteva prenderli.

Stephenson: 5
6 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 1 rubata. 3 perse. Pessimo inizio ultimo quarto da parte sua. Inizio a respirare quando esce, mi tiene sempre in apprensione con le sue giocate perché rischiamo di prendere una transizione.

Taylor: s.v.
0 pt. (0/0) in 22 secondi.

Coach Clifford: 6,5
Alcune buone giocate di Charlotte e palloni che girano con gioco di squadra, non solo azioni individuali offensive. In difesa si concede a volte qualche metro di troppo. Se le squadre avversarie tirano male (36,5% di Orlando nella sera) come i Magic va bene, altrimenti c’è da rimanere un po’ più attenti nonostante tagli, blocchi, ecc. In area comunque nel finale gli Hornets tirano giù la serranda e non si passa. Buona difesa.

https://www.youtube.com/watch?v=PgYZK7YCHaI