Game 7; Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 92-107

Nella hollywoodiana Los Angeles va in scena il solito copione del solito film nel quale i presunti buoni battono i cattivi.
Era una pellicola fin troppo scontata.
La piccola Charlotte, vittima sacrificale, inghiottita dalla grande città.
Gli ingredienti c’erano tutti.
Lakers sullo 0-5, partenza pessima per un colosso del business che non può permetterselo.
L’ultima volta che il marchio Hornets ha vinto a Los Angeles c’erano ancora Belinelli e Paul ed erano i playoffs.
I magnificati Bryant, Lin, con le loro storie particolari a far da protagonisti.
Gli arbitri, che avevano fatto un buon lavoro nei primi due quarti, hanno finito per essere spettatori coinvolti parteggianti per gli eroi del film nella seconda parte della partita.
Intendiamoci… gli arbitri hanno solo avvantaggiato un po’ i Lakers (ma senza essere decisivi) che hanno avuto una fiammata che gli ha consentito di girare la gara, mentre Charlotte, forse anche causa dei due overtime e del viaggio Atlantico-Pacifico, sembrava contemporaneamente sparie dal campo dopo due quarti giocati nettamente meglio rispetto ai Lacustri.
Hornets con Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, M. Williams e “Big Al” Jefferson.
I Lakers scendono sul parquet con J. Lin, K. Bryant, Hill, Boozer, W. Johnson, il coach è l’ex New Orleans Hornets Byron Scott.

Gary Neal in entrata.

Gary Neal in entrata.

Ciak si tira!

Ad inizio riprese Kidd-Gilchrist si fermava un secondo in aria per posare per i fotografi e con un fade-away realizzava i primi due punti della partita.
Williams sparava la sua prima tripla di serata a 7:33.
Bryant rispondeva ma i Lakers in questo inizio erano piuttosto freddi al tiro.
Jefferson a 6:49 appoggiava bene a canestro, Hornets avanti 11-4.
Inusualmente gli Hornets allungavano ad inizio gara, quando Walker serviva Williams che sprigionava un’altra tripla da 45° a sinistra.
15-6 per i Calabroni con i Lakers costretti a chiamare time-out.
Dopo un buon inizio di Charlotte; assist in diagonale di Stephenson per Maxiell che da sotto segnva i suoi primi due punti (appena entrato in campo), e 4 punti di Walker che portavano sul 23-14 la sfida, i gialloviola rimontavano.
A 1:38 Bryant schiacciava con prepotenza, ma il fallo di Zeller faceva si che la palla sbattesse sul primo ferro non facendola entrare. Il Black Mamba però realizzava i due liberi dalla lunetta.
Lo stesso serpente tentava d’ infilarsi nella difesa dei Calabroni, ma Hairston gli strappava palla di mano.
Maxiell con un movimento rotatorio degli arti superiori trovava lo spazio sotto canestro per far felici gli Hornets sul +7 (25-18), punteggio che era anche il finale di quarto.
Dopo un errore al tiro di Zeller, Hairston scalava due difensori dei Lakers e inaugurava il quarto.
Davis dei Lakers rispondeva schiacciando per il 29-23.
Con le panchine in campo si assisteva ad una fase con qualche errore di troppo al tiro, fino al canestro piazzato di Zeller a 8:20 per il 31-23.
A 8:09 Price per i Lakers cercava di diminuire lo svantaggio, entrata con canestro, sfiorato da Roberts. Gioco da 3 punti totale.
A 4:25 Ellington con due liberi portava sul -3 i losangelini.
Bryant, dopo il settimo turnover degli Hornets, portava la gara sul 35-34 Hornets.
Marvin Williams con un tiro lungo da due provava a scacciare i biancogialloviola, Bryant gli rispondeva ancora, ma era sempre Williams da 3 punti a saettare la palla a spicchi per il 40-36.
Walker nel finale era caldo, prima trovava una penetrazione sulla destra con l’aiuto in ritardo, poi rubava palla a Lin e in transizione subiva il fallo dallo stesso, che non serviva però ad evitare il canestro.
Con il gioco da 3 punti completato i Calabroni erano in vantaggio 49-40. Il parziale all’intervallo era di 51-42.
Nella ripresa erano subito Lin e Boozer a provare ad accorciare. Walker rispondeva al fuoco con due canestri.
A 6:44 Jefferson fulminava la difesa dei Lakers con un passaggio che trovava perfettamente l’entrata con molto tempismo di Kidd-Gilchrist. Fallo speso dai Lakers bene. ½ dalla lunetta per l’ala dei Calabroni. Una fiammata di Boozer era il preludio alla scena principale del film.
Con 4 canestri e 8 punti portava in vantaggio Los Angeles 59-61. Charlotte continuava a pasticciare.
Lin e Bryant nel giro di poco mettevano due triple che cambiavano il volto della gara per il 59-67.
Ellington segnava anche lui da 3 punti mentre Charlotte iniziava a litigare dalla lunetta. Il 13-34 di parziale del quarto lasciava poche speranze agli uomini di Clifford.
Nell’ultimo quarto c’era poco da fare, un paio di lampi di Neal davano il -8 agli Hornets, ma i ragazzi di coach Clifford non riuscivano a trovare il modo per arginare gli attacchi dei losangelini.
La partita si chiudeva sostanzialmente in anticipo con gli Hornets che non riuscivano più a riavvicinarsi…
Charlotte dovrà giocare altre tre partite all’Ovest, cercando di sfatare il tabù iniziale di non aver ancora vinto in trasferta e con una squadra dell’ovest.
Prossima tappa: Portland. Per quel che riguarda i Lakers… gli Hornets li aspetteranno a Gotham City, pardon… Charlotte il 4 marzo dell’anno prossimo, cercando di girare un film diverso.
Forse Hornetman, il cavaliere oscuro… poiché questo nuovo luogo, sarà quel colore viola scuro nel simbolo, le sue ombre definite, la silhouette, in qualche modo mi ricorda un po’ il logo di Batman, a voi no?

Voti

Walker: 6,5
17, 4 assist, 2 rubate. Offensivamente fa benissimo, purtroppo il suo avversario diretto fa meglio.

Stephenson: 5
6 punti, 10 rimbalzi e 5 assist. Tiro spesso corto, sarebbe da migliorare. Pesa il 3/12 dal campo.

Kidd-Gilchrist: 5
3 punti, una palla persa. Qualche errore di troppo. Non in partita.

M. Williams: 6
Soffre Boozer nonostante una difesa più europea che all’americana. Buone le sue triple. 11 punti e 5 rimbalzi.

Jefferson: 6
23 punti e 8 rimbalzi. Qualche tiro errato di troppo. Uno dei principali terminali di gioco degli Hornets però nonostante i 23 punti, dal mio punto di vista ha disputato solamente una partita sufficiente.

Hairston: 6
2 punti e 3 rimbalzi in 10 minuti. Una palla strappata a Bryant non abboccando alla finta della guardia losangelina.

Zeller: 6
8 punti, 5 rimbalzi. Un po’ meno energico del solito in qualche occasione fa fatica in difesa.

Maxiell: 6,5
4 punti, due rimbalzi e una rubata in 12 minuti.

Neal: 6
14 punti. 4/9 dal campo. Ignorato da Jefferson e compagni un paio di volte da solo sulla linea dei tre punti, sbaglia un paio di liberi nonostante sia un buon tiratore…

Roberts: 5
0 punti, 0/3, due assist e un fallo speso male.

Henderson, Pargo e Biyombo: s.v. 3:41 in campo per questi giocatori. Due punti a testa per Henderson e Pargo.

Coach Clifford: 5
Dal mio punto di vista ci mette un po’ troppo a fare i cambi e a chiamare time-out nel momento in cui i Lakers prendono l’inerzia della gara. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma il dubbio mi rimane.

Recap Video: http://watch.nba.com/…/2…/11/09/0021400097-cha-lal-recap.nba

Il Calendario 2016/17

schalogo3 - Copia

Le date con il fuso orario italiano in cui gli Hornets giocheranno le loro partite.

N°          Data           Ora Ita      C/F   Avvers.   Risultato      W/L   Record   Striscia

