Game 43: Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 114-124

LaMelo Ball cerca di Passare VanVleet. Non bastano i suoi 32 punti a Charlotte.

Gli Hornets tornano a casa a mani vuote dalla doppia trasferta canadese alla Scotiabank Arena in una stagione maledetta e dopo aver sofferto per tutta la partita.

L’occasione di tentare il colpo gobbi – dopo non esser mai stati in vantaggio per tutto il game – i Calabroni l’hanno avuta nel finale quando – dopo aver oscillato spesso tra un divario da doppia a singola cifra – Plumlee ha chiuso un’azione confusionaria e volitiva con salvataggio di Ball e assist di Martin portando a casa un gioco da tre punti che a 1:39 ha consentito ai Calabroni di tornare inaspettatamente sul -5 (109-114).

Toronto non è riuscita a segnare ma Ball (dopo una buonissima partita condita da diversi deep 3 puliti e 7 assist anche se con 5 TO e 6 falli di contro) ha mancato un layup apparso piuttosto semplice (ossimoro e bizzarria della vita stessa) se dall’altra parte VanVleet ha inflitto dal corner sinistro la coltellata mortale per il 109-117.

Sicuramente diverse decisioni (per edulcorarla diremo…) bizzarre a senso unico hanno a torto o ragione favorito i Raptors specialmente nel secondo tempo da un fallo fischiato sul tiro a Rozier simile a quello contro Ball nell’ultimo match a banali rimesse laterali, falli e almeno un paio di mancati and one a favore di Charlotte (uno su Rozier piuttosto evidente) ma a parte l’arbitraggio irritante gli Hornets mostrano le solite pecche difensive di tenuta e anche se i Raptors questa volta, oltre a trovare un primo tempo dalle percentuali altissime condite con il solito pizzico di tiro da tre solido, hanno cambiato un po’ tattica sfruttando anche il pitturato e i corridoi lasciati dal team di Clifford, il risultato non cambia: 51,8% per i canadesi al tiro e anche se Charlotte ha chiuso sopra con il 53,2% l’ha fatto con meno tiri (77-83).

Anche se fallendo qualche FT in meno (19/27 contro il 28/36 casalingo) a dare, però, la spinta decisiva alla squadra di Nurse sono state le palle recuperate, 6-15 nelle rubate, 9-22 nei TO complessivi (qualche gentile omaggio della terna a sfavore) con un 50-62 nel pitturato favorito dalle folate partite dalle transizioni anche se ufficialmente i fast break point sono dati pari: 14-14.

50-42 a rimbalzo, sovvertite le proporzioni gli Hornets sono finiti però sotto 27-30 negli assist con la squadra della foglia d’acero a produrre comodi tiri grazie al gioco di passaggi sfruttato in maniera solida, specialmente nel primo tempo con triple open.

Ball ha chiuso con 32 punti, Rozier con 21, Plumlee ha finito con un’altra doppia doppia da 16 punti e 15 rimbalzi.

13:15 i minuti concessi a Richards (7 pt.) che ha giocato al posto di Mark Williams, out.

Toronto ha beneficiato di 35 punti del solito Siakam (10/12 FT), 21 da Barnes (spesso troppo facile per lui trovar spazio per arrivare alla schiacciata), 19 di Trent Jr., 15 di Anunoby e 11 di VanVleet.

Game Recap

Dal turnaround in post sx di Anunoby su McDaniels alla risposta dello stesso Jalen che sbagliava poi due conclusioni per il pari (Hornets che avevano subito una tripla dalla destra di Trent Jr.) e segnava il 4-5 si passava ad un parziale di 0-8 sino a 7:51 quando Clifford andava in time-out dopo aver arrestato il gioco contraddistinto dalle ultime tre transizioni Raptors che si portavano sul 4-13.

Un floater di sinistra da parte di Ball arrestava il sanguinamento ma Siakam segnava da tre, stoppava la bomba di P.J. Washington e Anunoby metteva il carico da 90 con la tripla del 6-19 dall’angolo.

Charlotte accorciava con la folata di Rozier e due triple di P.J. Washington, la seconda in step-back prima di un deep 3 dalla linea laterale sinistra di LaMelo (17-23) ma Barnes trovava un corridoio lungo su un high screen roll e arrivava alla schiacciata quindi entrava la bench di Charlotte e Martin segnava il 19-25.

Nonostante Thor realizzasse una tripla da bad pass di Smith Jr. e Richards portasse a casa 4 pt. (jam e 2 FT a 1:13) per il 28-33, l’ultimo minuto era per i Raptors che guadagnavano 4 punti fino al 29-38 di prima frazione.

Charlotte si esaltava con l’alley-oop prodotto da Ball e rifinito da Richards in avvio secondo periodo ma si smarriva subito lasciando a Barnes un altro corridoio (a 11:04) sul quale Clifford chiamava time-out.

Gli Hornets si perdevano nella zona di Toronto perdendo 4 palloni mentre i Raptors portavano a casa un parziale da 0-11 (ultimo canestro da two and one di Trent Jr. a 9:17) per portarsi sul +18 (31-49).

