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Terza uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

Quarta uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi. Sfortunatamente il momento della squadra è pessimo.

La crisi continua e la situazione adesso sta davvero degenerando.
 
Sette sconfitte consecutive sono troppe, e non si può essere così poco pericolosi fuori casa dove solo Brooklyn (appena licenziato il G.M. King oltre all’allenatore Hollins), Milwuakee (in % i Bucks) e ovviamente Philadelphia hanno fatto peggio a Est.
 
L’assenza di “Big” Al Jefferson, che dura ormai da più di un mese (al rientro dopo l’All-Star Game?), pesa tantissimo e anche tutti i piccoli infortuni, oltre a quello al dito del piede destro di Batum che ha dapprima lasciato Charlotte per qualche gara senza Nicolas e poi lo ha reso non ancora nelle migliori condizioni di giocare a Denver ci stanno facendo troppo male.
 
La squadra sta poi tirando malissimo dal campo e l’assenza totale di leadership di Kemba non può più essere ignorata.
 
C’è bisogno di una reazione, dopo la sconfitta al Pepsi Center, e c’è bisogno di una reazione immediata se davvero si vuole cercare d’avere delle ambizioni riguardanti i futuri playoffs.
La classifica odierna a Est presa dal sito de La Gazzetta dello Sport:
Charlotte si trova attualmente all'undicesimo posto dopo essere stata anche seconda a Est (dietro Cleveland) a inizio stagione.

Charlotte si trova attualmente all’undicesimo posto dopo essere stata anche seconda a Est (dietro Cleveland) a inizio stagione.

Game 37; Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 92-95

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Sottotitolo; la morte dei miracoli
 
Non c’era tempo per pensare; gli Charlotte Hornets abbandonavano la rada di Los Angeles lasciando la nave squassata il giorno precedente nella fanghiglia della baia di Los Angeles per recarsi in Colorado passando sopra le montagne rocciose e volando verso Denver alla ricerca di una vittoria più importante dell’oro.
In caso di sconfitta a scorrere nelle lacune dei Calabroni invece del rosso fiume Colorado in piena, sarebbe il loro stesso sangue a fuoriuscire copiosamente dalle valvole, poiché l’eventuale sconfitta, con squadre che a Est corrono più forte del previsto, rischia ormai d’estromettere i Calabroni anzitempo per la lotta playoffs.
Per cercare l’oro, lo sciame s’inabissava nelle miniere guidato dal Re Batum (anche se in realtà le colonie sono sempre guidate da Regine) al rientro.
Il peso delle Pepite era leggero ma troppo consistente per gli Hornets in questo periodo e mentre si apprestavano a sollevarle, la galleria franava non lasciando scampo agli imenotteri.
Lo sciame ha scavato nel finale vedendo un varco di luce in fondo al tunnel nel quale siamo precipitati, ma le due puntate finali dei pungiglioni contro la roccia hanno infranto i più bei sogni di vittoria confermando la morte dei miracoli (che è il titolo di un bell’album di Frankie Hi-NRG) di questo secolo iper scientifico e di questo annus horribilis.
A risplendere quindi erano le Pepite con Denver, non me ne vogliano, tolti Mudiay e il Gallo squadra modesta a lasciare intatto il sortilegio delle 0 vittorie nel nuovo anno con il sortilegio che vede la striscia di sconfitte consecutive degli Hornets allungarsi a sette.
Una schiacciata di Zeller, discreto contro Denver.

Una schiacciata di Zeller, discreto contro Denver.

 
Gli Hornets a Denver si presentavano al Pepsi Center con; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e C. Zeller, mentre i Nuggets con Faried ancora a casa per cause personali, sul parquet amico mettevano in campo il seguente quintetto; Mudiay, G. Harris, D. Arthur, Gallinari, Jokic.
 
Il primo (doppio) attacco era portato da Denver, ma Harris e Gallinari fallivano i tiri in sospensione tentati così dall’altra parte Batum toccava un pallone servendo sulla corsa di Zeller che in diagonale batteva i due difensori passandovi in mezzo e appoggiando la sfera al vetro.
Denver pareggiava immediatamente con la schiacciata di Arthur sotto a sinistra trovato tutto solo dal passaggio tagliente in diagonale di Jokic. Harris a 10:42 dalla lunetta segnava il secondo libero e portava per la prima volta in vantaggio i Nuggets, a 10:24 un pallonetto in area morbido di Batum paracadutava palla a Zeller il quale con mezza finta si liberava del difensore e schiacciava i punti del 4-3.
Gallinari servito da Jokic si scontrava sul tiro sotto canestro con Marvin Williams, due punti per il Gallo e anche tiro libero, quest’ultimo annullato per una violazione di Danilo proprio sul tiro stesso.
Si ripartiva con una palla a due da centrocampo, questa volta Zeller aveva la meglio e a 9:51 Charlotte tornava avanti con la tripla da 45° sinistra di P.J. Hairston a 9:51 alla quale però rispondeva subito Gallinari per un nuovo cambio vantaggio.
Batum in veste di uomo assist in quest’inizio gara passava orizzontalmente a Zeller che alzava palla a una mano nel pitturato per l’arcobaleno armonioso del 9-8, Mudiay rispondeva con un jumper frontale a 9:04 e a 8:31 le Pepite allungavano dalla lunetta con Gallinari in entrata (fallo di Marvin fermo ma dentro il semicerchio sotto il canestro), due su due dalla lunetta e 9-12.
Charlotte replicava von Batum, bravo a muoversi sul perimetro, finta accennata e scarico per Marvin Williams che da oltre la linea dei tre punti agganciava le Pepite a quota 12.
Mudiay da tre punti rispondeva al fuoco inopinatamente ma un attacco a triangolo Batum/P.J. Hairston Batum vedeva quest’ultimo andare a tagliare e ricevere palla perfettamente sulla corsa, appoggio al vetro volante e canestro dalla fluida bellezza per accorciare sul -1.
A 7:19 Denver chiamava il time-out vedendo Charlotte salire nuovamente sopra nel punteggio; passaggio che arrivava a P.J. bell’angolo sinistro, finta e partenza sulla baseline dopo essersi liberato del difensore, in un attimo Hairston si lanciava a canestro e affondava con una mazzata poderosa il colpo del 16-15.
Denver rispondeva con due canestri intervallati da quello di Zeller e con il secondo in penetrazione di Mudiay si riportava avanti di un punto che divenivano tre quando il Gallo a 6:07 colpiva su uno scarico.
Walker a 5:48 segnava uno dei suoi pochi tiri del primo tempo con uno step-back ma un tre punti di Harris ricacciava indietro i Calabroni che nel giro di poco si trovavano sotto di 7 punti, Kaminsky a 4:08 alzava un pallone che finiva nella retina segnando il 22-27 ma proprio lui era costretto a commetter fallo su Gallinari in entrata.
Il Gallo dalla lunetta era una garanzia e a 3:20 Denver segnava anche il ventinovesimo punto.
Charlotte entrava in difficoltà in attacco senza Batum sul campo; Kaminsky con giro nel pitturato in uno contro uno si ubriacava rilasciando un pallone che non colpiva nemmeno il ferro ma Walker in transizione veniva fermato con il fallo (primo di Denver) a 2:38.
Liberi a segno e 24-29. Barton ai 24 trovava una tripla importante per i Nuggets mentre dall’altra parte Kemba giocava un hand-off con Hawes; partenza di Kemba e fallo a 1:53 sull’entrata.
Due liberi realizzati contrastati però da Nurkić che si allungava depositando in appoggio dal pitturato, nel finale i Nuggets fallivano tre occasioni in serie sulla stessa azione, Lin una con un arresto giro e tiro dal pitturato mentre Nurkić riceveva palla molto ravvicinatamente e s’infilava sotto canestro mettendo il tiro a :03.6 per il 26-36 che chiudeva la prima frazione.
Terribile difesa degli Hornets e -10 dopo soli 12 minuti…
Batum rientra in gioco per Charlotte ma i Calabroni cadono ugualmente.

Batum rientra in gioco per Charlotte ma i Calabroni cadono ugualmente.

 
L’inizio del secondo quarto vedeva classicamente affrontarsi le panchine con Batum però in campo; Lin (Batum, Lamb, Kaminsky e Hawes gli altri 4) passava palla a Hawes che cercava un reverse lay-up ma non trovava il canestro, tentativo un po’ goffo sul quale spencer lamentava un fallo ottenendo un tecnico (realizzato) contro.
A 9:58 Hawes riceveva da Lamb e con il suo solito stile metteva una tripla e lo stesso Lamb dopo qualche difficoltà sotto canestro con Mudiay riprendeva palla e segnava altri due punti per la squadra di Clifford a 9:27 per il 31-39.
Lin non in serata e con qualche problema fisico mandava la palla in aria sul tiro ma nessun ferro veniva nemmeno sfiorato.
Denver faceva buona compagnia a Lin nella fiera delle occasioni mancate con un jumper di Mudiay e due tiri da sotto falliti tutti sulla stessa azione, Charlotte segnava un libero con Batum per proteste inutili perché Denver otteneva a 8:17 due liberi realizzati da Barton. Batum dieci secondi più tardi raddoppiato scaricava fuori per la seconda tripla di Hawes.
Buon momento per Charlotte che con un buon gioco di squadra portava Lamb a 7:41 a segnare in appoggio; assist dal post basso di Hawes per Jeremy che in corsa agganciava e segnava in atletico appoggio il 37-41. Jokic commetteva anche un ingenuità sulla finta di Kaminsky che appostato da fuori vedeva arrivarsi quasi addosso il lungo avversario e aveva tempo anche per saltare in avanti fingendo di tirare; abilità da giocatore esperto per il rookie e tre liberi guadagnati dei quali due andati a buon fine.
Con gli Hornets sul -2 e Denver in difficoltà, arrivava anche il pareggio a 6:36 per opera di Lamb il quale sfruttava il passaggio di Hawes (e in generale tutto il movimento palla) sulla destra per il jumper del 41 pari. Con due FT guadagnati da Lin a 5:41 Charlotte saliva insperatamente sopra di un punto (Jeremy falliva il primo tentativo) e da un assist dello stesso orientale saltava fuori anche il +4 grazie a un preciso Kaminsky da tre punti.
Denver commetteva anche un turnover e sull’attacco seguente ci provava in pull-up Mudiay ma la gran difesa di Charlotte, velocissima a recuperare sui passaggi della squadra di Malone, lo costringeva all’errore.
Denver segnava 4 punti, dall’altra parte rispondeva Lamb con due ma a 2:03 una transizione di Denver dava al Gallo la possibilità a Denver di tornare sul -2 (49-47).
Denver potrebbe anche passare in vantaggio ma Lamb intercettava un passaggio e andava in cosa dall’altra parte, fallo sull’uno contro uno a 1:42, non sul tiro ma con la squadra della Mile High City in bonus subivano ugualmente due punti contro passando attraverso la lunetta. A mezzo lunetta arrivavano anche i due punti successivi di Charlotte; Lamb andava corto con la tripla ma Kaminsky a 1:07 era fermato irregolarmente a rimbalzo.
Frank realizzava i liberi e portava Charlotte sul 53-47.
Foye con una bella iniziativa s’inventava un gioco da tre punti (fallo Kaminsky) mentre il quarto vedeva salire il punteggio grazie a una tripla per parte. All’intervallo si arrivava sul punteggio fissato sul 56-53 Hornets.
 
All’uscita degli spogliatoi Charlotte sembrava potesse agevolmente mantenere il controllo del match anche perché la missilata frontale di Batum che colpiva l’interno del secondo ferro era pesante come piombo; 59-53 Hornets dopo soli 12 secondi di gioco.
A 11:19 Batum per Walker che avanza nel pitturato e con un no look pass schiacciato in diagonale serviva sulla sinistra del canestro Zeller che buttava dentro la jam del 61-53.
A 10:55 però Denver dava segnali di risveglio con l’extra pass di Jokic per il Gallo che da sotto comodamente aspettava Zeller in ritardo e portava a casa il gioco da tre punti.
Trenta secondi dopo era Jokic a lavorare dal post basso destro battendo Marvin Williams più basso di lui.
Lo stesso Jokic segnava anche il -1 da sinistra del ferro con Zeller sbilanciato, totalmente fuori equilibrio nel tentativo di trovar palla. Charlotte tornava a colpire da tre punti quando Walker dal centro scaricava sulla sinistra per Marvin Williams un passaggio velato involontariamente da un compagno; bomba a referto per il 64-60 a 9:01.Un tiro del Gallo riavvicinava la squadra di Rocky mentre a 7:42 Kemba si creava un ritmo sul lato destro e prendendosi la sospensione scoccava la tripla del 67-62, ma Harris rispondeva subito dalla grande distanza.
Il Gallo falliva l’aggancio quando mancava la schiacciata in transizione per il disperato rientro di Batum che lo toccava.
L’ex Milano splittava lasciando sopra di un punticino i Calabroni ma Walker con lo step-back contro il lungo falliva per la terza volta nel quarto e a 6:12 arrivava il sorpasso di Mudiay in entrata.
Un’entrata di P.J. era corrisposta da un assist di Jokic per la Gallo jam. L’ultimo vantaggio dei Calabroni lo otteneva Marvin Williams a 4:46 con due liberi, Denver prendeva il comando delle operazioni con un FT del Gallo otteneva il pari e con una tripla di Arthur a 3:33 saliva a +3.
Lin falliva due volte le conclusioni tentate, Walker su una transizione avversa uno contro uno difendeva bene ma sul cambio fronte Zeller si faceva fermare il tiro da Nurkić così arrivavano altri due liberi per i Nuggets e per Danilo.
Il 71-76 con il quale i Nuggets tentavano la fuga durava sino a 1:04 quando Lamb sganciava il siluro del 74-76. La penultima sirena fischiava con il tabellone fermo sul 77-81 per i Nuggets.
Lamb mostra atletismo nel battere la difesa dei Nuggets.

Lamb mostra atletismo nel battere la difesa dei Nuggets.

