Game 39: Charlotte Hornets @ Phoenix Suns 119-113


Intro

La distanza dal Sole, per quanto sappiamo, è uno degli elementi fondamentali perché nasca e progredisca la vita, almeno per come la conosciamo.

La cosiddetta fascia abitabile costituisce una zona né troppo calda né troppo fredda dove si possano creare condizioni favorevoli, il tutto a condizione che vi sia anche un medium liquido, un fluido, come quello fatto di volontà, forza, agilità, abilità in generale che Charlotte nella città della Fenice deve mostrare di possedere.

Nel sistema solare la Terra e Marte che lambisce l’orbita esterna di questa fascia sono gli unici due pianeti sui quali si potrebbe scommettere poiché i pianeti gassosi esterni sono troppo ghiacciati e quelli interni Mercurio e Venere bruciati o bombardati dai raggi solari.

Ovviamente anche Charlotte contro i Soli di Phoenix doveva trovare la giusta misura, spaziature, passaggi, capire i punti deboli degli astri per volgerli a nostro favore e al contempo alzare lo scudo costituito dall’atmosfera difensiva, quell’atmosfera che in alcune trasferte si è dissolta creando le premesse per l’arsura dei pitturati e la pioggia di metallo fuso da oltre l’arco…

Questione di equilibrio insomma, non perder la testa e lasciarsi andare a break subiti troppo velocemente e vincer la gara con la squadra sul ciglio della fascia abitabile dei playoffs, con il pianeta Detroit pronto a tracciar una traiettoria più interna in caso di sconfitta della squadra di Borrego.

La partita in breve

Una partita punto a punto vinta dagli Hornets sul terreno dei Suns.

Charlotte non vinceva in trasferta dal 9 dicembre (New York), perciò questa è una buona notizia tenendo conto che Lamb non era ancora disponibile ma, inutile nascondersi dietro un dito, la squadra di Borrego ha lottato ma non ha convinto salvandosi per esperienza e per le giocate di Parker e di Walker, il quale dopo aver sonnecchiato per te quarti ha risolto la partita nel finale.

Phoenix però ha giocato per più di mezza gara senza Booker perso per infortunio quindi la vittoria sul filo di Charlotte è da prender per buona nella necessità di mantenere l’ottava piazza ma deve far riflettere chi ha a cuore le sorti del team.

Partita irata dunque chiusa sul 29-30 nel primo quarto con i Suns in vantaggi anche all’intervallo 57-60 scavalcati dagli Hornets a fine terzo quarto sull’85-81 prima d’innescare la battaglia finale che vedeva Charlotte andare sul +8 (100-92) con un Parker in gran spolvero ma dopo uno 0-5 subito Phoenix rientrava in gara e sfruttando qualche tripla fallita da Charlotte a 1:27 passava avanti con Crawford grazie al tiro in sospensione dalla sinistra (108-109).

Kemba rinunciava alla soluzione da fuori per penetrazioni con crossover, finte varie e contatti che producevano unitamente all’inumano step-back laterale e tiro rapidissimo oltre Ayton il 114-111.

T.J. Warren mancava l’appoggio contro Batum e Kemba allungava dalla lunetta, Oubre Jr. era mandato a schiacciare per evitare falli a 4 secondi dalla fine così Borrego entrava in campo per chiedere time-out sul 116-113.

Kemba sfuggiva al fallo e dalla nostra metà campo lasciava andare la sfera liberatoriamente che tuttavia finiva dentro anticipando la luce rossa per due decimi fissando il 119-113 finale.

Hornets quindi che sopravvivono al calore dei Soli e lo usano per mantenere la posizione all’interno delle squadre partecipanti ai Playoffs a Est accorciando sui .550 (19-20) in classifica.

T.J. Warren ha chiuso con 23 punti, Josh Jackson con 22 e Ayton ha aggiunto 19 punti e 9 rimbalzi per la squadra dell’ex allenatore della Slovenia.

Per Charlotte il fattore rimbalzi è stato importante con un 46-36 a favore usando anche qualche rimbalzo offensivo e pick and roll per produrre più punti nel pitturato cercando di andar dentro.

Ciò si nota anche in parte dall’alto ma pessimo 24/34 degli Hornets dalla lunetta mentre i Suns hanno chiuso dalla linea con un buonissimo 17/19.

48,4% dal campo per Charlotte contro il 51,8% di Phoenix che tuttavia ha pagato l’inesperienza dei rookie come Melton a commetter tre falli in poco tempo e a regalare nell’ultimo quarto a Kemba tre liberi.

Le formazioni:


La partita

1° quarto:

Sulla palla a due, dopo una falsa partenza gli Hornets riuscivano a ottenere il primo possesso della partita con Biyombo che tuttavia commettendo un fallo in attacco restituiva palla a Phoenix che passava in vantaggio con Ayton e il turnaround oltre Williams dal cuore dell’area.

Kemba con il crossover e la drive chiusa a destra del ferro con lo scoop pareggiava e sulla drive assist di Graham Biyombo schiacciava facilmente a due mani.

Phoenix pareggiava con un mid-range dalla destra di Ayton, in difesa Graham anticipava il passaggio per T.J. Warren il quale però chiudeva la transizione dopo una palla persa da Walker in attacco.

Booker era veloce sul lato destro, Batum chiudeva, per gli arbitri era sfondamento, piuttosto dubbio, comunque i Suns allungavano ancora con una tripla di Mikal Bridges alla quale rispondeva con una girata a una mano in area Williams in uno contro uno, piuttosto fisica dopo un precedente tentativo sempre in uno contro uno non fischiato.

Era ancora Marvin a riportare in parità le sorti della partita con una tripla dalla diagonale destra a 7:22, Batum tirava invece lungo da tre dall’altra parte mentre dal corner destro Booker riportava avanti la squadra di Kokoskov (9-12).

Il time-out a 6:44 di Charlotte inizialmente non serviva poiché Ayton dalla lunetta allungava di due ma in difesa Batum a una mano aveva un riflesso deviando il passaggio diretto per il giocatore in taglio sulla linea di fondo e in attacco ricevendo sotto alzava un pallone sul contatto con Ayton e T.J. Warren riuscendo inaspettatamente a segnare ottenendo anche un libero poi realizzato per il 12-14 a 5:39.

T.J. Warren di liberi ne otteneva due forzando il fallo Graham in arretramento sulla baseline per poi segnare il 12-16 che poi diveniva 18 con il buon tocco di Jackson al vetro.

Gli Hornets contrastavano il buon momento Suns con un Batum in forma: corsa verso la linea di fondo destra e fade-away in uno contro uno in faccia a Melton (terzo fallo) più tiro libero a segno per il 15-18.

Kemba a sinistra raddoppiato sulla linea laterale usciva da una brutta situazione in palleggio trovando la via del canestro partendo da sinistra per percorrer la linea di fondo mentre spalle a canestro Willy, dopo un paio di finte sull’interno, girava a sinistra sul piede perno oltre il n°21 per batterlo con l’appoggio di sinistro e portare avanti Charlotte sul 19-18.

Jackson per fallo di Monk otteneva due FT a 3:18 segnandone uno per riequilibrare la gara quindi arrivava un botta e risposta continuo tra i due team partendo dal pull-up di Batum per il 21-19, continuando con turnaround di Holmes, passando per il jumper di Parker, il floater di Okubo, il canestro di Willy da sotto dopo la penetrazione/scarico di Parker e il canestro di Booker in entrata a superare Willy per il 25 pari.

La situazione mutava dopo l’errore da tre di Monk poiché Jackson da tre punti portava sopra i locali che comunque incassavano una dunk di Willy con Parker ancora bravo a fornir palla al centro spagnolo.

Elbow di Crawford ed entrata con alzata a una mano di Tony Parker perfetta a chiudere il quarto sul 29-30 con errore finale di Holmes in area chiuso da Batum.

Walker passa Ayton nel primo tempo. AP Photo/Rick Scuteri.

2° quarto:

Dopo 9 secondi Oubre Jr. con due FT allungava per Phoenix che allungava con Crawford a 11:27 (pull-up 29-34) ma Parker andando oltre Okubo accorciava mentre Willy su assist di Monk pescava il fallo di Holmes a 10:42 ma si mangiava entrambi i liberi.

Parker con l’arresto e tiro dalla diagonale destra ci riportava sul -1 anche se la difesa degli Hornets non riusciva a bloccare le incursioni avversarie così Okubo segnava due punti continuando a tender l’elastico.

Un bel passaggio verticale schiacciato di Parker per Willy sul pick and roll consentiva al centro spagnolo di lanciarsi a destra passando il canestro mettendo anche il reverse-layup sul contatto.

Questa volta il libero andava a segno e Charlotte riotteneva la parità a quota 36.

Willy con una mano anticipava un passaggio e Monk chiudeva la transizione a 9:28 mandando Phoenix al time-out a 9:28.

A 8:35 Ayton andava facile da sotto ma Parker 12 secondi più tardi si dimostrava inarrestabile per i Soli chiudendo bene in entrata per un 5/5 personale dal campo…

Jackson più o meno replicava allo stesso modo poi Oubre Jr. mandava in lunetta Bridges che splittava anche se sul secondo tiro l’errore favoriva l’extra possesso di Charlotte che non segnava favorendo un altro canestro di Ayton per il sorpasso (41-42).

Booker in entrata di fisico spostava Graham appoggiando facilmente con Biz in aiuto con un pizzico di ritardo così a 6:13 era Charlotte a chiamare la pausa sul 41-44.

A 5:44 Walker andava in bonus in lunetta ma si vedeva già dal body language fosse poco convinto non potendo che fallire entrambi i liberi.

Charlotte però riotteneva sue liberi quando su uno stag Williams era colpito dalla gomitata pugno di T.J. Warren che se la cavava con un flagrant 1.

Due liberi a segno ma sull’extra possesso Batum mancava la tripla fai da te e su un altro attacco Graham con un brutto passaggio favoriva il coast to coast di Melton che evitava Kemba e la stoppata di Batum per due punti ben costruiti.

A 4:18 lo scarico per il post basso di Biz valeva due punti per il centro che decollando era toccato da Holmes ma il libero questa volta era impreciso tuttavia per un tentativo di stoppata da dietro, l’ex Magic tornava in lunetta con più fortuna (2/2) rimandando Charlotte sopra.

Dopo una palla a due nella nostra area vinta da Batum a Kemba riusciva la magia da tre punti per il 50-46 ma il divario era colmato da Phoenix con i canestri di Ayton (2 FT) e T.J. Warren in entrata.