LaMelo provava a restituire un senso al match segnando prima da due e realizzando due deep 3 da stupore e il divario scendeva a 10 punti ma la breve accelerazione dei canadesi bastava per riportare i Calabroni a distanza abissale anche se Smith Jr. in entrata era spostato sull’aiuto di Boucher riuscendo a segnare in caduta convertendo l’and one per il 43-58.

Ball da due, Smith in sottomano tripla di Achiuwa e risposta da tre soft rim/glass con passo laterale sinistro per staccarsi dal marcatore da parte di Rozier più dunk su tiro short di T-Ro, Hornets nuovamente a dimezzare lo svantaggio (52-61) ma dopo il time-out di Nurse a 2:54 l’elastico si allungava nuovamente fino alla tripla finale di primo tempo firmata Siakam per il 55-69, 14 punti da recuperare difficili.

Ball e Siakam chiudevano con 18 punti a testa ma per LaMelo anche 3 TO, Anunoby con 12 pt., Trent jr. 11, Barnes 10 mentre Richards e Rozier (sorvegliato speciale) andavano a riposo con 7 a testa.

Nonostante il 51,2% di Charlotte dal campo c’era da abbassare notevolmente il 59,5% di Toronto abile a colpire spesso con l’uomo con i piedi per terra comodamente da tre punti con spazio sullo scarico (47,1% da 3) per colpa di tenuta difensiva singola e poca comunicazione.

Charlotte cercava di riportarsi in partita con Ball (appoggio di sx), un cambio mano di McDaniels a 10:23 e una reverse da 2+1 di Plumlee a 9:49 tagliando il divario alla singola cifra (62-71) ma Barnes sparava una jam su McDaniels e dopo il fallo (non fischiato) di Siakam su un Rozier abile comunque a chiudere in entrata, lo stesso Pascal metteva dentro in schiacciata il 64-75.

Charlotte segnava con Martin a 2:36 un buon 3 punti ma perdeva Hernangomez dall’altra parte concedendogli una giocata complessiva da 3 punti, tornava a segnare con Rozier da oltre l’arco ma ancora una volta non chiudeva per tempo lo spagnolo che toccato da Martin andava in lunetta.

Martin nella sua folle corsa a 1:25 era toccato da Anunoby e convertiva l’and one, stessa cosa che faceva Siakam sul blocking foul chiamato allo stesso Cody (piccolo aggiustamento di posizione fatale).

Colpo su colpo a 12 minuti dalla fine gli Hornets, dopo aver rimontato nel quarto 5 punti, avevano da recuperare per vincere ancora 10 punti: 88-97.

Come già detto in precedenza a inizio pezzo, l’elastico si allungava nell’ultimo periodo, gli Hornets sembravano destinati a non suscitare emozioni (anche perché la terna, insomma…) fino a 1:39 con il 2+1 di Plumlee per il -5 e quando ball in appoggio per il -3 mancava incredibilmente il canestro arrivava la tripla di VanVleet a togliere la paura della beffa ai suoi grazie a una tripla.

Charlotte chiudeva così sul 114-124.

Tabellino singoli Hornets.

Tabellino singoli Hornets.

Game chart.

Game 42: Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 120-132

TORONTO, CANADA – JANUARY 10: Dennis Smith Jr. #8 of the Charlotte Hornets dribbles the ball against the Toronto Raptors on January 10, 2022 at the Scotiabank Arena in Toronto, Ontario, Canada. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2023 NBAE (Photo by Mark Blinch/NBAE via Getty Images)

Gli Hornets probabilmente non si vogliono rovinare la possibile “festa” al simposio del Draft 2023 e anche se Plumlee ha detto: “Stiamo giocando per la nostra stagione in questo momento”, giocano forse con il freno a mano tirato inconsciamente una partita allegra difensivamente a darle e prenderle finiscono vittime (non è la prima volta) della superiorità a rimbalzo dei Raptors che con un eloquente 34-49 a rimbalzo (6-18 gli offensivi) prendono un vantaggio decisivo da 4-20 in 2nd chance.

Tutto secondo copione quindi con il team di “proprietà” di MJ che non vuole allontanarsi troppo dall’ancoraggio dal fondo in vista di giugno e mentre si vocifera di un McDaniels ai Suns, per sorgere gli Hornets dovranno evidentemente minimo aspettare ancora un anno…

Riguardo il match, le percentuali da tre sono alte durante tutta la partita (42,9 vs 45,5%) specialmente in un inizio scoppiettante quando le squadre da fuori si rispondono colpo su colpo e gli Hornets (iniziano segnando tutti i canestri ad eccezione di un jumper di McDaniels) mettono il capo avanti con un’avvolgente schiacciata di Plumlee a 6:40 per il 22-20 ma i Raptors hanno ottenuto il loro record stagionale infilando 20 decisive bombe (44 i tentativi).

A 3:30 gli Hornets raggiungono il +4 (massimo vantaggio della partita per Charlotte sul 30-26) con una tripla di Martin ma la bench di Charlotte produrrà poco in termine di punti a confronto di quella avversaria (18-40) e una tripla di Hernangomez, infatti, sul finale di primo quarto, produrrà la tripla che farà passare avanti (34-35) i Raptors.

Nel secondo battagliato quarto Charlotte rimaneva in scia con i punti cardine della serata (Rozier 33 pt., Ball 24 pt. e 14 assist e Plumlee 21 pt.) finendo sotto di 6: 66-72.