 
L’ultimo quarto iniziava con un canestro di Lamb che in controtempo cadendo all’indietro da posizione ravvicinata di linea di fondo destra mandava sul -2 gli Hornets dopo aver già visto sbagliare Kaminsky due volte.
Lin a 10:04 s’infilava nel pitturato battendo Foye, triplicato da quelle parti si accontentava di prender fallo e segnare un solo libero che comunque dava il -1 agli Hornets.
Sul più bello però la squadra di Malone si allontanava con un libero di Nurkić e due punti ottenuti da Mudiay che rubava palla a Lamb e dopo un triangolo si lanciava all’appoggio in transizione per l’80-84.
Lin andava al tiro troppo lungo, Kaminsky andava fuori misura da sotto mentre Miller a 8:38 con una tripla metteva dei punti fondamentali tra le due squadre.
Sette di vantaggio per i padroni di casa i quali a 6:50 colpivano ancora con Miller dal lato sinistro; troppo spazi e 82-90.
Quando Barton a 4:18 segnava la tripla dell’85-95 sembrava ormai chiusa ma gli Hornets disperatamente troppo tardi cercavano di recuperare e a :45.7 arrivava anche una mezza transizione dalla quale la squadra di Clifford ricavava anche tre punti importanti per portare il finale punto a punto; Kemba si arrestava e passava palla a Marvin Williams che da accorrente metteva la tripla frontale per il 92-95.
Denver si giocava le proprie carte male producendo un attacco orrendo poi non finalizzato poiché Gallinari doveva andare a provare un tiracci ai 24.
I Calabroni chiamavano time-out a :11.6 nella speranza di poter costruire una buona azione per il pari.
Al rientro ci provavano Walker e Batum ma sulla pressione della difesa dei Nuggets i tiri per dirla eufemisticamente non erano comodi; le due triple storte non entravano e il miracolo dell’OT non si avverava.
La gara finiva lì con gli Hornets sconfitti ancora una volta con percentuali al tiro più basse di quelle avversarie.
Calabroni che si dirigono ora verso Charlotte dopo quattro trasferte infruttuose, tornati a mani vuote da un tour deprimente che ha lasciato ancora senza vittorie la squadra in questo 2016 e ha confermato, nonostante il rientro di Batum d’essere una squadra in crisi preoccupante.
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Pagelle:
 
Walker: 5,5
11 pt. (3/12), 3 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata.
Meno egoista del solito bene per la fase di passaggio però ha il suo momento d’insistenza nel terzo quarto quando vuole segnare in step back contro il lungo, non ci riesce e i Nuggets rientrano… nel finale tenta qualcosa ma non sempre gli va bene.
 
Batum: 6
9 pt. (3/8), 6 rimbalzi, 7 assist. Ha più visione di gioco di tutti forse nel team pur avendo altri buoni passatori. Rientra e parte subito bene con un primo tempo buono, passato a connettere la squadra. Nel finale si perde.
 
P.J. Hairston: 5
7 pt. (3/8), 3 rimbalzi, 1 assist. P.J. su Danilo non è una gran mossa. P.J. finisce con 4 falli e un 1/5 da fuori… A partela sgommata con mazzata imperiosa a canestro nel primo quarto, ormai è chiaro che non è un giocatore da quintetto e se gli Hornets non puntano su di lui, tanto vale mischiare un po’ le carte dalla prossima gara, purtroppo non credo Clifford lo farà.
 
M. Williams: 5,5
11 pt. (3/3), 4 rimbalzi, 2 assist. Un po’ sottotono, non sbaglia nulla in attacco. In difesa rende qualche cm e forse Clifford dovrebbe tornare a pensar di farlo giocare da SF al posto di P.J..
 
C. Zeller: 6
15 pt. (6/11), 6 rimbalzi. Perde tre palloni ma gioca bene a inizio gara e alla fine fa qualcosa per riportare in partita Charlotte.
 
Kaminsky: 5,5
14 pt. (4/12), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Tipico da rookie, altera ottime cose a azioni indecenti, nel finale sbaglia troppo in attacco, peccato perché anche lui era partito benissimo.
Lin: 4
2 pt. (0/9), 2 assist, 1 rimbalzo in 23:35. Sbaglia tutto il possibile e Denver vince, sarebbero bastati un paio di canestri suoi… Non stava bene e realizza solo due liberi, inoltre Clifford lo lascia per troppi minuti insieme a Walker, va bene avere due play, due tiratori (oggi hanno combinato insieme un 3/21…) ma l’equilibrio difensivo salta un po’ per pura questione di cm.
 
Lamb: 6,5
15 pt. (6/14), 8 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. Diciamo che ormai sarò ripetitivo, la difesa è l’unica cosa da migliorare in alcuni momenti. Anche oggi comunque Jeremy fa la sua discreta partita, sia al tiro che in generale, bravo a rubar palloni o a intercettare. Giocatore atletico, con buoni tempi e tocco morbido.
 
Hawes: 6
8 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Fallisce qualche occasione beffardamente e malamente. Atleticamente è il contrario di Lamb. Non è atletico e questo lo porta a sbagliare alcuni canestri però ne segna altri importanti. Si prende un tecnico per un gesto di stizza e due paroline agli arbitri dopo un errore e su un altra azione probabilmente gli mancano due tiri liberi…
 
Coach Clifford: 5
Contratto che la società ha già frettolosamente firmato. Oggi si vede più gioco di squadra, Batum copre alcune lacune ma il team latita tanto anche e soprattutto in difesa. Quando quelle poche volte mette veramente pressione recuperiamo palla, dovremo avere la bava alla bocca ed essere affamati di vittorie, invece con poco ardore arriva anche la deprimente sconfitta numero 20 su un campo abbordabilissimo.

Game 36; Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 83-97

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Sottotitolo; AspersiHornets
 
Gli Charlotte Hornets navigavano sulla costa pacifica, rotta Los Angeles, sponda Clippers.
Nella baia si affrontavano i vascelli dei capitani Clifford e Rivers, defezioni illustri nei due equipaggi, padroni di casa senza Griffin, ospiti senza il solito terzetto portante.
Le manovre di Clifford sono state abili e fortunate, la maggior potenza di fuoco avversaria a lunga gittata ha prodotto solo flutti che hanno scosso la nave dei Calabroni ma le cannonate finite in mare avevano lasciato un vantaggio di tre punti a Charlotte a metà battaglia.
Alla fine la nave di Clifford è affondata per la sesta volta, questa volta nella rada dei Velieri, le armi offensive di Charlotte nella seconda parte hanno fatto acqua, mentre i rimbalzi offensivi di Los Angeles creavano altre opportunità d’offesa.
Non era la partita da vincere.
Dopo aver perso anche con i Suns, era una L scontata, l’equipaggio ancora una volta si è asperso, la nave di Clifford è già in riparazione, ora si cambia mezzo e si torna verso casa fermandosi nelle miniere di Denver per uscire dal tunnel delle sconfitte e ritrovare la luce che in quest’oscurità d’inizio anno ha avvolto la squadra dopo la perdita di Batum.
Jeremy Lin, 26 punti, crossover, jumper e altro. Deve però contrastare meglio i tiri avversari.

Jeremy Lin, 26 punti, crossover, jumper e altro. Deve però contrastare meglio i tiri avversari.

 
I Calabroni in maglia teal quindi ci provavano con; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams, C. Zeller. I Clippers invece mettevano sul parquet il seguente starting five; Paul, J.J. Redick, P. Pierce, Mbah A Moute, DeAndre Jordan.
 
DeAndre Jordan vinceva la palla a due con Zeller, gli Hornets mettevano le mani in difesa e sporcavano il possesso, Paul recuperava nella propria metà campo difensiva e ai 24 secondi riusciva a segnare la tripla nonostante Walker fosse appiccicato su di lui.
A 11:18 Lin spezzava la difesa in entrata, prendeva il centro dell’area ma subiva fallo sfruttando solamente uno dei due liberi per l’1-3. Charlotte ci riprovava a pareggiare con Marvin Williams, nulla da fare, Cody conquistava il rimbalzo offensivo ma l’immediato raddoppio su di serviva ai Clippers per strappargli il pallone.
Sulla successiva azione d’attacco però Charlotte pareggiava, la transizione guidata da Lin innescava con un passaggio impossibile proprio Cody che in corsa appoggiava il 3 pari.
I Clippers in casa però ci tenevano a vincere, così Pierce e Paul ne segnavano due a testa, Walker a 9:13 rispondeva con un floater dal pitturato ma l’inizio era tutto per i californiani che nel giro di poco tempo si portavano sull’8-15 grazie alle triple di Paul e di J.J. Redick.
Clifford fermava per la prima volta la gara per cercar di arginare la solita emorragia dal perimetro.
Un turnaround di Williams portava anche gli Hornets in doppia cifra ma ancora una tripla di Redick allontanava gli Hornets (Lin rimasto dietro il blocco di DeAndre Jordan) che rispondevano parzialmente con un tap-in di Zeller a 6:50 appena dopo il floater mancato da Lin.
Jeremy mancava anche il pallone che transitava verso il corner sinistro nel tentativo d’intercettare la sfera, la palla perveniva a Redick che caricava la tripla del 12-21.
Le squadre segnavano quattro punti per parte in botta e risposta, sull’attacco Charlotte invece arrivava il fallo di Prigioni che si trovava in evidente difficoltà su Kaminsky dovendogli concedere troppi cm.
Frank sulla sinistra si girava per tentare il tiro ma la guardia argentina calava la scure preferendo concedere i liberi.
Il Carro ne metteva due accorciando sul -7, sembrerebbe già acquisito il -5 ma su un rapido assist ravvicinato Hawes saliva maldestramente da sotto canestro facendo impattare la palla solo il bordo esterno dell’anello, errore clamoroso che sulla sirena dall’altra parte puniva Crawford in jumper; il n°11 dei Clippers controllava il cronometro e concludeva in sospensione chiudendo il quarto con i due punti del 18-27.
 
Nel secondo quarto spazio alle panchine; Lamb con aggressività conquistava un rimbalzo difensivo e andava a segnare a 11:31.
Crawford però, suo diretto avversario era bravo a segnare il suo tiro, Jeremy però si ripresentava in corsa a rimorchio ricevendo un passaggio indietro e in diagonale; dal centro dell’area andava a depositare con un plastico fing and roll nella retina per il 23-29.
Lin addirittura a 10:43 riportava con la tripla a -3 i Calabroni che tuttavia subivano due canestri, il secondo di un Crawford ormai in ritmo (in sospensione contro Roberts e Kaminsky) valeva il 26-33.
A 8:40 su una transizione, un passaggio football trovava solo Kaminsky che colpito dal difensore in rientro teneva comunque bene ma sbagliava un altro facile appoggio facendosi perdonare realizzando i liberi seguenti.
Charlotte metteva sul campo anche il giro palla, ottima azione, palla mossa con successo e Kaminsky si trovava solo ma falliva la tripla così uno sgraziato ma efficace Aldrich dal pitturato alzava la palla e aggiungeva due punti alla causa dei padroni di casa.
A 7:35 Hawes nelle vesti di passatore con un passaggio verticale schiacciato dava la possibilità a Lin di ricevere e andare a segnare valorizzando il suo back-door sulla linea di fondo.
Hawes a 6:50 metteva una tripla consentendo agli Hornets di risalire sino al -2 (33-35).
Uno step back di Paul e un jumper dalla top of the key di Lin si annullavano, poi Roberts riusciva a lanciare Lamb in transizione e a 4:56 la dunk a due mani in solitaria del nostro n°3 regalava il pareggio a quota 37.
A 4:26 Lin passava dietro a Pierce che allargava il compasso delle gambe e rimaneva laterale rispetto alla fronte del canestro; Lin ormai andava deciso a segnare in fade-away due punti che portavano addirittura in vantaggio i Calabroni.
Paul batteva Roberts e Zeller in difesa alta passandogli in mezzo e appoggiando a canestro.
A 3:50 i teal ancora in vantaggio con Lin a girare a mezzaluna nel pitturato sotto il ferro, assist per Marvin Williams, il quale in avanzamento frontale lanciava la palla al vetro segnando due punti.
Paul colpiva un’altra volta con il jumper dalla media, il pareggio resisteva sino a 2:50 quando Lamb si portava dietro il difensore fino al ferro, batteva altri due difensori in entrata e appoggiava il pallone sulla sinistra.
Pierce cercava gloria da tre punti ma non la trovava, aveva miglior fortuna tornando in difesa andava con i tempi giusti a stoppare al vetro la palla appoggiata da Zeller e sul tiro successivo dalla destra che batteva l’onesta difesa di Williams.
A 1:37 dall’intervallo arrivava anche la tripla di Lamb, la quale chiudeva i conti a metà partita sul 46-43 a favore di Charlotte.
Lamb (18 pt.) schiaccia in transizione inseguito vanamente da Pierce.

Lamb (18 pt.) schiaccia in transizione inseguito vanamente da Pierce.

 
Nella ripresa le difese la facevano da padrona, specialmente quella dei Clippers, Charlotte giocava un quarto orrendo in fase offensiva, P.J. mancava il jumper e Walker si faceva stoppare da Paul, non arrivava il canestro di Mbah A Moute solo per l’intervento irregolare di Zeller, c’erano però i due liberi trasformati dalla PF dei Clippers.
A 10:51 era Lin con la sua penetrazione a mettere in difficoltà ancora una volta i Velieri; due FT realizzati e 48-45 Hornets.
Lo stesso sostituto di Griffin da sotto prendeva un rimbalzo e realizzava il -1, Paul da tre punti troppo libero dava anche il +2 ai ragazzi di Doc Rivers (48-50).
I Clippers aggiungevano altri 4 punti e Clifford chiamava time-out sul 48-52. Due canestri di DeAndre da sotto erano intervallati da un libero Hornets che perdevano poco dopo anche Lin, il quale nel tentativo di girare dietro un blocco, proseguendo la corsa metteva male la caviglia e doveva abbandonare il parquet.
Paul a 6:06 prendeva il tempo a Zeller per il tir dalla media, messo nonostante il salto di Cody.
Pierce compia una gran difesa su Walker stoppandolo ai 24, tempo scaduto, Hornets quasi con la palla fattasi rubare in palleggio da Mbah A Moute; Kaminsky maldestro e alto in palleggio e sulla transizione Paul superava Walker. Clippers che provavano ben tre volte sulla stessa azione, due tentativi di Pierce da oltre l’arco andavano a vuoto, quello di DeAndre anche ma si evidenziava la carenza a rimbalzo difensivo degli Hornets.
A 4:36 arrivava un’azione personale di Lamb, agile e veloce sulla sinistra a trovare la traiettoria giusta per l’appoggio al vetro evitando i difensori compreso DeAndre che schiantava la mano sul tabellone facendosi leggermente male.
Un minuto esatto dopo, altra azione bella da vedere. Walker era abile e brillante nel cambiare direzione improvvisamente partendo in palleggio conquistava l’area dove lo attendeva Jordan, in salto toccato, Kemba passava sotto il ferro e finiva in reverse lay-up.
Arrivava il FT che chiudeva l’azione da tre punti (55-61).
Hornets che soffrivano troppo a rimbalzo difensivo Jordan ne prendeva due, sul secondo in mezzo a tutta Charlotte subiva fallo e realizzava entrambi i liberi dalla lunetta.
Nel finale Lin passava in diagonale a Kaminsky da sotto che segnava, poi sganciava una tripla in faccia a Prigioni e metteva altri due punti ma i Clippers continuavano a segnare e si andava al riposo breve dopo la fine del penultimo quarto sul 64-70.
 