A 2:14 un lungo tre frontale di Graham era “replicato” da Crawford oltre M. Williams (53-53), ma Ayton con il braccio destro spingeva via Willy proprio nel momento nel quale arrivava il passaggio, sul rientro del centro era toccato e andava guadagnare tre punti…

Un paio di tap-in (uno per parte) e due FT bonus per Graham a :41.5 (fallo T.J. Warren sulla serpentina del rookie) lanciavano il risultato sul 57-58 poi ritoccato nel finale da un 2/2 di Bridges (quello di Phoenix, Mikal) per il 57-60 all’intervallo.

3° quarto:

Dopo l’intervallo Phoenix ritrovava Booker ma in borghese a causa dell’infortunio patito nel primo tempo, così era Charlotte la prima a segnare con Kemba bravo a passare lo schermo di Biz in area quasi avvinghiandosi per poi segnar di destro in entrata cambiando mano appoggio ma un’entrata di T.J. Warren e una tripla dello stesso giocatore spedivano Charlotte sul-6 (59-65) ma in soccorso dei Calabroni arrivava la tripla di Marvin Williams che ricevendo uno skip pass trovava uno spazio libero in una zona no resistence per il 62-65.

Dall’altra parte l’uscita a vuoto di Batum nel tentativo d’anticipo faceva saltare le rotazioni e Phoenix andava a bersaglio con un paio di passaggi che portavano Jackson alla tripla dall’angolo sinistro.

Colpevole era la difesa di Phoenix di lasciare “alone” Graham per un’altra bomba che anticipava un gancetto di Marvin bravo a ricevere il lob dietro il marcatore per andare in area a concludere (67-68).

Charlotte scavalcava con due liberi di Kemba (passaggio a livello di Jackson sulla linea di fondo destra) a 6:49 e si salvava su una persa di Kemba con il fallo tattico a metà campo di Batum ultimo uomo.

Dopo un paio di errori la transizione di T.J. Warren diceva che gli Hornets non erano ancora in grado di mantenere il vantaggio ma a 5:16 su un taglio di MKG il diagonale veloce di Willy costringeva al fallo la difesa di Kokoskov. Che tuttavia sui liberi capitolava una sola volta (70-70) ma su un pick and roll tra Parker e Willy il centro spagnolo segnava guadagnando l’and one per realizzare il 73-72 a 4:44.

Batum da sinistra con un passaggio basso orizzontale dava a MKG la possibilità di depositare in corsa e su un altro passaggio di Willy era ancora MKG a tagliare a sinistra in diagonale con il raddoppio verso il centro e Oubre Jr. che lo lasciava scivolare solo per ricevere e segnare il 77-72.

Holmes con un 2+1 a 3:33 riportava a due i punti il gap ma Willy con una second chance dall’area faceva partire un’alzata che s’infilava nel cotone per il 79-75 prima che il pull-up di un pericoloso Crawford riportasse nell’incertezza la situazione.

Parker in entrata con il piccolo arcobaleno oltre i difensori irradiava l’attacco degli Hornets e MKG in difesa conteneva oltre l’arco Oubre Jr. che pasticciava finendo per perder palla in rimessa laterale.

Parker tornava sulla terra prendendo una stoppate e sbagliando un tiro ma Willy a rimbalzo toccato a 1:10 si dimostrava bravo dal campo ma meno a gioco fermo da dove sbagliava ancora ai liberi portandosi sul 2/5…

Hornets comunque su un +6 che era mantenuto, dopo il jumper di Oubre Jr. da Hernangomez che in corsa sul passaggio volante rischiosissimo di Monk, deviava nel cesto prima di andare oltre il tabellone.

85-81 preparandosi alla battaglia finale.

La coppia di play vincente Walker/Parker. Foto: Joe Camporeale-USA TODAY Sports

4° quarto:

Phoenix partiva bene con un ½ di Holmes dalla lunetta e con la tripla di Melton dal corner destro su scarico da baseline.

85 pari rotto dalla spin dance di Parker e successiva entrata appoggio.

Una palla persa in palleggio da Crawford contro Miles innescava la transizione chiusa da MKG che scivolando metteva comunque dentro l’89-85.

Parker dopo il crossover usava il plexiglass per dar tornare gli Hornets sul +6 ma non era finita per i Suns perché il francese passando un blocco alto sul centro andava sulla sinistra avvantaggiandosi su T.J. Warren che provava con il salto disperato a fermare l’uomo dalle 18 primavere NBA: niente da fare, pull-up perfetto e 93-85 Hornets a 8:53.

Ayton e Marvin battagliavano: il centro dei Suns segnava in turnaround, poi era Williams a stoppare il centro di Phoenix che passava Willy ma non l’aiuto e Marvin in attacco raccoglieva il rimbalzo fissando due punti.

Jackson da tre punti per il 95-90 non otteneva l’aiuto de compagni, Bridges con un attento close-out sulla sua sinistra a livello dell’arco da tre punti favoriva la tripla di Monk dallo stesso lato (98-90).

La squadra di MJ raggiungeva il 100-92 ma si scioglieva prendendo un parziale di 5-0 con la tripla di T.J. Warren da sx con Bridges attirato verso il centro a concedere cm preziosi prima di provare il rientro sullo scarico per il numero 12…

100-97 a 5:05 dall’ultima sirena respinto momentaneamente da Kemba con l’appoggio da sotto.

Un jumper lungo di Jackson e un sottomano di Kemba dopo un crossover allungavano il punteggio sul 104-99 ma dopo l’errore da tre di Kemba, T.J. Warren con l’entrata in diagonale ne passava tre chiudendo con un bel terzo tempo per il -3.

Il pick and roll di Willy era buono per portare il centro in lunetta a 3:07 ma non era serata perché splittava ancora rimanendo sotto il 50%…

Batum da tre falliva e sulla transizione l’open 3 dalla diagonale sinistra di T.J. Warren valeva il 105-104.

A salvare Charlotte ci pensava l’inesperienza di Melton attardatosi su un blocco portato per Kemba che sul tiro era toccato e spostato dal fianco destro del rookie danneggiando i suoi con tre FT (tutti a segno) a 2:12.

A 1:58 Kemba però restituiva il favore anche se in maniera meno vistosa, era così Crawford a non mancarne nemmeno uno ripristinando il -1 (108-107).

Kemba da tre sbagliava nuovamente e sul blocco a sinistra Crawford avanzava trovando spazio per il jumper sorpasso vincente che preludeva al possibile nuovo disastro (108-109).

Kemba rinunciava alla tripla per l’entrata a 1:17 trovando il contatto con il centro avversario.

Giocata da tre punti per il +2 ma Crawford dal mid-range si dimostrava terminale affidabile per riequilibrare il match sempre più in bilico.

A spostarlo dalla nostra parte era Kemba che dopo aver sonnecchiato per tre quarti a un minuto esatto dalla fine trovava il leggero contatto con Ayton prima di esser stoppato.

Un Kemba quasi affranto si presentava in lunetta segnando un solo libero ma dopo l’errore di Crawford sul fronte opposto arrivava il canestro di Walker che dopo aver passato il proprio difensore era affrontato da Ayton che lo vedeva scivolare lateralmente con uno step-back lunghissimo e velocissimo, irripetibile per gli umani e alzarsi per il perfetto jumper dal mid-range vistagli fare tante altre volte. Canestro fondamentale a :21.7 dalla fine con i Suns a giocarsi l’ultimo time-out.

L’entrata di T.J. Warren era disturbata di quel tanto che bastava da Batum per farlo sbagliare e sull’uscita Kemba subiva fallo.

2/2 a :09.1, Suns senza time-out che segnavano con Oubre Jr. lasciato andare in schiacciata.

Borrego dopo un paio di secondi d’incertezza sulla rimessa dal fondo entrava in campo “incazzato” a chiamare un time-out vista la situazione (116-113) non ancora risolta.

Sulla rimessa arretrata di Parker, Walker sfuggiva al tentativo di fallo disperato del difensore rilasciando la palla più per liberazione che per centrare il canestro ma la sfera assecondava il finale magico di Walker finendo dentro la retina direttamente a due decimi dalla sirena regalando il buzzer-beater del +6 definitivo.

Pagelle

Kemba Walker: 7,5

29 pt., 7 rimbalzi, 1 assist. 9/20 al tiro aggiustato nell’ultimo quarto anche se sbaglia un paio di triple. Sbaglia in precedenza anche due FT sulla stessa azione. Sembra abbastanza bloccato, forse un po’ depresso dalla situazione giocando da 5 il primo tempo ma interviene nel finale al momento propizio con diverse entrate che fanno la differenza e il magistrale step-back laterale su Ayton per il +3. Nel finale è freddo ai liberi e gioca anche il jolly della tripla siderale sulla sirena…

Devonte’ Graham: 6,5

8 pt., 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. 2/4 al tiro. Un paio di TO. Affonda un paio di triple non disdegnandole se ha la possibilità di non forzarle. Forza invece un tiro da due in uno contro uno che gli va lungo. Spende un solo fallo in contenimento arretrando sulla linea di fondo.

Nicolas Batum: 6,5

8 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate. 3/7 al tiro. Sbaglia tutte e 4 le triple tentate ma parte benissimo sia in attacco che in difesa poi si ferma totalmente in attacco dopo due giocate da tre punti l’una e un bel fade-away ma in difesa continua a esser presente e utile come nel finale quando fa quel tanto che basta per far sbagliare T.J. Warren in appoggio.

Marvin Williams: 6,5

16 pt., 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 6/12 al tiro. Ancora sopra la quindicina Marvin che tira bene dal campo ed è l’unico in difesa al quale riesce una stoppata in una statistica latente. La sua, in aiuto su Ayton è preziosa anche perché poi il centro la tocca oltre il fondo. Marvin, pur con i suoi limiti lotta.

Bismack Biyombo: 6,5

6 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 2/6 al tiro con appoggi un po’ troppo approssimativi. Bella la sua entrata in salto dalla linea di fondo destra girandosi d’anca. 2/3 dalla lunetta per lui va bene. Esce qualche volta sul tiratore aiutando la difesa a recuperare l’eventuale errore.

Malik Monk: 5

5 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. 2/8 dal campo con un ¼ da fuori che divide equamente le soluzioni offensive. Per fortuna manda a segno la tripla del 98° punto ma sbaglia decisamente troppo per un tiratore. Rimane in campo 16:29.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

7 pt., 2 rimbalzi, 2 rubate. Inizia a farsi notare nel secondo tempo quando ha il suo momento d’oro con i tagli che gli regalano 5 punti in breve tempo, fa perder palla a Oubre Jr. ma poi in attacco restituisce il favore. Che i tiri entrino o no in difesa ci prova facendo sbagliare gli avversari.

Miles Bridges: 5

1 pt., 2 rimbalzi. Manca un tiro e un libero, buono il close-out sulla sua sinistra, meno quello a destra dove si fa risucchiare verso il centro,laddove si stava sviluppando l’azione ma sullo scarico concede cm a T.J. Warren che punisce.