Dopo l’intervallo non cambiava la situazione e Thor – su servizio di Martin – realizzava il floating jumper del pareggio (90-90) a 2:23.

Nel finale Flynn abbatteva un altro tre punti e Siakam splittava dalla lunetta per il 94-96 ma non era ancora tempo di arrendersi per il Clifford team che teneva il passo e a 10:31 dalla fine McDaniels arrivava a un passo da quota 100 impattando a quota 99 con due FT.

Gli Hornets però beccavano un brutto parziale; 2+1 di Trent, turnaround banker di Achiuwa e la solita “inarrestabile tripla” questa volta per mano di Boucher: 99-107.

Charlotte smetteva di sanguinare con una bella jam di Plumlee per il 2+1, una reverse dunk dello stesso ritrovato centro (104-107) a 7:57 e all’alba del settimo minuto Ball da tripla riportava pesantemente Charlotte in partita: 107-108.

La squadra del North Carolina collassava però sul più bello incassando una doppia tripla dall’angolo destro di Anunoby aiutato da altre due triple firmate VanVleet con nel mezzo una jam di Siakam.

Parziale da 0-14 (107-122) che decideva il match anche se Rozier in assalto al canestro chiudeva con un fing and roll a 3:08, troppo tardi per sperare di dire: “Buona la prima!”

Charlotte avrà una seconda possibilità in Canada dopo un giorno di riposo per cercare di adattarsi sulla linea dei tre punti e trovare una soluzione allo strapotere offensivo a rimbalzo dei Raptors.

Plumlee sta giocando davvero un buon basket offensivo ma sono soltanto 7 i rimbalzi mentre Rozier, D. Smith Jr. e Martin sono di piccola taglia oltre ad avere giocatori filiformi come McDaniels e Ball che in muscolatura non possono competere contro più grossi calibri e sono facilmente spostabili sotto le plance.

Forse Mark Williams (14:31) 4 punti ed altrettanti rimbalzi nella notte potrebbe dare una mano ad una soluzione a doppia torre, P.J. Washington 13 pt. ma soltanto un rimbalzo in 31:37 con McDaniels a 11 pt. a completare il quintetto da doppia doppia e 7 rimbalzi.

56-44 paint, 17-13 in fast break non sono bastati a Charlotte che indipendentemente da Hayward e Oubre Jr. (operato) continua ad incassare troppi punti per sperare di vincere nonostante i rientranti Martin e D. Smith Jr. abbiano combinato 5 rimbalzi, 8 assist e 4 rubate (1 solo TO) in 45:29 complessivi ma al tiro il 4/14 (1/7 di Smith Jr.) per 9 punti è stato penalizzante.

Per i Raptors 28 punti da Siakam, 24 da Trent Jr., 22 di Anunoby, 13 di Achiuwa, 12 firmati da Boucher, 11 quello di VanVleet più 8 assist e 7 rimbalzi per la mini-star Raptors.

 

 

Game 41: Charlotte Hornets @ Indiana Pacers 111-116

Cody Martin (3 pt., solo 1/6 ma buona difesa) tenta di andare a canestro.

Gli Hornets, al giro di boa, provavano a ripartire da dove avevano lasciato anche a Indianapolis e dopo un discreto avvio con gli Hornets a mantener qualche punto di vantaggio arrivava lo scambio di leadership continuo che anticipava la punto a punto ma gli Hornets mettevano in piedi una difesa dal ritmo forsennato che costringeva a 7 TO i Pacers che smettevano di segnare per i 6:10 finali del quarto (cutting dunk di Turner per il 14-15).

I Calabroni con una difesa impressionante (miglior quarto della stagione per punti subiti) portavano un parziale da 13-0, attacco sufficiente ma non abbastanza per porre le basi per chiudere il match – anche se la mazzata a una mano di Dennis Smith Jr. con and one era essenza del basket – e, infatti, i Pacers la mettevano sul ritmo imitando la squadra di Clifford portando pressione, chiudendo le linee di passaggio e andando in transizione (12-13 i punti da transizione a fine primo tempo) ottenendo la parità con due FT splittati da Nesmith (41-41) e finendo sopra di due all’intervallo (45-47) grazie alla differenza di due tecnici fischiati contro Mark Williams (ottimo contro le seconde linee poi stoppato due volte da Turner) e Clifford.

Nel terzo quarto gli Hornets riprendevano il filo rosso con il canestro e Ball infilando due triple segnava il 53-49 migliorando la percentuale da fuori (2/11 dei Calabroni nel primo tempo).

Plumlee dava una mano a Charlotte a chiudere sul +6 e al rientro di Ball, tenuto più a lungo in panchina per problemi di falli, scattava sul +9 dopo 14 secondi di inizio ultima frazione.

82-73 con Carlisle a chiamare il time-out alla Gainbridge Fieldhouse .

Il distacco oscillava tra i 9 e i 6 punti, poi Hield realizzava da tre dopo davvero troppi rimbalzi offensivi concessi ai Pacers, accorciando nuovamente sul -3.

Terzo tecnico contro Charlotte, questa volta per Ball che in tentativo di reverse era chiuso e toccato, la sua liberatoria botta al sostegno del canestro da terra era fischiata con gli Hornets in possesso della sfera ma si andava sul -2…

McDaniels provava con un paio di canestri a tenere avanti gli Hornets (ottimo il secondo districandosi in fade-away in uno contro uno appena fuori dal pitturato).