Kaminsky (4 pt. con 1/6 dal campo), in difficoltà.

Kaminsky (4 pt. con 1/6 dal campo), in difficoltà.

Nell’ultimo quarto l’unica speranza era iniziare bene con la panchina ma la palla in mano ai Clippers diceva che Crawford con un lungo due punti rendeva ancor di più in salita la gara di Charlotte.
A 11:14 grande entrata sulla destra di Roberts che con l’esitazione mandava al mare Aldrich e appoggiava.
Aldrich però ne aggiungeva due. Lin (rientrato nel frattempo) a 10:21 segnava a occhi chiusi (fisicamente, non intendo il modo di dire), poiché in transizione veniva inseguito da tutta la difesa di casa, manata netta in faccia di Johnson e canestro pazzesco anche se ravvicinato. Sanguinante però doveva farsi medicare, in più c’era la beffa arbitrale che non chiamavano un fallo nettissimo. Crawfod su Roberts e un floater di Rivers a 9:24 però sostanzialmente chiudevano la gara poiché i Velieri prendevano il largo già con la panchina, senza l’aiuto dei titolari si portavano sul +10 (68-78).
Ultimi squilli degli Hornets a 7:32 con Lamb; tiro corto e gran rimbalzo in salto catapultandosi in avanti, azione che proseguiva con lo stesso Jeremy a insistere per segnare subito.
A 5:37 Zeller però mancava un libero dei due concessi dagli arbitri mentre per un fallo, a giudizio arbitrale, di Lin su J.J. Redick la guardia californiana aiutava i suoi a risalire al +9.
Il punteggio rimaneva lì, un jumper di Lamb e una penetrazione di Walker per gli Hornets erano degne di nota, così come due alley-oop di Jordan.
La gara terminava sull’83-97.
 
Per Charlotte meno gioco di squadra, i 14 assist contro i 19 dei Clippers lo testimoniano, tante giocate o giochi individuali con magari un blocco o iniziative personali talvolta esagerate.
Troppi anche i rimbalzi offensivi concessi nella seconda parte di gioco, ora tutti alla Mile High City per uscire dal tunnel e riveder le stelle…
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Pagelle:
 
Walker: 5
11 pt. (4/16), 3 assist, 2 rimbalzi. Perde 4 palloni e si fa stoppare altrettante volte. 25% dal campo e alcuni tiri presi in faccia, qualche tansizione buttata via o azioni personali talvolta esagerate, un paio di bei canestri ma non bastano.
 
Lin: 6,5
26 pt. (9/16), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Perde un paio di palloni e la sua difesa è deleteria a inizio gara, deve contrasare meglio i tiri avversari e non fare cose strane. Subisce qualche tripla o tiro in jumper ma gioca una bella partita in atacco. Charlotte ha problemi, lui la spinge efficacemente con azioni personali, anche se dovremmo giocare più d’insieme, decisamente.
 
P.J. Hairston: 5,5
2 pt. (1/4), 3 rimbalzi. Nulla di che, gioca 21 minuti.
 
M. Williams: 4,5
7 pt. (3/12), 3 rimb., 1 assist, 1 stoppata. Sbaglia troppi tiri, anche triple open in momenti importanti, difesa che non mi è piaciuta molto, personalmente…
 
C. Zeller: 6
6 pt. (2/7), 13 rimbalzi, 1 stoppata. Ne prende 3 contro di stoppate. Il lungo è in difficoltà, il jumper si è involuto ma lotta e cattura tanti rimbalzi, anche se i Clippers ne prendono troppi sotto le plance, specialmente nel secondo tempo e a livello offensivo.
 
Kaminsky: 4,5
4 pt. (1/6), 5 rimbalzi, 2 assist. Coinvolto emotivamente nel disastro? Uno dei motivi per i quali Charlotte fa più fatica, il peggioramento di Frank. The Tank continua a tenere percentuali imbarazzanti tirando spesso corto o fuori misura come se avesse perso fiducia in qualcosa. Anche il suo IQ e la sua visione di gioco sono scese, anche se ogni tanto ha il colpo che ti aspetti da lui. Le genialate però sono compensate negativamente da momenti nei quali pensa di paleggiarsi dietro la schiena, lì con eccessiva fiducia.
 
Lamb: 7
18 pt. (8/14), 13 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Non offre assist ma segna tiri. Buona media finisce con un quasi 20. Ottima gara d’attacco e difesa migliorata anche se ogni tanto Crawford mette il tiro.
 
Hawes: 6
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Parte malissimo sbagliando un paio d’appoggi, poi si rifà con un paio di belle azioni.
 
Roberts: 5,5
2 pt.(¼), 3 assist, 1 rubata. Persi tre palloni e con una difesa incerta nonostante l’impegno, Brian ci prova a dare una mano ma non è la sua serata.
 
Coach Clifford: 5
Squadra scomparsa. Il gioco senza Batum è poco, gli assist ancora meno e la qualità sembra venir a mancare, così come la voglia di lottare talvolta in alcuni finali.

 

Bojanovic-ino?

Un fotomontaggio di Bogdanovic con la sua possibile futura canotta.

Un fotomontaggio di Bogdanović con la sua possibile futura canotta.

 

Era ancora un bambino in fasce Bojan Bogdanović (nato il 18 aprile 1989), quando la sua ex Jugoslavia si dissolse a inizio anni ’90 (come poi faranno molti altri Stati nel mondo) e tornò la polveriera d’Europa che era stata anche a inizio secolo, quando Gavrilo Princip innescò (con la successiva rigida e apposita “complicità” austriaca contrapposta a mire espansionistiche di altri Stati) la prima guerra mondiale.
Il cestista nato a Mostar in Bosnia che gioca per la nazionale croata potrebbe essere il nuovo obiettivo individuato dagli Charlotte Hornets.
Bojan, il cui nome in lingua slava significa “battaglia”, potrebbe essere metaforicamente l’uomo che sul campo aiuterà in questa difficile lotta per raggiungere i playoffs, i Calabroni, ultimamente flagellati dagli infortuni pesanti (Jefferson, Batum, MKG e Lamb non al 100%), scivolati all’undicesimo posto, fuori dalla zona playoffs e con un’involuzione di gioco preoccupante.
Il telefono rosso che porta da Charlotte a Brooklyn pare che di questi tempi vada di moda, lo scorso anno si parlò di possibili scambi con Joe Johnson e altri Nets come Jarrett Jack, tutto saltato per le pretenziose richieste dell’ex franchigia di East Rutherford.
Oggi, lo swingman (al momento nei Nets parte come ala piccola) venuto dalla terra degli slavi del sud potrebbe diventare un nuovo Calabrone, sebbene per ora più che di trattativa è solo un rumors veritiero basato sull’interesse degli Hornets per il giocatore e ancora nulla dice che la trattativa ancora fumosa (gli Hornets possiedono un second-rounder 2019 dei Nets) debba afferire a un passaggio del giocatore in maglia teal & purple visti i precedenti trascorsi intercorsi tra i due club.
I Nets stanno perdendo decisamente il treno playoffs dopo l’avvio di stagione deludente e il GM di Brooklyn probabilmente vorrebbe abbassare un po’ il loro medio/alto payroll ($83,672,889 per 18 giocatori con Bogdanović che costa a Brooklyn $3,425,510 in questa stagione, sesto tra i più pagati tra le Retine), nonostante Bojan rappresenti per loro una garanzia da oltre l’arco come pochi altri giocatori in squadra.
Bogdanovic inoltre ora parte anche titolare in quintetto dopo l’infortunio della SF Rondae Hollis-Jefferson.
Clifford forse cerca qualcuno che abbia un tre punti affidabile, anche se Bojan ha una media più bassa rispetto alla media di tutta Charlotte (33,6% contro i 34,7% degli Hornets), però sugli scarichi potrebbe diventare interessante nel momento in cui riuscissimo a servirlo nella maniera più adeguata.
Le statistiche di Bogdanovic.

Le statistiche di Bogdanovic.

Purtroppo, mi sembra che all’interno dell’area senza Jefferson, il peso ricada troppo sugli esterni che devono fare più fatica per trovare spazio vista la non elevata pericolosità di Hawes, Kaminsky, M. Williams e in parte Zeller sotto canestro.
Probabilmente Charlotte è anche interessata all’aspetto difensivo, Bojan, 2,03 mt., è infatti più alto di 12 cm rispetto Lin, 10 cm di Daniels, di 7 rispetto a Lamb e di 5 rispetto a P.J. Hairston, il che magari semplicemente mettendo un braccio avanti al viso dell’avversario potrebbe risultare più efficace di quanto e quando venga fatto dalle altre guardie e ali piccole e sicuramente non ha difesa inferiore ad alcuni dei giocatori menzionati.
Per un nuovo possibile arrivo, c’è anche un giocatore che sta vivendo una stagione a bordo campo, dietro la panchina degli Hornets troviamo Michael Kidd-Gilchrist la cui guarigione pare essere quasi miracolosa, infatti, molte voci dicono che potrebbe ritornare in campo questa stagione e forse già tra un mese o poco più.
MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra...

MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra…

Sui tempi non ci sono certezze, anche perché lo staff medico, prima di perderlo per più tempo facendolo rientrare troppo presto, vuole accertarsi che il giocatore stia bene, sia in piena forma, e guarito interamente dalla lesione alla spalla subita alla prima uscita di preseason a Orlando.
Lo stesso Kidd-Gilchrist ha detto all’Observer mercoledì agli shootaround: “Sto per giocare. E ‘una questione di quando ormai”.
Anche Clifford è ottimista pur non definendosi un medico lo ha elogiato per l’energia che porta e trasmette intorno a lui.
Il suo rientro sarebbe un grande “colpo” se solo la squadra riuscisse a non uscire dalla lotta, avendo una prima parte di marzo teoricamente favorevole a livello di calendario si potrebbe anche pensare a risalire in classifica se dovessimo girare ancora in queste posizioni, ma non distanti dalla zona playoffs.
L’incertezza del futuro ci accompagna sempre e ancora una volta a Charlotte si augurano che questa non sia l’ennesima occasione persa per raggiungere i playoffs. Ancora nulla è perso ma bisogna fare in fretta a trovare alcune W.

Game 35; Charlotte Hornets @ Phoenix Suns 102-111

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Sottotitolo; ImbrogliHornets
 
Jeremy Lin parte ancora in quintetto grazie all'assenza di Batum. Numeri apparentemente buoni ma troppi turnover e difesa che non ha convinto.

Jeremy Lin parte ancora in quintetto grazie all’assenza di Batum. Numeri apparentemente buoni ma troppi turnover e difesa che non ha convinto.

 
Quando ho chiamato il blog che gestisco ResurreziHornets era chiaro il riferimento al miracolo che ha visto rinascere il Calabrone nella sua terra d’origine.
Così come l’animale mitologico per eccellenza che in varie culture simboleggia la rinascita è la fenice, legata ovviamente alla città di “Phoenix” e al Dio Sole (Ra in Egitto), anche i Calabroni, come nella leggenda principale che riguarda tale animale (si dice che ogni 500 anni “sentendo” la sua morte emigri costruendo un nido nel quale lasciava che i raggi del sole la bruciassero e consumassero per risorgere poi dalle proprie ceneri), sportivamente parlando sono rinati dopo un anno in North Carolina.
In altre leggende la fenice rinasce dopo 1.000 anni (ebraica) perché Dio la ricompensa per esser stato l’unico essere a non aver mangiato il frutto proibito, nella cultura cristiana è stata associata a Gesù per la sua capacità di rinascere dopo tre giorni (parallelo interessante) e in Giappone simboleggia una nuova era.
Gli Hornets intersecavano la Fenice proprio chiedendo strada per ricominciare questa nuova possibile era vincente, dopo aver giocato una bella preseason e aver fatto intuire di poter andare ai playoffs, ultimamente complici gli infortuni e il calendario non sono più una squadra con un record vincente (17-17 in classifica) e da Phoenix in crisi (9 sconfitte consecutive) cercavano una resurrezione anche sul campo dell’Arizona ma sul terreno arido dello stato nel sud degli Stati Uniti paiono essere rimaste ancora una volta solo le ceneri, un imbroglio insomma al quale non basta presentare il conto come alibi degli infortunati Jefferson e Batum.
Difesa impresentabile che ha subito triple da chiunque (19/33) e giocatori apparsi lontani parenti per voglia, precisione e determinazione di quelli visti a inizio stagione.
Si salvano in pochi, dalla panchina sicuramente Daniels gioca una buona partita, ma i compagni nel finale invece che cercarlo lo ignorano abbastanza (Walker compreso che sbaglia due tiri cruciali sulla stessa azione), così Charlotte cade a Phoenix in attesa di spostarsi più a Ovest sulla costa Pacifica dove dovrà vedersela con i Velieri di CP3. Cosa aspettarsi ora? Solo il rientro di Batum? Basterà a far si che questa stagione non sia l’ennesima illusione, l’abbaglio, l’inganno, l’imbroglio di aver pensato d’aver avuto un team vincente finalmente e invece finirà mestamente? Servono vittorie e in fretta…
I Suns si presentavano in campo guidati da J. Hornacek con Knight, R. Price, P.J. Tucker, Leuer e T. Chandler, mentre i Calabroni mettevano piede sul parquet della Talking Stick Resort Arena con il seguente starting five; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Wiliams, C. Zeller.
I Soli passavano in vantaggio grazie a una transizione guadagnando palla sulla metà campo; Lin cercava di consegnare un passaggio ma gli uomini dei Suns in pressione intercettavano la sfera e Knight con un passaggio all’indietro si faceva trovare solo sotto il canestro degli Hornets per mettere lo 0-2.
Charlotte reagiva con due passaggi veloci in diagonale direzione corner sinistro, dove Walker si faceva trovare puntuale per scagliare la tripla del primo vantaggio Hornets.
Phoenix compiva il primo sorpasso con un floater di Knight, mentre gli Hornets con la tripla di P.J. Hairston da 45° sinistra segnavano il 6-4 del controsorpasso a 9:53.
Dieci secondi dopo Lin rovinava la dunk a Chandler ma fallosamente, l’ex New Orleans Hornets dalla lunetta segnava i punti del pareggio ma Charlotte a 9:30 segnava con Lin, il quale dopo aver fintato vedeva il difensore dei Suns in ritardo saltare davanti a lui lasciandogli strada sulla linea di fondo per arrivare comodamente al ferro in appoggio.
Leuer in gancio dal post basso destro pareggiava nuovamente mentre a 8:52 un floater di Kemba faceva raggiungere agli Hornets la doppia cifra, tuttavia una tripla di P.J. Tucker ignorato per più secondi nell’angolo destro dava la doppia cifra e il vantaggio ai padroni di casa (10-11) a 8:39.
Marvin Williams a 8:24 rispondeva al fuoco con una tripla aperta frontale, ma Price riagganciava gli Hornets sul 13 pari con una sospensione dalla media.
A 7:34 da una penetrazione di Marvin Williams scaturiva l’assist quasi alla mano sotto canestro per Zeller che appostato sotto a sinistra metteva dentro in appoggio diretto a canestro ma Knight teneva alte le medie da tre punti con una tripla per il +1 Suns.
Un alley-oop di Chandler imbeccato da Knight girava il tabellone sul 15-18, seguivano due drive chiuse in appoggio da Lin e Leuer, la seconda costava un time-out chiamato dalla panchina di Charlotte, doveroso vista la scarsa difesa messa in campo dai Calabroni.
Almeno in difesa al rientro le cose sembravano andare meglio con le stoppate di Zeller su Chandler, Marvin Williams su Leuer e Kaminsky ancora su Leuer, nel contempo i Calabroni segnavano a 5:08 ancora con Walker una bomba dall’angolo sinistro e a 4:54 aggiungevano un punto dalla lunetta con P.J. Hairston fermato dopo un coast tu coast in appoggio da un fallo speso da Leuer che valeva il 21-20.
A 3:23 alla terza tripla tentata dagli Hornets sulla stessa azione, Lin trovava quella vincente per il 24-20, ma dopo un time-out Suns, Teletovic dalla sinistra riportava con una bomba i Soli al -1.
Lin a 2:32 si schermava e segnava dalla media con un due comodo mentre a 2:14 Booker sparava su Lamb due volte facendo guadagnare cinque punti ai Suns.
A 1:34 con i Calabroni sotto di due, Lin in entrata si procurava due FT realizzati andando a impattare la gara a quota 28.
Price dalla lunetta (fallo di Lin) splittava ma Lin si rendeva ancora protagonista in positivo andando in dribbling nell’area arancio, un dribbling lento ma efficace che depistava i difensori dei Suns chiuso in reverse lay-up per il 30-29.
A :51.7 però lo specialista Teletovic picchiava duro con un’altra tripla da sinistra ma P.J. Hairston saltando sotto canestro a .23,6 segnava con un bel twisting /cambio mano volante pur marcatissimo in mezzo alla difesa dei Suns.
Warren in jumper chiudeva però il primo quarto a favore dei Suns sul punteggio di 32-34.
P.J. Hairston si sforza d'appoggiare il pallone arrivando al ferro.