01) Gi.  27/10/2016   02.00 AM  @     MIL          107-96        W        1-0           1W

02) Sa.  29/10/2016  02.00 AM  @    MIA            97-91        W         2-0           2W

03) Do. 30/10/2016  01.00 AM  Vs    BOS         98-104        L          2-1           1L

04) Gi.  03/11/2016  12.00 AM  Vs    PHI           109-93        W         3-1           1W

05) Sa.  05/11/2016  12.30 AM  @    BKN           99-95        W         4-1           2W

06) Ma. 08/11/2016   01.00 AM  Vs    IND         122-100       W         5-1           3W

07) Gi.  10/11/2016   01.00 AM  Vs   UTA           104-98        W        6-1           4W

08) Sa.  12/11/2016  01.00 AM  Vs   TOR         111-113        L         6-2           1L

09) Do.  13/11/2016  09.30 PM  @    CLE          93-100        L         6-3           2L

10) Me. 16/11/2016  02.00 AM   @   MIN           115-108       W        7-3          1W

11) Sa.  19/11/2016  01.00 AM   Vs  ATL           100-96        W        8-3           2W

12) Do. 20/11/2016  01.00 AM  @   NOP          116-121 (OT) L       8-4           1L

13) Ma. 22/11/2016  01.00 AM  Vs   MEM           90-105         L        8-5           2L

14) Gi.  24/11/2016  01.00 AM  Vs   SAS           114-119         L        8-6           3L

15) Sa. 26/11/2016   01.30 AM  @   NYK          111-113 (OT) L        8-7           4L

16) Do. 27/11/2016  01.00 AM  Vs   NYK          107-102        W        9-7          1W

17) Ma. 29/11/2016  02.00 AM  @   MEM           104-85         W      10-7          2W

18) Me. 30/11/2016  01.00 AM  Vs   DET            89-112          L      10-8           1L

19) Ve. 02/12/2016  01.00 AM  VS   DAL             97-87          W     11-8          1W

20) Do. 04/12/2016  01.00 AM  Vs   MIN           120-125 (OT) L      11-9           1L

21) Ma. 06/12/2016  02.30 AM  @   DAL           109-101        W     12-9          1W

22) Gi.  08/12/2016  01.00 AM  Vs   DET            87-77          W     13-9          2W

23) Sa. 10/12/2016  01.00 AM   Vs   ORL         109-88          W     14-9         3W

24) Do. 11/12/2016  01.30 AM  @   CLE           105-116         L      14-10        1L

25) Ma. 13/12/2016  01.00 AM  @   IND             94-110          L      14-11         2L

26) Gi.  15/12/2016  01.00 AM  @   WAS         106-109         L      14-12        3L

27) Sa. 17/12/2016  01.30 AM  @   BOS           88-96           L      14-13         4L

28) Do. 18/12/2016  01.30 AM  @   ATL           107-99          W     15-13       1W

29) Me. 21/12/2016  01.00 AM  Vs   LAL          117-113         W     16-13       2W

30) Sa. 24/12/2016  01.00 AM  Vs   CHI           103-91          W     17-13       3W

31) Ma. 27/12/2016  01.30 AM  @   BKN         118-120          L      17-14       1L

32) Gi. 29/12/2016  01.00 AM   @   ORL         120-101         W     18-14       1W

33) Ve. 30/12/2016  01.00 AM  Vs   MIA              91-82          W     19-14       2W

34) Do. 01/01/2017  01.00 AM  Vs  CLE          111-118          L      19-15       1L

35) Ma. 03/01/2017  02.00 AM  @   CHI           109-121         L      19-16        2L

36) Gi. 05/01/2017  01.00 AM  Vs   OKC         123-112          W    20-16       1W

37) Ve. 06/01/2017  01.30 AM   @   DET         114-115           L     20-17       1L

38) Do. 08/01/2017  02.30 AM   @   SAS          85-102           L     20-18       2L

39) Me. 11/01/2017  02.00 AM  @   HOU         114-121           L    20-19       3L

40) Sa. 14/01/2017  01.00 AM    @   PHI           93-102           L    20-20        4L

41) Ma. 17/01/2017  01.30 AM  @   BOS          98-108            L    20-21       5L

42) Gi. 19/01/2017  01.00 AM   Vs   POR         107-85           W   21-21        1W

43) Sa. 21/01/2017  01.00 AM   Vs   TOR         113-78           W   22-21       2W

44) Do. 22/01/2017  01.00 AM  Vs   BKN         112-105          W   23-21       3W

45) Ma. 24/01/2017  01.00 AM  Vs   WAS          99-109           L    23-22       1L

46) Gi. 26/01/2017  02.00 AM  Vs   GSW         103-113           L    23-23       2L

47) Sa. 28/01/2017  01.30 AM   @   NYK         107-110           L    23-24       3L

48) Do. 29/01/2017  01.00 AM  Vs   SAC         106-109           L    23-25       4L

49) Me. 01/02/2017  04.00 AM  @    POR         98-115            L   23-26        5L

50) Gi. 02/02/2017  04.30 AM   @    GSW       111-126            L   23-27        6L

51) Do. 05/02/2017  03.00 AM  @    UTA          98-105            L    23-28        7L

52) Me. 08/02/2017  01.00 AM  Vs   BKN         111-107           W   24-28       1W

53) Ve. 10/02/2017  01.00 AM   Vs   HOU          95-107            L   24-29        1L

54) Sa. 11/02/2017  11.00 PM    Vs   LAC        102-107            L   24-30        2L

55) Ma. 14/02/2017  01.00 AM   Vs   PHI            99-105            L   24-31        3L

56) Gi. 16/02/2017  01.30  AM   @   TOR           85-90             L    24-32        4L

57) Ve. 24/02/2017  01.30 AM   @   DET          108-114 (OT)   L   24-33        5L

58) Sa. 25/02/2017  11.00 PM   @   SAC           99-85             W  25-33       1W

59) Lu. 27/02/2017  03.30 AM   @   LAC           121-124 (OT)  L   25-34        1L

60) Me. 01/03/2017  04.30 AM   @   LAL           109-104           W  26-34      1W

61) Ve. 03/03/2017  03.00 AM   @   PHX           103-120            L  26-35       1L

62) Do. 05/03/2017  03.00 AM   @   DEN          112-102           W  27-35      1W

63) Ma. 07/03/2017  02.00 AM   Vs   IND            100-88            W  28-36      2W

64) Gi. 09/03/2017   01.30 AM   @   MIA             101-108           L  28-36       1L

65) Sa. 11/03/2017  01.00 AM   Vs   ORL           121-81            W  29-36     1W

66) Do. 12/03/2017  01.00 AM  Vs   NOP           122-125 (OT)  L  29-37       1L

67) Ma. 14/03/2017  12.00 AM  Vs   CHI             109-115           L  29-38        2L

68) Gi.  16/03/2017  12.00 AM  @    IND               77-98             L  29-39       3L

69) Do. 19/03/2017  12.00 AM  Vs   WAS             98-93            W  30-39      1W

70) Ma. 21/03/2017  12.00 AM  Vs   ATL              105-90           W  31-39      2W

71) Gi.  23/03/2017  12.00 AM  @    ORL           109-102          W  32-39      3W

72) Sa. 25/03/2017  12.00 AM   Vs   CLE           105-112           L   32-40       1L

73) Do. 26/03/2017  07.00 PM   Vs   PHX           106-120          W  33-40      1W

74) Me. 29/03/2017  01.00 AM   Vs   MIL             108-118           L   33-41       1L

75) Gi.  30/03/2017  01.30 AM   @   TOR           110-106          W   34-41      1W

76) Sa. 01/04/2017  01.00 AM   Vs   DEN           122-114          W   35-41      2W

77) Do. 02/04/2017  09.00 PM   @    OKC          113-101          W  36-41      3W

78) Me. 05/04/2017  01.00 AM   @   WAS           111-118           L   36-42       1L

79) Gi.  06/04/2017  01.00 AM  VS   MIA               99-112           L   36-43       2L

80) Do.  09/04/2017  12.00 AM  Vs   BOS           114-121          L   36-44       3L

81) Ma. 11/04/2017  02.00 AM  @    MIL

82) Me. 12/04/2017  01.30 AM  @   ATL

Game 6; Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 122-119 (2 OT)

Il 7 novembre di 97 anni fa in Russia fu il giorno decisivo della rivoluzione d’ottobre (in realtà era novembre perché i russi utilizzavano il calendario gregoriano), una rivoluzione incerta e trascinata, come l’emozionante, bellissima e tosta partita di stasera.
I Calabroni (Hornets) che hanno nel nome Hornets una componente storica per rivendicare il prestigio ottenuto dai suoi abitanti durante la guerra d’indipendenza contro gli inglesi, decidono di entrare in simbiosi con i rivoluzionari russi per una serata, fermando il punteggio dei regolamentari proprio su uno strano 97 pari, facendo tornare a brillare la Stella di Lance Stephenson.
Hawks agli ordini di coach Budenholzer in tenuta blu con; Teague, Korver, Carroll, Millsap e Horford, per gli Hornets (in bianco) Clifford schiera titolari; Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, Williams, Jefferson.
L’avvio dei Falchi è bruciante, difesa forte e attacco veloce, i ragazzi di coach Clifford rimangono storditi.
A 8:54 una penetrazione del playamker degli Hawks Teague dava il 2-11 di vantaggio agli ospiti. Clifford correva ai ripari e chiamava un time-out.
Stephenson risponde bene, prima sfruttando i movimenti della squadra, poteva servire un passaggio schiacciato per due pt. di Jefferson e poi andando personalmente ad ottenere altri 2 punti preziosi con un aggressivo sottomano a 8:09. Carroll però trovava il bersaglio da 3 pt. e si andava sul 6-16 a 7:01.
Williams andava poi su un’azione difensiva a rubare un pallone che in attacco veniva trasformato da MKG che con un taglio nel cuore dell’area riceveva un passaggio orizzontale da sinistra e segnava un bel canestro. Seguivano altre due belle azioni dei Calabroni, la prima personale di Jefferson; Under & In con canestro, poi Stephenson si prendeva l’area, penetrava oltre il tabellone e scaricava al volo sulla line di fondo per Hairston piazzato da 3 pt. sulla sinistra quasi in parallelo.

Al Jefferson e il suo micidiale tiro. Antic può solo sperare che la palla a spicchi non entri...