Gli Hornets riuscivano a guadagnare 6 punti di vantaggio con la tripla di Martin dall’angolo destro ma nonostante due liberi a segno di un perfetto Plumlee (dalla lunetta), il 100-97 si trasformava in 100-100 con la tripla di Turner dall’angolo destro.

Charlotte realizzava quattro punti (goaltending su Plumlee e 2 FT di Rozier) ma i Pacers intervallavano rispondendo con Hield in fade-away, big shot per il 104 pari.

Drive & kick del visionario Ball che dal fondo trovava in no look per la seconda volta in serata P.J. Washington libero per tre punti importanti: 107-104.

Turner però andava diretto subendo fallo: 2+1 che riportava il match nell’assoluta incertezza.

Più visionari di Ball erano gli arbitri che fischiavano un fallo sul tentativo di tripla effettuato da LaMelo stoppato da Hield considerando una specie di sgambetto e non un movimento naturale quello del play degli Hornets.

Fischio anomalo che toglieva di mezzo LaMelo a :53.3 e indirizzava la partita a favore dei locali che in lunetta si portavano sul +1.

Rozier perdeva palla sul tocco di Haliburton che poi, toccato da Plumlee per bloccare il cronometro, affondava due FT: 107-110.

Dennis Smith di fisico si faceva largo contro chiunque e segnava il -1 ma gli Hornets ormai erano costretti a bloccare il cronometro e i Pacers non fallivano dalla lunetta con Nesmith e Haliburton.

Nel mezzo una stoppata decisiva di Turner su Plumlee lanciato a canestro.

P.J. accorciava sul 111-114 ma la rovinosa e beffarda caduta era nell’aria, Nesmith, buonissimo tiratore dalla lunetta chiudeva i conti a poco più di 6 secondi dalla fine per il 111-116 finale.

Fatali agli Hornets le palle perse (8-14 le steals), 7 i TO di Rozier che hanno portato a un 4-19 nei fast break e il 4-7 nelle stoppate con Turner decisamente più fisico di Plumlee ed esperto del più lungo wingspan Hornets, Mark Williams.

Le altre statistiche principali non si discostano molto ma la differenza di esperienza ed alcune scelte arbitrali nell’ultima parte (un arbitraggio bizzarro ma equilibrato per tre quarti) hanno dato una mano ai Pacers a sbloccarsi oltremodo.

I 15 punti nel primo quarto sono stati soppiantati dai 43 dell’ultimo…

29 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate per Turner, decisivo per i Pacers, 21 punti di Hield (7/21 però), 19 quelli di Nembhard, 16 punti e 13 assist per Haliburton, 15 i punti di Nesmith.

Gli Hornets hanno trovato in P.J. Washington il top scorer (22 pt. Ma -21 in +/-, peggiore di Charlotte ma in 36:18 è quello che ha giocato più minuti), altra doppia doppia per Mason Plumlee con 18 punti e 13 rimbalzi, perfetto dalla lunetta con un 6/6, ottimo in certi frangenti a dare una mano a Charlotte ma non può tenere il confronto fisico con centri alla Turner e ha pagato dazio nel finale sotto le plance.

Tanti palloni persi dalle due squadre e partita fisica, alla fine per dettagli, fisicità, esperienza, la spuntano i gialloblù.

In casa Charlotte 19 punti (5/15) e 6 assist per Rozier, non bene in tutto Ball che a parte un paio di triple in a row e sicuramente buona prestazione in assist, chiude con tempo limitato e anzitempo per 6 falli (troppo spesso ha questi problemi) con 13 punti, 1 solo TO ma in un momento decisivo.

Se ogni tanto gli fischiassero qualche fallo dovuto, probabilmente LaMelo è un po’ lamentoso ma mancano in generale diversi fischi durante la season ma deve imparare a gestire meglio certi palloni e a evitare talune forzature eccessive nonostante il talento…

Tra gli altri da segnalare la buona difesa di Cody Martin (super stoppata da dietro in recupero nell’ultimo quarto) e la serrata di D. Smith Jr. mentre McDaniels si è fatto vedere in attacco con agilità risolvendo almeno tre situazioni intricate, 17 i punti per lui.

Non è bastato a Charlotte che volerà per una doppia sfida fuori confine a Toronto, obiettivo almeno una vittoria per dimostrare di essere tornati una squadra rognosa almeno e cancellare la beffa di Indianapolis.

La game chart.

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Tabellino Hornets.

Game 40: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 138-109

Doppia doppia (punti/rimbalzi) per Mason Plumlee qui a rimbalzo.

Doppia doppia (punti/rimbalzi) per Mason Plumlee qui a rimbalzo.

Partita sorprendente a Milwaukee al Fiserv Forum dove gli imenotteri turchese-viola del North Carolina surclassano quasi inspiegabilmente (viste le premesse sulla carta) una delle contender per il titolo NBA con la quale avevano perso in dicembre contro una squadra ampiamente rimaneggiata (Antetokounmpo e Holiday non c’erano ad esempio) ma ogni partita è a sé e Charlotte lo dimostrava immediatamente.