P.J. Hairston si sforza d’appoggiare il pallone arrivando al ferro.

 
Nel secondo quarto spazio alle panchine in campo ma Lamb sbagliava il suo secondo tiro di giornata, ci pensava allora Roberts con un veloce tiro in sospensione presosi dopo l’arresto passando dietro ad Hawes, Booker però evidenziava la scarsa attenzione sulla linea da tre punti degli Hornets e puniva la difesa di Clifford con il tris del 34-37.
Lamb a 9:27 segnava il suo primo canestro incrociando sul lungo; partendo da fuori trovava il corridoio centrale e metteva in campo le sue doti atletiche per staccare a sinistra del canestro e battere in appoggio il difensore.
Un altro open 3, di Price questa volta, incendiava la retina di Charlotte (5/10 e 7/10 rispettivamente sino a quel momento per Hornets e Suns da 3 pt.) e quando Booker intercettava un passaggio di Marvin andando a segnare in transizione i Suns si portavano sul +6.
Leuer aggiungeva 4 punti (2 da sotto e due FT a 6:32 per fallo di Hawes irriso dalla PF avversaria), nel mezzo una tripla storta di Hairston e quando a Clifford era fischiato un fallo tecnico, i Calabroni andavano sotto di 11 punti…
Hawes da tre non metteva dentro la sfera, Leuer invece da grande distanza batteva Spencer e i Suns volavano impensabilmente sul +14, Hawes veramente osceno da sotto riusciva a sbagliare anche l’appoggio solitario, per fortuna Roberts a 4:28 con un tiro in sospensione metteva dentro due punti anche se nettamente toccato sul tiro.
Dalla lunetta chiudeva il gioco da tre punti ma in difesa gli Hornets continuavano a mostrare debolezza.
Zeller su Leuer non riusciva a fermare la presa di posizione del lungo avversario che segnava ancora dal post basso sinistro, Zeller dall’altra parte si rifaceva in tap-in dopo un’entrata selvaggia di Roberts, a 3:31 gli Hornets con due passaggi sulla linea dei tre punti pescavano nell’angolo Hairston che scaricava la bomba da 3 punti nella retina dei Suns per il 44-52.
La difesa degli Hornets però non teneva e concedeva a Warren a 3:12 ancora una tripla, P.J. abbattuto sul tentativo di tiro da fuori vedeva carambolare la palla sul ferro e doveva passare dalla lunetta per racimolare due punti ma Tucker raggiunto in area con un mezzo gancio segnava altri due punti.
Daniels in uno contro uno a 2:15 riusciva a costruirsi un tiro veloce che ammortizzava lo svantaggio a nove punti.
A 1:17 da un salvataggio zi Zeller partiva una carambola sulla quale arrivava un altro quasi impossibile salvataggio di P.J. Tucker, ne usciva un contropiede concluso dall’angolo sinistro con una freccia scoccata da Price a 1:17 per il 48-60.
Il successivo canestro era invece degli Hornets che regalavano a Zeller la palla per la jam in contro-transizione.
Il quarto si chiudeva con un jumper di Walker non buono, ma arrivava sul rimbalzo il fallo su Marvin Williams che a :01.4 portava a -8 i Calabroni (52-60) chiudendo il punteggio nel primo tempo.
 
Le squadre rientravano nella ripresa ma gli Hornets erano più determinati e lo dimostravano segnando subito una tripla con Marvin Williams, Tucker a 11:31 in area riusciva a metter dentro la palla, anche se sul suo tiro la mano di Zeller toccava il pallone, a 10:44 Zeller si staccava dal canestro per andare alto in raddoppio ma il passatore riusciva a trovare Tyson che da sotto in evidente vantaggio contro P.J. veniva fermato con il fallo tattico. Chandler splittava e gli Hornets ripartvano in attacco, Walker a 9:52 segnava due punti andando a prendersi un tiro dalla baseline destra. Episodio favorevole poco dopo.
Sul centro sinistra P.J. Tucker si scontrava con P.J. Hairston, nel duello il secondo P.J. volava a terra e mentre sull’inerzia della spinta raggiungeva plasticamente sdraiato la linea di fondo come se si stesse riavvolgendo il nastro del recorder in una gara di Bob a 4, il primo P.J. si faceva male alla gamba ed era costretto a uscire momentaneamente dal campo.
Era meno positiva l’entrata di Warren, che, lasciato solo sulla sinistra a 9:20 metteva una tripla mentre Lin in mezzo all’area era preda dei difensori che come in una pista d’autoscontri lo tamponavano; fallo assegnato contro Chandler, ma i due liberi erano mancati inusualmente da Lin. Jeremy si rifaceva in uno contro uno su Chandler, il quale lo conteneva ma lasciando al taiwanese (bravo a prendersi la distanza) lo spazio per piazzare i punti del 59-66 a 8:39.
Hairston a 8:16 commetteva un altro fallo, questa volta su Leuer, ma i Suns davano ragione a P.J. splittando ancora una volta dalla linea del libero.
Warren però inaugurava un’azione velocissima sparando un passaggio pallottola in verticale per Leuer che velocissimo a sinistra del canestro alzava un pallone sopra la testa di Zeller che finiva tra le mani di Chandler, il quale infilava nel cesto in alley-oop .
Sul -10 gli Hornets un po’ confusamente provavano ad alzare il ritmo, uno stop and pop di Walker riavvicinava gli Hornets ma un circus shot di Knight faceva ripiombare gli Hornets a -8.
A 6:42 però entrava in scena Daniels, il quale con un veloce rilascio della sfera centrava tre punti dal corner per il 66-71.
Marvin Williams aiutava i Calabroni con un’altra tripla frontale ma Warren segnava contro Lin che dopo il dribbling arrivava sotto canestro nel pitturato attraendo il lungo e facendogli passare palla dietro a 4:40, serviva sotto canestro a Zeller, il quale tranquillamente aggiungeva due punti per i teal (71-76).
Dopo un time-out Suns, Warren su Daniels aggiungeva due punti che gli Hornets recuperavano attraverso 4 liberi splittati (Kaminsky e Zeller), due punti da sotto di Kaminsky che si liberava della marcatura e correva sotto canestro per ricevere il passaggio da oltre della linea di fondo di Roberts e segnare il 75-78.
Walker dalla lunetta segnava anche il -1 a 3:02 e a 2:06 Zeller con una tomahawk jam realizzava il +1, punto di vantaggio che Walker dalla lunetta con un ½ raddoppiava.
Kaminsky avrebbe la possibilità di aumentare lo scarto ma il suo tentativo di dribbling con palla portata dietro la schiena era capito da Len che innescava la transizione per Booker, il quale a 1:25 pareggiava in transizione solitaria.
Diciotto secondi più tardi l’assist di Kaminsky per Daniels valeva l’83-80, Hornets che riuscivano ad arrivare anche al +5 (Walker schermatosi in jumper) ma concedevano prima della chiusura d quarto due triple a Mirza Teletovic che chiudevano in positivo per i suoi la penultima frazione.
85-86 per i Soli aspettando l’ultimo e decisivo quarto.
 
Suns con la palla in mano che dopo 14 secondi realizzavano ancora da due punti; Teletovic segnava il suo ottavo punto consecutivo e mentre rientrava in campo P.J. Tucker Knight in appoggio a 11:20 faceva registrare un parziale di 10-0 Suns, ma la corsa degli astri non si era ancora spenta, infatti, Knight a 10:54 metteva un’altra tripla e i Soli andavano in orbita sul +8, 85-93.
Walker con due punti interrompeva l’inerzia sfavorevole ma clamorosamente Warren sparava una tripla in faccia a Lin facendo precipitare la situazione per gli Hornets.
Daniels a 9:28 con un bel tiro da due punti raggiungeva i 10 personali e il -7 Hornets che tuttavia uscivano quasi di scena vedendo sbagliare una tripla frontale aperta di Kaminsky e perdendo palla con Lin, ma Walker forzava un sottomano arrivando al 91-96.
Altro colpo pesante incassato dai Calabroni a 7:46; troppo facile per P.J. Tucker andare da dentro e scaricare fuori, dove un liberissimo Booker teneva altissime le medie dei Suns da dietro l’arco dei tre punti.
Un colpo di balestra che valeva il 91-99 e anche se Zeller a 7:11 in uno contro uno andava a battere il proprio difensore, l’asse Tucker/Teletovic faceva segnare sul tabellino un altro assist con tripla annessa.
Il passaggio afferente per il 93-102, nonostante la buona volontà di Zeller d’uscire sul lungo tiratore dei Suns mandava quasi in Paradiso i tifosi locali.
Daniels a 5:48 dalla faretra si giocava l’ultima freccia al suo arco per il 96-102 ma Booker con un top shot lungo dalla sinistra batteva proprio Troy che aveva ben difeso.
Il tempo passava e a 4:39 il gancio in turnaround di Williams serviva solo a ripristinare la situazione in termini di punti di distacco del precanestro di Booker.
Warren nel traffico e Walker accelerando dopo aver capito che la difesa dei Suns non avrebbe avuto possibilità ancora mal piazzata, davano due punti a testa alle rispettive squadre e si arrivava sul 100-106.
A 2:02 un gancio in post basso di Marvin rischiava di riaprire la gara sul -4, ma bastava una penetrazione sino al ferro per Knight con relativo scarico in angolo destro per P.J. Tucker per chiuderla.
L’ala dei Suns caricava e mentre la palla rimaneva sospesa in aria per pochi interminabili attimi, c’era il sentore di una nuova e rovinosa caduta; tripla arrivata con precisione a bersaglio e a :54.2 partita chiusa sul 102-109.
I Suns poi nel finale aggiungevano due punti per il 102-111.
sunhor1 sunhor2
Pagelle:
 
Walker: 6
25 pt. (9/24), 6 assist, 4 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Sono ben 24 le conclusioni per arrivare a 25 punti. Meglio in fase assist, uno possibile rovinato da Zeller all’inizio. Perde 3 palloni a si fa stoppare 2 volte. Ha un +11 di plus/minus ma nel momento decisivo vuol fare troppo da solo.
 
Lin: 5,5
15 pt. (6/9) , 5 rimbalzi, 4 assist. Note negative; una difesa sulla quale gli sparano in faccia, meno aggressivo di qualche tempo fa e ben 5 palloni persi, uno nel finale prezioso, in attacco fa bene ma non basta nel complesso.
 
P.J. Hairston: 5,5
Cifre non dissimili da quelle da P.J. Tucker, si arrangia con il fallo quando può senza concedere giochi da tre punti. Segna 11 punti ma forza nettamente un paio di triple storte. Nel primo quarto passeggia lontano da Tucker che ci pensa, si beve un caffè e poi segna la tripla dal corner destro, poi segna lui con un bel cammbio mano volante per evitare la stoppata.
M. Williams: 6,5
15 pt. (5/6), 3 rimb., 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Tre su tre dalla grande distanza, Leuer gioca bene ma contro Marvin fa peggio rispetto a Hawes. Due palloni persi ma nel complesso tra i migliori tra le maglie color teal.
 
C. Zeller: 6,5
13 (6/9), 11 rimb., 3 rubate, 1 stoppata. Da sotto i Suns non segnano molto, lui si “sbatte” anche in attacco con un 6/9 viziato però da un paio di canestri facili mancati da sotto. Va in doppia doppia e nella notte non è lui il problema.
 
Kaminsky: 4
3 pt. (1/8), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Due palle perse (oltre a quelle di Clifford vedendolo giocare) e dei tiri apparentemente semplici che non entrano. L’uno su otto è determinante per la sconfitta in più sul +2 invece di giocare semplice tenta un palleggio alto dietro la schiena facendosi deviare palla da Len e dando via alla transizione del pareggio avversario.
 
Lamb: 4,5
2 pt. (1/3), 1 rimbalzo, 1 rubata. Non stava benissimo per i problemi al polso che lo avevano lasciato in dubbio. Lo si vede poco in campo e spesso gli avversari ne approfittano tirandogli in faccia. Un buco.
 