Al Jefferson e il suo micidiale tiro. Antic può solo sperare che la palla a spicchi non entri…

Tiro del rookie, 3 pt. più fallo subito per un tocco sul ginocchio da parte di Carroll. Azione da 4 punti e 15-18.
Jefferson doveva uscire e gli Hawks andavano a +5, Neal però sfruttando l’aggressività esagerata degli Hawks riusciva ad ottenere due giri in lunetta convertiti con 3 punti ai quali se ne aggiungevano altri due con un bel tiro sparato lungo da due dall’angolo destro mentre era marcato da due giocatori.
Korver però rispondeva a 46 secondi da 3 punti con un altrettanto bel tiro e faceva 20-27.
Nel secondo quarto Zeller partiva bene fintando e facendo saltare Scott per canestro di un riavvicinamento a -3. Neal a 9:30 da tre trovava il pareggio e Roberts imbeccava Stephenson per il sorpasso 31-29. Carroll metteva la bomba e contro sorpassava. Jefferson successivamente si girava battendo l’anticipo di Korver e il cronometro trovando altri due punti. E’ sempre Jefferson con uno spin-move velocissimo a battere la difesa di Horford andando sulla linea di fondo e raccogliendo altri due punti per i nostri.
Horford però rispondeva con 4 punti, mentre il punteggio tornava in parità sul 40 con un jumper molto plastico di MKG a 3:38.
Kemba Walker s’inventava un gran canestro in entrata a 3:24. Hornets che allungavano sul +5 quando Lance conquistava il pitturato, realizzava due punti più libero addizionale.
Teague però, velocissimo, batteva due volte in velocità Walker e gli Hawks tornavano sotto a -1. Il finale di quarto vedeva andare avanti Atlanta 47-50.
Dopo l’intervallo, Jefferson, forse zuccherato da un thè, trovava un tiro dolcissimo per il 52-54 a 9:41, MKG più tardi sgusciava in mezzo al traffico del pitturato di Atlanta mettendo a referto due difficili punti.
Hornets sul 61-56 con un libero di Jefferson (1/2), mentre in difesa Antic veniva spazzato via da un mega blocco di Kidd-Gilchrist.
Era però sempre Korver a dar fastidio dalla distanza con 3 punti che riportavano la parità a quota 61.
Zeller in questa fase aveva problemi a contenere Millsap ma si rifaceva poco dopo con una stoppona su Teague in entrata.
La partita sembrava girare a favore degli ospiti dopo una schiacciata di Sefoloosha e un offensive foul chiamato contro Hairston. Time-out necessario chiamato dagli Hornets ma Scott addirittura trovava per Atlanta 3 punti che segnavano il +9 (67-76) per i georgiani d’America. Neal a 5 sec. Dalla fine del periodo bombardava da 3 pt. e la frazione si chiudeva sul 70-78.
Si entrava così nel quarto quarto, ma non ultimo giocato… Neal ancora ci dava dentro rispolverando la tripla ma Atlanta con Schroder andava ancora a ridistanziare gli Hornets che trovavano la forza di reagire con un fade-away di MKG e un canestro di Jefferson su fulmineo assist di Stephenson. 77-80. Zeller con una finta di passaggio a destra e tiro dava il -1 ai padroni di casa.
Grande difesa di Zeller in questo periodo, poi però, gli Hawks rimettevano la marcia alta e andavano sull’83-89 con Millsap da 3 dall’angolo destro. Jefferson e Walker si rifacevano vivi ed era ancora -1, 94-95.
Nel finale Jefferson andava in lunetta a 19 secondi dalla fine, era ½ e la gara si arrestava sul 97 pari.
Millsap non riusciva a segnare per Atlanta e si andava al supplementare, il quale iniziava benissimo con un passaggio restituito da Jefferson per l’entrata di lance che andava a canestro subendo fallo. Il piantagrane Korver però era ancora lì a ripareggiare la gara.
Da segnalare anche una bella stoppata di Walker su Teague, il quale in lunetta segnava un libero solo dando il 102-100 sul tabellone.
Gli arbitri iniziavano a fare cose senza senso a questo punto, chiamato un fallo sul tiro a Korver (fallo di Neal avvenuto nettamente prima) che andava in lunetta 3 volte e realizzava 2 dei liberi a disposizione.
Zeller poi andava a a due mani su Teague, compiendo una stoppatona siderale. Partita che sembrerebbe finita quando gli Hornets trovano i punti (gli ultimi due per un fallo di Korver, fallo sulla palla vagante) del 108-102.
Gli arbitri qui danno il meglio di sé delirando pesantemente e creando suspense.
Con alcune incredibili decisioni, tra le quali ricordiamo una gomitata di Korver a MKG per liberarsi della marcatura, passare dietro un blocco e realizzare da 3.
Scott ringrazia e pareggia con una tripla dall’angolo.
Walker prova a schermarlo ma non è abbastanza.
Si va al secondo OT. Le emozioni di questa infinita partita si susseguono sino alla fine, Teague quando si è sul 119 pari, a 27 secondi sbaglia un tiro da sotto. Time-out, solito pallone per Walker che tira ma è stoppato, recupera, ma nel frattempo scadono i 24 secondi. Resettato e riaggiornato il cronometro dagli arbitri, ad Atlanta rimangono 2 secondi e due decimi. Rimessa in campo, ma Korver commette un fallo offensivo trattenendo prima MKG e facendo blocco in movimento su Marvin Williams.
Rimessa per gli Hornets, palla a Stephenson, rimessa, palla a Williams che scherma Stephenson, il quale passa dietro il blocco e deve tirare subito. Bingoooooooooooooooooo!
Incredibile tripla che sbatte sul vetro e da la meritatissima vittoria ai rivoluzionari per 122-119. Ora si va in trasferta all’ovest a cercare vittorie d’oro.

Voti
Walker: 7
Soffre abbastanza la velocità di Teague, quando anche il play di Atlanta inizia ad accusare la stanchezza riesce a difendere meglio. Alcune belle giocate. Numericamente 15 punti e 10 rimbalzi in doppia doppia.

Stephenson: 9
Uomo partita e non solo. Gioca decisamente meglio di molte altre partite di quest’inizio stagione anche se il tiro è spesso corto ma da sotto è un mostro. Clamorosa tripla finale. 17 punti, 13 rimbalzi, 4 assist.

Kidd-Gilchrist: 6,5
10 punti, una stoppata molto bella, gli arbitri non premiano la sua difesa, esce dal primo supplementare sanguinando per la gomitata di Korver.

M. Williams: 6,5
Due difese fondamentali nei momenti decisivi, 5 punti e due rimbalzi.

A. Jefferson: 7,5
Gran classe per il centro dei Calabroni che con i suoi movimenti, alcuni ripetuti all’infinito (ma che gli avversari non riescono a bloccare), segna 34 punti per i Calabroni aggiunge 9 rimbalzi. Se vogliamo trovargli un difetto, è poco freddo in lunetta dove sbaglia troppo. A volte è anche troppo accademico e scontato in difesa concede ad Horford qualcosina di troppo, ma l’età di Big Al non è prossima ai 20 anni.

C. Zeller: 7

Tanta difesa, ma anche preziosissimo in alcuni momenti chiave dove ci mette lo zampino per andare a segnare o deviare rimbalzi. 10 punti, 5 rimbalzi e 5 falli, uno in più, omaggio degli arbitri.

Neal: 8
23 punti e 4 rimbalzi. Garanzia in lunetta (8/9), fantastico quando riesce a prendersi il ritmo e a sparare alla velocità della luce, non è continuo, a volte esagera e sbaglia, altrimenti sarebbe un piccolo Jordan.

Maxiell: 6
4 punti e 2 rimbalzi. Nella norma.

PJ Hairston: 5,5
4 punti in 12 minuti. Non brillante su uno sfondamento chiamatogli. A disagio in alcune situazioni, ma si riprenderà, statene certi.

Roberts: 5,5
5 assist ma non è in serata, forza alcuni tiri che non entrano, decidere di smettere e dedicarsi al suo ruolo di PG.

Coach Clifford: 7
Squadra più libera mentalmente, con i suoi difetti certamente, ma vivace e capace di eseguire un’infinità di schemi. Davvero si sono visti giochi offensivi interessanti. Una vittoria di squadra che esalta il singolo. C’è da lavorare un po’ sulla difesa personale per non prendere canestri troppo facili, soprattutto perchè lui vuole una squadra difensiva.

Game 5; Charlotte Hornets Vs Miami Heat 96-89

Sottotitolo:

Profondo Rosso, come il noto film di Dario Argento.
Non solo perchè quest’anno nella Eastern Conference le due probabili superpotenze Bulls e Cavaliers (alle quali aggiungiamo gli Heat con il loro logo dal pallone infuocato), vestono con tonalità di rosso, ma anche perchè gli Hornets sono abilissimi a creare suspense, anche quando dominano la partita, soprattutto a rimbalzo, come oggi.
In tema di colori invece, dopo le due sconfitte esterne, gli Hornets si vestono di viola per la terza volta consecutiva, dimostrando di non essere scaramantici. Il viola era mal visto dagli artisti e dagli attori, che durante il periodo di Quaresima non potevano mettere in scena i loro spettacoli a causa della proibizione della Chiesa e siccome i paramenti sacri erano di quel colore…