Le partite perse per infortunio con il numero di partite saltate per ogni giocatore questa stagione in casa Charlotte.

Una commistione tra la serata negativa dei Bucks, una difesa Hornets fisicamente finalmente valida e un ritrovato tiro da fuori, unito al gioco di squadra ha permesso a Charlotte di portare a casa l’undicesima vittoria di stagione e di abbandonare l’ultimo posto in classifica a spese di Detroit.

I Calabroni, dopo aver incassato la tripla di Holiday, pareggiato con Ball a 11:08 alla stessa maniera e subito quella di Allen su McDaniels (3-6) sorprendevano in avvio giocando bene e piazzando un parziale da 11-0 sino a 8:40 composto da un pick and roll tra Ball e Plumlee chiuso dal secondo, una finta a una mano in area con giro e palla alzata dal pitturato da parte di Rozier che puntava poco più tardi e appoggiava sulla sinistra, floater di P.J. Washington dopo entrata a ricciolo dalla sx con blocco di Plumlee e tripla dalla destra di Ball per il 14-6.

Time-out Bucks ma sorprendentemente, nonostante il canestro di Connaughton da due interrompesse il parziale, la furia degli Hornets, in particolare di Rozier (17 punti a fine quarto, firma con la tripla il 20-8 in transizione ad esempio), non si placava e a 5:00 dal termine della frazione Budenholzer prendeva anche un tecnico così gli Hornets doppiavano incredibilmente i Bucks sul 34-17…

Il momento magico degli Hornets non si interrompeva con Plumlee a correggere un tap-in su miss di Rozier, poi T-Ro tornava preciso con un floater un the paint e la tripla del 43-17 dalla sinistra, i Calabroni esageravano anche con la bench sul parquet superando il record dei 45 punti in un quarto ottenuto contro Atlanta a ottobre con un jumper dalla lunetta di Martin e quello all-time con 2 FT di McDaniels a 3 decimi dalla sirena: 51-28, imprevedibilmente assurdo.

20/29 al tiro (7/14 da tre), 15-6 a rimbalzo e 4/4 ai liberi.

Nonostante nel secondo periodo gli Hornets non segnassero nemmeno un tiro libero (solo 0/2 da parte di Martin) e i Bucks pescassero dalla panchina punti da oltre l’arco prima con Green e poi con Carter, i calabroni non mollavano la presa; Ball metteva la tripla del 60-37 prima e quella del 63-37 poi con uno step-back letale a 7:11 altro dardo avvelenato di Rozier per il +27 (68-47) e fade-away da 2 punti dalla baseline destra difficile: 70-45.

La squadra di Clifford puntava a superare il record di 79 punti pareggiandolo prima con Thor che sulla stessa azione al terzo tentativo faceva centro e infrangendolo con un no look pass dello stesso Thor per LaMelo che con spazio in angolo destro faceva centro da oltre l’arco: 82-56.

Gli Hornets chiudevano all’intervallo con un buon margine di 24 punti: 84-60 tenendo Antetokounmpo a 6 punti (non in serata nel primo tempo con 4/9 dalla lunetta).

Le 14 triple su 30 tentativi aiutavano Ball ad avvicinarsi ai 20 punti (19, per rompere il record di Glen Rice con almeno 20 partite da 20 punti o più consecutivi) e Rozier ad avere una big night (25) mentre il 31-23 a rimbalzo ed il 21-12 negli assist erano numeri eloquenti per spiegare il vantaggio uniti al 30-10 nel pitturato, il 10-4 nei fast break e il 15-6 da second chance.

Rozier intervistato all’intervallo.

Il terzo quarto veleggiava sulla falsariga del secondo quarto con gli Hornets impegnati a costruire un attacco che mantenesse circa i punti di vantaggio accumulati poiché Holiday era l’attaccante di talento di turno che si scaldava a intermittenza infilando un paio di triple ma la strong jam di Mason (92-69) e il fade-away di Rozier oltre due difensori (7:04, 96-72) ripristinavano l’esatto +24 del finale primo tempo.

Con i Bucks a provarci ma a non crederci nemmeno troppo visto il divario, il margine saliva a 2:51 sino al +31, cortesia di Williams da sotto mentre Rozier firmava il trentottesimo punto (season high del team) per il 110-79 più avanti.

L’ultimo quarto vedeva gli Hornets non partire bene al tiro con troppe triple a vuoto ma a 7:39 P.J. Washington realizzava da tre il 120-93 sbloccando l’attacco.

Di Antetokounmpo nemmeno l’ombra sul parquet nell’ultimo quarto (Budenholzer lasciava ampio spazio alla bench) se non quella del fratello che si “sbatteva” con alterne fortune per non dire poche come quando saltando dietro Rozier in terzo tempo franava sulla schiena del nostro numero 3 per finir seduto sulla caviglia del nostro giocatore a terra.

Terry si riprendeva, segnava un libero e poi usciva mentre la sfida volgeva al termine con Charlotte che allungava ancora con Thor grazie a due triple nel finale sino al 138-109.

Per i Bucks, dopo aver segnato cifre pazzesche da 43, di media nelle ultime uscite sono stati solo 9 i punti del più famoso Antetokounmpo mentre l’aiuto maggiore è arrivato da Portis con 19 punti e 12 rimbalzi, una dozzina a testa anche i punti da parte di Allen e Holiday mentre 13 sono stati quelli realizzati da AJ Green in una notte piuttosto spenta per Milwaukee.