Hawes: 4
0 pt. (0/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Il solito tentativo di conclusione forzatissimo in serata e tripla mancata frontale, ci sta, poi però ne prende una in faccia dal suo avversario e manca altri tre tiri. Difesa scarsa e appoggio a livello assist inesistente in 9:06.
 
Roberts: 5
5 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Perde un pallone e poi in difesa va a riconquistarlo accompagnando l’ attaccante e coprendo la palla poi fuoriuscita dalla linea di fondo. Inizia bene al tiro poi si perde un po’ in tutte le due fasi di gioco.
 
Daniels: 6,5
13 pt. (5/9), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata in 23:11. Clifford lo lascia di più in campo, la sua difesa non è eccezionale a tratti ma prova nel finale a rimanere concentrato. Con un 3/7 dalla grande distanza aiuta la squadra in fase offensiva, avrebbero potuto servirlo di più per recuperare nell’ultimo quarto.Sbaglia a raddoppiare sul 91-99 lasciando spazio  Booker.
 
Hansbrough: s.v.
0 pt., 1 rimbalzo. 37 secondi in campo a fine primo tempo ad aspettare che suoni la sirena.
 
Coach Clifford: 4
Squadra sparita in difesa, il contratto è rimasto. La sua mano si dovrebbe vedere in situazioni di difficoltà a livello d’organizzazione e di gioco nelle due fasi. Basta un passaggio e entriamo in crisi. Disastro alla Caporetto.

PagellHornets @ 34

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Versione molto più slim rispetto a “Il Punto” per lasciar più spazio al pezzo di Giuseppe tra qualche giorno.
Tiriamo giusto qualche considerazione generale e vediamo secondo le mie pagelle lo stato di salute dei giocatori di Clifford in questo periodo.
Gli Charlotte Hornets hanno raggiunto la loro quattordicesima partita e se nelle prime diciassette avevano ottenuto un record di 10-7, a questo giro hanno potuto ottenere solamente il record inverso portando in parità il bilancio tra vittorie e sconfitte, precipitando al decimo posto a -3 partite dall’accoppiata Magic/Pistons che occupano l’ottavo e il nono posto con il medesimo record (19-16).
A dire il vero nemmeno le due squadre sopra sono poi così lontane, ma le quattro sconfitte consecutive arrivate contro squadre difficili da battere hanno provvisoriamente estromesso i Calabroni dalla zona playoffs. L’alibi degli infortuni certamente è valido se si pensa che Jefferson abbia già saltato quindici partite, il centro di riserva Hawes 6 e le due assenze di Lin più le tre recenti d Batum non hanno spesso trovato sostituti in grado di rimpiazzarne le prestazioni.
Nelle prossime 17 sfide avremo ben 10 gare in trasferta, molte saranno sfide contro squadre alla nostra portata, qui si vedrà se potremo mantenere le ambizioni playoffs o dovremo anzitempo uscire dal giro di questa Eastern Conference che pare essersi ritrovata.
Tenere ora significherebbe probabilmente arrivare ai primi di marzo con un calendario favorevole da sfruttare e nel mentre dovrebbe (metà febbraio) rientrare anche Big Al…
Le prossime tre sfide saranno in trasferta contro Phoenix, Los Angeles Clippers e Denver, rientreremo poi a casa per giocare contro gli Hawks, andremo a New Orleans successivamente,mentre il 17 e il 18 gennaio ospiteremo Milwaukee e gli Utah Jazz, questi ultimi in orario serale alle 20:00 italiane.
 
Vediamo chi sale e chi scende in questo periodo:
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Chi sale:
 
P.J. Hairston: +0,22
Recupera P.J. che in virtù delle brutte prestazioni iniziali non fa molta fatica a ottenere questo differenziale a favore. Rimane tuttavia nelle posizioni di coda, in ultima per la precisione, giochiamo con lui come SF titolare ma a parte aver ritrovato un po’ di mano e cercar di darsi da fare in difesa con risultati alterni, non è certo MKG.
 
S. Hawes: +0,13
Amo Spencer come passatore. Qualche tifoso degli Hornets addirittura l’ha definito ingenerosamente spazzatura perché non difende. Diciamo che la sua difesa non è aggressiva e se dall’altra parte trovi un centro in serata lo fa nero, a volte invece la sua presenza basta a tenere a bada i lunghi avversari. A volte ha serate nelle quali i suoi tiri sono presi da decisioni personali troppo affrettate e finisce con percentuali basse. Lui e Lamb insieme in campo si trovano bene, con il suo rientro Lamb potrebbe tornar a lievitare.
 
B. Roberts: +0,13
Gira in parallelo con Hawes per quello che riguarda i voti. Entrambi avevano 5,90 dopo 17 giornate e sono saliti sopra la sufficienza oggi. Brian gioca meno visto che ha davanti due buoni play, però ha tiro ed è sempre più in grado di costruirselo con l’arresto e tiro o andando a segnare in penetrazione. Quando serve un quintetto basso può servire, purtroppo a causa della sua altezza può soffrire in difesa.
 
J. Lin: +0,08
Jeremy sale ancora. Trova due belle serate contro Memphis e Toronto. Si batte. Dalla panchina da il suo contributo anche se a volte si prende triple che tira senza forza o va a prendersi qualche stoppata nel traffico è normale, gioca e ci prova sempre.
 
C. Zeller: +0,06
Parte ora come centro titolare. E’ evidente gli manchi qualcosa. Partito con entusiasmo dopo l’infortunio di Jefferson, ha disputato tre partite in cui il suo tributo ha aiutato molto gli Hornets. E’ calato e poi si è ritrovato in queste gare finali. Lo vedo più come una PF ma deve giocare lì perché Big Al non c’è e ha più difesa di Hawes e Kaminsky. Gli manca un po’ in alcune serate il tiro in sospensione, è lento a caricare e se non è tranquillo lo velocizza e lo sbaglia. Con meno pressione addosso diventa pericoloso, buoni i suoi inserimenti ma ha bisogno del passante.
 
N. Batum: +0,05
Senza Nicolas si vedono i limiti in fase d’impostazione e anche la difesa peggiora, apporto fondamentale il suo e nelle ultime partite per problemi a un dito non ha potuto giocare. Senza MKG e Jefferson serve il suo rientro per dare una mano all’unica stellina Walker. Sale ancora nonostante il voto già alto.
 
Stabile:
 
K. Walker: 0,00
Stessa media voto della precedente, Kemba stecca nettamente solo la gara a Charlotte contro i Warriors. Deve migliorare in fase assist, ultimamente sta forzando e sale sopra i 20 pt. sempre ma con tanti tiri, fade-away, incursioni, triple, ci prova in ogni maniera per scardinare la difesa avversaria. Sta cercando di tenere in piedi la squadra ma il livello di stamina continuando così si abbasserà.
 
Chi scende:
F. Kaminsky: -0,09
E’ il giocatore che scende meno in questa categoria. Compensa con punti altre mancanze che ha poiché da rookie non è facile entrare nel massimo campionato sportivo riguardante il basket. Frank fatica a difendere, un po’ lento e sfortunato, sotto canestro è un po’ molle. In attacco segna alcuni canestri facendo vedere un repertorio di movenze assortite che fanno invidia, oltretutto essendo un rookie, ma non coinvolge la squadra come a inizio gara. I suoi passaggi smarcanti grazie alla sua visione di gioco e al suo IQ non si vedono più così spesso.
 
A. Jefferson: -0,14
Big Al gioca solo due partite dopo il suo infortunio, prende due 5 e poi torna in lista infortunati. Si opera al menisco, ora lo aspettiamo a metà febbraio. Anche se gioca male è essenziale per tenere in apprensione le difese avversarie e aprire spazi. C’era contro Memphis così come contro i Lakers e sono arrivate due vittorie nonostante le sue pessime prestazioni legate già probabilmente al problema al ginocchio.
 
M. Williams: -0,19
Marvin in difesa non sarà uno dei migliori difensori della Lega ma dall’anno scorso è migliorato molto e ogni tanto regala qualche stoppatona che secondo il mio giudizio potrebbe anche finire negli highlights. Anche lui va a serate, anche in attacco dove abbiamo bisogno di buone percentuali da lui sugli scarichi, specialmente da oltre l’arco, quando non ci riesce diventa più dura.
 
T. Hansbrough: -0,21
E’ come la criptonite per P. Gasol ma gioca pochi minuti a gara. Ha avuto spazio in assenza dei due centri titolari mostrando sicuramente fisico, voglia e aggressività ma anche limiti tecnici e tattici. Me l’aspettavo un po’ meglio.
 
T. Daniels: -0,31
Gioca poco e non è facile entrare in ritmo. Prestazioni però sicuramente non all’altezza. Fatica un po’ in fase difensiva e se non mette il tiro da oltre l’arco diventa dannoso. Lui il tiro ce l’ha. Ipoteticamente se ben servito potrebbe veramente diventare fondamentale dalla panchina. Gli avversari lo sanno e non lo mollano, però dovremmo sfruttarlo meglio.
 
J. Lamb: -0,44
E’ quello che scende di più anche perché era quello più in alto che aveva voti surreali. In classifica è sempre sul podio, ma scende di due gradini. Una serie di prestazioni brutte al tiro le ultime, eccetto l’ultima da 22 pt. a Oakland in concomitanza con il rientro di Hawes che evidentemente con lui ha feeling. Spaziature, passaggi e posizionamenti. Stanotte contro i Suns potrebbe fare bene, a noi serve assolutamente una vittoria.
 
Coach Clifford: -0,11
Scende un po’ Clifford che vuole schierare regolarmente solo 9/10 giocatori a gara in rotazione con Jefferson e altri in injury list. La difesa mi sembra men aggressiva. Steve deve rivedere le prime gare vinte e mostrarle a sua volta ai giocatori per fargli vedere che stanno scivolando su ritmi leggermente più bassi. La squadra ha ancora avuto recenti fiammate, ma finisce per perdersi o pagarle.
La classifica individuale:
class43

Game 34; Charlotte Hornets @ Golden State Warriors 101-111

Sottotitolo; CopiHornets
Lamb ha chiuso con 22 pt., sperando si sia ritrovato in serata dopo un periodo s'appannamento lo aspettiamo con ansia a Phoenix, potrebbe essere utilissimo.

Lamb ha chiuso con 22 pt., sperando si sia ritrovato in serata dopo un periodo d’appannamento l’aspettiamo con ansia a Phoenix, potrebbe essere utilissimo.

 
Come in un improbabile telefilm tragico a puntate, gli Hornets seguono lo stesso copione delle due partite precedenti e cedono di schianto dopo aver fatto uno sforzo per rientrare in partita.
Ancora una volta i Calabroni, questa volta dal -12 del secondo quarto, sono rientrati a poco meno di nove minuti dalla fine del terzo quarto sempre sul -1, ma sul più bello quasi scontatamente si sono subito eclissati.
Sempre Kemba ha provato a tenerci in partita ma il suo tiro ancora una volta non ha varcato la soglia dell’anello.
Da lì in poi i Warriors hanno trovato i canestri di Thompson (30 pt.) e la prestazione di Green (13 pt., 15 rimb., 10 assist) che ha finito per la terza volta consecutiva con una tripla doppia (non accadeva da tempo immemore a Oakland), più un Curry (30 pt.) al rientro che si è svegliato nel finale e ha contribuito a far vincere ai Warriors una striscia di 35 partite in casa (compresa questa) insieme a Barnes anche lui al rientro (16 partite assente il secondo).
Charlotte non ha giocato per niente male in attacco, trovando anche dei canestri da circus shot con un Lamb finalmente ispirato in fase offensiva, ma ha pagato le assenze di Jefferson (il quale compiva gli anni in serata) e Batum.
Si era detto in sede di analisi prestagionale che avremmo dovuto avere tutti gli effettivi sani per giocarcela ma questo non sta accadendo; perso MKG per tutta la stagione, siamo senza tre dei nostri quattro migliori giocatori.
Non era certamente la partita più semplice della stagione ma a noi sarebbe servita tantissimo una vittoria per non sganciarci dal treno playoffs e ora sul diciassette pari in stagione, l’entusiasmo personalmente è sceso, anche se non tramonterà mai l’amore per questi colori.
 
Gli Hornets quindi si presentavano all’Oracle con il seguente starting five; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams e C. Zeller mentre i californiani rispondevano con; Curry, Thompson, Rush, Dr. Green e Bogut.
Jeremy Lin, ancora schierato come guardia tiratrice titolare per l'assenza di Batum, ha chiuso con 13 punti.

Jeremy Lin, ancora schierato come guardia tiratrice titolare per l’assenza di Batum, ha chiuso con 13 punti.

 
I Warriors conquistavano il pallone ma un tentativo di passaggio verso la linea di fondo veniva deviato, i Calabroni conquistavano palla e colpivano con Walker a 11:36, Kemba si schermava con Zeller e colpiva dalla media diagonale destra in fade-away.
Dall’altra parte Curry era il solito cecchino e rispondeva subito con la tripla, a 11:01 gli Hornets pescavano con un assist diagonale teso ancora Kemba che da sotto appoggiava evitando il difensore, un jumper di Rush riportava avanti i Warriors che difendevano bene facendo scadere i 24 secondi d’attacco concessi alla squadra di Clifford.
Su un Green lanciato in schiacciata si opponeva bene Zeller che lo stoppava a due mani, tuttavia Thompson portava sul 4-8 la gara con una tripla da destra.
P.J. non aveva la stessa qualità e fendeva solo l’aria da oltre l’arco, Stephen Curry ne aggiungeva due e i Calabroni andavano sul -6 recuperando però due punti a 8:50 con Walker che schermato lateralmente da Zeller si abbassava come una tigre a caccia e rompeva il raddoppio andando in entrata a mettere i punti del 6-10.
Thomson ne metteva due dalla lunetta ai quali rispondeva Zeller che in back door tagliava sulla linea di fondo da sinistra a destra e concludeva in reverse lay-up passando oltre il ferro grazie anche al preciso passaggio verticale appena ricevuto da Marvin Williams.
A 7:45 altra grande giocata di Charlotte; questa volta era personale di Kemba che andava corto al tiro, ma si teletrasportava sul rimbalzo che sembrava ormai preda di Curry e al volo con un tip lay-up shot deviava un pallone che finiva in fondo alla retina, in più c’era anche il fallo del n° 30 avversario sulla deviazione e il nostro play titolare che concludeva l’impossibile giocata guadagnando tre punti.
A 7:19 Hornets in vantaggio con Lin che in palleggio sotto canestro non trovava spazio, con calma arretrava nel pitturato e girandosi colpiva con qualche cm di spazio per il 13-12.
Curry a 7:02 in penetrazione metteva il sottomano comodo e a 6:33 Charlotte intensificava la difesa ma da una seconda possibilità usciva l’occasione favorevole per Rush che tutto solo da oltre l’arco con un colpo preciso segnava la tripla del 13-17.
La squadra di Jordan rispondeva con la tripla di Marvin Williams e intercettando in difesa con Zeller un lob leggibile di Bogut ma sulla transizione P.J. servito da Walker si faceva stoppare da Thompson in rientro.
Kemba comunque a 5:03 otteneva i “punti mangiati ” da P.J. dalla lunetta grazie (spinta di Curry) e Charlotte si riportava in vantaggio (18-17) che, dopo un turnover dei Warriors e un tiro di Livingston che beffato dal ferro non entrava, allungava sul +3 (massimo vantaggio) con Kaminsky a 4:01 abile a prendere il rimbalzo e a segnare.
A 3:51 però i Warriors segnavano una delle tante triple di serata con Green e impattavano mentre a 2:57 con un’altra tripla di Thompson che si avvantaggiava su un gioco di blocchi aveva il tempo per segnare il 20-23.
Charlotte aveva diversi passaggi a vuoto e l’entrata di Speights in campo dava una spinta in più ai padroni di casa, i quali con un rimbalzo offensivo ottenuto proprio dal lungo di riserva, nel finale di primo quarto convertivano in due punti e volavano sul +10 anche se Roberts a :03.8 compiva l’entrata capolavoro sebbene tutti lo aspettassero sia in zona alta che sotto canestro.
24-32 a fine primo periodo e Hornets a inseguire per il secondo quarto.
 