Tony Parker: 7,5

20 pt., 1 rimbalzo, 6 assist. 9/16 al tiro e +13… Parker da una spinta forte e costante nei momenti che contano anche se poi pere un paio di palloni nel finale eclissandosi lasciando spazio a Walker, il titolare… Tony però sfrutta magistralmente la propria velocità, eleganza ed imprevedibilità per battere i difensori avversari.

Willy Hernangomez: 7

19 pt., 9 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 5 falli e 3 TO ma un 8/12 dal campo con 23:41 sul parquet. Sfrutta i pick and roll e gli screen roll con Parker ma gli capita anche di segnare sull’errore del francese.

Coach James Borrego: 6

La squadra non convince in difesa lasciando qualche canestro facile. Time-out chiamati nei momenti giusti compreso quello nel finale entrando in campo. Le rotazioni sono abbastanza equilibrate e la coppia europea Parker/Hernangomez si cerca e rende di più.

Game 38: Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 111-123

Intro

Diversi miti hanno in passato hanno messo in connessione la Terra e il cielo tramite una montagna, spesso inaccessibile e impervia dove spesso vivevano gli Dei come nel caso dell’Olimpo greco oppure come nel caso del Monte Tabor per gli ebrei che in realtà è una semplice collina di 588 mt. Mentre in taluni casi per elevarsi dal suolo costruivano strutture e piramidi come gli egizi e i Maya.

In vetta all’Ovest, abbastanza inaspettatamente c’è proprio Denver che è anche la città con il maggior dislivello sul mare.

Con i suoi 1609 metri la Miles High City non ha paragoni, segue Salt Lake City con i suoi 188 metri mentre Charlotte è settima con i suoi 229 metri sul livello del mare.

Stranamente, per pura coincidenza è anche la posizione in classifica di partenza prima del match a Est dei Calabroni, una posizione traballante perché s’inaugurava una serie di sei trasferte a Ovest in uno scontro tra Dei e mortali, due dei quali risultavano infortunati (Lamb e Zeller).

Ecco il road tour di Charlotte a Ovest.

Domani saremo a Phoenix una tappa fondamentale dopo l’improba sfida della notte.

La partita in breve

Charlotte resiste tra alti e bassi per tre quarti nonostante nel primo quarto si concedano troppi rimbalzi offensivi a Denver che li usa con Jokic in particolare per avvantaggiarsi in punti da seconde possibilità in quel che sarà un fattore per Denver.

Sul 26 pari Millsap segnando gli ultimi 5 punti di quarto portava sul 26-31 la gara.

Charlotte però controllava meglio i tabelloni nel secondo quarto e rimontava sino al -2 (56-58) che portava le squadre all’intervallo.

Nella ripresa dopo 15 secondi Charlotte sorpassava con Williams da tre punti e Biz in stoppata su Murray conservava ma lo stesso attaccante con una tripla innescava una serie di saliscendi nel punteggio fino al finale nel quale Charlotte prendeva ancora 5 punti di distacco con una piccola recriminazione per un fallo di Millsap (furbo a infilare la mano sotto il braccio di Monk in entrata favorendo la palla persa) prima del proprio canestro.

A inizio ultimo quarto Denver risolveva la partita grazie alle triple di Morris (2) e all’inframezzo di Plumlee in schiacciata.

La pressione difensiva portava spesso di uomini di Michael Malone recuperar palla o a render difficile la vita di Charlotte che aveva un sussulto dopo esser piombata sul -10 con un paio di canestri ma due triple (Lyles e Millsap) davano il vantaggio definitivo alla squadra del Pepsi Center che conservava quei punti sino a fine gara con Jokic sopra le righe nel finale ad aumentare il proprio bottino in uno scontro dove gli uomini mortali hanno ben figurato ma hanno dovuto arrendersi per mancanza di mezzi.

17-7 i TO, troppe le palle perse da Charlotte che ha regalato fast break semplici agli avversari, 12-17 per Denver a rimbalzo offensivo, regno di Jokic che finirà con 39 pt. (season-high, come il solito riusciamo nell’impresa di regalarlo a qualcuno anche se nel caso non è uno sconosciuto o semisconosciuto uscito dalla panchina), 12 rimbalzi e 6 assist (16/29 al tiro) aiutato dalla coppia Millsap/Harris con 18 e 17 punti rispettivamente.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Biz lanciato tra i titolari perdeva la palla a due con Plumlee ma Denver, pur liberando con due passaggi veloci il fratello di Hernangomez, sbagliava il tiro da fuori ma in attacco Biz, servito dentro da Kemba, era stoppato e scippato della palla al contempo da Plumelle così dall’altra parte Craig dall’angolo destro spediva dentro i primi te punti della partita.

Walker, memore del risultato precedente fintava su un blocco per tornare sui suoi passi a sparare da tre per pareggiare poi Biz veleggiava oltre il difensore in area appoggiando il 5-3 mentre dopo una palla rubata da Williams sul tentativo d’anticipo a Jokic riuscito, la nostra PF sotto canestro tutta sola mandava fuori la sfera non controllandola a 10:08.

Craig pareggiava da sotto ma Biz rollando sul passaggio verticale di Graham segnava comodamente il 7-5.

Plumlee puniva il raddoppio di Biz su Craig che passava corto dentro per il centro bianco e Plumlee con un open 3 sull’inutile uscita di Marvin portava sul +3 i locali.

Kemba era velocissimo a presentarsi sulla linea dei tre punti e a metter dentro grazie a una flipperata tra ferri ma con un piede sulla linea il tiro valeva solamente due punti.

A 7:46 il tiro di Murray con altra uscita inutile di Williams, invece, valeva tre punti tuttavia Charlotte reagendo con due FT a segno di Walker e un altro passaggio lob di Graham per il taglio dentro di Williams (buco continuo della difesa di Denver intorno a canestro) ritrovava la parità a quota 13.

Denver ripartiva con 4 punti di Jokic dopo il time-out, Charlotte si arrangiava con il secondo tentativo di Batum da tre che si rifaceva dopo l’open precedentemente fallito e a 4:50 l’energico coast to coast chiuso in sottomano da MKG portava avanti Charlotte che allungava con lo scarico di MKG per Biz che dal mid range destro dalle parti della linea di fondo metteva dentro il jumper del 20-17.

A 4:06 l’uscita dal parquet di Biz per Willy e l’ingresso di Monk erano una sciagura annunciata poiché Monk perdeva palla con un brutto passaggio, Jokic segnava e ancora Monk cercando di liberarsi in palleggio sulla linea di fondo finiva per pestare la linea commettendo il secondo TO.

Willy si intrometteva in un rimbalzo difensivo comodo a due mandando fuori la palla e sulla rimessa Harris segnava facilmente per andare poi a rubar palla allo spagnolo e segnare da tre punti il 20-24…

Su un potenziale assist fornito da Parker Willy recuperava due liberi che metteva dentro ma Millsap con una driving fing and roll un po’ fortunata oltre MKG riportava il margine a 4 punti tuttavia l’ingresso positivo a livello di prestazione di MKG continuava con un hook in area a battere i difensori in divisa blu.

Millsap mancava il tiro contro MKG che pareggiava successivamente dalla lunetta (26-26).

A fare la differenza nel primo quarto però era un parziale di 5-0 Nuggets tutto firmato Millsap con un gioco da tre punti e altri due punti che chiudevano il quarto sul 26-31.

Malik Monk dopo il leggero problema alla caviglia contro Dallas è rientrato a Denver con un pessimo inizio per poi salire di tono e regalare alcune perle durante la partita. Photo: David Zalubowski, AP

2° quarto:

Willy in area dopo 13 secondi scavalcava con un tocco il proprio difensore di quel tanto che bastava per mandare dentro faticosamente la sfera, Bridges in campo prendeva subito il primo rimbalzo difensivo in maniera energica e Williams cercando il passaggio sul lato destro era murato da due difensori Nuggets che tuttavia gli restituivano involontariamente un pallone solo da spinger dentro visto che non rimaneva nessuno tra lui e il canestro.

Dopo due pt. Nuggets il floater di Parker tagliato finiva dentro per il 32-33, Denver mancava due occasioni nonostante l’ottimo salvataggio sulla linea di fondo di Millsap e Charlotte passava avanti con lo scarico arretrato di Parker per Monk il quale sorprendeva in partenza il numero 11 troppo arretrato e decentrato in uscita per andare a decollare a schiacciare a una mano (9:23) laddove nessuno più si azzardava a provare a intercettarlo.

Plumlee metteva dentro una schiacciata morbida oltre Willy ma a 8:44 era ancora Monk in area a procurarsi il contatto per il contro-sorpasso (36-35) prima che un reverse layup di Lyles facesse cambiare ancora squadra leader.

Willy sbagliava un tiro e sull’azione seguente mancava un appoggio abbastanza semplice conquistando il pallone sul proprio rimbalzo ma non otteneva i due tiri sul fallo chiaro del difensore sull’alzata.

Denver ne approfittava per portare un break sul rientro in campo di Kemba che freddo si faceva murare un passaggio sulk quale Williams spendeva un fallo all’ultimo su Craig valutato come flagrant 1.

Craig ne metteva solamente uno ma Jokic sull’extra possesso ne aggiungeva due portando sul +6 le Pepite (36-42) che a 6:22 incassavano due FT da Graham applaudito da Borrego in panca per aver attaccato senza paura il ferro.

Harris da tre dalla diagonale sinistra faceva piombare Charlotte sul -7 ma due falli di Craig in sequenza su Kemba portavano il capitano in bonus per due FT dei quali solo uno finiva dentro.

Sulla pressione difensiva Charlotte riguadagnava palla per il fast break con lancio di Graham per Bridges che indisturbato si esibiva in una windmill.

Harris segnava due punti ma mancava il libero addizionale così a 4:59 su un air-ball di Kemba Biz recuperava palla subendo il goaltending del 43-47.

Vantaggio Nuggets che oscillava intorno ai 5 punti raggiunti e scavalcati da due liberi di Lyles a 4:55 (fallo di Biz), Charlotte si impegnava di più in difesa riequilibrando i rimbalzi ma perdeva di lucidità in lunetta: era il caso di Williams che splittava a 4:46 mentre Kemba in entrata staccava senza ascensore ma altissimo per cercare di colmare il gap ottenendo il 46-49.

Jokic ne metteva dentro due e Charlotte a 4:03 andava in time-out.

A 3:46, su un errore al tiro di Walker era ancora Biz a prodursi in una prodezza dopo aver recuperato il rimbalzo oltre Jokic con una reverse jam bimane su due difensori che otteneva anche il premio bonus FT poi realizzato per il -2…

Batum stoppava Jokic ma sull’azione successiva il duello si concludeva con il fallo del transalpino e due FT splitati dallo slavo.