Forse agli Hornets ha portato fortuna la divisa Bucks anni ’90 o forse la determinazione e la fiducia (anche al tiro finendo con il 52,0% con un 41,7% pari da 3 punti) unite al gioco di squadra (32-22 negli assist, 54-22 nel pitturato) hanno finito per invertire i ruoli per una volta e regalare la miglior uscita dell’anno ai Calabroni con un Rozier da record a 39 punti, Ball a 24 punti e 12 assist, Plumlee a 17 punti, 15 rimbalzi e 6 assist oltre 11 punti e 9 rimbalzi di McDaniels e 23 punti di un P.J. Washington determinante al tiro (9/14), specialmente in avvio, quando è in serata.

Tutta la squadra ha giocato bene, Thor ha chiuso con 10 punti, M. Williams con 6 rimbalzi e anche chi deve carburare un po’ come D. Smith Jr. e Cody Martin hanno aggiunto un po’ di difesa più un pizzico d’attacco.

Prima gioia (inattesa) quindi per Charlotte che domani alle 23:00 italiane se la vedrà con i Pacers.

Le pagelle.

Game 39: Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies 107-131

JT Thor autore dell’ultimo vantaggio Hornets (22-21) impegnato in azione.

In una partita testa coda gli Hornets non paiono né beneficiare del fattore campo né essere realmente una squadra da NBA perché il confronto non c’è.

Nella porta girevole degli infortuni rimangono out Oubre Jr. (legamento alla mano sx strappato e avrà bisogno di operarsi, ipotesi out dalle 4 alle 6 settimane) e Hayward (uscito durante l’ultima partita) mentre dopo aver giocato la prima partita con San Antonio per un minuto si rivedeva Cody Martin tra le fila degli Hornets.

Si capiva sin da subito che l’intensità e le caratteristiche difensive dei Grizzlies, tutti posti a difendere forte intorno al box, avrebbe messo in crisi una squadra che fa fatica a segnare e sarebbero stati pochi i punti di rottura dei centri.

Gli Hornets a quel punto si adattavano immediatamente cercando di scaricare palla sull’uomo libero oltre l’arco e la tattica per tenere il passo, con giocatori ancora freschi funzionava per buona parte del primo quarto sino ad un paio di cambi che rivoltavano il match.

Charlotte, infatti, segnava i primi 16 punti interamente con la coppia in backcourt Ball & Rozier (2 FT a testa e la dozzina di resto da oltre l’arco) bravi a portare avanti 16-14 Charlotte.

Memphis ci metteva poco a ripassare avanti – dopo la tripla di Thor per il 22-21 – creando un parziale nel quale Morant si inventava un canestro difficile sulla ricezione un fade-away, sull’ancata sbilenca da dietro di Rozier la palla scavalcava Williams e finiva nel cesto.

Nonostante l’ingresso di Martin e Williams niente arrestava i Grizzlies abili a finire il quarto sul 26-40.

Hornets già con un piede fuori dalla partita che nel secondo quarto incassavano un parziale da 10-0 utile per portarli entrambi fuori match: 35-60, un -25 che a all’intervallo sarà -29 (47-76).

Impietose diverse statistiche del primo quarto soprattutto quelle a far la differenza: 32,0% Vs 53,2% (34,8% Vs 31,6%) 25-40 a rimbalzo, 16-32 nel pitturato e 2-10 nei fast break nei quali gli Hornets solitamente brillano.

Il ritmo dei Grizzlies, accettato da Charlotte, mandava KO, inabile ad attaccare il ferro se non con un paio di puntate di Dennis Smith Jr., il quale, rientrato un po’ incattivito, inaugurava i tre tecnici rifilati agli Hornets (il suo meritato, l’ultimo a McDaniels, gratuito).

Charlotte che giocava il secondo tempo solamente per firma (pareggiando 26-26 il terzo quarto e accorciando leggermente nel finale sino al 107-131 all’ultima sirena) con un Ball a 1.000 assist, quarto giocatore più giovane a raggiungerli dopo LaBron, Marbury e Trae Young, inoltre pareggiava la serie da 20 game con almeno 20 punti di Glen Rice ottenuta però nell’annata migliore degli Charlotte Hornets (1996/97).

I 61 punti rifilati proprio ai Grizzlies qualche anno fa, il più ampio margine di sempre nella storia degli Hornets, sono solo un pallido ricordo, il calvario di Charlotte continua e se gli Hornets non trovano il ritmo per colpa degli infortuni, la difesa rimane il problema principale.

Memphis ha chiuso con il 50,0% dal campo, Morant con 23 punti, Bane con 19, Brooks ne ha realizzati 18 e Jaren Jackson Jr. 17.

Per Charlotte, oltre ai 23 pt. e 12 assist di Ball (non bene al tiro però con 7/23 dal campo compreso un intestardito 4/13 da tre), 21 punti arrivano da Rozier, 16 da McDaniels lanciato in quintetto ma con un -27 in +/- e 15 da P.J. Washington.

Next game contro Milwaukee e sarà un altro si salvi chi può in (vana?) attesa di un miracolo al Draft che consegni Wembanyama alla squadra del North Carolina.