Jefferson Al

Hornets sempre con il solito quintetto; Walker, Stephenson, Henderson (ancora fuori MKG), M. Williams e Jefferson. Miami, orfana di James ha sul parquet schierati; Wade, S. Williams, Deng, N. Cole e C. Bosh.
Le schermaglie iniziano con Al Jefferson che dimostra subito il suo IQ baskettaro, marcato sulla baseline sinistra, vede partire Henderson dalla baseline destra, servito con un passaggio orizzontale sulla linea di fondo stessa, all’ala degli Hornets non restava che realizzare.
Jefferson catalizzava tutta la manovra degli Hornets e mostrava il suo bagaglio tecnico infilando altri 6 punti.
A 6:10 Stephenson aveva il radar e serviva la palla a spicchi a Williams che tagliando in diagonale la difesa di Miami si trovava come una particella d’acqua Lete da solo in area e comodamente segnava.
A 4:18 anche Stephenson entrava tra i marcatori degli Hornets prendendosi un rimbalzo in attacco da sotto e convertendolo in 2 pt..
Gli Hornets giocavano bene in attacco e in difesa, dopo una tripla di Neal per il 16-11, Walker andava in transizione grazie ad una palla rubata da Zeller.
Poco dopo Walker, raddoppiato, ricambiava il favore a Zeller mettendolo nelle condizioni di segnare dandogli un pallone in alto a sinistra. Il lungo non falliva.
A 1:29 era ancora la ditta Zeller/Walker a produrre altri due punti per Charlotte, rubata del primo, transizione e appoggio al “glass” del secondo.
Finale di quarto che vedeva gli Hornets avanti 24-17.
L’inizio del secondo quarto era contassegnato da numerosi cambi, che, non davano però buoni frutti per i Calabroni.
Maxiell prima andava in raddoppio, poi su un’altra azione, era in ritardo su una chiusura, Miami trovava così 4 pt.
Neal a 8:07 interrompeva la rimonta di Miami per il 29-23 momentaneo, ma gli Heat erano caldi, e continuando ad attaccare, su una palla persa Wade serviva l’ex Josh McRoberts che inchiodava uno spettacolare alley-oop. Due liberi di Bosh regalavano il 29 pari a Miami.
Coach Clifford correva ai ripari rimettendo qualche titolare.
Wade, Jefferson e M. Williams fissavano sul 33-31 il punteggio.
Walker, appena rientrato, metteva una tripla su un incredibile assist ad elastico di Stephenson.
A 3:33 Deng avrebbe un potenziale gioco da 3 pt. ma falliva il libero aggiuntivo.
A 3:12 Zeller correggeva da sotto un errore di Jefferson ma Williams per Miami pareggiava la partita con una bomba, 42 -42.
Ancora Miami, ma Charlotte faceva circolare bene palla e con Walker trovava un jumper dalla mattonella della lunetta per il nuovo pareggio. Henderson cercava il duello con Wade insistentemente e a 54 secondi riusciva con un fade-away turnaround shot a batterlo per il 46-44 che chiudeva il primo tempo.
La ripresa iniziava con un sostanziale equilibrio e le squadre a sorpassarsi. Da notare a 6:55 una grande entrata di Stephenson con esitation in palleggio a mandare a vuoto il difensore in allungo e bel canestro trovato.
Gli Hornets, complice una buona difesa, iniziavano ad allungare e PJ Hairston trovava (dopo alcuni errori) un tre punti che portava la partita sul 67-60.
Maxiell girava sul piede perno e portava in doppia cifra il vantaggio. 72-62 era il punteggio ad un solo quarto dalla sirena finale.
PJ Hairston era ancora destabilizzante per Miami, 3 pt e 75-64 Hornets.
Roberts assist per Maxiell a 10:23, con i due punti del lungo di riserva dei viola e due liberi trovati da Zeller (con gli Hornets che dominavano nel pitturato andandosi a prendere falli) a 9:51 la partita sembrava in ghiaccio, 79-64, +15.
Quasi nulla poteva far presagire il finale; Stephenson si agganciava con Chalmers su un’azione d’attacco, lungo stop per vedere il replay da parte degli arbitri, che alla fine chiamavano un flagrant foul alla SG degli Hornets.
Dei due liberi Miami ne realizzava solamente uno.
Gli Hornets a 4:15 trovavano con Stephenson due punti, airball lungo di Neal, palla recuperata dalla SG che passava dall’altra parte del ferro per difendersi e tirare comodamente.
Wade, Bosh e Napier non ci stavano, quest’ultimo a 2:20 dalla fine segnava l’88-85 con un pick and roll troppo easy su assist di Chalmers.
-3 determinato in questa fase da brutti attacchi e giocatori che sembravano voler più controllare il cronometro che realizzare.
A scacciare l’incubo horror di una nuova sconfitta ci pensava prima Walker a 1:53, che con un big shot, nonostante abbia Napier che lo contrastava bene. Finta di partenza a destra, tornato sul posto tiro veloce e tripla del 91-85.
Wade rispondvae immediatamente con una schiacciona più da centro che da guardia.
La partita si chiudeva quasi quando Wade dava un pallone semplice indietro a Bosh, il quale però se lo fa sfuggire in fuori.
Stephenson però tirava corto, così Miami aveva un’ultima possibilità mal sfruttata dalla penetrazione di Chalmers, il raddoppio di Walker contenitivo era sufficiente per far sbagliare la guardia degli Heat.
Rimaneva pochissimo tempo e gli Heat dovevano necessariamente spendere falli.
Gli Hornets non rischiavano più nulla, sfatavano il tabù viola e mandavano in bianco i ragazzi di coach Spolestra portandosi in classifica sul 2-3 in attesa di ospitare Atlanta.

Voti

Kemba Walker: 7,5
18 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 2 steals.
Buon lavoro offensivo, decisiva la sua tripla, buon lavoro difensivo, decisivoa la sua difesa sull’ultimo possesso serio degli Heat.

L. Stephenson: 6
Il duello con Wade era dato come una delle possibili chiavi della gara. Wade fa i punti che deve fare. 8 punti, 13 rimbalzi, 4 assiste una stoppata. Ha la tendenza a tirare corto, proprio sul bordo esterno del ferro, male come % di tiro, poi regala dei numeri estemporanei che valgono il prezzo del biglietto.

G. Henderson: 6,5
4 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e una rubata. 18 minuti per lui in campo. bella la realizzazione su Wade e bel taglio all’inizio.

M. Williams: 5,5
6 punti, 5 rimbalzi e 3 perse.
Poco elastico sui rimbalzi, in 30 minuti (29:59) di gioco ci si aspetterebbe qualcosina di più, anche se lui non è la prma opzione offensiva.

Al Jefferson: 8
28 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate.
E’ tornato il Jefferson dello scorso anno dopo la gita a New Orleans.
Oggi suda, oltre che metaforicamente, anche copiosamente fisicamente, fattore determinante per questa squadra.

PJ Hairston: 6,5
Il rookie parte con la frenesia di voler far vedere che è bravo, tiri un po’ affrettati e conclusioni fuori misura, fino alle due fondamentali triple. Per ora, se vuole realizzare, deve avere quello spazio di tempo e di spazio per stabilizzarsi e tirare, così è letale. 7 punti, due assist e udite udite: “3 stoppate!” il 2/9 dal campo però ne abbassa il voto.

Cody Zeller: 7,5
Se non avesse problemi di falli, direi che coach Clifford è un pazzo a lasciarlo fuori dal quintetto titolare schierando Williams. In 18 minuti firma 13 punti e 8 rimbalzi, ed è uno degli artefici della gran difesa dei Calabroni

G. Neal: 4,5
Totalmente “fuori dalla zona”. 4 punti e 3 rimbalzi in 25 minuti. 1/7 dal campo.

J. Maxiell: 6
4 punti e un rimbalzo in 16 minuti. Continua a non piacermi nelle chiusure, tuttavia fa un 2/5 dal campo con buoni tiri, almeno la sufficienza c’è.

B. Roberts: 6
13 minuti, 4 punti e due assist. Sensazione positiva. Si fa fre un paio di falli e dalla lunetta ottiene i suoi 4 punti.

Coach S. Clifford: 7
Timeout finale chiamato con il tempo giusto, quando gli Hornets stavano gettando via tutto. A tratti una pallacanestro gradevole da vedere. mentre alcuni indicano come chiave della gara il duello tra Lance e Dwane, lui capisce che dopo la partenza di James, gli Heat sono fragili nel pitturato. Sfrutta bene i lunghi Jefferson e Zeller.

Recap Video: Hornets Vs Heat 96-89

 