Biz su passaggio di Graham segnava lo stop and pop e Williams in difesa si lanciava in tuffo sulla metà campo per scivolare sul parquet riuscendo in hip hop style a servire Kemba bravo a forzare la difesa ottenendo a 2:28 i liberi e la parità con l’1/2 (52 pari).

Un fallo contro Graham valeva due punti per Jokic a gioco fermo, Millsap trovato da Jokic schiacciava su MKG il 53-56 ma Batum con il bound pass verticale serviva Graham in taglio per l’appoggio comodo al plexiglass.

Nell’ultimo minuto 2-1 ai liberi per Denver che chiudeva avanti sul 56-58.

3° quarto:

Dopo 15 secondi nella ripresa ecco Charlotte scavalcare nuovamente Denver: assist di Graham per Williams e 59-58 conservato dall’artiglio di Biz in decollo sull’entrata appoggio di Murray ma in attacco Williams si lasciava sfuggire un’altra volta la sfera vedendola finire in rimessa laterale.

Murray si rifaceva segnando da tre punti e Jokic in transizione su un brutto passaggio orizzontale di Kemba segnava dopo aver intercettato palla.

Un altro brutto passaggio (di Biyombo questa volta) non era sfruttato da Denver ma Murray trovava un buco centrale ricevendo un passaggio laterale sul quale l’affiancato Graham non arrivava.

Batum a 9:45 mandava a bersaglio una tripla per dimezzare il -6 (62-65), scarto non riassorbito dal ferro sul tiro da tre di Williams, classico beffardo in & out…

Kemba segnava andando a trovare spazio contro un rognoso Plumlee con un tiro a una mano non sul manuale del perfetto cestista.

Un turnaround di Jokic in area fissava il 64-67 ma dopo l’ennesimo rischio di palla persa Graham in crossover sulla baseline destra percorreva la strada irta di ostacoli oltre il ferro scaricando al volo per Marvin che con una perfetta tripla riagguantava il pareggio a quota 67.

Jokic grazie al rimbalzo offensivo metteva dentro due punti poi toccava a Jokic passare a Plumlee sull’ultimo pass di una triangolazione verticale offensiva che mandava a canestro in schiacciata Plumlee proveniente dalla linea di fondo destra.

A 6:29 la dunk di Biz opponeva ostinata resistenza e a 5:05 Kemba, sull’allargamento di Graham sulla diagonale destra restituendo palla al rookie metteva in banca tre punti che portavano Charlotte sul 72-71.

A 4:50 Craig con l’1/2 a gioco fermo impattava a quota 72, Kemba sparava lungo da tre mentre Jokic con una finta da fermo mandava il difensore in un’altra dimensione segnando poi comodamente.

L’allungo Nuggets arrivava con il quinto assist di Murray per la picconata di Harris da tre punti ma Kemba ancora con un in & out dribble al quale seguiva il rapido pull-up scartava un cioccolatino da due punti per il -3.

Una correzione in transizione di Harris restituiva una manciata di punti di vantaggio alla squadra del Colorado poi la tripla di Batum era replicata da quella dalla top of the key di Jokic a stetto giro di posta a 2:16 (77-82).

Un fallo di Millsap su Monk che in corsa saltando si vedeva rimbalzar addosso la palla (poi oltre la linea di fondo) non era rilevato mentre quello dall’altra parte sull’ex Hawks era visto a 1:31.

Canestro ma libero mancato e se gli arbitri a discrezionalità usavano l’occhio, Monk usava il ginocchio, nella fattispecie quello di Willy che servito dal n°1 respingeva palla proprio sulla linea di corsa di Monk che oltrepassando il ferro dopo aver brillantemente raccolto l’inaspettato involontario passaggio di ritorno si svitava in un bel reverse layup non comodo.

Millsap da due, Willy in area su scarico di Parker, Craig da tre dal lato sinistro nonostante Monk in corsa tentasse il massimo per il close-out e un buzzer beater di Monk da oltre l’arco chiudevano il quarto sull’84-89 ripristinando il -5 del primo quarto.

Denver Nuggets center Nikola Jokic, right, looks to pass the ball as Charlotte Hornets center Bismack Biyombo defends in the second half of an NBA basketball game Saturday, Jan. 5, 2019, in Denver. The Nuggets won 123-110. (AP Photo/David Zalubowski)

4° quarto:

Qualche avvisaglia di difesa non estremamente brillante in alcune situazioni però c’era stata nella seconda parte di quarto ma Charlotte crollava velocemente come ogni tanto le capita, questa volta a inizio ultimo quarto subendo dopo 15 secondi la tripla di Morris aggravata dall’alley-oop di Plumlee a 11:05 e da un’altra bomba di Morris a 10:39… A 10:23 Monk, autore della tripla nel mezzo del marasma iniziale di quarto, replicava in entrata con il salto e il rilascio a una mano svitando l’anca per il perfetto meteorite da eruzione che inceneriva la retina con parabola perfetta ma ai liberi con un 2/2 Morris ristabiliva il divario alla decina di punti (89-99)

Un divario che Charlotte tentava di riportare a una cifra con due FT di Hernangomez e il fade-away dalla baseline destra di Monk in uno contro uno.

A 8:36 la tripla di Lyles gelava Charlotte che sbagliava da fuori con Monk e frastornata incassando anche la bomba di Millsap a 8:08 piombava su un -12 ormai irrecuperabile.

A poco servivano un buon recupero di Marvin e un killer crossover di Kemba che andando in area chiudeva con il tocco perfetto in mezzo a due difensori.

Denver arrivava sul 14-28 nelle second chance con Jokic che esaltatosi nel finale segnava anche punti ormai non più necessari come la tripla del 97-112.

Nel finale per Charlotte una tripla di Williams dalla propria mattonella diagonale sinistra, un 3/3 d i Walker (fallo di Craig in uscita) e un elegante turnaround di Batum a 1:38valevano come fini a sé stessi.

Finiva 111-123 per i Nuggets che pareggiavano così la serie stagionale.

Pagelle

Kemba Walker: 4,5

20 pt., 4 rimbalzi, 3 assist. 6/17 al tiro con un 1/6 da tre dove in serata inizia bene segnando subito poi spara costruendo male e fa cilecca. Potrei sembrar pazzo ad assegnare 4,5 a uno che segna 20 punti ma 7 arrivano dalla lunetta con due errori anche ma la parte grave sono i palloni persi, ben 5 TO che producono punti pesanti per i Nuggets, inoltre sbaglia diversi tiri in situazioni di parità o quasi, eccedento troppo… TO elementari come un passaggio volante bloccato o un passaggio orizzontale lento intercettato da Jokic per la transizione. Segna nel finale con un killer crossover più appoggio in mezzo a due difensori con una delle entrate più atletiche della sua stagione ma è lui a tradire stanotte. Con il miglior Kemba forse avremmo vinto e credo sappia meglio di me che non si può ritener soddisfatto per questa prestazione. Domani c’é Phoenix e come la Fenice forse risorgerà…

Devonte’ Graham: 6

10 pt., 3 rimbalzi, 8 assist. 3/9 al tiro, da migliorare assolutamente anche se nel finale indovina una tripla ma ormai è tardi. Schierato di fianco a Walker è lui il vero playmaker tanto che in poco tempo colleziona tre assist con passaggi verticali per i lunghi che ringraziano per le facili occasioni. Zero TO per uno che porta palla sono da far notare.

Nicolas Batum: 6

11 pt., 7 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 4/6 al tiro. Un solo TO, piuttosto preciso al tiro sugli scarichi mostra una buona meccanica se ha la possibilità di non velocizzare il tiro. Un -9 che indica una difesa non sempre adeguata ma mi piace di più dell’ultima gara, favorisce qualche recupero e in area va a far densità opponendosi agli avversari.

Marvin Williams: 6,5

16 pt., 6 rimbalzi, 3 rubate. 6/15 al tiro con 3/8 da fuori. S’impegna indubbiamente, a 7:42 dell’ultimo quarto gli capita in mano un pallone rimbalzatogli da Parker e lo infila con un miracle shot dalla parabola alta anticipando il cronometro aggressivo sui 24… Poco dopo recupera una palla in difesa e mette ancora una tripla. All’inizio non fa un figurone uscendo sempre lui sui tiratori, generosamente nel finale si spende anche su Jokic ma la differenza di stazza è notevole e da sinistra lo slavo lo batte facilmente. L’emblema dell’impegno però è il recupero in tuffo con scivolata e passaggio a Kemba dopo il rotolamento hip-hop per difender palla. Anche lui incappa in qualche TO (3) ma in campo di plus/minus prende solo un -1…

Bismack Biyombo: 6,5

16 pt., 12 rimbalzi, 2 rubate, 2 stoppate. 7/10 al tiro e 2/3 ai liberi. Non male in attacco per uno che sino a ieri non riusciva a tener in mano la sfera. Messo dentro tra i titolari sulla fiducia per contrastare Jokic non sempre riesce a prender il rimbalzo difensivo, specialmente se deve andare a contrastare anche l’esterno in entrata gli capita di lasciar tempo all’avversario. Finché c’è lui nel primo quarto si ava abbastanza bene nonostante qualche rimbalzo Denver di troppo. Bellissima la schiacciata reverse su due avversari con fallo e libero segnato dopo aver raccattato su palla da un errore di Walker.

Malik Monk: 6,5

16 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. Parte male perdendo due palloni poi si fa notare per diverse pregevoli giocate come la dunk stratosferica con partenza da fuori area da zero a 100 in un secondo, il fade-away arrestandosi sulla baseline destra, la tripla buzzer beater sul finire del terzo quarto, la tripla e l’entrata d’anca a inizio ultimo quarto quando tiene per un attimo in partita ancora Charlotte e ci prova anche quando Craig con mt. di vantaggio mette la bomba ma lui salta più in alto che può sul close-out. Con un 6/11 al tiro va riprendendosi dopo il brutto avvio partita.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

7 pt., 5 rimbalzi, 2 rimbalzi. Un po’ al contrario di Monk. Bella partenza con difesa efficace, un bel gancetto oltre la difesa, un coast to coast energico che completa il 2/4 al tiro e i due liberi del momentaneo pareggio ma poi fatica un po’ commettendo un fallo nel finale un po’ gratuito simbolo della fatica che lo porta al -10 di plus/minus in 16:03 per lui.

Miles Bridges: 6

2 pt., 1 rimbalzo. 12 minuti prendendo un -6. Bella la schiacciata windmill in solitaria ma poi più nulla se non un rimbalzo atletico ma comodo poco dopo il suo ingresso in campo.

Tony Parker: 5

2 pt., 1 rimbalzi, 3 assist. Anche lui sui 16 minuti trova un certo feeling con Hernangomez per lo scambio. Prova qualche entrata ma a volte deve scaricare, per il resto tre palle perse sono troppe. Non cambia il ritmo e in difesa non è tra i migliori in chiusura.