Game 38: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers 115-121

Terry Rozier (27 punti) – in divisa nera-oro e menta – al tiro prova a realizzare oltre LeBron James (43 punti).

Se il buongiorno si vede dal mattino, in questa prima parte del nuovo anno gli Hornets non dovrebbero discostarsi molto dalla prima deludente parte stagionale.

Al commento tecnico già manca il simpatico Dell Curry, out per una notte (sostituito da Matt Carroll), rientra dopo tempo immemore Dennis Smith Jr. ma a parte Oubre Jr. e il solito Martin out, nel finale di gara non riemerge dal tunnel Gordon Hayward (dolore al ginocchio sinistro).

Il primo quarto scorre con gli Hornets che si trovano sotto a 3:16 di 8 punti (canestro di Bryant) ma i Lakers non riescono più a segnare per la parte restante ed i Calabroni accorciano sino al 21-22 con due tiri liberi di Hayward nel finale (i primi per gli Hornets).

L’inizio secondo quarto però è devastante per gli Hornets, oltre ad assistere a un Hayward che sbaglia “un rigore” ed altri due tiri (uno non di poco), l’attacco di Charlotte si sblocca solo dopo 4:23, a 7:37 quando Plumlee da sotto segna un reverse e conquista un and one ma nel frattempo i Lakers con Reaves, Westbrook e LeBron James che inizia lo show personale hanno piazzato il parziale partita da 14-0…

A 8:01, infatti, Charlotte si trovava sotto di 15 punti, 21-36.

Gli Hornets riuscivano, nonostante l’asfittico attacco a regalare qualche colpo per i fan ma la difesa non riusciva a contenere gli attacchi avversari mortificando i fan, soprattutto quelli di un LeBron James che con una reverse dunk esplosiva volante in campo aperto, un fade-away difficile e altro mostrava di mantenere intatte ancora le caratteristiche fisiche e tecniche (soprattutto su tiri non dalla distanza) per le quali riesce ancora a dire la sua nella NBA.

Partita frustrante con gli Hornets che venivano aiutati da McDaniels nel terzo quarto a riemergere dalle sabbie mobili dell’attacco e nell’ultimo quarto, nonostante un colpo apoplettico di Schröder dopo un alterco con un D. Smith Jr. da ricalibrare che riallontanava gli Hornets scesi a un distacco in singola cifra, grazie a un big Rozier da 17 punti di parziale di quarto, Charlotte nel finale si ripresentava a -6 quando Terry colpiva ancora dall’angolo destro ma nell’azione in velocità nella quale Ball sulla linea laterale saltava James e forniva palla velocemente al n°3, i piedi di T-Ro per l’aggiustamento del tiro calpestavano la linea bianca.

Gran canestro volante annullato per il -3 che diceva agli Hornets di essersi svegliati troppo tardi.

Per gli Hornets fatali le corse e le scorribande nel secondo quarto (soprattutto) lasciate a James (43 punti e 11 rimbalzi con P.J. Washington incapace di contenerlo in formato super) oltre ad avere una percentuale globale peggiore al tiro.

Sostanzialmente nulla di nuovo, attacco in difficoltà e difesa problematica nonostante le rotazioni tentate da Clifford.

Plumlee ha provato a compensare il 56-61 a rimbalzo finale catturandone 14 e finendo ancora in doppia doppia grazie a 18 punti (6/11 dalla lunetta).

Oltre a LeBron per i Lakers vengono buoni 18 punti e 15 rimbalzi di Bryant (poster importante su Plum nel finale) e i 15 a testa della coppia backcourt Schröder/Reaves.

Gli Hornets hanno chiuso con Rozier come top scorer da 27 punti e con un Ball da 24 punti ma solo 3/10 da oltre l’arco.

Alla fine i Lakers, al comando per quasi tutta la partita, non hanno rubato nulla e gli Hornets fanno solo un passo in avanti – se possibile – verso il Draft nella partita più abbordabile della settimana ma i problemi permangono e anche la fiducia al tiro di certi giocatori sembra essere a tratti scomparsa dopo la collezione di L.

Totopaolo 2022/23, 12ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Tra spadellate di lenticchie, dei gran pezzi di cotechino e qualche bottiglia di spumante di troppo, ecco scorrere le sfide di inizio 2023.

Nel dettaglio:

Partita 38 – domenica 01 Gennaio ore 01.00 in casa contro Brooklyn (23-12);

Dieci vittorie di fila e undici successi nelle ultime dodici partite per i Nets che orma stanno girando “a tutto motore”.

Irving e Durant puntano alla testa della Eastern Conference.

Partita tosta ma Nets troppo in forma.

L in arrivo, 2.

Partita 39 – martedi 03 Gennaio ore 01.00 in casa contro LA Lakers (15-21);

Con Davis infortunato, LBJ tira la carretta mettendo a referto a 38 anni (!) una media di 31.3 punti 8 assist e 7.3 rimbalzi solo nell’ultima settimana.

Schroder e T. Bryant sparring partners che non ti aspetti.

Partita da vincere. 1.

Partita 40 – giovedì 05 Gennaio ore 01.00 in casa contro Memphis (21-13);

Memphis ormai squadra consacrata, veleggia tra le prime posizioni ad Ovest.