Game 4; Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 91-100

Charlotte Hornets contro New Orleans Pelicans, non sono solo due franchigie NBA, non sono tra quelle consegnate alla storia immortale del campionato più difficile e bello al mondo, ma sono tra quelle più a rischio d’identità, di trasferimento, di rebranding se le cose dovessero andare male a media distanza di tempo nonostante stiano provando ad emergere in questo competitivo mondo.
Charlotte s’identifica con il nome Hornets, antico retaggio storico dovuto alla guerra d’indipendenza contro gli inglesi, Charlotte amava assordantemente i suoi vecchi beniamini tanto da portarla in testa alle classifiche di pubblico con sell-out durato diversi anni, ma la rottura tra Shinn ed i suoi tifosi e conseguente calo di pubblico faceva volare gli Hornets sulle sponde del Missisipi nell’affascinante New Orleans dove la franchigia mantiene il suo nickname e si trasforma in New Orleans Hornets.
Poi a New Orleans arriva l’uragano Katrina, la malattia di Shinn (un tumore dal quale poi è guarito) e la decisione di vendere alla NBA visto che non vi era un compratore. Con la franchigia nelle mani della NBA i giocatori non vedono futuro, essa viene smembrata, i migliori giocatori come Paul e West vanno via.
L’attuale presidente Tom Benson decide di comprarla ma annuncia che vuole cambiare tutto, a partire dal logo, i colori perché la città non s’identifica con gli Hornets. Pura e comprensibile operazione commerciale. Dopo un anno gli Hornets divengono Pelicans, animale autoctono, anche in omaggio alla tragedia che questa specie ha subito durante lo sversamento di petrolio da parte della BP nelle paludi della Louisiana.
Un piccolo gruppo di tifosi a Charlotte, chiedeva a Michael Jordan, ormai divenuto presidente della franchigia, di riportare il vecchio nome, ormai libero, in città. Jordan accoglieva la richiesta e bizzarramente questa sera si sono scontrati gli originali ed attuali Hornets, contro gli ex Hornets del recente passato.
Rimane un passato comune, riaffiorano alla mente vecchi ricordi dei Calabroni, come se il fantasma del passato inventato da Dickens nel suo romanzo Canto di Natale fosse venuto a trovarmi. Le varie imprese, la scomparsa di Phills (giocatore della Louisiana), la cui maglia è tornata nella penultima gara a Charlotte proveniente da New Orleans, la serie playoffs con Baron Davis quasi rubati contro Orlando… e ancora a NOLA, l’uragano Katrina, i due anni passati a Oklahoma City (decisivi per l’ingresso della squadra dell’Oklahoma nella NBA visto l’entusiasmo del pubblico), la rinascita nell’anno del rientro con la miglior stagione di sempre, con Chandler, Stojakovic, West e Paul, schiantata Dallas nei playoffs e caduti di un soffio contro gli Spurs, gli anni di Belinelli nelle difficoltà già menzionate.
Il fantasma del presente però incombe sulla gara e visto che le squadre partono da 1-2 entrambe, c’è la paura che questo fantasma si polverizzi per lasciare posto a un fantasma del futuro, tetro e scuro, se il pubblico dovesse disaffezionarsi. Tuttavia queste due squadre oggi sono in rampa di lancio, hanno tutto per far bene, oltretutto i Pelicans hanno Anthony Davis come superstar, dall’altra parte c’è Al Jefferson, meno appariscente ma concreto.
Confidiamo che queste due franchigie abbiano lunga vita, anzi immortale. Nel caso degli Hornets (i Calabroni) si avvalgono della collaborazione e della bellezza delle Honey Bees (le loro dance bracket) cioè le api mellifere, che in epoca napoleonica erano rappresentate sui vessilli a simboleggiare immortalità e resurrezione. I Pelicans invece in araldica simboleggiano pietà (verso il prossimo), ma non ne hanno avuta molto stasera.
Si parte, ma le prime file dello Smooth King Center sono mezze vuote, chissà che la vittoria di stanotte non porti qualche spettatore in più tra le prime file.
Hornets in maglia viola con il solito quintetto fatta eccezione per Kidd-Gilchrist (sostituito da Henderson); Walker, Stephenson, Henderson, M. Williams, Jefferson, KG non ce la fa a scendere sul parquet a causa del colpo alla spalla rimediato contro New York. In bianco i Pelicans con; Holiday, Gordon, Evans, Davis e Asik.
Marvin Williams finito su Asik spende subito un fallo da sotto il canestro, questa volta il turco non tradisce (rispetto alla gara contro Memphis) e fa 2/2.
Il primo sorpasso Hornets è una tripla senza esitazione di Walker da 60° circa a sinistra per il 5-4.
A 8:45 Stephenson trova anche il 7-4 ben imbeccato sotto il tabellone.
Holiday a 8:22 da marcato non ha altra soluzione che far piovere la palla dal cielo, tiro arcobaleno, solo retina. 7-6. Poco dopo Asik schiaccia.
Evans compie il suo secondo sfondamento e va a sedersi, il neoentrato Rivers in corsa riceve un assist di Holiday e va a realizzare il sottomano al ferro.
A 4:35 è Walker a realizzare una sua personale seconda tripla ripareggiando la partita sul 14-14.
Nel finale Davis schiaccia, Holiday è aiutato dal canestro, un rimbalzo strano fa finire la palla a spicchi dentro e Asik guadagna due liberi realizzati, così a 3:20 New Orleans allunga sul 14-21.
La difesa di Charlotte è troppo lenta e Asik sotto le plance si fa valere.
A completamento del quarto Neal e Anderson si rispondono con due triple, poi Maxiell gira su se stesso e tira dalla media della baseline sinistra per il 19-24. Prima frazione che si chiude 21-26.
Il secondo quarto è inaugurato da un appoggino di Cody Zeller per il 23-26.
Botta e risposta tra i due team; Ryan Anderson risponde con il suo movimento classico, giro fintato veloce e tiro di prima classe che entra, Neal serve Zeller per il più comodo dei canestri, dall’altra parte Ajinça sfrutta la sua superiore velocità rispetto a Maxiell e va a referto attivo punti. Stephenson in entrata scarica un assist schiacciato dietro la schiena per Zeller, libero fronte a canestro che con un lungo 2 pt. e riporta a -2 i Calabroni (28-30). A 9:04 Roberts penetra e pareggia la partita.
Pelicans sugli scudi con Davis che stoppa uno Stephenson che non tira praticamente mai… azione ribaltata per la tripla di Anderson che a 6:53 da un +5 a New Orleans. Henderson conclude una bella triangolazione ma poi si lascia battere da un più convinto Rivers che attacca l’anello battendo anche i difensori appoggiando in penetrazione al vetro dopo aver preso la linea di fondo.
Walker riceve un passaggio e s’infila centralmente nella difesa di NOLA spiazzata, extra-pass per Jefferson che inizia a dominare nel pitturato. Dall’altra parte però Big Al è intermezzato da una bella realizzazione di Davis, con un mezzo fade-away ben marcato da Zeller.
A 1:01 Neal con un arresto e tiro riavvicina i Calabroni che sorpassano a pochi secondi dalla fine quando Gordon si fa portar via palla da Henderson che prova a correre in transizione.
E’ lo stesso Gordon che va a fare fallo sul tiro. Due liberi realizzati per il 48-47 parziale all’intervallo lungo.
Dopo l’intervallo, sono i Pelicans a rendersi più concreti, nonostante la mobilità di Charlotte Anthony Davis trova tre jumper e Asik a 6:46 segna su assist di Evans in schiacciata rimanendo appeso al ferro per il 50-58.
A 6:02 tripla di Evans lasciato colpevolmente solo, New Orleans trova l’allungo nonostante Neal faccia del suo meglio prendendosi e realizzando dei tiri che esegue velocemente senza l’aiuto dei compagni se non qualche blocco.
Notte fonda per i ragazzi di Clifford quando Davis servito da Holiday va a segnare in alley-oop facendo esplodere l’arena. 56-71, 15 punti di vantaggio per i bianchi di casa. PJ Hairston e poi Neal con un tre punti e un’azione in entrata più fallo davano 8 punti ai Calabroni, ora si era sul 64-73.

Neal contro Ajinça.

65-73 era il finale di quarto per un fallo (loose ball) di Ajinça su Maxiell, sfruttato solo a metà dal lungo degli Hornets.
L’ultimo atto si apriva con due liberi di Davis, una gran conclusione del rookie PJ Hairston e un bel movimento di Anderson, giro sul piede perno, finta a mandar fuori marcatura il difensore e allungo per altri due punti. Davis sfruttava una chiusura tardiva di Maxiell, andato a raddoppiare Holiday per giocare un pick and roll vincente. Gli ultimi bagliori in maglia viola li avevano Neal e Zeller, tuttavia la reazione degli Hornets si andava affievolendo, i Pelicans trovavano una buona serata al tiro e a metà quarto la partita poteva dirsi conclusa con una tripla di Evans che portava sul + 15 i padroni di casa (75-90).
Ultimi minuti buoni per rimpinguare lo score di alcuni protagonisti di serata.
New Orleans si porta sul 2-2 in classifica tornando a galla, per Charlotte che sperava in un avvio migliore, domani notte dovrà necessariamente battere Miami in casa se vuole dare un senso alla sua stagione e non deludere nuovamente i suoi tifosi che si aspettavano una buona stagione.

Voti

Hornets

K. Walker: 5,5
11 punti e 3 assist, il suo dirimpettaio fa meglio però.

L. Stephenson: 4,5
Passa la palla anche quando potrebbe segnare, dal punto di vista offensivo è un mistero. Prende rimbalzi e s’impegna ma è l’uomo in meno in questo momento per le aspettative che aveva quest’estate. 2 punti, 7 rimbalzi e 4 assist, ma anche 5 palle perse.

G. Henderson: 5,5
Parte in quintetto al posto di KG, assenza pesante per gli Hornets. Lui prova a non farlo rimpiangere.
6 punti, 2 rimbalzi e altrettante rubate sono i numeri nonostante l’impegno indubbio.

M. Williams: 5,5
9 punti, 5 rimbalzi e 3 assist, tornato ben presto sulla terra dopo la notte d’apertura.

A. Jefferson: 6
20 punti, 5 rimbalzi. I 20 punti gli vengono quasi automatici, i 5 rimbalzi denotano la scarsa propensione difensiva della serata.

G. Neal: 8
Bravissimo. 21 punti, 6 rimbalzi e 2 assist. Si crea dei tiri passando dietro blocchi, azioni personali dall’esecuzione veloce e morbida.

J. Maxiell: 5
5 punti e un rimbalzo in 13 minuti abbondanti. Difesa? Mah… l’atletismo non lo aiuta di certo.

B. Roberts: 6
4 punti e 6 assist in 20 minuti, prova a creare gioco ma non è serata per alcuni compagni.

C. Zeller: 6,5
9 punti, 5 rimbalzi e 2 assist in 23 minuti. Sempre attivo.

PJ Hairston: 6,5
Non molto sul parquet, ma il rookie trova subito due bellissime conclusioni, sbagliando di pochissimo la terza da fuori e marcato, dimostrando di essere una minaccia al tiro e un’arma in più per i Calabroni.

Coach S. Clifford: 5
Per la prima volta gli Hornets non arrivano punto a punto. L’ostinazione di schierare Maxiell per più di 10 minuti è controproducente, specie contro gente molto più atletica. La squadra prova a giocare il suo basket, ma non vorrei che in qualche modo Stephenson fosse condizionato dai suoi schemi. Difesa da rivedere.

Pelicans

J. Holiday: 6,5
16 pt. e 9 assist, perla e per la schiacciata di Davis volante.

E. Gordon: 6
4 punti e due assist. Partenza interessante, poi si perde un po’, tuttavia da la sensazione che sia utile. Il plus/minus più alto dei suoi (+17) dice così.

T. Evans: 7,5
Qualcosa sbaglia e concede, ma è quel tipo di giocatore che sa andare in entrata, scaricare e anche tirare, finendo in doppia doppia. I suoi tiri sono “casualmente” quelli che siglano dei parziali pesanti. 16 pt. 10 rimbalzi e 5 assist.

A. Davis: 8
24 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate. Niente di nuovo. Nel terzo quarto è lui a fare il vuoto. Il pubblico gli grida “MVP, MVP”.

O. Asik: 7
Attivo sotto le plance finisce con 10 punti e 11 rimbalzi, molti offensivi. Approfitta anche della scarsa vena di Charlotte in difesa.

J. Fredette: 5
1 rimbalzo e una palla persa, fondamentalmente nullo.

A. Ajinça: 6,5
2 punti e due rimbalzi in 5 minuti. Fallo stupido su Maxiella a 0,04 dalla fine del quarto ma in precedenza in attacco aveva batttuto lo stesso sfruttandone intelligentemente le caratteristiche.

A. Rivers: 7,5
12 punti, 5 rimbalzi e 3 assist. Forse doveva aspettare proprio gli Hornets per sbloccarsi. Apparso più sicuro, fa delle belle entrate con tempismo e proteggendo bene il pallone. Forse la difesa di Charlotte avrebbe potuto fare meglio ma lui è uno dei 5 migliori in campo nella notte.

Anderson: 7
16 punti e 3 rimbalzi. La classe al tiro e di trovarsi delle conclusioni da marcato con movimenti studiati e ripetuti.

Russ Smith: s.v.