Willy Hernangomez: 4,5

10 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. 3/7 al tiro ma anche lui come Kemba è disastroso. Va a buttar fuori un pallone nelle nostre mani, prende il canestro in faccia subito dopo e arriva in doppia cifra con i liberi (4/4) che segna tutti. La presenza difensiva però latita nei 15 in campo.

Coach James Borrego: 6

Squadra che gioca una partita intensa ma viste le sproporzioni di forza deve cedere facendo ammenda di qualche passaggio di troppo esagerato dei singoli anche se questo rivela il lato oscuro del tentativo di costruire un gioco attraverso una rete di passaggi, aspetto che si era perso in qualche partita. Prova con Biz a limitare il fisico di Jokic ed è la miglior idea che possa avere perché non abbiamo altro a disposizione poiché Zeller operatosi al metacarpo ne avrà dalle 4 alle 6 settimane.

Game 37: Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 84-122


Intro

Prima partita dell’anno per gli Hornets che sul finire dello scorso anno hanno perso per infortunio Zeller mentre Lamb alla vigilia rimaneva in dubbio per il match.

Anche in 2018 quindi ci ha salutato.

Per gli Hornets, dall’apparizione playoffs contro Miami a oggi il tempo sembra scorrere allo stesso modo.

L’invecchiamento degli elementi base del team è stato liftato da inserimenti più giovani e la squadra quest’anno, complice il decadimento radioattivo della Southeastern Division, se la sta giocando per il titolo divisionale pur con un record altalenante tra il positivo e il negativo.

Vecchio abbiamo detto…

Ernest Hemingway quando ha scritto “Il Vecchio e il Mare” non poteva sapere che quella trama si adattava perfettamente agli Charlotte Hornets moderni.

Santiago, un vecchio pescatore cubano riesce dopo mesi nei quali non aveva preso niente a far abboccare un gigantesco marlin.

Dopo aver lottato per tre giorni e tre notti ed esser stato anche trascinato insieme alla barca riesce ad aver la meglio ma nel tragitto per riportare la preda a riva gli squali gli lasciano solamente lo scheletro…

Sembra un po’ l’andamento degli Hornets sino a oggi, lotte tremende, anche punto a punto con esiti alterni, ora, in situazione di stallo, la partita nella notte e le prossime sei trasferte consecutive per una squadra che ha perso le ultime tre vincendo l’ultima a New York il 10 dicembre, sembrano essere come squali pronti a non lasciare nulla alla stagione degli Hornets se non saranno abili a difender la preda senza mollare la presa anche fuori casa.

Chissà che le atmosfere magiche del citato Hemingway possano infine condurci in porto con un miglior esito di quello capitato a Santiago ma lo squalo Dallas ha già dato un primo grande morso…

La partita in breve

Facile e breve parlare di quasta gara in sintesi perché la partita dura un quarto, il resto è garbage time.

Gli Hornets senza Lamb e Zeller mandano in campo Graham e Hernangomez ma i sostituti in serata non sono all’altezza, eppure tengono botta quasi fino alla loro sostituzione per le normali rotazioni.

Quando escono la gara si trovava sul 22-28 con i Mavs a portare un parziale di 6-0 dopo aver visto le due squadre in parità.

L’allungo del parziale sul 9-0 di Doncic era il preludio alle triple finali di quarto dell’eterno tedesco dei Mavs e di J.J. Barea che completavano il 10/17 da oltre l’arco per la squadra di Carlisle portando i blu sul 26-42.

Il -16, complici le rotazioni sconclusionate di Borrego e una difesa lasciva, si estendeva sino al -25 quando J.J. Barea trovava con un vertical bound pass Powell per il 30-55.

All’intervallo Charlotte arrivava bassissima nel punteggio con un 41-65 e Walker a 9 punti come miglior marcatore ma con un 3/10 dal campo.

Secondo tempo che iniziava ancora con l’inerzia a favore di Dallas e completo garbage time con Willy e Graham a sparire, entravano Biz e J.P. Macura che con i loro limiti facevano meglio ma Dallas andava anche oltre i 40 pt. di divario accontentandosi dell’84-122 finale.

Una vittoria che la dice lunga non solo nelle proporzioni ma che preoccupa i fan di Charlotte alla vigilia di probanti trasferte all’Ovest.

46-57 a rimbalzo, 23-31 negli assist ma soprattutto 18,8% da tre contro il 40,0% di Dallas. Charlotte non c’è tirando con il 35,6% complessivo dal campo contro il 46,3% avversario…

Dennis Smith Jr. e Doncic arriveranno a 18 punti con 10 rimbalzi per lo sloveno, a 17, sul podio, Harrison Barnes a 17.

Nowitzki, applaudito anche dal pubblico di Charlotte, che non avrebbe dovuto esserci si è limitato a segnare un paio di triple mentre per i beniamini di casa il pubblico ha riservato spesso fischi e “buuuu” di disapprovazione per la pessima e imbarazzante prestazione messa sul parquet.

Charlotte scivola sul 18-19 lasciando il comando della Division a Miami (di mezza partita) vincente a Cleveland.

Anyway o Hemingway, continueremo a seguire la pista dei Calabroni.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Prima palla per i Mavericks con azione ben costruita ma errore sulla tripla di Matthews, non così dall’altra parte dove dalla diagonale sinistra Williams apriva bene la gara con la bomba per il 3-0 a 11:32 ma i Mavs su un extra possesso pareggiavano dall’angolo destro con Matthews.

Hernangomez stoppava Doncic e all’ultimo momento Kemba cedeva a Batum sulla transizione per il comodo appoggio.

Dallas si ffacciava avanti con la tripla di D. Smith Jr. ma allo scoccare dei 10:00 Graham dalla diagonale destra rispondeva con la stessa moneta portando la gara sull’8-6.

Kemba allungava passando tutti in corsa, canestro compreso con veloce mezzo giro sul piede perno per il salto in reverse a tagliar fuori anche Jordan, più vicino baluardo.

Dallas in ovinava due triple con Smith Jr. e Doncic passando avanti sul 10-12 mentre il tap-in di Willy su Doncic e Jordan riequilibrava l’incontro.

Marvin in post basso sinistro con il giro e tiro dal palleggio batteva Matthews per un elegante solo cotone in fade-away e sulla baseline destra un altro tiro cadendo all’indietro di Kemba centrava il canestro avversario per il 16-12.

Dopo il time-out Dallas girava meglio e la stoppata di Matthews su Graham apriva la dunk in transizione di D. Smith Jr. favorita da un blocco in area inoltre la tripla di Doncic sul close-out inefficace di Batum a 6:28 valeva il vantaggio texano (16-17).

Dentro MKG per Marvin ma era ancora D. Smith Jr. a segnare il decimo punto personale (a deta di alcuni fan Mavs è la sua miglior prestazione dell’anno) e anche se a 5:26 Kemba segnava un libero per proteste mentre MKG ne aggiungeva due sul fallo di Jordan sul tentativo di swooping hook per il pareggio, la sensazione non era positiva, infatti, Barnes su passaggio di Doncic infilava un’altra tripla dall’angolo sinistro per la squadra di Carlisle mentre per Charlotte l’ultimo bagliore lo lanciava Graham con una tripla lontanissima (4:54) che pareggiava momentaneamente la situazione prima che degenerasse rapidamente.

Matthews segnava con un turnaround e Barnes a 4:12 usava il fallo di MKG per trasformare i liberi in due punti con Matthews a infilare dal mid-range un altro turnaround pazzesco anche contro Kemba.

22-28, dentro Monk e Kaminsky, out Graham e Willy ma la situazione peggiorava ulteriormente perché Doncic segnava da tre da posizione frontale e anche se MKG stoppava lo 0-9 di parziale con un jumper e influenzava la tripla di Doncic (fallita), dopo la stoppata di Monk su Harris, dalla rimessa dal fondo nasceva l’azione che lo stesso n° 34 ospite chiudeva con la bomba del +10 Mavs (24-34).

Parker e Barea aumentavano il punteggio ma nel finale arano ancora i tiri oltre l’arco a far male a Charlotte: l’applaudito Nowitzki mandava a bersaglio la prima bomba incendiaria mentre barea in palleggio rapido tirava su in ritmo battendo MKG in uno contro uno con l’ultima tripla del quarto per il 26-42 pro Mavericks frutto anche di un 10/17 da oltre l’arco…

Monk in stoppata ma sarà costretto a uscir quasi subito dalla gara. Jeremy Brevard-USA TODAY Sports

2° quarto:

Sul -16 Charlotte era colpita ancora dal tedesco di lunga data con la lunga conclusione, Frank, un disastro, commettava il primo TO per Charlotte, Dallas recuperava due rimbalzi offensivi (il secondo con JJ Barea…) ma non segnava ben tre tiri, dall’altra parte Bridges mancava la tripla mentre sullo scarico Monk si faceva male alla caviglia dovendo uscire a 10:09…

Una second chance di Finley-Smith, due punti di Kaminsky e un alley-oop di Finley-Smith portavano la partita sul 28-49 prima che Graham commettendo passi aumentasse i TO della squadra di Borrego.

Entrava in campo Bacon ma era un taglio verticale di Graham servito da un preciso pass di Marvin a produrre il trentesimo punto di Charlotte che tuttavia subiva un turnaround frontale di Barnes per un fortunoso rim/glass, un’infilata nel burro di Harris e un vertical bound pass di Barea in area sul taglio-appoggio di Powell che mandava i Calabroni sotto di ben 25 punti…

Sul 30-55, Kemba in accelerazione fuori equilibrio alzava la palla cadendo in avanti sul contatto con Powell, canestro oltre la barriera del primo ferro e libeo del -22 a 5:20, Willy segnava il -20 dopo aver catturato un rimbalzo offensivo e dopo lo scambio Doncic da due, Batum da tre punti a 3:44 i ragazzi di Borrego tornavano sul -19.