Morant, JJJ e compagnia cantante sono il futuro della Lega.

Altra partita tosta della settimana e altra L in arrivo, 2.

Partita 41 – sabato 07 Gennaio ore 02.00 fuori casa contro Milwaukee (23-12);

Altra sfida contro una corazzata della Lega, e questa volta è il turno dei Bucks di Antetokounmpo che ne ha messi “solo” 44 e 45 nella settimana natalizia (alla faccia del panettone o pandoro).

Oltre al greco si aggiunge anche Brook Lopez che come al solito ci farà penare come la dieta dopo la Befana.

L insindacabile, 1.

Il pronostico della settimana: 1-3.

Game 37: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 106-123

Mark Williams, la nuova scoperta nel settore lunghi Hornets, segna due punti nel primo tempo con un movimento sorprendente ed esteticamente fantastico.

In una sfida sulla carta impossibile per gli Hornets non tardavano sul parquet ad arrivare i problemi in avvio.

I Nets si dimostravano una squadra mediamente più esperta della media con i colpi giusti per poter allungare il campo e mettere in crisi la fragile difesa degli Hornets soprattutto dalle parti del pitturato.

Nel primo quarto Charlotte partiva subito inseguendo ma qualche colpo di Charlotte, in particolare di Plumlee, teneva gli Hornets agganciati al match sino quasi a fine quarto quando l’ingresso delle panchine portava più benefici agli ospiti in grado di allungare sino al 22-32 finale di frazione.

Nel secondo periodo cominciava a farsi vedere il ricambio di Plumlee, Mark Williams (la sensazione del momento che ha scalzato Richards attualmente come C back-up) il quale a 11:22 agganciava al volo girando velocemente sull’avversario e depositando in appoggio con movimento unico e fluido per il 24-32 (10 tiri tutti a segno consecutivamente per lui nelle ultime uscite sino a quel momento).

Nonostante la discreta prova di Mark ed il rientro convincente di Plumlee che a 5:30 infilava il two and one del 38-43, gli Hornets non tenevano più il passo complice il glaciale 2/18 da oltre l’arco (leggermente meglio i Nets con 3/14) che contribuiva ad un basso 36,2% complessivo dal campo contro il 59,5 avversario che aveva picchi del 79% da due punti…

A inizio terzo quarto c’erano tutti i prodromi per una fine anticipata del match; 3 punti di O’Neale e rimbalzo offensivo di Claxton che a 11:06 convertiva in due punti l’azione offensiva dei Nets per il 49-66.

Clifford andava in time-out, incassava anche il -17 ma Ball si riprendeva dallo scialbo primo tempo servendo con drive and kick P.J. Washington per la tripla e alzando a 8:50 per l’alley-oop di Plumlee oltre a infilare tre triple, l’ultima a 7:33 per il 65-71 prolungando la vita ad una partita comunque segnata, infatti, Brooklyn riallungava immediatamente finendo forte il quarto complice un fade-away off balance di Durant e una tripla di Curry che contribuivano al 79-97, accumulo parziale del finale di terzo quarto.

Ultimo quarto inutile se non per ritoccare qualche cifra (tripla di Ball a 10:25 per l’82-97) poi più nulla per Charlotte che incassava due triple di O’Neale (in mezzo l’errore da due passi o due piedi di Plumlee) e scivolava a -21 (91-112) a 6:10 dal termine.

Finiva con le deep bench sul parquet e sul 106-123 l’ultima di un anno disgraziato per gli Hornets tenendo fede all’orario d’oltreoceano perché qui già arrivava la prima delusione dell’anno ma aspettiamo la prossima per tentare di vincere la prima ufficiale del 2023.

A livello di singoli Hornets traditi proprio dal veterano Hayward, un po’ sulle tracce di Durant ma non abbastanza per giustificare la sua prestazione scarna, anche Thor particolarmente negativo ed anonimo.

Plumlee (doppia doppia con 22 punti e 10 rimbalzi), Ball (23 punti e 11 assist) e soci, anche i migliori in attacco, hanno problemi di tenuta e rotazioni, a poco è servito il 90,5 (19/21 anomalo perché Charlotte tira peggio in genere) dalla lunetta contro il 73,7% avversario.

28 punti di Irving, 23 di Durant, il solito duo di BKN per sostenere un attacco che ha fatto la differenza, mentre Charlotte ha dovuto fare a meno di Oubre Jr. per problemi alle dita della mano sx accentuati da una caduta nell’ultima partita, i Nets sono andati in doppia cifra anche con altri 4 uomini: Claxton e O’Neale entrambi con 14 punti, Watanabe con 11 e T.J. Warren con 10, da menzionare lo stesso Claxton che ha aggiunto ben 6 stoppate (tutte quelle dei Nets) contro le sole due di Charlotte.

14-2 nei rimbalzi offensivi e un 50-47 complessivo pro-Hornets sotto le plance, 28-26 a livello di assist non sono bastati, gli Hornets pagano i colpi inferti dai top player avversari

Nonostante tutto, nonostante sappiamo arriveranno ancora delusioni e si dovrà lottare per il futuro, buon anno, augurandosi che gli Hornets salgano di livello nel 2023 e regalino qualche gioia in più a sorpresa rispetto alle poche recenti.