Coach M. Williams: 6,5
Evans in SF che gioca più come una guardia è una mossa ache darà I suoi frutti. Per il resto normale amministrazione, quando hai Anthony Davis…

Recap Video: Hornets @ Pelicans 91-100

Game 3; Charlotte Hornets @ New York Knicks 93-96

Partita circense al Madison Square Garden.
Gli Hornets, dopo aver sfoggiato nella prima gara casalinga la divisa color teal e successivamente quella bianca, sfoggiano la viola da trasferta e scendono sul parquet con la solita formazione; Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, M. Williams e l’irrinunciabile Jefferson. I Knicks mandano in campo Larkin, Acy, Shumpert, Anthony e Dalembert.
Knicks che vincono la palla a due e vanno subito a canestro con Anthony, andando avanti, poco dopo KG andava a stoppare Anthony lanciato e ribaltata l’azione a 10:32 andava in appoggio a sbloccare lo score degli Hornets. Marv. Williams rispondeva con la classica tripla di giornata ai Knicks per il 5-6 momentaneo, ma erano ancora i Knicks ad allungare con due bombe di Shumpert ed Anthony portandosi sul 5-15.
Copione rispettato, Hornets come nelle prime gare ad inseguire, con i Knicks che mettono pressione, cercano di affidarsi alle cannonate da fuori, ma purtroppo in affanno e sottopressione non riescono ad accendere la miccia. In più Kidd-Gilchrist cadeva dopo un rimbalzo conteso, rovinosamente sulla spalla, restando giù qualche secondo e uscendo dalla gara.

MKG stoppa Anthony.

MKG stoppa Anthony.

Il finale del quarto era a favore dei “Pantaloni alla Zuava” (perchè il nome per esteso sarebbe Knickerbockers, dal nome dei pantaloni larghi che portavano i coloni olandesi che trovano origine però tra gli Zuavi nordafricani) 21-29, con Zeller che comunque a 8 secondi dava una bella stoppata a Stoudamire.
Mischiate le carte in campo con l’ingresso di numerosi panchinari, Roberts in transizione serviva a sinistra Neal che da 45° sprigionava la tripla del 28-36.
A 5:47 i punti di svantaggio però diventano ben 15, con Shumpert che va in driving slam dunk per il 28-43, con gli Hornets che compiono il classico passaggio a vuoto.
Nel finale però gli Hornets quasi ricucivano lo strappo tendendo a diventare più aggressivi, guadagnando liberi e anche Jefferson finalmente nel pitturato faceva valere la sua tecnica ad il suo fisico.
50-52 all’intervallo lungo. Buona comunque l’interpretazione del gioco di squadra da parte dei ragazzi di Coach Clifford.
Il terzo quarto è all’insegna del sorpasso e controsorpasso.
Jefferson dalla lunetta a 10:33 sorpassa (55-54), ancora Jefferson a 9:29 risorpassa i Knicks con un gancetto lasciato andare da quasi dietro la tabella.
A 8:52 il giocoliere Walker finta di andare all’interno, l’avversario abbocca con tutte le scarpe e Kemba può penetrare dritto andando ad appoggiare al vetro.
New York non ci sta e con tre canestri si porta sul 61-64.
Hornets ancora 4 volte in lunetta a fortune alterne.
Walker fa 2/2 e Big Al prende una virgola purtroppo, Anthony sfrutta una discutibile marcatura di Stephenson su di lui e si arresta in aria sfruttando il blocco del centro e risorpassa.
A 5:33 Neal trova un assist vincente per Jefferson che ridà un solo punto di svantaggio agli Hornets 65-66.
Poco dopo, mentre Stephenson è in lunetta il pubblico del Garden canta dei cori per Patrick Ewing, icona anni ’90 dei Knicks, oggi assistent coach a Charlotte.
Walker a 4:25 fronte a canestro, dalla lunga distanza porta a +3 i Calabroni (69-66), ma il domatore della partita Anthony allo scadere di una brutta azione dei Knicks è costretto a tirare decentrato da molto lontano, trova però incredibilmente i punti del pareggio.
Shumpert tocca Jefferson sotto canestro a 3:33 ma gli Hornets non ne approfittano, ancora 0/2 per Jefferson ai liberi.
Risulteranno fatali alla fine.
Ancora a bersaglio Stoudamire, Henderson dalla lunetta, e poi Stephenson, (finalmente disibernato dopo due quarti quasi nulli) che dopo due errori al tiro degli Hornets si prende il rimbalzo, subisce fallo e mette a referto due punti più il libero addizionale per il 76-73 per i ragazzi di coach Clifford.
L’ex New Orleans Hornets Jason Smith spara il suo classico tiro nel finale, Stephenson batte il cronometro e quella manciata di secondi rimasta riuscendo a lasciar partire la palla a meno di un secondo rimasto e ridando il vantaggio agli Hornets alla fine del terzo quarto, 80-79.
Hardaway Jr. per i Knicks e Zeller per i Calabroni si rispondono due volte portando quattro punti alla causa e relativi sorpassi nel punteggio, Anthony porta 4 punti agli arancioblu e Knicks avanti 86-87.
Un grande sottomano dell’equilibrista Neal in entrata con fallo subito, concede un nuovo vantaggio di due punti per gli imenotteri.
Nel finale le azioni e le emozioni si susseguono incesantemente.
A 3:49 Anthony si prende la baseline e fa 89-90. Neal per il 91-90 grazie a uno scarico dell’uomo forzuto Big Al in angolo che era stato raddoppiato, poi è ancora Kemba Walker con un appoggio reverse passando sotto il canestro degno dei migliori giocolieri a portare sul 93-90 i viola.
I Knicks rispondono con una tripla di Shumpert, che seppur marcato trova la via della retina.
A 1:24, mentre gli Hornets pasticciano giocando troppo con il cronometro a 1:24 Anthony trova il canestro decisivo.
A 36 secondi dalla fine gli Hornets, dopo aver difeso bene, hanno la palla per cercare di pareggiare o portarsi avanti, rimessa laterale dopo il timeout, palla a Williams, che non trova nessuno a cui passarla, il tempo sta per scadere, l’arbitro come uno dei migliori pagliacci da circo, decide di rovinare la gara, dissociando il cervello dal fischietto.
Si vede chiaramente da una telecamera in un replay che l’arbitro, conteggiando con le dita i 5 secondi disponibili, non ha ancora esteso l’ultimo dito, la rimessa in gioco di Marvin è fulminea, ma l’arbitro fischia l’infrazione, facendo alterare l’allenatore degli Hornets e lasciando a bocca aperta la panchina, mente il pubblico di fede arancioblu esulta.
Ancora la difesa degli Hornets limita l’attacco di New York e dopo il classico timeout lo schema è sempre quello, palla a Walker, il quale va in penetrazione contro 3 giocatori, riesce a distanziarsi da due e a mandare fuori marcatura Prigioni, ma manda anche se stesso fuori equilibrio, il tiro non va, si fa fallo immediatamente, ma ormai mancano decimi. In lunetta Anthony allunga facendo uno su due. Palla lanciata oltre la metà campo dei Knicks e tentativo volante di Stephenson che prova a fare un numero impossibile girandosi al volo e tentando la tripla, sulle sue tracce c’è J.R. Smith che lo sfiora probabilmente, ma se gli arbitri fischiassero questo al Garden all’ultimo verrebbero fucilati probabilmente. Calabroni che scivolano sull’1-2 in classifica in attesa di più fortuna.

Voti:

Walker: 6,5
Qualche buono spunto ma io mi aspetto di più da lui, 16 punti, un solo assist.

Stephenson: 6,5
Si ritrova dopo due quarti passati a fare da uomo assist. Non può difendere su Anthony ma fa intravedere in atttacco di essere in recupero con le sue finte, con i suoi movimenti. 14 punti, 9 rimbalzi e 8 assist.

Kidd-Gilchrist: 6
Esce dalla gara per infortunio dopo 9 minuti con 6 punti, 3 rimbalzi e una stoppata, speriamo di rivederlo in campo presto.

Williams: 5,5
5 punti e 5 rimbalzi.
Difesa sufficiente ma forse Zeller è già più produttivo di lui.

Jefferson: 6,5
21 punti e 4 rimbalzi. 3/8 dalla lunetta però. Stanco, si porta tutto il peso dei lunghi di Charlotte dentro il pitturato.

Neal: 6,5
Il signore degli anelli con 17 punti, 3 rimbalzi e 3 assist. Lui c’è e si vede.

Roberts: 5,5
Orchestra bene un contropiede nel secondo quarto, nella fase finale però butta via un pallone prezioso.

Maxiell: 5,5
L’ippopotamo del circo, nonostante 2 pt. e 2 rimbalzi e la proverbiale simpatia dell’ippopotamo.

Zeller: 7
Questo ragazo mi piace, sembra il Jason Smith dei vecchi Hornets. La tigre degli Hornets si batte e prova i suoi tiri dalla lunga da due punti con buone percentuali. Termina con 6 punti, 5 rimbalzi e 3 assist.

Henderson: 5
Serata no al tiro nonostante i 4 punti, dal campo è 0/5.

Clifford: 5,5
Pazzia far marcare a Stephenson Anthony, il quale gli rende 7 cm ed è capace di galleggiare in aria, meglio forse per il materiale che ha, quando lo marca Williams.