I Warriors si riportavano subito a +10 in avvio secondo periodo ma ancora Roberts rispondeva con un jumper lungo a 11:07, Clark e Marvin Williams (servito da Roberts che lo schermava anche) si scambiavano le cortesie dalla grande distanza aggiungendo tre punti a testa per le rispettiva squadre mentre un mid range jumper di Barnes manteneva le distanze tra i due team a 10 punti.
In attacco saliva in cattedra Hawes per gli Hornets che dapprima con un passaggio schiacciato vedeva rollare in taglio da sinistra Lamb, assist perfetto che Jeremy valorizzava segnando nonostante avesse subito fallo sul suo tiro in corsa.
Gioco da tre punti per il nostro numero 3.
Ancora Hawes a 8:51 on un assist schiacciato in diagonale verso destra vedeva l’imbucata di Roberts che con perfetto tempismo riceveva e appoggiava non dando scampo alla difesa dei Warriors.
Il -7 durava poco perché ancora Speights da destra trovava il canestro sulla sospensione, Hawes nel tentativo di difendere lo toccava a palla già rilasciata sul corpo e il giocatore avversario dalla lunetta completava il gioco rimandando la squadra in maglia teal al -10.
A 8:18 Lamb in entrata riusciva a galleggiare in aria giusto il tempo in più per far scendere il difensore e appoggiare due punti però Roberts si faceva poi stoppare in attacco da Green e sulla transizione Curry non trovava opposizioni depositando il 36-46.
Gli Hornets erano bravi in attacco a reagire con tre punti di Roberts ma in difesa rivenivano subito affossati da una tripla dei Warriors, tuttavia non si perdevano d’animo e cercavano di rientrare con Kaminsky (6:32 step around chiuso in gancio) e Lamb che rubava a Curry per andare in transizione solitari a schiacciare i punti del 43-49 a 5:37.
A rovinare la serata degli Hornets però era un ispirato Thompson capace ancora di segnare da oltre l’arco a 4:57.
Thompson segnava contro Walker dal post basso sinistro, Lin replicava poi era Green a ricevere spingendo nettamente Kemba per prendere spazio un istante prima, tutto ok per gli arbitri e canestro dell’ala dei Warriors.
Walker si rifaceva con una tripla in ritmo a 3:20 ma Thompson segnava altri due punti facili solo per lui e la gara tornava sul maledetto -10 di gap.
A 2:20 addirittura arrivava il -12 dopo che Green in cosat to coast in dribbling evitava diversi tentativi di palla rubata e serviva con un assist splendido Bogut per il tocco volante sotto canestro del centro dei Guerrieri.
Hornets che reagivano ancora una volta nel finale e Kemba trovava di fianco a lui P.J. Hairston a cui bastavano cm di vantaggio per segnare la bomba del -9 e quando a :31.7 Lamb ricadeva sul polso dopo aver sorpreso Thompson in palleggio ed essere stato toccato da Green sull’appoggio in entrata Charlotte si trovava sul -7 ma ottenendo anche il libero supplementare guadagnava un altro punto per portarsi sul 54-60.
Il finale di primo tempo però registrava l’ultimo canestro dei Warriors grazie a un teardrop di Curry e si andava all’intervallo sul 54-62.
Kemba Walker, 22 punti nella notte.

Kemba Walker, 22 punti nella notte.

 
Charlotte non aveva nulla da perdere e nel terzo quarto provava l’ultimo sforzo per rientrare; Zeller in hook inaugurava il quarto, rispondeva in driving Thompson, Charlotte segnava un buon canestro con Lin che dalla medio lunga distanza da sinistra batteva in jumper addirittura Bogut in marcatura alta.
A 10:17 P.J. Hairston raddoppiato sull’entrata era fermato con il fallo da Curry, in lunetta P.J. segnava solo uno dei due liberi assegnati mentre Green dall’altra parte a 10:04 ne realizzava due, mentre Zeller in attacco commetteva passi non visti dagli arbitri, in più si faceva spedire la conclusione oltre la linea di fondo, Charlotte perdeva anche il possesso per il superamento dei cinque secondi sulla rimessa con P.J. abbambolato invece che cercare un compagno libero.
A 9:19 Hairston si faceva perdonare segnando una tripla su assist di Kemba e solo 21 secondi più tardi dalla zona di centro destra da oltre l’arco, Lin scagliava una freccia avvelenata che riportava la squadra al -1 (65-66).
Sul più bello però come in un film dell’orrore gli Hornets si squagliavano, catch n’ shot di Thompson sul quale il braccio alzato di Marvin non serviva come avvertimento, Kemba non segnava e gli Hornets incassavano la tripla di Thompson a 8:09, Green segnava in schiacciata in transizione portando il punteggio sul 65-73 e costringendo Clifford al time-out a 7:28.
Marvin Williams in uno contro uno andava per il tiro dalla media compiendo una pessima scelta che non lo premiava, Curry a 7:01 si risvegliava dal torpore e schermandosi con Bogut scagliava una freccia proditoria che colpiva Charlotte mandandola sul -11.
Lin sbagliava due tiri da tre punti mandando corto il primo e mancando l’aperta successivamente, Curry con un’alzata arcobaleno al vetro evitava la stoppata di Marvin Williams salito altissimo a cercar la sfera. Steph con questi due punti terminava il parziale di 12-0 che chiudeva la gara poiché Walker a 6:00 dalla penultima sirena realizzava due punti.
Il finale di terzo quarto vedeva anche Rush a 4:47 segnare una tripla, indice che la serata dei Warriors era tra le migliori e non c’era molto da fare, quando Lin in post basso sinistro marcato da due giocatori fintava e veniva colpito sul tiro si capiva definitivamente che le possibilità di rientro erano zero anche perché gli arbitri dopo un conciliabolo assegnavano solo la rimessa agli Hornets anziché i liberi.
Speights segnava il suo sesto su sette tentativi a poco dalla fine e Warriors sul +18 (77-95) a 12 minuti dalla fine.
 
Charlotte ormai senza speranze non mollava nemmeno nell’ultimo quarto e risaliva nel finale complice una certa leggerezza e rotazioni allungate in casa Warriors anche se i Guerrieri toccavano il +21 inizialmente.
Su una possibilità di pick and roll però Lamb seguiva l’attacco, sullo scarico a sinistra doveva ruotare Kaminsky che in leggero ritardo non poteva opporsi alla conclusione di Barnes da sinistra, due punti seguiti da altri due di Speights e tabellone sul 79-101.
A 8:52 un altro dei passaggi schiacciati di Hawes innescava Walker che con elegante fare da cameriere appoggiava in reverse lay-up la palla a spicchi.
Hawes a 7:19 faceva un passo verso il cuore dell’area e concludeva in uno contro uno con un bell’hook shot.
I piccoli di Charlotte tentavano un recupero come se non ci fosse un domani e Lamb in appoggio con la mano destra in uno contro uno, Walker e Lin a 1:52 segnavano 6 punti mandando i teal & purple sotto la doppia cifra di svantaggio (97-106).
Curry a 1:40, dopo aver fallito due facili conclusioni, subiva fallo e segnava in fing and roll, la partita terminava qui, anche se Lamb per la gloria segnava un bel canestro.
101-111 il punteggio finale.
 
Senza Batum i Warriors sono riusciti a mettere insieme 17 assist in più e solo Marvin Williams nella notte è riuscito a non farsi stoppare, inoltre i gialloblu hanno realizzato 15 triple evidenziando la loro ottima seata al tiro.
Per gli Hornets bene l’attacco, in difesa qualcosa da migliorare su rotazioni e triple anche se meglio di altre serate.
Prossima tappa una Phoenix in crisi, cerchiamo di non far rinascere la Fenice…
chagsw chagsw1
 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
22 pt. (9/21), 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Kemba finisce oltre i 20 punti ma spesso fa tutto da solo, o c’è poco movimento, o è lento, di certo per un play 3 assist sono pochi, indice che talvolta deve forzare in azione personale. Occorre riequilibrare le statistiche anche se poi quando passa palla è vero pure che le conclusioni dei compagni non sono sempre così lucide. Si batte in difesa su Thompson o chi gli capita a volte nelle rotazioni difensive, Curry senza quasi farsene accorgere finisce a 30 ma lui fa una prestazione nettamente migliore rispetto a quella che fece nel primo confronto tra i due a Charlotte.
 
Lin: 5,5
13 pt. (5/12), 3 rimb., 1 assist. Manca due triple in un momento cruciale, a parte questo, dopo una buona difesa nel primo tempo si lascia un po’ andare, o meglio…. Il risultato non è più lo stesso.
 
P.J. Hairston: 5,5
7 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 1 assist. Due belle conclusioni da tre punti, il resto lo sbaglia tutto. In difesa commette meno falli, fa quel che può per le sue possibilità contro una squadra nella serata.
 
M. Williams: 5,5
8 pt. (3/7), 6 rimbalzi, 1 assist. Non sarebbe tra i peggiori per impegno ma il confronto con il pari ruolo è nettamente perso.
 
C. Zeller: 6
8 pt. (2/7), 10 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Manca un appoggio in allungo semplice, al tiro non è in serata e commette anche un’infrazione di passi in partenza evitabile. Fa parte del gioco… Tiene in difesa abbastanza bene sotto canestro.
 
Kaminsky: 6
6 pt. (3/7), 5 rimbalzi, 3 assist. Frank è affondato qualche volta di troppo sui jumper, lui magari è un po’ lento nell’andare sull’uomo (a volte non è il suo) ma il braccio lo alza, è proprio sfortunato… Discreto in attacco.
 
Lamb: 7
22 pt. (9/14), 3 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. In difesa potrebbe far meglio nel posizionamento, va a raddoppiare qualche volta ma poi si lasciano scoperti spazi che qualcun altro dovrebbe chiudere e non sempre la difesa è efficace, però ruba anche tre palloni. In attacco trova più volte canestri impossibili in entrata subendo fallo, in appoggio spesso mezzi circus shot che hanno però evidentemente un loro equilibrio se trova confidenza, le percentuali sono alte.
 
Hawes: 6
6 pt. (1/6), 4 rimbalzi, 4 assist. Rientrava nella notte. In difesa si deve assolutamente migliorare, in attacco meglio come passatore che come tiratore. Segna solo un gancio aprendo la mano, i suoi passaggi invece innescano belle azioni.
 
Roberts: 7
9 pt. (4/5), 1 rimb., 1 assist, 1 rubata. Praticamente segna tutti i tiri tentati, solo una stoppata non gli concede il 100%. Grande serata al tiro che lo vede segnare anche una tripla a gioco fermo. Disinvolto. Nel finale Curry gli spara in faccia ma non è che possa fare miracoli. Buon apporto dalla panchina come tiratore.
 
Coach Clifford: 5,5
La squadra gioca bene ma perde ancora e ora siamo sul 17-17 in classifica e iniziamo a scivolare verso il fondo della classifica. Serve una difesa più grintosa. Bisogna ora cercare di andare a vincere a Phoenix (con o senza Batum) se Clifford vuol dare un senso alla stagione e legittimare il suo rinnovo contrattuale.

Game 33; Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 90-109

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Sottotitolo; PreoccupaziHornets
Walker finisce con 32 punti ma usciamo sconfitti per la terza volta consecutiva.

Walker finisce con 32 punti ma usciamo sconfitti per la terza volta consecutiva.

 
Gli Charlotte Hornets dopo un’ottima preseason e un buon avvio di stagione iniziano a destare qualche preoccupazione.
A prescindere dalla sconfitta contro uno dei top team dell’intera NBA, la squadra si è ritrovata ancora una volta senza centro titolare, senza centro di riserva e se è vero che nella notte ha recuperato il marginale Harrison come il più vivace Lin, ha perso Batum (in day to day) che avrebbe dovuto tentare di fermare un Durant letale, così dopo uno sforzo fatto per rientrare nel terzo quarto (è mancato ancora il colpo del sorpasso), nell’ultimo quarto è sparita.
La panchina ha giocato bene durante le prime rotazioni ma nel momento decisivo della gara si è persa anch’essa.
Ora si andrà in tour a Ovest incominciando da Oakland dove verosimilmente la nostra classifica andrà sul 17 pari, espugnare Oakland sembra impresa ardua per l’attuale stato di questo team.
Per rimanere a galla dovremo cercare d’espugnare Phoenix che vive un momento peggiore del nostro, seguiranno le gare a Los Angeles contro i Clippers (dura) e a Denver tra otto giorni, questa si può giocare, sperando di tornare a casa almeno con un 2-2 che ci darebbe una classifica di 19-18 prima di ospitare gli Hawks il 14.
 
I Thunder scendevano sul parquet di Charlotte con la seguente formazione; Westbrook, Roberson, Durant, Ibaka, S. Adams, mentre lo starting five scelto da Clifford vedeva calcare inizialmente il legno della Time Warner Cable Arena; Walker, Lin (recuperato), P.J. Hairston, Marvin Williams e Cody Zeller poiché Batum per un problema di un dito slogato rimaneva in giacca a bordo campo.
 