Kemba a 2:51 recuperava due FT dopo aver subito un tranciante sulla linea di fondo, l’1/2 dalla linea segnava il -18 (41-59) ma Barnes e Jordan portavano 4 punti nelle casse di Carlisle mentre nel finale Cenerentolo Batum perdeva una scarpetta sostituito da Bacon che andava insieme a un altro difensore su Doncic che non segnava l’ultimo tiro lamentando un fallo, a ogni modo i Mavs erano in controllo sul 41-65 con Kemba top scorer degli Hornets a 9 pt. con un basso 3/10 dal campo…

Gli unici sorrisi di serata a Charlotte sono quelli delle Honey-Bees ma sono da contratto…

3° quarto:

A inizio ripresa non si vedeva il cambio di passo, tantomeno la voglia di recuperare la situazione da parte degli uomini di Borrego che incassavano subito una tripla di Barnes dalla destra e due FT (uno realizzato) di D. Smith Jr. a 11:09 che appesantivano la situazione sino al -28…

Un arcobaleno di Marvin da pochi cm valeva poco perché Kemba continuava a sbagliare da lunga distanza e Willy regalava palla in area passando con un lob a un avversario sulla ripartenza e anche se gli Hornets si salvavano nella circostanza creando poi a casaccio un’zione sulla quale Graham non potendo schiacciare al volo portava palla a terra nel pitturato e cedeva al centro spagnolo per due punti facili, era lo stesso Willy a non tenere in mano un pallone rimbalzatogli tra le mani che Jordan scippava ma poi pasticciava salvando ancora l’iberico che tuttavia in attacco si faceva stoppare da Jordan da dietro…

Marvin da tre faceva girare il tabellone sul 48-73 ma un tecnicoo a Kemba e due punti in area di Doncic su Batum che erano però inficiati chiaramente da passi, aiutavano Dallas a tornare sul +28.

Un reaching foul di Graham su Barnes valeva il -30, Borrego non sapendo a che Santo votarsi provava Biz come centro ma la situazione rimaneva più o meno la stessa e su una transizione non velocissima Doncic lanciava Jordan per l’alley-oop del 50-82 (6:54).Iniziava a vedersi Bridges offensivamente e Batum mandando a bersaglio una tripla a 5:16 segnava il 56-87.

Un sottomano atletico di Bridges a 4:12 procurava un gioco da tre punti per fallo di Jordan che dall’altra parte si vendicava con una thunder a una mano sul rookie a sua volta restituita da una dunk di Biz che lanciatosi veleggiava tra il cordone di due difensori per la bimane potente e leggiadra per il 61-91.

A fine quarto si vedeva Macura che tirava un air-ball come suo primo tiro targato NBA e il quarto finiva sul 65-94.

4° quarto:

Charlotte iniziava anche l’ultimo quarto di garbage time incassando punti e sull’alley-oop di Powell, Borrego chiamava il time-out (67-98).

C’era poco altro per Charlotte mentre Dallas colpiva diverse volte da tre punti superando anche i 40 di differenza mentre alla fine si giungeva sull’84-122 con qualche statistica inutile e fine a sé stessa come il primo canestro di J.P. Macura in NBA.

Pagelle

Kemba Walker: 5,5

11 pt., 3 rimbalzi, 5 assist. 4/14 al tiro con 0/5 da fuori, nessun TO e un -16 di plus/minus. Fuori ritmo da oltre l’arco mostra qualche accelerazione utile a trovar punti ma rimane ai margini della gara. Dall’altra parte sulla panchina dei Mavs Stephen Silas lo conosce ma forse sono più i blocchi di Zeller a mancargli in serata, inoltre prende in faccia la miglior serata dell’avversario, Dennis Smith Jr..

Devonte’ Graham: 5

10 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 2 rubate. 3/13 al tiro. Lanciato da Borrego in quintetto all’inizio non sembra un’eresia. la mossa sembra almeno tenere a galla gli Hornets che quando lo vedono uscire incassano punti pesanti che decidono il match, purtroppo però nel proseguo è tanto fumo e poco arrosto. -34 di plus/minus, esce nel finale per raggiunto limite di falli e a fronte di due assist perde tre palloni anche se ne ruba un paio. Come altri non è sempre efficace nei close-out e avolte deve essere aiutato se l’avversario lo spinge vicino canestro.

Nicolas Batum: 4,5

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 3/6 al tiro con un -25. Due TO in 28:11. Non fa un gran figurone quando si accoppia con Doncic. Mette un paio di triple ma come titolare, anche se in serata si trova di peggio nelle fila degli Hornets, è inadeguato e riesce sul finir del primo tempo a perdere anche una scarpa… I close-out iniziali sullo sloveno abbassandosi a mano alzata non intimerebbero lo stop nemmeno al più devoto dei fedeli…

Marvin Williams: 5,5

10 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 4/9 al tiro per un -11 di plus/minus. Nessun TO ma un paio di falli evitabili come quello in rientro per aiutare Bridges che procura due FT contro gratuiti. Serata nightmare per tutti, meglio di altri.

Willy Hernangomez: 4

6 pt., 10 rimbalzi, 1 assist. Qualche rimbalzo all’inizio, un paio riesce a strapparli in qualche maniera, poi nel terzo quarto è un disastro tra un pallone regalato, un rimbalzo in mano lasciato a Jordan, la stoppata presa dal centro avversario… 3/8 dal campo e se tira da due non da posizione ravvicinata si sa già che il tiro sarà impreciso, eppure segnava anche da tre punti. Che fine ha fatto il vero Willy?

Malik Monk: 5,5

0 pt., 1 rimbalzo, 1 stoppata in 5:08. Si fa male alla caviglia, sembrerebbe recuperabile ma vista la degenerazione della situazione probabilmente è Borrego a non volerlo rischiare. Si fa sverniciare una volta in difesa ma stoppa Harris voltandosi improvvisamente sull’uno contro uno in corsa con l’attaccante tenuto dietro. Manca un paio di tre punti comodi.

Michael Kidd-Gilchrist: 5,5

6 pt., 1 assist, 2/4 al tiro. Un paio di jumper e indifesa all’inizio riesce a fermare qualche attacco dei Mavs diventato cronicamente preciso sino a quel momento, poi viene travolto insieme al resto del quintetto.

Miles Bridges: 5,5

8 pt., 5 rimbalzi, 2 assist. 2/9 dal campo con uno 0/4 da fuori. Tiri che fanno scivolare fuori Charlotte da possibili rientri ma è l’unico che ci prova con grinta riuscendo anche a spalmare una dunk devastante in uno contro uno sul ferro. Bella l’azione da tre punti in entrata con fallo di Jordan e quella più verticale con il terzo tempo palla vedi/non vedi. Sempre atletico, rinuncia al tentativo di stoppare Jordan prendendosi in faccia una schiacciona.

Tony Parker: 5,5

2 pt., 1 rimbalzo in 6:03. Poco in campo, coach Borrego gli preferrisce Graham e quando esce per Kemba poi rimane a osservare in panchina.La differenza nei jumper si vede da quando è concentrato a quando il meccanismo di costruzione per qualche motivo che lo influenza (presenza di un difensore o aggiustamenti) non gli riesce. Incide poco anche perché gioca poco.

Frank Kaminsky: 4

5 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Disastroso quando entra in campo. L’avevo sponsorizzato per un suo rientro in campo dopo esser stato “panchinato” ma è molle come un fico. Zero falli come centro con i Mavs che passano sotto o da fuori sorprendendolo quasi subito, aggiusta i numeri nel finale ma è uno dei protagonisti in negativo nei momenti che contano. 2/6 dal campo.

Dwayne Bacon: 5

4 pt., 3 rimbalzi. Rientra a casa Charlotte dopo aver visto stranamente anche la lega di sviluppo. 2/3 al tiro ma anche lui “dimentica” qualche chiusura. Nel finale di primo tempo rischia su Doncic. 4 TO in 16:59 sono decisamente troppi…

Bismack Biyombo: 6

10 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. 4/5 al tiro. Entra quando la frittata è fatta. Mette quasi tutto in attacco segnando anche nel finale un bel canestro shakerando Mejri con un movimento rapido sulla sinistra del canestro oltre che segnare veleggiando in area con una bimane potente. Dalle sue parti passano, si prendono schiacciate devastanti ma mette anche una pezza in stoppata e guadagna rimbalzi. Comico quando cade a terra cercando ri prender un pallone tutto solo lo fa rimbalzare sul petto e rantola lasciando palla agli avversari, tuttavia dei centri scesi in campo (solo 14:46 per lui) è stato il migliore.

J.P. Macura: 6

4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 0/4 da tre con il primo da destra che diventa un lungo ir-ball e un altro tiro da posizione frontale due/tre passi dietro la line a colpir il primo ferro. Il primo canestro NBA lo mette passando a tutta velocità Kleber per un sottomano veloce e plastico dopo la drive. Alterna qualche passaggio un po’ pretenzioso alla voglia di farsi vedere e di giocare. 2/8 dal campo, 6 d’incoraggiamento anche perché poteva permettersi di sbagliare qualcosa essendo entrato a partita ormai largamente terminata sul finire del terzo quarto.

Coach James Borrego: 4,5

Lancia Graham in quintetto al posto di Monk e la Dea Bendata ci volta le spalle sull’infortunio a Malik subentrato a Devonte’ che non gioca malvagiamente la prima parte anche se a volte deve esser aiutato. Purtroppo credo che nel tourbillon dei cambi tra il primo e il secondo quarto si sia fatta troppa confusione anche se Lamb e Zeller non c’erano, non si possono prendere scuse. Charlotte accumola distacco e arrivano sostanzialmente quasi tre quarti di garbage time dove tra l’altro concediamo ancora numerose triple agli avversari che con esse avevano già risolto la gara. I centri non aiutano finché Biz almeno non mette una pezza più dignitosa ma perdere in casa di 38 punti se non è un’onta, è pur sempre una sconfitta che alla vigilia di sei trasferte diventa pesante…

Game 36: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 125-100

Intro

Teniamo fede all’orario americano e diamola come ultima partita dell’anno per gli Hornets.

Come da tradizione Charlotte riesce a battere i Magic (tredicesima W consecutiva) mostrando una marcia in più nelle partite in casa, d’altra parte si arrivava al match con queste statistiche:

I singoli nelle triple realizzate in stagione prima della partita. Tutti ne hanno aggiunta almeno una eccetto Lamb infortunatosi nel primo quarto.

Partita con il botto per i Calabroni che festeggeranno bene l’inizio del nuovo anno anche se in serata ci sono da registrare gli infortuni di Lamb e Zeller che andavano ad aggiungersi a Bacon per noi out e a D.J. Augustin per i Magic fuori per problemi alla caviglia..

C’è da capire di che entità per vedere se sarà possibile recuperarli in fretta, tuttavia i sostituti hanno illuminato il cielo di Charlotte con qualche giocata pirotecnica nella notte, specialmente Monk ha fatto vedere ottime cose, ben coadiuvato dal meno spettacolare ma concreto Devonte’ Graham.

Alla fine i Calabroni, come da tradizione hanno prevalso, consegnando un 18-18 al 2018, ora il 2019, annata dispari, ci dirà da che parte vorranno stare i teal & purple se avranno fatto tesoro degli insegnamenti del vecchio anno crescendo o se non avranno fatto abbastanza esperienza, ma il passato insegna e per una squadra giovane come Charlotte unire il fisico all’esperienza potrebbe esser il mix vincente…


Due belle spettarici prima del match in versione gold da ultimo dell’anno.
E allora il buon anno nella grafica ufficiale degli Hornets questa volta lo è davvero.