Game 2; Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies 69-71

La grande illusione.
Come tutte le fedi che si nutrono di miracoli, anche questa notte i tifosi degli Hornets si aspettavano fosse indimenticabile, magica, miracolosa appunto.
In ricordo forse di tante battaglie punto a punto vinte e strappate più con il cuore che con i valori tecnici in campo dei vecchi Hornets, in onore al ritorno della maglia di Bobby Phills o forse perchè il brusio dei vecchi Bobcats quest’anno si è trasformato in un rumore assordante dello sciame ritornato in città.
Non basta invece agli indomiti Hornets un grande cuore per riuscire a proseguire nella striscia vincente casalinga.
I poderosi Grizzlies di Gasol e Randolph se la vedono veramente brutta, ma riescono a cavarsela grazie all’esperienza e a un gioco consolidato.
Troppi turnover per gli Hornets che regalano 20 palloni agli avversari, un paio di meno per i Grizzlies, anche a causa di due difese che a tratti hanno difeso con intensità da playoffs.
Gli Hornets, in tenuta bianca, partivano ancora con Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, Williams e Al Jefferson. Dall’altra parte Memphis faceva scendere sul parquet; Conley, Allen, Pondexter, Randolph e Gasol.
Grizzlies avanti sullo 0-3 subito, rispondeva a 10:44 Jefferson con finta, un bel movimento sul piede perno e schiacciata su Gasol.
Grizzlies ancora avanti e Marvin Williams a rispondere con una tripla per il 5-5 a 9:40.
Hornets avanti la prima volta quando Prince commetteva fallo su KG, il quale andava in lunetta due volte, alternandosi con Kemba Walker che beneficiava di un tecnico dato a Tony Allen per proteste.
Hornets sull’8-5.
Poco dopo veniva fischiata difesa illegale a KG e gli Hornets iniziavano a perdersi pur difendendo bene.
In attacco non riuscivano più a realizzare e Randolph in gancio allungava lentamente il vantaggio a 8 punti (11-19) a 1:28 dalla fine del primo quarto.
Gary Neal a 7 secondi dalla prima sirena portava sul 15-23 il punteggio con due punti preziosi.
Inizio secondo quarto decisamente non buono per gli Hornets, una tripla di Carter alla quale rispondeva un pari punti di Roberts a 9:51, non fermavano la fuga dei plantigradi.
Koufos a 6:10 portava il punteggio sul 18-32, ingenerando un senso d’impotenza per chi tifa Charlotte.
Gli Hornets iniziavano a rientrare giocando una difesa aggressiva, spinti dal pubbblico MKG con due liberi faceva 27-32, Big Al fintava su Gasol e andava a segnare il 30-34 ma Gasol trovava due punti per andare a chiudere il quarto sul 30-36 per gli ospiti.

MKG al tiro.

MKG al tiro.

Durante l’intervallo venira reissata a Charlotte la maglia di Bobby Phills, giocatore tragicamente scomparso nel gennaio 2000 in un incidente stradale nei pressi dello Charlotte Coliseum (il vecchio, poi abbattuto). Per l’occasione erano presenti la moglie, David Wesley, suo compagno e forse suo più grande amico.
Wesley che fa il commentatore per Fox a New Orleans, era insieme al commentatore ufficiale degli Hornets e a Curry.
Un momento di commozione lo ha colto quando, rientrato in postazione, l’inevitabile domanda su Phills è arrivata.
Ovviamente ha ribadito che Phills fosse un suo grande amico con il quale si sono divertiti molto e che gli manca.
Il terzo quarto per gli Hornets iniziava orrendamente con scelte un po’ forzate e Memphis ne approfittava per andare sul +10.
Gerald Henderson dopo una buona circolazione di palla dal lato destro colpiva con un due punti per il 38-46.
A 3:41 un gancio dolce di Jefferson valeva il 40-46, punteggio subito ulteriormente accorciato quando da una rimessa dal fondo Neal con un passaggio schiacciato trovava ancora Henderson che metteva il 42-46.
A 2:42 Conley con una penetrazione con fallo subito da Jefferson vanificava il comeback degli Hornets, i suoi 3 punti davano il 42-49 per gli uomini in maglia blu.
A 2:01 Walker in entrata scaricava un bel passaggio per Jefferson che realizzava il 44-49.
Il quarto si chiudeva sul 46-51 con Udrih e Roberts a completare il tabellino.
Nell’ultimo quarto gli Hornets profondevano ancora energie per commemorare Phills, ma ancora una tripla di Vince Carter a 11:46 (46-54) faceva partire ad handicap i Calabroni.
A 9:44 dalla sirena finale Roberts con spirito samurai, rubava palla a Udrih, il suo sacrificio innescava Gary Neal che bombardava da fuori per il 51-54.
Gli Hornets rientravano decisamente quando Henderson a 8:10 penetrando da lontano sul lato destro, trovava un plastico fing and roll che andava a depositarsi nella retina e quando Neal con un big jump shot a 6:21 portava la gara sul 57-58.
Rispondeva Udrih, servito da Gasol con un veloce dai e vai a L sul bordo del campo.
59-60 con l’ennesimo gancio di Big Al che rimbalzava avanti e indietro sul ferro, ma perfettamente dritto, tanto che finiva per essere inglobato dalla retina. A 4:23 Allen si prendeva un altro tecnico e gli Hornets riagganciavano sul 60 pari gli avversari.
Quando mancavano 4:09 alla fine della gara, Big Al faceva saltare in piedi tutta l’arena schiacciando con grande potenza in faccia a Gasol che però rispondeva di fioretto con un tiro morbido per il 62 pari.
Kemba Walker, facendo esultare MJ, rispondeva con una tripla, unico canestro della sua disastrosa serata e portava i ragazzi di coach Clifford avanti di 3 (65-62).
Memphis non ci stava e dopo una serie di punti tra ci un due punti ottenuti da Jefferson marcato da Randolph, Conley trovava la parità a 68.
A 1:08 KG era nuovamente in lunetta a causa di una transizione fermata fallosamente da Memphis.
Il suo 1/2 dava un incerto 69-68.
Conley però trovava il gioco partita a 58 secondi dalla fine, quando in penetrazione pescava nell’area Gasol, che correndo verso il canestro realizzava quasi d’inerzia subendo il fallo, leggero, di Williams.
Gioco da 3 punti e 69-71.
Ci sarebbe tempo per recuperare, ma le due ultime azioni d’attacco degli Hornets vedono prima un passi fischiato a Big Al con la palla che gli rimbalza su un ginocchio, lui per riprenderla la porta con una mano verso di sé e la palla rimbalza, proseguendo l’azione va in terzo tempo sganciandosi esternamente dalla marcatura di Randolph e segnando un bel canestro, gli arbitri però probabilmente interpretano quel primo palleggio volontario e quindi il susseguente movimento del piede perno come un fallo e poi il tentativo disperato e troppo evidente di cercare Kemba Walker per il tiro finale.
A 12 secondi gli Hornets rimettono palla in gioco ma sono tutti marcati e dopo 3 secondi con palla in mano a Big Al che dal post alto non sa che farsene, visto che probabilmente lo schema disegnato avrebbe dovuto essere in origine un’azione da 3 punti, chiamano un timeout da 20 secondi.
Nuova rimessa e palla a Kemba Walker finalmente, che si scherma con Al Jefferson prosegue la sua corsa in diagonale da sinistra a destra e lascia partire un tiro lungo da due che diventa quasi un air ball.
Purtroppo rimangono solo due secondi da giocare e i Grizzlies non hanno ancora raggiunto il bonus.
Partita finita, anche se Henderson fa buona difesa sulla rimessa e costringe i Grizzlies a chiamare timeout per non averla contro.
Sulla successiva il tentativo in tuffo disperato di KG toccare il N°19 dei Grizzlies in fuga verso il suo canestro non riesce e gli Hornets incassano la prima sconfitta stagionale.

Voti:

Kemba Walker: 4
Dalle stelle alle stalle. Detestabile serata al tiro, penetrazioni ben fatte con appoggi improbabili, fuori ritmo finisce con 5 punti e un 1/11 dal campo. Non deprimersi, domani c’è già un’altra battaglia.

Lance Stephenson: 4
2 punti, 8 rimbalzi e 4 assist.
Da lui ci si aspetta di più dal punto di vista realizzativo. Troppo brutto per essere vero in attacco. Coraggio.

M. Kidd-Gilchrist: 7
11 punti, 12 rimbalzi, in doppia doppia.
Il suo lo fa, mette un 7/10 dalla lunetta, ma soprattutto aggressività, sacrificio e concretezza.

M. Williams: 5
3 punti e altrettanti rimbalzi, 5 falli spesi. Personalmente sembra l’anello debole della squadra quando ha a che fare con lunghi di livello. Fa quello che può.

Al Jefferson: 7
19 punti, 6 rimbalzi e 4 stoppate.
Il suo limite è che a volte esagera nel voler segnare a tutti i costi prendendosi dei tiri fuori ritmo. Capire quando lo porterebbe ancora più su come livello, ma probabilmente ha tanta fiducia nei suoi mezzi che va bene così. In difesa discreta prova, clienti non facili per tutti.

G. Henderson: 6,5
8 punti con un 4/7 e 3 rimbalzi. Nel momento di recupero degli Hornets è sveglio e c’è.

C. Zeller: 6,5
6 punti e 4 rimbalzi in più di 23 minuti.
Coach Clifford lo tiene in campo molto per contastare il reparto lunghi avversario, buona idea, lui risponde bene, non stoppa nessuno ma fa sbagliare gli avversari, il voto nasce da lì, non tanto per i 6 punti ed i 4 rimbalzi.

G. Neal: 6,5
Un 4/10 dal campo per 10 punti in serata, ma è merito suo se gli Hornets se la giocano sino alla fine. Dopo un avvio freddo, riporta a galla gli Hornets con differenti tipi di giocata, canestri, assist…

B. Roberts: 7
L’ex New Orleans Hornets mi piace. Ci crede, ha un bel tiro. Finisce con 5 punti (2/4), 3 assist e due rubate in 17 minuti. In serate come questa per Walker forse 5 o 10 minuti in più in campo il buon Brian avrebbe potuto starci.

J. Maxiell: 4,5
10 minuti, 0 punti, un rimbalzo, 3 palloni persi.
Il pachidermico centro degli Hornets, che in maglia bianca mette in mostra la sua mole, è troppo lento, prova a mettere i suoi kg come punto di forza, ma non in modo adeguato.