Inizio incubo per gli Hornets che sentivano il rombo del tuono sopra la Time Warner Cable Arena e venivano immediatamente fulminati (a 11:46) dal jumper lungo di Durant nonostante la buona difesa di Hairston.
Quindici secondi più tardi Zeller nel pitturato con un giro completo su se stesso si liberava della marcatura di Adams e depositava nella retina la sfera del 2-2 ma i Thunder piazzavano un parziale di 11-0 iniziato con la folgorazione di Adams in schiacciata e chiuso a 7:49 dall’entrata di Westbrook che convinceva Clifford a chiamare finalmente un time-out chiarificatore.
Al rientro Marvin mancava una tripla ma su una transizione Kemba cambiava velocità sorprendendo il difensore e appoggiando il 4-13 quando il cronometro segnava 7:11.
Oklahoma City continuava a segnare, ma almeno anche Charlotte trovava confidenza in attacco; e Lin a 4:23 con un lungo jumper in uno contro uno portava a dieci punti (contro i ventiquattro ospiti) gli Hornets. A 3:16 gli Hornets tornavano al -10 grazie a Lin che scaricava dietro a sinistra per la tripla del 15-25 arrivata da un P.J. con spazio per tirare.
A 2:50 però Waiters rispondeva, inoltre Kanter 35 secondi dopo riceveva sulla baseline destra e mostrava un tiro preciso per un contro parziale di 0-5 per il doppiaggio (15-30) ospite.
Walker a 2:01 s’inventava dal dribbling l’uno contro uno andando sulla baseline sinistra e colpendo con un veloce jumper a 1:30 dalla prima sirena P.J. da ben oltre della top of the key da tre punti metteva un tiro in ritmo per il 20-32.
Il tempo terminava con i canestri di Walker, bravo a scippare palla a Durant in entrata e andare a chiudere in fing and roll frontale dopo un coast to coast e con un appoggio di Waiters che dava il 22-34 finale di prima frazione.
 
Nel secondo quarto Lamb al tiro saltava un turno, arrivavano invece due punti facilissimi del n°22 dei Thunder facevano chiamare a Clifford un time-out veloce, la partita passava dalla lunetta svariate volte finché Lamb a 9:59 non realizzava finalmente tre punti, quelli del 27-37. Jeremy innescava anche un liberissimo Kaminsky sotto canestro trovandolo con un passaggio diagonale; schiacciata di Frank the tank seguita da altri due punti del nostro rookie, il quale portava Charlotte al -6 evidenziando le qualità della nostra panchina rispetto a quella del Tuono.
A tradire però gli Hornets ci pensava un nativo di Charlotte, Morrow, il quale esplodeva una strana tripla a 8:06 che ridistanziava i Thunder (31-40).
Lamb si faceva stoppare in attacco ma Hansbrough conquistava un rimbalzo con la volontà e andava su subendo fallo.
Dalla lunetta Psyco-T era preciso e a 7:46 gli Hornets andavano sul -7.
A questo punto però Donovan rischierava i titolari e un repentino cambio di direzione in entrata dell’esplosivo Westbrook costringeva i Calabroni al fallo prima che potesse segnare comodamente.
Russell non faceva una piega e come la quasi totalità dei FT a favore dei Thunder nel primo tempo, realizzava.
Durant a 7:25 per un fallo su Lin ancora distante da canestro lo mandava in lunetta, ma il Jeremy orientale splittava mentre dall’altra parte l’autore del fallo riceveva e sparava immediatamente avendo spazio una tripla frontale troppo comoda per lui, così quando Ibaka stoppava Kaminsky e Morrow realizzava un’altra bomba a 6:30 la partita riscivolava via sul 34-48.
Zeller dalla lunetta e un soft touch di Lamb accorciavano al -10 ma a 5:25 un tre punti di Durant che cadeva letteralmente sul parquet quasi ammainava il pensiero degli Hornets di poter recuperare.
I Thunder tornavano a macinare punti anche guadagnandosi liberi come nel caso di Ibaka colpito da Hairston che saltato fuori tempo sulla finta dell’ala avversaria ricadendo lo colpiva facendogli sanguinare il labbro.
A 2:58 un fantastico crossover di Kemba serviva per battere Durant in entrata e togliere il tempo a Singler per il tentativo di stoppata sul suo appoggio ma poco più tardi (a 2:07) Westbrook metteva la tripla dal corner destro del 47-61.
Lamb segnava dopo aver mandato a vuoto il difensore e aver fatto un paio di passi avanti per un tiro dalla media distanza e in difesa andava a cancellare Westbrook aiutando Walker a riconquistare palla, c’era però il fallo sulla palla vagante e Kemba passava dalla lunetta ma splittava segnando comunque il punto del 50-61.
Nel finale di primo tempo era strage di FT contro gli Hornets che prendevano un tecnico contro per proteste di Walker su un fallo assegnato dagli arbitri contro Daniels in area che prendeva posizione, ma andava a contatto con Ibaka. Durant segnava il tecnico e Ibaka i liberi, nel finale l’ala grande dei Thunder andava sul 10/10 dalla lunetta mettendone altri due e Walker poteva solo accorciare a :29.9 con un fade-away per il 54-66 che chiudeva il quarto.
Troy Daniels, un po' deludente in serata ha rinunciato spesso al tiro.

Troy Daniels, un po’ deludente in serata ha rinunciato spesso al tiro.

 
Gli Hornets si giocavano tutte le proprie carte a disposizione dopo l’intervallo utilizzando energia e precisione con un parziale di 10-0; Marvin Williams apriva la rimonta in entrata e tiro a una mano galleggiando in equilibrio perfetto, Walker a 11:03 dalla sinistra colpiva pesante da 3 punti avvantaggiandosi grazie al fatto che Westbrook si fosse appena scontrato contro un compagno, lo stesso Walker rubava un pallone e sulla transizione correva a destra, spingendo poi un passaggio schiacciato verso sinistra da dove Lin da oltre la linea dei 3 punti accorciava ulteriormente, infine a 9:46 da fermo con Westbrook davanti e allo scadere dei 24 secondi, Kemba aveva solo la soluzione del fade-away disponibile; tiro perfetto che ricadeva dentro la retina e portava gli Hornets insperatamente sul -2 (64-66).
Ibaka da 3 punti non segnava, ma Kemba dall’altra parte si raffreddava e anche se Zeller andava a stoppare Westbrook i Thunder realizzavano con una correzione d’Ibaka al ferro e risalivano velocemente sul +9 a 6:51 con una slam dunk di Adams; il kiwi neozelandese si girava verso la linea di fondo da posizione di spalle a canestro, Marvin scivolava e lasciava via libera.
Durant inoltre, che in precedenza aveva contribuito al parziale con tre liberi per fallo di P.J. su un tentativo di tripla, tornava in lunetta per tre volte a causa di un fallo di Lamb, gli Hornets da quel momento provavano l’ultimo assalto con un assist di Walker per Zeller; Cody andava a schiacciare a due mani e a 5:14 Lamb dalla lunetta per fallo di Durant segnava il 70-78.
A 4:08 arrivava su assit di Lamb la schiacciata a gambe alzate di Marvin Williams, aggressiva e potente, Walker in entrata passava sotto la difesa dei Thunder come una tigre a caccia, non venendo percepito, il suo canestro in appoggio in mezzo al traffico era il canto del cigno però; 74-79 che resisteva poco.
Un pull-up di Durant e un gioco difensivo di Adams abile a fermare Kaminsky in stoppata più un suo facile appoggio riportavano la squadra ospite al +9.
Il quarto terminava 76-87 a favore dei bianchi in trasferta.
Marvin Williams non era intenzionato a farsi fermare.

Marvin Williams non era intenzionato a farsi fermare.

 
L’ultimo quarto era garbage time poiché iniziava male con un fallo tecnico fischiato a Lin, Morrow sbagliava ma Payne aggiungeva un punto al gap trasformando uno dei due liberi dati contro Charlotte. Waiters in penetrazione passava al volo sottomisura per il facile canestro di Kanter mentre Charlotte si affidava talvolta alle individualità, così come quella di Lin che andava sino al ferro in solitari a realizzare a 11:01 per il 78-90.
Charlotte non riusciva più a rimontare complici i rimbalzi offensivi dei Thunder che davano possibilità supplementari (34-53 i rimbalzi totali a favore dei Thunder) alla squadra di Donovan e a una difesa da sistemare assolutamente sull’arco.
I Thunder passavano quindi in North Carolina per 90-109.
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Pagelle:
 
Walker: 7
32 pt. (10-24), 3 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Sua la fiammata che riaccende la gara ma anche sue le due conclusioni un po’ affrettate che riallontanano Charlotte subito dopo. Deve forzare e prendersi responsabilità. Limita Westbrook e tiene per quasi tre quarti la gara sulle spine.
 
Lin: 6
5 pt. (5/15), 4 assist, 1 rimbalzo, 1 stoppata, 1 rubata. Jeremy non è sempre preciso al tiro e si fa stoppare tre volte, talvolta subisce mis match in cm, comunque fa la sua onesta partita. Qualche fallo di troppo.
 
P.J. Hairston: 5
10 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 stoppata. Durant ne mette 29 anche se non c’è sempre lui in marcatura, tuttavia in difesa in uno dei momenti topici regala tre liberi (tutti trasformati) dall’avversario. In difficoltà, Clifford giustamente lo fa uscire. Aveva iniziato bene al tiro nel primo quarto.
 
M. Williams: 6
4 pt. (2/5), 8 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. Uno che in difesa almeno riesca a catturare qualche rimbalzo con decisione e che ogni tanto dica no alle incursioni avversarie c’è e si chiama Marvin. Quieto in attacco nella notte.
 
C. Zeller: 5
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 stoppata. Finisce con 4 falli e con un avversario che è stato meno in campo ma ha preso 5 rimbalzi più di lui. Non una grandissima serata per Cody.
 
Kaminsky: 4,5
6 pt. (2/11), 6 rimbalzi, 2 assist. Dopo due canestri nel primo tempo Frank sbaglia tutto e si fa stoppare anche un paio di volte in momenti importanti. Fermato ben 5 volte in stoppata cattura qualche rimbalzo ma nulla più, disastroso al tiro.
 
Lamb: 5
9 pt. (3/12), 3 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, 1 rubata. Bella la stoppata e assist pregevoli, ma ancora una volta al tiro è scadente, sia che si tratti di jumper o d’entrata a canestro. Gli manca la sua spalla Hawes per prendersi spazi e tempi forse. In netta flessione anche lui non riesce a contenere Durant.
 
Daniels: 5
3 pt. (1/3), 4 rimbalzi, 1 rubata. Serata nella quale cerca di passare il pallone, lui che è un tiratore aggressivo… qualcosa non torna, così come, ma si sapeva, la difesa, Morrow insacca nei momenti decisivi, riesce solo a recuperare un buon pallone sulla sua fascia destra rubandolo a Morrow.
 
Hansbrough: 6
4 pt. (1/1), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Giocatore che ci prova sempre quindi alla fine diventa troppo falloso perché commette anche lose ball foul talvolta. Gioca 14:43 e fa quello che può.
 
Roberts: s.v.
0 pt. (0/1), 1 assist. 3:49 in campo nel garbage time. Si pensava potesse giocare di più senza Batum con Lin in appoggio come SG, invece entra solo come comparsa nel finale.
 
Harrison: s.v.
0 pt. (0/1), 1 rimbalzo. Stesso minutaggio di Brian e altra comparsata a gara morta.
 
Coach Clifford: 6
A parte aspettare troppo per il primo time-out mi sembra indovini gli altri, prova a modificare le rotazioni dando spazio alla panchina e a cambiare uomo su Durant anche perché comunque P.J. ritualmente scompare dalla partita richiamato in panca e stava vivendo un momento disastroso in campo con troppi falli spesi uno dietro l’altro stupidamente per fermare Durant. Il materiale è quello che è. Ancora si vedono alcuni buoni giochi di squadra anche se tante volte l’individualità per andare a finalizzare esce fuori.

Game 32; Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 94-104

 
Sottotitolo; sprecHornets
Lamb e Hansbrough tra i peggiori in serata, hanno chiuso complessivamente con un 3/16 dal campo...

Lamb e Hansbrough tra i peggiori in serata, hanno chiuso complessivamente con un 3/16 dal campo…

 
Gli Charlotte Hornets iniziavano un nuovo anno nell’estremo nord della NBA.
I canadesi di Toronto aspettavano nel Path bunkerizzati l’arrivo dello sciame dei Calabroni, i quali senza diversi elementi di spicco giocavano una buona partita, ma finivano per perdere per mancanza di qualità nel finale.
La gara ha visto le due squadre a contatto perla gran parte del tempo con Charlotte nel terzo quarto che era riuscita a prendere anche diversi punti di vantaggio, ma alla fine la squadra di Clifford si è dovuta arrendere inaugurando l’anno non nel migliore dei modi.
Charlotte ha sprecato troppo con alcune scelte in attacco congelandosi in un finale dove solo Marvin Williams è riuscito a dare una spinta alla squadra di Clifford che ora si trova sul 17-15 in classifica, sempre out dai posti che contano.
 