La partita in breve

Charlotte non poteva permettersi di mancare questa partita dopo l’orripilante sconfitta a Washington.

La rivale divisionele però iniziava bene mostrando energie difensive per irretire Charlotte e trovare buoni canestri, il 7-0 per la squadra di Clifford lo testimoniava.

Charlotte reagiva riuscendo a pareggiare a 5:40 con Walker grazie un parziale di 10-0 che trascinava Charlotte sul 24-18 con il floater di Lamb a 4:24.

Gli Hornets giungevano sul 36-23 a fine primo quarto ma Lamb accusava dolore dietro la coscia destra (right hamstring strain) e non rientrava.

Nel secondo quarto i Magic con una tripla di Ross dalla destra riuscivano a rientrare sino al -3 (43-40), tuttavia Kemba con 7 punti nel giro di poco aiutava Charlotte a risalire e nel finale mentre Cody dalla lunetta realizzava due liberi e Vucevic dall’altra parte uno solo su quattro tentativi, si registrava anche la tripla buzzer beater di Monk che dalla destra beneficiava dello scarico di Kemba per portare all’intervallo i Calabroni sul 63-53.

Dentro in pianta stabile Graham nella ripresa al posto di Lamb e ancora i Magic, entrati più decisi, con una tripla (Fournier a 9:14 questa volta) si riavvicinavano sino al -2 (67-65).

Charlotte dissipava i dubbi con una transizione da tre punti di Graham ma Cody si faceva mane a una mano dovendo uscire lasciando spazio a Willy, tuttavia il basket dinamico di Charlotte portava a un meraviglioso movimento palla sul quale i Magic, aggressivi, mancavano per un soffio tutti gli anticipi, drive di kemba e scarico sulla destra per la tripla di batum dell’80-70 a 5:22 dalla terza red light…

Nel finale si faceva male anche Vuc sul fronte avversario am a decider la gara erano l’energia di Graham e Monk che con 5 e 2 punti rispetivamente, mandavano Charlotte sul 94-77, nel finale ritoccato da Parker con un tiro libero.

Nell’ultimo quarto Charlotte dilagava quando Monk (8:40) e MKG (rimasto a secco sino a quel momento, a 7:49) aggiungevano due giocate da tre punti per due interventi irregolari di Bamba.

109-79, un +30 che giungeva sul +35 (116-81) con la tripla di Kaminsky fino a ridursi di 10 con le panchine profonde in campo sino al 125-100 finale.

Per Charlotte fondamentale il 30/33 ai liberi per un 90,9% e con assist maggiori (29-22) rispetto ai Magic che dala lunetta hanno terminato con un 14/19. 41,3% dal campo, basso per i Magic che a fine di terzo quarto e a inizio dell’ultimo sono stati irretiti dalla difesa energetica di Charlotte, arma determinante per vincer la gara.

8 i To per gli Honeets, 11 da parte dei Magic capaci di vincere a rimbalzo 46-48 ma rei d’aver tirato con il 28,6% (10/35) da fuori…

Per i Magic hanno chiuso in doppia cifra Gordon con 14 punti, Vucevic con 12, Isaac con 11 e Ross con 10, un attacco equilibrato ma non dirompente certamente…

Le formazioni:

La terna arbitrale della serata.

1° quarto:

La partita di Charlotte partiva in salita ripida, subito dopo 17 secondi arrivava un fischio contro la difesa di Charlotte per tre secondi in area, così dopo lo 0-1 arrivava lo 0-3 firmato Gordon da sotto oltre Batum che in rotazione chiudeva davanti al canestro ma era ancora superato, questa volta da Vucevic.

Un’infrazione di campo degli Hornets e un canestro di Isaac in entrata a sinistra valevano il drammatico 0-7 che gli Hornets provavano a dimezzare con la tripla di kemba ma non entrando Batum riusciva a regalare il rimbalzo a Charlotte che passava alla cassa per realizzare i primi due punti con il floater di Williams.

Gordon in entrata sbagliava ma teneva dietro il difensore con il corpom correggendo facilmente mentre dall’altra parte Batum indicava la via dell’entrata, poiché la porta del canestro era apparsa chiusa fino a quel momento a Charlotte succube della pressione difensiva dei Magic.

Entrata decisa del francese per il 4-9 ma su una palla vagante arrivava una tripla da second chance di Fournier, Batum penetrava bene ma falliva l’appoggio ormai quasi solo così Isaac elevandosi su Kemba mandava la squadra dell’ex Clifford sul +10.

L’entrata di Lamb a 8:39 oltre a mostrare al pubblico una splendida dunk di destro in parallelo al canestro sul lato sinistro, valeva anche il libero addizionale per la spinta subita alle spalle.

Gioco da tre punti che anticipava due punti dall’altro lato del campo per Gordon e un 2/2 di Walker fermato irregolarmente da Isaac sulla penetrazione a 7:45.

Zeller con una stretta entrata a ricciolo nel pittutrato passava sootto il corpo di Vucevic per appoggiare l’11-16 ma a rallentare la rimonta di Charlotte c’era un fallo invertito per uno sfondamento subito da Kemba, sulla rimessa l’azione ospite andava nel cuore dell’area dove Vuc segnando in gancio portava sul +7 la squadra di Clifford.

A 6:42 Kemba spostava la sua azione sulla diagonale sinistra cercando spazio sull’arco, tripla tentata e messapoi Lamb a tutta birra lasciava indietro tutte le divise bianche per l’appoggio del -2 sulla sinistra della tabella.

Walker a 5:40 completava l’operazione aggancio ma su una ripartenza Hornets a metà campo Zeller rischiava un passaggio che i Magic intercettavano con Isaac lanciatissimo per la schiacciata prepotente a una mano senza oppositori di sorta che rimarrà uno dei più clamorosi flop della storia poiché la dunk violenta rimbalzava sul ferro e in rimessa laterale sinistra…

Lamb ringraziava andando in entrata per metter dentro il vantaggio e su una girata di Zeller la terna fischiava fallo contro Vuc (personalmente non sembrava fallo) che vedeva l’avversario infilare due FT a 4:41.

Un altro floater di Lamb coglieva il primo ferro prima di capitalizzarsi dentro la retina chiudendo il 10-0 di parziale Charlotte.

Iwandu correggeva in mischia una palla imprendibile rimasta in aria lanciata da più mani poi Kemba da destra metteva dentro il 26-20 e Monk con la collaborazione di lamb riuscendo a scippare una palla in difesa costruivano l’azione conclusa da Malik con una bomba da tre a 2:58 per il 29-20 ma Lamb accusava uno stiramento al retro coscia destro e doveva uscire dal campo non rientrando più.

Gordon mancava un tiro da sotto con i Magic 5 contro 4 poiché Monk in entrata era rimasto giù sull’azione precedente ma il nostro numero 1 si rialzava acnche se sull’entrata a destra il suo tiro era stoppato al limite della ricaduta della palla da Bamba.

Un fallo su Willy a 1:26 era sfruttato dal nostro centro spagnolo con due liberi mentre a :58.3 Monk infilando un altro siluro da oltre l’arco portava sul +13 (34-21) Charlotte.

Ross metteva dentro due punti a :50.1 ma Da centro area, spalle a canestro Willy resisteva al tentativo di scippo passando sulla destra dove arrivava sulla linea di fondo Monk libero da avversari pronto a sparare una devastante tomahawk jam a una mano.

Il primo quarto terminava 36-23.

Duello Gordon/Williams. Sam Sharpe-USA TODAY Sports

2° quarto:

Iwandu iniziava bene mettendo un runner oltre Bridges, Orlando però sbagliava con Ross da tre, Bamba mancava un gancio poi toccato da Bridges ma sulla rimessa dal fondo Cliffors scuoteva la testa perché i suoi ci mettevano più di 5 secondi riconsegnando palla a Charlotte.

A 10:43 un gioco a due in avvicinamento tra Parker e Willy portava il centro spagnolo ad assumere la posa di decollo di Superman ma il fallo di Ross rovinava la possibile schiacciata del n°41 che dalla lunetta splittando mancava il primo libero di serata di Charlotte (16/17 nel primo tempo).

I magic si riprendevano con un turnaround di Ross e un 1/2 di Iwandu a 10:00 fino ad arrivare sul 37-30 che consigliava a Charlotte un time-out a 9:41.

Due FT di Williams facevano ripartire Charlotte poi colpita su una correzione di Bamba (miss Ross) e da Gordon che da tre punti realizzava il 39-35.

Ancora i liberi arrivavano in soccorso a Borrego perché sull’entrata di Cody diagonale una passaggio a livello Magic non era legale.

2/2 del centro mentre dall’altra parte con un passaggio alla cieca volante dietro le spalle Iwandu esagerava mandando oltre il fondo la spicchiata.

Kemba in entrata teneva dietro due difensori inarcando la schiena soto la tabella per l’appoggio vincente mentre dall’altra parte Ross dalla diagonale sinistra si dimostrava buon tiratore colpendo da tre per il 43-40 ma Kemba intravedendo il pericolo esaltava i suoi sensi prima usando uno screen roll per metter dentro il pull-up comodo e poi appoggiando leggiadro un terzo tempo in transizione il 47-40.

Dopo altri due punti per parte, Kemba a 4:53 palleggiando dietro la schiena mandava il difensore (Grant) dalla parte opposta mentre il capitano passando lo schermo largo andava sulla linea da tre verso sinistra per una bombarda micidiale e anche se dall’altra parte Vucevic rispondeva da fuoriun home-run pass di Batum per Bridges favoriva il primo canestro del nostro rookie a 4:10 dall’intervallo.

Il francese rimaneva attoivo triangolando stretto in area con Cody che resisteva alla pressione e restituiva sotto a sinistra per Nic bravo a infilare due puntiper il 56-45.

Time-out a 3:24 per Orlando che nel finale sembrava riprendersi con 5 punti consecutivi di Gordon e un arresto e tiro di Grant per il 56-52 ma Charlotte ripartiva con Kemba che modello Iverson palleggiava stretto e a livello terreno per alzare la sfera in mezzo ai difensori, 2 punti e fallo non chiamato…

Nel finale arrivavano 4 tiri liberi per Vucevic e due per Zeller ma Charlotte li metteva entrambi mentre Orlando vedeva il proprio centro fallirne ben tre e capitolare anche sul buzzer beater di Monk che dalla sinistra scagliava il dardo del 63-53 ringraziando il capitano per la drive and kick con passaggio perfetto.

Charlotte Hornets guard Malik Monk, left, and Orlando Magic guard Isaiah Briscoe scramble for the ball in the first half of an NBA basketball game Monday, Dec. 31, 2018, in Charlotte, N.C. (AP Photo/Jason E. Miczek)

3° quarto:

Dentro Grraham per l’infortunato Lamb e il rookie si faceva subito vedere con l’assist volante dal pitturato per Zeller che sulla sinistra mulinava le braccia lateralmente per alzarsi e apopoggiare bene oltre il difensore.