Coach Clifford: 5,5
D’incoraggiamento. Bella la mossa Zeller, Per il resto pratica il turnover di massa, come molti allenatori, tra la fine del primo quarto e l’inizio del secondo, facendo il gioco avversario. Incita i suoi, ma lo schema finale deve trovare alternative se Kemba è marcato o diventerà facile prevederlo e come si è visto, Walker non può fare sempre miracoli.

Recap Video: Hornets Vs Grizzlies 69-71

Game 1; Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 108-106 (OT)

C’erano tutti gli ingredienti per realizzare una torta ben riuscita, il nome Hornets che tornava a Charlotte dopo 12 anni, come fosse riemerso da delle profondità quasi sconosciute e dimenticate, un parquet bellissimo nuovo di zecca, una squadra rafforzata da qualche innesto, nuove maglie, nuovo entusiasmo dei tifosi, dei giocatori e tanta curiosità per un team che ad est è stato descritto come terza o quarta forza.

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In realtà l’impasto è stato problematico, la difesa è ancora latitante in molte occasioni, l’attacco è stato a volte frutto di iniziative troppo spesso affidate nelle mani dei singoli e nel finale sono stati fatti scadere anche i 24 secondi, in più Stephenson dal punto di vista realizzativo non è andato alla grande ma ha compensato con assist e rimbalzi.
Quello che mancava a questa torta per essere veramente un dolce degno, erano le candeline scintillanti, rappresentate dal modo con cui gli Hornets hanno saputo vincere nel supplementare.

 

Gli Hornets scendevano sul parquet con Kemba Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams e Jefferson. I Bucks di coach Jason Kidd contrapponevano Knight, Dudley, Middleton, J. Parker e Sanders.

La gara partiva con Jefferson che vinceva la palla due,

il primo tentativo era dunque di Charlotte, ma Walker tradito dall’emozione lasciava partire un tiraccio. I primi due punti erano dei Bucks che con Middleton si portavano avanti.
Gli Hornets pareggiavano poco dopo con KG che dava a Jefferson, pick and roll con Kidd-Gilchrist che si prendeva la linea di fondo in back-door e andava a realizzare.
Poco dopo Williams metteva tre punti e portava la gara sul 5 pari.
Difesa un po’ morbida dei Calabroni e così, un KG davvero “nuovo” (pare abbia lavorato molto in estate sul tiro), metteva da decentrato sul lato destro, un tiro da due dalla lunga, molto morbido, nonostante l’opposizione del difensore e portava sul 9-9 la gara.
Hornets che si portavano per la prma volta in vantaggio con un libero di Walker poco dopo per un 10-9.
Da registrare nel primo quarto anche un numero di Walker che con un crossover mandava a gambe all’aria quasi l’avversario (break ankle) e realizzava con un jump shot, esultanza leggermente sopra le righe e tecnico fischiato contro. A 6:02 arrivava un altra tripla di Marvin Williams che mi ha sorpreso positivamente.
A 3:41 il neoentrato Zeller era bravo a trovare la continuità dell’azione su un fallo di Middleton e completava un gioco da 3 punti.
Il finale di primo quarto era 25-24 con Henderson per gli Hornets che raccoglieva un rimbalzo lungo rimandato indietro dal ferro e al volo segnava, ma appena dopo la sirena, canestro non valido quindi.

Il secondo quarto vedeva l’entrata in campo in maniera massiccia di tutti i panchinari degli Hornets, compreso l’ex New Orleans Hornets Roberts, che a 9:09 trovava i suoi primi due punti in campionato con i nuovi Hornets. Mayo però rispondeva e gli Hornets si trovavano sotto 31-36. Lo stesso Mayo approfittava dell’assenza dei titolari per imbeccare Henson per un alley-oop e a 06:34 realizzava una tripla per il 31-44, con i Bucks in fuga…
KG provava ad essere aggressivo in penetrazione ma erano sempre i Bucks a guadagnare punti con Middleton che a 2:32 segnava 3 punti (canestro più fallo) e portava i suoi a 51 punti contro 37 della squadra del North Carolina.
46-57 era il parziale all’intervallo lungo.
Milwaukee allungava ancora nel terzo quarto e arrivava a 06:43 del termine della frazione a un clamoroso +24, anche perchè i Bucks non sono certo dati per favoriti del campionato.
Dall’arena arrivano i primi fischi.
Stephenson a 6:22 prova a dare la scossa, assist schiacciato dietro la schiena per Williams che fa un pump fake e segna. A 5:50 si vede anche il primo canestro di Stephenson dopo un digiuno gandhiano durato due quarti e mezzo. Poco dopo l’interessante rookie Jabbari Parker schiaccia, risponde Stephenson in running centrale e schiacciona in faccia a due difensori in maglia vermiglio.
Una stoppata di KG da qualche speranza, il finale di terzo quarto è 68-83, con gli Hornets che ora si trovano a -15.
Gli Hornets faticano ma non cedono, sono aiutati anche in qualche occasione da decisioni dubbie, come quella presa dagli arbitri su un contropiede in cui viene fischiato sfondamento a Middleton.
Gli Hornets rientrano seriamente in partita quando Jefferson fa una finta di tiro, trova lo spazio per far partire un gancio arcobaleno che trova la retina per il 91-95 a 1:47 dal termine dei regolamentari. Knight però dalla lunetta ridistanzia gli hornets che si trovano sotto di 6 a 1:25 dalla conclusione ipotetica della gara.
A 1:04 un prezioso Williams sgancia la tripla che porta a -3 i Calabroni (94-97).
Partita che sembra finita quando ancora Knight mette due liberi per il 95-99 (c’era stato un libero di KG prima).
Walker è veloce, va in penetrazione, ingenuamente concessa dai Bucks che non sembrano voler far fallo e trova il -2 a poco meno di 9 secondi.
Fallo tattico e 1/2 di Middleton dalla lunetta che da qualche speranza alla squadra di coach Clifford.
Il primo miracolo avviene a un secondo e sei decimi dalla fine quando Kemba Walker velocemente risale il campo sfruttando un bel blocco alto di Jefferson e approfitta del ritardo con il quale due difensori gli si parano incontro. Esecuzione della tripla veloce da posizione quasi centrale e pareggio per la gioia dei tifosi presenti nell’arena.
L’ultima azione ce l’ha Milwaukee ma consegna la palla nelle mani di marvin Williams che prova anche il tiro da oltre metà campo, che ovviamente non va. La gara finisce ai supplementari con Charlotte che rimonta 24 punti, la più grossa rimonta nella storia della franchigia.
Milwaukee due volte avanti raggiunta sul 104 da due canestri di un ottimo Williams. Middleton e Neal portano a 106 pari la gara.
Milwaukee non riesce a concretizzare e l’ultima occasione del quarto ce l’hanno gli Hornets.
Schema; blocco alto di Jefferson, Marvin Williams quasi in angolo, Kemba Walker porta palla, la cede a Williams che non riesce a tirare per chè un difensore scala su di lui, la riconsegna a Kemba che a questo punto si deve inventare qualcosa, palleggio per trovare spazio e distanziare il difensore, tiro a 5 secondi dalla fine che entra per il 108-106 e manda in delirio gli spettatori.

Walker Kemba 2

La palla però è nelle mani dei Bucks che dopo l’ultimo timeout provano il golpe, gioco dentro fuori e all’ultimo Middleton, lasciato colpevolmente solo sulla linea del tiro da 3 punti, può tirare comodamente, regalando l’ultimo brivido di serata.
La sua conclusione però è lunga e si spegne sul secondo ferro regalando agli Hornets un’indimenticabile opening night, indipendentemente dal valore degli avversari, poco maturi ma interessanti.

Voti:

Kemba Walker: 9,5

26 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Meno del 50% in lunetta, causa anche stanchezza, ma causa problemi con il suo palleggio agli avversari e mette il tiro decisivo della vittoria, oltre a quello che porta la partita ai supplementari. Indispensabile.

Lance Stephenson: 6,5

Doveva essere il valore aggiunto. In attacco trova il canestro molto tardi, finisce con 7 punti, però ci sono 13 rimbalzi e 7 assist di cui alcuni deliziosi.

Michael Kidd-Gilchrist: 7,5

Price deve aver lavorato bene su di lui in estate, tira bene, è più aggressivo, porta 17 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate alla causa. A tutto campo, se continua così sarà il valore aggiunto.

Marvin Williams: 7,5

Per me… è l’insospettabile. 19 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Ala grande, tira da 3 punti con molta disinvoltura da 3 pt. come una guardia. Freddo anche nel supplementare con due canestri fondamentali per rimanere aggrappati alla partita.

Al Jefferson: 7,5

14 punti, 10 rimbazi (doppia doppia) e 4 stoppate.
Big Al, come lo chiama lo speaker, è fondamentale per questi Hornets.
Con i suoi calzettoni bianchi tirati fin sopra il ginocchio sa farsi vedere come si fa sentire in campo, con i suoi fondamentali d’attacco. L’unica cosa… evitare di palleggiare troppo vicino all’area.

Brian Roberts: 6

4 punti, 3 assist e una steal, entra quando gli Hornets imbarcano acqua ma non è colpa sua.

Jason Maxiell: 6

Il corpulento centro segna 4 punti e prende due rimbalzi. Non è molto agile e ciò gli costa dal punto di vista dei falli che sovente è costretto a spendere.

Gary Neal: 6

6 punti e 4 rimbalzi, alcuni preziosi. Alterna buone cose, palloni recuperati, ecc.. a giocate un po’ troppo alternative.

Gerald Henderson: 5,5

Pochi minuti per lui, non in ritmo partita.

Cody Zeller: 6,5

11 punti e 2 rimbalzi per il lungo bianco dei Calabroni. Gli arbitri invertono un fallo e lui ringrazia andando in lunetta. Bravo stasera.

Coach Clifford: 6,5

D’incoraggiamento. motiva la sua squadra, una squadra che nei singoli sta diventando più polifunzionale rispetto al passato, ma i suoi devono essere più presenti mentalmente su certe situazioni in difesa.
E’ la prima partita, c’è tempo per rivedere alcune situazioni che dovranno essere corrette per non costare caro in futuro.