I Raptors passavano subito avanti con Valanciunas avvantaggiatosi del buco creatosi sotto canestro poiché Zeller era stato costretto a chiudere su una penetrazione di Scola da destra; il centro di Toronto aveva così spazio per schiacciare.
Dall’altra parte un lob di Batum trovava Zeller da sotto nel pitturato che aspettava il rientro in ritardo di un difensore per evitare la stoppata in salto e schiacciava dopo averlo visto fuori causa.
Charlotte a 10:58 passava avanti con un tiro in sospensione eterna di Batum che dalla media destra galleggiava e con l’appoggio al vetro metteva dentro i punti del 4-2.
Valanciunas dalla lunetta pareggiava e Scola tentava di riportare avanti i locali ma M. Williams lo stoppava e così sulla transizione nasceva il contropiede con un pallone lanciato a Zeller che recuperava la sfera poco prima che passasse la linea del tabellone agganciava deviando al volo per un appoggio acrobatico vincente.
DeRozan a 9:13 dall’angolo sinistro inaugurava le triple dei Raptors per il 6-7, Hairston dalla destra in jumper faceva carambolare modello flipper la palla all’interno dell’anello e riportava sul +1 i Calabroni che tuttavia incassavano un parziale di 0-5 complice una tripla di Scola, la quale costringeva Clifford al time-out sull’8-12.
Un running di Marvin Williams riavvicinava gli Hornets i quali però incassavano ancora una bomba dal corner sinistro di Carroll che sullo scarico trovava un preciso tiro.
Charlotte sul -5 azzerava il gap con due liberi di Zeller e con un incredibile tre punti a una mano da parte di Batum che a 5:43 dalla diagonale sinistra alzava un pallone a una mano che finiva tra lo stupore del pubblico nel fondo del secchiello.
Ventiquattro secondi più tardi un gioco di passaggi portava Carroll a concludere vincentemente un’altra volta da oltre l’arco nonostante la difesa in salto di Marvin Williams, il quale però a 4:58 dalla posizione di centro destra rispondeva al fuoco con la tripla pesante agganciando i canadesi a quota 18.
Una penetrazione frontale di DeRozan su P.J. senza aiuti faceva correre Clifford ai ripari; nuovo time-out veloce e Hornets che accorciavano sul -1 quando Zeller dalla lunetta (contatto con Valanciunas) mancava il primo libero ma segnava il secondo a 4:22, DeRozan però trovava il ritmo dal palleggio pompato e alzandosi segnava il +3 Toronto.
Charlotte mancava due triple con Kaminsky e Walker, sempre sulla medesima azione P.J. raggiungeva la sfera a rimbalzo ma il suo tap-in subiva la stessa sorte delle due conclusioni precedenti.
Toronto tentava la connessione in alley-oop ma Batum rovinava tutto anticipando la schiacciata volante e a 3:12 una comoda tripla di Lamb dall’angolo sinistro riportava equilibrio perfetto nel punteggio.
Un libero assegnato dagli arbitri per tre secondi in area di Hansbrough mandava DeRozan in lunetta per il +1 dei bianchi locali, Joseph colpiva con un jumper lungo ma Roberts a 1:44 faceva tornare Charlotte al minimo scarto con due liberi ottenuti dopo esser volato a terra su un contatto in penetrazione.
A 1:15 Walker con il sottomano sulla destra del canestro faceva tornare i viola sopra ma DeRozan sempre in dribbling in entrata lo imitava da posizione più centrale portando sul 26-27 il punteggio.
Sempre la stella dei Raptors con un mezzo giro nel pitturato depistava la difesa di Lamb e appoggiava, toccava comunque ancora a Roberts chiudere il quarto con un lungo tiro centrale dalla parabola impercettibile per il 28-29 finale di primo quarto.
 
Nel secondo quarto Kaminsky a 10:59 dopo un 360° su se stesso dal pitturato trovava il gancio sorpasso ma Patterson contribuiva a continuare a modificare la squadra al comando con tre punti a 10:33. Lamb con un jumper frontale mandava la gara sul 32 pari, Patterson e Kaminsky con due a testa alzavano il punteggio così come le penetrazioni di Joseph e Kaminsky servivano solo a far alzare il punteggio senza riuscire a ottenere il vantaggio dopo il botta e risposta sul possesso attacco e la difesa seguente.
Joseph trovava altri due punti ma Hansbrough a 7:59 segnava da sotto, anche se la conclusione di pochissimi istanti prima era stata stoppata da Biyombo.
Charlotte interrompeva momentaneamente la catena con Kaminsky, il quale a 7:22 si avvantaggiava di una penetrazione sino al ferro di Lamb; Jeremy scaricava per Frank, il quale liberissimo era preciso nel colpire. Una drive di Joseph e una dunk di Biz ridavano il -1 ai padroni di casa ma una bomba di Batum mandava Charlotte sull’illusorio +4 riassorbito dai Raptors con due canestri (tap-in di Valanciunas il secondo). Charlotte ripassava in vantaggio due volte ma i Raptors rispondevano sempre mandando il tabellone sul 48 pari, a 3:48 una transizione guidata da Walker vedeva l’assist sulla diagonale sinistra per Batum, il quale si sistemava per colpire da fuori ma poi rinunciava vedendo l’inserimento davanti a se di Marvin che servito alzava un arcobaleno per il 50-48.
Toronto otteneva il pareggio grazie a un pallone vagante che rimbalzava su Walker e Lowry, strano rimbalzo e palla che s’infilava nella retina dopo il contemporaneo tocco dei due giocatori.
Batum trasformava un libero per difesa illegale di Toronto, Lowry ne metteva invece due per un fallo di Lamb ma Charlotte tornava avanti grazie a Marvin Williams che con un tap-out teneva viva la palla in attacco e dava la possibilità a Walker di segnare in penetrazione il 53-52.
Il quarto si chiudeva con una tripla di DeRozan a 1:46 e due liberi di Walker a :18.2 per fallo di Joseph.
Gara quindi ancorata ancora al pareggio sul 55-55 al rientro negli spogliatoi.
 
Dieci secondi dopo il rientro Zeller riceveva un assist da destra e sulla corsa andava a depositare il +2, Walker nel pitturato a 10:43 segnava il +4 conservato da Batum in difesa che stoppava Carroll, Kemba portava i Calabroni anche sul 62-55 con una tripla in transizione sulla quale le mani dei Raptors arrivavano in ritardo.
Toronto dopo alcune facili occasioni mancate, almeno tre in due azioni trovava il gancio dal post basso di Valanciunas che toccato da Zeller sbagliava però il libero aggiuntivo.
Charlotte otteneva due liberi nonostante i fischi del pubblico per un fallo assegnato in ritardo a Cody che prendeva la stoppata di Scola ma anche una manata, liberi comunque a segno per il 64-57.
L’argentino si rifaceva in attacco mettendo due punti, Charlotte ci metteva del proprio attaccando male con un tiro da tre punti di P.J: troppo lontano perché abbia buone possibilità di successo e a 7:35 dopo un’enorme confusione in area degli Hornets il pallone era fatto uscire per Carroll appostato sulla top of the key dei 3 punti. La bomba valeva il 64-62.
Dopo una tripla mancata da Lowry, Carroll tirava giù il rimbalzo offensivo e pareggiava ma Charlotte riprendeva a marciare tornando in vantaggio a 6:42 grazie all’assist di Batum per Zeller, abile a chiudere a una mano nel pitturato.
Kemba dalla destra dalla media distanza andava in uno contro uno e con una finta batteva il proprio avversario.
Charlotte tornava a mettere due possessi lunghi di vantaggio quando Kemba con le sue finte di crossover iniziava a prender vantaggio sulla difesa dei Raptors, il passaggio per Marvin Williams che prendeva d’infilata i locali muoveva la difesa e lo scarico a destra sotto canestro per Zeller dava la possibilità al nostro centro di schiacciare facilmente per il 70-64.
Ross da tre punti dimezzava lo svantaggio, Zeller salvava un pallone in attacco ma poco dopo i Calabroni lo regalavano ai Raptors che da sotto, dopo un air-ball di Ross, con Lowry segnavano il -1.
Batum a 3:55 segnava con un catch n’shot da 3 punti erroneamente assegnato in prima istanza come un due punti, a :3.27 Walker facendo tutto da solo con un piccolo aiuto di Zeller come schermo fintava l’entrata, tornava sui suoi passi e caricava la bomba esplosiva del 76-71.
Charlotte con Kaminsky in entrata da due punti gestiva il vantaggio portandosi sull’80-71 ma una tripla di Patterson a :46.8 accorciava il distacco tra i due team che tornava a 7 punti in considerazione dell’entrata di Roberts sulla sinistra, bravissimo nonostante i difensori appiccicati a trovare lo spazio per l’appoggio dell’82-74 che chiudeva il penultimo periodo.
Kyle Lowry tenta di passare tra P.J. Hairston e Brian Roberts.

Kyle Lowry tenta di passare tra P.J. Hairston e Brian Roberts.

 
La partita era tutt’altro che chiusa però, poiché dopo 15 secondi Patterson segnava un altro canestro da tre punti con Kaminsky in ritardo in chiusura.
Dopo un paio di falli subiti, Biyombo se la prendeva con Hansbrough, screzio tra i due che accendeva il match.
L’ex Hornets dalla lunetta non sbagliava e Toronto tornava sul -3.
Frank dopo un gioco alto con Batum non riusciva a mettere la tripla cosa che invece riusciva nuovamente a Patterson, il quale impattava la gara a quota 82.
Charlotte perdeva palla in attacco con Hansbrough a 10:04 per passi ma dopo una persa di Patterson vedeva Frank lanciarsi come un treno in area e appoggiare in cambio mano per il +2 viola.
Biz pareggiava da sotto a 9:06 e Lowry a 8:31 con la tripla mandava avanti i canadesi.
A 8:03 un arresto e tiro dal palleggio di Kemba valeva il -1 ma un’entrata di Lowry con uno Zeller troppo morbido consentiva alla squadra di Casey di tornare a tre importanti punti di vantaggio a 7:47 dalla fine. Lamb sbagliava un appoggio e una tripla, Ross invece la tripla la realizzava e Charlotte si trovava disperatamente sul -6 a 6:14 quando Clifford chiamava time-out.
Marvin Williams nel finale cercava di rimediare agli errori di Lamb con due liberi, tuttavia la pausa di Lamb che erroneamente posto davanti a Ross si faceva tagliare fuori e consentiva il facile canestro al giocatore dei Raptors rimandava i Calabroni al -6, Marvin Williams, però trovava inaspettatamente due bombe consecutive e a 4:45 agganciava la squadra in maglia bianca.
Marvin subiva anche uno sgambetto a 4:03 ma non valeva il bonus, sulla rimessa Walker non riusciva a segnare, Lowry invece andava a prendersi palla e usciva sulla linea dei tre punti, voltandosi verso canestro con Walker leggermente rilassato trovava tempo e ritmo per un letale canestro da 3 punti a 3:28 dalla sirena finale.
Lamb tentava un fade-away orrendo mentre Lowry andava in penetrazione centrale chiusa almeno da quattro Hornets che però lasciavano sguarnita la fascia sinistra; lo scarico del play di Toronto andava in quella direzione, Batum ormai adattatosi a SF con Lamb in campo, correva per chiudere la visuale all’ala piccola avversaria che purtroppo a 2:53 non falliva.
Il 94-100 ghiacciava la gara poiché Charlotte entrava in confusione non riuscendo a creare più buone azioni e Toronto dalla lunetta allungava sino al 94-104 finale.
 
Determinanti, specialmente nel finale, i rimbalzi (molti offensivi) che i Raptors hanno preso in più di Charlotte.
Hornets che rientreranno nella notte in North Carolina per un’altra difficile sfida, questa volta saranno di scena i Thunder sul palcoscenico della Time Warner Cable Arena.
Riusciranno i nostri eroi a farci vivere la prima gioia dell’anno? Basteranno le energie rimaste dopo la gara a Toronto e sapranno contrapporsi ai più quotati OKC?
Lo scopriremo presto, occorre tener duro in emergenza e lottare strenuamente per
vincere.
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Pagelle:
 
Walker: 6
18 pt. (7/21), 5 rimbalzi, 4 rubate 1 stoppata. Non una media altissima al tiro ma comunque sorregge la squadra in diversi momenti. Anche lui nel finale va in confusione e si fa stoppare da sotto da Biyombo, o meglio va proprio in bocca al lupo a farsi stoppare. Forse un auto-canestro, comunque la prestazione è sufficiente.
 
Batum: 6
14 pt. (4/9), 7 assist, 3 rimbalzi, 1 stoppata. Perde 5 palloni, uno banalmente con un assist in orizzontale dritto per dritto che avrebbe dovuto finire nelle mani di Walker e uno nel finale con un passaggio basso troppo lento per Zeller. Segna alcuni buoni canestri e fa una discreta difesa anche se quando stringe verso il centro in aiuto e deve tornare fuori per contrastare il tiro prende due bombe in faccia. Qui si devono sistemare un po’ con Clifford per vedere se c’è qualche altra soluzione. Un passaggio semplice non può far collassare un’intera difesa. Si adatta anche in SF ma direi che è meglio quando gioca da SG, specialmente se deve far spazio a un Lamb irriconoscibile rispetto ai primi tempi.
 
P.J. Hairston: 5,5
2 pt. (1/5), 6 rimbalzi. Impalpabile dal punto di vista offensivo cattura un discreto numero di rimbalzi.
 
M. Williams: 7
17 pt. (6/12), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Alcune buone giocate e 50% dal campo. Segna due triple importanti nel finale e poi sbaglia un tiro al volo costretto dai compagni e dal cronometro. Buona gara.
 
C. Zeller: 6,5
15 pt. (5/7), 9 rimbalzi, 1 assist, 3 stoppate. Cody sfiora la doppia doppia. Inizia bene, in attacco e in difesa, poi non mi piace nel finale quando accompagna troppo Lowry e anche se è nettamente meglio di Hansbrough a rimbalzo soffre un po’.
 
Kaminsky: 5,5
13 pt. (5/10), 4 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate. Frank ha numeri in attacco ma è oggetto troppe volte di tiri quasi decisivi e in difesa talvolta se deve uscire sul tiratore è in ritardo. Non basta l’attacco.
 
Lamb: 4,5
5 pt. (2/10), 5 rimbalzi, 1 assist. Giù di tono. Se Lamb è questo, tanto vale provare Daniels per qualche minuto. Troy non sarà un super difensore ma potrebbe mettere qualche tiro in più di Jeremy. Nel finale nelle due fasi ci costa caro.
 
Roberts: 6
8 pt. (3/5), 2 rimbalzi. Da una sua scivolata viene fuori una tripla importante per Toronto nel finale, lui comunque non gioca male e si procura alcuni canestri importanti.
 
Hansbrough: 4,5
2 pt. (1/6), 4 rimbalzi. In difesa sgomita più che cercare il pallone, fa alcune buone chiusure ma in attacco sbaglia parecchio e commette anche un’infrazione di passi. Muscolare e poco altro nella notte.
 
Coach Clifford: 6
Time-out ok. Rotazioni con il senno di poi da migliorare. Nessuno spazio per alcuni giocatori anche senza diversi elementi a disposizione.

Classifica a Est a Capodanno 2016 e varie.

Iniziamo con la news riguardante il centro degli Charlotte Hornets Al Jefferson che ha subito un intervento chirurgico in artroscopia per riparare uno strappo del menisco laterale al ginocchio destro.

L’operazione è stata eseguita con successo dal medico della squadra Dr. Marcus Cook al  Novant Orthopedic Hospital in Charlotte.

Purtroppo per il recupero e la riabilitazione di Jefferson (12,5 punti e 6,1 rimbalzi a partita di media attualmente) sono previste circa sei settimane, questo vorrà dire che Big Al dovrà star fuori per tutto l’impegnativo mese di gennaio che potrebbe dimostrarsi uno snodo cruciale per la stagione.

Nel frattempo gli Hornets hanno presentato la squadra parallela per la D-League, si tratta dei Greensboro Swarm.

Lo sciame giocherà nella Lega di sviluppo nella NBA.

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La classifica a Est invece vede i Calabroni appena al di fuori della zona playoffs ma ancora saldamente all’interno del gruppone delle squadre in lotta. Servono vittorie per rimanere ancorati al treno playoffs, possibilmente partendo da Toronto che sfideremo nella gelida notte canadese.

La classifica al primo gennaio 2016.

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