A 10:58 Grant rispondeva da tre punti, Isaac in jumper accorciava sul -7 mentre Graham in entrata era stoppato da Vuc e dall’altra parte Grant spingendo su Kemba in entrata realizzava pure il 65-60 con un parziale pro Clifford team di 7-0…

Zeller sotto canestro riceveva dentro da Kemba per fintare la schiacciata e veder Gordon i ritardo volar via, cambio lato e jam facile a 9:51 priima di due punti di Vuc 18 secondi più tardi e tre di Fournier che a 9:14 mandava gli Hornets nel momento più difficile del secondo tempo con i ragazzi della Florida sul -2 (67-65).

Graham iniziava a produrre anche punti recuperando un fallo di Isaac a 8:51 (2/2) poi in difesa recuperava una palla murando un passaggio di Fournier ma Charlotte mancava due tiri consecutivi tuttavia la difesa di Charlotte iniziava a stringersi e un’altra deflection di Marvin (questa volta) serviva allo stesso per recuperare un passaggio di Batum e segnare lesto dall’angolo sinistro dopo esser passato velocemente dalla modalità difensiva a quella offensiva.

Graham si faceva sbatter contro da Grant e Cody andando all’indieto rendeva difficile il tocco di Vuc da sotto che sbagliava così a 6:54 in transizione Graham sparava un proiettile da tre punti ma si scopriva dal replay che precedentemente Zeller a contatto con Grant s’infortunava, subendo (speriamo) solo una contusione a qualche osso dietro il metacarpo tenendosi con l’altra mano la zona dolorante.

Dopo aver perso lamb e Cody con Kemba a “testare” la gamba, Charlotte a 6:58 frastornata per un attimo subiva la tripla di Isaac e anche il 75-70 ma Willy, subentrato a Zeller, in avanzamento trovava il contatto con Vucevic andando a mettere poi due liberi assegnati a 5:54.

77-70 con un 20/21 dalla lunetta per la squadra di Borrego che a 5:22 giocava una pallacanestro fatta di passaggi rapidi sui quali i Magic mancavano tutti gli anticipi aggressivi, palla a Walker che con due passi andava dentro, altro scarico sulla destra, questa volta per Batum che a 5:22 coronava con un perfetto tiro da tre l’azione per l’80-70 che porttava Clifford al time-out a 5:21 dalla fine del terzo.

A 4:51 per un fallo contro MKG i Magic tornavano sul gap a una cifra ma Monk spaccando la difesa in entrata dava in orizzontale basso all’accorrente Willy che alzando palla sentiva il fischio in contemporanea prima di metter dentro con classe e coordinazione in entrata.

FT a segno, +11 Charlotte che durava sino al ferro/tabella/cesto di Walker per i primi suoi due punti del secondo tempo replicati subito dopo grazie a Graham che dando una manata alla palla in possesso di Fournier, lanciava la transizione facile.

Iwandu ne metteva due dentro ma una “vecchia” di ginocchio di Willy su Vuc costringeva il lungo avversario alla panchina ma Ross dalla destra segnava ugualmente il -10 (87-77).

Time-out Charlotte a 1:54 e al rientro Graham segnava due punti, malik aggressivo, anche, inoltre a :37.2 la fresh force di Charlotte metteva dentro altri tre punti con Graham e tripla frontale un passo indietro dalla top of the key.

94-77, Orlando incapace ancora di segnare con Gordon impreciso contro MKG dalla baseline sinistra e la Sig.ra Natalie Sago fischiava a favore di parker due liberi a :10.2 dalla terza luce rossa.

Parker splittava ma gli Hornets raggiungendo il +18 ipotecavano la vittoria.

Alcune “Api” nell’ultimo quarto.
Tifosi di Charlotte nell’ultimo quarto che si sentono prossimi alla vittoria.

4° quarto:

Monk cancellava Iwandu con una stoppata da sotto clamorosa poi in entrata forniva a sinistra la sfera a Willy per due punti facili per il 97-77 e ancora lui subendo fallo da Iwandu sul tiro da tre portava Charlotte sul 100-79.

I Magic non segnavano più, così la partita degenerava rapidamente per la squadra arrivata dalla Florida, Monk a 8:40 segnava due punti così come MKG a 7:49, in entrambi i casi le mani di Bamba addosso portavano a due liberi addizionali segnati, due giocate da tre punti che spedivano Charlotte sul +30 (109-79)

Si arrivava sino al +35 (116-81) quando l’entrata in campo di Frank lo portava al primo tiro, una bomba H che si legava più tardi al suo palleggio spalle a canestro con due mezze virate e l’alzata precisa nel traffico per il 120-87.

I Magic diminuivano il gap nel finale con le panchine profonde in campo sino a giungere al 125-100 finale.

Pagelle

Kemba Walker: 8

24 pt., 3 rimbalzi, 7 assist. 3 TO, per il resto procura punti a Charlotte a tutto spiano quando servono. Sembra avere molta facilità e dimesticezza contro i Magic. Senza esagerare mostra un paio di belle giocate con il palleggio dietro la schiena per la tripla con difensore al bar e l’entrata in palleggio con le formiche prima di alzare in mezzo alle Colonne D’Ercole il tiro vincente e lì manca pure il fallo. Lui è oltre le colonne perché non se no conosce ancora il limite, può sempre inventare qualcosa di nuovo.

Jeremy Lamb: 7

9 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. In nove minuti e otto secondi… +9 di plus/minus. Stava andando benissimo a tutto campo, poi l’infortunio su una ripartenza. Segna ottimi canestri mostrando la dunk laterale a una mano pur spinto dopo aver preso più velocità del necessario ma ne esce un bel canestro con libero addizionale. Non sbaglia nulla al tiro.

Nicolas Batum: 6,5

7 pt., 5 rimbalzi, 3 assist. 3/6 dal campo. Ha il merito di entrare nella difesa di Orlando all’inizio, il primo a farlo con decisione indicando la strada anche se manca un layup ormai fatto però segna ancora da tre punti nel terzo quarto con tiro perfetto magnificando l’azione corale del team. Tira con il 50% dal campo anche se dimenticherei un fade-away air-ball dalla destra del tutto gratuitamente forzato. Un po’ in difficoltà su Gordon, più fisico, a inizio match, poi in difesa inizia a prender le misure.

Marvin Williams: 6

10 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Serata un po’ giù di tono ma sufficiente. Se va su Gordon al posto di Nic lo fa meglio. Segna nel finale una buona tripla che lo aiuta a salire in doppia cifra.

Cody Zeller: 7,5

14 pt., 6 rimbalzi, 2 assist. 3/5 al tiro e +9 di plus/minus. Indicato dagli analisti Hornets come il match-up chiave il suo duello contro Vucevic. Lo vince mostrando buona difesa ma anche in attacco dove recupera ben 8 liberi e non è cosa da poco per un lungo e per lui riuscire a metterli tutti.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

5 pt., 2 rimbalzi, 1 rubata. Inizio diesel, poi diventa spesso un muro come sul tiro di Gordon, cerca d’influenzare l’attacco avversario e ci riesce, sia a livello di passaggi che di tiri.In nemmeno 20 minuti recupera un mostruoso +39 di plus/minus. Energia in difesa, l’immagine della serata di ciò sono lui e Graham. Peccato per l’attacco, partendo con uno 0/3 finisce con due canestri per il 2/5 finale.

Malik Monk: 7,5

21 pt., 3 rimalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 7/14 dal campo. Una spina nel fianco dei Magic a partire dalla schiacciata in corsa dalla baseline destra su assist di Willy, a triple micidiali e a entrate che possono finire anche per tagliare la difesa con il passaggio per il compagno smarcato, il quale spesso si trova solo a depositare senza problemi, c’è anche nella versione passaggio corto per Marvin da tre. Bella partita, anche in difesa non sfigura e va su un +25 di plus/minus.

Tony Parker: 5,5

1 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. 0/4 al tiro, non troppo convinto. Una bella giocata insieme a Willy che manda lo spagnolo in lunetta e poi in più di 12 minuti qualche rimbalzo ma non è una serata memorabile per lui.

Willy Hernangomez: 6,5

10 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. E’ il primo a sbagliare dalla lunetta ma pazienza, l’importante era la prestazione e i rimbalzi sono ok come i punti giocando un po’ di più per l’infortunio di Zeller. Nessun TO e 2/5 dal campo. Bell’assist per Monk no look dal centro dell’area spalle a canestro.

Miles Bridges: 6

6 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. Inizia concedendo a Iwandu due punti ma era lanciato, tocca una palla che va oltre il fondo sulla quale avrebbe potuto far meglio e viene anche stoppato. E’ da un po’ che non si vede decollare per distruggere canestri e così fa un po’ tenerezza. Segna poi sul passaggio tutto campo di Batum ecuperando un 2/5 dal campo. La sua entrata eccessiva nell’ultimo quarto porta alla correzione di MKG vincente.

Devonte’ Graham: 7,5

10 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate. Ha un 3/8 al tiro complice una stoppata presa da Vuc ma il ragazzo ha personalità e va un’altra volta in doppiacifra. Gioca al posto di un Parker poco convincente in serata usando anche qualche minuto di Lamb finendo con più di 24 minuti in campo dove fa vedere di saper ataccare e smistare assist. 2/3 da fuori, un solo TO, aiuta Charlotte a staccarsi nel momento decisivo ma è bravissimo in difesa dove recupera palloni come quello che innesca la transizione di Williams con la manata netta sulla palla detenuta da Fournier.

Frank Kaminsky: 7

6 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. Conta poco la gara quando entr ama lui si presenta con una tripla per farsi tenere in considerazione, poi con due mezze virate in avvicinamento da spalle a canestro e tocchetto preciso sopra il difensore da pochi passi. Recupera altri due liberi splittandoli. Buoni i suoi 7:49 in campo.

Bismack Biyombo: s.v.

2 pt., 2 rimbalzi in 6:39. Partita strafinita quando dopo innumerevole tempo entra in campo Biz che segna comodo servito per la schiacciata e recupera un paio di rimbalzi ma commette ben 4 falli contro la panchina avversaria. Sembra gli abitri fischino in anticipo tanto sanno che il controllo del corpo del congolese viva di vuita propria e troppo danzereccia, al di fuori del cilindro…

Coach James Borrego: 6,5

Nulla da imputare. Lancia Graham per esigenza vedendo Parker sparare un po’ a casaccio e non fa male. I punti di Walker lo aiutano, poi sono i giovani a decider la gara, vedi Monk nel finale di terzo quarto. Al posto di Lamb non demerita oggi. La squadra recupera lo svantaggio iniziale agevolmente e non torna iù sotto nonostante due riavvicinamenti al possesso singolo.